","VisRabbia. Le idee non bruciano","post",1515511832,[61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/avigliana/","http://radioblackout.org/tag/incendio-doloso/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/visrabbia/",[24,32,15,66],"visrabbia",{"tags":68},[69,71,75,77],{"matched_tokens":70,"snippet":24},[],{"matched_tokens":72,"snippet":74},[17,73],"doloso","\u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark>",{"matched_tokens":76,"snippet":15},[],{"matched_tokens":78,"snippet":66},[],[80],{"field":35,"indices":81,"matched_tokens":82,"snippets":84},[19],[83],[17,73],[74],1157451471441625000,{"best_field_score":87,"best_field_weight":88,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":89,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625193",{"document":91,"highlight":116,"highlights":137,"text_match":147,"text_match_info":148},{"cat_link":92,"category":93,"comment_count":47,"id":94,"is_sticky":47,"permalink":95,"post_author":50,"post_content":96,"post_date":97,"post_excerpt":53,"post_id":94,"post_modified":98,"post_thumbnail":99,"post_thumbnail_html":100,"post_title":101,"post_type":58,"sort_by_date":102,"tag_links":103,"tags":111},[44],[46],"40721","http://radioblackout.org/2017/03/morti-e-sgomberi-di-stato-al-gran-ghetto-di-foggia/","Le fiamme hanno avvolto stanotte centinaia di baracche realizzate in plastica, legno e cartone nel \"Gran Ghetto\", che sorge tra San Severo e Rignano Garganico e che ospita centinaia di migranti sfruttati nella raccolta dei prodotti agricoli nelle campagne del foggiano e adesso anche bruciati vivi nel rogo che le stesse guardie hanno appiccato alle baracche. Nel giro di pochi minuti il fuoco ha percorso una superficie di circa 5mila metri quadri e distruggendo tutto ciò che era all'interno, mentre numerose bombole di gas – utilizzate per cucinare – sono saltate in aria contribuendo a rendere ancora più pericolosa la situazione.\r\n\r\n \r\n\r\n“Basta sgomberi e ghetti, casa, trasporto, documenti e contratti per tutti”. Con questo slogan ieri mattina centinaia di braccianti avevano camminato in corteo per venti chilometri fino alla Prefettura di Foggia, per protestare contro il maxi-sgombero della baraccopoli disposto dalla Dda di Bari in seguito a un’indagine del 2016 per presunte infiltrazioni criminali, diverse da queste in divisa, e in atto dalla notte del 28 febbraio, senza che venga offerta una reale alternativa immediata e praticabile. Intanto perché i posti disponibili nelle due strutture istituzionali non sono sufficienti per tutte e tutti, e poi perché senza un sistema di trasporto da e per i luoghi di lavoro abbandonare il ghetto significa perdere qualsiasi possibilità di sostentamento, per quanto misera. Ma a tutti coloro rimasti è stato impedito di accedere alle loro case, anche solo per recuperare gli effetti personali, ed hanno passato notti all’addiaccio, in alcuni casi deportati verso destinazioni sconosciute con la forza o con l’inganno e la falsa promessa di un permesso di soggiorno o di un lavoro. Invece nell'incendio di stanotte l'unica promessa mantenuta è stata quella dei morti annunciati, due ragazzi maliani i cui corpi non erano ancora stati restituiti stamani. Nell'ultimo anno la baraccopoli è stata colpita da due importanti incendi che l'hanno in parte distrutta, salvo venire in seguito ricostruita nel giro di pochi giorni. Dal 2012 a oggi è il settimo incendio e quello dalle conseguenze più gravi. Il tentativo da parte dei vigili del fuoco di ipotizzare un incendio doloso, magari da parte degli abitanti il ghetto è stigmatizzato in un comunicato di Campagne in Lotta, una cui compagna abbiamo raggiunto questa mattina:\r\n\r\nRoghiGranGhetto\r\n\r\nIndetto un presidio per domani 4 marzo alle 11 in piazza dell'esquilino, per rinfacciare al ministero le gravissime responsabilità degli avvenimenti al ghetto di Rignano\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/events/233700983767045/\r\n\r\n ","3 Marzo 2017","2017-03-25 22:08:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/69b160053527f1e5b25b37cc5efff326-0007-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"224\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/69b160053527f1e5b25b37cc5efff326-0007-300x224.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/69b160053527f1e5b25b37cc5efff326-0007-300x224.