","Migranti: i nostri valori... e i nostri affari","post",1495128075,[59,60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/ndrangheta/","http://radioblackout.org/tag/capo-rizzuto/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/pd/","http://radioblackout.org/tag/serracchiani/",[65,66,12,67,68],"'ndrangheta","capo rizzuto","pd","serracchiani",{"post_content":70},{"matched_tokens":71,"snippet":74,"value":75},[72,73],"lo","straniero","identico al territorio nazionale che \u003Cmark>lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark> non deve violare. Dulcis in","\"La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese.\" Si è espressa così Debora Serracchiani, presidente della regione Friuli Venezia Giulia del PD, commentando l’aggressione a una ragazza da parte di un uomo iracheno a Trieste. Un commento che ben rappresenta come i democratici da un (bel) po’ di tempo a questa parte riescano a superare a destra perfino la Lega Nord.\r\n\r\nIn altre parole l’affermazione della Seracchiani è un compendio di tutto il corollario retorico delle discriminazioni che seguono tanto la linea del genere quanto quella del colore: la gravità del reato dipende dalla provenienza o dal colore della pelle di chi \u003Cmark>lo\u003C/mark> commette, aggredire una delle nostre donne offende la morale collettiva e non la persona, quindi il corpo delle donne è identico al territorio nazionale che \u003Cmark>lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark> non deve violare. Dulcis in fundo Serracchiani, seguita da ogni dove – sulla faccenda hanno preso le sue parti Meloni, Casapound e Michele Serra tra gli altri – afferma che “in questo caso all'atrocità si aggiunge la rottura del patto di accoglienza” il cui fulcro è – a detta sua – la fiducia reciproca tra ospitati e ospitanti.\r\n\r\nSulle esternazioni della Serracchiani abbiamo fatto alcune considerazioni con Leonardo Bianchi, redattore di Vice.com/Italia, autore di un articolo in cui analizza il senso sotteso alle sue dichiarazioni.\r\n\r\nleonardo_bianchi_serracchiani\r\n\r\nDunque “l’accoglienza” è un atto di buona fede, non un diritto. A tal proposito l’inchiesta su don Scordio, che spalleggiato dalla ‘Ndrangheta speculava sull’arrivo di migranti a Capo Rizzuto ci fa capire che anche la fede c'entra parecchio. Nella corsa alla speculazione e all’esclusione i concorrenti sono tantissimi tra opere pie, destri vari ed eventuali, mafie e ‘ndrine. Vincono tutti tranne coloro che i problemi li vivono.\r\n\r\nSull'operazione giudiziaria che ha avuto per oggetto la gestione del cara di Capo Rizzuto, portando all'arresto di 68 persone (tra cui il parroco Don Scordio e il capo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto Leonardo Sacco), abbiamo intervistato Emma, una compagna calabrese che fa alcune considerazioni sugli intrecci tra politica locale, malavita organizzata e pezzi di Chiesa\r\n\r\n\r\nemma_capo_rizzuto_18_5_17",[77],{"field":78,"matched_tokens":79,"snippet":74,"value":75},"post_content",[72,73],1157451471441100800,{"best_field_score":82,"best_field_weight":83,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":45,"score":84,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"2211897868288",14,"1157451471441100913",{"document":86,"highlight":101,"highlights":106,"text_match":80,"text_match_info":109},{"cat_link":87,"category":88,"comment_count":45,"id":89,"is_sticky":45,"permalink":90,"post_author":48,"post_content":91,"post_date":92,"post_excerpt":51,"post_id":89,"post_modified":93,"post_thumbnail":94,"post_thumbnail_html":95,"post_title":96,"post_type":56,"sort_by_date":97,"tag_links":98,"tags":100},[42],[44],"10421","http://radioblackout.org/2012/10/sanatoria-truffa-2012-un-vero-flop/","Oggi 15 ottobre, scade il termine di regolarizzazione per stranieri ovvero Sanatoria 2012. Le stime e le aspettative del Governo e di altri 'specialisti dell''immigrazione' variavano dalle 150mila alle 380mila domande, ma a poche ore dalla scadenza i dati dicono altro: le richieste presentate dagli stranieri non sembrano arrivare a 100mila. Un vero flop! Tra costi altissimi a carico del migrante (mille euro per la richiesta più i contributi del lavoro passato all'INPS), l'iniziativa della regolarizzazione lasciata esclusivamente in mano ai datori di lavoro (che fino a quel momento avevano sfruttato lo straniero clandestino), l'obbligo da parte del richiedente di certificare la propria presenza in Italia prima del 31 dicembre 2011 attraverso documenti rilasciati da istituzioni italiane che il clandestino, solitamente, rifugge come la peste (Polizia, Carbinieri ed Ospedali), la Sanatoria 2012 sembra aver preso colori tetri e risvolti grotteschi. Una sanatoria (la quarta) che con la sola propria esistenza, indica il fallimento totale delle politiche sull'immigrazione del nostro paese e a quanto dicono gli ultimi dati anche il fallimento da parte del nostro Governo del tentativo di fare cassa sulla pelle degli stranieri.\r\n\r\nNe abbiamo parlato questa mattina con l'avvocato Eugenio Losco di Milano.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Eugenio-Losco.mp3\"] Scarica l'audio della diretta","15 Ottobre 2012","2025-09-24 22:01:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/images1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"240\" height=\"177\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/images1.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Sanatoria truffa 2012: un vero flop!",1350328276,[99],"http://radioblackout.org/tag/sanatoria-migrante-permesso-di-soggiorno/",[32],{"post_content":102},{"matched_tokens":103,"snippet":104,"value":105},[72,73],"a quel momento avevano sfruttato \u003Cmark>lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark> clandestino), l'obbligo da parte del","Oggi 15 ottobre, scade il termine di regolarizzazione per stranieri ovvero Sanatoria 2012. 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Una sentenza che riguarda quanto accaduto al CPR di Milo A Trapani nell’ultima settimana di gennaio .\r\n\r\nSi tratta di una ulteriore conferma della violenza e dell’inadeguatezza del sistema detentivo italiano destinato alle persone migranti, e delle condizioni particolarmente gravi in cui ancora sono trattenute le persone all’interno del CPR di Trapani. La situazione dei CPR italiani dove sussiste la detenzione amministrativa per gli stranieri che costituisce una violenza di per sé orribile e non giustificabile in alcuna forma, quanto accaduto nei giorni scorsi mette in luce ancora una volta l’inadeguatezza strutturale del sistema di detenzione amministrativa italiano. La privazione sistematica della libertà personale di persone provenienti da paesi di origine politicamente ridefiniti come “sicuri”, per di più in condizioni indegne, nella mancanza di informazioni sulle motivazioni del trattenimento, e in assenza di accesso a qualsivoglia servizio e tutela legale continuerà inevitabilmente a generare proteste, atti di autolesionismo, incendi.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con un compagbno dell'assemblea CPR\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/INFO-190224-CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRiportiamo anche un articolo uscito nella rivista Jeune Afrique che racconta dal punto di vista africano l'inferno dei centri di detenzione italiani per stranieri.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1537595/politique/les-migrants-africains-dans-lenfer-des-centres-de-detention-italiens/\r\n\r\n \r\n\r\nMigranti africani nell'inferno dei centri di detenzione italiani Il suicidio di Ousmane Sylla, un guineano di 22 anni morto suicida in un centro di detenzione per migranti in Italia, getta luce sulle deplorevoli condizioni di vita in questi centri dove vengono rinchiusi gli emigranti, soprattutto africani, considerati illegali. Maÿlis DUDOUET\r\n\r\n \r\nOusmane Sylla aveva 22 anni. Il nome di questo giovane guineano si è aggiunto, lo scorso 4 febbraio, alla lunghissima lista di migliaia di migranti, soprattutto dall'Africa sub-sahariana, che stanno morendo a causa delle politiche migratorie europee. Questa volta, però, non è stato nelle sabbie del Sahara, nelle carceri di un gruppo armato libico o nelle acque turbolente di un Mediterraneo trasformato in cimitero che la morte ha colpito. Ma in territorio europeo, in quest’Italia che costituisce la porta principale per tanti africani in cerca di emigrazione verso il Vecchio Continente.\r\nIl 4 febbraio il giovane si è ucciso mentre era detenuto nel Centro di Rimpatrio di Ponte Galeria (CPR), nome ufficiale dei centri di detenzione per migranti considerati illegali in Italia. Aveva appena saputo che la sua richiesta di asilo era stata respinta ma, non avendo la Guinea un accordo di estradizione con l’Italia, sapeva che sarebbe rimasto bloccato in quel luogo per molti mesi. E non sopportava l'idea di trascorrere un altro giorno rinchiuso in condizioni deplorevoli. I suoi compagni di prigionia lo trovarono, impiccato, la mattina presto. Su un muro, questo messaggio: “Se muoio, vorrei che il mio corpo fosse mandato in Africa. I militarti italiani non conoscono altro che il denaro. »\r\n\r\nIl suo suicidio in questo carcere per migranti ha provocato un'ondata di rabbia da Roma a Conakry. In effetti getta luce sulle condizioni dei migranti el il modo in cui, in particolare quelli sub-sahariani, vengono trattati nell’Italia del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni. Ousmane Sylla viveva in Italia da sei anni. Minore al suo arrivo nel Paese, è stato prima ospitato in un centro specializzato. Il giorno in cui è diventato maggiorenne, è diventato uno straniero illegale. Dopo un lungo viaggio, dal centro di Ventimiglia a quello di Teodice, nel centro Italia, è stato trasferito il 14 ottobre 2023 al CPR di Milo, nel Trapani, in Sicilia. Il luogo di detenzione, teatro di ripetuti disordini, è più che sovraffollato. Durante la sua permanenza a Milo, Ousmane Sylla trascorrerà parte delle sue notti all'aperto, per mancanza di spazio. Quasi tre mesi dopo, il 27 gennaio 2024, Ousmane Sylla viene nuovamente trasferito, questa volta al CPR di Ponte Galeria, che sarà la sua ultima destinazione.\r\n\r\nNel 2023, delle circa 500.000 persone in situazione irregolare registrate sul territorio italiano – di cui quasi 160.000 arrivate irregolarmente nel corso dell’anno – solo una piccola parte sarà sottoposta ai rigori dei centri di detenzione: poco più di 6.000 persone sono state internate in uno dei i nove CPR attivi. Le condizioni di vita lì sono disastrose. Oltre alla sovrappopolazione endemica, le indagini condotte da ONG specializzate denunciano maltrattamenti sistematici in alcuni centri, distribuzione di cibo avariato o addirittura somministrazione forzata di medicinali. All'inizio di gennaio, la diffusione di un video in cui si vede un'infermiera, aiutata da agenti di polizia, costringe un detenuto a prendere un sedativo ha causato uno scandalo in Italia. Molti dei CPR sono anche oggetto di indagini giudiziarie o amministrative. Quello di Milano è stato così posto sotto il controllo di un amministratore giudiziario dopo le accuse di truffa e maltrattamenti. Quella di Palazzo San Gervasio è al centro dell'inchiesta in corso sulla somministrazione di forti dosi di calmanti epsicofarmaci. Un’inchiesta realizzata dai media tunisini Inkyfada e italiana Altreconomia ha documentato in particolare questo diffuso uso di psicofarmaci, che rappresentano “almeno il 10% della spesa di ciascun centro e costituiscono addirittura il 44% della spesa del centro di Roma”.\r\n\r\nLe condizioni di vita sono tanto più insopportabili quanto più i periodi di detenzione si allungano. Appena insediatosi al potere, il governo del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni ha aumentato il limite massimo legale da 180 a 540 giorni, attraverso il decreto Cutro 2, particolarmente criticato dalle associazioni per i diritti umani. Le conseguenze sono gravi. Il numero di decessi registrati nei centri di detenzione aumenta ogni anno, mentre l’età media delle vittime della CPR – 33 anni – costituisce un argomento in più per le organizzazioni che ne chiedono la chiusura . Giorgia Meloni, che ha appena ottenuto un accordo con Tirana che prevede la realizzazione del Cpr sul territorio albanese, non sembra proprio disposta a intraprendere questa strada. Il Primo Ministro italiano ha infatti previsto di costruirne di più centri di questo tipo, uno per regione italiana.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Febbraio 2024","2024-02-20 20:49:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI.jpg 474w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CPR DA MILANO A PONTE GALERIA I LAGER PER MIGRANTI SCOPPIANO.",1708461926,[124,125,126,61,127],"http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpr-via-corelli/","http://radioblackout.org/tag/rivolte/",[129,130,131,12,132],"cie","cpr","cpr via corelli","rivolte",{"post_content":134},{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":137},[72],"giovane guineano si è aggiunto, \u003Cmark>lo\u003C/mark> scorso 4 febbraio, alla lunghissima","La Corte Europea dei Diritti Umani ha ordinato al Governo italiano l’immediato trasferimento dal CPR di Trapani di una persona trattenuta in condizioni materiali degradanti. 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A Roma in piazza contro il Decreto Cutro","22 Aprile 2023","2023-04-22 00:53:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n.jpg 803w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","A Roma in piazza contro il decreto Cutro",1682124648,[159,61,160,161],"http://radioblackout.org/tag/decreto-cutro/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/stato-di-emergenza/",[163,12,164,165],"decreto cutro","Roma","stato di emergenza",{"post_content":167},{"matched_tokens":168,"snippet":169,"value":170},[72],"discussione al Senato che prevede \u003Cmark>lo\u003C/mark> smantellamento la protezione speciale a","Nella giornata del 18 aprile a Roma si è presentata una piazza quanto mai variegata, indetta da più di novanta associazioni, Ong, sindacati, per protestare contro il nuovo decreto legge Cutro, \"l'ennesima legge razzista e restrittiva\": «Le organizzazioni e le reti firmatarie esprimono grande preoccupazione e contrarietà ai contenuti del Ddl 591/2023, meglio conosciuto come “Decreto Cutro”, ora in discussione al Senato che prevede \u003Cmark>lo\u003C/mark> smantellamento la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello \u003Cmark>straniero»\u003C/mark>.\r\n\r\nA questa prima giornata di mobilitazione ne seguirà un'altra, sempre a Roma, il 28 aprile.