","\"Ixodidae\". O della depoliticizzazione del conflitto nel sapere poliziesco","post",1490372418,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/depoliticizzazione/","http://radioblackout.org/tag/folle/","http://radioblackout.org/tag/ixodidae/","http://radioblackout.org/tag/manuali-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[32,18,20,30,15],{"post_content":68,"tags":75},{"matched_tokens":69,"snippet":73,"value":74},[70,71,72],"manuali","di","polizia","base delle rappresentazioni contenute nei \u003Cmark>manuali\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, attraverso cui il personale viene","\"Il 27 agosto 2012 due anarchici \u003Cmark>di\u003C/mark> Rovereto (Trento) – Daniela e Massimo – vengono arrestati con l'accusa \u003Cmark>di\u003C/mark> \"associazione sovversiva\" (art. 270), diverse case e due spazi anarchici perquisiti. La Procura \u003Cmark>di\u003C/mark> Trento (nelle persone \u003Cmark>di\u003C/mark> Giuseppe Amato e \u003Cmark>di\u003C/mark> Davide Ognibene), nell'ambito \u003Cmark>di\u003C/mark> un'inchiesta contro 43 compagni, aveva chiesto otto mandati \u003Cmark>di\u003C/mark> cattura per \"associazione sovversiva con finalità \u003Cmark>di\u003C/mark> terrorismo\" (art. 270 bis). (...)\r\nAi presunti membri del \"Gruppo Anarchico Insurrezionalista Trentino\" (\"G.A.I.T.\", una sigla inventata dalla \u003Cmark>polizia\u003C/mark> politica) si contestano 28 reati. A parte manifestazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza, occupazioni o iniziative antimilitariste, si tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> azioni dirette e sabotaggi anonimi (contro mezzi dell'esercito, ripetitori, tecnologie del controllo, agenzie interinali, banche ecc.). Nello stesso elenco figurano però anche degli scontri avvenuti in Grecia e soprattutto quelli del 3 luglio 2011 in Valsusa tra NO TAV e \u003Cmark>polizia\u003C/mark>. (...)\r\nIl primo elemento da sottolineare è il nome stesso dell'inchiesta, \"Ixodidae\", che in latino significa \"zecche\". \"Zecche\" è il modo in cui i fascisti hanno sempre chiamato anarchici, comunisti, sovversivi. Più in generale, l’equiparazione del “nemico interno” all’animale, all’insetto, al parassita è tipica del colonialismo imperialista; una metafora nata \u003Cmark>di\u003C/mark> pari passo con la guerra chimica e con il fiorire dell’industria della disinfestazione. I “pidocchi” furono prima i parassiti da debellare con prodotti chimici in trincea e poi i popoli coloniali da bombardare con i gas, per arrivare agli ebrei, grazie al cui sterminio gli industriali della disinfestazione fecero lauti affari. Facendo i debiti distinguo, non è certo un caso che l’operazione “Ixodidae” sia arrivata nell’anno in cui maggiore è stato l’uso – per lo meno in epoca recente – \u003Cmark>di\u003C/mark> gas CS da parte delle forze dell’ordine. Il linguaggio del potere non è mai neutro né accidentale. Chi ostacola il dominio sui territori e sulle vite è una zecca da schiacciare. Va da sé che tutto ciò è ben altra cosa \u003Cmark>di\u003C/mark> una \"operazione repressiva contro gli anarchici\". È ormai l'intera popolazione ad essere considerata un minuscolo e spregevole insetto \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all'Apparato e alla sua Grande Opera \u003Cmark>di\u003C/mark> disinfestazione sociale\"\r\n\r\n(tratto dall'opuscolo Tra virus \u003Cmark>di\u003C/mark> rivolta e disinfestazione sociale. Sull'operazione \"Ixodidae\")\r\n\r\n \r\n\r\nE' a cavallo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo che l’interesse per le folle inizia a crescere progressivamente e si sviluppa una corrente \u003Cmark>di\u003C/mark> indagine sociologica centrata sul tema della \"folla criminale\", già trattato da Tarde, e poi sviluppato tra gli altri da Scipio Sighele e Gustave Le Bon. Al centro delle analisi stava l'idea che le forme \u003Cmark>di\u003C/mark> azione collettiva compiute nelle situazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> folla fossero da ricondurre non alla volontà dei singoli partecipanti, ma a meccanismi \u003Cmark>di\u003C/mark> suggestione reciproca. Secondo queste teorie, da un lato dietro alle sommosse e le rivolte delle folle si celava la regia razionale e preordinata \u003Cmark>di\u003C/mark> \"criminali\" e \"pervertiti\", dall'altro la folla, descritta come puramente irrazionale, sarebbe stata attraversata da forme \u003Cmark>di\u003C/mark> manipolazione e \"contagio\" virale. Queste concezioni psicologizzanti e vetero-criminologiche dell'azione collettiva stanno tutt'oggi alla base delle rappresentazioni contenute nei \u003Cmark>manuali\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, attraverso cui il personale viene formato a delegittimare, depoliticizzare e criminalizzare il conflitto sociale. I dispositivi discorsivi contenuti nei \u003Cmark>manuali\u003C/mark> hanno una portata performativa non solo sulle pratiche poliziesche \u003Cmark>di\u003C/mark> \"gestione dell'ordine pubblico\", ma anche sui linguaggi e sulle pratiche \u003Cmark>di\u003C/mark> altri ambiti professionali, dalla magistratura al giornalismo mainstream.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'Università del Piemonte Orientale ed autore dell'articolo L'idra dalle molte teste: le folle nel sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>.\r\n\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\nGargiulo\r\n\r\n ",[76,78,80,82,85],{"matched_tokens":77,"snippet":32},[],{"matched_tokens":79,"snippet":18},[],{"matched_tokens":81,"snippet":20},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[70,71,72],"\u003Cmark>manuali\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":15},[],[88,94],{"field":35,"indices":89,"matched_tokens":91,"snippets":93},[90],3,[92],[70,71,72],[84],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":73,"value":74},"post_content",[70,71,72],1736172819517538300,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":101,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":47},"3315704398080",13,"1736172819517538410",{"document":103,"highlight":129,"highlights":161,"text_match":179,"text_match_info":180},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":47,"id":106,"is_sticky":47,"permalink":107,"post_author":50,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":53,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":58,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":125},[44],[46],"34118","http://radioblackout.org/2016/02/discrezionalita-potere-e-uso-della-forza-i-manuali-per-i-reparti-mobili-e-il-sapere-di-polizia/","Come è stato costruito e trasmesso nel corso nel tempo il \"sapere di polizia\"? Quali le teorie e quali le \"pratiche\"? Cosa significa parlare di discrezionalità e arbitrarietà del lavoro della polizia? Cosa è cambiato nei manuali di formazione dei reparti mobili dal secondo dopoguerra ad oggi? Come vengono formati i funzionari e/o operatori delle forze dell'ordine in Italia? In particolare come sono cambiati negli ultimi 15 anni i pochi manuali o materiali accessibili utilizzati per la formazione di agenti e operatori?\r\n\r\nAbbiamo parlato di questo e di molto altro con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'università del Piemonte Orientale. Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, regole private. I manuali per i Reparti mobili della Polizia di stato\", abbiamo cercato di descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato di \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato di emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo","22 Febbraio 2016","2016-03-01 15:36:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere di polizia",1456166490,[116,117,118,119,120,121,122,123,124],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/categorizzazione/","http://radioblackout.org/tag/controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/discrezionalita/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-polizia/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/regole-di-ingaggio/","http://radioblackout.org/tag/stereotipi/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[28,26,126,24,34,72,127,22,128],"controllo sociale","regole di ingaggio","violenza della polizia",{"post_content":130,"post_title":134,"tags":137},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[72,70,71],"e arbitrarietà del lavoro della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>? Cosa è cambiato nei \u003Cmark>manuali\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> formazione dei reparti mobili dal","Come è stato costruito e trasmesso nel corso nel tempo il \"sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>\"? Quali le teorie e quali le \"pratiche\"? Cosa significa parlare \u003Cmark>di\u003C/mark> discrezionalità e arbitrarietà del lavoro della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>? Cosa è cambiato nei \u003Cmark>manuali\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> formazione dei reparti mobili dal secondo dopoguerra ad oggi? Come vengono formati i funzionari e/o operatori delle forze dell'ordine in Italia? In particolare come sono cambiati negli ultimi 15 anni i pochi \u003Cmark>manuali\u003C/mark> o materiali accessibili utilizzati per la formazione \u003Cmark>di\u003C/mark> agenti e operatori?\r\n\r\nAbbiamo parlato \u003Cmark>di\u003C/mark> questo e \u003Cmark>di\u003C/mark> molto altro con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'università del Piemonte Orientale. Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, regole private. I \u003Cmark>manuali\u003C/mark> per i Reparti mobili della \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> stato\", abbiamo cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato \u003Cmark>di\u003C/mark> \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato \u003Cmark>di\u003C/mark> emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo",{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":136},[70,71,72],"Discrezionalità, potere e uso della forza: i \u003Cmark>manuali\u003C/mark> per i reparti mobili e il sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",[138,141,143,145,147,150,153,156,158],{"matched_tokens":139,"snippet":140},[71,72],"abusi \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":142,"snippet":26},[],{"matched_tokens":144,"snippet":126},[],{"matched_tokens":146,"snippet":24},[],{"matched_tokens":148,"snippet":149},[72],"militarizzazione della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":151,"snippet":152},[72],"\u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":154,"snippet":155},[71],"regole \u003Cmark>di\u003C/mark> ingaggio",{"matched_tokens":157,"snippet":22},[],{"matched_tokens":159,"snippet":160},[72],"violenza della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",[162,164,167],{"field":95,"matched_tokens":163,"snippet":132,"value":133},[72,70,71],{"field":165,"matched_tokens":166,"snippet":136,"value":136},"post_title",[70,71,72],{"field":35,"indices":168,"matched_tokens":172,"snippets":178},[47,169,39,170,171],5,6,8,[173,174,175,176,177],[71,72],[72],[72],[71],[72],[140,152,149,155,160],1736172818980143000,{"best_field_score":181,"best_field_weight":182,"fields_matched":90,"num_tokens_dropped":47,"score":183,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":47},"3315704135680",14,"1736172818980143219",{"document":185,"highlight":207,"highlights":213,"text_match":216,"text_match_info":217},{"cat_link":186,"category":187,"comment_count":47,"id":188,"is_sticky":47,"permalink":189,"post_author":50,"post_content":190,"post_date":191,"post_excerpt":53,"post_id":188,"post_modified":192,"post_thumbnail":193,"post_thumbnail_html":194,"post_title":195,"post_type":58,"sort_by_date":196,"tag_links":197,"tags":202},[44],[46],"96143","http://radioblackout.org/2025/03/messina-cariche-e-caccia-alluomo-al-carnevale-no-ponte/","Il primo marzo, il Carnevale dei No Ponte si è concluso con cariche e inseguimenti della polizia per le strade della città.\r\nIl corteo contro questa grande opera inutile e devastante, è stato bloccato con violenza dalle forze dell’ordine con di pretesto di un paio di petardini lanciati lungo il percorso.\r\nScrive Antonio Mazzeo:\r\n“Ho visto un’interminabile serie di provocazioni da parte degli agenti di Polizia, supportati da Carabinieri e Guardia di Finanza. Il lancio di due mini-petardi contro le autoblindo schierate a “difesa” della “Zona Rossa” (all’incrocio tra viale Boccetta e Via Concezione) è stato sufficiente per scatenare manganellate a destra e manca, soprattutto da parte di un paio di esagitati e “inselvaggiti” agenti di PS. E poi corse e inseguimenti al nulla, schieramenti bellici e antisommossa a presidio di palazzi, banche e vetrine che nessun@, dico nessun@ ha mai tentato di avvicinare.\r\nCiò che più mi ha amaramente colpito è stata però la cinica strategia di rappresentare in maniera teatrale – più per intimidire i passanti e i residenti che i manifestanti – azioni repressive e di “controllo della folla” mutuate dalle pluridecennali pratiche delle forze armate italiane e NATO in Kosovo, Libano, Iraq, Afganistan. Urban Warfare viene definita nei manuali di guerra. E Messina ne è stata teatro per la prima volta. Si è trattato cioè della “necessaria” sperimentazione dei processi di militarizzazione e repressione di ogni forma di dissenso che saranno implementati con l’inizio dei cantieri del Ponte sullo Stretto di Messina.”\r\nCi siamo collegati con Antonio Mazzeo, già autore, con Antonello Mangano, de “Il Mostro sullo Stretto”, per una cronaca della giornata e per un approfondimento delle ragioni dei No Ponte.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025-03-04-mazzeo-no-ponte.mp3\"][/audio]","4 Marzo 2025","2025-03-04 15:51:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/corteo-no-ponte-a-messina-per-carnevale-1024x771-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"226\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/corteo-no-ponte-a-messina-per-carnevale-1024x771-1-300x226.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/corteo-no-ponte-a-messina-per-carnevale-1024x771-1-300x226.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/corteo-no-ponte-a-messina-per-carnevale-1024x771-1-768x578.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/corteo-no-ponte-a-messina-per-carnevale-1024x771-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Messina. Cariche e caccia all’uomo al Carnevale No Ponte",1741103509,[198,199,200,201,65],"http://radioblackout.org/tag/carnevale-no-ponte/","http://radioblackout.org/tag/grandi-opere/","http://radioblackout.org/tag/messina/","http://radioblackout.org/tag/no-ponte/",[203,204,205,206,15],"carnevale no ponte","grandi opere","messina","no ponte",{"post_content":208},{"matched_tokens":209,"snippet":211,"value":212},[71,210],"Polizia","provocazioni da parte degli agenti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Polizia\u003C/mark>, supportati da Carabinieri e Guardia","Il primo marzo, il Carnevale dei No Ponte si è concluso con cariche e inseguimenti della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> per le strade della città.\r\nIl corteo contro questa grande opera inutile e devastante, è stato bloccato con violenza dalle forze dell’ordine con \u003Cmark>di\u003C/mark> pretesto \u003Cmark>di\u003C/mark> un paio \u003Cmark>di\u003C/mark> petardini lanciati lungo il percorso.\r\nScrive Antonio Mazzeo:\r\n“Ho visto un’interminabile serie \u003Cmark>di\u003C/mark> provocazioni da parte degli agenti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Polizia\u003C/mark>, supportati da Carabinieri e Guardia \u003Cmark>di\u003C/mark> Finanza. Il lancio \u003Cmark>di\u003C/mark> due mini-petardi contro le autoblindo schierate a “difesa” della “Zona Rossa” (all’incrocio tra viale Boccetta e Via Concezione) è stato sufficiente per scatenare manganellate a destra e manca, soprattutto da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> un paio \u003Cmark>di\u003C/mark> esagitati e “inselvaggiti” agenti \u003Cmark>di\u003C/mark> PS. E poi corse e inseguimenti al nulla, schieramenti bellici e antisommossa a presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> palazzi, banche e vetrine che nessun@, dico nessun@ ha mai tentato \u003Cmark>di\u003C/mark> avvicinare.