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/69b160053527f1e5b25b37cc5efff326-0007.jpg 593w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Morti e sgomberi di Stato al \"Gran Ghetto\" di Foggia",1488546783,[104,105,106,107,108,109,110],"http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/campagne-in-lotta/","http://radioblackout.org/tag/foggia/","http://radioblackout.org/tag/gran-ghetto/","http://radioblackout.org/tag/incendio/","http://radioblackout.org/tag/morti/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[112,113,114,28,17,22,115],"braccianti","campagne in lotta","Foggia","sgombero",{"post_content":117,"tags":121},{"matched_tokens":118,"snippet":119,"value":120},[17,73],"del fuoco di ipotizzare un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark>, magari da parte degli abitanti","Le fiamme hanno avvolto stanotte centinaia di baracche realizzate in plastica, legno e cartone nel \"Gran Ghetto\", che sorge tra San Severo e Rignano Garganico e che ospita centinaia di migranti sfruttati nella raccolta dei prodotti agricoli nelle campagne del foggiano e adesso anche bruciati vivi nel rogo che le stesse guardie hanno appiccato alle baracche. Nel giro di pochi minuti il fuoco ha percorso una superficie di circa 5mila metri quadri e distruggendo tutto ciò che era all'interno, mentre numerose bombole di gas – utilizzate per cucinare – sono saltate in aria contribuendo a rendere ancora più pericolosa la situazione.\r\n\r\n \r\n\r\n“Basta sgomberi e ghetti, casa, trasporto, documenti e contratti per tutti”. Con questo slogan ieri mattina centinaia di braccianti avevano camminato in corteo per venti chilometri fino alla Prefettura di Foggia, per protestare contro il maxi-sgombero della baraccopoli disposto dalla Dda di Bari in seguito a un’indagine del 2016 per presunte infiltrazioni criminali, diverse da queste in divisa, e in atto dalla notte del 28 febbraio, senza che venga offerta una reale alternativa immediata e praticabile. Intanto perché i posti disponibili nelle due strutture istituzionali non sono sufficienti per tutte e tutti, e poi perché senza un sistema di trasporto da e per i luoghi di lavoro abbandonare il ghetto significa perdere qualsiasi possibilità di sostentamento, per quanto misera. Ma a tutti coloro rimasti è stato impedito di accedere alle loro case, anche solo per recuperare gli effetti personali, ed hanno passato notti all’addiaccio, in alcuni casi deportati verso destinazioni sconosciute con la forza o con l’inganno e la falsa promessa di un permesso di soggiorno o di un lavoro. Invece nell'incendio di stanotte l'unica promessa mantenuta è stata quella dei morti annunciati, due ragazzi maliani i cui corpi non erano ancora stati restituiti stamani. Nell'ultimo anno la baraccopoli è stata colpita da due importanti incendi che l'hanno in parte distrutta, salvo venire in seguito ricostruita nel giro di pochi giorni. Dal 2012 a oggi è il settimo \u003Cmark>incendio\u003C/mark> e quello dalle conseguenze più gravi. Il tentativo da parte dei vigili del fuoco di ipotizzare un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark>, magari da parte degli abitanti il ghetto è stigmatizzato in un comunicato di Campagne in Lotta, una cui compagna abbiamo raggiunto questa mattina:\r\n\r\nRoghiGranGhetto\r\n\r\nIndetto un presidio per domani 4 marzo alle 11 in piazza dell'esquilino, per rinfacciare al ministero le gravissime responsabilità degli avvenimenti al ghetto di Rignano\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/events/233700983767045/\r\n\r\n ",[122,124,126,128,130,133,135],{"matched_tokens":123,"snippet":112},[],{"matched_tokens":125,"snippet":113},[],{"matched_tokens":127,"snippet":114},[],{"matched_tokens":129,"snippet":28},[],{"matched_tokens":131,"snippet":132},[17],"\u003Cmark>incendio\u003C/mark>",{"matched_tokens":134,"snippet":22},[],{"matched_tokens":136,"snippet":115},[],[138,141],{"field":139,"matched_tokens":140,"snippet":119,"value":120},"post_content",[17,73],{"field":35,"indices":142,"matched_tokens":144,"snippets":146},[143],4,[145],[17],[132],1157451471441100800,{"best_field_score":149,"best_field_weight":150,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":151,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868288",14,"1157451471441100914",{"document":153,"highlight":167,"highlights":172,"text_match":147,"text_match_info":175},{"cat_link":154,"category":155,"comment_count":47,"id":156,"is_sticky":47,"permalink":157,"post_author":50,"post_content":158,"post_date":159,"post_excerpt":53,"post_id":156,"post_modified":160,"post_thumbnail":161,"post_thumbnail_html":162,"post_title":163,"post_type":58,"sort_by_date":164,"tag_links":165,"tags":166},[44],[46],"47681","http://radioblackout.org/2018/05/a-fuoco-il-camper-di-una-famiglia-rom-effetto-salvini/","Lo