","Piattaforme virtuali, capitalismo reale","post",1488213277,[57,58,59,60,61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/app/","http://radioblackout.org/tag/controllo-politico-e-algoritmi/","http://radioblackout.org/tag/filter-bubbles/","http://radioblackout.org/tag/foodora/","http://radioblackout.org/tag/global-community/","http://radioblackout.org/tag/piattaforme/","http://radioblackout.org/tag/servizi-on-line/","http://radioblackout.org/tag/sharing-economy/","http://radioblackout.org/tag/uber/","http://radioblackout.org/tag/zuckerberg/",[12,30,24,16,28,22,26,68,69,20],"sharing economy","uber",{"post_content":71},{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":76},[73,74],"Michel","Foucault","Se andiamo alle analisi di \u003Cmark>Michel\u003C/mark> \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> sulla nascita del potere moderno","«È la media company bellezza, e tu non puoi farci niente»\r\n\r\n \r\n\r\nUn po' per scantonare da questo bogartiano detournement che diventa cinico e nichilista da idealista e propositivo che era, un po' per verificare quali spazi rimangono ancora a disposizione per contrastare il mondo regolato da \"app\", \"servizi\" erogati attraverso smartphone, Weltanschauungen rese possibili soltanto attraverso il filtro del canale digitale – ma ormai da 40 anni si sa che il media è il messaggio –, è stato programmato da Euronomade e Macao a Milano il 3 e 4 marzo prossimi un convegno che potrebbe prospettarsi come una sorta di antidoto alla dittatura soft della Piattaforma, conciliante e suadente propositrice di aspetti individualmente apprezzabili e rassicuranti (sulla scorta dei dati “acquisiti”) che tendono a creare monadi blindate, atte ad acquisire gli input provenienti dalla Piattaforma. Salvo poi sciogliere l'individuo nell'acido del gruppo, solo aspetto che può costruirgli una dimensione tracciabile e riconoscibile dal canale stesso che gli conferisce un'esistenza come target, per quanto virtuale, ma che poi gli conferisce possibilità di parola solo come componente di un gruppo. E forse per questo uno dei nostri interlocutori, tra gli organizzatori del convegno, ci ha confessato in diretta di aver percepito il mittente di quella lettera Urbi et orbi di papa Zuckerberg come inviata da vero governante del mondo reale.\r\n\r\n \r\n\r\nCome diceva Demichelis ormai quasi un anno fa: «Se andiamo alle analisi di \u003Cmark>Michel\u003C/mark> \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> sulla nascita del potere moderno come evoluzione del potere pastorale delle prime comunità cristiane; se (ancora \u003Cmark>Foucault\u003C/mark>) analizziamo i meccanismi psicologici e pedagogici insiti nelle discipline e poi nelle forme biopolitiche di potere e di governo (la governamentalità) degli uomini; se, ancora, guardiamo alle società di massa del Novecento, alle forme totalitarie di potere, al concetto di ideologia - ebbene, abbiamo la conferma di quanto le forme religiose siano ben presenti anche oggi, in tempi di apparente secolarizzazione ma soprattutto di mercato globale e di rete», una chiesa che «lega, connette, struttura ogni fedele in un sistema integrato, coerente e incessantemente replicato, fatto di discorsi, di narrazioni e di simboli, di riti e di miti che agiscono per produrre e ri-produrre nel tempo comportamenti, atteggiamenti, motivazioni, senso della vita. Dando un ordine generale e un senso unitario e omologante, quindi rassicurante, davanti all'incertezza della vita, facendo apparire come vera (e come il solo vero possibile) quella dottrina che deve essere praticata e che diventa verità normale, normata e indiscutibile»... un uomo nuovo voluto dal neoliberalsmo: «Un uomo di mercato, confuso con un mercato e una rete che sono disciplina e biopolitica/bioeconomia/biotecnica insieme (andando appunto a governare la vita intera dell'uomo, spogliandolo della sua individualità vera e della sua possibile autonomia)».\r\n\r\n \r\n\r\nE sempre a \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> fa riferimento Tiziana Terranova in un articolo che, prendendo spunto da considerazioni a latere della lettera programmatica di Zuckerberg (che si propone come portabandiera della tradizione liberale americana – chiudendo con Lincoln, che era un presidente espresso dal partito repubblicano), può essere considerato summa dei temi che si discuteranno al convegno milanese: rischio della polarizzazione (con conseguente \"riduzione della diversità informativa\" – un aspetto che come radio ci tocca da vicino); algoritmi che vengono incontro al bisogno di pluralismo informativo di quell'individuo-massa (un aggiornamento dell'intuizione del Massa e potere di Elias Canetti di infiniti decenni fa?) che diventa protagonista del proprio annullamento nel “gruppo”; la differenziazione delle norme culturali, eterogenee rispetto ai riferimenti locali e ricondotte a un processo di valorizzazione globale, riproducendo la normazione \u003Cmark>foucault\u003C/mark>iana su scala digitale planetaria, che si presenta come unica alternativa ai populismi localisti, proprio perché i social traggono vantaggio da “un mondo più aperto e connesso”, che identifica in terrorismo e cambiamento climatico le emergenze critiche.