","Esse NON si ferma!","post",1642681853,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/comala/","http://radioblackout.org/tag/esse-non/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[64,65,12],"comala","esse non",{"post_content":67,"post_title":72,"tags":76},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"ESSE","la passeggiata organizzata dal Comitato \u003Cmark>ESSE\u003C/mark> NON è stata violentemente caricata","Dopo la giornata di sabato scorso, quando la passeggiata organizzata dal Comitato \u003Cmark>ESSE\u003C/mark> NON è stata violentemente caricata a più riprese dalle forze dell'ordine, la lotta di giovani, studenti e studentesse, abitanti del quartiere non si ferma, ma anzi, rilancia.\r\n\r\nDi seguito un importante contributo di Francesca racconta le istanze che stanno all'origine di questa mobilitazione: dalla pretesa di avere spazi per incontrarsi al di fuori del consumo e per studiare alla chiara volontà di non accettare scelte politiche che rendono la città di Torino sempre più cementificata e invivibile.\r\n\r\nQuesta sera a Comala si terrà l'assemblea pubblica per decidere insieme come proseguire la lotta!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/comala.01.20-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":75},[74],"Esse","\u003Cmark>Esse\u003C/mark> NON si ferma!",[77,79,83],{"matched_tokens":78,"snippet":64},[],{"matched_tokens":80,"snippet":82},[81],"esse","\u003Cmark>esse\u003C/mark> non",{"matched_tokens":84,"snippet":12},[],[86,89,92],{"field":87,"matched_tokens":88,"snippet":75,"value":75},"post_title",[74],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],{"field":35,"indices":93,"matched_tokens":95,"snippets":97},[94],1,[96],[81],[82],578730054645711000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":94,"score":102,"tokens_matched":94,"typo_prefix_score":103},"1108057784320",15,"578730054645710971",2,{"document":105,"highlight":129,"highlights":134,"text_match":98,"text_match_info":137},{"cat_link":106,"category":108,"comment_count":47,"id":109,"is_sticky":47,"permalink":110,"post_author":111,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":52,"post_id":109,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":57,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":124},[107],"https://radioblackout.org/category/informazione/",[46],"100856","https://radioblackout.org/2025/10/giorni-di-protesta-in-marocco/","info2","Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir. I temi alla base del malcontento popolare sono diversi: l'assenza di servizi pubblici adeguati nel settore della salute e dell'educazione, l'isolamento delle aree interne (anche esse con comunità più piccole in protesta), la mancanza di assistenza a seguito del sisma, ma anche questioni più globali come la Palestina. Queste proteste spontanee sono caratterizzate da una composizione maggiormente giovanile e forme di organizzazione nuove, con chiamate che partono dai social. La repressione è stata importante, con un tragico punto di svolta questa notte: uccisi due giovani con spari della polizia. Ne parliamo con Montassir Sakhi, antropologo e ricercatore, che ci aiuta anche ad individuare similitudini e differenze rispetto ai movimenti che hanno animato il paese in passato.","2 Ottobre 2025","2025-10-02 13:31:19","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/IMG_6297.jpg","\u003Cimg width=\"192\" height=\"300\" src=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/IMG_6297-192x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/IMG_6297-192x300.jpg 192w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/IMG_6297-656x1024.jpg 656w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/IMG_6297-768x1198.jpg 768w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/IMG_6297-984x1536.jpg 984w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/IMG_6297.jpg 1103w\" sizes=\"auto, (max-width: 192px) 100vw, 192px\" />","Giorni di protesta in Marocco",1759411879,[120,121,122,123],"https://radioblackout.org/tag/conflitto-sociale/","https://radioblackout.org/tag/marocco/","https://radioblackout.org/tag/movimenti-giovanili/","https://radioblackout.org/tag/proteste/",[125,126,127,128],"conflitto sociale","marocco","movimenti giovanili","proteste",{"post_content":130},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[81],"l'isolamento delle aree interne (anche \u003Cmark>esse\u003C/mark> con comunità più piccole in","Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir. 