scorso lunedì 7 maggio a tarda sera un incendio doloso ha distrutto il camper di una famiglia rom in via Roveda, nel quartiere Mirafiori Sud. All’interno c’erano due donne e 4 bambini, sfollati due mesi fa in seguito alla chiusura del campo nomadi di Beinasco. Sono riusciti a mettersi in salvo, ma hanno perso tutto quello che avevano. «Quello che fa più male è che c’erano tanti ragazzi che ridevano e filmavano la scena – racconta Denisa -. Siamo esseri umani anche noi».\r\n\r\nTra le varie categorie di poveri e migranti, i rom sono tra quelli più esposti al vento razzista che sta portando Salvini al ministero dell'Interno. Un movimento antirazzista che si definisca tale sarà chiamato nei prossimi tempi alla massima vigilanza e mobilitazione.\r\n\r\nAscolta l'intervista all'avvocato Gianluca Vitale, che ha seguito lo sgombero di Beinasco e la successiva situazione della famiglia:\r\n\r\nUnknown","21 Maggio 2018","2018-05-23 12:28:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/20180508_1419370-U43390708801364Cx-U43480830473676qTG-593x443@Corriere-Web-Torino-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"224\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/20180508_1419370-U43390708801364Cx-U43480830473676qTG-593x443@Corriere-Web-Torino-300x224.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/20180508_1419370-U43390708801364Cx-U43480830473676qTG-593x443@Corriere-Web-Torino-300x224.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/20180508_1419370-U43390708801364Cx-U43480830473676qTG-593x443@Corriere-Web-Torino.jpg 593w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","A fuoco il camper di una famiglia rom: effetto Salvini?",1526912045,[],[],{"post_content":168},{"matched_tokens":169,"snippet":170,"value":171},[17,73],"maggio a tarda sera un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark> ha distrutto il camper di","Lo scorso lunedì 7 maggio a tarda sera un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark> ha distrutto il camper di una famiglia rom in via Roveda, nel quartiere Mirafiori Sud. All’interno c’erano due donne e 4 bambini, sfollati due mesi fa in seguito alla chiusura del campo nomadi di Beinasco. Sono riusciti a mettersi in salvo, ma hanno perso tutto quello che avevano. «Quello che fa più male è che c’erano tanti ragazzi che ridevano e filmavano la scena – racconta Denisa -. Siamo esseri umani anche noi».\r\n\r\nTra le varie categorie di poveri e migranti, i rom sono tra quelli più esposti al vento razzista che sta portando Salvini al ministero dell'Interno. Un movimento antirazzista che si definisca tale sarà chiamato nei prossimi tempi alla massima vigilanza e mobilitazione.\r\n\r\nAscolta l'intervista all'avvocato Gianluca Vitale, che ha seguito lo sgombero di Beinasco e la successiva situazione della famiglia:\r\n\r\nUnknown",[173],{"field":139,"matched_tokens":174,"snippet":170,"value":171},[17,73],{"best_field_score":149,"best_field_weight":150,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":176,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1157451471441100913",{"document":178,"highlight":198,"highlights":203,"text_match":147,"text_match_info":206},{"cat_link":179,"category":180,"comment_count":47,"id":181,"is_sticky":47,"permalink":182,"post_author":50,"post_content":183,"post_date":184,"post_excerpt":53,"post_id":181,"post_modified":185,"post_thumbnail":186,"post_thumbnail_html":187,"post_title":188,"post_type":58,"sort_by_date":189,"tag_links":190,"tags":195},[44],[46],"41952","http://radioblackout.org/2017/05/dopo-la-strage-di-centocelle-tra-razzismo-di-stato-e-razzismo-sociale/","Quel che è certo è che non si è trattato di un incidente, ma di una strage causata da un incendio doloso. Mercoledì notte nel parcheggio superiore di un centro commerciale in zona Centocelle si è consumato un rogo in cui hanno perso la vita tre sorelle, una ragazza di 20 anni e due bimbe di 4 e 8 anni. Nel camper viveva una famiglia composta dai genitori e 11 figli, tutti di Roma, i cui progenitori erano partiti dalla Bosnia per venire in Italia negli anni Settanta. Nel video ripreso dalle telecamere di sorveglianza del centro commerciale si vede un uomo lanciare una bottiglia incendiaria, mentre i sopravvissuti hanno dichiarato di aver subito minacce in passato. Solo venerdì scorso un altro camper, fortunatamente vuoto, era stato bruciato a poca distanza. \"Sono morti del quartiere. Siamo tutti coinvolti\" recitava uno striscione appeso mercoledì sul luogo della strage.