\r\n\r\n \r\n\r\nE centrale diventa il fatto che le comunità virtuali sono tali su piattaforma private, che gestiscono ed erogano ogni tipo di servizi (in questi giorni si è parlato a lungo dei differenti interessi contrapposti legati al servizio di trasporto che vede un'economia arcaica e potente in quanto lobby e una multinazionale digitale – con la nuova ferocia di sfruttamento “virtuale” che sta a monte di Uber – fondata sul capitalismo di piattaforma, come Foodora), all'interno di un'economia di mercato globale che non mette mai in discussione rapporti di proprietà e accumulazione di capitale; quello che viene messo in discussione è l'effettiva esistenza se non si può accedere alla rete, se non si è rintracciabili in Facebook: la morte civile. Dall'altro lato le reti appaiono davvero nella realtà delle general sociality utili anche per contrapporsi allo stesso potere capitalista, o per interpretare le potenzialità della rete o affrontare cataclismi a livello di piattaforme mediatiche, percepite addirittura come ludiche, pur avendo in nuce la forma del controllo sociale futuro.\r\n\r\n \r\n\r\nCome controllare un potere che non sembra un potere, che non si riesce a collocare fisicamente da qualche parte essendo una microfisica ovunque e in ogni luogo. Non solo per conoscere di cosa si dibatterà al convegno ma per avere qualche strumento per districarci nel groviglio di opinioni relative a tutto questo dibattito abbiamo interpellato Emauele Braga e Corrado Gemini per dipanare questo macrofenomeno che ha già integrato molte esistenze nell'ultimo decennio, che sono state modificate diventando\"profili\", anziché individui, nella disponibilità di un piano pervasivo che disegna i ruoli – spesso interscambiati – di sfruttati dalle piattaforme e consumatori di servizi delle app; il problema è forse individuare fino a che punto vanno combattute queste piattaforme come nella precedente fase del capitalismo si è fatto contro i padroni e quanto invece sfruttare la loro parte virtuosa come occasione per ridistribuire ricchezza e miglioramento delle condizioni di vita in un modo più sano, selezionandola dal fardello di repressione e schiavitù di cui sono portatrici, accentrando capitale in modo proporzionale alla precarizzazione degli individui coinvolti.\r\n\r\nCome ribaltare questo paradigma che si va vieppiù consolidando come capitalismo di piattaforma? quanto le filiere produttive, logistiche e distributive possono venire sfidate da piattaforme di stampo non prettamente capitalista nell'ottica di sfilarsi dal teorema del profitto derivante dallo sfruttamento? Si può tentare di decentrare questi enormi apparati globalizzanti, rendendoli a gestione aperta, arrivando a una forma coproprietaria delle piattaforme? O si tratta soltanto di tentare di applicare contro un padrone sfuggente e non identificabile (con cui non si può mai avere neppure un incontro diretto, celato dietro il paravento dell'automatismo regolativo) il passato – e sconfitto – modello di resistenza operato contro le forme di capitalismo moderno e premoderno? E all'opposto dietro questi algoritmi messi in campo dalle piattaforme si nascondono nuovi assetti che si stanno presentando come paradigma politico che interpreta il mondo nella sua interezza agendo sui gangli di tutto il mondo e non solo a livello locale o nazionale, riuscendo a organizzare la società globalmente e a esercitare un forte controllo su di essa?\r\n\r\nForse il 3 e 4 marzo al Macao di Milano non si riuscirà a elaborare una risposta a tutte queste domande, ma si cercherà di avviare il dibattito indispensabile per affrontarle. 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Deve espiare la sua colpa, il debito, pagando sempre nuove tasse, ma non solo. La crisi finanziaria, trasformata in crisi dei debiti sovrani, impone nuove modalità di governo e nuove figure soggettive tanto dalla parte dei governanti («governi tecnici») che dalla parte dei governati (l’uomo indebitato). Chi governa l’economia del debito e con che mezzi? Come si sono modificate le tecniche di controllo della popolazione? Cosa è diventa la democrazia una volta che è regolarmente sospesa per permettere l’applicazione di direttive che provengono da istanze economiche e politiche sovranazionali?\r\nPer rispondere a queste domande il libro si confronta con la teoria della governamentalità di Michel Foucault, che la crisi ci obbliga a ridefinire e allargare, con il concetto di capitale di Marx e di capitalismo (di quelli venuti dopo di lui), anche loro ridefiniti sotto l’incalzare della finanziarizzazione e, per, finire con il concetto di Stato e di Welfare elaborato da Carl Schmitt.\r\nLa tesi del libro è che ciò a cui mira il governo del debito non è uno «Stato minimo», ma uno stato liberato dalla pressione delle rivendicazioni sociali e dalla minaccia dell’allargamento dei diritti per portare a termine l’enorme trasferimento di ricchezza dal settore pubblico a quello privato, cominciato dal neoliberismo negli anni Settanta.\r\nDopo \"La fabbrica dell'uomo indebitato\" Maurizio Lazzarato ritorna, con \"Il governo dell'uomo indebitato\", a investigare l'uso politico della crisi da parte del Neoliberismo e la sua produzione di una nuova figura figura globale, quella dell'uomo indebitato. 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Funzione riproduttiva e \"istinto materno\", costruzione dei ruoli e dei generi, maternità e infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione sociale...