","Aquarius. La stretta finale sulle ONG","post",1528820177,[67,68,69,70,71,72,73,74,75],"http://radioblackout.org/tag/accordo-di-dublino/","http://radioblackout.org/tag/aquarius/","http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/minniti/","http://radioblackout.org/tag/ong/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/sos-mediterranee/","http://radioblackout.org/tag/toninelli/","http://radioblackout.org/tag/valencia/",[77,78,24,21,15,30,79,80,81],"accordo di Dublino","aquarius","sos mediterranee","toninelli","valencia",{"post_content":83,"post_title":88,"tags":91},{"matched_tokens":84,"snippet":86,"value":87},[85],"ONG","La nave Aquarius della \u003Cmark>ONG\u003C/mark> SOS Mediterranee con a bordo","La nave Aquarius della \u003Cmark>ONG\u003C/mark> SOS Mediterranee con a bordo 629 naufraghi provenienti dalla Libia, dopo due giorni di stallo in acque internazionali, trasborderà parte dei migranti su unità militari italiane, per dirigersi verso il porto spagnolo di Valencia.\r\nSembrava un’operazione come tante altre. L’Aquarius si è mossa in base alle indicazioni ricevute dal coordinamento della guardia costiera di Roma. Dopo aver salvato i passeggeri di due gommoni, uno già affondato, l’altro in grave difficoltà, ha accolto a bordo altre persone ripescate da unità della marina italiana.\r\nIn un primo tempo la guardia costiera aveva indicato Messina come approdo sicuro. L’Aquarius era in viaggio verso quel porto, quando è arrivato lo stop del governo.\r\n\r\nLa chiusura dei porti italiani è stata decisa dal responsabile della guardia costiera, il ministro dei trasporti e infrastrutture, Danilo Toninelli.\r\nLa situazione di stallo seguita alla mossa di Toninelli e Salvini si è sbloccata grazie alla decisione presa dal nuovo governo spagnolo, guidato dal socialista Sanchez.\r\n\r\nLa partita apertasi lo scorso anno con l’attacco del ministro dell’Interno Minniti alle \u003Cmark>ONG\u003C/mark>, che ha portato al sequestro di navi e all’incriminazione dei membri dell’equipaggio, da Jugend Rettet a Proactiva Open Arms, è tutt’altro che chiusa. I porti sono interdetti solo alle \u003Cmark>ONG\u003C/mark>. La nave della marina militare Diciotti, con a bordo 800 persone, approderà nelle prossime ore a Catania.\r\n\r\nSalvini aveva disertato la riunione dei ministri degli Interni dell’Unione Europea, che la scorsa settimana si sono riuniti per discutere la bozza di riforma del regolamento di Dublino voluta soprattutto da Francia, Germania e paesi nordici ma fortemente contrastata dai paesi dell’est del cosiddetto gruppo di Visegrad, capeggiato dall’Ungheria di Orban.\r\nSalvini, che si è detto molto vicino alle posizioni di chiusura totale delle frontiere caldeggiata e praticata dal gruppo di Visegrad, sulla riforma del regolamento di Dublino è su posizioni opposte. In perfetta continuità con il governo Gentiloni, che, con toni diversi, ma uguale sostanza, aveva contestato la bozza di riforma, perché lascia intatto il principio dell’accoglienza nel primo paese di approdo. Solo dopo 8 anni, se ha ottenuto lo status di rifugiat*, chi è arrivato in uno dei paesi della sponda sud dell’Europa, potrebbe spostarsi in uno degli altri paesi europei.\r\n\r\nIl governo Conte sa bene che la partita europea ha tempi lunghi e possibilità limitate, preferisce quindi sferrare l’attacco finale alle \u003Cmark>ONG\u003C/mark> che operano nel Mediterraneo. Un colpo ad effetto per accontentare il proprio elettorato. Una partita nella quale oggi Salvini sostiene di aver segnato un punto, fingendo di aver obbligato un altro paese europeo ad aprire i propri porti. Un gioco che probabilmente durerà poco.\r\nInnegabile l’abilità con cui il governo ha condotto l’operazione: grande durezza verbale, ma estrema prudenza.\r\nIl richiamo alla solidarietà europea mette a nudo uno dei nodi irrisolti dal 2011. Allora Maroni giocò la carta del ricatto, concentrando migliaia di profughi della guerra per la Libia a Lampedusa in condizioni terribili in un clima di tensione crescente, ma dovette arrendersi di fronte ai secchi dinieghi dell’UE.\r\nIn una notte settemila profughi furono imbarcati e trasferiti in campi tende colabrodo, da dove si riversarono verso le frontiere, che, per un po’ furono molto permeabili.\r\nI tentativi di instaurare un principio di solidarietà di fronte all’esodo dalla Siria devastata dalla guerra civile, si infransero contro i muri che sorsero sempre più fitti, in un’Europa dove rispuntarono i confini.\r\nOggi il debole tentativo di riforma del trattato di Dublino si infrange contro quei muri.\r\n\r\nOra Salvini prova a giocare di anticipo convocando a Roma una conferenza sulla Libia, cui ha invitato la Francia, la Tunisia, Al Sarraj, “presidente libico” con limitato controllo sulla Tripolitania e Haftar, il militare vicino ad Egitto e Russia, padrone della Cirenaica.\r\nLo scopo dell’incontro, che precederebbe di pochi giorni il vertice europeo su Dublino 3, è chiudere la rotta libica, pagando per il servizio. A fine mese il ministro dell’Interno volerebbe in Libia per distribuire le mazzette necessarie ad oliare chi controlla le rotte dei migranti, scafisti e gestori dei lager.