","No Zoo(m). Passeggiata s-catenata contro ogni gabbia","post",1482248222,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/antifascimo/","http://radioblackout.org/tag/antispecismo/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-liberazione/","http://radioblackout.org/tag/michelotti-libero/","http://radioblackout.org/tag/no-zoom/","http://radioblackout.org/tag/passeggiata-s-catenata-contro-ogni-gabbia/","http://radioblackout.org/tag/presidio-18-dicembre/",[17,19,25,21,15,27,23],{"post_content":62,"tags":67},{"matched_tokens":63,"snippet":65,"value":66},[64],"Michelotti","contro la privatizzazione del Parco \u003Cmark>Michelotti\u003C/mark> e l'apertura di un nuovo","Nel pomeriggio di domenica 18 dicembre a Torino si è svolta un'iniziativa contro la privatizzazione del Parco \u003Cmark>Michelotti\u003C/mark> e l'apertura di un nuovo zoo e contro ogni gabbia fisica e mentale. Dalle carceri ai CIE, dalle Rems ai repartini psichiatrici sino alle frontiere che fermano e imprigionano migranti e profughi.\r\nLa \"passeggiata s-catenata\" è partita dalla \"gabbia\" di fronte alla Biblioteca Geisser, ha attraversato il ponte della Gran Madre per poi giungere in Via Po, dove è stato fatto un presidio informativo con banchetti, musica, e una mostra di opere d'arte sul tema gabbie. Si è tenuta anche un'assemblea aperta con numerosi interventi. Durante la passeggiata sono stati esposti ed appesi striscioni e cartelli con messaggi di protesta e libertà. Distribuiti diversi volantini con uno spottino informativo in loop sull'acquisizione del parco da parte dell'azienda Zoom s.p.a. che si è aggiudicata il bando trentennale dell'area.\r\n\r\nLa prossima iniziativa è stata fissata per il mese di gennaio.\r\nInfo e aggiornamenti su\r\nwww.michelottilibero.noblogs.org\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Arianna, una delle organizzatrici dell'iniziativa.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-12-20-arianna-nozoom",[68,70,72,74,79,81,83],{"matched_tokens":69,"snippet":17},[],{"matched_tokens":71,"snippet":19},[],{"matched_tokens":73,"snippet":25},[],{"matched_tokens":75,"snippet":78},[76,77],"michelotti","libero","\u003Cmark>michelotti\u003C/mark> \u003Cmark>libero\u003C/mark>",{"matched_tokens":80,"snippet":15},[],{"matched_tokens":82,"snippet":27},[],{"matched_tokens":84,"snippet":23},[],[86,92],{"field":28,"indices":87,"matched_tokens":89,"snippets":91},[88],3,[90],[76,77],[78],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":65,"value":66},"post_content",[64],1157451471441625000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":39,"score":100,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":39},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":50,"first_q":21,"per_page":103,"q":21},6,{"facet_counts":105,"found":99,"hits":128,"out_of":212,"page":14,"request_params":213,"search_cutoff":29,"search_time_ms":214},[106,112],{"counts":107,"field_name":110,"sampled":29,"stats":111},[108],{"count":99,"highlighted":109,"value":109},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":113,"field_name":28,"sampled":29,"stats":127},[114,116,118,120,121,123,125],{"count":99,"highlighted":115,"value":115},"selvatico",{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"zoom",{"count":14,"highlighted":119,"value":119},"degrado",{"count":14,"highlighted":76,"value":76},{"count":14,"highlighted":122,"value":122},"ecologismo",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"biodiversità",{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"liberazione animale",{"total_values":31},[129,187],{"document":130,"highlight":149,"highlights":170,"text_match":182,"text_match_info":183},{"comment_count":39,"id":131,"is_sticky":39,"permalink":132,"podcastfilter":133,"post_author":134,"post_content":135,"post_date":136,"post_excerpt":45,"post_id":131,"post_modified":137,"post_thumbnail":138,"post_title":139,"post_type":140,"sort_by_date":141,"tag_links":142,"tags":148},"45089","http://radioblackout.org/podcast/sai-cosa-succede-al-parco-michelotti/",[109],"liberationfront"," \r\n\r\nAGGIORNAMENTO: il 15 dicembre 2017, la società Zoom ha deciso di rinunciare al progetto di costruzione della