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (e del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi e psichiatri, del discorso della medicina e del discorso penale e del senso comune? Quale idea di donna e di madre è costruita culturalmente e socialmente? Come, quando, perchè e a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità e più in generale il genere è da sempre culturalmente e socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini e le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità e mostra quanto questo sia una costruzione sociale che è cambiata nel tempo così come il ruolo e la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: è l'esclusa insieme al barbaro e allo schiavo (la storia di Medea è paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali e non capitaliste o precapitaliste) è motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari e squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito e la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia e la scienza dell'epoca supportano e giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos sociale, il rifiuto dell'ordine sociale. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini e per le donne.\r\nLa psichiatria e la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, tendenti a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, è nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica e neofilantropica, per il controllo delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non è che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal sociale, psicologizzare il politico. La castrazione non è che il ripiegamento del sociale, dello storico, del politico sul familiare e sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso e temperamento\", 1929, che analizza il modello sociale di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi è ovviamente uno dei temi del \"dramma sociale\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (e differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare e del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata è un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh e i Mundugumor uomini e donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra psichiatria e potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni e civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti e la domanda implicita è – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato è sempre no, è sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini è l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione sociale di massa, e che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto e pubblicato da Foucault e la sua equipe nel '73, e che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière è uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex post, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto è che l'orribile è quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed è lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia è esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, e che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della psichiatria dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico e mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" e \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia e controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di controllo più molecolare, biopolitica e micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di controllo.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri e le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio e della contaminazione del guerriero con l'animalità e la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario e alla generazione di esclusione sociale...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio sociale e lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi e ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di sociale. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine sociale non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma è una pratica introiettata e automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi è invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda è totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità e segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed è in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile e dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (e quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile e del mostrabile, della vicinanza pornografica e della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze è giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico e cinefilo dallo sguardo ostinato. Ancora sempre Daney, che scriveva di quanto fosse necessario passare dall'atto di mostrare con il dito all'arte di fissare con lo sguardo, prendendo a esempio due movimenti di macchina da presa, che più distanti non si può, rivolti entrambi verso la morte e la guerra, il primo, “modello di abiezione” realizzato da Pontecorvo in Kapò e l'altro da Mizoguchi in Ugetsu Monogatari, il quale sceglie uno sguardo che fa finta di non vedere nulla, che preferirebbe non aver visto nulla e per questo scivola lentamente con una panoramica di fianco alla morte, rischiando di lasciarla addirittura fuori campo. Di contro l'abiezione del carrello in avanti di Kapò, che procede e avanza senza timore e senza tremore verso la morte, spettacolarizzandola.