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Leone Palmeri, antropologo e giornalista per Melting Pot, di parlarci di questa giornata e, più in generale, del decreto Cutro:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/LeonePalmeri.21042023.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui l'articolo di Palmeri sul 18 aprile:\r\nNon siamo d’accordo. 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Da mesi infatti realtà organizzate, comunità o singole persone immigrate hanno avviato un confronto che ha portato oggi alla richiesta urgente di un incontro con Prefetti e Questori in diverse città, che possano trasmettere le rivendicazioni anche al Ministero dell’Interno, per ottenere risposte su questioni non più rimandabili.\r\n\r\nDa più parti, e con sempre più urgenza, si invoca una riforma del sistema di gestione dell'immigrazione. Vi sono proposte di legge di iniziativa popolare e richieste di riforma delle politiche migratorie italiane, come impostate a partire dall’approvazione del Testo Unico sull’immigrazione (D.Lgs. n.286/1998) e via via inasprite, fino ad arrivare ai cosiddetti decreti Salvini, ad oggi solo in minima parte modificati. Inoltre, molti soggetti, anche istituzionali, chiedono un mutamento globale a livello europeo, ad esempio per il superamento dei trattati di Dublino.\r\n\r\nI dati sulle presenze di persone irregolari in Italia testimoniano chiaramente come gli ultimi decreti sicurezza abbiano prodotto un’impennata delle situazioni di irregolarità e di blocco nel rilascio dei permessi da parte delle questure, esacerbata dalla pandemia. Al contempo, le cifre riguardo la regolarizzazione promossa dal governo nell’estate 2020, sia rispetto alle istanze presentate che a quelle già processate, dimostrano in maniera lampante quanto questa iniziativa si sia rivelata del tutto inefficace, come ampiamente prevedibile e come denunciato da più parti sin dal suo annuncio. L’impianto della procedura di emersione, in continuità con quanto avvenuto in occasione delle precedenti sanatorie, ha prodotto meccanismi di compravendita illecita della documentazione richiesta che strozzano ancor di più i lavoratori immigrati, su cui i datori di lavoro hanno sistematicamente scaricato i costi della domanda di emersione – milioni di euro versati nelle casse dello stato a fronte di un numero irrisorio di pratiche istruite. Inoltre, nonostante le promesse del precedente governo, in autunno non vi è stata nessuna ulteriore e più generalizzata sanatoria, nonostante la situazione pandemica imponga misure di tutela della salute di tutti e quindi l’accesso ai documenti per l’iscrizione al servizio sanitario.\r\n\r\nInoltre, denunciamo il fatto che misure come la revoca del permesso di soggiorno, i mancati rinnovi, le espulsioni o la reclusione nei CPR vengano usati sempre più frequentemente per reprimere e punire chi sceglie di lottare per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, rendendo sempre più difficile qualsiasi forma di rivendicazione dei propri diritti e di lotta reale contro lo sfruttamento.\r\n\r\nDi seguito, nel concreto, le problematiche principali e le rivendicazioni che le persone immigrate in tutta Italia pongono all’attenzione delle istituzioni:\r\n\r\n \r\n\r\n \tRegolarizzazione di chi è sprovvisto di permesso di soggiorno valido, indipendentemente dalla posizione lavorativa. La sanatoria del 2020 si è ottenuta grazie alle lotte degli ultimi anni dei lavoratori delle campagne, ma la sua efficacia è risultata quasi nulla soprattutto per questa categoria, oltre al fatto che ha escluso molti altri lavoratori e disoccupati. A maggior ragione, chiediamo anche che ai lavoratori irregolari che vengono sorpresi durante i controlli dell’Ispettorato del Lavoro e delle Forze dell’Ordine nelle aziende venga riconosciuto un permesso di soggiorno per grave sfruttamento, come previsto da una legge assai raramente applicata.\r\n \tVelocizzazione delle pratiche di rinnovo da parte delle questure, che attualmente subiscono ritardi ancora maggiori che in precedenza, attribuiti con troppa facilità all’emergenza pandemica – motivo per cui molti permessi restano bloccati anche per più di un anno e vengono quindi consegnati spesso già scaduti.\r\n \tFine degli abusi e delle difformità di interpretazione della legge da parte delle questure e prefetture, che arbitrariamente impongono requisiti non previsti per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno (ad esempio l’iscrizione anagrafica o i contributi del datore di lavoro) e dove si perpetuano scorrettezze in grado di bloccare e lasciare in stallo le richieste di cittadinanza (ad esempio l’attribuzione di numeri indentificativi diversi sull’estratto di nascita e sul passaporto della stessa persona)\r\n \tEliminazione del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro attualmente in vigore per i permessi legati ai motivi di lavoro subordinato (e in ogni caso revisione dei criteri di reddito del datore di lavoro, soprattutto per l’impiego di collaboratori domestici). Legata a questo è la richiesta di riconoscimento di un permesso di soggiorno unico europeo che garantisca anche ai cittadini non comunitari la libera circolazione all’interno dello spazio UE/Schengen e la possibilità di lavorare regolarmente in qualunque paese che vi appartiene.\r\n\r\n\r\n \tEstensione della durata e abolizione dei costi dei permessi di soggiorno. In molti settori lavorativi i contratti sono tendenzialmente molto brevi, di conseguenza la durata dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro è esigua, anche inferiore ad un anno. Lo stesso vale per la durata del permesso per ricerca lavoro, che deve essere estesa soprattutto in considerazione del momento di grave crisi occupazionale che coinvolge tutti i settori lavorativi. I costi di richieste e rinnovi, inoltre, sono estremamente alti, specialmente per i permessi legati ai motivi di lavoro, e devono essere abbattuti.\r\n \tCancellazione della residenza anagrafica come requisito obbligatorio per la richiesta della cittadinanza, per il rinnovo del permesso di soggiorno e per la carta di soggiorno. Si richiede di sostituire la residenza con il domicilio, in modo da porre fine anche ai meccanismi di compravendita di contratti di locazione ormai diffusi.\r\n \tAccesso alla cittadinanzaper chi è nata/o in Italia da genitori stranieri, senza condizionalità, a prescindere dal reddito dei genitori o dal requisito della permanenza ininterrotta in Italia, impossibile da soddisfare per molti considerando la crisi economica aggravata anche dal Covid e la necessità di molte famiglie di tornare per un periodo nel paese di origine. Inoltre si richiede la diminuzione dei tempi necessari agli accertamenti per l’ottenimento della cittadinanza e l’abolizione del requisito del certificato di lingua Italiana livello B1, entrambi introdotti dall’ultimo decreto sicurezza; l’eliminazione dei requisiti dell’estratto di nascita del paese di origine e della fedina penale per l’ottenimento della cittadinanza, che richiedono un grande e non necessario dispendio di denaro, poiché le ambasciate in Italia potrebbero rilasciare documenti attestanti la nascita e in quanto le condanne ricevute nello stato d’origine non hanno valore ostativo all’ottenimento della cittadinanza italiana.\r\n \tRicongiungimento familiare anche nel caso di bambini adottati e genitori adottivi, o anche nei casi di poligamia nei paesi di origine, al fine di evitare che genitori e figli vengano costretti a separarsi.\r\n\r\n\r\n \tCambio di competenza istituzionale per le pratiche legate ai permessi di soggiorno. La gestione dell’intero apparato burocratico legato all’immigrazione è affidata al Ministero dell’Interno e quindi alle questure, con una evidente impronta securitaria e di criminalizzazione. In Italia, il movimento antirazzista fin dai suoi albori rivendica invece l’affidamento di queste pratiche ai Comuni.\r\n \tAbolizione di tutti i decreti sicurezza (2009, 2017, 2018) in quanto sostanzialmente strumenti repressivi, soprattutto per gli immigrati (una condanna penale può comportare la revoca del permesso di soggiorno o della cittadinanza) ma in generale per chi lotta o viene considerato fonte di ‘degrado’.\r\n \tAbolizione della detenzione amministrativa, dei respingimenti alle frontiere e del rimpatrio forzato, e apertura di canali regolari e sicuri di ingresso nell’UE.\r\n \tAbolizione di qualsiasi discriminazione nell’accesso alla casa e ai sistemi di welfare sulla base della cittadinanza. \r\n \tSblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme; fine dei rigetti delle richieste sulla base del requisito del reddito del datore di lavoro; rilascio del codice fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate anche solo con la ricevuta della domanda di regolarizzazione.\r\n \tRiconoscimento della proroga dei permessi di soggiorno scaduti a causa della situazione pandemica, sia da parte di enti pubblici che di privati (ad esempio datori di lavoro). Molti cittadini stranieri si vedono negata la possibilità di stipulare un contratto di lavoro o di accedere ai servizi per questo motivo.\r\n \tAbolizione del criterio di reddito minimo per i permessi di soggiorno per lavoro subordinato e autonomo, per i ricongiungimenti familiari e per le richieste di permesso per lungo-soggiornanti, anche in virtù dell’attuale situazione di grave crisi economica.\r\n\r\n \r\n\r\nIN RIFERIMENTO ALLA CITTÀ DI TORINO\r\n\r\nPer quanto riguarda il contesto torinese sottolineiamo di seguito quattro punti, rispetto ai quali esigiamo l’immediato impegno delle istituzioni competenti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Sblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme.\r\n\r\nStante che nei primi giorni di marzo 2021 la Prefettura di Torino, tramite lo Sportello Unico per l’Immigrazione, ha comunicato che: “Non è possibile in alcun modo prevedere la data di convocazione visto l’elevato numero di istanze presentate, considerato altresì il fatto che le convocazioni devono avvenire nel rispetto delle restrizioni imposte dalla normativa in vigore all’accesso dell’utenza agli uffici pubblici”.\r\n\r\nRilevato inoltre che le pratiche di regolarizzazione risultano praticamente ferme in tutta Italia, al punto che a livello nazionale, al termine del 2020, secondo i dati ottenuti dal ministero dell’interno tramite accesso agli atti, delle 207.000 istanze solo lo 0,7% delle istanze è concretamente giunto a conclusione.[1]\r\n\r\nRilevato infine che anche nel contesto torinese sono poche decine le persone ad avere avuto finora risposta chiediamo\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di regolarizzazione;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tl’impegno a ripetere tale comunicazione a cadenza settimanale fino alla conclusione delle stesse pratiche.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Velocizzazione delle pratiche di rinnovoda parte della Questura.\r\n\r\nIl problema del rinnovo dei permessi di soggiorno è particolarmente grave nel caso della Questura di Torino, dove il tempo medio impiegato dagli uffici per processare una semplice domanda di rinnovo può variare, senza apparente ragione, tra i 6 e i 18 mesi, con casi che si spingono oltre i 2 anni e 7 mesi. Tale pratica mantiene migliaia di persone in una condizione di limbo giuridico nel quale la possibilità di ottenere un lavoro regolare, prendere in affitto un’abitazione (a queste possono essere aggiunte infinite altre situazioni) risulta concretamente preclusa. Inoltre, a causa dei suddetti ritardi, il permesso viene spesso consegnato in prossimità della sua data di scadenza o perfino già scaduto, facendo della suddetta condizione di limbo la norma per una percentuale altissima degli stranieri residenti a Torino. Si tratta di una palese violazione della normativa vigente. Sottolineiamo infatti che secondo quanto stabilito dal d. lgs. 286/98 – Testo Unico sull'immigrazione i tempi per il rilascio, il rinnovo, la conversione del permesso dalla data di presentazione della domanda non possono essere superiori ai 20 giorni.\r\n\r\nChiediamo quindi\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di rinnovo da parte della Questura di Torino e il rispetto dei tempi previsti;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Rispetto del diritto alla salute e accesso alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga.\r\n\r\nL’accesso alle cure mediche ed al diritto alla salute per le persone straniere residenti a Torino è, paradossalmente, gravemente inficiato a causa delle misure adottate per contenere la pandemia in corso. Ci si riferisce in particolare alla situazione dell’ASL di Lungo Dora Savona nr° 24 (sebbene non si escluda che ciò possa accadere altrove) dove numerose persone straniere, il cui permesso è in proroga a causa della parziale chiusura al pubblico degli uffici della Questura, sono state allontanate senza che potessero accedere ai servizi.\r\n\r\nE ciò nonostante il Ministero, con propria circolare del 21 marzo 2020, abbia comunicato che, in ottemperanza del Decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 \"Sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi\", tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020.\r\n\r\nRisulta infatti che il personale del CUP di Lungo Dora Savona, fino al capo responsabile del settore amministrativo, non era informato della suddetta proroga dei permesso di soggiorno.\r\n\r\nDi fatto l’ASL di Torino nega il rinnovo della tessera sanitaria agli stranieri di Torino e numerosi altri e fondamentali servizi.\r\n\r\nAlla luce di tale abuso chiediamo:\r\n\r\n \til rispetto del diritto alla salute e l’accesso ai servizi e alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga;\r\n \tl’immediata verifica della situazione nelle altre ASL presenti sul territorio;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n\r\n \tL’apertura di un tavolo permanente sul permesso di soggiorno.\r\n\r\nAlla luce delle numerose problematiche già evidenziate relative ai permessi di soggiorno chiediamo l’apertura di un tavolo istituzionale al quale evidenziare i casi di ritardo, abuso etc. Riteniamo infatti che tale situazione debba essere affrontata rapidamente e possa essere affrontata grazie al coinvolgimento dei diretti interessati.\r\n\r\nCoordinamento documenti per tutte e tutti, Patto d’Azione Anticapitalista, Dobbiamo Vivere- Lavoratori disoccupati e precari.