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Nella notte tra il 23 e il 24 maggio 2021, è morto nel CPR di Torino.\r\nIl 9 maggio era a Ventimiglia, fuori da un supermercato dove cercava di racimolare qualche soldo. Tre uomini lo assalirono a calci, pugni e sprangate. Qualcuno fa un video: Moussa è a terra, rannicchiato mentre i tre infieriscono su di lui.\r\nUna vicenda di violenza razzista come tante: solo la diffusione delle immagini impedisce che il silenzio cali sulla sua storia, perché quelli come Moussa raramente hanno la possibilità di raccontare ed essere creduti.\r\nIl 9 maggio Moussa viene portato in ospedale: viene dimesso il giorno stesso, senza che gli vengano consegnati i fogli con la diagnosi. Trascorre la notte in cella di sicurezza. Il mattino successivo viene portato a Torino, dove, dopo l’udienza di convalida, viene rinchiuso al CPR di corso Brunelleschi.\r\nTra i tanti fogli che gli fanno firmare non c’è nulla sul pestaggio subito.\r\nFinisce presto in isolamento, nel famigerato “ospedaletto”, un’area del CPR a ridosso del muro dove c’erano celle singole simili a pollai. Niente a che fare con un ospedale. Nonostante le vistose ferite al volto, Moussa non viene mai visitato.\r\nLì, in quella gabbia isolata, Moussa è stato trovato impiccato.\r\nLa grande indignazione per la sua morte fece chiudere l’Ospedaletto. Due anni fa, in febbraio, il fuoco delle rivolte distrusse il CPR, che da allora è chiuso. Presto riaprirà senza che nulla sia cambiato per chi vi verrà recluso.\r\nAlla sbarra, accusati di omicidio colposo, vanno Annalisa Spataro, direttrice del Cpr per conto della società Gepsa che all’epoca aveva l’appalto e Fulvio Pitanti, il medico della struttura che visitò Balde e lo confinò in isolamento. Sotto accusa c’era anche un poliziotto, Fabio Fierro, accusato di aver modificato le relazioni di servizio, che però ha chiuso la sua posizione patteggiando un anno.\r\nRestano fuori dal processo i mandanti: la Prefettura e tutta la macchina che imprigiona, tortura e uccide i senza documenti.\r\nL’inchiesta, partita dopo la morte di Moussa, un vero suicidio di Stato, si incardina intorno alla questione “ospedaletto”, una struttura di isolamento, ulteriormente afflittiva rispetto alla detenzione amministrativa. In base alla legge la detenzione amministrativa è ammessa, ma non forme di isolamento e punizione. Se qualcuno, per i più diversi motivi, è incompatibile con la prigione, può e dovrebbe essere liberato o ricoverato, non rinchiuso in una cella di isolamento.\r\nIn discussione, oltre a quello di Moussa, i casi di altre persone fragili, messe in isolamento, senza cure né assistenza.\r\nDomani in aula ci saranno anche il fratello e la mamma di Moussa Balde e la sorella di Osmane Sylla, morto un anno fa nel CPR di Ponte Galeria a Roma. Vogliono giustizia, una merce rara nei tribunali, vogliono soprattutto che non capiti più. Mai più.\r\nIn strada dalle 9 ci sarà un presidio di solidali. Ci sarà anche l’info della radio per seguire in diretta la giornata.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, l’avvocato che aveva assistito Moussa e che oggi rappresenta la sua famiglia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/2025-02-11-vitale-processo-moussa.mp3\"][/audio]","12 Febbraio 2025","2025-02-12 02:11:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/moussa-balde-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/moussa-balde-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/moussa-balde-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/moussa-balde-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/moussa-balde-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/moussa-balde.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Moussa Balde. 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Il ruolo della Cisgiordania in questo frangente è dirimente, non a caso l'operazione Jenin è scattata immediatamente a seguito del cessate il fuoco, oltrepassando la retorica del pretesto da parte di Israele. La politica di Israele si regge soltanto nel momento in cui devasta e uccide, per questo Christian Elia, giornalista che si occupa di Medio Oriente e di Palestina, la definisce necropolitica. A questo si aggiunge la logica predatoria e imperialista che Trump vuole adottare con Gaza, facendola diventare una \"riviera\" e che, in misura diversa e su scala e intensità significativamente minore, ripropone attraverso le dinamiche messe in campo con Panama, il Canada e la Groenlandia, per motivi di interesse economico e protezionistico