\r\nPer riascoltare la puntata del 22 dicembre 2014:\r\nil colpo della strega_22dic2014_primaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_secondaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_terzaparte\r\n\r\nil colpo della strega_22dic2014_quartaparte\r\n\r\nPer riascoltare la puntata del 12 gennaio 2015:\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_secondaparte","13 Gennaio 2015","2018-10-24 17:35:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","Madri e mostri: due puntate de Il colpo della strega dedicate al tema","podcast",1421155669,[170,171,172,173,174,175,176,177,178,179,180,181,182,183,184,185,186,187,188,189,190,191,192,193],"http://radioblackout.org/tag/cesare-lombroso/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/culturanatura/","http://radioblackout.org/tag/determinismo-biologico/","http://radioblackout.org/tag/donna-haraway/","http://radioblackout.org/tag/elisabeth-badinter/","http://radioblackout.org/tag/esclusione-sociale/","http://radioblackout.org/tag/femminile/","http://radioblackout.org/tag/funzione-riproduttiva/","http://radioblackout.org/tag/gender/","http://radioblackout.org/tag/genere/","http://radioblackout.org/tag/immaginario/","http://radioblackout.org/tag/istinto-materno/","http://radioblackout.org/tag/margareth-mead/","http://radioblackout.org/tag/maternita/","http://radioblackout.org/tag/michel-foucault/","http://radioblackout.org/tag/mitologia/","http://radioblackout.org/tag/mostro/","http://radioblackout.org/tag/mostruosita/","http://radioblackout.org/tag/potere-penale/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/psicoanalisi/","http://radioblackout.org/tag/riproduzione/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[195,196,197,198,199,200,201,202,203,204,205,139,152,149,206,114,137,135,145,147,207,143,141,208],"cesare lombroso","cinema","cultura/natura","determinismo biologico","donna haraway","elisabeth badinter","esclusione sociale","femminile","funzione riproduttiva","gender","genere","maternità","psichiatria","storie di donne",{"post_content":210,"tags":214},{"matched_tokens":211,"snippet":212,"value":213},[74],"mère, ....) scoperto e pubblicato da \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> e la sua equipe nel","DUE PUNTATE (22dic2014 - 12genn2015) INTERAMENTE DEDICATE AL TEMA CHE VI PROPONIAMO IN UN UNICO SPECIALE APPROFONDIMENTO.\r\nVisto il grande interesse suscitato, continuamo a parlare di maternità a partire dai recenti casi di madri accusate di aver ucciso il proprio figlio. Funzione riproduttiva e \"istinto materno\", costruzione dei ruoli e dei generi, maternità e infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione sociale...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (e del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi e psichiatri, del discorso della medicina e del discorso penale e del senso comune? Quale idea di donna e di madre è costruita culturalmente e socialmente? Come, quando, perchè e a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità e più in generale il genere è da sempre culturalmente e socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini e le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità e mostra quanto questo sia una costruzione sociale che è cambiata nel tempo così come il ruolo e la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: è l'esclusa insieme al barbaro e allo schiavo (la storia di Medea è paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali e non capitaliste o precapitaliste) è motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari e squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito e la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia e la scienza dell'epoca supportano e giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos sociale, il rifiuto dell'ordine sociale. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini e per le donne.\r\nLa psichiatria e la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, tendenti a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, è nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica e neofilantropica, per il controllo delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non è che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal sociale, psicologizzare il politico. La castrazione non è che il ripiegamento del sociale, dello storico, del politico sul familiare e sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso e temperamento\", 1929, che analizza il modello sociale di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi è ovviamente uno dei temi del \"dramma sociale\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (e differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare e del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata è un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh e i Mundugumor uomini e donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra psichiatria e potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni e civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti e la domanda implicita è – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato è sempre no, è sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini è l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione sociale di massa, e che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto e pubblicato da \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> e la sua equipe nel '73, e che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière è uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex post, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto è che l'orribile è quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed è lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia è esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, e che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della psichiatria dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico e mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" e \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia e controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di controllo più molecolare, biopolitica e micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di controllo.