\r\n\r\n[1] Le cifre riportate sono presentate nel documento “Regolarizzazione 2020 a rischio fallimento: tempi lunghissimi e ostacoli burocratici. Alcune proposte per “salvare” una misura necessaria”, pubblicata nell’ambito della campagna “Ero straniero – L’umanità che fa ben”, promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, Oxfam Italia, ActionAid Italia, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche in Italia, CILD, ACLI, Legambiente Onlus, ASCS - Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.","11 Aprile 2021","2021-04-11 23:56:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile.jpeg 366w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","12 aprile: basta con le politiche migratorie razziste",1618185374,[],[],{"post_content":191},{"matched_tokens":192,"snippet":193,"value":194},[72],"europeo e italiano, ed ha \u003Cmark>lo\u003C/mark> scopo di portare all'attenzione delle","Alleghiamo il documento di indizione del presidio di lunedì 12 per documentare degnamente questo podcast degli interventi registrati con Erasmo e Bishara:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021_04_08_presidio-12aprile.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuesto documento è frutto di una riflessione sull'impianto e gli effetti del sistema regolatorio dell'immigrazione europeo e italiano, ed ha \u003Cmark>lo\u003C/mark> scopo di portare all'attenzione delle istituzioni italiane le rivendicazioni delle persone immigrate a tale riguardo. 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Legata a questo è la richiesta di riconoscimento di un permesso di soggiorno unico europeo che garantisca anche ai cittadini non comunitari la libera circolazione all’interno dello spazio UE/Schengen e la possibilità di lavorare regolarmente in qualunque paese che vi appartiene.\r\n\r\n\r\n \tEstensione della durata e abolizione dei costi dei permessi di soggiorno. In molti settori lavorativi i contratti sono tendenzialmente molto brevi, di conseguenza la durata dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro è esigua, anche inferiore ad un anno. \u003Cmark>Lo\u003C/mark> stesso vale per la durata del permesso per ricerca lavoro, che deve essere estesa soprattutto in considerazione del momento di grave crisi occupazionale che coinvolge tutti i settori lavorativi. 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Inoltre si richiede la diminuzione dei tempi necessari agli accertamenti per l’ottenimento della cittadinanza e l’abolizione del requisito del certificato di lingua Italiana livello B1, entrambi introdotti dall’ultimo decreto sicurezza; l’eliminazione dei requisiti dell’estratto di nascita del paese di origine e della fedina penale per l’ottenimento della cittadinanza, che richiedono un grande e non necessario dispendio di denaro, poiché le ambasciate in Italia potrebbero rilasciare documenti attestanti la nascita e in quanto le condanne ricevute nello stato d’origine non hanno valore ostativo all’ottenimento della cittadinanza italiana.\r\n \tRicongiungimento familiare anche nel caso di bambini adottati e genitori adottivi, o anche nei casi di poligamia nei paesi di origine, al fine di evitare che genitori e figli vengano costretti a separarsi.\r\n\r\n\r\n \tCambio di competenza istituzionale per le pratiche legate ai permessi di soggiorno. La gestione dell’intero apparato burocratico legato all’immigrazione è affidata al Ministero dell’Interno e quindi alle questure, con una evidente impronta securitaria e di criminalizzazione. In Italia, il movimento antirazzista fin dai suoi albori rivendica invece l’affidamento di queste pratiche ai Comuni.\r\n \tAbolizione di tutti i decreti sicurezza (2009, 2017, 2018) in quanto sostanzialmente strumenti repressivi, soprattutto per gli immigrati (una condanna penale può comportare la revoca del permesso di soggiorno o della cittadinanza) ma in generale per chi lotta o viene considerato fonte di ‘degrado’.\r\n \tAbolizione della detenzione amministrativa, dei respingimenti alle frontiere e del rimpatrio forzato, e apertura di canali regolari e sicuri di ingresso nell’UE.\r\n \tAbolizione di qualsiasi discriminazione nell’accesso alla casa e ai sistemi di welfare sulla base della cittadinanza. \r\n \tSblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme; fine dei rigetti delle richieste sulla base del requisito del reddito del datore di lavoro; rilascio del codice fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate anche solo con la ricevuta della domanda di regolarizzazione.\r\n \tRiconoscimento della proroga dei permessi di soggiorno scaduti a causa della situazione pandemica, sia da parte di enti pubblici che di privati (ad esempio datori di lavoro). Molti cittadini stranieri si vedono negata la possibilità di stipulare un contratto di lavoro o di accedere ai servizi per questo motivo.\r\n \tAbolizione del criterio di reddito minimo per i permessi di soggiorno per lavoro subordinato e autonomo, per i ricongiungimenti familiari e per le richieste di permesso per lungo-soggiornanti, anche in virtù dell’attuale situazione di grave crisi economica.\r\n\r\n \r\n\r\nIN RIFERIMENTO ALLA CITTÀ DI TORINO\r\n\r\nPer quanto riguarda il contesto torinese sottolineiamo di seguito quattro punti, rispetto ai quali esigiamo l’immediato impegno delle istituzioni competenti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Sblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme.\r\n\r\nStante che nei primi giorni di marzo 2021 la Prefettura di Torino, tramite \u003Cmark>lo\u003C/mark> Sportello Unico per l’Immigrazione, ha comunicato che: “Non è possibile in alcun modo prevedere la data di convocazione visto l’elevato numero di istanze presentate, considerato altresì il fatto che le convocazioni devono avvenire nel rispetto delle restrizioni imposte dalla normativa in vigore all’accesso dell’utenza agli uffici pubblici”.\r\n\r\nRilevato inoltre che le pratiche di regolarizzazione risultano praticamente ferme in tutta Italia, al punto che a livello nazionale, al termine del 2020, secondo i dati ottenuti dal ministero dell’interno tramite accesso agli atti, delle 207.000 istanze solo \u003Cmark>lo\u003C/mark> 0,7% delle istanze è concretamente giunto a conclusione.[1]\r\n\r\nRilevato infine che anche nel contesto torinese sono poche decine le persone ad avere avuto finora risposta chiediamo\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di regolarizzazione;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tl’impegno a ripetere tale comunicazione a cadenza settimanale fino alla conclusione delle stesse pratiche.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Velocizzazione delle pratiche di rinnovoda parte della Questura.\r\n\r\nIl problema del rinnovo dei permessi di soggiorno è particolarmente grave nel caso della Questura di Torino, dove il tempo medio impiegato dagli uffici per processare una semplice domanda di rinnovo può variare, senza apparente ragione, tra i 6 e i 18 mesi, con casi che si spingono oltre i 2 anni e 7 mesi. Tale pratica mantiene migliaia di persone in una condizione di limbo giuridico nel quale la possibilità di ottenere un lavoro regolare, prendere in affitto un’abitazione (a queste possono essere aggiunte infinite altre situazioni) risulta concretamente preclusa. Inoltre, a causa dei suddetti ritardi, il permesso viene spesso consegnato in prossimità della sua data di scadenza o perfino già scaduto, facendo della suddetta condizione di limbo la norma per una percentuale altissima degli stranieri residenti a Torino. Si tratta di una palese violazione della normativa vigente. Sottolineiamo infatti che secondo quanto stabilito dal d. lgs. 286/98 – Testo Unico sull'immigrazione i tempi per il rilascio, il rinnovo, la conversione del permesso dalla data di presentazione della domanda non possono essere superiori ai 20 giorni.\r\n\r\nChiediamo quindi\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di rinnovo da parte della Questura di Torino e il rispetto dei tempi previsti;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Rispetto del diritto alla salute e accesso alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga.\r\n\r\nL’accesso alle cure mediche ed al diritto alla salute per le persone straniere residenti a Torino è, paradossalmente, gravemente inficiato a causa delle misure adottate per contenere la pandemia in corso. Ci si riferisce in particolare alla situazione dell’ASL di Lungo Dora Savona nr° 24 (sebbene non si escluda che ciò possa accadere altrove) dove numerose persone straniere, il cui permesso è in proroga a causa della parziale chiusura al pubblico degli uffici della Questura, sono state allontanate senza che potessero accedere ai servizi.\r\n\r\nE ciò nonostante il Ministero, con propria circolare del 21 marzo 2020, abbia comunicato che, in ottemperanza del Decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 \"Sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi\", tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020.\r\n\r\nRisulta infatti che il personale del CUP di Lungo Dora Savona, fino al capo responsabile del settore amministrativo, non era informato della suddetta proroga dei permesso di soggiorno.\r\n\r\nDi fatto l’ASL di Torino nega il rinnovo della tessera sanitaria agli stranieri di Torino e numerosi altri e fondamentali servizi.\r\n\r\nAlla luce di tale abuso chiediamo:\r\n\r\n \til rispetto del diritto alla salute e l’accesso ai servizi e alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga;\r\n \tl’immediata verifica della situazione nelle altre ASL presenti sul territorio;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n\r\n \tL’apertura di un tavolo permanente sul permesso di soggiorno.\r\n\r\nAlla luce delle numerose problematiche già evidenziate relative ai permessi di soggiorno chiediamo l’apertura di un tavolo istituzionale al quale evidenziare i casi di ritardo, abuso etc. Riteniamo infatti che tale situazione debba essere affrontata rapidamente e possa essere affrontata grazie al coinvolgimento dei diretti interessati.\r\n\r\nCoordinamento documenti per tutte e tutti, Patto d’Azione Anticapitalista, Dobbiamo Vivere- Lavoratori disoccupati e precari.\r\n\r\n[1] Le cifre riportate sono presentate nel documento “Regolarizzazione 2020 a rischio fallimento: tempi lunghissimi e ostacoli burocratici. Alcune proposte per “salvare” una misura necessaria”, pubblicata nell’ambito della campagna “Ero \u003Cmark>straniero\u003C/mark> – L’umanità che fa ben”, promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, Oxfam Italia, ActionAid Italia, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche in Italia, CILD, ACLI, Legambiente Onlus, ASCS - Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.",[196],{"field":78,"matched_tokens":197,"snippet":193,"value":194},[72],{"best_field_score":143,"best_field_weight":83,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":45,"score":144,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},{"document":200,"highlight":232,"highlights":237,"text_match":141,"text_match_info":240},{"cat_link":201,"category":202,"comment_count":45,"id":203,"is_sticky":45,"permalink":204,"post_author":48,"post_content":205,"post_date":206,"post_excerpt":51,"post_id":203,"post_modified":207,"post_thumbnail":208,"post_thumbnail_html":209,"post_title":210,"post_type":56,"sort_by_date":211,"tag_links":212,"tags":222},[42],[44],"67748","http://radioblackout.org/2021/03/intelligence-killer-e-troll-messaggi-cifrati-per-la-rimodulazione/","Yuri Colombo rimarca il nazionalismo russo che non tollera l'intromissione di un leader straniero: definire \"Assassino\" Putin al limite possono dirlo i russi. E quindi la mossa di Biden ha sortito l'effetto di un ricompattamento di una nazione la cui potenza economica è volte inferiore a quella degli Usa.\r\n«Chi lo dice lo è», celia infantile Putin, che aveva risposto con lo stesso sfrontato bullismo: «allora ci capiamo» a Biden quando gli aveva rivelato come pur guardandolo negli occhi non riusciva a vedere la sua anima (sottintendendo che per lui era inesistente), alludendo alla dichiarazione di Bush che invece aveva dichiarato di riuscire a vederla.\r\nEppure uno dei primi gesti pragmatici di Biden è stata la sottoscrizione con Putin del tetto sui missili balistici e strategici nucleari e quindi si possono anche fare accordi con i killer e come dice Andrey Kortunov: «La decisione di Biden di estendere l'accordo START sul nucleare è di gran lunga più importante di qualsiasi frase fuori posto detta dal presidente statunitense nei confronti di Putin».\r\nSi esce dunque dalla cifratura della forma diplomatica, ma avviene consapevolmente, o si tratta di una frase improvvida, inopportuna che nasce da una idiosincrasia acuita dal rapporto dei servizi americani, o invece è stato preparato e imbeccato George Stephanoupolos, il giornalista di Abc che ha dato del killer a Putin per inviare messaggi un po' a tutto il mondo? Potrebbe anche risultare utile per prendere atto di un fatto consolidato, ovvero quello che Putin elimini fisicamente gli oppositori. Una prima mossa forte per vedere le reazioni, che non si sono fatte attendere, e per mandare un messaggio agli europei, in particolare al progetto tedesco del Nord Stream2, che Biden vorrebbe affossato? Infatti Berlino ha \"risposto\" accogliendo con favore «il linguaggio molto chiaro» usato dal presidente americano nei confronti della Russia, delle sue azioni in Siria e dei suoi tentativi di \"influenzare le elezioni in Paesi terzi\". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Heiko Maas in una intervista a \"Deutsche Welle\",\r\nForse per risalire al significato nascosto nelle sciabolate tra i leader delle due potenze bisognerebbe arrivare a capire in che modo hanno agito (e agli ordini di chi: se della Lubianka o del Cremlino) i troll che sono intervenuti per condizionare le campagne elettorali in favore di Trump, perché probabilmente la stura alla esternazione di Biden proviene dal rapporto dell'Intelligence americana che inquadrava la Russia tra le potenze che hanno cercato maggiormente di influenzare il voto... ma in fondo questo argomento era già stato affrontato da Putin, uomo proveniente dal Kgb, che chiese nel film-intervista di Oliver Stone se davvero si poteva pensare che i servizi di un qualunque paese potessero condizionare le elezioni altrove: è parte del loro lavoro, ma non sono così determinanti al risultato. Yurii Colombo ha iniziato una serie dedicata alla storia dei Servizi Segreti russi e quindi ci siamo rivolti a lui per ottenere uno sguardo avvertito su questa sulfurea polemica vista dalla Piazza Rossa, che nell'immaginario americano è rimasta la tana dell'orso russo della Guerra Fredda.\r\nMa quali sono i veri obiettivi dei Servizi Segreti rispetto a quello che avviene nel paese antagonista?\r\n\r\n\"«Chi lo dice lo è» (The Killer)\".","18 Marzo 2021","2021-03-18 23:10:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/putin-troll-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"191\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/putin-troll-300x191.