\r\nCiò che più mi ha amaramente colpito è stata però la cinica strategia \u003Cmark>di\u003C/mark> rappresentare in maniera teatrale – più per intimidire i passanti e i residenti che i manifestanti – azioni repressive e \u003Cmark>di\u003C/mark> “controllo della folla” mutuate dalle pluridecennali pratiche delle forze armate italiane e NATO in Kosovo, Libano, Iraq, Afganistan. Urban Warfare viene definita nei \u003Cmark>manuali\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra. E Messina ne è stata teatro per la prima volta. Si è trattato cioè della “necessaria” sperimentazione dei processi \u003Cmark>di\u003C/mark> militarizzazione e repressione \u003Cmark>di\u003C/mark> ogni forma \u003Cmark>di\u003C/mark> dissenso che saranno implementati con l’inizio dei cantieri del Ponte sullo Stretto \u003Cmark>di\u003C/mark> Messina.”\r\nCi siamo collegati con Antonio Mazzeo, già autore, con Antonello Mangano, de “Il Mostro sullo Stretto”, per una cronaca della giornata e per un approfondimento delle ragioni dei No Ponte.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025-03-04-mazzeo-no-ponte.mp3\"][/audio]",[214],{"field":95,"matched_tokens":215,"snippet":211,"value":212},[71,210],1733921019837546500,{"best_field_score":218,"best_field_weight":182,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":219,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":47},"2216192835584","1733921019837546609",{"document":221,"highlight":249,"highlights":254,"text_match":257,"text_match_info":258},{"cat_link":222,"category":223,"comment_count":47,"id":224,"is_sticky":47,"permalink":225,"post_author":50,"post_content":226,"post_date":227,"post_excerpt":53,"post_id":224,"post_modified":228,"post_thumbnail":229,"post_thumbnail_html":230,"post_title":231,"post_type":58,"sort_by_date":232,"tag_links":233,"tags":241},[44],[46],"66625","http://radioblackout.org/2021/02/la-war-on-drugs-sta-finendo-ma-non-in-italia/","La gran parte dei morti per overdose da oppiacei negli Stati Uniti muore per uso di sostanze legali come il Fentanyl. Cosa è cambiato negli ultimi 20 anni?\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri di CanaPisa, autore di un articolo uscito sul settimanale Umanità Nova\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-09-iron-war-on-drugs.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nLeggi l’articolo:\r\n\r\n“Prima dell’arrivo del Covid 19 sul nostro pianeta, la cosiddetta “epidemia degli oppioidi” negli Stati Uniti era considerata una delle più gravi crisi sanitarie della nostra epoca. Nel 2017 un report del National Safety Council relativo ai rischi di morte prevenibili per la popolazione statunitense aveva messo il rischio di morire per overdose accidentale da oppioidi al quinto posto nella classifica delle morti prevenibili (guidata da malattie cardiovascolari, tumori e malattie respiratorie croniche), superando per la prima volta quello di rimanere vittima di un incidente automobilistico: 1 possibilità su 96 contro 1 su 103. La crisi era dovuta, secondo una nota diffusa dallo stesso Nsc, soprattutto all’uso illegale del fentanyl, un analgesico molto potente, di cui anche solo 20 milligrammi rappresentano una dose potenzialmente letale. Il fentanyl non è, però, una droga illegale ma un farmaco da prescrizione. Sono farmaci da prescrizione anche le altre sostanze (morfina, codeina, ossicodone, metadone e tramadolo) che, insieme al fentanyl, provocano la quasi totalità delle morti per overdose negli USA che in totale dal 1999 al 2017 sono state quasi 400 mila, mentre gli ultimi dati dei “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC) riferiscono di 81mila vittime nei dodici mesi che vanno dal giugno 2019 al maggio 2020.\r\n\r\nI Cdc americani identificano l’inizio della “epidemia” nell’aumento della prescrizione degli oppioidi negli anni Novanta. Allora, rassicurati dalla aziende farmaceutiche che escludevano rischi di dipendenza dagli oppioidi, i medici cominciarono a prescriverne in grandi quantità. Prima nella farmacologia gli oppioidi erano utilizzati per la gestione del dolore severo – per esempio in seguito ad interventi chirurgici o in caso di tumori o altri gravi patologie. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta vennero utilizzati anche per patologie meno gravi, inizialmente per il trattamento di dolori come quelli associati all’osteoartrite, poi per tutti i dolori alla schiena, ai muscoli ed alle ossa, poi per i dolori in genere (compresi mal di testa e mal di denti). In pochi anni gli oppioidi si diffusero come alternativa agli antidolorifici più diffusi (tipo aspirina ed aulin e quelli che continuiamo ad usare qui in Europa), rispetto ai quali erano più veloci a fermare il dolore, avevano meno effetti collaterali e davano anche una certa euforia.\r\n\r\nIn un paese in cui mettersi in malattia significa non prendere lo stipendio, per molti utilizzare oppioidi per ogni tipo di dolore diventò una pratica quotidiana. A differenza, però, dei loro concorrenti gli oppioidi non hanno anche effetti antinfiammatori: le cause del dolore rimangono e per lenirlo bisogna continuare ad utilizzare i farmaci. Come sanno bene tutti gli eroinomani, però, l’uso degli oppioidi (di tutti, compresi quelli da prescrizione) può indurre la tolleranza ai medicinali ed aumentare la sensibilità al dolore, con l’effetto che per avere lo stesso sollievo dal dolore servono più quantità del farmaco. Tutto questo, unitamente al fatto che gli oppioidi non solo alleviano il dolore, ma inducono anche euforia, aumenta chiaramente il rischio di dipendenza, con usi prolungati. Ad alti dosaggi gli oppioidi causano problemi respiratori e possono portare a morte e il rischio aumenta se nel mix finiscono anche alcolici e sedativi.\r\n\r\nNegli Stati Uniti, però, nella cultura dominante la performance lavorativa e non solo è considerata il primo sacro dovere di ogni essere umano, al punto che è considerato normale che in molti posti di lavoro tra i fattori che favoriscono la carriera ci sia il fatto di andarsi a fare una corsetta prima di arrivare puntualissimi in ufficio, tenendo fede a “work hard – play hard” (cioè “lavora duro – fai sport duro”), il motto stakanovista di Wall Street che da noi si vede sulle magliette dei runner più tristi. In pochi anni l’uso prolungato di oppioidi si è fatto sempre più frequente e diffuso, al punto che già all’inizio dei Duemila è arrivata quella che i Cdc hanno definito “la prima ondata di morti per overdose da oppioidi”, quasi interamente causata dall’utilizzo di farmaci legali.\r\n\r\nDi fronte a questa prima ondata di morti, il governo federale e i vari governi statali non hanno saputo far di meglio che aumentare i prezzi dei farmaci e varare misure per limitare la prescrizione di oppioidi da parte dei medici, con cose tipo il divieto di prescrivere oppioidi negli ospedali e nelle cliniche free-care (“gratuite”). Queste misure non hanno certo impedito a chi se lo poteva permettere di continuare ad utilizzare oppioidi con ricetta a pagamento ed hanno creato così un mercato parallelo illegale per chi come molti lavoratori manuali dei settori della logistica e della ristorazione non poteva permettersi di perdere lo stipendio mettendosi in malattia e neanche però di aggiungere il prezzo della ricetta a quello del farmaco. È così che, secondo i Cdc, l’eroina prima e la diffusione di oppioidi sintetici poi, in particolare il fentanyl illegale, avrebbero invece caratterizzato rispettivamente la “seconda” e la “terza” ondata dell’epidemia, che continua ad infuriare negli USA.\r\nDai primi anni Duemila, negli Stati Uniti tutti gli enti “ufficiali” (da quelli sanitari a quelli governativi) non hanno mancato di lanciare allarmi sulla “epidemia di oppioidi”, “uno dei più gravi problemi di salute pubblica dei nostri tempi” come l’ex presidente Trump l’ha definita, promettendo a più riprese crociate che non si sono mai viste. L’epidemia, quindi, continua ad infuriare, da un lato perché non è semplice bloccare la produzione di farmaci legali e nemmeno controllarla e dall’altro, è soprattutto perché l’utilizzo di farmaci veloci ed efficaci per fermare il dolore è quel che serve in un mondo in cui dappertutto le condizioni di lavoro sono peggiorate per tutte e tutti (negli USA come in Europa) e sono aumentate la fatica, lo stress e, invece, non bisogna mai fermarsi in quella corsa dei topi, la “rat-race” in cui il neoliberismo ha trasformato la nostra vita.\r\n\r\nL’“epidemia da oppiodi” è chiaramente la più grande dimostrazione del fallimento della War On Drugs chiamata da Nixon e poi lanciata da Reagan. Da quarant’anni esatti, ormai, infuria negli Usa la Guerra Alla Droga (che Reagan evocò dal giorno del suo insediamento, nel gennaio 1981), milioni di persone sono state licenziate per essere state trovate positive ai test antidroga, la popolazione carceraria è quintuplicata (alla fine del 1979 c’erano nelle carceri USA meno di 400mila detenuti, alla fine degli anni Ottanta erano già più di due milioni), sono state lanciate vere e proprie campagne militari (come la famigerata CAMP, la Campaign Against Marijuana Plantantions che per le piantagioni di ganja illegale prevedeva il lancio dagli elicotteri del napalm che negli anni nel Nord della California ha provocato migliaia di nascite di bambini malformati). Nel frattempo, però, la più grande crisi sanitaria legata alle “droghe” è stata provocate da sostanze legali, diffuse da cause farmaceutiche che ad un certo punto avevano deciso che per aumentare i loro profitti nelle vendite e in borsa avrebbero puntato sulla diffusione degli oppioidi come antidolorifici “comuni” ed hanno poi sguinzagliato migliaia di informatori negli studi medici di tutto il paese a offrire depliant con articoli scientifici selezionati, corsi d’aggiornamento gratuiti etc.\r\n\r\nNegli ultimi dieci anni negli Stati Uniti la War On Drugs sta finendo: attualmente sono 33 gli stati che consentono almeno l’utilizzo e la vendita di cannabis medica e 15 (Arizona, Montana, Mississippi, New Jersey, South Dakota ed Oregon si sono aggiunte alla lista durante l’ultimo Election Day del 4 novembre) che consentono l’uso e la vendita di quella “ricreativa”. Secondo la Gallup, l’istituto di ricerca statistica che da anni registra un consenso crescente nell’opinione pubblica statunitense alla legalizzazione della marijuana (arrivato nel 2020 al record di 65% di favorevoli), la diffusione dell’epidemia d’oppioidi è stato uno dei fattori che hanno fatto crescere il sostegno alle tesi antiproibizioniste.\r\n\r\nIntanto, perché è diffusa la convinzione che la cannabis possa essere un’efficace sostituto per gli oppiodi, convinzione che, peraltro, sembrerebbe confermata da uno studio pubblicato il 27 gennaio sul British Medical Journal. Secondo la ricerca, l”accesso ai negozi legali di cannabis è associato a una riduzione delle morti legate agli oppioidi negli Stati Uniti, in particolare quelle legate agli oppioidi sintetici come il fentanyl. Confrontando i dati provenienti da 812 contee sulla presenza di punti vendita di marijuana legale e l’evoluzione dei tassi di overdose a casa di oppioidi, i ricercatori hanno verificato che le contee con un maggior numero di dispensari di cannabis attivi sono associate a tassi ridotti di mortalità legata ad overdose: la presenza di due dispensari, a scopi medici o ricreativi, è accompagnata dalla diminuzione del tasso di vittime degli oppiacei del 17%, mentre nelle contee dove sono presenti tre dispensari il tasso diminuisce di un ulteriore 9%.\r\n\r\nCertamente, però, anche perché proprio l’epidemia d’oppioidi è la dimostrazione del fallimento della War On Drugs che lo storico Howard Zinn ha definito a suo tempo “la causa delle più gravi, le più diffuse e le più sistematiche violazioni dei diritti umani della storia degli Stati Uniti”. Non per niente, la fine della War On Drugs è stata una delle richieste più condivise nei movimenti contro la polizia e contro Trump che dalla fine di maggio, dopo la morte di George Flloyd, hanno occupato (e continuano ad occupare anche dopo l’elezione di Biden perché anche chi l’ha votato contro Trump sa che non ci sono governanti amici, ma al massimo nemici meno nemici) le strade e le piazze della citta USA.\r\n\r\nLa War On Drugs non sta finendo solo negli USA. L’assemblea delle 53 nazioni rappresentate nella mattinata del 2 dicembre alla riconvocazione della 63ma CND “Conferenza Droghe Narcotiche delle Nazioni Unite” a Vienna ha votato la riclassificazione della cannabis come richiesto da un comitato di esperti nominato dall’Organizzazione mondiale della Sanità e la cannabis è stata tolta dalla Tabella IV – quella delle sostanze “a rischio particolarmente forte di abuso e senza alcuna utilità terapeutica” – e messa nella Tabella I, quella delle “sostanze pericolose” che comprende i farmaci legali ottenuti senza prescrizione. Questo di fatto rende non più valida la Convenzione di Vienna che dagli anni Sessanta ha messo fuorilegge la cannabis in tutto il mondo (anche se negli ultimi anni è stata legalizzata in Canada e in Uruguay, è in libera vendita da mezzo secolo nei coffee shop olandesi e da un po’ di tempo anche nei cannabis club spagnoli).\r\n\r\nIn Messico, in Svizzera, in Lussemburgo e in Macedonia del Nord sono stati già approvati dei progetti di legalizzazione di cui sono ancora stati definiti i tempi ma che si concretizzeranno nei prossimi anni.\r\n\r\nIn Italia, invece, siamo ancora ai tempi in cui basta un docufilm su Netflix su Muccioli “San Patrignano – luci e ombre”, che pur mostrando più luci che ombre non può tacere sull’omicidio di Roberto Maranzano, i suicidi nascosti le centinaia di denunce di violenze etc. e la reazione non è chiedersi come sia possibile che un tale lager degli orrori non sia ancora stato chiuso ma le urla e gli strepiti di fascisti e leghisti che, dello stupratore e torturatore Vincenzo Muccioli, ne fanno un emblema e che sono pronti a lanciarsi in una nuova e più feroce stagione della Guerra Alla Droga all’Italiana. La Lega ha dichiarato che i soldi del Recovery Fund dovrebbero essere impiegati “per la lotta alla droga (…) per costruire nuove carceri e per finanziare le comunità terapeutiche” e per quando tornerà al governo ha già presentato una proposta di legge a prima firma Molinari composta da due soli articoli che prevedono: 1. l’immediato arresto di chiunque coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito o consegna per qualunque scopo cannabis. Ad esempio, se un ragazzo dopo aver “fatto un tiro” passa alla propria ragazza o al proprio ragazzo una canna ci dovrebbe essere l’arresto immediato; 2. dopo l’arresto, l’incarcerazione.\r\n\r\nSecondo la proposta della Lega la pena dovrebbe andare dai 3 ai 6 anni di carcere con una sanzione dai 5mila ai 20mila euro e questo in modo tassativo perché la proposta chiede di eliminare le pene alternative al carcere, come i lavori di pubblica utilità. Se invece la persona coltiva o detiene cannabis ed il giudice non riscontra la “lieve entità”, la pena dovrebbe salire dai 6 ai 20 anni di carcere e dai 26mila ai 260mila euro (tanto per intenderci, per l’omicidio, così come da articolo 575 del codice penale, è prevista una pena dai 21 anni di carcere). Nel novero della cannabis, peraltro, rientra secondo la Lega anche la cannabis light (quella con basso contenuto di Thc che secondo un recente pronunciamento della Commissione Europea dovrebbe essere commercializzabile in tutta la UE), che viene venduta in centinaia di hemp shops di tutta Italia e che è proprio la marijuana che “non fa niente – speriamo che non si annoi” (come diceva una vignetta di Matteo Guarrnaccia ripresa anche da Gaber), visto che ha solo proprietà rilassanti senza avere effetti psichedelici.