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri e le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio e della contaminazione del guerriero con l'animalità e la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario e alla generazione di esclusione sociale...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio sociale e lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi e ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di sociale. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine sociale non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma è una pratica introiettata e automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi è invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda è totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità e segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed è in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile e dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (e quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile e del mostrabile, della vicinanza pornografica e della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze è giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico e cinefilo dallo sguardo ostinato. Ancora sempre Daney, che scriveva di quanto fosse necessario passare dall'atto di mostrare con il dito all'arte di fissare con lo sguardo, prendendo a esempio due movimenti di macchina da presa, che più distanti non si può, rivolti entrambi verso la morte e la guerra, il primo, “modello di abiezione” realizzato da Pontecorvo in Kapò e l'altro da Mizoguchi in Ugetsu Monogatari, il quale sceglie uno sguardo che fa finta di non vedere nulla, che preferirebbe non aver visto nulla e per questo scivola lentamente con una panoramica di fianco alla morte, rischiando di lasciarla addirittura fuori campo. Di contro l'abiezione del carrello in avanti di Kapò, che procede e avanza senza timore e senza tremore verso la morte, spettacolarizzandola.\r\nPer riascoltare la puntata del 22 dicembre 2014:\r\nil colpo della strega_22dic2014_primaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_secondaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_terzaparte\r\n\r\nil colpo della strega_22dic2014_quartaparte\r\n\r\nPer riascoltare la puntata del 12 gennaio 2015:\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_secondaparte",[215,217,219,221,223,225,227,229,231,233,235,237,239,241,243,245,250,252,254,256,258,260,262,264],{"matched_tokens":216,"snippet":195,"value":195},[],{"matched_tokens":218,"snippet":196,"value":196},[],{"matched_tokens":220,"snippet":197,"value":197},[],{"matched_tokens":222,"snippet":198,"value":198},[],{"matched_tokens":224,"snippet":199,"value":199},[],{"matched_tokens":226,"snippet":200,"value":200},[],{"matched_tokens":228,"snippet":201,"value":201},[],{"matched_tokens":230,"snippet":202,"value":202},[],{"matched_tokens":232,"snippet":203,"value":203},[],{"matched_tokens":234,"snippet":204,"value":204},[],{"matched_tokens":236,"snippet":205,"value":205},[],{"matched_tokens":238,"snippet":139,"value":139},[],{"matched_tokens":240,"snippet":152,"value":152},[],{"matched_tokens":242,"snippet":149,"value":149},[],{"matched_tokens":244,"snippet":206,"value":206},[],{"matched_tokens":246,"snippet":249,"value":249},[247,248],"michel","foucault","\u003Cmark>michel\u003C/mark> \u003Cmark>foucault\u003C/mark>",{"matched_tokens":251,"snippet":137,"value":137},[],{"matched_tokens":253,"snippet":135,"value":135},[],{"matched_tokens":255,"snippet":145,"value":145},[],{"matched_tokens":257,"snippet":147,"value":147},[],{"matched_tokens":259,"snippet":207,"value":207},[],{"matched_tokens":261,"snippet":143,"value":143},[],{"matched_tokens":263,"snippet":141,"value":141},[],{"matched_tokens":265,"snippet":208,"value":208},[],[267,274],{"field":31,"indices":268,"matched_tokens":270,"snippets":272,"values":273},[269],15,[271],[247,248],[249],[249],{"field":79,"matched_tokens":275,"snippet":212,"value":213},[74],1157451471441625000,{"best_field_score":278,"best_field_weight":34,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":43,"score":279,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":43},"2211897868544","1157451471441625194",{"document":281,"highlight":293,"highlights":298,"text_match":81,"text_match_info":301},{"comment_count":43,"id":282,"is_sticky":43,"permalink":283,"podcastfilter":284,"post_author":122,"post_content":285,"post_date":286,"post_excerpt":49,"post_id":282,"post_modified":287,"post_thumbnail":288,"post_title":289,"post_type":167,"sort_by_date":290,"tag_links":291,"tags":292},"69186","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-30-aprile-primo-maggio-gentrification-sulle-rive-della-dora-vuoti-a-perdere/",[122],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Oggi sappiamo di aver perso la libertà senza ottenere alcuna sicurezza.