\r\nSalvini ricalca le orme del suo predecessore, che si recò in Libia a pochi giorni dal proprio insediamento, promise navi, addestratori e soldi ad Al Sarraj. In agosto pagò direttamente le milizie che controllano il traffico degli esseri umani.\r\n\r\nSecondo indiscrezioni pubblicate da El Pais ma non confermate dalla Commissione, il governo italiano avrebbe intenzione di bloccare il finanziamento di 3 miliardi di euro che l'Unione europea si è impegnata a destinare alla Turchia, con l'accordo con Ankara del 2016, per fermare l'arrivo dei migranti sulle coste europee. Il governo italiano intenderebbe chiedere che la somma venga destinata alla Libia. Una megatangente per i predoni che controllano l’ex colonia italiana.\r\nUna mossa ardita, ma abile, anche se si esaurisse nell’effetto annuncio, perché potrebbe dar fiato alle pulsioni antieuropeiste, che attraversano il DNA di questo governo.\r\n\r\nSullo sfondo, invisibili, restano 629 uomini, donne e bambini della Aquarius diretti a Valencia. E i tanti altri che si giocano la vita sui sentieri montani, nelle gallerie ferroviarie, in mare e nel deserto, tra mercanti d’uomini e scafisti in abito da ministro. Come Salvini e Toninelli, che per propaganda, li usano come pedine di una scacchiera.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti dell’ONG Proactiva Open Arms.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 06 12 gatti aquarius",{"matched_tokens":89,"snippet":90,"value":90},[85],"Aquarius. 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Da diversi mesi le navi delle organizzazioni non governative che operano nel mar Mediterraneo salvando la vita di chi tenta la traversata verso l'Europa stanno subendo attacchi giuridici, mediatici e politici. Le procure di Catania e Trapani con le loro inchieste non svelano niente di che e l'operazione è più d'immagine che altro, anche se le loro disposizioni qualche effetto pratico lo hanno; ne è esempio il sequestro della Juventa avvenuto qualche mese fa che ha di fatto impedito che l'Ong tedesca Jugend Rettet potesse continuare ad effettuare salvataggi in mare. E potrebbe non essere un caso che la prima a cadere nella morsa repressiva dello Stato sia stata proprio una piccola organizzazione con pochi mezzi sia economici che legali per difendersi.\r\n\r\nSe da un lato infatti c'è l'esigenza di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai massacri di migranti che gli accordi promossi da Minniti e i suoi predecessori con i Paesi d'Africa hanno contribuito a consolidare e diffondere, dall'altro togliere materialmente gli strumenti alle Ong di operare pare un obiettivo allettante per ripulire un po' il terreno e lasciare libera di agire la guardia costiera libica.\r\n\r\nIn questo contesto le Ong continuano a uscire in mare recuperando persone, raccogliendo le loro storie di violenza e ricatti, stando attente a girare alla larga dalla guardia costiera libica e dalla C-Star, la nave dei giovani di generazione identitaria, movimento di destra anti migranti che va a disturbare il loro operato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatto, comandante di imbarcazioni per l'ong Proactiva Open Arms\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\nGatto2","30 Ottobre 2017","2017-11-03 16:37:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18.jpg 560w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Una chiacchierata sulla criminalizzazione delle Ong e la situazione nel mar Mediterraneo",1509371379,[143,144,71,145],"http://radioblackout.org/tag/mediterraneo/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/riccardo-gatto/",[27,18,15,147],"Riccardo Gatto",{"post_content":149,"post_title":154,"tags":157},{"matched_tokens":150,"snippet":152,"value":153},[151],"Ong","fa, riaccende l'attenzione sull'operato delle \u003Cmark>Ong\u003C/mark> accusate più o meno implicitamente","La vicenda della nave di Save the Children, perquisita su disposizione della procura di Trapani qualche giorno fa, riaccende l'attenzione sull'operato delle \u003Cmark>Ong\u003C/mark> accusate più o meno implicitamente di favorire l'immigrazione e di accordarsi con gli scafisti. 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Il 2 febbraio il nuovo ministro dell'Interno Minniti ha siglato un accordo con il governo Al Sarraj in Libia, benedetto il giorno successivo dal vertice di Malta. Una mossa che assumeva mero sapore propagandistico, per acquistare consensi in vista di elezioni che all'epoca parevano molto vicine. Il governo Al Sarraj non controlla neppure Tripoli, le due o tre “guardie costiere” sono parte del traffico di esseri umani, un affare molto lucroso nella Libia devastata da sei anni di guerra. Il capo della guardia costiera di Zawiya è anche capo di una delle milizie che gestiscono le partenze.