","Cure negate al CPR: azione diretta alla ASL","post",1623171875,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/asl/","http://radioblackout.org/tag/asl-via-san-secondo/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpr-di-corso-brunelleschi/","http://radioblackout.org/tag/gepsa/","http://radioblackout.org/tag/mua-balde/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci-nel-cibo/",[17,23,15,27,19,21,25],{"post_content":62,"tags":67},{"matched_tokens":63,"snippet":65,"value":66},[64],"Balde","ricordato la storia di Musa \u003Cmark>Balde\u003C/mark>, il ragazzo della Guinea morto","La tutela della salute dei reclusi nei CPR non è, e mai è stata, la prima preoccupazione né di chi li gestisce, né dei governi che si sono susseguiti.\r\nMancanza di cure, visite negate, sbrigative, psicofarmaci nel cibo e sonniferi a go go sono il segno distintivo della sanità nei CPR. In quello di Torino questa gestione è costata la vita a Fathi, Feisal e Musa.\r\n\r\nNel primo pomeriggio di venerdì scorso un gruppo di attivisti contro il CPR è entrato negli uffici dell’ASL di via San Secondo, responsabile per la sanità all’interno del Centro di corso Brunelleschi, per porre alcune domande ai responsabili, che hanno dato risposte evasive, cercando di scaricare altrove la responsabilità della mancanza di cure nelle prigioni per migranti.\r\nGli uomini e le donne che vi sono rinchiusi sono vuoti a perdere, che vanno smaltiti rapidamente, dopo essere stati rinchiusi in queste discariche sociali, uno dei tanti tasselli della macchina delle espulsioni, una frontiera in mezzo alle nostre città, estensione di quelle che in mare e sui monti fanno centinaia di morti. Uccisi dallo Stato, come Fathi, Feisal e Musa, uccisi da una linea fatta di nulla, che solo uomini in armi rendono reale.\r\n\r\nLeggiamo in un comunicato diffuso dall’assemblea contro il CPR in questi giorni:\r\n\r\n“Nel 2014 la Prefettura e l’ASL hanno stipulato dei protocolli di intesa e collaborazione, redatti secondo lo schema allegato nel Regolamento unico dei CIE (nome che avevamo fino al 2017 i CPR) che prende il nome di “Bozza d’intesa tra la Prefettura e l’ASL”.\r\nIn base a questi accordi le persone recluse accedono al Centro previa visita medica effettuata da un medico dell’ASL o dell’azienda ospedaliera competente. La visita serve ad accertare l’assenza di patologie che renderebbero incompatibile la reclusione all’interno del Centro: malattie infettive, contagiose o pericolose per la comunità, stati psichiatrici, patologie croniche o degenerative, quadri clinici che non possono ricevere le cure adeguate nei Centri stessi. Eppure, questa visita secondo le testimonianze dirette delle persone recluse non è mai stata effettuata. L’ASL non si è mai occupata delle questioni sanitarie all’interno del Centro.\r\n\r\nQuindi, (per) avere delle risposte alla domanda se la ASL si occupasse o meno delle persone recluse, nella giornata di venerdì 4 un gruppo di persone è entrato nella sede centrale della ASL “Città di Torino” in via San Secondo. Volevamo parlare con il direttore generale dell’azienda Carlo Picco, di modo tale da fermare il solito scaricabarile verso l’alto ben noto all’interno delle pubbliche amministrazioni (più in su della direzione generale non si può scaricare la responsabilità), consapevoli dell’importanza di dare un volto e un nome a chi ha delle grosse responsabilità rispetto alla situazione sanitaria del CPR. Apparentemente, il direttore non era presente in sede né era raggiungibile.\r\n\r\nAbbiamo però avuto un lungo colloquio con il direttore sanitario dell’ASL, Stefano Taraglio, al quale abbiamo posto diverse questioni che riguardano la mancanza di cure all'interno del CPR e l’assenza della visita medica iniziale che l'ASL dovrebbe effettuare per verificare eventuali incompatibilità con la detenzione. In particolare abbiamo ricordato la storia di Musa \u003Cmark>Balde\u003C/mark>, il ragazzo della Guinea morto in una cella di isolamento nella notte tra il 22 e il 23 maggio, entrato nel CPR di Torino con gravi lesioni sul corpo e un trauma facciale il giorno dopo aver subito a Ventimiglia un violento pestaggio, evidenziando la responsabilità dell'ASL che avrebbe dovuto verificare le sue condizioni di salute. Abbiamo inoltre preteso di avere notizie di Salim Hussin, il ragazzo egiziano che un paio di settimane fa per protesta si è arrampicato su una cancellata che delimita l'area del CPR dove era recluso quando all'improvviso è scivolato cadendo da circa quattro metri di altezza e sbattendo violentemente la testa. Rimasto per circa 45 minuti per terra privo di conoscenza, con un'evidente emorragia cerebrale, senza ricevere alcun soccorso da parte del personale medico nonostante le richieste di intervento, è stato poi portato via in ambulanza e da allora non se ne è più saputo nulla, nemmeno in quale ospedale sia stato ricoverato. Riguardo a quest’ultima vicenda il direttore sanitario si è rifiutato categoricamente di cercare una soluzione.