\r\n\r\n \r\n\r\nIn seguito al rogo abbiamo invece assistito ad un violento circo mediatico e politico, in cui si è passati dal pietismo e dalla vittimizzazione della famiglia, alla criminalizzazione dei \"rom\". Minimo comun denominatore l'etnicizzazione ed il razzismo. Poche ore dopo che Margherita, Francesca e Angelica erano morte arse vive, sui social l'orrore aumentava leggendo commenti come \"Meglio tre zingare in meno che tre in più\" e ancora \"Tre ladre in meno sulla piazza italiana\".\r\n\r\n \r\n\r\nDopo il presidio ed il corteo spontaneo di mercoledì, è stata quindi lanciata una manifestazione antirazzista sabato 13 maggio, con partenza alle ore 16 da piazza dei Mirti a Roma.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Margherita della trasmissione \"Rom a Roma\" di Radio Onda Rossa:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","12 Maggio 2017","2017-05-15 12:07:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/100celle_antirazzista-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/100celle_antirazzista-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/100celle_antirazzista-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/100celle_antirazzista.jpg 526w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dopo la strage di Centocelle, tra razzismo di Stato e razzismo sociale",1494595412,[191,192,193,194],"http://radioblackout.org/tag/centocelle/","http://radioblackout.org/tag/rogo/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/strage/",[26,20,196,197],"rom","strage",{"post_content":199},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[17,73],"una strage causata da un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark>. Mercoledì notte nel parcheggio superiore","Quel che è certo è che non si è trattato di un incidente, ma di una strage causata da un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark>. Mercoledì notte nel parcheggio superiore di un centro commerciale in zona Centocelle si è consumato un rogo in cui hanno perso la vita tre sorelle, una ragazza di 20 anni e due bimbe di 4 e 8 anni. Nel camper viveva una famiglia composta dai genitori e 11 figli, tutti di Roma, i cui progenitori erano partiti dalla Bosnia per venire in Italia negli anni Settanta. Nel video ripreso dalle telecamere di sorveglianza del centro commerciale si vede un uomo lanciare una bottiglia incendiaria, mentre i sopravvissuti hanno dichiarato di aver subito minacce in passato. Solo venerdì scorso un altro camper, fortunatamente vuoto, era stato bruciato a poca distanza. \"Sono morti del quartiere. Siamo tutti coinvolti\" recitava uno striscione appeso mercoledì sul luogo della strage.\r\n\r\n \r\n\r\nIn seguito al rogo abbiamo invece assistito ad un violento circo mediatico e politico, in cui si è passati dal pietismo e dalla vittimizzazione della famiglia, alla criminalizzazione dei \"rom\". Minimo comun denominatore l'etnicizzazione ed il razzismo. Poche ore dopo che Margherita, Francesca e Angelica erano morte arse vive, sui social l'orrore aumentava leggendo commenti come \"Meglio tre zingare in meno che tre in più\" e ancora \"Tre ladre in meno sulla piazza italiana\".\r\n\r\n \r\n\r\nDopo il presidio ed il corteo spontaneo di mercoledì, è stata quindi lanciata una manifestazione antirazzista sabato 13 maggio, con partenza alle ore 16 da piazza dei Mirti a Roma.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Margherita della trasmissione \"Rom a Roma\" di Radio Onda Rossa:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ",[204],{"field":139,"matched_tokens":205,"snippet":201,"value":202},[17,73],{"best_field_score":149,"best_field_weight":150,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":176,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},{"document":208,"highlight":232,"highlights":247,"text_match":147,"text_match_info":253},{"cat_link":209,"category":210,"comment_count":47,"id":211,"is_sticky":47,"permalink":212,"post_author":50,"post_content":213,"post_date":214,"post_excerpt":53,"post_id":211,"post_modified":215,"post_thumbnail":216,"post_thumbnail_html":217,"post_title":218,"post_type":58,"sort_by_date":219,"tag_links":220,"tags":226},[44],[46],"73344","http://radioblackout.org/2022/02/attacco-al-presidio-di-san-didero/","Nella notte tra domenica e lunedì è andato a fuoco il punto informativo di San Didero. É il secondo attacco nel giro di poche settimane, dopo l’incendio che ha parzialmente distrutto un tendone.