in un quadro strategico volto a preparare una guerra con la Cina. In questa fase rimane aperta la questione della fase due del cessate il fuoco e l'obiettivo a cui la destra non ha rinunciato, ossia di sradicare Hamas dalla regione, un obiettivo impossibile da raggiungere per la dimensione, il radicamento e la complessità politica che il partito rappresenta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Christian-elia-2025_02_06_2025.02.06-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","6 Febbraio 2025","2025-02-06 15:53:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422.jpeg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi dal cessate il fuoco",1738857163,[223,224,225,226,227,228],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/deportazione/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/imperialismo-usa/","http://radioblackout.org/tag/israele/",[230,231,232,17,233,234],"Cisgiordania","colonialismo","deportazione","imperialismo usa","Israele",{"post_content":236},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[202],"minore, ripropone attraverso le dinamiche \u003Cmark>messe\u003C/mark> in campo con Panama, il","L'amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione. 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In questa fase rimane aperta la questione della fase due del cessate il fuoco e l'obiettivo a cui la destra non ha rinunciato, ossia di sradicare Hamas dalla regione, un obiettivo impossibile da raggiungere per la dimensione, il radicamento e la complessità politica che il partito rappresenta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Christian-elia-2025_02_06_2025.02.06-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",[241],{"field":90,"matched_tokens":242,"snippet":238,"value":239},[202],{"best_field_score":100,"best_field_weight":138,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":94,"score":139,"tokens_matched":94,"typo_prefix_score":103},{"document":245,"highlight":271,"highlights":276,"text_match":98,"text_match_info":279},{"cat_link":246,"category":247,"comment_count":47,"id":248,"is_sticky":47,"permalink":249,"post_author":30,"post_content":250,"post_date":251,"post_excerpt":52,"post_id":248,"post_modified":252,"post_thumbnail":253,"post_thumbnail_html":254,"post_title":255,"post_type":57,"sort_by_date":256,"tag_links":257,"tags":264},[44],[46],"95379","http://radioblackout.org/2025/02/todxs-a-la-calle-contra-el-odio-una-prospettiva-transfemminista-dallargentina/","1 milione di persone ha sfilato per le strade di Buenos Aires il primo febbraio. La MARCHA FEDERAL DEL ORGULLO ANTIFASCISTA ANTIRRACISTA LGTBIQNB+ non è stata soltanto un'occasione di festa, bensì la dimostrazione che contro la politica del presidente argentino Milei si inaugura una stagione di lotta.\r\n\r\nNonostante sia al governo da solo un anno, gli attacchi del governo alle donne, alle soggettività LGBTQIA+ e a qualunque soggetto non conforme alla norma eterocispatriarcale, hanno già comportato effetti molto gravi. Il ministero delle donne, di genere e delle differenze sessuali è stato chiuso. Stessa sorte è toccata all'INADI, ente nazionale contro discriminazioni, xenofobia e razzismo. Le misure di contrasto alla violenza di genere sono state decimate, tra esse anche il centralino telefonico per accompagnare le donne che denunciano.\r\n\r\nIl governo ha inoltre operato drastici tagli nei settori della riproduzione sociale, in primis nella salute e nell'educazione. Ha reso improrogabili una miriade di contratti precari. Oggi in Argentina metà della popolazione è nella fascia di povertà e a farne le spese sono soprattutto le donne, le persone della comunità, minori e soggetti vulnerabili.\r\n\r\nA tutto questo, si accompagna una propaganda di odio e menzogna reiterata, nella quale Milei afferma che omosessualità e pedofilia siano la stessa cosa, che non esistono femminicidi (a fronte di un femminicidio ogni 20h), che il patriarcato è solo una menzogna per negare che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge (ma, guardacaso, la maggior parte sono sempre più poveri).\r\n\r\nTutto questo ce lo racconta ai microfoni Pato, compagna di Luján:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Pato-Argentina.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2025","2025-02-05 19:33:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha.jpg 1140w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Todxs a la calle contra el odio! 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