fattoria didattica all'interno del Parco Michelotti. Per delle riflessioni a riguardo collegati al link: https://michelottilibero.noblogs.org/michelotti-e-la-liberta/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIn vista del futuro cantiere di Zoom all'interno del Parco Michelotti, il comune di Torino e i suoi sgherri hanno ultimamente movimentato la zona dell'ex zoo, intervenendo a sgomberare e a rendere ancora più difficile la sopravvivenza delle persone che hanno deciso di vivere in quel luogo, scavalcandone i muri e forzandone i cancelli chiusi a chiave. Vite ai margini, abusive, intollerabili per il capitale e lo stato, che con ogni mezzo tenta di allontanarle o eliminarle alla vista del quartiere borghese della pre-collina di Torino, e di tutta la città. Queste persone “fuori dal controllo”, così come lo è il selvatico che da tempo si è ripreso questi spazi abbandonati dall'umano, vengono etichettati col termine “degrado”, il nuovo mostro da combattere che si annida negli angoli delle città. Una guerra a colpi di riqualificazione, che non riconosce il portato liberatorio, sovversivo e vitale della vegetazione e degli animali selvatici che sono tornati a vivere questi luoghi. O forse i padroni della città lo riconoscono molto bene, e per questo si accaniscono nel combatterlo.\r\n\r\nPer contrastare la privatizzazione del parco, alcune persone hanno deciso di mettersi in mezzo, fare controinformazione e costruire un percorso di iniziative sotto il nome di Michelotti Libero. Con alcune di loro abbiamo riassunto gli ultimi episodi repressivi avvenuti nel parco, abbiamo riflettuto nuovamente sul concetto di selvatico, parlato di quali specie animali e vegetali si sono riappropriate di questi luoghi (ecco un'educazione alla biodiversità che non c'entra nulla con la prigionia e lo sfruttamento di una fattoria didattica), fatto un punto della situazione legale tra Zoom e le varie associazioni animaliste che hanno scelto la strada del riformismo, e pubblicizzato le future iniziative.\r\n\r\nLiber* tutt* di entrare e di uscire!\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/michelottilibero.mp3\"][/audio]","6 Gennaio 2018","2018-11-02 20:25:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/ML_1-200x110.jpg","Cosa succede al parco Michelotti","podcast",1515234696,[143,144,145,146,147],"http://radioblackout.org/tag/biodiversita/","http://radioblackout.org/tag/degrado/","http://radioblackout.org/tag/michelotti/","http://radioblackout.org/tag/selvatico/","http://radioblackout.org/tag/zoom/",[124,119,76,115,117],{"post_content":150,"post_title":155,"tags":158},{"matched_tokens":151,"snippet":153,"value":154},[64,152],"Libero","iniziative sotto il nome di \u003Cmark>Michelotti\u003C/mark> \u003Cmark>Libero\u003C/mark>. 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La perdita di vita selvatica è una perdita per tutti noi, totale e irreversibile. E' quindi necessario rivedere il rapporto che instauriamo con gli altri animali, cercare di slegarlo da dinamiche di dominio e addomesticamento, e lasciarci alle spalle la convinzione che senza di noi la natura \"non se la sappia cavare da sola\" e che abbia bisogno del nostro ordine \"protettivo\".\r\n\r\nA questo proposito, riportiamo l'interessante testo scritto dal gruppo Michelotti Libero in occasione di un'iniziativa contro la privatizzazione del parco Michelotti.\r\n\r\n \r\n\r\nSELVATICO\r\n\r\nParlare di selvatico in un mondo addomesticato equivale a fare un passo avanti rispetto alle abitudini e agli schemi di pensiero in cui siamo soliti accomodarci, assuefatti a vivere in un mondo fatto di contenitori stagni e quasi completamente non comunicanti. Tra un contenitore stagno e l’altro, nastri d’asfalto, parchi gestiti, assenza di pensiero; movimenti di automi ciechi, con occhi incapaci di vedere.\r\n\r\nNon c’è selvatico, in una città, ma spesso non c’è selvatico neppure nelle campagne, divenute ormai ambiti addomesticati sui quali l’uomo, intervenendo continuamente su ciò che lo circonda, ha imposto schemi pluriripetuti di dominio e contraffazione.