\r\nPiuttosto, ha dapprima descritto questa situazione come “un’occasione propizia” al fine di rimettere in discussione gli accordi pregressi e la collaborazione con la Prefettura per quanto riguarda la sanità nel CPR, successivamente ha affermato che “che tutti i compiti che aveva l’ASL li ha sempre espletati”, e infine ha negato che l’ASL avesse mai avuto il compito di effettuare delle visite all’interno del Centro. A sua detta, quando una persona entra nel CPR “non è compito dell’ASL garantire la visita medica” ed “è in discussione il fatto che ASL “Città di Torino” la debba fare”. Anche per quanto concerne il Regolamento unico ha confessato di “doverselo andare a rivedere” dimostrando di non essere minimamente a conoscenza di quelli che sono i compiti e i doveri dell’azienda per cui lavora. L’arrampicata sugli specchi si é conclusa con il generico impegno di recepire la situazione e provare ad interpellare il direttore generale e tutti gli altri soggetti coinvolti nella gestione dell’assistenza sanitaria del CPR: Prefettura e GEPSA, l’ente che gestisce il Centro. Come a dire che quando non si può più scaricare le colpe più in alto, ci si inizia a guardare attorno e ci si nasconde e sparisce in quella opaca rete istituzionale e burocratica che finisce sempre e solo in vicoli ciechi.\r\n\r\nNon ci aspettavamo grandi risposte né ci fidiamo delle promesse del direttore. La storia pesa molto più delle parole di un burocrate. La realtà dei fatti è che il Centro di Permanenza per il Rimpatrio non è che una questione residuale, ritenuta insignificante dalla pubblica amministrazione, in particolare se si tratta delle condizioni di salute delle persone che vengono rinchiuse li dentro. Il motivo principale è che queste persone dovrebbero essere rimpatriate e fatte sparire in fretta. Che senso può avere curarle.\r\nNoi, dal canto nostro, continueremo a lottare contro questo sistema di detenzione amministrativa e contro tutti i suoi strumenti di dominio quotidiano. Sempre complici e solidali con chi lotta nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Andrea dell’assemblea No CPR\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/2021-06-08-asl-cpr-andrea.mp3\"][/audio]",[68,70,72,74,76,78,83],{"matched_tokens":69,"snippet":17},[],{"matched_tokens":71,"snippet":23},[],{"matched_tokens":73,"snippet":15},[],{"matched_tokens":75,"snippet":27},[],{"matched_tokens":77,"snippet":19},[],{"matched_tokens":79,"snippet":82},[80,81],"mua","balde","\u003Cmark>mua\u003C/mark> \u003Cmark>balde\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":25},[],[86,92],{"field":28,"indices":87,"matched_tokens":89,"snippets":91},[88],5,[90],[80,81],[82],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":65,"value":66},"post_content",[64],1157451471441625000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":39,"score":100,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":39},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":50,"first_q":21,"per_page":103,"q":21},6,3,{"facet_counts":106,"found":140,"hits":141,"out_of":301,"page":14,"request_params":302,"search_cutoff":29,"search_time_ms":88},[107,120],{"counts":108,"field_name":118,"sampled":29,"stats":119},[109,111,113,114,116],{"count":104,"highlighted":110,"value":110},"Harraga",{"count":104,"highlighted":112,"value":112},"metix flow",{"count":99,"highlighted":42,"value":42},{"count":99,"highlighted":115,"value":115},"black in",{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"ACAB","podcastfilter",{"total_values":88},{"counts":121,"field_name":28,"sampled":29,"stats":138},[122,123,124,126,128,130,132,134,136],{"count":104,"highlighted":15,"value":15},{"count":14,"highlighted":19,"value":19},{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"a.c.a.b",{"count":14,"highlighted":127,"value":127},"razzismo",{"count":14,"highlighted":129,"value":129},"migranti",{"count":14,"highlighted":131,"value":131},"zapatismo",{"count":14,"highlighted":133,"value":133},"palestina",{"count":14,"highlighted":135,"value":135},"frontiera",{"count":14,"highlighted":137,"value":137},"war on