\r\nIl presidio si trova a pochi metri dal cantiere/fortino allestito un anno fa sui terreni destinati ad ospitare il il nuovo autoporto della A32, destinato a sostituire quello di Susa, perché in quell’area dovrebbe aprirsi uno dei cantieri del Tav.\r\nIl presidio di San Didero viene attaccato perché è luogo di lotta, socialità ed autorganizzazione del movimento.\r\nIeri pomeriggio c’è stata un’assemblea, in cui è stata affermata la volontà di ricostruire al più presto punto informativo e l’area coperta presidio distrutti dal fuoco.\r\nIl prossimo venerdì 11 si terrà al Polivalente di Bussoleno un’assemblea popolare No Tav, per fare il punto sulla situazione ed affrontare le prossime sfide. I media in questi giorni hanno annunciato la volontà governativa di accelerare i lavori, il commissario per la tratta italiana Mauceri mette sul piatto dei sindaci una manciata di quattrini per le opere di “compensazione”, mentre la messa in sicurezza del territorio, spazzato da alluvioni, frane e incendi non è nell’agenda governativa. Un’agenda in cui conta solo il profitto per le aziende del cemento e del tondino e la nascita di un corridoio di transito per merci e armi, in sintonia con la sempre più esplicita vocazione del capoluogo a divenire polo produttivo e di ricerca nel settore armiero.\r\nNe abbiamo parlato con Nicoletta Dosio\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-08-dosio-no-tav.mp3\"][/audio]","8 Febbraio 2022","2022-02-08 14:05:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/san-didero-casetta-bruciata-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/san-didero-casetta-bruciata-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/san-didero-casetta-bruciata-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/san-didero-casetta-bruciata-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/san-didero-casetta-bruciata.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Attacco al presidio di San Didero",1644329153,[221,222,223,224,63,225],"http://radioblackout.org/tag/assemblea-popolare-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/compensazioni-tav/","http://radioblackout.org/tag/incendio-doloso-al-presidio-di-san-didero/","http://radioblackout.org/tag/mauceri/","http://radioblackout.org/tag/presidio-san-didero/",[227,228,229,230,15,231],"assemblea popolare no tav","compensazioni tav","incendio doloso al presidio di san didero","mauceri","presidio san didero",{"tags":233},[234,236,238,241,243,245],{"matched_tokens":235,"snippet":227},[],{"matched_tokens":237,"snippet":228},[],{"matched_tokens":239,"snippet":240},[17,73],"\u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark> al presidio di san didero",{"matched_tokens":242,"snippet":230},[],{"matched_tokens":244,"snippet":15},[],{"matched_tokens":246,"snippet":231},[],[248],{"field":35,"indices":249,"matched_tokens":250,"snippets":252},[14],[251],[17,73],[240],{"best_field_score":149,"best_field_weight":88,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":254,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1157451471441100905",{"document":256,"highlight":276,"highlights":294,"text_match":303,"text_match_info":304},{"cat_link":257,"category":258,"comment_count":47,"id":259,"is_sticky":47,"permalink":260,"post_author":50,"post_content":261,"post_date":262,"post_excerpt":53,"post_id":259,"post_modified":263,"post_thumbnail":53,"post_thumbnail_html":53,"post_title":264,"post_type":58,"sort_by_date":265,"tag_links":266,"tags":272},[44],[46],"24783","http://radioblackout.org/2014/09/cavallerizza-il-fuoco-si-soffoca-con-il-fuoco/","Dopo l'incendio di qualche giorno fa forse l'amministrazione comunale vuole utilizzare l'evento doloso per accelerare la riconversione e soprattutto la svendita... Fassino è comparso sugli schermi dell'informazione di regime locale per rassicurare con una notevole faccia di bronzo sul fatto che lui non ha mai pensato a soluzioni che esulassero dall'ambito culturale, mentre i suoi collaboratori parlano di hotel de charme.