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/putin-troll-300x191.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/putin-troll-1024x652.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/putin-troll-768x489.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/putin-troll.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Intelligence, killer e troll: interviste cifrate del nuovo Biden",1616107861,[213,214,215,216,217,218,219,220,221],"http://radioblackout.org/tag/biden/","http://radioblackout.org/tag/cremlino/","http://radioblackout.org/tag/fsb/","http://radioblackout.org/tag/kgb/","http://radioblackout.org/tag/lubianka/","http://radioblackout.org/tag/missili-start/","http://radioblackout.org/tag/nord-stream-2/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/troll/",[223,224,225,226,227,228,229,230,231],"biden","Cremlino","fsb","Kgb","Lubianka","missili Start","Nord Stream 2","putin","troll",{"post_content":233},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":236},[73],"tollera l'intromissione di un leader \u003Cmark>straniero\u003C/mark>: definire \"Assassino\" Putin al limite","Yuri Colombo rimarca il nazionalismo russo che non tollera l'intromissione di un leader \u003Cmark>straniero\u003C/mark>: definire \"Assassino\" Putin al limite possono dirlo i russi. 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Simone Weil)\r\nBenedict Drew - Cacophony\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.3 64 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 21,30 – Ghigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare 65 minuti [Ghigliottina, Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGhigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 23,00 – Simona Zamboli - Grave Show X Radio Blackout 61 minuti [Simona Zamboli, Radio Blackout]: Simona Zamboli, producer and sound engineer di stanza a Milano e già ospite, tra le altre, di Noods Radio (Bristol) e Fango Radio, presenta questo mix andato in onda su Quel che resta della notte a sostegno delle libere frequenze di RBO.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 09,00 – Ponte Radio - Balkanika 20.09.2024 98 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 13,30 – Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 20 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 18,30 – Proiezioni di Sizigia pt.2 8 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"Lo straniero\" di Albert Camus.","27 Maggio 2025","2025-05-27 14:19:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 19 al 25 Maggio 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Specialmente in Lombardia nell’ultimo ventennio, è stata svuotata di senso la relazione tra pubblico e salute per sostituirla con una performatività economica basata su concorrenza e messa a valore del corpo malato.\r\n\r\nGià forma di comando giuridico-amministrativo “keynesiano” – nelle cui pieghe si erano insinuate pratiche significative di lotta dei lavoratori e di riuso sociale della strutture pubbliche -, la Sanità è stata trasformata ex lege in un’arena concorrenziale tra consorterie che marchia il quotidiano dei suoi luoghi di degenza, opprime i lavoratori che vi sono impiegati e impedisce vere relazioni di solidarietà e protezione sociale , dichiarandole obsolete.\r\n\r\nDi questo e di altro abbiamo parlato insieme con quattro lavoratori della Sanità in Lombardia\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 08,30 – Il percorso di Ocalan 27 minuti [Radio BlackoutRadio Alpi Libere]:\r\n\r\nTratto dal video/documentario “Ocalan’s journey to peace”.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 08,30 – Fine del Marinese 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. 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Pratiche che con diversi mezzi evocano demoni, parlano con i gatti, compongono nuove temporalità, il tutto in nome della costruzione di un futuro così alieno che nessuno di noi potrebbe nemmeno immaginarlo.\r\n\r\nWorlds to come are just begun!\r\n\r\nTracklist:\r\n\r\nSun Ra - Thats How I Feel\r\nAgnes Hvizdalek (voice) & Jakob Schneidewind (bass, electronics) – DEMI BROXA\r\nTanya Tagaq - Retribution\r\nSaul Williams - The Noise Came From Here / FCK THE BELIEFS\r\nArca - Nonbinary\r\nJ. Zunz - Four women and a darkness\r\nJohanna Hedva - Beauty (feat. Simone Weil)\r\nBenedict Drew - Cacophony\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.3 64 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 21,30 – Ghigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare 65 minuti [Ghigliottina, Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGhigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 23,00 – Simona Zamboli - Grave Show X Radio Blackout 61 minuti [Simona Zamboli, Radio Blackout]: Simona Zamboli, producer and sound engineer di stanza a Milano e già ospite, tra le altre, di Noods Radio (Bristol) e Fango Radio, presenta questo mix andato in onda su Quel che resta della notte a sostegno delle libere frequenze di RBO.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 09,00 – Ponte Radio - Balkanika 20.09.2024 98 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 13,30 – Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 20 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 18,30 – Proiezioni di Sizigia pt.2 8 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"\u003Cmark>Lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark>\" di Albert 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\r\n\r\nLunedì 21 ore 13,30 - Racconti ovali 5 32 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nIntraprendiamo un viaggio intorno al globo e nel profondo della simbologia che contraddistingue il mondo ovale: tra fauna selvatica e flora rigogliosa, tra trasferte internazionali leggendarie e genealogie narrative. Partendo dall’America latina fino a discendere la penisola italica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Racconti-ovali5_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 12,30 - Proiezioni di Sizigia pt.2 7 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"Lo straniero\" di Albert Camus.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Meursault_7.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 8,30 - Perno Originario #3 14 minuti [Porfido]:\r\n\r\n“La storia non avanza come una linea retta in uno spazio vuoto a due dimensioni, ma come una spirale in uno spazio tridimensionale, frastagliato e ricolmo di ciò che resta del passato. Più la storia avanza, più le rovine e le scorie sono numerose e si sedimentano le une sulle altre. E l’epoca capitalista, quella che conosce la più grande accelerazione nelle trasformazione dei modi di produrre e di vivere, quella a parole più irriverente e meno ossequiosa nei confronti del passato, è dunque, nei fatti, anche quella che produce più rovine – elementi che, per così dire, fanno sempre più parte della “materia prima”, oggettiva e soggettiva, materiale e ideologica, con cui si menano le azioni umane”\r\n\r\n“Lo abbiamo sentito ripetere e ripetuto a nostra volta infinite volte: il capitalismo porta con sé la guerra come le nubi portano la pioggia. Con la guerra dei Trent’anni possiamo verificare questo principio, ma anche invertirlo, ovvero interessarci a come la guerra, nella stessa misura in cui distrugge uomini e cose, funge da pungolo allo sviluppo di rapporti sociali capitalistici in gestazione”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.3_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 15,30 - Free and easy 23/06/2024 74 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n...intro ... X-Ray Men , Sons of Cyrus , Naked Eyes , Denis Tek & the Golden Breed , Chevelles , Devil Dols, Drones , Unheard , Seminal Rats , Eric & the Garage Cats , Vicars , Riviera Playboys , Left Lane Cruiser , Mc Fadden's Parachute , Houston Fearless , Cindy Lawson , Peter Zaremba , Ace-Tones , Ravin' Bongos , Brooms , +..... let get it on ....share it!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Free-and-easy-23.06.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 8,30 - Ribelli, di Pino Cacucci 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nNarrando le azioni e le ragioni che muovono i corpi ribelli, l'autore attraversa epoche e luoghi diversi, dall'Europa all'America Latina, portando alla luce le esistenze di uomini e donne che hanno sacrificato tutto a un ideale. Insieme alle gesta di Tupac Amaru o del condottiero maya \"Serpente Nero\", rivivono le imprese di \"Quico\" Sabaté, l'anarchico inventore di un mortaio lancia-proclami per bombardare i franchisti; le beffe della primula rossa Silvio Corbari, il partigiano che prendeva in giro i nazifascisti; le destrezze di Jacob, l'autentico Arsenio Lupin; le prodezze di \"Tania la Guerrigliera\", la donna dalle mille identità a fianco del Che. Dall'esempio delle vite in rivolta possono nascere eventi che sconvolgono il mondo, ma a volte la ribellione può anche diventare una forma di autodistruzione quando è vissuta come l'estrema via di fuga: così è stato per Jim Morrison, l'eroe di una generazione, accomunato agli altri protagonisti del libro da un invincibile istinto contro ogni ordine imposto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Ribelli-di-Pino-Cacucci_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 8,30 - Torino: la polizia si spara e i carabinieri quando? 29 minuti [Produzioni nessun Rimborso]:\r\n\r\nIl nuovo giallo targato produzioni Nessun Rimborso, un indagine senza fronzoli e senza riguardi tra i suicidi avvenuti nelle questure piemontesi\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/torino-la-polizia-si-spara-e-i-carabinieri...quando-sigla.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 9,30 - Lettura musicata Fascismo eterno di U.Eco 55 minuti [Radio Blackout, Penny kella]:\r\n\r\nLettura musicata di \"Fascismo eterno\" di Umberto Eco\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BLACKHOLE-FASCISTI.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 19,30 - Radio carosello 46 minuti [Produzioni nessun Rimborso]:\r\n\r\nRadio Carosello è un palinsesto radiofonico condensato in 45 minuti. Dall’informazione mattutina, ai programmi ecosostenibili del pomeriggio, fino ai quiz e alle telenovele serali. Condito da pubblicità e jingle autoprodotti. Creato dalle Produzioni Nessun Rimborso, registrato negli studios di Radio Blackout con la collaborazione di 30 voci naturalmente non retribuite.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Radio-Carosello_46.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 20,30 - Captain Caveman - The lost tapes 26 minuti [Captain Caveman, Radio Blackout]:\r\n\r\nCaptain Caveman era un duo di chitarra e batteria senza fronzoli, capace di creare atmosfere ipnotiche, ben fondate su semplici ripetizioni punk blues ed iniettate di feedback a volumi tremendi. Quattro anni di incessante attività dal vivo, in concerti che erano vere e proprie bolgie disumane, in cui venivano liberate le pulsioni più animalesche e gli istinti più bassi.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Captain-Caveman-The-lost-tapes_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 23,30 - Dj Boycey - Mixtape for RBO 60 minuti [Dj Boycey, Radio Blackout]:\r\n\r\nDJ Boycey è il suono dello zeitgeist potenziato da una collezione di dischi in cui è passato di tutto.\r\n\r\nLa sua cultura è pari alla sua tecnica e non inferiore al suo eclettismo. Il suo dj set in città resterà tra le pagine indelebili della connessione tra mente corpo e ritmo. Tutto questo senza aver ancora detto che è una splendida persona.\r\n\r\nOltre ai facinorosi di Dasbooty, mette le mani su una collezione sterminata di dischi durante le risse estetizzate di UNPC*, collettivo di bastarde picchiatrici al soldo di una tavola del cesso laccata d’oro. 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Curato e condotto da: Lo staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale-presentazione-del-libro-In-cammino-con-gli-ultimi.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 13 - Il margine di errore 43 minuti [Radio Blackout, Arsider]:\r\n\r\nSiamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","20 Ottobre 2024","2024-10-27 18:42:58","Black holes dal 21 al 27 Ottobre 2024",1729461576,[719,314,315,720,319,721,320,722,325,723,724,725,726,727,728,729,730,731,732,733,734,735,736,737,738,739,740,741,336,742,339,743,744,745,746,747,748,749,750,751,752,753,754,755,353,756,757,758,357,358,759,760,360,761,365,762,366,763,764,765,367,766,767,768,769,770,771,772,773,774,372,775,776,777,378,778,779,780,781,383,782,783,784,785,786,787,788,789,790,791,792,793,794,795,395,796,797,399,798,799,800,401,801,402,802,803,804,805,806,807,808,809,407,810,811],"http://radioblackout.org/tag/ace-tones/","http://radioblackout.org/tag/all-blacks/","http://radioblackout.org/tag/animali/","http://radioblackout.org/tag/beats/","http://radioblackout.org/tag/bloopers/","http://radioblackout.org/tag/blues/","http://radioblackout.org/tag/bra/","http://radioblackout.org/tag/break/","http://radioblackout.org/tag/brooms/","http://radioblackout.org/tag/bruce-chatwin/","http://radioblackout.org/tag/captain-caveman/","http://radioblackout.org/tag/carabinieri/","http://radioblackout.org/tag/carosello/","http://radioblackout.org/tag/chevelles/","http://radioblackout.org/tag/cindy-lawson/","http://radioblackout.org/tag/comicita/","http://radioblackout.org/tag/comico/","http://radioblackout.org/tag/comitato-antirazzista/","http://radioblackout.org/tag/denis-tek-the-golden-breed/","http://radioblackout.org/tag/devil-dols/","http://radioblackout.org/tag/dino-frisullo/","http://radioblackout.org/tag/dj/","http://radioblackout.org/tag/dj-boycey/","http://radioblackout.org/tag/drones/","http://radioblackout.org/tag/eric-the-garage-cats/","http://radioblackout.org/tag/fascismo-eterno/","http://radioblackout.org/tag/fascsismo/","http://radioblackout.org/tag/fiji/","http://radioblackout.org/tag/francese/","http://radioblackout.org/tag/free-and-easy/","http://radioblackout.org/tag/garage/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/guerra-dei-trentanni/","http://radioblackout.org/tag/houston-fearless/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/internazionalizzazione-guerra/","http://radioblackout.org/tag/intrattenimento/","http://radioblackout.org/tag/la-fine-della-fine-della-storia/","http://radioblackout.org/tag/left-lane-cruiser/","http://radioblackout.org/tag/leggende/","http://radioblackout.org/tag/libro/","http://radioblackout.org/tag/live/","http://radioblackout.org/tag/luca-wallace-costello/","http://radioblackout.org/tag/mc-faddens-parachute/","http://radioblackout.org/tag/mix/","http://radioblackout.org/tag/mixtape/","http://radioblackout.org/tag/mixtape-for-rbo/","http://radioblackout.org/tag/naked-eyes/","http://radioblackout.org/tag/noise/","http://radioblackout.org/tag/ouest-track-radio/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/panny-kella/","http://radioblackout.org/tag/patryck-albert/","http://radioblackout.org/tag/perno-originario/","http://radioblackout.org/tag/peter-zaremba/","http://radioblackout.org/tag/pino-cacucci/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-libro/","http://radioblackout.org/tag/produzioni-nessun-rimborso/","http://radioblackout.org/tag/pubblicita/","http://radioblackout.org/tag/pumas/","http://radioblackout.org/tag/punk/","http://radioblackout.org/tag/racconti-ovali/","http://radioblackout.org/tag/rapporti-sociali-captalistici/","http://radioblackout.org/tag/ravin-bongos/","http://radioblackout.org/tag/red-star-press/","http://radioblackout.org/tag/registrazione-live/","http://radioblackout.org/tag/retro/","http://radioblackout.org/tag/ribelli/","http://radioblackout.org/tag/ribellione/","http://radioblackout.org/tag/riviera-playboys/","http://radioblackout.org/tag/rock/","http://radioblackout.org/tag/rocknroll/","http://radioblackout.org/tag/rugby/","http://radioblackout.org/tag/sbirri-suicidi/","http://radioblackout.org/tag/seminal-rats/","http://radioblackout.org/tag/senzaconfine/","http://radioblackout.org/tag/simboli/","http://radioblackout.org/tag/sons-of-cyrus/","http://radioblackout.org/tag/storia-movimenti/","http://radioblackout.org/tag/sud-africa/","http://radioblackout.org/tag/techno/","http://radioblackout.org/tag/the-lost-tapes/","http://radioblackout.org/tag/totemica/","http://radioblackout.org/tag/trasmissione-musicale/","http://radioblackout.org/tag/umberto-eco/","http://radioblackout.org/tag/unheard/","http://radioblackout.org/tag/varieta/","http://radioblackout.org/tag/vicars/","http://radioblackout.org/tag/wallabies/","http://radioblackout.org/tag/worm-hole/","http://radioblackout.org/tag/x-ray-men/","http://radioblackout.org/tag/zebre/",[813,284,290,814,286,815,413,816,418,817,818,819,820,821,822,823,824,825,826,827,828,829,830,831,832,833,834,835,429,836,432,837,838,839,840,841,842,843,844,845,846,847,848,849,446,270,850,851,450,451,852,853,243,854,288,855,281,856,857,858,457,859,860,861,862,863,864,865,866,867,279,868,869,870,292,871,872,873,874,471,875,876,877,878,879,880,881,882,883,884,885,886,887,888,483,889,890,487,891,892,89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Partendo dall’America latina fino a discendere la penisola italica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Racconti-ovali5_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 12,30 - Proiezioni di Sizigia pt.2 7 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"\u003Cmark>Lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark>\" di Albert Camus.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Meursault_7.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 8,30 - Perno Originario #3 14 minuti [Porfido]:\r\n\r\n“La storia non avanza come una linea retta in uno spazio vuoto a due dimensioni, ma come una spirale in uno spazio tridimensionale, frastagliato e ricolmo di ciò che resta del passato. Più la storia avanza, più le rovine e le scorie sono numerose e si sedimentano le une sulle altre. E l’epoca capitalista, quella che conosce la più grande accelerazione nelle trasformazione dei modi di produrre e di vivere, quella a parole più irriverente e meno ossequiosa nei confronti del passato, è dunque, nei fatti, anche quella che produce più rovine – elementi che, per così dire, fanno sempre più parte della “materia prima”, oggettiva e soggettiva, materiale e ideologica, con cui si menano le azioni umane”\r\n\r\n“\u003Cmark>Lo\u003C/mark> abbiamo sentito ripetere e ripetuto a nostra volta infinite volte: il capitalismo porta con sé la guerra come le nubi portano la pioggia. Con la guerra dei Trent’anni possiamo verificare questo principio, ma anche invertirlo, ovvero interessarci a come la guerra, nella stessa misura in cui distrugge uomini e cose, funge da pungolo allo sviluppo di rapporti sociali capitalistici in gestazione”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.3_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 15,30 - Free and easy 23/06/2024 74 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n...intro ... X-Ray Men , Sons of Cyrus , Naked Eyes , Denis Tek & the Golden Breed , Chevelles , Devil Dols, Drones , Unheard , Seminal Rats , Eric & the Garage Cats , Vicars , Riviera Playboys , Left Lane Cruiser , Mc Fadden's Parachute , Houston Fearless , Cindy Lawson , Peter Zaremba , Ace-Tones , Ravin' Bongos , Brooms , +..... let get it on ....share it!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Free-and-easy-23.06.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 8,30 - Ribelli, di Pino Cacucci 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nNarrando le azioni e le ragioni che muovono i corpi ribelli, l'autore attraversa epoche e luoghi diversi, dall'Europa all'America Latina, portando alla luce le esistenze di uomini e donne che hanno sacrificato tutto a un ideale. Insieme alle gesta di Tupac Amaru o del condottiero maya \"Serpente Nero\", rivivono le imprese di \"Quico\" Sabaté, l'anarchico inventore di un mortaio lancia-proclami per bombardare i franchisti; le beffe della primula rossa Silvio Corbari, il partigiano che prendeva in giro i nazifascisti; le destrezze di Jacob, l'autentico Arsenio Lupin; le prodezze di \"Tania la Guerrigliera\", la donna dalle mille identità a fianco del Che. Dall'esempio delle vite in rivolta possono nascere eventi che sconvolgono il mondo, ma a volte la ribellione può anche diventare una forma di autodistruzione quando è vissuta come l'estrema via di fuga: così è stato per Jim Morrison, l'eroe di una generazione, accomunato agli altri protagonisti del libro da un invincibile istinto contro ogni ordine imposto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Ribelli-di-Pino-Cacucci_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 8,30 - Torino: la polizia si spara e i carabinieri quando? 29 minuti [Produzioni nessun Rimborso]:\r\n\r\nIl nuovo giallo targato produzioni Nessun Rimborso, un indagine senza fronzoli e senza riguardi tra i suicidi avvenuti nelle questure piemontesi\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/torino-la-polizia-si-spara-e-i-carabinieri...quando-sigla.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 9,30 - Lettura musicata Fascismo eterno di U.Eco 55 minuti [Radio Blackout, Penny kella]:\r\n\r\nLettura musicata di \"Fascismo eterno\" di Umberto Eco\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BLACKHOLE-FASCISTI.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 19,30 - Radio carosello 46 minuti [Produzioni nessun Rimborso]:\r\n\r\nRadio Carosello è un palinsesto radiofonico condensato in 45 minuti. Dall’informazione mattutina, ai programmi ecosostenibili del pomeriggio, fino ai quiz e alle telenovele serali. Condito da pubblicità e jingle autoprodotti. Creato dalle Produzioni Nessun Rimborso, registrato negli studios di Radio Blackout con la collaborazione di 30 voci naturalmente non retribuite.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Radio-Carosello_46.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 20,30 - Captain Caveman - The lost tapes 26 minuti [Captain Caveman, Radio Blackout]:\r\n\r\nCaptain Caveman era un duo di chitarra e batteria senza fronzoli, capace di creare atmosfere ipnotiche, ben fondate su semplici ripetizioni punk blues ed iniettate di feedback a volumi tremendi. Quattro anni di incessante attività dal vivo, in concerti che erano vere e proprie bolgie disumane, in cui venivano liberate le pulsioni più animalesche e gli istinti più bassi.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Captain-Caveman-The-lost-tapes_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 23,30 - Dj Boycey - Mixtape for RBO 60 minuti [Dj Boycey, Radio Blackout]:\r\n\r\nDJ Boycey è il suono dello zeitgeist potenziato da una collezione di dischi in cui è passato di tutto.\r\n\r\nLa sua cultura è pari alla sua tecnica e non inferiore al suo eclettismo. Il suo dj set in città resterà tra le pagine indelebili della connessione tra mente corpo e ritmo. Tutto questo senza aver ancora detto che è una splendida persona.\r\n\r\nOltre ai facinorosi di Dasbooty, mette le mani su una collezione sterminata di dischi durante le risse estetizzate di UNPC*, collettivo di bastarde picchiatrici al soldo di una tavola del cesso laccata d’oro. Sono passate da radio Blackout e hanno lasciato il vuoto dietro di sé.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Dj-Bocey-Mixtape-for-RBO_60.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 9,30 - Presentazione Libro In Cammino Con Gli Ultimi 66 minuti [Radio Blackout, Frittura mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\n\r\nDurante questa puntata speciale presentiamo il libro: “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.”(curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine). Con in studio: Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari. Con in diretta telefonica: Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino). Curato e condotto da: \u003Cmark>Lo\u003C/mark> staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale-presentazione-del-libro-In-cammino-con-gli-ultimi.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 13 - Il margine di errore 43 minuti [Radio Blackout, Arsider]:\r\n\r\nSiamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che \u003Cmark>lo\u003C/mark> ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n 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Il carcere non è correttivo, è un marchio indelebile sulla pelle del detenuto, impossibilitato a reinserirsi, a cercare di vivere una vita normale.\r\nMesrine ha trasformato l’odio in una sfida, riuscendo ad evadere dai carceri più sicuri del mondo, fino ad arrivare ad assaltare, armi in pugno, il carcere di alta sicurezza del Quebec.\r\nPer fermarlo la polizia francese ha architettato una vera e propria esecuzione a cielo aperto, assassinandolo con 21 colpi in mezzo alla strada.\r\nIl podcast vuole ripercorrere il ruolo di Mesrine nella lotta al carcere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Levasione-è-un-dovere_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 9,30 - Fine del marinese 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. 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Chi decide gli stipendi? Cosa sono i rapporti di forza? 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Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markadè-un-punk-a-New-York_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 29 ore 9,30 - Ribelli di Pino Cacucci 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nNarrando le azioni e le ragioni che muovono i corpi ribelli, l'autore attraversa epoche e luoghi diversi, dall'Europa all'America Latina, portando alla luce le esistenze di uomini e donne che hanno sacrificato tutto a un ideale. Insieme alle gesta di Tupac Amaru o del condottiero maya \"Serpente Nero\", rivivono le imprese di \"Quico\" Sabaté, l'anarchico inventore di un mortaio lancia-proclami per bombardare i franchisti; le beffe della primula rossa Silvio Corbari, il partigiano che prendeva in giro i nazifascisti; le destrezze di Jacob, l'autentico Arsenio Lupin; le prodezze di \"Tania la Guerrigliera\", la donna dalle mille identità a fianco del Che. Dall'esempio delle vite in rivolta possono nascere eventi che sconvolgono il mondo, ma a volte la ribellione può anche diventare una forma di autodistruzione quando è vissuta come l'estrema via di fuga: così è stato per Jim Morrison, l'eroe di una generazione, accomunato agli altri protagonisti del libro da un invincibile istinto contro ogni ordine imposto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Ribelli-di-Pino-Cacucci_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 29 ore 20,30 - L'evasione è un dovere 30 minuti [Radio Blackout, C'hai le storie, Liberation Front]:\r\n\r\nTratto dal libro “istinto di morte”(Nautilus,El Paso) pubblicato nel 1977 alla vigilia di un processo, il bandito Jacques Mesrine racconta la sua incredibile vita. Autore di furti e rapine, è poi diventato una leggenda criminale per la sua capacità di evadere e di sfidare la legge. Il suo odio verso la società si forma sin da bambino con le immagini della guerra, per poi conoscere la violenza dello Stato come soldato in Algeria, infine assaggiandola sulla sua pelle, in quando emarginato, galeotto, reietto. Il carcere non è correttivo, è un marchio indelebile sulla pelle del detenuto, impossibilitato a reinserirsi, a cercare di vivere una vita normale.\r\nMesrine ha trasformato l’odio in una sfida, riuscendo ad evadere dai carceri più sicuri del mondo, fino ad arrivare ad assaltare, armi in pugno, il carcere di alta sicurezza del Quebec.\r\nPer fermarlo la polizia francese ha architettato una vera e propria esecuzione a cielo aperto, assassinandolo con 21 colpi in mezzo alla strada.\r\nIl podcast vuole ripercorrere il ruolo di Mesrine nella lotta al carcere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Levasione-è-un-dovere_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 9,30 - Fine del marinese 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e \u003Cmark>lo\u003C/mark> sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fine-del-Marinese_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 13:30 - Proiezioni di Sizigia pt.2 7 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"\u003Cmark>Lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark>\" di Albert Camus.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Alain_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n 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E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/ENI-greenwashing_30-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 26 ore 11,30 - Woodstown: racconto horror di A. Daudet 13 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Woodstown-racconto-horro-di-A.-Daudet_13.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 26 ore 12,30 - 12,45 Proiezioni di Sizigia #1 e #2 2 + 7 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nDall'EP \"Tetralogia della polvere da sparo\" di \"Proiezioni di Sizigia\", ascoltiamo i primi due brani:\r\n\r\nAlain (parole tratte da \"Fuoco fatuo\" di Pierre Drieu La Rochelle) e Meursault (parole tratte da \"Lo straniero\" di Albert Camus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Alain_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download Alain]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Meursault_7.