\r\n\r\nIn realtà l'accordo con Al Sarraj porterà soldi, armi e pattugliatori in Libia e sarà il primo tassello del mosaico di Minniti. Il ministro si è fatto le ossa alla scuola di Cossiga e per lunghi anni ha avuto la delega ai servizi segreti, nei tanti governi dove è stato sottosegretario agli Interni. \r\n\r\nIl suo capolavoro è la cacciata dal Mediterraneo delle navi delle tante ONG, che negli ultimi anni si sono assunte il compito di ripescare in mare naufraghi e gente abbandonata su barconi alla deriva. \r\n\r\nUn lavoro fatto intessendo infiniti fili e facendo leva sulle spinte che arrivavano dai propri stessi avversari politici. In prima fila Salvini e Grillo, che hanno puntato l'indice contro le ONG accusandole di essere complici degli scafisti. Si sono poi uniti al coro alcuni magistrati siciliani come il Procuratore di Catania Zuccaro, che, pur dichiarando di non avere prove, si è detto certo che ci fosse del marcio nell'attività delle navi delle ONG impegnate nel Mediterraneo. Il lavoro di criminalizzazione è durato mesi, per preparare il terreno all'ultima offensiva. \r\n\r\nAll'inizio dell'estate, in un clima emergenziale suscitato ad arte dai media, è saltato fuori il codice da imporre alle ONG, pena la chiusura dei porti. Un cappio al collo, che rende nei fatti quasi inutile muoversi nel Mediterraneo. Poliziotti a bordo, strumenti che segnalano la propria posizione, divieto di mettersi lungo le rotte della gente in viaggio. La maggior parte delle Ong non ha sottoscritto il codice. Le minacce della guardia costiera libica di impiegare le armi ha portato al ritiro dal Mediterraneo di gran parte delle imbarcazioni delle Ong ribelli. In questo momento nel canale di Sicilia sono rimaste solo due navi impegnate in operazioni di ricerca e soccorso. \r\n\r\nIn agosto gli sbarchi sono stati meno di un settimo di quelli dello stesso periodo dell'anno precedente.\r\n\r\nIl 25 agosto su Middle East Eye compare un articolo di Francesca Mannocchi che ha raccolto numerose testimonianze sugli accordi tra uomini dei servizi segreti italiani e le milizie che controllano la costa libica tra Zawiya e Sabratha, i porti da cui partono la maggior parte delle imbarcazioni dirette in Italia. \r\n\r\nTra Tripoli e Zawiya ci sono meno di 50 chilometri e otto posti di blocco. L'unico modo per raggiungerla è via mare.\r\n\r\n“Poche settimane dopo l'emanazione del Codice per le ONG, la costa di Zawiya è avvolta nel silenzio.” (…) Un testimone riferisce “del complesso e delicato equilibrio di potere tra le diverse milizie che gestiscono i vari traffici di esseri umani, petrolio e altro”. “Altre fonti riferiscono che la quiete dei porti tra Zawiya e Sabratha ha un prezzo. Non si spiegherebbe altrimenti come un'area che per anni è stata il crocevia del traffico di esseri umani sia diventata all'improvviso calma.” (…) Il costo negoziato per ottenere il blocco delle partenze per almeno un mese sarebbe di cinque milioni di dollari. \r\nIl governo italiano smentisce qualsiasi accordo con gli scafisti, ma già a fine agosto nuove prove emergono da un articolo dell'Associated Press. La milizia “Martire Abu Anas al Dabbashi” di Sabratha collabora da anni con il governo italiano, perché si occupa della sicurezza dell'impianto ENI di Mellita. \r\n\r\nAssieme alla “Brigata 48” gestiscono tutti i traffici in quel tratto di costa. Entrambe le formazioni armate sono controllate da membri del clan Dabbashi, ossia i “re del traffico di migranti”. Il capo della prima conferma l'intesa con gli italiani. \r\n\r\nIn questi stessi giorni Minniti ha dichiarato alla stampa di essere “preoccupato per le condizioni dei migranti nelle prigioni libiche”. \r\n\r\n \r\n\r\nNegli stessi giorni è stato stipulato un accordo per la realizzazione di campi di concentramento per immigrati in Ciad, in Mali e in Niger. La ciliegina sulla torta del ministro dell'Interno. \r\n\r\n \r\n\r\nLa linea di confine si sposta a sud, oltre il deserto dove i “diritti umani”, nozione sulla quale spesso in Italia si misura l'altrui civiltà, hanno una diversa declinazione.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n2017 09 05 dal lago ong etc","7 Settembre 2017","2017-09-12 16:16:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/mare-nostrum-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"125\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/mare-nostrum-300x125.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/mare-nostrum-300x125.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/mare-nostrum-768x320.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/mare-nostrum.jpg 990w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La cacciata delle ONG e l'accordo con gli scafisti",1504806319,[192,193,70,71],"http://radioblackout.org/tag/accordo-governo-scafisti/","http://radioblackout.org/tag/milizie-di-sabratha/",[195,196,21,15],"accordo governo scafisti","milizie di sabratha",{"post_content":198,"post_title":202,"tags":205},{"matched_tokens":199,"snippet":200,"value":201},[85],"Mediterraneo delle navi delle tante \u003Cmark>ONG\u003C/mark>, che negli ultimi anni si","Che l'aria stesse cambiando lo si è capito quest'inverno. 