\r\n\r\nAd accompagnare il ritorno della crociata proibizionista anche un articolo sul settimanale berlusconiano Panorama che ha pubblicato un editoriale del direttore dal titolo: “Perché il consumo di droga va punito” (con a fianco, peraltro, una pubblicità, a tutta pagina, di una marca di grappa “da condividere e gustare in ogni occasione”), come se non fosse già punito abbastanza in quest’Italia più di un milione e 200mila persone sono state segnalate e sanzionate solo in quanto consumatori di sostanze proibite. Da parte loro, Pd e M5S che sono al governo (e probabilmente ci resteranno) non riescono neanche a trovare un cavillo per regolamentare in qualche modo la cannabis light e continuano solo a proseguire la Guerra alla Droga all’italiana. Senza farsi mancare neanche di fare un accordo antidroga con l’Iran (dove secondo Iran Human Rights, il governo nel 2019 ha giustiziato almeno 30 persone accusate di reati di droga), come rivelato dal Tehran Times che ha riferito che: “Dopo un incontro con l’ufficiale di collegamento della polizia antidroga italiana Salvatore Labarbera, il capo della polizia antidroga iraniana Majid Karimi ha annunciato che il livello di cooperazione tra i due Paesi sarà rafforzato e incrementato per la necessità di combattere gli stupefacenti anche a livello internazionale”, anche se fornire assistenza diretta contro il narcotraffico alle operazioni antidroga iraniane, comporterà inevitabilmente condanne a morte per presunti autori di reati di droga (e proprio per questo motivo hanno rifiutato di fornire assistenza alle operazioni antidroga iraniane Germania, Austria, Danimarca, Irlanda e Norvegia).\r\n\r\nIn questo contesto si comprende il silenzio su uno degli episodi più gravi avvenuti negli ultimi anni in Italia, la morte di 13 detenuti dopo le rivolte in carcere nel marzo dell’anno scorso. Anche se non si sa ancora di cosa sono morti (visto che scandalosamente non sono stati ancora rivelati i risultati delle autopsie mentre iniziano ad uscire testimonianze sull’ultraviolenza delle forze di polizie intervenute), erano tutti dentro “per droga” e sicuramente sono vittime di questa Guerra Alla Droga che è prima di tutto una guerra contro le persone che provoca soltanto sofferenza e dolore.”","9 Febbraio 2021","2021-02-09 17:26:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-1024x575.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-768x431.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs.jpg 1296w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La war on drugs sta finendo. Ma non in Italia",1612891570,[234,235,236,237,238,239,240],"http://radioblackout.org/tag/epidemia-da-oppioidi/","http://radioblackout.org/tag/fentanyl/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/oppioidi-legali/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/war-on-drugs/",[242,243,244,245,246,247,248],"epidemia da oppioidi","fentanyl","italia","oppioidi legali","proibizionismo","Stati Uniti","war on drugs",{"post_content":250},{"matched_tokens":251,"snippet":252,"value":253},[71,72],"Dopo un incontro con l’ufficiale \u003Cmark>di\u003C/mark> collegamento della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> antidroga italiana Salvatore Labarbera, il","La gran parte dei morti per overdose da oppiacei negli Stati Uniti muore per uso \u003Cmark>di\u003C/mark> sostanze legali come il Fentanyl. Cosa è cambiato negli ultimi 20 anni?\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri \u003Cmark>di\u003C/mark> CanaPisa, autore \u003Cmark>di\u003C/mark> un articolo uscito sul settimanale Umanità Nova\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-09-iron-war-on-drugs.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nLeggi l’articolo:\r\n\r\n“Prima dell’arrivo del Covid 19 sul nostro pianeta, la cosiddetta “epidemia degli oppioidi” negli Stati Uniti era considerata una delle più gravi crisi sanitarie della nostra epoca. Nel 2017 un report del National Safety Council relativo ai rischi \u003Cmark>di\u003C/mark> morte prevenibili per la popolazione statunitense aveva messo il rischio \u003Cmark>di\u003C/mark> morire per overdose accidentale da oppioidi al quinto posto nella classifica delle morti prevenibili (guidata da malattie cardiovascolari, tumori e malattie respiratorie croniche), superando per la prima volta quello \u003Cmark>di\u003C/mark> rimanere vittima \u003Cmark>di\u003C/mark> un incidente automobilistico: 1 possibilità su 96 contro 1 su 103. La crisi era dovuta, secondo una nota diffusa dallo stesso Nsc, soprattutto all’uso illegale del fentanyl, un analgesico molto potente, \u003Cmark>di\u003C/mark> cui anche solo 20 milligrammi rappresentano una dose potenzialmente letale. Il fentanyl non è, però, una droga illegale ma un farmaco da prescrizione. Sono farmaci da prescrizione anche le altre sostanze (morfina, codeina, ossicodone, metadone e tramadolo) che, insieme al fentanyl, provocano la quasi totalità delle morti per overdose negli USA che in totale dal 1999 al 2017 sono state quasi 400 mila, mentre gli ultimi dati dei “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC) riferiscono \u003Cmark>di\u003C/mark> 81mila vittime nei dodici mesi che vanno dal giugno 2019 al maggio 2020.\r\n\r\nI Cdc americani identificano l’inizio della “epidemia” nell’aumento della prescrizione degli oppioidi negli anni Novanta. Allora, rassicurati dalla aziende farmaceutiche che escludevano rischi \u003Cmark>di\u003C/mark> dipendenza dagli oppioidi, i medici cominciarono a prescriverne in grandi quantità. Prima nella farmacologia gli oppioidi erano utilizzati per la gestione del dolore severo – per esempio in seguito ad interventi chirurgici o in caso \u003Cmark>di\u003C/mark> tumori o altri gravi patologie. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta vennero utilizzati anche per patologie meno gravi, inizialmente per il trattamento \u003Cmark>di\u003C/mark> dolori come quelli associati all’osteoartrite, poi per tutti i dolori alla schiena, ai muscoli ed alle ossa, poi per i dolori in genere (compresi mal \u003Cmark>di\u003C/mark> testa e mal \u003Cmark>di\u003C/mark> denti). In pochi anni gli oppioidi si diffusero come alternativa agli antidolorifici più diffusi (tipo aspirina ed aulin e quelli che continuiamo ad usare qui in Europa), rispetto ai quali erano più veloci a fermare il dolore, avevano meno effetti collaterali e davano anche una certa euforia.\r\n\r\nIn un paese in cui mettersi in malattia significa non prendere lo stipendio, per molti utilizzare oppioidi per ogni tipo \u003Cmark>di\u003C/mark> dolore diventò una pratica quotidiana. A differenza, però, dei loro concorrenti gli oppioidi non hanno anche effetti antinfiammatori: le cause del dolore rimangono e per lenirlo bisogna continuare ad utilizzare i farmaci. Come sanno bene tutti gli eroinomani, però, l’uso degli oppioidi (\u003Cmark>di\u003C/mark> tutti, compresi quelli da prescrizione) può indurre la tolleranza ai medicinali ed aumentare la sensibilità al dolore, con l’effetto che per avere lo stesso sollievo dal dolore servono più quantità del farmaco. Tutto questo, unitamente al fatto che gli oppioidi non solo alleviano il dolore, ma inducono anche euforia, aumenta chiaramente il rischio \u003Cmark>di\u003C/mark> dipendenza, con usi prolungati. Ad alti dosaggi gli oppioidi causano problemi respiratori e possono portare a morte e il rischio aumenta se nel mix finiscono anche alcolici e sedativi.\r\n\r\nNegli Stati Uniti, però, nella cultura dominante la performance lavorativa e non solo è considerata il primo sacro dovere \u003Cmark>di\u003C/mark> ogni essere umano, al punto che è considerato normale che in molti posti \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro tra i fattori che favoriscono la carriera ci sia il fatto \u003Cmark>di\u003C/mark> andarsi a fare una corsetta prima \u003Cmark>di\u003C/mark> arrivare puntualissimi in ufficio, tenendo fede a “work hard – play hard” (cioè “lavora duro – fai sport duro”), il motto stakanovista \u003Cmark>di\u003C/mark> Wall Street che da noi si vede sulle magliette dei runner più tristi. In pochi anni l’uso prolungato \u003Cmark>di\u003C/mark> oppioidi si è fatto sempre più frequente e diffuso, al punto che già all’inizio dei Duemila è arrivata quella che i Cdc hanno definito “la prima ondata \u003Cmark>di\u003C/mark> morti per overdose da oppioidi”, quasi interamente causata dall’utilizzo \u003Cmark>di\u003C/mark> farmaci legali.\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> fronte a questa prima ondata \u003Cmark>di\u003C/mark> morti, il governo federale e i vari governi statali non hanno saputo far \u003Cmark>di\u003C/mark> meglio che aumentare i prezzi dei farmaci e varare misure per limitare la prescrizione \u003Cmark>di\u003C/mark> oppioidi da parte dei medici, con cose tipo il divieto \u003Cmark>di\u003C/mark> prescrivere oppioidi negli ospedali e nelle cliniche free-care (“gratuite”). Queste misure non hanno certo impedito a chi se lo poteva permettere \u003Cmark>di\u003C/mark> continuare ad utilizzare oppioidi con ricetta a pagamento ed hanno creato così un mercato parallelo illegale per chi come molti lavoratori \u003Cmark>manuali\u003C/mark> dei settori della logistica e della ristorazione non poteva permettersi \u003Cmark>di\u003C/mark> perdere lo stipendio mettendosi in malattia e neanche però \u003Cmark>di\u003C/mark> aggiungere il prezzo della ricetta a quello del farmaco. È così che, secondo i Cdc, l’eroina prima e la diffusione \u003Cmark>di\u003C/mark> oppioidi sintetici poi, in particolare il fentanyl illegale, avrebbero invece caratterizzato rispettivamente la “seconda” e la “terza” ondata dell’epidemia, che continua ad infuriare negli USA.\r\nDai primi anni Duemila, negli Stati Uniti tutti gli enti “ufficiali” (da quelli sanitari a quelli governativi) non hanno mancato \u003Cmark>di\u003C/mark> lanciare allarmi sulla “epidemia \u003Cmark>di\u003C/mark> oppioidi”, “uno dei più gravi problemi \u003Cmark>di\u003C/mark> salute pubblica dei nostri tempi” come l’ex presidente Trump l’ha definita, promettendo a più riprese crociate che non si sono mai viste. L’epidemia, quindi, continua ad infuriare, da un lato perché non è semplice bloccare la produzione \u003Cmark>di\u003C/mark> farmaci legali e nemmeno controllarla e dall’altro, è soprattutto perché l’utilizzo \u003Cmark>di\u003C/mark> farmaci veloci ed efficaci per fermare il dolore è quel che serve in un mondo in cui dappertutto le condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro sono peggiorate per tutte e tutti (negli USA come in Europa) e sono aumentate la fatica, lo stress e, invece, non bisogna mai fermarsi in quella corsa dei topi, la “rat-race” in cui il neoliberismo ha trasformato la nostra vita.\r\n\r\nL’“epidemia da oppiodi” è chiaramente la più grande dimostrazione del fallimento della War On Drugs chiamata da Nixon e poi lanciata da Reagan. Da quarant’anni esatti, ormai, infuria negli Usa la Guerra Alla Droga (che Reagan evocò dal giorno del suo insediamento, nel gennaio 1981), milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> persone sono state licenziate per essere state trovate positive ai test antidroga, la popolazione carceraria è quintuplicata (alla fine del 1979 c’erano nelle carceri USA meno \u003Cmark>di\u003C/mark> 400mila detenuti, alla fine degli anni Ottanta erano già più \u003Cmark>di\u003C/mark> due milioni), sono state lanciate vere e proprie campagne militari (come la famigerata CAMP, la Campaign Against Marijuana Plantantions che per le piantagioni \u003Cmark>di\u003C/mark> ganja illegale prevedeva il lancio dagli elicotteri del napalm che negli anni nel Nord della California ha provocato migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> nascite \u003Cmark>di\u003C/mark> bambini malformati). Nel frattempo, però, la più grande crisi sanitaria legata alle “droghe” è stata provocate da sostanze legali, diffuse da cause farmaceutiche che ad un certo punto avevano deciso che per aumentare i loro profitti nelle vendite e in borsa avrebbero puntato sulla diffusione degli oppioidi come antidolorifici “comuni” ed hanno poi sguinzagliato migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> informatori negli studi medici \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto il paese a offrire depliant con articoli scientifici selezionati, corsi d’aggiornamento gratuiti etc.\r\n\r\nNegli ultimi dieci anni negli Stati Uniti la War On Drugs sta finendo: attualmente sono 33 gli stati che consentono almeno l’utilizzo e la vendita \u003Cmark>di\u003C/mark> cannabis medica e 15 (Arizona, Montana, Mississippi, New Jersey, South Dakota ed Oregon si sono aggiunte alla lista durante l’ultimo Election Day del 4 novembre) che consentono l’uso e la vendita \u003Cmark>di\u003C/mark> quella “ricreativa”. Secondo la Gallup, l’istituto \u003Cmark>di\u003C/mark> ricerca statistica che da anni registra un consenso crescente nell’opinione pubblica statunitense alla legalizzazione della marijuana (arrivato nel 2020 al record \u003Cmark>di\u003C/mark> 65% \u003Cmark>di\u003C/mark> favorevoli), la diffusione dell’epidemia d’oppioidi è stato uno dei fattori che hanno fatto crescere il sostegno alle tesi antiproibizioniste.\r\n\r\nIntanto, perché è diffusa la convinzione che la cannabis possa essere un’efficace sostituto per gli oppiodi, convinzione che, peraltro, sembrerebbe confermata da uno studio pubblicato il 27 gennaio sul British Medical Journal. Secondo la ricerca, l”accesso ai negozi legali \u003Cmark>di\u003C/mark> cannabis è associato a una riduzione delle morti legate agli oppioidi negli Stati Uniti, in particolare quelle legate agli oppioidi sintetici come il fentanyl. Confrontando i dati provenienti da 812 contee sulla presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> punti vendita \u003Cmark>di\u003C/mark> marijuana legale e l’evoluzione dei tassi \u003Cmark>di\u003C/mark> overdose a casa \u003Cmark>di\u003C/mark> oppioidi, i ricercatori hanno verificato che le contee con un maggior numero \u003Cmark>di\u003C/mark> dispensari \u003Cmark>di\u003C/mark> cannabis attivi sono associate a tassi ridotti \u003Cmark>di\u003C/mark> mortalità legata ad overdose: la presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> due dispensari, a scopi medici o ricreativi, è accompagnata dalla diminuzione del tasso \u003Cmark>di\u003C/mark> vittime degli oppiacei del 17%, mentre nelle contee dove sono presenti tre dispensari il tasso diminuisce \u003Cmark>di\u003C/mark> un ulteriore 9%.\r\n\r\nCertamente, però, anche perché proprio l’epidemia d’oppioidi è la dimostrazione del fallimento della War On Drugs che lo storico Howard Zinn ha definito a suo tempo “la causa delle più gravi, le più diffuse e le più sistematiche violazioni dei diritti umani della storia degli Stati Uniti”. Non per niente, la fine della War On Drugs è stata una delle richieste più condivise nei movimenti contro la \u003Cmark>polizia\u003C/mark> e contro Trump che dalla fine \u003Cmark>di\u003C/mark> maggio, dopo la morte \u003Cmark>di\u003C/mark> George Flloyd, hanno occupato (e continuano ad occupare anche dopo l’elezione \u003Cmark>di\u003C/mark> Biden perché anche chi l’ha votato contro Trump sa che non ci sono governanti amici, ma al massimo nemici meno nemici) le strade e le piazze della citta USA.\r\n\r\nLa War On Drugs non sta finendo solo negli USA. L’assemblea delle 53 nazioni rappresentate nella mattinata del 2 dicembre alla riconvocazione della 63ma CND “Conferenza Droghe Narcotiche delle Nazioni Unite” a Vienna ha votato la riclassificazione della cannabis come richiesto da un comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> esperti nominato dall’Organizzazione mondiale della Sanità e la cannabis è stata tolta dalla Tabella IV – quella delle sostanze “a rischio particolarmente forte \u003Cmark>di\u003C/mark> abuso e senza alcuna utilità terapeutica” – e messa nella Tabella I, quella delle “sostanze pericolose” che comprende i farmaci legali ottenuti senza prescrizione. Questo \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto rende non più valida la Convenzione \u003Cmark>di\u003C/mark> Vienna che dagli anni Sessanta ha messo fuorilegge la cannabis in tutto il mondo (anche se negli ultimi anni è stata legalizzata in Canada e in Uruguay, è in libera vendita da mezzo secolo nei coffee shop olandesi e da un po’ \u003Cmark>di\u003C/mark> tempo anche nei cannabis club spagnoli).\r\n\r\nIn Messico, in Svizzera, in Lussemburgo e in Macedonia del Nord sono stati già approvati dei progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> legalizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> cui sono ancora stati definiti i tempi ma che si concretizzeranno nei prossimi anni.