\r\n\r\nNonostante ciò gli occupanti dell'assemblea 14:45 mantengono un profilo di apertura, volto a evitare che si possa utilizzare qualsiasi pretesto per forzare i tempi e le decisioni, proseguono klaboratori e incontri con la cittadinanza, solidarietà viene espressa anche al circolo che ha subito danni irreparabili in questo gioco di interessi miliardari per deturpare il centro cittadino e un complesso patrimonio dell'Unesco e quindi sottomesso a rigide tutele che la assemblea tiene a far rispettare... ma sentiamo dalla voce di Carla che ci illustra le iniziative, a partuire dall'assemblea di oggi alle 18,30 in Cavallerizza per fare il punto proprio sulle prospettive di resistenza agli interessi finanziari e alla fiaccolata di venerdì 5 settembre alle 20,30.\r\n\r\n \r\n\r\n2014.09.04_Cavallerizza","4 Settembre 2014","2014-09-19 13:42:08","Cavallerizza: il fuoco si soffoca con il fuoco",1409839673,[267,268,269,108,270,271],"http://radioblackout.org/tag/cavallerizza/","http://radioblackout.org/tag/fassino/","http://radioblackout.org/tag/hotel-de-charme-e-cultura/","http://radioblackout.org/tag/speculazione/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[30,273,34,17,274,275],"Fassino","speculazione","torino",{"post_content":277,"tags":281},{"matched_tokens":278,"snippet":279,"value":280},[73],"l'amministrazione comunale vuole utilizzare l'evento \u003Cmark>doloso\u003C/mark> per accelerare la riconversione e","Dopo l'incendio di qualche giorno fa forse l'amministrazione comunale vuole utilizzare l'evento \u003Cmark>doloso\u003C/mark> per accelerare la riconversione e soprattutto la svendita... Fassino è comparso sugli schermi dell'informazione di regime locale per rassicurare con una notevole faccia di bronzo sul fatto che lui non ha mai pensato a soluzioni che esulassero dall'ambito culturale, mentre i suoi collaboratori parlano di hotel de charme.\r\n\r\nNonostante ciò gli occupanti dell'assemblea 14:45 mantengono un profilo di apertura, volto a evitare che si possa utilizzare qualsiasi pretesto per forzare i tempi e le decisioni, proseguono klaboratori e incontri con la cittadinanza, solidarietà viene espressa anche al circolo che ha subito danni irreparabili in questo gioco di interessi miliardari per deturpare il centro cittadino e un complesso patrimonio dell'Unesco e quindi sottomesso a rigide tutele che la assemblea tiene a far rispettare... ma sentiamo dalla voce di Carla che ci illustra le iniziative, a partuire dall'assemblea di oggi alle 18,30 in Cavallerizza per fare il punto proprio sulle prospettive di resistenza agli interessi finanziari e alla fiaccolata di venerdì 5 settembre alle 20,30.\r\n\r\n \r\n\r\n2014.09.04_Cavallerizza",[282,284,286,288,290,292],{"matched_tokens":283,"snippet":30},[],{"matched_tokens":285,"snippet":273},[],{"matched_tokens":287,"snippet":34},[],{"matched_tokens":289,"snippet":132},[17],{"matched_tokens":291,"snippet":274},[],{"matched_tokens":293,"snippet":275},[],[295,301],{"field":35,"indices":296,"matched_tokens":298,"snippets":300},[297],3,[299],[17],[132],{"field":139,"matched_tokens":302,"snippet":279,"value":280},[73],1155190875668611000,{"best_field_score":305,"best_field_weight":150,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":306,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1108091338752","1155190875668611186",6646,{"collection_name":58,"first_q":32,"per_page":39,"q":32},{"facet_counts":310,"found":19,"hits":320,"out_of":343,"page":19,"request_params":344,"search_cutoff":36,"search_time_ms":19},[311,317],{"counts":312,"field_name":315,"sampled":36,"stats":316},[313],{"count":19,"highlighted":314,"value":314},"Macerie su macerie","podcastfilter",{"total_values":19},{"counts":318,"field_name":35,"sampled":36,"stats":319},[],{"total_values":47},[321],{"document":322,"highlight":334,"highlights":339,"text_match":147,"text_match_info":342},{"comment_count":47,"id":323,"is_sticky":47,"permalink":324,"podcastfilter":325,"post_author":50,"post_content":326,"post_date":327,"post_excerpt":53,"post_id":323,"post_modified":328,"post_thumbnail":53,"post_title":329,"post_type":330,"sort_by_date":331,"tag_links":332,"tags":333},"56187","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-18-novembre-2019-le-smanie-degli-artisti-di-cavallerizza-vs-la-resistenza-dei-riders/",[314],"Non fu un caso che dopo pochi anni che la Cavallerizza passò dalla proprietà demaniale a quella del Comune e della Cassa Depositi e Prestiti, gli abitanti d’allora delle case popolari al suo interno vennero sgomberati, nonostante il loro tentativo di resistenza, nonostante gli striscioni appesi dalle finestre in via Verdi. Allora, nel 2012, ai tanti sembrò normale che in centro, in una struttura regale, non ci dovessero più stare i poveracci, normale almeno quanto il fatto che due anni dopo venisse occupata dagli artisti, che da sempre si sono ben guardati dal raccontare di questa cacciata, perché alla retorica degli “edifici vuoti non valorizzati” non s’abbina granché.