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La milizia “Martire Abu Anas al Dabbashi” di Sabratha collabora da anni con il governo italiano, perché si occupa della sicurezza dell'impianto ENI di Mellita. \r\n\r\nAssieme alla “Brigata 48” gestiscono tutti i traffici in quel tratto di costa. Entrambe le formazioni armate sono controllate da membri del clan Dabbashi, ossia i “re del traffico di migranti”. Il capo della prima conferma l'intesa con gli italiani. \r\n\r\nIn questi stessi giorni Minniti ha dichiarato alla stampa di essere “preoccupato per le condizioni dei migranti nelle prigioni libiche”. \r\n\r\n \r\n\r\nNegli stessi giorni è stato stipulato un accordo per la realizzazione di campi di concentramento per immigrati in Ciad, in Mali e in Niger. La ciliegina sulla torta del ministro dell'Interno. \r\n\r\n \r\n\r\nLa linea di confine si sposta a sud, oltre il deserto dove i “diritti umani”, nozione sulla quale spesso in Italia si misura l'altrui civiltà, hanno una diversa declinazione.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n2017 09 05 dal lago \u003Cmark>ong\u003C/mark> etc",{"matched_tokens":203,"snippet":204,"value":204},[85],"La cacciata delle \u003Cmark>ONG\u003C/mark> e l'accordo con gli scafisti",[206,208,210,212],{"matched_tokens":207,"snippet":195},[],{"matched_tokens":209,"snippet":196},[],{"matched_tokens":211,"snippet":21},[],{"matched_tokens":213,"snippet":102},[15],[215,220,222],{"field":41,"indices":216,"matched_tokens":217,"snippets":219},[39],[218],[15],[102],{"field":118,"matched_tokens":221,"snippet":204,"value":204},[85],{"field":121,"matched_tokens":223,"snippet":200,"value":201},[85],{"best_field_score":125,"best_field_weight":126,"fields_matched":39,"num_tokens_dropped":53,"score":127,"tokens_matched":128,"typo_prefix_score":53},{"document":226,"highlight":252,"highlights":277,"text_match":123,"text_match_info":287},{"cat_link":227,"category":228,"comment_count":53,"id":229,"is_sticky":53,"permalink":230,"post_author":56,"post_content":231,"post_date":232,"post_excerpt":59,"post_id":229,"post_modified":233,"post_thumbnail":234,"post_thumbnail_html":235,"post_title":236,"post_type":64,"sort_by_date":237,"tag_links":238,"tags":245},[50],[52],"42752","http://radioblackout.org/2017/07/ong-in-catene-piu-morti-in-mare/","Questa mattina i principali quotidiani hanno aperto con il “fallimento” del vertice di Parigi tra Italia, Francia e Germania sull'immigrazione.\r\nMacron ha negato l'accesso ai porti della Republique alle navi che raccolgono i migranti in difficoltà nel Mediterraneo. Il governo spagnolo lo ha seguito a ruota.\r\nUn esito diverso era decisamente improbabile. Da due anni la Francia ha blindato la frontiera di Ventimigli, come la Svizzera il valico di Chiasso. É di oggi la decisione dell'Austria di inviare 750 militari per bloccare l'accesso nel paese di migranti provenienti dall'Italia.\r\n\r\nNel primo semestre di quest'anno, complice una primavera estiva e un primo scorcio d'estate bollente, gli sbarchi sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2016. Pochi osservatori rilevano che il passaggio per il canale di Sicilia è l'unico aperto, dopo la chiusura della rotta balcanica e della via d'acqua dal Marocco alla Spagna.\r\nPoche migliaia di profughi in più sono bastati a giustificare l'ennesimo allarme emergenza.\r\n\r\nA farne le spese sarà la gente in viaggio. Gentiloni al vertice ha ottenuto una promessa dell'aumento delle quote di immigrati redistribuiti in Francia e Germania. 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In questi anni il Mediterraneo è divenuto sudario per oltre 30.000 persone. Altri morti si aggiungeranno ai morti, nel silenzio e nell'indifferenza dei più.\r\n\r\nGentiloni e Minniti si sono ben guardati dal mettere in discussione i trattati di Dublino, che stabiliscono che i profughi e i richiedenti asilo sono tenuti a fare domanda nel paese dove approdano.\r\n\r\n \r\n\r\nLa stretta sulle navi delle Ong che operano nel Mediterraneo è già partita. Questa mattina una nave di Medici senza Frontiere, la Vos Prudence, è rimasta bloccata al porto di Palermo per questioni burocratiche. 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Per mettere ancora di più i bastoni tra le ruote accusano la Geo Barents della mancata consegna della scatola nera della nave, che normalmente viene richiesta solo in caso di incidente occorso all’imbarcazione.\r\nUna lunga serie di trappole per impedire i salvataggi in mare.\r\nLa Geo Barents e le altre navi delle ONG operano in un settore del Mediterraneo dove non c’è nessuno che si occupi soccorrere i naufraghi. Le guardie costiere italiana e maltese non escono dalle acque territoriali, la guardia costiera libica opera solo respingimenti, per ricacciare nell’inferno dei suoi campi di concentramento chi aveva provato a fuggirne. I mercantili ed i pescherecci vengono intimiditi da anni e, quindi capita che, nonostante l’obbligo di soccorso verso chiunque si trovi in difficoltà, spesso voltino lo sguardo e filino via veloci, temendo sequestri, multe, controlli ossessivi.