\r\n\r\nIn Italia, invece, siamo ancora ai tempi in cui basta un docufilm su Netflix su Muccioli “San Patrignano – luci e ombre”, che pur mostrando più luci che ombre non può tacere sull’omicidio \u003Cmark>di\u003C/mark> Roberto Maranzano, i suicidi nascosti le centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> denunce \u003Cmark>di\u003C/mark> violenze etc. e la reazione non è chiedersi come sia possibile che un tale lager degli orrori non sia ancora stato chiuso ma le urla e gli strepiti \u003Cmark>di\u003C/mark> fascisti e leghisti che, dello stupratore e torturatore Vincenzo Muccioli, ne fanno un emblema e che sono pronti a lanciarsi in una nuova e più feroce stagione della Guerra Alla Droga all’Italiana. La Lega ha dichiarato che i soldi del Recovery Fund dovrebbero essere impiegati “per la lotta alla droga (…) per costruire nuove carceri e per finanziare le comunità terapeutiche” e per quando tornerà al governo ha già presentato una proposta \u003Cmark>di\u003C/mark> legge a prima firma Molinari composta da due soli articoli che prevedono: 1. l’immediato arresto \u003Cmark>di\u003C/mark> chiunque coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito o consegna per qualunque scopo cannabis. Ad esempio, se un ragazzo dopo aver “fatto un tiro” passa alla propria ragazza o al proprio ragazzo una canna ci dovrebbe essere l’arresto immediato; 2. dopo l’arresto, l’incarcerazione.\r\n\r\nSecondo la proposta della Lega la pena dovrebbe andare dai 3 ai 6 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> carcere con una sanzione dai 5mila ai 20mila euro e questo in modo tassativo perché la proposta chiede \u003Cmark>di\u003C/mark> eliminare le pene alternative al carcere, come i lavori \u003Cmark>di\u003C/mark> pubblica utilità. Se invece la persona coltiva o detiene cannabis ed il giudice non riscontra la “lieve entità”, la pena dovrebbe salire dai 6 ai 20 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> carcere e dai 26mila ai 260mila euro (tanto per intenderci, per l’omicidio, così come da articolo 575 del codice penale, è prevista una pena dai 21 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> carcere). Nel novero della cannabis, peraltro, rientra secondo la Lega anche la cannabis light (quella con basso contenuto \u003Cmark>di\u003C/mark> Thc che secondo un recente pronunciamento della Commissione Europea dovrebbe essere commercializzabile in tutta la UE), che viene venduta in centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> hemp shops \u003Cmark>di\u003C/mark> tutta Italia e che è proprio la marijuana che “non fa niente – speriamo che non si annoi” (come diceva una vignetta \u003Cmark>di\u003C/mark> Matteo Guarrnaccia ripresa anche da Gaber), visto che ha solo proprietà rilassanti senza avere effetti psichedelici.\r\n\r\nAd accompagnare il ritorno della crociata proibizionista anche un articolo sul settimanale berlusconiano Panorama che ha pubblicato un editoriale del direttore dal titolo: “Perché il consumo \u003Cmark>di\u003C/mark> droga va punito” (con a fianco, peraltro, una pubblicità, a tutta pagina, \u003Cmark>di\u003C/mark> una marca \u003Cmark>di\u003C/mark> grappa “da condividere e gustare in ogni occasione”), come se non fosse già punito abbastanza in quest’Italia più \u003Cmark>di\u003C/mark> un milione e 200mila persone sono state segnalate e sanzionate solo in quanto consumatori \u003Cmark>di\u003C/mark> sostanze proibite. Da parte loro, Pd e M5S che sono al governo (e probabilmente ci resteranno) non riescono neanche a trovare un cavillo per regolamentare in qualche modo la cannabis light e continuano solo a proseguire la Guerra alla Droga all’italiana. Senza farsi mancare neanche \u003Cmark>di\u003C/mark> fare un accordo antidroga con l’Iran (dove secondo Iran Human Rights, il governo nel 2019 ha giustiziato almeno 30 persone accusate \u003Cmark>di\u003C/mark> reati \u003Cmark>di\u003C/mark> droga), come rivelato dal Tehran Times che ha riferito che: “Dopo un incontro con l’ufficiale \u003Cmark>di\u003C/mark> collegamento della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> antidroga italiana Salvatore Labarbera, il capo della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> antidroga iraniana Majid Karimi ha annunciato che il livello \u003Cmark>di\u003C/mark> cooperazione tra i due Paesi sarà rafforzato e incrementato per la necessità \u003Cmark>di\u003C/mark> combattere gli stupefacenti anche a livello internazionale”, anche se fornire assistenza diretta contro il narcotraffico alle operazioni antidroga iraniane, comporterà inevitabilmente condanne a morte per presunti autori \u003Cmark>di\u003C/mark> reati \u003Cmark>di\u003C/mark> droga (e proprio per questo motivo hanno rifiutato \u003Cmark>di\u003C/mark> fornire assistenza alle operazioni antidroga iraniane Germania, Austria, Danimarca, Irlanda e Norvegia).\r\n\r\nIn questo contesto si comprende il silenzio su uno degli episodi più gravi avvenuti negli ultimi anni in Italia, la morte \u003Cmark>di\u003C/mark> 13 detenuti dopo le rivolte in carcere nel marzo dell’anno scorso. Anche se non si sa ancora \u003Cmark>di\u003C/mark> cosa sono morti (visto che scandalosamente non sono stati ancora rivelati i risultati delle autopsie mentre iniziano ad uscire testimonianze sull’ultraviolenza delle forze \u003Cmark>di\u003C/mark> polizie intervenute), erano tutti dentro “per droga” e sicuramente sono vittime \u003Cmark>di\u003C/mark> questa Guerra Alla Droga che è prima \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto una guerra contro le persone che provoca soltanto sofferenza e dolore.”",[255],{"field":95,"matched_tokens":256,"snippet":252,"value":253},[71,72],1733921019569111000,{"best_field_score":259,"best_field_weight":182,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":260,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":47},"2216192704512","1733921019569111153",6646,{"collection_name":58,"first_q":30,"per_page":170,"q":30},10,{"facet_counts":265,"found":169,"hits":302,"out_of":1067,"page":17,"request_params":1068,"search_cutoff":36,"search_time_ms":1069},[266,278],{"counts":267,"field_name":276,"sampled":36,"stats":277},[268,270,272,274],{"count":14,"highlighted":269,"value":269},"anarres",{"count":17,"highlighted":271,"value":271},"arsider",{"count":17,"highlighted":273,"value":273},"black holes",{"count":17,"highlighted":275,"value":275},"No Trip For Cats","podcastfilter",{"total_values":39},{"counts":279,"field_name":35,"sampled":36,"stats":300},[280,282,284,286,288,290,292,294,296,298],{"count":90,"highlighted":281,"value":281},"balon",{"count":90,"highlighted":283,"value":283},"milano",{"count":90,"highlighted":285,"value":285},"mercato",{"count":90,"highlighted":287,"value":287},"radio cane",{"count":90,"highlighted":289,"value":289},"diritto all'abitare",{"count":14,"highlighted":291,"value":291},"etiopia",{"count":14,"highlighted":293,"value":293},"discofunk",{"count":14,"highlighted":295,"value":295},"ADDIS ABEBA",{"count":14,"highlighted":297,"value":297},"gentrificazione",{"count":14,"highlighted":299,"value":299},"colonialismo italiano",{"total_values":301},143,[303,666,821,1008,1042],{"document":304,"highlight":475,"highlights":651,"text_match":662,"text_match_info":663},{"comment_count":47,"id":305,"is_sticky":47,"permalink":306,"podcastfilter":307,"post_author":308,"post_content":309,"post_date":310,"post_excerpt":53,"post_id":305,"post_modified":311,"post_thumbnail":312,"post_title":313,"post_type":314,"sort_by_date":315,"tag_links":316,"tags":400},"89814","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-13-al-19-maggio-2024/",[275],"fritturamista","Martedì 14 ore 8,30 - Autonomia proletaria nella Calabria degli anni '70 37 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAbbiamo incontrato Francesco Cirillo di passaggio a Milano per la presentazione del suo libro Sud e ribellione. Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 14 ore 11,30 - Meditazione anticlassista 50 minuti [Penny-kella, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesta è una meditazione guidata incentrata principalmente sulla pace, la presenza e la rivoluzione politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Meditazione-anticlassista_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 15 ore 8,30 - Occupare a Milano nel 2022 25 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle in pentola in via Gola – ultima sacca del fu quartiere Ticinese già sventrato dalla movida.\r\nUn racconto a quattro voci dalla città di sotto, contesa tra i progetti di grossi studi immobiliari e le istanze di resistenza degli abitanti, lasciate covare sotto la cenere di un fuoco certamente spento ma per nulla estinto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 16 ore 8,30 - Storia del Balon 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 8,30 - Fred Buscaglione 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del cantautore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fred-Buscaglione_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 13,30 - The Angry brigade 39 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n“L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia di ordigni e di attacchi esplosivi ai danni di diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro di un’epoca e delle sue tensioni, attraverso un racconto in prima persona che si snoda dalle lotte antimilitariste al dissacrante disprezzo per i rituali di Cambridge e alle lotte nel quartiere londinese di Notting Hill. In questo contesto nasce l’Angry Brigade: edonisti, sì, ma persone serie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/The-Angry-Brigade_39.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 ore 9 - 19 Febbraio 1937, la strage di Addis Abeba [No Trip For Cats, Radio Blackout]:\r\n\r\nIl 19 febbraio saranno passati 84 anni dal massacro di Addis Abeba, tra i tanti crimini del colonialismo italiano, uno dei più disgustosi e spietati, perché commesso lontano dai campi di battaglia, senza nemmeno l’alibi di una guerra in corso.Si trattò di un’immane rappresaglia, scattata in seguito all’attentato fallito contro il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani. Esercito e camicie nere si riversarono in strada, non tanto per stanare e arrestare i due responsabili, quanto per terrorizzare e colpire in maniera indiscriminata i nuovi sudditi dell’Italia imperiale, colpevoli di essersi ribellati agli invasori. Oltre ai militi e ai fascisti organizzati, si lanciarono entusiasti nella caccia al nero anche operai, burocrati e impiegati coloniali. Prigionieri e semplici passanti – colpevoli soltanto di essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case.Il 22 febbraio 1937, Graziani spedì a Mussolini un telegramma eloquente: “In questi tre giorni ho fatto compiere nella città perquisizioni con l’ordine di far passare per le armi chiunque fosse trovato in possesso di strumenti bellici, che le case relative fossero incendiate. Sono state di conseguenza passate per le armi un migliaio di persone e bruciati quasi altrettanti tucul”.In breve, la strage debordò dal cerchio di fuoco che gli aerei italiani avevano stretto intorno ad Addis Abeba. Raggiunse i villaggi, le case sparse, i luoghi di culto. Centinaia di persone furono arrestate e morirono nei campi di detenzione di Danane, in Somalia, e Nocra, in Eritrea, dove Graziani ordinò che avessero minime quantità d’acqua e di cibo. Il clero copto fu identificato come un pericoloso sobillatore di ribelli e dopo la classica indagine dove il colpevole è stabilito in anticipo, a maggio Graziani spedì il generale Maletti ad annientare il villaggio conventuale di Debre Libanos, la comunità monastica più importante del paese. Le esecuzioni ufficiali ammontarono a 449. Lo storico Ian Campbell considera invece plausibile l’uccisione di circa duemila persone, compresi centinaia di minorenni, sia laici sia religiosi. Almeno il doppio ne sarebbero morte,secondo Angelo del Boca per le strade di Addis Abeba, mentre per Campbell sarebbero state 19mila e per le autorità etiopi – come denunciarono nel dopoguerra – 30000.Questo è l’inizio dell’articolo apparso sul blog di Wu Ming che ricorda quelle giornate e propone una mappa ,un inventario della memoria dei crimini del colonialismo italiano ,una giornata quella significativa del 19 febbraio ,per ricordare dal basso con iniziative diffuse le responsabilità rimaste impunite del colonialismo italiano.Creare una mappa delle lapidi ,dei nomi ,della toponomastica che ancora intossica i luoghi pubblici celebrando le atrocità del colonialismo e contribuendo alla smemoratezza collettiva e alla rimozione di quegli avvenimenti .Attraverso la rimozione del colonialismo si sdogana il lessico razzista che diviene senso comune ,dietro l’alibi degli “italiani brava gente ” si nasconde il meccanismo securitario che aizza l’odio contro il diverso.Diamo il nostro piccolo contributo al ricordo del massacro di Addis Abeba ripubblicando una puntata di “No trips for cats ” andata in onda il 16 febbraio di un anno fa ,dedicata al racconto di quei terribili giorni del 1937.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 ore 20 - Ghigliottina - Achille Lauro 50 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale passando per le radici della prima Intifada. Correva l’anno 1985.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Ghigliottina-Achille-Lauro_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 9:30 - La coscienza di Isabella 4 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPensieri di un entità artificiale\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/La-coscienza-di-Isabella_4.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 10,30 - Sciopero minatori 4 minuti [Cronache Ribelli e Radio Blackout]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/sciopero-minatori_5.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRacconto dello sciopero dei minatori inglesi nel 1972, tratto da Cronache Ribelli vol.3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 13,30 - Rebetiko 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Maggio 2024","2024-05-19 19:17:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 13 al 19 maggio 2024","podcast",1716141238,[317,318,319,320,321,322,323,324,325,326,327,328,329,330,331,332,333,334,335,336,337,338,339,340,61,341,342,343,344,345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366,367,368,369,370,371,372,373,374,375,376,377,378,379,380,381,382,383,384,385,386,387,388,389,390,391,392,393,394,395,396,397,398,399],"http://radioblackout.org/tag/1985/","http://radioblackout.org/tag/ai/","http://radioblackout.org/tag/abu-abbas/","http://radioblackout.org/tag/achille-lauro/","http://radioblackout.org/tag/addis-abeba/","http://radioblackout.org/tag/anni-60/","http://radioblackout.org/tag/anni-70/","http://radioblackout.org/tag/anticapitalismo/","http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/arafat/","http://radioblackout.org/tag/attacchi-esplosivi/","http://radioblackout.org/tag/autonomia/","http://radioblackout.org/tag/autonomia-proletaria/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/base-militare-di-sigonella/","http://radioblackout.org/tag/benessere/","http://radioblackout.org/tag/bettino-craxi/","http://radioblackout.org/tag/cantante/","http://radioblackout.org/tag/caso-diplomatico/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-italiano/","http://radioblackout.org/tag/cronache-ribelli/","http://radioblackout.org/tag/cultura-contemporanea/","http://radioblackout.org/tag/cyborg/","http://radioblackout.org/tag/diplomazia-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/diritto-allabitare/","http://radioblackout.org/tag/dirottamento-achille-lauro/","http://radioblackout.org/tag/etiopia/","http://radioblackout.org/tag/fascismo/","http://radioblackout.org/tag/fred-buscaglione/","http://radioblackout.org/tag/fronte-liberazione-della-palestina/","http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/","http://radioblackout.org/tag/ghigliottina/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/hashish/","http://radioblackout.org/tag/inghilterra/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/intifada/","http://radioblackout.org/tag/intrattenimento/","http://radioblackout.org/tag/la-coscienza-di-isabella/","http://radioblackout.org/tag/lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/linguaggio/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata-palestinese/","http://radioblackout.org/tag/lotta-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/lotte/","http://radioblackout.org/tag/massacro/","http://radioblackout.org/tag/meditazione/","http://radioblackout.org/tag/mercato/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/minatori/","http://radioblackout.org/tag/mindfulness/","http://radioblackout.org/tag/monografia/","http://radioblackout.org/tag/monologo/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/musica-popolare/","http://radioblackout.org/tag/napoli-calcio/","http://radioblackout.org/tag/nothing-hill/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/olp/","http://radioblackout.org/tag/pennichella/","http://radioblackout.org/tag/poesia/","http://radioblackout.org/tag/politica-estera-italiana/","http://radioblackout.org/tag/qualunquismo/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/radio-neanderthal/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/rebetiko/","http://radioblackout.org/tag/riflessione/","http://radioblackout.org/tag/robot/","http://radioblackout.org/tag/roosvelt/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/storia-movimenti/","http://radioblackout.org/tag/strage/","http://radioblackout.org/tag/sud-italia/","http://radioblackout.org/tag/tecnologia/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/uk/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[401,402,403,404,295,405,406,407,408,409,410,411,412,281,413,414,415,416,417,418,299,419,420,421,32,422,289,423,291,424,425,426,297,427,428,429,430,431,432,433,434,435,436,437,438,439,440,441,442,285,283,443,444,445,446,447,448,449,450,451,452,453,454,455,456,457,458,287,459,460,461,462,463,464,465,466,467,468,469,470,471,472,473,474],"1985","a/i","Abu