\r\n\r\n\r\n\r\nA questi colorati figuri è sempre piaciuto maggiormente il discorso degli spazi per la cultura, sul patrimonio Unesco e sull'uso civico dei beni comuni: come si debba colmare a livello di regolamentazione questa economia dei creativi, che crea valorizzazione per il capitale urbano ma che appunto non è ancora riconosciuta in forme giuridiche e politiche. In sintesi da anni le parole dei creativi sabaudi all’amministrazione sono: “noi siamo in grado con fluidità e autogestione di creare valore e attenzione verso alcuni spazi in una maniera in cui la vostra rigida burocrazia non riesce più, rinegoziamo insieme come gestire questa grande occasione per la città”. \r\n\r\nDunque c’è veramente poco di cui stupirsi se ora che un incendio doloso ha reso inagibile parte del complesso, gli artisti della Cavallerizza stiano gestendo il proprio sgombero insieme alle autorità cittadine da cui da anni cercano la propria legittimazione, un riconoscimento istituzionale del tanto lavoro pionieristico nel trasformare lo spazio urbano nel nuovo retroterra dell’economia della cultura. Che i signorini abbiano creduto e ancora ne mantengono la convinzione di essere una sorta di rivoluzionari di questi tempi stronzi, e di salvare un complesso imponente nel centro di Torino dalla sua vendita e messa a profitto, non è che il sintomo di come la questione della riconversione economica della città venga posta da costoro e dai loro amici in maniera tanto fittizia quanto illusoria. Infatti il trasformare lo spazio urbano in attraente, anche attraverso pratiche e luoghi non ancora irregimentati da forme giuridiche o di riconoscimento, si inserisce nella tendenza attuale a ripulire pezzi di città, sia nell’immaginario che di fatto con la mano dura della repressione, dalle istanze di marginalità e conflitto di una sempre maggiore fascia di popolazione. Senza paura di iperboli si può affermare che i laboratori di teatro dal basso, di danze dal mondo o di pittura muraria che oggi si promuovono in certi “luoghi alternativi” nelle metropoli di tutto il mondo siano l’accompagnamento soft alle politiche di guerra che vengono portate avanti contro la popolazione indigente, dai senza-tetto a tutti coloro ai quali vengono sottratti anche i servizi minimi come la sanità. Perché se tutta questa creatività non si pone certo l’obiettivo del conflitto contro questa guerra endemica, si deve dire chiaramente che invece è atta a costruire le reti che sorreggono una nuova classe media transnazionale, portatrice di un capitale simbolico, tra il sociale e il culturale, che rende vivibile e desiderabile la vita in alcune parti della città e per alcuni soggetti, a discapito della miseria tutt’attorno.\r\n\r\nDopo masterplan e codici di autogoverno, la sorte e la retorica dell'emergenza seguita all'incendio ha imposto un nuovo livello di cogestione dell'esistente tra artisti e amministrazione comunale con addirittura uno sgombero concertato.\r\n\r\nA mettere il bastone tra le ruote in quest'armonia gestionale però c'è l'esperienza di Casa Riders, disposta a resistere alle decisioni di politicanti colorati e di quelli sugli scranni.\r\n\r\nA Macerie su Macerie due parole sulla Cavallerizza e una diretta telefonica sulla resistenza dei riders:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/18.11.mp3\"][/audio]","18 Novembre 2019","2019-11-19 19:08:52","Macerie su Macerie - 18 novembre 2019. Le smanie degli artisti di Cavallerizza VS la resistenza dei riders","podcast",1574112235,[],[],{"post_content":335},{"matched_tokens":336,"snippet":337,"value":338},[17,73],"stupirsi se ora che un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark> ha reso inagibile parte del","Non fu un caso che dopo pochi anni che la Cavallerizza passò dalla proprietà demaniale a quella del Comune e della Cassa Depositi e Prestiti, gli abitanti d’allora delle case popolari al suo interno vennero sgomberati, nonostante il loro tentativo di resistenza, nonostante gli striscioni appesi dalle finestre in via Verdi. Allora, nel 2012, ai tanti sembrò normale che in centro, in una struttura regale, non ci dovessero più stare i poveracci, normale almeno quanto il fatto che due anni dopo venisse occupata dagli artisti, che da sempre si sono ben guardati dal raccontare di questa cacciata, perché alla retorica degli “edifici vuoti non valorizzati” non s’abbina granché.