\r\nNel frattempo sulle coste della Calabria a Cutro, in acque territoriali italiane, il mare continua a restituire i cadaveri di uomini, donne e bambini annegati perché nessuno li ha soccorsi quando la loro nave stracarica si è spezzata in due. A centro metri dalla costa, in un mare in tempesta, nessuna imbarcazione della guardia costiera italiana li ha raggiunti. Un pescatore ha avvistato il primo cadavere.\r\nMa Piantedosi è implacabile nel puntare il dito sulle vittime, “perché la disperazione non giustifica viaggi a rischio”. Chi scappa dalla guerra, dalla desertificazione, dalle dittature non ha altra scelta che portare con se bambini e bambine, anziani, malati, fragili. Piantedosi vorrebbe che morissero a casa loro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti della Geo Barents\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-02-28-gatti-geobarents.mp3\"][/audio]","28 Febbraio 2023","2023-02-28 16:44:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/cutro-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/cutro-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/cutro-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/cutro.jpg 700w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Geo Barents bloccata ad Augusta. 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La novità è che la Geo Barents, nonostante di la nuova legge imponga di ripescare un solo gruppo di persone, lasciando annegare altri di cui si fosse captato il messaggio, ha salvato tre gruppi di naufraghi prima di partire alla volta di La Spezia, il porto loro assegnato.\r\nIn base alla normativa rischia una multa tra i diecimila e i cinquantamila euro e il fermo per due mesi. In caso di recidiva scatterebbe anche il sequestro dell’imbarcazione.\r\nSulla nave di Médécins sans frontières, arrivata sabato pomeriggio alla Spezia c’erano 237 migranti, un terzo dei quali erano bambini e ragazzi non accompagnati. I bambini, che più di altri rischiano la vita durante le traversate, erano soprattutto nel secondo e nel terzo salvataggio. Uno di loro ha meno di un anno.\r\nLa legge Piantedosi, ci faceva notare l’avvocato Losco, è in diretto contrasto sia con le norme del mare che con la Costituzione, che stabiliscono che il soccorso di persone in pericolo sia un dovere di chi ha la possibilità di salvarle.\r\nLa Geo Barents, dopo le operazioni di sanificazione degli ambienti, è pronta a ripartire appena arriverà il nulla osta.\r\nAncora non si sa se la Procura di La Spezia deciderà di procedere contro i responsabili della nave.\r\nMentre la Geo Barents attraccava a La Spezia, a Tripoli Meloni, Piantedosi e Tajani erano seduti al tavolo con tagliagole e grassatori divenuti ministri e responsabili del contrasto all’immigrazione.\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti della Geo Barents\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-31-geo-barents-gatti.mp3\"][/audio]","31 Gennaio 2023","2023-01-31 14:15:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Geo Barents. 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Uno di loro ha meno di un anno.\r\nLa legge Piantedosi, ci faceva notare l’avvocato Losco, è in diretto contrasto sia con le norme del mare che con la Costituzione, che stabiliscono che il soccorso di persone in pericolo sia un dovere di chi ha la possibilità di salvarle.\r\nLa Geo Barents, dopo le operazioni di sanificazione degli ambienti, è pronta a ripartire appena arriverà il nulla osta.\r\nAncora non si sa se la Procura di La Spezia deciderà di procedere contro i responsabili della nave.\r\nMentre la Geo Barents attraccava a La Spezia, a Tripoli Meloni, Piantedosi e Tajani erano seduti al tavolo con tagliagole e grassatori divenuti ministri e responsabili del contrasto all’immigrazione.\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti della Geo Barents\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-31-geo-barents-gatti.mp3\"][/audio]",[363,365,367,370,372,374],{"matched_tokens":364,"snippet":40},[],{"matched_tokens":366,"snippet":354},[],{"matched_tokens":368,"snippet":369},[15],"legge contro le \u003Cmark>ong\u003C/mark>",{"matched_tokens":371,"snippet":27},[],{"matched_tokens":373,"snippet":356},[],{"matched_tokens":375,"snippet":102},[15],[377,383],{"field":41,"indices":378,"matched_tokens":379,"snippets":382},[29,169],[380,381],[15],[15],[102,369],{"field":121,"matched_tokens":384,"snippet":360,"value":361},[85],{"best_field_score":125,"best_field_weight":126,"fields_matched":169,"num_tokens_dropped":53,"score":335,"tokens_matched":128,"typo_prefix_score":53},6646,{"collection_name":64,"first_q":15,"per_page":26,"q":15},{"facet_counts":389,"found":437,"hits":438,"out_of":737,"page":128,"request_params":738,"search_cutoff":42,"search_time_ms":26},[390,416],{"counts":391,"field_name":413,"sampled":42,"stats":414},[392,395,397,399,401,403,405,407,409,411],{"count":393,"highlighted":394,"value":394},18,"anarres",{"count":23,"highlighted":396,"value":396},"Bello come