Abbas","Achille Lauro","anni 60","anni 70","anticapitalismo","antimilitarismo","Arafat","attacchi esplosivi","autonomia","autonomia proletaria","base militare di sigonella","BENESSERE","Bettino Craxi","cantante","caso diplomatico","colonialismo","Cronache ribelli","cultura contemporanea","cyborg","diplomazia internazionale","dirottamento Achille Lauro","fascismo","Fred Buscaglione","Fronte liberazione della palestina","ghigliottina","grecia","hashish","inghilterra","intelligenza artificiale","intifada","intrattenimento","la coscienza di Isabella","lavoratori","lavoro","linguaggio","lotta armata palestinese","lotta lavoratori","lotte","massacro","MEDITAZIONE","minatori","mindfulness","monografia","monologo","movimenti per la casa","musica","musica popolare","Napoli calcio","nothing hill","occupazioni","OLP","pennichella","poesia","politica estera italiana","qualunquismo","Radio Blackout","radio neanderthal","razzismo","rebetiko","riflessione","robot","Roosvelt","sciopero","Sgomberi","storia","storia movimenti","strage","sud italia","tecnologia","torino","UK","USA",{"post_content":476,"tags":480},{"matched_tokens":477,"snippet":478,"value":479},[71,72],"a correre e le forze \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> sono tornate a martellare i","Martedì 14 ore 8,30 - Autonomia proletaria nella Calabria degli anni '70 37 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAbbiamo incontrato Francesco Cirillo \u003Cmark>di\u003C/mark> passaggio a Milano per la presentazione del suo libro Sud e ribellione. Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica \u003Cmark>di\u003C/mark> una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato \u003Cmark>di\u003C/mark> “plasticità” e “nomadismo”, \u003Cmark>di\u003C/mark> “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto \u003Cmark>di\u003C/mark> “volume \u003Cmark>di\u003C/mark> fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici \u003Cmark>di\u003C/mark> insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 14 ore 11,30 - Meditazione anticlassista 50 minuti [Penny-kella, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesta è una meditazione guidata incentrata principalmente sulla pace, la presenza e la rivoluzione politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Meditazione-anticlassista_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 15 ore 8,30 - Occupare a Milano nel 2022 25 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo \u003Cmark>di\u003C/mark> sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” \u003Cmark>di\u003C/mark> sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle in pentola in via Gola – ultima sacca del fu quartiere Ticinese già sventrato dalla movida.\r\nUn racconto a quattro voci dalla città \u003Cmark>di\u003C/mark> sotto, contesa tra i progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> grossi studi immobiliari e le istanze \u003Cmark>di\u003C/mark> resistenza degli abitanti, lasciate covare sotto la cenere \u003Cmark>di\u003C/mark> un fuoco certamente spento ma per nulla estinto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 16 ore 8,30 - Storia del Balon 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza \u003Cmark>di\u003C/mark> chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, con un’applicazione da \u003Cmark>manuale\u003C/mark> degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> alcuni venditori \u003Cmark>di\u003C/mark> stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti \u003Cmark>di\u003C/mark> Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché \u003Cmark>di\u003C/mark> antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia \u003Cmark>di\u003C/mark> ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva \u003Cmark>di\u003C/mark> cui ci narra una compagna \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 8,30 - Fred Buscaglione 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del cantautore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fred-Buscaglione_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 13,30 - The Angry brigade 39 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n“L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> ordigni e \u003Cmark>di\u003C/mark> attacchi esplosivi ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro \u003Cmark>di\u003C/mark> un’epoca e delle sue tensioni, attraverso un racconto in prima persona che si snoda dalle lotte antimilitariste al dissacrante disprezzo per i rituali \u003Cmark>di\u003C/mark> Cambridge e alle lotte nel quartiere londinese \u003Cmark>di\u003C/mark> Notting Hill. In questo contesto nasce l’Angry Brigade: edonisti, sì, ma persone serie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/The-Angry-Brigade_39.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 ore 9 - 19 Febbraio 1937, la strage \u003Cmark>di\u003C/mark> Addis Abeba [No Trip For Cats, Radio Blackout]:\r\n\r\nIl 19 febbraio saranno passati 84 anni dal massacro \u003Cmark>di\u003C/mark> Addis Abeba, tra i tanti crimini del colonialismo italiano, uno dei più disgustosi e spietati, perché commesso lontano dai campi \u003Cmark>di\u003C/mark> battaglia, senza nemmeno l’alibi \u003Cmark>di\u003C/mark> una guerra in corso.Si trattò \u003Cmark>di\u003C/mark> un’immane rappresaglia, scattata in seguito all’attentato fallito contro il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani. Esercito e camicie nere si riversarono in strada, non tanto per stanare e arrestare i due responsabili, quanto per terrorizzare e colpire in maniera indiscriminata i nuovi sudditi dell’Italia imperiale, colpevoli \u003Cmark>di\u003C/mark> essersi ribellati agli invasori. Oltre ai militi e ai fascisti organizzati, si lanciarono entusiasti nella caccia al nero anche operai, burocrati e impiegati coloniali. Prigionieri e semplici passanti – colpevoli soltanto \u003Cmark>di\u003C/mark> essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case.Il 22 febbraio 1937, Graziani spedì a Mussolini un telegramma eloquente: “In questi tre giorni ho fatto compiere nella città perquisizioni con l’ordine \u003Cmark>di\u003C/mark> far passare per le armi chiunque fosse trovato in possesso \u003Cmark>di\u003C/mark> strumenti bellici, che le case relative fossero incendiate. Sono state \u003Cmark>di\u003C/mark> conseguenza passate per le armi un migliaio \u003Cmark>di\u003C/mark> persone e bruciati quasi altrettanti tucul”.In breve, la strage debordò dal cerchio \u003Cmark>di\u003C/mark> fuoco che gli aerei italiani avevano stretto intorno ad Addis Abeba. Raggiunse i villaggi, le case sparse, i luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> culto. Centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone furono arrestate e morirono nei campi \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione \u003Cmark>di\u003C/mark> Danane, in Somalia, e Nocra, in Eritrea, dove Graziani ordinò che avessero minime quantità d’acqua e \u003Cmark>di\u003C/mark> cibo. Il clero copto fu identificato come un pericoloso sobillatore \u003Cmark>di\u003C/mark> ribelli e dopo la classica indagine dove il colpevole è stabilito in anticipo, a maggio Graziani spedì il generale Maletti ad annientare il villaggio conventuale \u003Cmark>di\u003C/mark> Debre Libanos, la comunità monastica più importante del paese. Le esecuzioni ufficiali ammontarono a 449. Lo storico Ian Campbell considera invece plausibile l’uccisione \u003Cmark>di\u003C/mark> circa duemila persone, compresi centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> minorenni, sia laici sia religiosi. Almeno il doppio ne sarebbero morte,secondo Angelo del Boca per le strade \u003Cmark>di\u003C/mark> Addis Abeba, mentre per Campbell sarebbero state 19mila e per le autorità etiopi – come denunciarono nel dopoguerra – 30000.Questo è l’inizio dell’articolo apparso sul blog \u003Cmark>di\u003C/mark> Wu Ming che ricorda quelle giornate e propone una mappa ,un inventario della memoria dei crimini del colonialismo italiano ,una giornata quella significativa del 19 febbraio ,per ricordare dal basso con iniziative diffuse le responsabilità rimaste impunite del colonialismo italiano.Creare una mappa delle lapidi ,dei nomi ,della toponomastica che ancora intossica i luoghi pubblici celebrando le atrocità del colonialismo e contribuendo alla smemoratezza collettiva e alla rimozione \u003Cmark>di\u003C/mark> quegli avvenimenti .Attraverso la rimozione del colonialismo si sdogana il lessico razzista che diviene senso comune ,dietro l’alibi degli “italiani brava gente ” si nasconde il meccanismo securitario che aizza l’odio contro il diverso.Diamo il nostro piccolo contributo al ricordo del massacro \u003Cmark>di\u003C/mark> Addis Abeba ripubblicando una puntata \u003Cmark>di\u003C/mark> “No trips for cats ” andata in onda il 16 febbraio \u003Cmark>di\u003C/mark> un anno fa ,dedicata al racconto \u003Cmark>di\u003C/mark> quei terribili giorni del 1937.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 ore 20 - Ghigliottina - Achille Lauro 50 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale passando per le radici della prima Intifada. Correva l’anno 1985.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Ghigliottina-Achille-Lauro_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 9:30 - La coscienza \u003Cmark>di\u003C/mark> Isabella 4 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPensieri \u003Cmark>di\u003C/mark> un entità artificiale\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/La-coscienza-di-Isabella_4.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 10,30 - Sciopero minatori 4 minuti [Cronache Ribelli e Radio Blackout]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/sciopero-minatori_5.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRacconto dello sciopero dei minatori inglesi nel 1972, tratto da Cronache Ribelli vol.3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 13,30 - Rebetiko 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie \u003Cmark>di\u003C/mark> hashish, bande \u003Cmark>di\u003C/mark> strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo \u003Cmark>di\u003C/mark> vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo \u003Cmark>di\u003C/mark> Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[481,483,485,487,489,491,493,495,497,499,501,503,505,507,509,512,514,516,518,520,522,524,526,528,530,532,534,536,538,540,542,544,546,548,550,552,554,556,558,560,562,565,567,569,571,573,575,577,579,581,583,585,587,589,591,593,595,597,599,601,603,605,607,609,611,613,615,617,619,621,623,625,627,629,631,633,635,637,639,641,643,645,647,649],{"matched_tokens":482,"snippet":401,"value":401},[],{"matched_tokens":484,"snippet":402,"value":402},[],{"matched_tokens":486,"snippet":403,"value":403},[],{"matched_tokens":488,"snippet":404,"value":404},[],{"matched_tokens":490,"snippet":295,"value":295},[],{"matched_tokens":492,"snippet":405,"value":405},[],{"matched_tokens":494,"snippet":406,"value":406},[],{"matched_tokens":496,"snippet":407,"value":407},[],{"matched_tokens":498,"snippet":408,"value":408},[],{"matched_tokens":500,"snippet":409,"value":409},[],{"matched_tokens":502,"snippet":410,"value":410},[],{"matched_tokens":504,"snippet":411,"value":411},[],{"matched_tokens":506,"snippet":412,"value":412},[],{"matched_tokens":508,"snippet":281,"value":281},[],{"matched_tokens":510,"snippet":511,"value":511},[71],"base militare \u003Cmark>di\u003C/mark> sigonella",{"matched_tokens":513,"snippet":414,"value":414},[],{"matched_tokens":515,"snippet":415,"value":415},[],{"matched_tokens":517,"snippet":416,"value":416},[],{"matched_tokens":519,"snippet":417,"value":417},[],{"matched_tokens":521,"snippet":418,"value":418},[],{"matched_tokens":523,"snippet":299,"value":299},[],{"matched_tokens":525,"snippet":419,"value":419},[],{"matched_tokens":527,"snippet":420,"value":420},[],{"matched_tokens":529,"snippet":421,"value":421},[],{"matched_tokens":531,"snippet":32,"value":32},[],{"matched_tokens":533,"snippet":422,"value":422},[],{"matched_tokens":535,"snippet":289,"value":289},[],{"matched_tokens":537,"snippet":423,"value":423},[],{"matched_tokens":539,"snippet":291,"value":291},[],{"matched_tokens":541,"snippet":424,"value":424},[],{"matched_tokens":543,"snippet":425,"value":425},[],{"matched_tokens":545,"snippet":426,"value":426},[],{"matched_tokens":547,"snippet":297,"value":297},[],{"matched_tokens":549,"snippet":427,"value":427},[],{"matched_tokens":551,"snippet":428,"value":428},[],{"matched_tokens":553,"snippet":429,"value":429},[],{"matched_tokens":555,"snippet":430,"value":430},[],{"matched_tokens":557,"snippet":431,"value":431},[],{"matched_tokens":559,"snippet":432,"value":432},[],{"matched_tokens":561,"snippet":433,"value":433},[],{"matched_tokens":563,"snippet":564,"value":564},[71],"la coscienza \u003Cmark>di\u003C/mark> Isabella",{"matched_tokens":566,"snippet":435,"value":435},[],{"matched_tokens":568,"snippet":436,"value":436},[],{"matched_tokens":570,"snippet":437,"value":437},[],{"matched_tokens":572,"snippet":438,"value":438},[],{"matched_tokens":574,"snippet":439,"value":439},[],{"matched_tokens":576,"snippet":440,"value":440},[],{"matched_tokens":578,"snippet":441,"value":441},[],{"matched_tokens":580,"snippet":442,"value":442},[],{"matched_tokens":582,"snippet":285,"value":285},[],{"matched_tokens":584,"snippet":283,"value":283},[],{"matched_tokens":586,"snippet":443,"value":443},[],{"matched_tokens":588,"snippet":444,"value":444},[],{"matched_tokens":590,"snippet":445,"value":445},[],{"matched_tokens":592,"snippet":446,"value":446},[],{"matched_tokens":594,"snippet":447,"value":447},[],{"matched_tokens":596,"snippet":448,"value":448},[],{"matched_tokens":598,"snippet":449,"value":449},[],{"matched_tokens":600,"snippet":450,"value":450},[],{"matched_tokens":602,"snippet":451,"value":451},[],{"matched_tokens":604,"snippet":452,"value":452},[],{"matched_tokens":606,"snippet":453,"value":453},[],{"matched_tokens":608,"snippet":454,"value":454},[],{"matched_tokens":610,"snippet":455,"value":455},[],{"matched_tokens":612,"snippet":456,"value":456},[],{"matched_tokens":614,"snippet":457,"value":457},[],{"matched_tokens":616,"snippet":458,"value":458},[],{"matched_tokens":618,"snippet":287,"value":287},[],{"matched_tokens":620,"snippet":459,"value":459},[],{"matched_tokens":622,"snippet":460,"value":460},[],{"matched_tokens":624,"snippet":461,"value":461},[],{"matched_tokens":626,"snippet":462,"value":462},[],{"matched_tokens":628,"snippet":463,"value":463},[],{"matched_tokens":630,"snippet":464,"value":464},[],{"matched_tokens":632,"snippet":465,"value":465},[],{"matched_tokens":634,"snippet":466,"value":466},[],{"matched_tokens":636,"snippet":467,"value":467},[],{"matched_tokens":638,"snippet":468,"value":468},[],{"matched_tokens":640,"snippet":469,"value":469},[],{"matched_tokens":642,"snippet":470,"value":470},[],{"matched_tokens":644,"snippet":471,"value":471},[],{"matched_tokens":646,"snippet":472,"value":472},[],{"matched_tokens":648,"snippet":473,"value":473},[],{"matched_tokens":650,"snippet":474,"value":474},[],[652,654],{"field":95,"matched_tokens":653,"snippet":478,"value":479},[71,72],{"field":35,"indices":655,"matched_tokens":657,"snippets":660,"values":661},[182,656],40,[658,659],[71],[71],[511,564],[511,564],1733920951118069800,{"best_field_score":664,"best_field_weight":182,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":665,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":14},"2216159281152","1733920951118069874",{"document":667,"highlight":724,"highlights":810,"text_match":662,"text_match_info":820},{"comment_count":47,"id":668,"is_sticky":47,"permalink":669,"podcastfilter":670,"post_author":671,"post_content":672,"post_date":673,"post_excerpt":53,"post_id":668,"post_modified":674,"post_thumbnail":312,"post_title":675,"post_type":314,"sort_by_date":676,"tag_links":677,"tags":701},"87324","http://radioblackout.org/podcast/blackholes-dal-19-al-25-febbraio-2024/",[273],"sowdust"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 8,30 - Breve storia del discofunk (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 11,30 - 19 Febbraio 1937, la strage di Addis Abeba (70 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nRipercorriamo ciò che è successo tra il 19 e il 21 febbraio del '37 durante l'occupazione italiana dell'Etiopia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 21 ore 8,30 - Perno originario #1 : Dalla formazione dello spazio tedesco alla guerra dei contadini (20 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nCome annunciato nell’episodio introduttivo, il nostro viaggio nel tempo e nello spazio comincia dall’area germanica. La particolarità di questo sotto-insieme è stata formulata e dibattuta con la nozione di Sonderweg – cioè “via originale”. Il termine, entrato in uso con un’accezione positiva nel periodo bismarckiano della fine del XIX secolo, è stato in seguito ripreso con intenti denigratori per indicare l’accesso tardivo e travagliato della Germania alla democrazia parlamentare, oppure con intenti più neutri per designare il percorso specifico del capitalismo tedesco. Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione di cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l’esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell’altra ai due aspetti della questione tedesca per come l’abbiamo definita nell’episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 8,30 - Occupare a Milano (25 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 8,30 - Storia del balon (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 13 - Lectio di A. Barbero su rapimento Moro (78 minuti) [Penny Kella]:\r\n\r\nLectio di A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/20200506PK.AldoMorto.320.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nSabato 24 ore 10 - Rebetiko (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish (Nautilus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 19,30 - La parte che manca #1 (40 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,30 - La parte che manca #2 (41 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 10 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 25 ore 18,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli (11 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]","19 Febbraio 2024","2024-03-01 18:32:17","BlackHoles dal 19 al 25 febbraio 2024",1708354601,[678,679,321,680,681,682,323,330,683,336,337,684,342,685,686,344,687,348,350,688,689,690,236,691,692,363,365,693,366,371,694,695,696,697,383,385,386,698,699,700],"http://radioblackout.org/tag/funk/","http://radioblackout.org/tag/1800/","http://radioblackout.org/tag/agricoltura/","http://radioblackout.org/tag/aldo-moro/","http://radioblackout.org/tag/alessandro-barbero/","http://radioblackout.org/tag/brigate-rosse/","http://radioblackout.org/tag/democrazia-parlamentare/","http://radioblackout.org/tag/disco/","http://radioblackout.org/tag/discofunk/","http://radioblackout.org/tag/fenomeni-paranormali/","http://radioblackout.org/tag/guerra-dei-contadini/","http://radioblackout.org/tag/hacking/","http://radioblackout.org/tag/ingegneria/","http://radioblackout.org/tag/la-fine-della-fine-della-storia/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata/","http://radioblackout.org/tag/mezze-ore-prima/","http://radioblackout.org/tag/paolo-gioli/","http://radioblackout.org/tag/perno-originario/","http://radioblackout.org/tag/ponte-morandi/","http://radioblackout.org/tag/pugno-di-sale/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/storia-della-musica/","http://radioblackout.org/tag/underground/",[702,703,295,704,705,706,406,281,707,418,299,708,289,709,293,291,710,297,428,711,712,713,244,714,715,441,285,716,283,447,717,718,719,720,287,460,461,721,722,723],"#funk","1800","agricoltura","aldo moro","Alessandro Barbero","Brigate Rosse","democrazia parlamentare","disco","fenomeni paranormali","guerra dei contadini","hacking","ingegneria","La fine della Fine della storia","lotta armata","Mezze ore prima","Paolo Gioli","Perno originario","ponte morandi","pugno di sale","serie podcast","storia della musica","underground",{"post_content":725,"tags":728},{"matched_tokens":726,"snippet":478,"value":727},[71,72]," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 8,30 - Breve storia del discofunk (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 11,30 - 19 Febbraio 1937, la strage \u003Cmark>di\u003C/mark> Addis Abeba (70 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nRipercorriamo ciò che è successo tra il 19 e il 21 febbraio del '37 durante l'occupazione italiana dell'Etiopia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 21 ore 8,30 - Perno originario #1 : Dalla formazione dello spazio tedesco alla guerra dei contadini (20 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nCome annunciato nell’episodio introduttivo, il nostro viaggio nel tempo e nello spazio comincia dall’area germanica. La particolarità \u003Cmark>di\u003C/mark> questo sotto-insieme è stata formulata e dibattuta con la nozione \u003Cmark>di\u003C/mark> Sonderweg – cioè “via originale”. Il termine, entrato in uso con un’accezione positiva nel periodo bismarckiano della fine del XIX secolo, è stato in seguito ripreso con intenti denigratori per indicare l’accesso tardivo e travagliato della Germania alla democrazia parlamentare, oppure con intenti più neutri per designare il percorso specifico del capitalismo tedesco. Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione \u003Cmark>di\u003C/mark> cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l’esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell’altra ai due aspetti della questione tedesca per come l’abbiamo definita nell’episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 8,30 - Occupare a Milano (25 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo \u003Cmark>di\u003C/mark> sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” \u003Cmark>di\u003C/mark> sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 8,30 - Storia del balon (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza \u003Cmark>di\u003C/mark> chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, con un’applicazione da \u003Cmark>manuale\u003C/mark> degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> alcuni venditori \u003Cmark>di\u003C/mark> stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti \u003Cmark>di\u003C/mark> Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché \u003Cmark>di\u003C/mark> antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia \u003Cmark>di\u003C/mark> ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva \u003Cmark>di\u003C/mark> cui ci narra una compagna \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 13 - Lectio \u003Cmark>di\u003C/mark> A. Barbero su rapimento Moro (78 minuti) [Penny Kella]:\r\n\r\nLectio \u003Cmark>di\u003C/mark> A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/20200506PK.AldoMorto.320.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nSabato 24 ore 10 - Rebetiko (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie \u003Cmark>di\u003C/mark> hashish, bande \u003Cmark>di\u003C/mark> strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo \u003Cmark>di\u003C/mark> vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo \u003Cmark>di\u003C/mark> Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish (Nautilus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 19,30 - La parte che manca #1 (40 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,30 - La parte che manca #2 (41 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 10 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio \u003Cmark>di\u003C/mark> Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 25 ore 18,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli (11 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore \u003Cmark>di\u003C/mark> nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]",[729,731,733,735,737,739,741,743,745,747,749,751,753,755,757,759,761,763,765,767,769,771,773,775,777,779,781,783,785,787,789,791,793,795,798,800,802,804,806,808],{"matched_tokens":730,"snippet":702,"value":702},[],{"matched_tokens":732,"snippet":703,"value":703},[],{"matched_tokens":734,"snippet":295,"value":295},[],{"matched_tokens":736,"snippet":704,"value":704},[],{"matched_tokens":738,"snippet":705,"value":705},[],{"matched_tokens":740,"snippet":706,"value":706},[],{"matched_tokens":742,"snippet":406,"value":406},[],{"matched_tokens":744,"snippet":281,"value":281},[],{"matched_tokens":746,"snippet":707,"value":707},[],{"matched_tokens":748,"snippet":418,"value":418},[],{"matched_tokens":750,"snippet":299,"value":299},[],{"matched_tokens":752,"snippet":708,"value":708},[],{"matched_tokens":754,"snippet":289,"value":289},[],{"matched_tokens":756,"snippet":709,"value":709},[],{"matched_tokens":758,"snippet":293,"value":293},[],{"matched_tokens":760,"snippet":291,"value":291},[],{"matched_tokens":762,"snippet":710,"value":710},[],{"matched_tokens":764,"snippet":297,"value":297},[],{"matched_tokens":766,"snippet":428,"value":428},[],{"matched_tokens":768,"snippet":711,"value":711},[],{"matched_tokens":770,"snippet":712,"value":712},[],{"matched_tokens":772,"snippet":713,"value":713},[],{"matched_tokens":774,"snippet":244,"value":244},[],{"matched_tokens":776,"snippet":714,"value":714},[],{"matched_tokens":778,"snippet":715,"value":715},[],{"matched_tokens":780,"snippet":441,"value":441},[],{"matched_tokens":782,"snippet":285,"value":285},[],{"matched_tokens":784,"snippet":716,"value":716},[],{"matched_tokens":786,"snippet":283,"value":283},[],{"matched_tokens":788,"snippet":447,"value":447},[],{"matched_tokens":790,"snippet":717,"value":717},[],{"matched_tokens":792,"snippet":718,"value":718},[],{"matched_tokens":794,"snippet":719,"value":719},[],{"matched_tokens":796,"snippet":797,"value":797},[71],"pugno \u003Cmark>di\u003C/mark> sale",{"matched_tokens":799,"snippet":287,"value":287},[],{"matched_tokens":801,"snippet":460,"value":460},[],{"matched_tokens":803,"snippet":461,"value":461},[],{"matched_tokens":805,"snippet":721,"value":721},[],{"matched_tokens":807,"snippet":722,"value":722},[],{"matched_tokens":809,"snippet":723,"value":723},[],[811,813],{"field":95,"matched_tokens":812,"snippet":478,"value":727},[71,72],{"field":35,"indices":814,"matched_tokens":816,"snippets":818,"values":819},[815],33,[817],[71],[797],[797],{"best_field_score":664,"best_field_weight":182,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":665,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":14},{"document":822,"highlight":896,"highlights":997,"text_match":662,"text_match_info":1007},{"comment_count":47,"id":823,"is_sticky":47,"permalink":824,"podcastfilter":825,"post_author":308,"post_content":826,"post_date":827,"post_excerpt":53,"post_id":823,"post_modified":828,"post_thumbnail":312,"post_title":829,"post_type":314,"sort_by_date":830,"tag_links":831,"tags":864},"85796","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dall11-al-17-dicembre-2023/",[271]," \r\n\r\n \tLunedì 11 h 13:30 - La parte che manca, prima parte (40 minuti) [Pugno di Sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno di sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 8:30 - Berlino 1987, primo maggio rivoluzionario (21 minuti) [Radio cane.info] : “Era il primo bel giorno dell’anno. Il tempo era bello e faceva caldo. Un piccolo gruppo di compagni attaccò una macchina della polizia e la rovesciò. La polizia reagì inviando un piccolo gruppo di poliziotti, ma ci fu una reazione imprevista da parte della gente che in maniera del tutto inattesa sfogò la sua collera. Si trattò come di un incendio che si scatenò alll’improvviso.” Così, nel racconto diretto di un compagno, ebbe inizio, nel 1987, il primo maggio rivoluzionario.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Berlino1987-Primo-maggio-rivoluzionario_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 11:30 - Occupare a Milano nel 2022 (25 minuti) [Radio cane.info] : Da qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 13:30 - La parte che manca, seconda parte (41 minuti) [Pugno di sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno di sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMercoledì 13 h 8:30 - The Angry Brigade (39 minuti) [Radio cane.info] : “L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia di ordigni e di attacchi esplosivi ai danni di diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/The-Angry-Brigade_39.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tGiovedì 14 h 8:30 - Breve storia del discofunk (26 minuti) [Radio Blackout] : Una rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 8:30 - Dr. Jekill and Mr Hyde (28 minuti) [Radio Blackout] : Lettura del celebre racconto \"Lo strano caso del Dottor Jekyll and Mr.Hyde\" di Robert L. Stevenson.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Dr.-Jekill-e-Mr-Hyde.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 13:30 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider] : Marcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un'impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l'aldilà o semplicemente con l'idea dell'aldilà, mediata dall'incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 20:30 - Te lo spiega Arsider: La memetica (42 minuti) [Arsider] : I media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione.La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi di sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e del calcolo. Detto in modo drammatico, dal punto di vista dell’ingegneria cibernetica, il significato di un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D'ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. Ridere è una tattica di difesa contro il non riconoscere nulla. Dobbiamo sublimare l'orrore con l'umorismo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Te-lo-spiega-arsider_La-memeticaArsider_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 10 - Storia del Balôn (27 minuti) [Radio cane.info] : L’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 20 - Presentazione libro: In cammino con gli ultimi (67 minuti) [Radio Blackout] : Durante questa puntata speciale presentiamo il libro: “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.”(curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine). Con in studio: Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari. Con in diretta telefonica: Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino). Curato e condotto da: Lo staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale-presentazione-del-libro-In-cammino-con-gli-ultimi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 10 - Fine del Marinese (30 minuti) [Radio Blackout] : Lettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Fine-del-Marinese.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 18 - Tutta colpa dei padroni? #3 (9 minuti) [Marcello Pini e Federico Bosis] : \"Tutta colpa dei padroni?\" è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i \"contratti mostro\", come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos'è lo sciopero e come si fa. \r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Cos'è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l'ha inventato? Cosa c'entrano le cooperative?