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download Meursault]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 27 ore 8,30 - Perno originario #6 : Svezia: ascesa e declino della \"Atene del nord\" 18 minuti [La fine della fine della storia]:\r\n\r\n“Oggigiorno diamo per scontata l’appartenenza geografica e culturale della Scandinavia ad un continente chiamato Europa. Ma non fu sempre così. Nell’alto Medioevo, la Scandinavia non partecipa allo spazio europeo se non per il tramite delle spedizioni vichinghe – spedizioni di distruzione e di saccheggio che concorrono al lungo processo di disgregazione del Sacro Romano Impero e alla frammentazione dello spazio tedesco in generale. I protagonisti di queste incursioni sono per lo più di stanza nella penisola danese e sulle coste norvegesi, mentre gli abitanti dell’odierna Svezia si attengono ad una condotta meno bellicosa fatta di rotte commerciali in direzione della Russia e del Mar Nero.”\r\n\r\n[…] “La prospettiva della Svezia sotto Gustavo Adolfo era nientemeno che quella di divenire la prima potenza regionale del Baltico. Da ciò discendevano le mire espansionistiche sulle zone costiere del Sacro Romano Impero e in particolare su Stettino, città portuale situata allo sfociare dell’Oder nella baia della Pomerania. La comune adesione al protestantesimo poteva costituire una leva potente per sottrarre la Pomerania all’influenza degli Asburgo regnanti sull’Impero del centro. Ma non bastava per assicurarne il controllo agli svedesi. È così che l’esercito svedese finì per mettere fisicamente piede in Pomerania nel 1630, negoziando con le autorità locali il trattato di Stettino che significava un’annessione di fatto. La Svezia diventava in questo modo belligerante.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.6_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 28 ore 8,30 - Vogliamo Tutto 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPresentazione e letture dal romanzo di Nanni Balestrini “Vogliamo tutto”. Correva l’anno 1969 nei giorni 3 e 4 luglio, cinquantaquattro anni fa, e a Torino andava in scena la rivolta di corso Traiano. Il “Vogliamo Tutto” del libro è la piattaforma di uomini e donne che iniziano, insieme alle prime forme dell’Autonomia, a parlare di rifuto del lavoro, fabbrica sociale, di qualità della vita di bisogni sociali. La lotta alla Fiat diviene la scuola per tutti i compagni e le compagne che mirano ad una trasformazione radicale dell’esistente. La rivolta di corso Traiano esemplifica tutto ciò, nel giorno di una manifestazione slegata ed in conflitto con il sindacato, militarizzata dalla Questura di Torino, che vuole portare nel cuore della metropoli le lotte della fabbrica, si sviluppa uno dei momenti più alti nel conflitto cittadino, dopo quelle di piazza Statuto del 1963, vedendo mirafiori e la prima periferia torinese, ingaggiare la battaglia con le autoblindo fino a tarda notte. Una rivolta dispiegata: dalle strade ai balconi dei palazzi, da corso Traiano a Nichelino, gli scontri si moltiplicano e le forze dell’ordine sono costrette a riparare in difesa, rispetto a quella che sarà la forza del conflitto operaio e sociale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Vogliamo-tutto_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 29 ore 8,30 - Frank Zappa pt.5 24 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUltima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_5.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 29 ore 20 - Pasque piemontesi 80 minuti [Penny-Kella]:\r\n\r\nIl 16 aprile 1655 si consumó un efferato eccidio. I savoia hanno dato seguito ad un’azione violenta nei confronti della comunità valdese, ancora una volta viene usata la religione per giustificare la sete di sangue e la passione per la repressione , ancora presente nella nostra società, ora le alabarde son diventate laser e a dio è subentrato lo stato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BlackHoles.pasquepiemontesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 30 ore 9,30 - Natale a babbo morto 41 minuti [Nessun Rimborso]:\r\n\r\nLa NessunRimborso Production e la Blackout Tribe presentano: il primo giallo radiofonico su un omicidio politico in Lapponia.\r\n\r\nQuest’anno nessuno riceverà il suo regalo sotto l’albero. Babbo natale è stato assassinato.\r\nIl rosso del Natale si tinge di un nero funereo a tinte gialle, quelle di questo radio-romanzo che indaga sul più sanguinoso omicidio della storia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Natale-a-Babbo-Mortonessun-rimborso_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 30 ore 20,30 - Working Class 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto della vita della scrittrice Margaret Powell, attraverso letture ed estratti dal libro poi divenuto best seller da lei scritto “Dai piani bassi”. Un tuffo nelle condizioni di vita della classe lavoratrice inglese negli anni ’30 del 900, tra povertà estrema e ricca aristocrazia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Working-class_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 ore 8,30 - Quaresima in quarantena minuti [Nessun Rimborso]:\r\n\r\nQUARESIMA IN QUARANTENA ripercorre le sacre scritture per riportare la storia di Gesù ai nostri drammatici giorni di pandemia e isolamento. Questo radiodramma è la storia di come il figlio di Dio ha affrontato la quarantena.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/QUARESIMA-IN-QUARANTENA-AUDIO-sigla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 ore 13 - Podcast Franti pt.4 53 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-4_53.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","25 Marzo 2024","2024-03-31 18:59:40","Black Holes dal 25 al 31 marzo 2024",1711367267,[1396,1397,314,315,1398,1399,319,1400,1164,1401,1402,735,1403,1167,1169,1404,1405,1406,1172,1407,1408,1409,750,1410,1173,755,756,1411,357,358,360,1412,1413,1414,1415,365,366,1181,1416,1417,1418,1419,1420,772,1421,372,777,378,1422,1423,384,1424,1188,1190,1425,401,402,1426,1427,1428],"http://radioblackout.org/tag/1600/","http://radioblackout.org/tag/alain/","http://radioblackout.org/tag/alphonse-daudet/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/andrea-turco/","http://radioblackout.org/tag/boschi/","http://radioblackout.org/tag/bosco/","http://radioblackout.org/tag/covid-19/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/fiat/","http://radioblackout.org/tag/fuoco-fatuo/","http://radioblackout.org/tag/gesu/","http://radioblackout.org/tag/greenwashing/","http://radioblackout.org/tag/horror/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-domestico/","http://radioblackout.org/tag/lockdown/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/lotte-operaie/","http://radioblackout.org/tag/margaret-powell/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/nanni-balestrini/","http://radioblackout.org/tag/natale/","http://radioblackout.org/tag/operaismo/","http://radioblackout.org/tag/osservatorio/","http://radioblackout.org/tag/pierre-drieu-la-rochelle/","http://radioblackout.org/tag/quarantena/","http://radioblackout.org/tag/racconto/","http://radioblackout.org/tag/scandinavia/","http://radioblackout.org/tag/svezia/","http://radioblackout.org/tag/trattato-di-stettino/","http://radioblackout.org/tag/vogliamo-tutto/","http://radioblackout.org/tag/woodstown/",[1430,1431,284,290,1432,1433,286,1434,1194,1435,1436,829,1437,1197,1199,1438,1439,1440,1202,1441,1442,1443,844,1444,1203,849,270,1445,450,451,243,1446,1447,1448,1449,288,281,1210,1450,1451,1452,1453,1454,865,1455,279,870,292,1456,1457,472,1458,1216,1218,1459,294,277,1460,1461,1462],"1600","Alain","Alphonse Daudet","Ambiente","Andrea Turco","boschi","bosco","covid 19","ENI","europa","fiat","fuoco fatuo","gesù","greenwashing","horror","lavoro domestico","lockdown","lotta di classe","lotte operaie","margaret powell","militarizzazione","Nanni Balestrini","natale","operaismo","osservatorio","Pierre Drieu La Rochelle","quarantena","racconto","scandinavia","svezia","trattato di Stettino","vogliamo tutto","woodstown",{"post_content":1464,"tags":1468},{"matched_tokens":1465,"snippet":1466,"value":1467},[496,73],"e Meursault (parole tratte da \"\u003Cmark>Lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark>\" di Albert Camus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Alain_2.mp3\"][/audio]\r"," \r\n\r\nMartedì 26 ore 8,30 - ENI Greenwashing [Titolo originale: Eni: verde come un cane] 30 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCosa ci fanno gli esperti dell’Ente Nazionale Idrocarburi in cattedra a parlare di ambiente? E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. 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Ma non fu sempre così. Nell’alto Medioevo, la Scandinavia non partecipa allo spazio europeo se non per il tramite delle spedizioni vichinghe – spedizioni di distruzione e di saccheggio che concorrono al lungo processo di disgregazione del Sacro Romano Impero e alla frammentazione dello spazio tedesco in generale. I protagonisti di queste incursioni sono per \u003Cmark>lo\u003C/mark> più di stanza nella penisola danese e sulle coste norvegesi, mentre gli abitanti dell’odierna Svezia si attengono ad una condotta meno bellicosa fatta di rotte commerciali in direzione della Russia e del Mar Nero.”\r\n\r\n[…] “La prospettiva della Svezia sotto Gustavo Adolfo era nientemeno che quella di divenire la prima potenza regionale del Baltico. Da ciò discendevano le mire espansionistiche sulle zone costiere del Sacro Romano Impero e in particolare su Stettino, città portuale situata allo sfociare dell’Oder nella baia della Pomerania. La comune adesione al protestantesimo poteva costituire una leva potente per sottrarre la Pomerania all’influenza degli Asburgo regnanti sull’Impero del centro. Ma non bastava per assicurarne il controllo agli svedesi. È così che l’esercito svedese finì per mettere fisicamente piede in Pomerania nel 1630, negoziando con le autorità locali il trattato di Stettino che significava un’annessione di fatto. La Svezia diventava in questo modo belligerante.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.6_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 28 ore 8,30 - Vogliamo Tutto 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPresentazione e letture dal romanzo di Nanni Balestrini “Vogliamo tutto”. Correva l’anno 1969 nei giorni 3 e 4 luglio, cinquantaquattro anni fa, e a Torino andava in scena la rivolta di corso Traiano. Il “Vogliamo Tutto” del libro è la piattaforma di uomini e donne che iniziano, insieme alle prime forme dell’Autonomia, a parlare di rifuto del lavoro, fabbrica sociale, di qualità della vita di bisogni sociali. La lotta alla Fiat diviene la scuola per tutti i compagni e le compagne che mirano ad una trasformazione radicale dell’esistente. La rivolta di corso Traiano esemplifica tutto ciò, nel giorno di una manifestazione slegata ed in conflitto con il sindacato, militarizzata dalla Questura di Torino, che vuole portare nel cuore della metropoli le lotte della fabbrica, si sviluppa uno dei momenti più alti nel conflitto cittadino, dopo quelle di piazza Statuto del 1963, vedendo mirafiori e la prima periferia torinese, ingaggiare la battaglia con le autoblindo fino a tarda notte. Una rivolta dispiegata: dalle strade ai balconi dei palazzi, da corso Traiano a Nichelino, gli scontri si moltiplicano e le forze dell’ordine sono costrette a riparare in difesa, rispetto a quella che sarà la forza del conflitto operaio e sociale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Vogliamo-tutto_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 29 ore 8,30 - Frank Zappa pt.5 24 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUltima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_5.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 29 ore 20 - Pasque piemontesi 80 minuti [Penny-Kella]:\r\n\r\nIl 16 aprile 1655 si consumó un efferato eccidio. I savoia hanno dato seguito ad un’azione violenta nei confronti della comunità valdese, ancora una volta viene usata la religione per giustificare la sete di sangue e la passione per la repressione , ancora presente nella nostra società, ora le alabarde son diventate laser e a dio è subentrato \u003Cmark>lo\u003C/mark> stato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BlackHoles.pasquepiemontesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 30 ore 9,30 - Natale a babbo morto 41 minuti [Nessun Rimborso]:\r\n\r\nLa NessunRimborso Production e la Blackout Tribe presentano: il primo giallo radiofonico su un omicidio politico in Lapponia.\r\n\r\nQuest’anno nessuno riceverà il suo regalo sotto l’albero. Babbo natale è stato assassinato.\r\nIl rosso del Natale si tinge di un nero funereo a tinte gialle, quelle di questo radio-romanzo che indaga sul più sanguinoso omicidio della storia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Natale-a-Babbo-Mortonessun-rimborso_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 30 ore 20,30 - Working Class 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto della vita della scrittrice Margaret Powell, attraverso letture ed estratti dal libro poi divenuto best seller da lei scritto “Dai piani bassi”. Un tuffo nelle condizioni di vita della classe lavoratrice inglese negli anni ’30 del 900, tra povertà estrema e ricca aristocrazia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Working-class_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 ore 8,30 - Quaresima in quarantena minuti [Nessun Rimborso]:\r\n\r\nQUARESIMA IN QUARANTENA ripercorre le sacre scritture per riportare la storia di Gesù ai nostri drammatici giorni di pandemia e isolamento. Questo radiodramma è la storia di come il figlio di Dio ha affrontato la quarantena.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/QUARESIMA-IN-QUARANTENA-AUDIO-sigla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 ore 13 - Podcast Franti pt.4 53 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro 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fronte del CIE è sempre caldo. Nel presentare il programma della tre giorni contro il CIE del 23-24-25 maggio a Torino, abbiamo fatto una chiacchierata con Alberto, un compagno di Trapani, dove i due CIE - uno al momento chiuso per lavori - sono da sempre al centro di lotte durissime e di numerose rivolte ed evasioni.\r\nNe è scaturita una discussione a tutto campo centrata soprattutto su un documento sui CIE prodotto da una commissione nominata nel giugno 2012 dall'ex ministro dell'Interno Cancellieri.\r\nUna delle tante eredità lasciate dal governo Monti a propri successori.