una prigione che brucia",{"count":29,"highlighted":398,"value":398},"I Bastioni di Orione",{"count":39,"highlighted":400,"value":400},"liberation front",{"count":39,"highlighted":402,"value":402},"Healing frequencies",{"count":169,"highlighted":404,"value":404},"RADIO KALAKUTA",{"count":169,"highlighted":406,"value":406},"Il giornale malandrino",{"count":128,"highlighted":408,"value":408},"black in",{"count":128,"highlighted":410,"value":410},"Radio Borroka",{"count":128,"highlighted":412,"value":412},"La fine della Fine della storia","podcastfilter",{"total_values":415},17,{"counts":417,"field_name":41,"sampled":42,"stats":435},[418,420,421,422,424,426,428,430,432,433],{"count":29,"highlighted":419,"value":419},"Bastioni di Orione",{"count":32,"highlighted":15,"value":15},{"count":39,"highlighted":24,"value":24},{"count":39,"highlighted":423,"value":423},"carcere",{"count":39,"highlighted":425,"value":425},"repressione",{"count":39,"highlighted":427,"value":427},"war on migrants",{"count":39,"highlighted":429,"value":429},"intelligenza artificiale",{"count":169,"highlighted":431,"value":431},"spyware",{"count":169,"highlighted":394,"value":394},{"count":169,"highlighted":434,"value":434},"faccetta nera",{"total_values":436},101,54,[439,497,542,612,675,708],{"document":440,"highlight":462,"highlights":485,"text_match":123,"text_match_info":496},{"comment_count":53,"id":441,"is_sticky":53,"permalink":442,"podcastfilter":443,"post_author":394,"post_content":444,"post_date":445,"post_excerpt":59,"post_id":441,"post_modified":446,"post_thumbnail":447,"post_title":448,"post_type":449,"sort_by_date":450,"tag_links":451,"tags":457},"43026","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-1-settembre-estate-di-guerra-faccetta-nera-a-piazza-indipendenza-charlottesville-la-cacciata-delle-ong-e-laccordo-con-i-trafficanti/",[394],"Dopo tre settimane di vacanza siamo tornati sulle libere frequenze di Blackout per un un nuovo viaggio nel pianeta delle utopie concrete\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n2017 09 01 anarres1\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n2017 09 01 anarres2\r\n2017 09 01 anarres3\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\n\r\nUna lunga estate di guerra\r\n\r\n \r\n\r\nFaccetta nera. 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In agosto siamo in pausa\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[578,580,582,584,586,588,590,592,594,596,598,600],{"matched_tokens":579,"snippet":563,"value":563},[],{"matched_tokens":581,"snippet":434,"value":434},[],{"matched_tokens":583,"snippet":564,"value":564},[],{"matched_tokens":585,"snippet":565,"value":565},[],{"matched_tokens":587,"snippet":24,"value":24},[],{"matched_tokens":589,"snippet":566,"value":566},[],{"matched_tokens":591,"snippet":102,"value":102},[15],{"matched_tokens":593,"snippet":567,"value":567},[],{"matched_tokens":595,"snippet":568,"value":568},[],{"matched_tokens":597,"snippet":569,"value":569},[],{"matched_tokens":599,"snippet":570,"value":570},[],{"matched_tokens":601,"snippet":571,"value":571},[],[603,609],{"field":41,"indices":604,"matched_tokens":605,"snippets":607,"values":608},[26],[606],[15],[102],[102],{"field":121,"matched_tokens":610,"snippet":575,"value":576},[85],{"best_field_score":125,"best_field_weight":126,"fields_matched":169,"num_tokens_dropped":53,"score":335,"tokens_matched":128,"typo_prefix_score":53},{"document":613,"highlight":641,"highlights":665,"text_match":123,"text_match_info":674},{"comment_count":53,"id":614,"is_sticky":53,"permalink":615,"podcastfilter":616,"post_author":394,"post_content":617,"post_date":618,"post_excerpt":59,"post_id":614,"post_modified":619,"post_thumbnail":620,"post_title":621,"post_type":449,"sort_by_date":622,"tag_links":623,"tags":632},"42794","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-7-luglio-a-torino-non-si-balla-piu-la-bussola-nel-caos-la-guerra-nel-mediterraneo-i-no-tav-in-un-cielo-senza-stelle-i-sinistri-destini-dellamerica-latina/",[394],"Come ogni venerdì, anche il 7 luglio, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, con la nostra astro-nave siamo approdati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 07 07 anarres1\r\n\r\n \r\n2017 07 07 anarres2\r\n2017 07 07 anarres3\r\n \r\n\r\nA Torino non si balla più. L'ultima trovata della sindaca Appendino? La sindaca a 5Stelle ha cacciato da chi ballava in piazza Castello. Da anni, ogni mercoledì sera, senza soldi, né organizzazione, né permessi la gente si incontrava. Qualcuno suonava le arie occitane e gli altri ballavano.\r\n\r\n\r\nNiente di più in-decoroso della gratuità. Se non fai soldi arrivano carte bollate e vigili urbani.\r\n\r\n\r\nPer un'estate a 5stelle. \r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\n\r\nLa bussola nel caos. Riflessioni sulla politica della paura, le prospettive di lotta e autogestione. Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo autore di un articolo appena uscito su A rivista\r\n\r\n \r\n\r\nLa guerra nel Mediterraneo. Riflessioni su ONG, Africa, ruolo dell'ENI, politiche neocoloniali...