\r\nEcco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Tutta-colpa-dei-padroni-n.3_9.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Dicembre 2023","2024-03-01 18:31:35","Black Holes dall'11 al 17 Dicembre 2023",1702846627,[832,833,834,835,330,836,837,838,839,840,342,841,686,842,843,844,687,845,846,847,848,849,358,850,851,362,852,853,854,855,365,856,366,372,857,696,858,859,860,697,861,383,862,698,391,392,863,398],"http://radioblackout.org/tag/appalti/","http://radioblackout.org/tag/attivismo/","http://radioblackout.org/tag/attivismo-migranti/","http://radioblackout.org/tag/autoformazione/","http://radioblackout.org/tag/berlino/","http://radioblackout.org/tag/black-holes/","http://radioblackout.org/tag/comunicazione/","http://radioblackout.org/tag/costume/","http://radioblackout.org/tag/dino-frisullo/","http://radioblackout.org/tag/diritto-alla-riparazione/","http://radioblackout.org/tag/dr-jekill-and-mr-hyde/","http://radioblackout.org/tag/evp/","http://radioblackout.org/tag/federico-bosis/","http://radioblackout.org/tag/fine-del-marinese/","http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/internet/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/la-parte-che-manca/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/marcello-bacci/","http://radioblackout.org/tag/marcello-pini/","http://radioblackout.org/tag/meme/","http://radioblackout.org/tag/memetica/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-libro/","http://radioblackout.org/tag/primo-levi/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio/","http://radioblackout.org/tag/radio/","http://radioblackout.org/tag/senzaconfine/","http://radioblackout.org/tag/tutta-colpa-dei-padroni/",[865,866,867,868,281,869,273,870,871,872,289,873,293,874,875,876,710,877,878,879,880,881,436,882,883,440,884,885,886,887,285,888,283,448,889,719,890,891,892,720,893,287,894,721,466,467,895,473],"appalti","attivismo","attivismo migranti","autoformazione","Berlino","comunicazione","costume","dino frisullo","diritto alla riparazione","Dr. Jekill and Mr Hyde","evp","Federico Bosis","fine del marinese","germania","internet","Kurdistan","la parte che manca","letteratura","lettura","Marcello Bacci","Marcello Pini","meme","memetica","migranti","palestina","presentazione libro","primo levi","primo maggio","radio","senzaconfine","tutta colpa dei padroni?",{"post_content":897,"tags":900},{"matched_tokens":898,"snippet":478,"value":899},[71,72]," \r\n\r\n \tLunedì 11 h 13:30 - La parte che manca, prima parte (40 minuti) [Pugno \u003Cmark>di\u003C/mark> Sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno \u003Cmark>di\u003C/mark> sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> tonnellate \u003Cmark>di\u003C/mark> ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo \u003Cmark>di\u003C/mark> una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 8:30 - Berlino 1987, primo maggio rivoluzionario (21 minuti) [Radio cane.info] : “Era il primo bel giorno dell’anno. Il tempo era bello e faceva caldo. Un piccolo gruppo \u003Cmark>di\u003C/mark> compagni attaccò una macchina della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> e la rovesciò. La \u003Cmark>polizia\u003C/mark> reagì inviando un piccolo gruppo \u003Cmark>di\u003C/mark> poliziotti, ma ci fu una reazione imprevista da parte della gente che in maniera del tutto inattesa sfogò la sua collera. Si trattò come \u003Cmark>di\u003C/mark> un incendio che si scatenò alll’improvviso.” Così, nel racconto diretto \u003Cmark>di\u003C/mark> un compagno, ebbe inizio, nel 1987, il primo maggio rivoluzionario.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Berlino1987-Primo-maggio-rivoluzionario_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 11:30 - Occupare a Milano nel 2022 (25 minuti) [Radio cane.info] : Da qualche tempo a Milano il ritmo \u003Cmark>di\u003C/mark> sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” \u003Cmark>di\u003C/mark> sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 13:30 - La parte che manca, seconda parte (41 minuti) [Pugno \u003Cmark>di\u003C/mark> sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno \u003Cmark>di\u003C/mark> sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> tonnellate \u003Cmark>di\u003C/mark> ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo \u003Cmark>di\u003C/mark> una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMercoledì 13 h 8:30 - The Angry Brigade (39 minuti) [Radio cane.info] : “L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> ordigni e \u003Cmark>di\u003C/mark> attacchi esplosivi ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/The-Angry-Brigade_39.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tGiovedì 14 h 8:30 - Breve storia del discofunk (26 minuti) [Radio Blackout] : Una rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 8:30 - Dr. Jekill and Mr Hyde (28 minuti) [Radio Blackout] : Lettura del celebre racconto \"Lo strano caso del Dottor Jekyll and Mr.Hyde\" \u003Cmark>di\u003C/mark> Robert L. Stevenson.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Dr.-Jekill-e-Mr-Hyde.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 13:30 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider] : Marcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio \u003Cmark>di\u003C/mark> Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un'impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l'aldilà o semplicemente con l'idea dell'aldilà, mediata dall'incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 20:30 - Te lo spiega Arsider: La memetica (42 minuti) [Arsider] : I media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione.La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi \u003Cmark>di\u003C/mark> sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e del calcolo. Detto in modo drammatico, dal punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista dell’ingegneria cibernetica, il significato \u003Cmark>di\u003C/mark> un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D'ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. Ridere è una tattica \u003Cmark>di\u003C/mark> difesa contro il non riconoscere nulla. Dobbiamo sublimare l'orrore con l'umorismo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Te-lo-spiega-arsider_La-memeticaArsider_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 10 - Storia del Balôn (27 minuti) [Radio cane.info] : L’implacabile coerenza \u003Cmark>di\u003C/mark> chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, con un’applicazione da \u003Cmark>manuale\u003C/mark> degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> alcuni venditori \u003Cmark>di\u003C/mark> stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti \u003Cmark>di\u003C/mark> Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché \u003Cmark>di\u003C/mark> antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia \u003Cmark>di\u003C/mark> ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 20 - Presentazione libro: In cammino con gli ultimi (67 minuti) [Radio Blackout] : Durante questa puntata speciale presentiamo il libro: “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia \u003Cmark>di\u003C/mark> un militante avido \u003Cmark>di\u003C/mark> conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.”(curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine). Con in studio: Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari. Con in diretta telefonica: Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino). Curato e condotto da: Lo staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale-presentazione-del-libro-In-cammino-con-gli-ultimi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 10 - Fine del Marinese (30 minuti) [Radio Blackout] : Lettura dal racconto \u003Cmark>di\u003C/mark> Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza \u003Cmark>di\u003C/mark> partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni \u003Cmark>di\u003C/mark> un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio \u003Cmark>di\u003C/mark> reagire, fino alla decisione \u003Cmark>di\u003C/mark>...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Fine-del-Marinese.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 18 - Tutta colpa dei padroni? #3 (9 minuti) [Marcello Pini e Federico Bosis] : \"Tutta colpa dei padroni?\" è un podcast \u003Cmark>di\u003C/mark> alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i \"contratti mostro\", come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos'è lo sciopero e come si fa. \r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Cos'è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l'ha inventato? Cosa c'entrano le cooperative?\r\nEcco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Tutta-colpa-dei-padroni-n.3_9.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[901,903,905,907,909,911,913,915,917,919,921,923,925,927,929,931,933,935,937,939,941,943,945,947,949,951,953,955,957,959,961,963,965,967,969,971,973,975,977,979,981,983,985,987,989,991,993,995],{"matched_tokens":902,"snippet":865,"value":865},[],{"matched_tokens":904,"snippet":866,"value":866},[],{"matched_tokens":906,"snippet":867,"value":867},[],{"matched_tokens":908,"snippet":868,"value":868},[],{"matched_tokens":910,"snippet":281,"value":281},[],{"matched_tokens":912,"snippet":869,"value":869},[],{"matched_tokens":914,"snippet":273,"value":273},[],{"matched_tokens":916,"snippet":870,"value":870},[],{"matched_tokens":918,"snippet":871,"value":871},[],{"matched_tokens":920,"snippet":872,"value":872},[],{"matched_tokens":922,"snippet":289,"value":289},[],{"matched_tokens":924,"snippet":873,"value":873},[],{"matched_tokens":926,"snippet":293,"value":293},[],{"matched_tokens":928,"snippet":874,"value":874},[],{"matched_tokens":930,"snippet":875,"value":875},[],{"matched_tokens":932,"snippet":876,"value":876},[],{"matched_tokens":934,"snippet":710,"value":710},[],{"matched_tokens":936,"snippet":877,"value":877},[],{"matched_tokens":938,"snippet":878,"value":878},[],{"matched_tokens":940,"snippet":879,"value":879},[],{"matched_tokens":942,"snippet":880,"value":880},[],{"matched_tokens":944,"snippet":881,"value":881},[],{"matched_tokens":946,"snippet":436,"value":436},[],{"matched_tokens":948,"snippet":882,"value":882},[],{"matched_tokens":950,"snippet":883,"value":883},[],{"matched_tokens":952,"snippet":440,"value":440},[],{"matched_tokens":954,"snippet":884,"value":884},[],{"matched_tokens":956,"snippet":885,"value":885},[],{"matched_tokens":958,"snippet":886,"value":886},[],{"matched_tokens":960,"snippet":887,"value":887},[],{"matched_tokens":962,"snippet":285,"value":285},[],{"matched_tokens":964,"snippet":888,"value":888},[],{"matched_tokens":966,"snippet":283,"value":283},[],{"matched_tokens":968,"snippet":448,"value":448},[],{"matched_tokens":970,"snippet":889,"value":889},[],{"matched_tokens":972,"snippet":719,"value":719},[],{"matched_tokens":974,"snippet":890,"value":890},[],{"matched_tokens":976,"snippet":891,"value":891},[],{"matched_tokens":978,"snippet":892,"value":892},[],{"matched_tokens":980,"snippet":797,"value":797},[71],{"matched_tokens":982,"snippet":893,"value":893},[],{"matched_tokens":984,"snippet":287,"value":287},[],{"matched_tokens":986,"snippet":894,"value":894},[],{"matched_tokens":988,"snippet":721,"value":721},[],{"matched_tokens":990,"snippet":466,"value":466},[],{"matched_tokens":992,"snippet":467,"value":467},[],{"matched_tokens":994,"snippet":895,"value":895},[],{"matched_tokens":996,"snippet":473,"value":473},[],[998,1000],{"field":95,"matched_tokens":999,"snippet":478,"value":899},[71,72],{"field":35,"indices":1001,"matched_tokens":1003,"snippets":1005,"values":1006},[1002],39,[1004],[71],[797],[797],{"best_field_score":664,"best_field_weight":182,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":665,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":14},{"document":1009,"highlight":1027,"highlights":1036,"text_match":662,"text_match_info":1041},{"comment_count":47,"id":1010,"is_sticky":47,"permalink":1011,"podcastfilter":1012,"post_author":269,"post_content":1013,"post_date":1014,"post_excerpt":53,"post_id":1010,"post_modified":1015,"post_thumbnail":1016,"post_title":1017,"post_type":314,"sort_by_date":1018,"tag_links":1019,"tags":1023},"58463","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-20-marzo-la-mobile-frontiera-del-controllo-lurgenza-dellautogestione-alle-frontiere-chiuse-delleuropa-orso-in-memoria-di-un-partigiano/",[269],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nVenerdì 20 marzo era il centesimo anniversario della nascita della radio. In Italia tutte le emittenti radiofoniche in contemporanea alle 11 hanno trasmesso l’inno di Mameli. \r\nAlla stessa ora abbiamo trasmesso canti internazionalisti, di lotta, contro il carcere, partigiani. \r\nStornelli d’esilio – Il Galeone – Figli dell’officina – L’internazionale in francese.\r\nNostra patria è il mondo intero. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020-03-20-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte:\r\n\r\nLa mobile frontiera del controllo: app che consentono di monitorare i movimenti delle persone in quarantena, oggi adottate con il pretesto dell’epidemia, domani potrebbero essere estese a migranti, sovversivi, rom, senzacasa…\r\nLa gestione dell’emergenza diviene un gigantesco laboratorio di sperimentazione di tecniche di controllo su vasta scala. Servono a chi governa a verificare l’accettazione di un’invasività senza precedenti. Se non riusciremo oggi a contrastarle efficacemente oggi, quando l’epidemia finirà, nulla sarà più come prima.\r\nUna buona ragione per cercare di capirne di più per poter meglio combattere un nemico subdolo e potente.\r\nNe abbiamo parlato con Pepsy\r\n\r\nLe crisi e la loro gestione autoritaria mettono in luce la crescente perdita di autonomia dalle dinamiche capitaliste e statali che ciascuno di noi esperisce quotidianamente. Stato e capitalismo hanno lavorato a fondo per renderci dipendenti da processi di produzione, distribuzione e riproduzione sociale, senza i quali non sarebbe garantita neppure la nostra sopravvivenza. La servitù volontaria, che ci caratterizza come esseri viventi del terzo millennio, è la normalità alla quale, spesso, anche tra i sovversivi, non c’è reale capacità di prefigurare e praticare alternative.\r\nUn secolo fa gli scioperi, nonostante la durissima repressione, la violenza di Stato e il rischio serio di arrivare alla fame, duravano mesi. Oggi persino una fermata di poche ore sembra una scalata all’Everest. Si è spezzato il legame solidale tra città e campagna, la capacità manuale di cucire, riparare piccoli guasti, coltivare un orto, tessere una stoffa, trasformare i cibi per la conservazione, etc.\r\nOggi, chiusi in casa per editto, abbiamo la consapevolezza di quanto sia grave la nostra dipendenza, di quanto poco margine di autonomia ci resti. Potrebbe essere una buona occasione per riflettere e cominciare ad attrezzarci per spezzare questa spirale che uccide ogni spirito critico, ogni libertà di parola, rendendo complessa persino la pratica della solidarietà e del mutuo appoggio.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Boni, antropologo, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia\r\n\r\nIl 18 di marzo dello scorso anno cadeva in battaglia Lorenzo Orsetti, volontario fiorentino in Rojava. Vogliamo ricordarlo e, insieme fare il punto sul conflitto nel nord della Siria, sui profughi che premono alle frontiere dell’Europa, sulla polizia italiana che con le altre polizie europee, respinge gli esuli in fuga dalla guerra.