\r\nUna strage di Stato.\r\nMentre i ricchi hanno continuato ad arricchirsi le vite dei poveri sono state incastrate nel meccanismo “produci, consuma, crepa”. Vuoti a perdere. Pedine sostituibili.\r\nNe abbiamo parlato con Emilio\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 14 maggio ore 21\r\nIncontro on line su zoom\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/88203519909\r\nID riunione: 882 0351 9909 \r\nVagli a spiegare che è primavera.\r\nCarcere, biopolitica e disciplina. Michel Foucault e il gruppo di informazione sulle prigioni.\r\nIntroduce Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'Università di Palermo.\r\nSecondo incontro di informazione e lotta contro le prigioni.\r\n\r\nDomenica 16 maggio\r\nore 16 in piazza Statuto ad Asti\r\nIl laboratorio autogestito la Miccia organizza il terzo appuntamento “Vagli a spiegare che è primavera. Conoscere il carcere per abbatterlo”\r\nPer raccontare la quotidianità nel carcere, la noia, la burocrazia, l’arbitrio, l’umiliazione, la vita in gabbia. \r\nDistro, interventi e performance. \r\n\r\nVenerdì 28 maggio\r\nore 18 in largo Vitale 113\r\nIn-dipendenze: corpi e sostanze fra desiderio e stigma\r\nAssemblea pubblica verso il free(k) pride del 10 luglio\r\nBanchetta mostruosa - Sballo delle debuttanti\r\n\r\nSenzaPatria. Tre giorni di informazione e lotta al militarismo\r\n\r\nSabato 29 maggio\r\nore 10,30\r\nPunto info al Balon\r\n\r\nLunedì 31 maggio\r\nore 10\r\nPunto info al mercato di Caselle Torinese\r\n\r\nMercoledì 2 giugno\r\nGiornata dei SenzaPatria\r\nContro le cerimonie militariste del 2 giugno\r\nAppuntamento in piazza Castello alle ore 16\r\nDistro, performance, interventi, azioni comunicative, e le sonorità di “Note di rivolta”\r\n\r\nGiovedì 10 giugno\r\nore 18 ai giardini reali – corso San Maurizio angolo via Rossini\r\nLa città degli esclusi\r\nArgo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora\r\nNe parliamo con Francesco Miliaccio, attivista e studioso, autore, tra gli altri, de “La venere degli stracci - Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale”\r\n\r\nSabato 12 giugno\r\nore 14\r\nmarcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","13 Maggio 2021","2021-05-13 17:55:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/photo_2021-05-02_10-45-29-200x110.jpg","Anarres del 30 aprile. Primo Maggio. Gentrification sulle rive della Dora. Vuoti a perdere...",1620927821,[],[],{"post_content":294},{"matched_tokens":295,"snippet":296,"value":297},[73,74],"primavera.\r\nCarcere, biopolitica e disciplina. \u003Cmark>Michel\u003C/mark> \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> e il gruppo di informazione","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-04-30-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nPrimo Maggio. Una giornata di lotta\r\nMolti, anche negli ambienti più radicali, relegano il primo maggio tra le ricorrenze, o, peggio, tra le “feste”. Momenti rituali di scarso interesse. É il segno dei tempi, il segno del capitalismo trionfante, che riesce a ridurre a poco o nulla la memoria delle lotte, delle insurrezioni, della durezza estrema dello scontro tra sfruttati e sfruttatori, dai cui è nata questa giornata di sciopero generale. Una giornata di lotta segnata dal sangue versato nelle strade e nelle piazze.\r\nQuest’anno la crisi pandemica azzanna le vite dei poveri ed il governo si fa grossi regali alle imprese, le piazze tornano a riempirsi\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nArgo. Riqualificazioni escludenti e controllo\r\nLa scorsa settimana vi abbiamo presentato Argo, il nuovo cane da guardia di Appendino e soci.\r\nSiamo tornati sul tema per proporvi, assieme a Giovanni Semi, docente di sociologia all’Università di Torino, un approfondimento sulla stretta relazione tra i progetti di riqualificazione escludente tra Aurora e Barriera e la crescita dei dispositivi di repressione e controllo sul territorio. \r\nToNite, Argo, il nuovo studentato, le universiadi... lo spazio rubato ai poveri.\r\nIl software del quale sono dotate le telecamere di Argo consente loro di individuare, persone o gruppi di persone precisi.\r\nVa da se che con questo sistema la polizia potrà estendere e specializzare il proprio potere di controllo sui soggetti considerati pericolosi per l’ordine costituito. \r\nInutile dire che i primi quartieri in cui verranno installate saranno Barriera e Aurora, i quartieri che, complici anche alcuni progetti di riqualificazione escludente, la polizia è chiamata a controllare e, soprattutto a “normalizzare”. \r\n\r\nPrimo Maggio a Torino\r\nIl governo ci ha rubato la libertà promettendo tutela e cure contro l’epidemia. Oggi sappiamo di aver perso la libertà senza ottenere alcuna sicurezza.\r\nUna strage di Stato.\r\nMentre i ricchi hanno continuato ad arricchirsi le vite dei poveri sono state incastrate nel meccanismo “produci, consuma, crepa”. Vuoti a perdere. Pedine sostituibili.\r\nNe abbiamo parlato con Emilio\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 14 maggio ore 21\r\nIncontro on line su zoom\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/88203519909\r\nID riunione: 882 0351 9909 \r\nVagli a spiegare che è primavera.