\r\nNe parliamo con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'università di Palermo\r\n\r\n \r\n\r\nUn cielo senza stelle. I No Tav, la fascinazione della delega, la forza dell'azione diretta\r\n\r\n \r\n\r\nQuando la sinistra è il problema e non la soluzione. Un articolo Raul Zibechi sull'america latina uscito sul settimanale Umanità Nova\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 8 luglio\r\nore 10 Venaus \r\nI No Tav in marcia per la libertà di movimento\r\n\r\n\r\nSabato 8 luglio il movimento No Tav aveva lanciato un appello per una giornata di lotta contro i blocchi e i divieti tra Chiomonte e Giaglione.\r\n\r\n\r\nOrmai da mesi, oltre alle zone rosse stabili e straordinarie intorno all’area di cantiere, la polizia in occasione di marce notturne ha chiuso tutti gli ingressi di Giaglione, disponendosi sin sulla statale del Moncenisio, una zona lontana chilometri dalla Clarea.\r\n\r\n\r\nUn’ulteriore passo verso la totale militarizzazione dell’area.\r\n\r\n\r\nRiprenderci le strade con una manifestazione diurna, aperta, partecipata da tutti era l’obiettivo della giornata di lotta dell’8 luglio.\r\n\r\n\r\nMa non solo.\r\n\r\n\r\nDa troppo tempo si sta allargando la distanza tra la minoranza che agisce e i più che plaudono, limitandosi alle grandi marce popolari, quando il movimento si raccoglie per dimostrare che l’opposizione all’opera è forte e radicata, nonostante la repressione, i giochi della politica, il tempo che passa, la tentazione della rassegnazione.\r\n\r\n \r\n\r\nLa manifestazione dell'8 luglio ha alluso ad una possibilità che diventa necessità ineludibile di fronte alle sfide che ci attendono.\r\n\r\n\r\nÈ tempo che la lotta, l’azione diretta siano nuovamente patrimonio di tutti.\r\n\r\n \r\n\r\nOggi ancora nei paesi vicini al cantiere, domani per bloccare e rendere ingovernabile l’intera valle.\r\n\r\n \r\n\r\nNoi eravamo presenti con uno spezzone rosso e nero.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo distribuito \"Un cielo senza stelle\", un documento sul movimento e le prospettive della lotta, in vista dell’apertura dei nuovi cantieri, che segneranno l’avvio definitivo dei lavori per la realizzazione della linea ad alta velocità tra Torino e Lyon.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 25 luglio\r\n\r\n\r\nore 21\r\n\r\n\r\nassemblea antimilitarista\r\n\r\n\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\n \r\n\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\n\r\n \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","12 Luglio 2017","2018-10-17 22:58:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/images-200x110.jpeg","Anarres del 7 luglio. 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Uno dei prodotti del riprocessamento delle scorie è il plutonio, che serve a fare le bombe atomiche.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nI come Intelligence. Studenti a lezione dai servizi segreti\r\nI come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti. È il frutto di un recentissimo accordo – senza precedenti in Italia – tra il ministero dell’Istruzione e del merito e il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo della presidenza del Consiglio a capo dei servizi segreti. “I come Intelligence è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole superiori. “Esso è volto ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia”, spiegano i firmatari..\r\nNello specifico, l’intesa Istruzione-DIS prevede l’organizzazione di “iniziative di divulgazione e formazione” rivolte alle nuove generazioni per “favorire la consapevolezza sulle funzioni assegnate all’Intelligence italiana” ed “esplorare la storia, il linguaggio, i protagonisti e l’organizzazione dei Servizi Segreti italiani”.\r\nCon quest’ultima iniziativa il governo punta sia al reclutamento sia all’indottrinamento. A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le elezioni politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle ONG e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel porto di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle Ong e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle ONG impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell'attitudine imperialista e neocoloniale dello stato italiano.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 17 maggio\r\nCena dei senzastato\r\nmenù vegan\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nBenefit lotte\r\nQuanto costa? Quanto puoi, più che puoi!\r\nPrenotazioni a antimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\n\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Maggio 2024","2024-05-14 16:59:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/guerre-globali-2-bis-200x110.jpg","Anarres del 10 maggio. Nucleare: le favole di Pichetto-Fratin. Studenti a lezione dai servizi segreti. Franco Serantini. ONG: genealogia della criminalizzazione. I 2 giugno noi disertiamo!