migrants",{"total_values":139},9,12,[142,177,205,232,256,279],{"document":143,"highlight":158,"highlights":166,"text_match":172,"text_match_info":173},{"comment_count":39,"id":144,"is_sticky":39,"permalink":145,"podcastfilter":146,"post_author":147,"post_content":148,"post_date":149,"post_excerpt":45,"post_id":144,"post_modified":150,"post_thumbnail":151,"post_title":152,"post_type":153,"sort_by_date":154,"tag_links":155,"tags":157},"94550","http://radioblackout.org/podcast/di-frontiere-e-cpr-sulla-morte-di-moussa-balde-e-ousmane-sylla-con-aggiornamenti-dalla-frontiera-ligure/",[110],"harraga","Il 12 Febbraio 2024 inizierà – a Torino - il processo in merito ai fatti che condussero Moussa Balde a suicidarsi all’interno dell’area di isolamento “sanitario” del CPR di Corso Brunelleschi, durante la primavera del 2021. Gli/le imputatx del processo in questione saranno Annalisa Spataro, la direttrice del tempo per conto di GEPSA - multinazionale della detenzione che per anni ha lucrato sul centro di Corso Brunelleschi – e il medico Fulvio Pitanti che destinò Moussa al confinamento sanitario.Ma – come sempre succede – lo Stato torturatore e assassino ri-assolve sé stesso e le proprie leggi razziste in un palcoscenico fittizio. Mentre processa due dei tanti tasselli della macchina di morte, riapre proprio quel CPR in cui Moussa fu – come tanti altri – rinchiuso, torturato e sottoposto a ogni sorta di violenza e manipolazione sistemica.\r\nChi sono i colpevoli di tutto questo lo sappiamo già e nessun tribunale lo dovrà scoprire: è la lunga lista di responsabili e complici di un sistematico impianto razzista e classista che sfrutta sul lavoro, tortura nei CPR e deporta coattamente negli aerei di linea e nei charter.Sappiamo anche bene che la Storia ci ha insegnato che solo il fuoco dei ribelli, la rabbia di chi subisce quella violenza, chiude i CPR, da dentro e con la lotta.\r\nNel Febbraio 2023 il fuoco della rivolta ha illuminato le notti fredde di un qualsiasi inverno torinese e - a due anni da quelle settimane di coraggio - la controparte riaffila le sue lame e tenta la riapertura di Corso Brunelleschi, mentre costruisce la pantomima del “giudizio” sui supposti “unici” responsabili di una delle tanti morti di Stato.\r\nTra i vari morti di CPR e di razzismo c’è Ousmane Sylla, morto il 4 Febbraio 2024, pochi giorni dopo che il coraggio dei reclusi aveva distrutto il CPR punitivo di Trapani Milo. Ousamane veniva dallo stesso paese della Guinea di Moussa Balde. A Ponte Galeria – il lager in cui si tolse la vita - arrivò a seguito di un trasferimento dopo le rivolte di uno dei CPR siciliani. Sappiamo bene cosa sono i trasferimenti dopo la lotta: sono la punizione coercitiva, umiliante e violenta, sono la vendetta dello Stato contro chi si ribella.\r\nOusmane e Moussa sono due tra i tanti morti di Stato, silenziati e invisibilizzati. Le loro storie incontrano il dispositivo della frontiera, i fascisti aggressori nelle strade, i reparti antisommossa a sedare le rivolte nei CPR, le leggi clandestinizzanti che impediscono l’accesso al permesso di soggiorno, la retorica razzista diffusa, le prigioni, i lager, gli psicofarmaci coatti e il vuoto umano e politico attorno. 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Contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale IT+FR Ventimiglia, domenica 21 maggio 2023concentramento ore 11 piazzale della stazione\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Puntata-1505.mp3\"][/audio]","15 Maggio 2023","2023-05-12 19:50:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Screen-Shot-2023-05-12-at-7.48.33-PM-200x110.png","\"La difesa della razza\": Il razzismo italiano e la commemorazione Moussa Balde",1684180806,[],[],{"post_content":192,"post_title":196},{"matched_tokens":193,"snippet":194,"value":195},[64],"Manifestazione in memoria di Moussa \u003Cmark>Balde\u003C/mark>. Contro frontiere, razzismo e violenza","BASTA REVOCHE DELL'ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO!Presidio 17 Maggio Piazza Castello, Torino, alle 15:30 di Coordinamento Migrazioni Torino\r\n\r\n\r\nManifestazione in memoria di Moussa \u003Cmark>Balde\u003C/mark>. 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Sono statx uccisi dai politici che usano la gestione dei flussi migratori come merce di contrattazione con padroni e loro sindacati. Sono statx uccisi dalla forma che la Colonia assume oggi qui.\r\n\r\nNon sta a noi dirlo, lasciamo che siano le parole del fratello di Moussa e della sorella di Ousmane, in studio con noi, a narrarci tutto ciò.\r\nA noi rimane solo da aggiungere che ogni volta che i razzisti per bene faranno un loro palcoscenico delle tragedie altrui non ci tireremo indietro nello scandirlo a pieni polmoni. 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