\r\nSu questo tema vi riportiamo alcuni stralci dell'articolo scritto da Alberto per il settimanale Umanità Nova.\r\nIl \"La responsabile del Viminale voleva vederci chiaro, anche e soprattutto per risolvere le “criticità” emerse negli ultimi anni. Otto alti funzionari coordinati dal sottosegretario di stato Saverio Ruperto, hanno partorito un documento che, ancora una volta, conferma l’attitudine “umbertina” di chi intende risolvere i problemi solo e soltanto con la repressione.\r\nIl testo è stato diffuso, in anteprima, il mese scorso da una sconcertata Sandra Zampa, parlamentare bolognese del PD. E in effetti i motivi di sconcerto sono davvero tanti.\r\nSchematicamente, si può dire che gli estensori del testo abbiano individuato una serie di “direttrici” sulle quali intervenire dopo una analisi di quello che è successo in questi anni nei Cie, anche alla luce dell’inasprimento delle normative in materia di immigrazione che, com’è noto, prevedono un allungamento dei tempi di detenzione fino a diciotto mesi (un anno e mezzo dietro le sbarre per il solo fatto di essere considerati “irregolari”). Nel documento lo si ammette: la administrative detention non consegue alla commissione di un reato, ma si riferisce a uno status giuridico. In Europa, però, «la possibilita di trattenere per via amministrativa gli stranieri irregolarmente presenti sui territorio, in attesa della lora espulsione, ha una storia ormai più che secolare (il primo Paese europeo a introdurre nel proprio ordinamento la detenzione amministrativa fu la Francia nel 1810)».\r\nPertanto, «i C.I.E. fanno ormai stabilmente parte dell’ordinamento e risultano indispensabili per un’efficiente gestione dell’immigrazione irregolare». Quindi, possiamo metterci il cuore in pace.\r\nNel documento non emerge alcuna volontà di ridurre il numero dei Cie, o di rivedere le leggi che li concepiscono. Al contrario, i magnifici otto dell’ex ministro dell’Interno ritengono che i Cie vadano “migliorati” razionalizzandone la gestione. L’unica concessione che si fa riguarda il periodo massimo di detenzione. Diciotto mesi sono troppi, «essendo pressoché trascurabile il numero di stranieri identificati trascorso l’anno di permanenza». Dodici mesi, quindi, possono bastare.\r\nMa la preoccupazione maggiore deriva dalla “sicurezza” dei Cie. Più volte, nel documento, si fa cenno alle rivolte e alle «sedizioni» che hanno letteralmente distrutto alcune di queste strutture fino alla necessità di chiuderle temporaneamente per rimetterle in sesto. Quindi, si propone di creare spazi appositi per l’isolamento dei soggetti più violenti o potenzialmente più violenti. Insomma: celle di isolamento all’interno di strutture sostanzialmente detentive ma formalmente non carcerarie. Non senza ipocrisia, si ammette che «la totale assenza di attività all’interno dei Centri, che si sostanzia in un ozio forzato, comporta un aumento di aggressività e malessere e si traduce in un aumento di episodi di tensione tra immigrati trattenuti e forze dell’ordine». Che fare allora, tenendo conto anche della pericolosa promiscuità dei Cie (che trattengono insieme ex detenuti ed ex lavoratori, immigrati “buoni” e immigrati “cattivi”, immigrati di una cultura insieme ad altri di cultura “avversa”)? Semplice: bisogna pensare che «modalità di trattenimento distinte e una diversa suddivisione degli spazi permetterebbero agli ospiti di trascorre il tempo in maniera costruttiva, con la possibilità di svolgere, in un contesto più armonico e gradevole, attività ricreative e sportive». Attenzione, però: gli immigrati sono tipi difficili, anche un po’ ingrati, e bisogna quindi tener presente il «diffuso disinteresse degli ospiti verso le proposte di attività per l’impiego del tempo, che si registra all’interno dei Centri; mentre, d’altro canto, non è infrequente la necessità per le forze dell’ordine di limitare l’utilizzo degli impianti sportivi all’aperto allo scopo di impedire assembramenti e tentativi di fuga. Affinché sia sempre garantito l’utilizzo di tali impianti, è pertanto auspicabile la predisposizione di un sistema di difese passive all’interno di ogni Cie, in modo da scongiurare sul nascere i tentativi di fuga, attualmente assai frequenti».\r\nAi funzionari del ministero non viene in mente che le rivolte o gli atti di autolesionismo si verificherebbero ugualmente, anche se i Cie fossero dei resort con le gabbie dorate. Né è concepibile, per questi grigi burocrati, che il desiderio di libertà, a fronte di una ingiusta carcerazione, metta in secondo piano qualunque ridicolo palliativo.\r\nDalle pagine del documento trasuda una sola preoccupazione: far sì che il Cie diventi il più possibile sufficiente a se stesso, un panottico dove si possa fare tutto riducendo al minimo i contatti con l’esterno. Ad esempio, per quanto riguarda il diritto alla salute e alle cure mediche, si auspica la presenza di un medico con «responsabilità direzionali» e, più in generale, bisogna far sì che gli immigrati non vengano portati negli ospedali. Leggiamo perché: «Uno dei metodi maggiormente usati da parte dei trattenuti per tentare di fuggire dai Centri consiste nel provocare, anche con atti di autolesionismo, le condizioni per essere ricoverati in strutture sanitarie esterne, dalle quali lo straniero spesso può allontanarsi indisturbato a causa delle obiettive difficoltà a predisporre un servizio di piantonamento fisso. Un servizio di assistenza sanitaria efficiente e completo favorisce, in primo luogo, una maggiore tutela della salute di tutti gli ospiti della struttura, e può contribuire anche a scongiurare questi tentativi di fuga».\r\nRispetto alla trasparenza delle strutture, il documento va nella direzione di una maggiore discrezionalità delle prefetture nel rilascio dei permessi di accesso da parte di giornalisti o enti umanitari. E anche agli immigrati viene riconosciuta la libertà di corrispondere con l’esterno, magari con il telefonino personale, purché - ben inteso - non abbia fotocamera o videocamera.\r\nLa gestione economica dei Cie è stata fallimentare. In tutta Italia sono molti gli enti e le cooperative che si sono spartite l’affare dell’accoglienza senza peraltro garantire servizi decenti. E così, al ministero si punta a una centralizzazione dei servizi con la creazione di un unico gestore per tutti i centri in Italia. Tale centralizzazione sarebbe funzionale anche al diverso ruolo che si vorrebbe affidare agli operatori che gestiscono le strutture, magari creando «un corpo di operatori professionali. Si tratterebbe dl operatori specializzati, preparati attraverso corsi specifici di formazione e addestramento, organizzati anche con il contributo dell’amministrazione penitenziaria, che affiancherebbero le forze dell’ordine, cui resterebbe comunque affidata la sicurezza dei luoghi». Una mutazione di senso che trasformerebbe chi gestisce un Cie in un secondino a tutti gli effetti.\r\nInfine, per completare il quadro, il documento considera l’importanza della collaborazione dei consolati stranieri nelle procedure di identificazione ed espulsione dei loro cittadini irregolarmente presenti in Italia. Quindi, lungi dal pensare a una riduzione dei Centri, «nella prospettiva di una revisione della loro dislocazione sul territorio, e dell’eventuale creazione di nuove strutture, sarebbe opportuno concentrarne la presenza soprattutto nelle città in cui si trovano i consolati o le ambasciate dei Paesi maggiormente interessati al fenomeno migratorio».\r\n\r\nAscolta la diretta con Alberto\r\n2013 05 17 alberto cie","22 Maggio 2013","2018-10-17 22:59:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/cie-gabbia-200x110.jpg","CIE. 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Nel presentare il programma della tre giorni contro il CIE del 23-24-25 maggio a Torino, abbiamo fatto una chiacchierata con Alberto, un compagno di Trapani, dove i due CIE - uno al momento chiuso per lavori - sono da sempre al centro di lotte durissime e di numerose rivolte ed evasioni.\r\nNe è scaturita una discussione a tutto campo centrata soprattutto su un documento sui CIE prodotto da una commissione nominata nel giugno 2012 dall'ex ministro dell'Interno Cancellieri.\r\nUna delle tante eredità lasciate dal governo Monti a propri successori.\r\nSu questo tema vi riportiamo alcuni stralci dell'articolo scritto da Alberto per il settimanale Umanità Nova.\r\nIl \"La responsabile del Viminale voleva vederci chiaro, anche e soprattutto per risolvere le “criticità” emerse negli ultimi anni. Otto alti funzionari coordinati dal sottosegretario di stato Saverio Ruperto, hanno partorito un documento che, ancora una volta, conferma l’attitudine “umbertina” di chi intende risolvere i problemi solo e soltanto con la repressione.\r\nIl testo è stato diffuso, in anteprima, il mese scorso da una sconcertata Sandra Zampa, parlamentare bolognese del PD. E in effetti i motivi di sconcerto sono davvero tanti.\r\nSchematicamente, si può dire che gli estensori del testo abbiano individuato una serie di “direttrici” sulle quali intervenire dopo una analisi di quello che è successo in questi anni nei Cie, anche alla luce dell’inasprimento delle normative in materia di immigrazione che, com’è noto, prevedono un allungamento dei tempi di detenzione fino a diciotto mesi (un anno e mezzo dietro le sbarre per il solo fatto di essere considerati “irregolari”). Nel documento \u003Cmark>lo\u003C/mark> si ammette: la administrative detention non consegue alla commissione di un reato, ma si riferisce a uno status giuridico. In Europa, però, «la possibilita di trattenere per via amministrativa gli stranieri irregolarmente presenti sui territorio, in attesa della lora espulsione, ha una storia ormai più che secolare (il primo Paese europeo a introdurre nel proprio ordinamento la detenzione amministrativa fu la Francia nel 1810)».\r\nPertanto, «i C.I.E. fanno ormai stabilmente parte dell’ordinamento e risultano indispensabili per un’efficiente gestione dell’immigrazione irregolare». Quindi, possiamo metterci il cuore in pace.\r\nNel documento non emerge alcuna volontà di ridurre il numero dei Cie, o di rivedere le leggi che li concepiscono. Al contrario, i magnifici otto dell’ex ministro dell’Interno ritengono che i Cie vadano “migliorati” razionalizzandone la gestione. L’unica concessione che si fa riguarda il periodo massimo di detenzione. Diciotto mesi sono troppi, «essendo pressoché trascurabile il numero di stranieri identificati trascorso l’anno di permanenza». Dodici mesi, quindi, possono bastare.\r\nMa la preoccupazione maggiore deriva dalla “sicurezza” dei Cie. Più volte, nel documento, si fa cenno alle rivolte e alle «sedizioni» che hanno letteralmente distrutto alcune di queste strutture fino alla necessità di chiuderle temporaneamente per rimetterle in sesto. Quindi, si propone di creare spazi appositi per l’isolamento dei soggetti più violenti o potenzialmente più violenti. Insomma: celle di isolamento all’interno di strutture sostanzialmente detentive ma formalmente non carcerarie. Non senza ipocrisia, si ammette che «la totale assenza di attività all’interno dei Centri, che si sostanzia in un ozio forzato, comporta un aumento di aggressività e malessere e si traduce in un aumento di episodi di tensione tra immigrati trattenuti e forze dell’ordine». Che fare allora, tenendo conto anche della pericolosa promiscuità dei Cie (che trattengono insieme ex detenuti ed ex lavoratori, immigrati “buoni” e immigrati “cattivi”, immigrati di una cultura insieme ad altri di cultura “avversa”)? Semplice: bisogna pensare che «modalità di trattenimento distinte e una diversa suddivisione degli spazi permetterebbero agli ospiti di trascorre il tempo in maniera costruttiva, con la possibilità di svolgere, in un contesto più armonico e gradevole, attività ricreative e sportive». Attenzione, però: gli immigrati sono tipi difficili, anche un po’ ingrati, e bisogna quindi tener presente il «diffuso disinteresse degli ospiti verso le proposte di attività per l’impiego del tempo, che si registra all’interno dei Centri; mentre, d’altro canto, non è infrequente la necessità per le forze dell’ordine di limitare l’utilizzo degli impianti sportivi all’aperto allo scopo di impedire assembramenti e tentativi di fuga. Affinché sia sempre garantito l’utilizzo di tali impianti, è pertanto auspicabile la predisposizione di un sistema di difese passive all’interno di ogni Cie, in modo da scongiurare sul nascere i tentativi di fuga, attualmente assai frequenti».\r\nAi funzionari del ministero non viene in mente che le rivolte o gli atti di autolesionismo si verificherebbero ugualmente, anche se i Cie fossero dei resort con le gabbie dorate. Né è concepibile, per questi grigi burocrati, che il desiderio di libertà, a fronte di una ingiusta carcerazione, metta in secondo piano qualunque ridicolo palliativo.\r\nDalle pagine del documento trasuda una sola preoccupazione: far sì che il Cie diventi il più possibile sufficiente a se stesso, un panottico dove si possa fare tutto riducendo al minimo i contatti con l’esterno. Ad esempio, per quanto riguarda il diritto alla salute e alle cure mediche, si auspica la presenza di un medico con «responsabilità direzionali» e, più in generale, bisogna far sì che gli immigrati non vengano portati negli ospedali. Leggiamo perché: «Uno dei metodi maggiormente usati da parte dei trattenuti per tentare di fuggire dai Centri consiste nel provocare, anche con atti di autolesionismo, le condizioni per essere ricoverati in strutture sanitarie esterne, dalle quali \u003Cmark>lo\u003C/mark> \u003Cmark>straniero\u003C/mark> spesso può allontanarsi indisturbato a causa delle obiettive difficoltà a predisporre un servizio di piantonamento fisso. Un servizio di assistenza sanitaria efficiente e completo favorisce, in primo luogo, una maggiore tutela della salute di tutti gli ospiti della struttura, e può contribuire anche a scongiurare questi tentativi di fuga».\r\nRispetto alla trasparenza delle strutture, il documento va nella direzione di una maggiore discrezionalità delle prefetture nel rilascio dei permessi di accesso da parte di giornalisti o enti umanitari. E anche agli immigrati viene riconosciuta la libertà di corrispondere con l’esterno, magari con il telefonino personale, purché - ben inteso - non abbia fotocamera o videocamera.