…",1715705950,[687],"http://radioblackout.org/tag/guerra/",[689],"guerra",{"post_content":691,"post_title":695},{"matched_tokens":692,"snippet":693,"value":694},[85],"Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle \u003Cmark>ONG\u003C/mark> e della solidarietà in mare\r","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nVerso il ritorno del nucleare?\r\nIn occasione del G7 Energia e Ambiente, tenutosi alla Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile, la vice ministra dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha fatto esplicite dichiarazioni a favore del ritorno del nucleare, pigiando il pedale parlando di piccole centrali e di fusione.\r\nLe centrali mini sono pericolose come quelle maxi e ne servono di più, la fusione è una tecnologia sperimentale ben lungi dall’avere una possibilità di applicazione pratica.\r\nNonostante ciò sia alla COP tenutasi in Qatar che al G7 è stata collocata tra le energie rinnovabili, pulite. E pazienza per le pericolosissime scorie radioattive, pazienza la sua stretta connessione con il settore militare. Uno dei prodotti del riprocessamento delle scorie è il plutonio, che serve a fare le bombe atomiche.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nI come Intelligence. Studenti a lezione dai servizi segreti\r\nI come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti. È il frutto di un recentissimo accordo – senza precedenti in Italia – tra il ministero dell’Istruzione e del merito e il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo della presidenza del Consiglio a capo dei servizi segreti. “I come Intelligence è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole superiori. “Esso è volto ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia”, spiegano i firmatari..\r\nNello specifico, l’intesa Istruzione-DIS prevede l’organizzazione di “iniziative di divulgazione e formazione” rivolte alle nuove generazioni per “favorire la consapevolezza sulle funzioni assegnate all’Intelligence italiana” ed “esplorare la storia, il linguaggio, i protagonisti e l’organizzazione dei Servizi Segreti italiani”.\r\nCon quest’ultima iniziativa il governo punta sia al reclutamento sia all’indottrinamento. A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le elezioni politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle \u003Cmark>ONG\u003C/mark> e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le \u003Cmark>Ong\u003C/mark> impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel porto di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle \u003Cmark>Ong\u003C/mark> e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle \u003Cmark>ONG\u003C/mark> impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell'attitudine imperialista e neocoloniale dello stato italiano.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 17 maggio\r\nCena dei senzastato\r\nmenù vegan\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nBenefit lotte\r\nQuanto costa? Quanto puoi, più che puoi!\r\nPrenotazioni a antimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\n\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":696,"snippet":697,"value":697},[85],"Anarres del 10 maggio. 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Il FRO (Fundamental Rights Officer) dell’agenzia ha dichiarato che la soluzione non può che ricercarsi in un aumento degli effettivi di Frontex schierati all’interno dei suddetti scenari.\r\n\r\nNe parliamo insieme a Yasha Maccanico di Statewatch.org:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_FRO_frontex_yasha.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTEORIE DEL COMPLOTTO, ONG, WAR ON MIGRANTS…\r\n\r\nMentre in Italia si implementano norme per sottrarre la presenza e gi sguardi scomodi delle navi ONG dal Mediterraneo, sbucano dei filmati “rimasti nascosti” di un sottomarino militare che scagionerebbero il ministro Salvini dalle accuse di sequestro di persona.\r\n\r\nI toni torbidi non riguardano solo l’attualità, ma anche la genesi del teorema che vorrebbe rappresentare le navi ONG come complici dei “trafficanti di esseri umani”.\r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo D’Agostino, co-autore - insieme a Zach Cambell - di un’inchiesta che cerca di fare luce su questi scenari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_Lorenzo-rebel-boat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nINTELLIGENZA ARTIFICIALE E PROCESSI CYBERGUIDATI\r\n\r\nAbbiamo parlato in più occasioni della relazione che sta instaurandosi tra IA e apparato sanzionatorio, dalla valutazione del rischio per la messa in prova fino all’implementazione del sistema Smart Court - System Of Systems in Cina.\r\n\r\nNegli USA, la start-up DoNotPay propone una sorta di “suggeritore” in tempo reale per guidare le persone imputate di reati legati al codice della strada all’interno delle udienze; un sistema rappresentato come “avvocato robot”. Cosa può produrre questa progressiva delega cognitiva e interpretativa dell’umano verso l’intelligenza artificiale? 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