\r\nNel silenzio dei più, attoniti di fronte alla morte di tanta gente, uccisa dal virus e dalle politiche di guerra che i governi hanno attuato contro di noi, favorendo la spesa per cacciare i migranti a quella per la salute di tutt*\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","22 Marzo 2020","2020-03-22 14:30:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/ericdrooker1-4847-200x110.jpg","Anarres del 20 marzo. La mobile frontiera del controllo. L’urgenza dell’autogestione. Alle frontiere chiuse dell’Europa. Orso, in memoria di un partigiano...",1584887384,[1020,1021,1022],"http://radioblackout.org/tag/autogestione/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/epidemia/",[1024,1025,1026],"autogestione","controllo","epidemia",{"post_content":1028,"post_title":1033},{"matched_tokens":1029,"snippet":1031,"value":1032},[1030,71],"manuale","città e campagna, la capacità \u003Cmark>manuale\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> cucire, riparare piccoli guasti, coltivare","Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nVenerdì 20 marzo era il centesimo anniversario della nascita della radio. In Italia tutte le emittenti radiofoniche in contemporanea alle 11 hanno trasmesso l’inno \u003Cmark>di\u003C/mark> Mameli. \r\nAlla stessa ora abbiamo trasmesso canti internazionalisti, \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta, contro il carcere, partigiani. \r\nStornelli d’esilio – Il Galeone – Figli dell’officina – L’internazionale in francese.\r\nNostra patria è il mondo intero. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020-03-20-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte:\r\n\r\nLa mobile frontiera del controllo: app che consentono \u003Cmark>di\u003C/mark> monitorare i movimenti delle persone in quarantena, oggi adottate con il pretesto dell’epidemia, domani potrebbero essere estese a migranti, sovversivi, rom, senzacasa…\r\nLa gestione dell’emergenza diviene un gigantesco laboratorio \u003Cmark>di\u003C/mark> sperimentazione \u003Cmark>di\u003C/mark> tecniche \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo su vasta scala. Servono a chi governa a verificare l’accettazione \u003Cmark>di\u003C/mark> un’invasività senza precedenti. Se non riusciremo oggi a contrastarle efficacemente oggi, quando l’epidemia finirà, nulla sarà più come prima.\r\nUna buona ragione per cercare \u003Cmark>di\u003C/mark> capirne \u003Cmark>di\u003C/mark> più per poter meglio combattere un nemico subdolo e potente.\r\nNe abbiamo parlato con Pepsy\r\n\r\nLe crisi e la loro gestione autoritaria mettono in luce la crescente perdita \u003Cmark>di\u003C/mark> autonomia dalle dinamiche capitaliste e statali che ciascuno \u003Cmark>di\u003C/mark> noi esperisce quotidianamente. Stato e capitalismo hanno lavorato a fondo per renderci dipendenti da processi \u003Cmark>di\u003C/mark> produzione, distribuzione e riproduzione sociale, senza i quali non sarebbe garantita neppure la nostra sopravvivenza. La servitù volontaria, che ci caratterizza come esseri viventi del terzo millennio, è la normalità alla quale, spesso, anche tra i sovversivi, non c’è reale capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> prefigurare e praticare alternative.\r\nUn secolo fa gli scioperi, nonostante la durissima repressione, la violenza \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato e il rischio serio \u003Cmark>di\u003C/mark> arrivare alla fame, duravano mesi. Oggi persino una fermata \u003Cmark>di\u003C/mark> poche ore sembra una scalata all’Everest. Si è spezzato il legame solidale tra città e campagna, la capacità \u003Cmark>manuale\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> cucire, riparare piccoli guasti, coltivare un orto, tessere una stoffa, trasformare i cibi per la conservazione, etc.\r\nOggi, chiusi in casa per editto, abbiamo la consapevolezza \u003Cmark>di\u003C/mark> quanto sia grave la nostra dipendenza, \u003Cmark>di\u003C/mark> quanto poco margine \u003Cmark>di\u003C/mark> autonomia ci resti. Potrebbe essere una buona occasione per riflettere e cominciare ad attrezzarci per spezzare questa spirale che uccide ogni spirito critico, ogni libertà \u003Cmark>di\u003C/mark> parola, rendendo complessa persino la pratica della solidarietà e del mutuo appoggio.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Boni, antropologo, docente all’Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Modena e Reggio Emilia\r\n\r\nIl 18 \u003Cmark>di\u003C/mark> marzo dello scorso anno cadeva in battaglia Lorenzo Orsetti, volontario fiorentino in Rojava. Vogliamo ricordarlo e, insieme fare il punto sul conflitto nel nord della Siria, sui profughi che premono alle frontiere dell’Europa, sulla \u003Cmark>polizia\u003C/mark> italiana che con le altre polizie europee, respinge gli esuli in fuga dalla guerra.\r\nNel silenzio dei più, attoniti \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte alla morte \u003Cmark>di\u003C/mark> tanta gente, uccisa dal virus e dalle politiche \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra che i governi hanno attuato contro \u003Cmark>di\u003C/mark> noi, favorendo la spesa per cacciare i migranti a quella per la salute \u003Cmark>di\u003C/mark> tutt*\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":1034,"snippet":1035,"value":1035},[71],"Anarres del 20 marzo. La mobile frontiera del controllo. L’urgenza dell’autogestione. Alle frontiere chiuse dell’Europa. Orso, in memoria \u003Cmark>di\u003C/mark> un partigiano...",[1037,1039],{"field":95,"matched_tokens":1038,"snippet":1031,"value":1032},[1030,71],{"field":165,"matched_tokens":1040,"snippet":1035,"value":1035},[71],{"best_field_score":664,"best_field_weight":182,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":665,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":14},{"document":1043,"highlight":1055,"highlights":1060,"text_match":1063,"text_match_info":1064},{"comment_count":47,"id":1044,"is_sticky":47,"permalink":1045,"podcastfilter":1046,"post_author":269,"post_content":1047,"post_date":1048,"post_excerpt":53,"post_id":1044,"post_modified":1049,"post_thumbnail":1050,"post_title":1051,"post_type":314,"sort_by_date":1052,"tag_links":1053,"tags":1054},"77965","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-28-ottobre-claudio-venza-disertori-gentrificazione-il-razzismo-dei-razzializzati/",[269],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nIl 27 ottobre ci ha lasciati Claudio Venza, anarchico triestino attivo nelle lotte e storico della rivoluzione spagnola. Lo abbiamo ricordato con Giorgio Sacchetti\r\n\r\nDalle piazze alle trincee. Antimilitaristi e disertori nella Grande Guerra\r\nIl posizionamento del fante in trincea – di fronte il nemico, alle spalle i carabinieri – raffigurava efficacemente le parti in causa e i significati del conflitto. “War made the State, and the State made war”: la prima guerra mondiale rifondava lo Stato amministrativo moderno predisponendo le strutture autoritarie per la futura “società organica” attraverso il lavoro industriale coatto, i tribunali militari, la pratica delle decimazioni…\r\nDi contro le pratiche antimilitariste, già manifestatesi sia come opposizione popolare alla coscrizione obbligatoria, sia come militanza organizzata, si riconfermavano – nonostante le divisioni interne al movimento operaio – attraverso una diffusa diserzione. Per approfondire, insieme al nesso Guerra-Stato che si instaurava proprio in questa fase, l’evoluzione primo-novecentesca di un variegato movimento antibellicista abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia culturale e sociale dell’età contemporanea all’Università di Firenze\r\n\r\nBdsg. Breve manuale per una gentrificazione carina è il titolo di un libretto di Giovanni Semi, che con piglio ironico ci racconta la violenza dei processi di gentrificazione urbana di cui si occupa da diversi anni.\r\nVi piacciono i muri deturpati da orride scritte? Quando vedete qualcuno stazionare su una panchina non vi allarmate e non chiamate la polizia? Non capite cosa sia il degrado? Allora avete un problema. Questo breve manuale vi servirà per imparare ad amare quel fenomeno che chiamano gentrificazione ma che a noi sembra soltanto buon senso. Incomincerete così a intravedere la possibilità di un albero o di un orto urbano nascosta dietro ogni senzatetto. A sognare spacci di birre artigianali al posto di quei tremendi minimarket «etnici» e progettare con la fantasia ostelli di lusso nella vostra social street. A immaginare finalmente un futuro per le città che sia di buon gusto, a nostra immagine e somiglianza e pieno di beni comuni.\r\nOvviamente è tutta una parodia, ma non c’è troppo da ridere; perché leggendo queste pagine caustiche scritte da Giovanni Semi vi renderete conto che la distopia illuminata che inscenano è ovunque, più reale e inquietante di qualsiasi parodia.\r\nSemi insegna sociologia all’università di Torino\r\n\r\nStati Uniti. Quando il razzismo alligna tra i razzializzati.\r\nIn un articolo dell’Economist ripreso in Italia da l’Internazionale si raccontano i vizi privati di alcuni politici ispanici di Los Angeles, ovviamente tutti rigorosamente democratici, che, credendo che nessuno registrasse si sono lasciati andare a pesanti commenti razzisti nei confronti di persone afrodiscendenti.\r\nSi potrebbe limitarsi a constatare che nessuno è mai abbastanza scuro, strano, perseguitato da non trovare qualcuno più scuro e più strano da perseguitare, ma la realtà è decisamente più complessa.\r\nCercheremo di imbastire un ragionamento su una questione che, sottotraccia, è sin troppo presente anche alle nostre latitudini.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 novembre\r\nGiornata dei disertori\r\nore 17 piazza Castello angolo via Garibaldi \r\ncontro la cerimonia militarista per la “festa” della guerra\r\nSosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! \r\nApriamo le frontiere ad obiettori e disertori! \r\nIn Russia e in Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine di uno Stato. \r\nOgni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro: 16 milioni di morti. Anche allora, in tanti, su tutti i fronti, disertarono e morirono di fronte ad un plotone di esecuzione.\r\nIn memoria dei disertori di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia e in Ucraina una giornata di info e lotta per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero. \r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\n\r\nVenerdì 11 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità di Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di Torino, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","3 Novembre 2022","2022-11-03 16:21:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/otto-dix-krieg-200x110.jpg","Anarres del 28 ottobre. Claudio Venza. Disertori. Gentrificazione. Il razzismo dei razzializzati…",1667492516,[],[],{"post_content":1056},{"matched_tokens":1057,"snippet":1058,"value":1059},[71,1030],"e sociale dell’età contemporanea all’Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Firenze\r\n\r\nBdsg. Breve \u003Cmark>manuale\u003C/mark> per una gentrificazione carina è","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nIl 27 ottobre ci ha lasciati Claudio Venza, anarchico triestino attivo nelle lotte e storico della rivoluzione spagnola. Lo abbiamo ricordato con Giorgio Sacchetti\r\n\r\nDalle piazze alle trincee. Antimilitaristi e disertori nella Grande Guerra\r\nIl posizionamento del fante in trincea – \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte il nemico, alle spalle i carabinieri – raffigurava efficacemente le parti in causa e i significati del conflitto. “War made the State, and the State made war”: la prima guerra mondiale rifondava lo Stato amministrativo moderno predisponendo le strutture autoritarie per la futura “società organica” attraverso il lavoro industriale coatto, i tribunali militari, la pratica delle decimazioni…\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> contro le pratiche antimilitariste, già manifestatesi sia come opposizione popolare alla coscrizione obbligatoria, sia come militanza organizzata, si riconfermavano – nonostante le divisioni interne al movimento operaio – attraverso una diffusa diserzione. Per approfondire, insieme al nesso Guerra-Stato che si instaurava proprio in questa fase, l’evoluzione primo-novecentesca \u003Cmark>di\u003C/mark> un variegato movimento antibellicista abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente \u003Cmark>di\u003C/mark> storia culturale e sociale dell’età contemporanea all’Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Firenze\r\n\r\nBdsg. Breve \u003Cmark>manuale\u003C/mark> per una gentrificazione carina è il titolo \u003Cmark>di\u003C/mark> un libretto \u003Cmark>di\u003C/mark> Giovanni Semi, che con piglio ironico ci racconta la violenza dei processi \u003Cmark>di\u003C/mark> gentrificazione urbana \u003Cmark>di\u003C/mark> cui si occupa da diversi anni.\r\nVi piacciono i muri deturpati da orride scritte? Quando vedete qualcuno stazionare su una panchina non vi allarmate e non chiamate la \u003Cmark>polizia\u003C/mark>? Non capite cosa sia il degrado? Allora avete un problema. Questo breve \u003Cmark>manuale\u003C/mark> vi servirà per imparare ad amare quel fenomeno che chiamano gentrificazione ma che a noi sembra soltanto buon senso. Incomincerete così a intravedere la possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> un albero o \u003Cmark>di\u003C/mark> un orto urbano nascosta dietro ogni senzatetto. A sognare spacci \u003Cmark>di\u003C/mark> birre artigianali al posto \u003Cmark>di\u003C/mark> quei tremendi minimarket «etnici» e progettare con la fantasia ostelli \u003Cmark>di\u003C/mark> lusso nella vostra social street. A immaginare finalmente un futuro per le città che sia \u003Cmark>di\u003C/mark> buon gusto, a nostra immagine e somiglianza e pieno \u003Cmark>di\u003C/mark> beni comuni.\r\nOvviamente è tutta una parodia, ma non c’è troppo da ridere; perché leggendo queste pagine caustiche scritte da Giovanni Semi vi renderete conto che la distopia illuminata che inscenano è ovunque, più reale e inquietante \u003Cmark>di\u003C/mark> qualsiasi parodia.\r\nSemi insegna sociologia all’università \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino\r\n\r\nStati Uniti. Quando il razzismo alligna tra i razzializzati.\r\nIn un articolo dell’Economist ripreso in Italia da l’Internazionale si raccontano i vizi privati \u003Cmark>di\u003C/mark> alcuni politici ispanici \u003Cmark>di\u003C/mark> Los Angeles, ovviamente tutti rigorosamente democratici, che, credendo che nessuno registrasse si sono lasciati andare a pesanti commenti razzisti nei confronti \u003Cmark>di\u003C/mark> persone afrodiscendenti.\r\nSi potrebbe limitarsi a constatare che nessuno è mai abbastanza scuro, strano, perseguitato da non trovare qualcuno più scuro e più strano da perseguitare, ma la realtà è decisamente più complessa.\r\nCercheremo \u003Cmark>di\u003C/mark> imbastire un ragionamento su una questione che, sottotraccia, è sin troppo presente anche alle nostre latitudini.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 novembre\r\nGiornata dei disertori\r\nore 17 piazza Castello angolo via Garibaldi \r\ncontro la cerimonia militarista per la “festa” della guerra\r\nSosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! \r\nApriamo le frontiere ad obiettori e disertori! \r\nIn Russia e in Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine \u003Cmark>di\u003C/mark> uno Stato. \r\nOgni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro: 16 milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> morti. Anche allora, in tanti, su tutti i fronti, disertarono e morirono \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte ad un plotone \u003Cmark>di\u003C/mark> esecuzione.\r\nIn memoria dei disertori \u003Cmark>di\u003C/mark> allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia e in Ucraina una giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> info e lotta per l’accoglienza \u003Cmark>di\u003C/mark> chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero. \r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\n\r\nVenerdì 11 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità \u003Cmark>di\u003C/mark> Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, autore, tra gli altri, \u003Cmark>di\u003C/mark> “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[1061],{"field":95,"matched_tokens":1062,"snippet":1058,"value":1059},[71,1030],1733920950715416600,{"best_field_score":1065,"best_field_weight":182,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":1066,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":14},"2216159084544","1733920950715416689",6637,{"collection_name":314,"first_q":30,"per_page":170,"q":30},23,["Reactive",1071],{},["Set"],["ShallowReactive",1074],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fCCIXJeYoP7jvC9tLQwfXvz2Tt-rUxw2rot0_83YS3es":-1},true,"/search?query=manuali+di+polizia"]