\r\n\r\nPer trovare una parvenza di naturalità bisogna spostarsi dall’ambiente antropocentrico in cui viviamo, andare lontano dai centri abitati, anche dai più piccoli, spingersi a latitudini diverse; oppure esiste un’altra alternativa, più remota, ma importante: riuscire a spiare tra le fessure, negli interstizi del mondo moderno, nei quali si insinua quella naturalità che l’uomo tende a escludere, dominare, trasformare a suo piacimento. Ma è una naturalità prepotente, che approfitta di ogni singolo momento di distrazione per riappropriarsi di spazi abbandonati o dimenticati, anche soltanto per tempi brevi.\r\n\r\nProprio questo è successo al Parco Michelotti di Torino. Lasciato a se stesso per un po’, ha ripreso a respirare autonomamente. Gli animali autoctoni e migranti hanno ricominciato a guadagnarsi spazi di vita: gli alberi – che l’amministrazione comunale ha smesso di gestire – sono cresciuti spontaneamente, ingrandendosi e sviluppando, man mano, la forma naturale che li caratterizza, senza gli schemi imposti dalla gestione del verde cittadino. E non solo… essenze erbacee e arbustive, più conosciute e più comuni, hanno ricominciato a proliferare, crescendo e moltiplicandosi con la forza dei semi nascosti nelle pieghe del sottosuolo, che possono restare dormienti per anni, fino a quando diventa possibile riguadagnare uno spazio di libertà. Nel Parco Michelotti, che di questo processo di rinselvatichimento è un simbolo, tale libertà è esplosa e si è accresciuta, le differenze si sono moltiplicate, l’area verde ha iniziato a respirare, da sola, senza l’ausilio di nessuno. Persino le gabbie sono diventate spazi da rioccupare, che la natura, poco a poco, sta abbracciando, pronta a distruggerle o a ridestinarle a usi molto diversi da quello per cui sono state pensate: imprigionare il vivente.\r\n\r\nIl selvatico rappresenta una categoria autosufficiente e come tale è vissuta da tutti gli esseri viventi, tranne che dall’essere umano, che ha invece l’abitudine di misurare ogni cosa attraverso categorie che lo comprendono o che passano attraverso i suoi occhi.\r\n\r\nIl riconoscimento del selvatico scardina questo punto di vista.\r\n\r\nPer riacquisire una posizione paritaria rispetto a quella degli altri esseri viventi, è necessario abbattere le nostre gabbie mentali, esercitarci a rivoluzionare usanze e pensieri, distogliere lo sguardo dalle convenzioni alle quali siamo stati abituati, quelle che pongono l’uomo al centro di tutto, come il fulcro della vita e della realtà, addomesticati noi stessi dalla società, dal sistema, incapaci di vedere e di essere liberi e selvatici. Ogni giorno, volutamente – anche se forse non consapevolmente – rinunciamo infatti alla nostra libertà di scoprire e incuriosirci, appagati e rassicurati dall’idea di mondo che ci hanno insegnato come reale e immutabile, confortevolmente accomodati tra le abitudini interiorizzate: la casa, la famiglia e tutte le relazioni, il lavoro, il nostro modo di determinarci e di definirci all’interno di una realtà che crediamo di aver scelto e che pensiamo di stare creando, ma fagocitati da essa, semplici ingranaggi di un meccanismo su cui non agiamo, incapaci anche solo di vederlo nel suo insieme\r\n\r\nContro ogni gabbia\r\n\r\nliber tutt di entrare e di uscire\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/selvatico1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/selvatico2.mp3\"][/audio]","28 Febbraio 2017","2019-01-31 12:51:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/amazzonia3-200x110.jpg","Riflessioni sul selvatico",1488313104,[199,200,146],"http://radioblackout.org/tag/ecologismo/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-animale/",[122,126,115],{"post_content":203},{"matched_tokens":204,"snippet":205,"value":206},[64,152],"l'interessante testo scritto dal gruppo \u003Cmark>Michelotti\u003C/mark> \u003Cmark>Libero\u003C/mark> in occasione di un'iniziativa contro"," \r\n\r\nNella puntata di mercoledì 22 febbraio, abbiamo parlato del concetto di \"selvatico\", della necessità di inserire all'interno delle lotte per la liberazione animale e della terra anche quella parte di vivente che non è soggetta all'addomesticamento e allo sfruttamento umano diretto. 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