\r\nCarcere, biopolitica e disciplina. \u003Cmark>Michel\u003C/mark> \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> e il gruppo di informazione sulle prigioni.\r\nIntroduce Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'Università di Palermo.\r\nSecondo incontro di informazione e lotta contro le prigioni.\r\n\r\nDomenica 16 maggio\r\nore 16 in piazza Statuto ad Asti\r\nIl laboratorio autogestito la Miccia organizza il terzo appuntamento “Vagli a spiegare che è primavera. Conoscere il carcere per abbatterlo”\r\nPer raccontare la quotidianità nel carcere, la noia, la burocrazia, l’arbitrio, l’umiliazione, la vita in gabbia. \r\nDistro, interventi e performance. \r\n\r\nVenerdì 28 maggio\r\nore 18 in largo Vitale 113\r\nIn-dipendenze: corpi e sostanze fra desiderio e stigma\r\nAssemblea pubblica verso il free(k) pride del 10 luglio\r\nBanchetta mostruosa - Sballo delle debuttanti\r\n\r\nSenzaPatria. Tre giorni di informazione e lotta al militarismo\r\n\r\nSabato 29 maggio\r\nore 10,30\r\nPunto info al Balon\r\n\r\nLunedì 31 maggio\r\nore 10\r\nPunto info al mercato di Caselle Torinese\r\n\r\nMercoledì 2 giugno\r\nGiornata dei SenzaPatria\r\nContro le cerimonie militariste del 2 giugno\r\nAppuntamento in piazza Castello alle ore 16\r\nDistro, performance, interventi, azioni comunicative, e le sonorità di “Note di rivolta”\r\n\r\nGiovedì 10 giugno\r\nore 18 ai giardini reali – corso San Maurizio angolo via Rossini\r\nLa città degli esclusi\r\nArgo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora\r\nNe parliamo con Francesco Miliaccio, attivista e studioso, autore, tra gli altri, de “La venere degli stracci - Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale”\r\n\r\nSabato 12 giugno\r\nore 14\r\nmarcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",[299],{"field":79,"matched_tokens":300,"snippet":296,"value":297},[73,74],{"best_field_score":83,"best_field_weight":84,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":85,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":43},{"document":303,"highlight":315,"highlights":320,"text_match":81,"text_match_info":323},{"comment_count":43,"id":304,"is_sticky":43,"permalink":305,"podcastfilter":306,"post_author":122,"post_content":307,"post_date":308,"post_excerpt":49,"post_id":304,"post_modified":309,"post_thumbnail":310,"post_title":311,"post_type":167,"sort_by_date":312,"tag_links":313,"tags":314},"69022","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-aprile-anarchici-contro-il-fascismo-primavera-no-tav-resistenza-a-torino-argo-il-cane-da-guardia-di-appendino/",[122],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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E gli anarchici sono sempre per le strade, perché la memoria di ieri vive nelle lotte di oggi.\r\nCome ogni anno ci ritroviamo alla lapide di Ilio Baroni, per intrecciare il filo rosso e nero che ci lega a quei giorni.\r\nNe abbiamo parlato con Emi della Federazione Anarchica\r\n\r\nArgo, il cane da guardia di Appendino\r\nArgo, costerà 2 milioni di euro, 800 li mette il comune, gli altri Stato e Regione.\r\nVi stiamo parlando delle 273 nuove telecamere che verranno installate in città a partire da maggio.\r\nSono telecamere “intelligenti”, ossia, come ogni buon cane poliziotto, saranno addestrate a riconoscere i soggetti che, secondo la polizia è interessante vengano monitorati e riconosciuti nei loro movimenti.\r\nIl software del quale sono dotate consente loro di individuare, persone o gruppi di persone precisi.\r\nVa da se che con questo sistema la polizia potrà estendere il proprio potere di controllo su persone o gruppi sociali considerati pericolosi per l’ordine costituito. \r\nInutile dire che i primi quartieri in cui verranno installate saranno Barriera e Aurora, i quartieri che, complici anche alcuni progetti di riqualificazione escludente, la polizia è chiamata a controllare e, soprattutto a “normalizzare”. \r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 14 maggio ore 21\r\nIncontro on line su zoom\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/88203519909\r\n\r\nID riunione: 882 0351 9909\r\nVagli a spiegare che è primavera.\r\nBiopolitica e repressione. 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Questo confronto lo ha reso capace di rinnovarsi costantemente, pur saldamente ancorato alla convinzione che la libertà dei singoli e quella della collettività umana, costituiscano il fondamento di un assetto politico e sociale, che offra a ciascuno il massimo possibile di autonomia e benessere.\r\nNe parliamo con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 14 maggio ore 21\r\nIncontro on line su zoom\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/88203519909\r\nID riunione: 882 0351 9909\r\nVagli a spiegare che è primavera.\r\nBiopolitica e repressione. 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Michel Foucault - sono saliti a bordo: La Biblioteca anarchica Disordine (Ci hanno rubato la notte); Simone Weil con le sue Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale (1934); continiamo la lettura dell'ottimo opuscolo a cura del gruppo di Bolzano Bergteufel (Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario); poi, il solito VacciniMegamix, con un pizzico di idiozia di chi vuole NON SOLO essere vaccinato, ma addirittura avere il DNA modificato!!!! E per finire, l'inopportuna contro/informazione di TeleLecco-Canale69 che ci presenta lo Spot del Ministero della Verità.