\r\nLa gestione economica dei Cie è stata fallimentare. In tutta Italia sono molti gli enti e le cooperative che si sono spartite l’affare dell’accoglienza senza peraltro garantire servizi decenti. E così, al ministero si punta a una centralizzazione dei servizi con la creazione di un unico gestore per tutti i centri in Italia. Tale centralizzazione sarebbe funzionale anche al diverso ruolo che si vorrebbe affidare agli operatori che gestiscono le strutture, magari creando «un corpo di operatori professionali. Si tratterebbe dl operatori specializzati, preparati attraverso corsi specifici di formazione e addestramento, organizzati anche con il contributo dell’amministrazione penitenziaria, che affiancherebbero le forze dell’ordine, cui resterebbe comunque affidata la sicurezza dei luoghi». Una mutazione di senso che trasformerebbe chi gestisce un Cie in un secondino a tutti gli effetti.\r\nInfine, per completare il quadro, il documento considera l’importanza della collaborazione dei consolati stranieri nelle procedure di identificazione ed espulsione dei loro cittadini irregolarmente presenti in Italia. 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La volontà di lottare per una società di liberi e di eguali lo univa ai compagni ed a tanti altri giovani proletari, in una fase di grande fermento sociale; era sicuramente una pagina nuova della sua giovane e difficilissima vita, che aveva conosciuto l'abbandono, l'orfanotrofio e la durezza delle istituzioni.\r\nL'impegno di Franco si dispiegava nelle iniziative sociali di quegli anni, come l'esperienza del “mercato rosso” nel quartiere popolare del CEP, ma anche, in senso specificamente politico, nella campagna contro la strage di Stato, per la difesa della memoria di Pinelli, per la scarcerazione di Valpreda e di altri compagni. Dopo le grandi lotte del '68 e del '69, padroni e fascisti cercavano di rialzare la testa rispondendo con la strategia della tensione e sferrando una feroce campagna antianarchica.\r\n\r\nIl 5 maggio del 1972 Franco partecipa ad una presidio contro il comizio del fascista Niccolai\r\nIl presidio viene duramente attaccato dalla polizia. Franco viene circondato sul Lungarno Gambacorti da un gruppo di poliziotti del I Raggruppamento celere di Roma, e pestato a sangue. Portato nel carcere Don Bosco, Franco sta male, ma le sue condizioni vengono ignorate, nonostante si aggravino rapidamente. Dopo due giorni di agonia e coma, Franco muore. E' il 7 maggio 1972.\r\n\r\nI suoi funerali vedono una grande partecipazione popolare.\r\n\r\nAnno dopo anno, si susseguono le manifestazioni di piazza in sua memoria. Inoltre, a Torino gli viene dedicata una scuola, a Pisa una lapide viene collocata all'ingresso di palazzo Thouar, dove Franco visse nell'ultimo periodo della sua vita. Negli anni nascerà in città la biblioteca a lui intitolata, e nella piazza S. Silvestro, nota a tutti come piazza Serantini, verrà posto un monumento dedicato a Franco, dono dei cavatori di Carrara.\r\n\r\nIn una situazione sociale e politica come quella che stiamo attraversando, in cui aumenta la stretta della repressione, in cui si giunge persino a parlare di leggi speciali contro gli anarchici, sentiamo la necessità di unirci in un momento di lotta comune.\r\nPer questo gli Anarchici Toscani invitano tutti i compagni a partecipare a livello nazionale alla manifestazione del 12 maggio.\r\nUna manifestazione che porterà in piazza non solo una parte della storia del Movimento Anarchico, ma anche un aspetto importante della memoria della città di Pisa.\r\n\r\nA 40 anni di distanza da quei fatti siamo nuovamente di fronte ad un attacco feroce da parte dello Stato e dei suoi apparati repressivi contro ogni manifestazione di dissenso.\r\nDai recenti arresti ai danni dei compagni e delle compagne del movimento NO TAV che da venti anni si oppone alla costruzione dell'alta velocità in val di Susa, passando per gli innumerevoli episodi di repressione e costante minaccia che gli apparati repressivi operano, ormai quotidianamente, nei diversi contesti di lotta. E accanto alla repressione attuata con manganelli e lacrimogeni, quella pervasiva e diffusa del controllo sociale contro tutti coloro che muovono una critica radicale al paradigma dominante e desiderano sperimentare la praticabilità di un metodo e di un agire basati sulla libertà, sulla giustizia sociale, sull'eguaglianza reale e soprattutto sulla solidarietà.\r\nPerché tutto questo è pratica rivoluzionaria.\r\nLa repressione ed il controllo sociale si realizzano massimamente nelle istituzioni totali e nelle strutture detentive. Ecco dunque le politiche razziste e la reclusione e deportazione dei migranti in istituzioni repressive come i CIE; ecco la recrudescenza neofascista, alimentata dalle istituzioni, dalla chiesa, dai padroni. Una violenza che si scatena, come nei casi di Torino e di Firenze, ora contro i rom, ora contro lavoratori senegalesi, ora contro qualsiasi settore sociale marginale.\r\n\r\nSi cerca di dividere il fronte degli sfruttati, sempre più esteso a causa degli attacchi alle generali condizioni di vita, alimentando l'odio dello straniero e la rottura di meccanismi di solidarietà.\r\nIn questo contesto, per i governi risulta fondamentale rafforzare il razzismo e il fascismo.\r\n\r\nSi rende quindi necessario oggi come 40 anni fa combattere con la solidarietà ogni forma di fascismo, razzismo ed esclusione. Per una società che spezzi le catene dei confini fisici e mentali che attualmente ci vengono imposti ed entro i quali ci vogliono costringere.\r\n\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza per ricordare Franco Serantini, anarchico, rivoluzionario.\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza contro la repressione, contro il razzismo, contro ogni fascismo.\r\nPer una società di liberi e di eguali.\r\n\r\n Anarchici Toscani\r\nper contatti e adesioni: anarchicitoscani@autistiche.org","23 Aprile 2012","A quarant'anni dalla morte di Franco Serantini l'assemblea degli Anarchici Toscani ha deciso di organizzare a Pisa, per il 12 maggio, una manifestazione nazionale anarchica.\r\nOggi più che mai è doveroso riprendersi le piazze e le strade della città con un corteo, forti anche delle ragioni e delle idee per cui Franco lottava.\r\n\r\nQuello del 12 maggio non è solo un corteo per tenere viva la memoria della criminalità dello Stato ma per ribadire che pestaggi, torture, uccisioni sono ancora pratica diffusa contro oppositori politici, movimenti sociali e, soprattutto, immigrati, poveri, senzacasa, tossicodipendenti… Nelle strade, nelle carceri, nei CIE\r\n\r\nAnarres ne ha discusso con Robertino Barbieri di Pisa: \r\n\r\nScarica l’audio\r\n\r\nDi seguito l’appello per il corteo\r\n\r\nSABATO 12 MAGGIO\r\nPisa – Piazza Sant'antonio – ore 15\r\n\r\nFranco Serantini faceva parte del gruppo anarchico Pinelli di Pisa, che aveva sede in via San Martino. 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Franco viene circondato sul Lungarno Gambacorti da un gruppo di poliziotti del I Raggruppamento celere di Roma, e pestato a sangue. Portato nel carcere Don Bosco, Franco sta male, ma le sue condizioni vengono ignorate, nonostante si aggravino rapidamente. Dopo due giorni di agonia e coma, Franco muore. E' il 7 maggio 1972.\r\n\r\nI suoi funerali vedono una grande partecipazione popolare.\r\n\r\nAnno dopo anno, si susseguono le manifestazioni di piazza in sua memoria. Inoltre, a Torino gli viene dedicata una scuola, a Pisa una lapide viene collocata all'ingresso di palazzo Thouar, dove Franco visse nell'ultimo periodo della sua vita. Negli anni nascerà in città la biblioteca a lui intitolata, e nella piazza S. Silvestro, nota a tutti come piazza Serantini, verrà posto un monumento dedicato a Franco, dono dei cavatori di Carrara.\r\n\r\nIn una situazione sociale e politica come quella che stiamo attraversando, in cui aumenta la stretta della repressione, in cui si giunge persino a parlare di leggi speciali contro gli anarchici, sentiamo la necessità di unirci in un momento di lotta comune.\r\nPer questo gli Anarchici Toscani invitano tutti i compagni a partecipare a livello nazionale alla manifestazione del 12 maggio.\r\nUna manifestazione che porterà in piazza non solo una parte della storia del Movimento Anarchico, ma anche un aspetto importante della memoria della città di Pisa.\r\n\r\nA 40 anni di distanza da quei fatti siamo nuovamente di fronte ad un attacco feroce da parte dello Stato e dei suoi apparati repressivi contro ogni manifestazione di dissenso.\r\nDai recenti arresti ai danni dei compagni e delle compagne del movimento NO TAV che da venti anni si oppone alla costruzione dell'alta velocità in val di Susa, passando per gli innumerevoli episodi di repressione e costante minaccia che gli apparati repressivi operano, ormai quotidianamente, nei diversi contesti di lotta. 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Una violenza che si scatena, come nei casi di Torino e di Firenze, ora contro i rom, ora contro lavoratori senegalesi, ora contro qualsiasi settore sociale marginale.\r\n\r\nSi cerca di dividere il fronte degli sfruttati, sempre più esteso a causa degli attacchi alle generali condizioni di vita, alimentando l'odio dello straniero e la rottura di meccanismi di solidarietà.\r\nIn questo contesto, per i governi risulta fondamentale rafforzare il razzismo e il fascismo.\r\n\r\nSi rende quindi necessario oggi come 40 anni fa combattere con la solidarietà ogni forma di fascismo, razzismo ed esclusione. Per una società che spezzi le catene dei confini fisici e mentali che attualmente ci vengono imposti ed entro i quali ci vogliono costringere.\r\n\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza per ricordare Franco Serantini, anarchico, rivoluzionario.\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza contro la repressione, contro il razzismo, contro ogni fascismo. \r\nPer una società di liberi e di eguali.\r\n\r\n Anarchici Toscani\r\nper contatti e adesioni: anarchicitoscani@autistiche.org\r\n","2018-10-17 23:00:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/2012-04-23-manif-serantini-pisa-200x110.jpg","Lo Stato tortura e uccide. 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La volontà di lottare per una società di liberi e di eguali \u003Cmark>lo\u003C/mark> univa ai compagni ed a tanti altri giovani proletari, in una fase di grande fermento sociale; era sicuramente una pagina nuova della sua giovane e difficilissima vita, che aveva conosciuto l'abbandono, l'orfanotrofio e la durezza delle istituzioni.\r\nL'impegno di Franco si dispiegava nelle iniziative sociali di quegli anni, come l'esperienza del “mercato rosso” nel quartiere popolare del CEP, ma anche, in senso specificamente politico, nella campagna contro la strage di Stato, per la difesa della memoria di Pinelli, per la scarcerazione di Valpreda e di altri compagni. Dopo le grandi lotte del '68 e del '69, padroni e fascisti cercavano di rialzare la testa rispondendo con la strategia della tensione e sferrando una feroce campagna antianarchica.\r\n\r\nIl 5 maggio del 1972 Franco partecipa ad una presidio contro il comizio del fascista Niccolai\r\nIl presidio viene duramente attaccato dalla polizia. Franco viene circondato sul Lungarno Gambacorti da un gruppo di poliziotti del I Raggruppamento celere di Roma, e pestato a sangue. Portato nel carcere Don Bosco, Franco sta male, ma le sue condizioni vengono ignorate, nonostante si aggravino rapidamente. Dopo due giorni di agonia e coma, Franco muore. E' il 7 maggio 1972.\r\n\r\nI suoi funerali vedono una grande partecipazione popolare.\r\n\r\nAnno dopo anno, si susseguono le manifestazioni di piazza in sua memoria. Inoltre, a Torino gli viene dedicata una scuola, a Pisa una lapide viene collocata all'ingresso di palazzo Thouar, dove Franco visse nell'ultimo periodo della sua vita. Negli anni nascerà in città la biblioteca a lui intitolata, e nella piazza S. Silvestro, nota a tutti come piazza Serantini, verrà posto un monumento dedicato a Franco, dono dei cavatori di Carrara.\r\n\r\nIn una situazione sociale e politica come quella che stiamo attraversando, in cui aumenta la stretta della repressione, in cui si giunge persino a parlare di leggi speciali contro gli anarchici, sentiamo la necessità di unirci in un momento di lotta comune.\r\nPer questo gli Anarchici Toscani invitano tutti i compagni a partecipare a livello nazionale alla manifestazione del 12 maggio.\r\nUna manifestazione che porterà in piazza non solo una parte della storia del Movimento Anarchico, ma anche un aspetto importante della memoria della città di Pisa.\r\n\r\nA 40 anni di distanza da quei fatti siamo nuovamente di fronte ad un attacco feroce da parte dello Stato e dei suoi apparati repressivi contro ogni manifestazione di dissenso.\r\nDai recenti arresti ai danni dei compagni e delle compagne del movimento NO TAV che da venti anni si oppone alla costruzione dell'alta velocità in val di Susa, passando per gli innumerevoli episodi di repressione e costante minaccia che gli apparati repressivi operano, ormai quotidianamente, nei diversi contesti di lotta. E accanto alla repressione attuata con manganelli e lacrimogeni, quella pervasiva e diffusa del controllo sociale contro tutti coloro che muovono una critica radicale al paradigma dominante e desiderano sperimentare la praticabilità di un metodo e di un agire basati sulla libertà, sulla giustizia sociale, sull'eguaglianza reale e soprattutto sulla solidarietà.\r\nPerché tutto questo è pratica rivoluzionaria.\r\nLa repressione ed il controllo sociale si realizzano massimamente nelle istituzioni totali e nelle strutture detentive. Ecco dunque le politiche razziste e la reclusione e deportazione dei migranti in istituzioni repressive come i CIE; ecco la recrudescenza neofascista, alimentata dalle istituzioni, dalla chiesa, dai padroni. Una violenza che si scatena, come nei casi di Torino e di Firenze, ora contro i rom, ora contro lavoratori senegalesi, ora contro qualsiasi settore sociale marginale.\r\n\r\nSi cerca di dividere il fronte degli sfruttati, sempre più esteso a causa degli attacchi alle generali condizioni di vita, alimentando l'odio dello \u003Cmark>straniero\u003C/mark> e la rottura di meccanismi di solidarietà.\r\nIn questo contesto, per i governi risulta fondamentale rafforzare il razzismo e il fascismo.\r\n\r\nSi rende quindi necessario oggi come 40 anni fa combattere con la solidarietà ogni forma di fascismo, razzismo ed esclusione. Per una società che spezzi le catene dei confini fisici e mentali che attualmente ci vengono imposti ed entro i quali ci vogliono costringere.\r\n\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza per ricordare Franco Serantini, anarchico, rivoluzionario.\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza contro la repressione, contro il razzismo, contro ogni fascismo.\r\nPer una società di liberi e di eguali.\r\n\r\n Anarchici Toscani\r\nper contatti e adesioni: anarchicitoscani@autistiche.org",{"matched_tokens":1660,"snippet":1661,"value":1661},[496],"\u003Cmark>Lo\u003C/mark> Stato tortura e uccide. 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