\r\n\r\n\r\n\r\nA questi colorati figuri è sempre piaciuto maggiormente il discorso degli spazi per la cultura, sul patrimonio Unesco e sull'uso civico dei beni comuni: come si debba colmare a livello di regolamentazione questa economia dei creativi, che crea valorizzazione per il capitale urbano ma che appunto non è ancora riconosciuta in forme giuridiche e politiche. In sintesi da anni le parole dei creativi sabaudi all’amministrazione sono: “noi siamo in grado con fluidità e autogestione di creare valore e attenzione verso alcuni spazi in una maniera in cui la vostra rigida burocrazia non riesce più, rinegoziamo insieme come gestire questa grande occasione per la città”. \r\n\r\nDunque c’è veramente poco di cui stupirsi se ora che un \u003Cmark>incendio\u003C/mark> \u003Cmark>doloso\u003C/mark> ha reso inagibile parte del complesso, gli artisti della Cavallerizza stiano gestendo il proprio sgombero insieme alle autorità cittadine da cui da anni cercano la propria legittimazione, un riconoscimento istituzionale del tanto lavoro pionieristico nel trasformare lo spazio urbano nel nuovo retroterra dell’economia della cultura. Che i signorini abbiano creduto e ancora ne mantengono la convinzione di essere una sorta di rivoluzionari di questi tempi stronzi, e di salvare un complesso imponente nel centro di Torino dalla sua vendita e messa a profitto, non è che il sintomo di come la questione della riconversione economica della città venga posta da costoro e dai loro amici in maniera tanto fittizia quanto illusoria. Infatti il trasformare lo spazio urbano in attraente, anche attraverso pratiche e luoghi non ancora irregimentati da forme giuridiche o di riconoscimento, si inserisce nella tendenza attuale a ripulire pezzi di città, sia nell’immaginario che di fatto con la mano dura della repressione, dalle istanze di marginalità e conflitto di una sempre maggiore fascia di popolazione. Senza paura di iperboli si può affermare che i laboratori di teatro dal basso, di danze dal mondo o di pittura muraria che oggi si promuovono in certi “luoghi alternativi” nelle metropoli di tutto il mondo siano l’accompagnamento soft alle politiche di guerra che vengono portate avanti contro la popolazione indigente, dai senza-tetto a tutti coloro ai quali vengono sottratti anche i servizi minimi come la sanità. Perché se tutta questa creatività non si pone certo l’obiettivo del conflitto contro questa guerra endemica, si deve dire chiaramente che invece è atta a costruire le reti che sorreggono una nuova classe media transnazionale, portatrice di un capitale simbolico, tra il sociale e il culturale, che rende vivibile e desiderabile la vita in alcune parti della città e per alcuni soggetti, a discapito della miseria tutt’attorno.\r\n\r\nDopo masterplan e codici di autogoverno, la sorte e la retorica dell'emergenza seguita all'incendio ha imposto un nuovo livello di cogestione dell'esistente tra artisti e amministrazione comunale con addirittura uno sgombero concertato.\r\n\r\nA mettere il bastone tra le ruote in quest'armonia gestionale però c'è l'esperienza di Casa Riders, disposta a resistere alle decisioni di politicanti colorati e di quelli sugli scranni.\r\n\r\nA Macerie su Macerie due parole sulla Cavallerizza e una diretta telefonica sulla resistenza dei riders:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/18.11.mp3\"][/audio]",[340],{"field":139,"matched_tokens":341,"snippet":337,"value":338},[17,73],{"best_field_score":149,"best_field_weight":150,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":176,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":330,"first_q":32,"per_page":39,"q":32},["Reactive",346],{},["Set"],["ShallowReactive",349],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fyuxM9H8B7i33IRR1Xfcfh0aaYzFvbGDb-ynJliJmw4A":-1},true,"/search?query=incendio+doloso"]