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/LaNaveDeiFolli_02_24_high.mp3\r\n\r\n \r\n\r\nCome sempre per tutto il resto visitate il nostro sito (e... all'arrembaggio contro i post-corsari: SIEMPRE!)\r\nhttps://lanavedeifolli.noblogs.org/\r\n ","30 Marzo 2021","2021-04-06 12:53:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Nave-dei-folli-200x110.jpg","LA NAVE DEI FOLLI 2.24 (30/3/21)",1617108546,[],[],{"post_content":360},{"matched_tokens":361,"snippet":362,"value":363},[73,74],"Gran Visir del confusionismo generalizzato.... \u003Cmark>Michel\u003C/mark> \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> - sono saliti a bordo: La","Oggi, nell'episodio numero 24 - dopo l'introduzione che è giunta ad affrontare finalmente i grandi \"pensatori\" cibernetici - primo tra tutti, il Re dell'illusionismo politico, il Gran Visir del confusionismo generalizzato.... \u003Cmark>Michel\u003C/mark> \u003Cmark>Foucault\u003C/mark> - sono saliti a bordo: La Biblioteca anarchica Disordine (Ci hanno rubato la notte); Simone Weil con le sue Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale (1934); continiamo la lettura dell'ottimo opuscolo a cura del gruppo di Bolzano Bergteufel (Il mondo a distanza: Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario); poi, il solito VacciniMegamix, con un pizzico di idiozia di chi vuole NON SOLO essere vaccinato, ma addirittura avere il DNA modificato!!!! E per finire, l'inopportuna contro/informazione di TeleLecco-Canale69 che ci presenta lo Spot del Ministero della Verità.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/LaNaveDeiFolli_02_24_high.mp3\r\n\r\n \r\n\r\nCome sempre per tutto il resto visitate il nostro sito (e... all'arrembaggio contro i post-corsari: SIEMPRE!)\r\nhttps://lanavedeifolli.noblogs.org/\r\n ",[365],{"field":79,"matched_tokens":366,"snippet":362,"value":363},[73,74],{"best_field_score":83,"best_field_weight":84,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":85,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":43},{"document":369,"highlight":382,"highlights":387,"text_match":81,"text_match_info":390},{"comment_count":43,"id":370,"is_sticky":43,"permalink":371,"podcastfilter":372,"post_author":373,"post_content":374,"post_date":375,"post_excerpt":49,"post_id":370,"post_modified":376,"post_thumbnail":377,"post_title":378,"post_type":167,"sort_by_date":379,"tag_links":380,"tags":381},"64856","http://radioblackout.org/podcast/io-pierre-riviere-avendo-sgozzato-mia-madre-la-perla-di-labuan-27-11-2020/",[126],"Riccardino","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/2020.11.27-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Presi la roncola e commisi questo crimine orrendo, cominciando da mia madre, poi mia sorella e il mio fratellino.\" Il 3 giugno 1835 nel comune di Aunay in Francia Pierre Rivére uccide la madre, la sorella e il fratellino. Poi vaga per un mese finchè un gendarme lo arresta. In carcere scrive la sua storia che Michel Foucault, uno dei maggiori studiosi di storia della follia, raccoglie con gli atti del processo, le testimonianze e molti articoli di giornale. Il libro \"Io, Pierre Riviére, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello... - Un caso di parricidio nel XIX secolo\" del 1976 ci rimanda al mondo interiore dell'assassino e alla società del suo tempo. \"Ero divorato da idee di grandezza e d'immortalità, mi stimavo molto più degli altri, ma avevo vergogna a dirlo.\" Prima della strage Pierre era considerato un ragazzo introverso, taciturno e un po' strano. \"A volte parlava da solo con la testa rivolta in alto, come se parlasse agli alberi, a volte lanciava grida orribili.\" (Geneviève Quesnel, 36 anni, casalinga). Nella Francia uscita dalla rivoluzione la condizione di chi vive nella campagna è cambiata poco, al posto dei nobili ci sono gli intendenti, i notai, gli ispettori fiscali. La vita é fatta di fatica, fame, malattia e paura, a cui molti reagiscono con la violenza verso gli altri e sé stessi. La moglie di un bracciante non sopporta più il pianto per la fame del suo bambino e lo sgozza. Un vignaiolo abbandona il suo villaggio, vive come un selvaggio, aggredisce una bambina, la squarta, ne succhia il cuore e ne beve il sangue. Pierre Riviére é condannato a morte, ma ottiene la grazia e la pena é commutata nel carcere a vita. Il 20 ottobre 1840 si impicca in cella. \"Ora che ho fatto conoscere tutta la mia mostruosità, attendo la sorte che mi é destinata.\" Buon ascolto.\r\n\r\n ","28 Novembre 2020","2020-11-28 09:01:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/RIVIERE1-1-195x110.jpg","IO, PIERRE RIVIERE, AVENDO SGOZZATO MIA MADRE - LA PERLA DI LABUAN 27/11/2020",1606553884,[],[],{"post_content":383},{"matched_tokens":384,"snippet":385,"value":386},[73,74],"scrive la sua storia che \u003Cmark>Michel\u003C/mark> \u003Cmark>Foucault\u003C/mark>, uno dei maggiori studiosi di","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/2020.11.27-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Presi la roncola e commisi questo crimine orrendo, cominciando da mia madre, poi mia sorella e il mio fratellino.\" Il 3 giugno 1835 nel comune di Aunay in Francia Pierre Rivére uccide la madre, la sorella e il fratellino. Poi vaga per un mese finchè un gendarme lo arresta. 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