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Tutti luoghi dove migranti e richiedenti asilo sopravvivono aspettando di raggiungere la Gran Bretagna o semplicemente vivono non avendo altro orizzonte che restare accampati. La violenza di polizia e gruppi paramilitari non si ferma ma si trasforma: al momento non si sa ancora bene quanti siano i gruppi apertamente fascisti che da tempo aggrediscono i migranti e i richiedenti asilo in città o vicino ai campi, e quanti gli agenti in \"borghese\" che compiono le stesse aggressioni che resteranno, naturalmente, impunite.\r\n\r\nI feriti, in queste ultime settimane, sono stati numerosi così come le spedizioni punitive. Di fatto per le persone della baraccopoli diventa sempre più pericoloso avvicinarsi alla città. Molti si allontanano per il terrore di essere aggrediti, pestati, incarcerati. Uno dei risultati prodotti da questa violenza diffusa e apparentemente \"non organizzata\" - molto funzionale alle istituzioni e prima ancora di qualsiasi operazione di sgombero - vede migranti e richiedenti asilo abbandonare gli accampamenti autocostruiti, cercare rifugio in altri campi o spostandosi in altre città o paesi. In queste ore, alla vigilia di altre azioni di sgombero e deportazione in altre strutture, la ricattabilità è come sempre massima nei confronti dei migranti. A questo si aggiunge la militarizzazione della zona e il controllo capillare dell'autostrada che porta al tunnel sotto la Manica, delle stazioni e del porto di Calais.\r\n\r\nLa guerra a migranti e richiedenti asilo è aperta e dichiarata anche qui. Il prossimo enorme sgombero annunciato per lunedì 22 febbraio, con ruspe e uno spiegamento molto ingente di polizia, colpirà almeno 800 persone nella zona centrale della Jungle.\r\n\r\nClaudia questa mattina, proprio da Calais, ci ha fatto un quadro di quello che sta succedendo. Ascolta il contributo:\r\n\r\nclaudia","15 Febbraio 2016","2016-02-18 11:54:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/France_migrant-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/France_migrant-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/France_migrant-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/France_migrant.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aggiornamenti da Calais sulla guerra contro gli abitanti della Jungle",1455542408,[115,116,117,118,119,120,68,121,122,123,124],"http://radioblackout.org/tag/aggressioni-a-migranti/","http://radioblackout.org/tag/calais/","http://radioblackout.org/tag/fascisti/","http://radioblackout.org/tag/feriti/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-migranti/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/richiedenti-asilo/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/the-jungle/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[126,127,128,129,130,131,74,132,133,134,135],"aggressioni a migranti","Calais","fascisti","feriti","guerra ai migranti","migranti","richiedenti asilo","Sgomberi","the Jungle","violenza della polizia",{"tags":137},[138,140,142,144,146,148,150,152,154,156,158],{"matched_tokens":139,"snippet":126},[],{"matched_tokens":141,"snippet":127},[],{"matched_tokens":143,"snippet":128},[],{"matched_tokens":145,"snippet":129},[],{"matched_tokens":147,"snippet":130},[],{"matched_tokens":149,"snippet":131},[],{"matched_tokens":151,"snippet":87},[74],{"matched_tokens":153,"snippet":132},[],{"matched_tokens":155,"snippet":133},[],{"matched_tokens":157,"snippet":134},[],{"matched_tokens":159,"snippet":135},[],[161],{"field":38,"indices":162,"matched_tokens":163,"snippets":165},[25],[164],[74],[87],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":50,"score":100,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":50},{"document":168,"highlight":191,"highlights":199,"text_match":206,"text_match_info":207},{"cat_link":169,"category":170,"comment_count":50,"id":171,"is_sticky":50,"permalink":172,"post_author":53,"post_content":173,"post_date":174,"post_excerpt":56,"post_id":171,"post_modified":175,"post_thumbnail":176,"post_thumbnail_html":177,"post_title":178,"post_type":61,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":186},[47],[49],"58791","http://radioblackout.org/2020/03/rivolta-pestaggi-e-fuoco-al-cpr-di-gradisca/","La scorsa settimana è partito uno sciopero della fame sostenuto da un mail bombing solidale con i detenuti del Centro, che protestavano contro le pessime condizioni igieniche e il sovraffollamento durante l’epidemia.\r\nAlmeno un recluso è stato trovato positivo al Covid 19 senza che fossero fatti i tamponi o prese misure per la quarantena dei compagni di cella.\r\nNel fine settimana c’è stato un principio di rivolta con materassi incendiati e pestaggi da parte delle guardie della prigione per migranti.\r\nLe condizioni di vita nel Centro per il rimpatrio rischiano di favorire la diffusione del virus.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele dell’Assemblea No Frontiere No CPR del Friuli Venezia Giulia. 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Un luogo, ben noto per essere stato teatro di soprusi di ogni tipo, a partire dalle condizioni degradanti di detenzione fino all’uso smodato di psicofarmaci per silenziare e annullare ogni forma di resistenza e dissenso. Un dispositivo repressivo ed esplicitamente razzista, dove abusi e violenze risultano essere all’ordine del giorno: pestaggi, intimidazioni e torture sono stati ripetutamente denunciati, senza conseguenza alcuna per i responsabili. Non possiamo dimenticare tutti i morti che hanno segnato la storia del CPR di Torino. Tra i casi più eclatanti, ricordiamo la morte di Moussa Balde nel 2021, suicidatosi dopo essere stato vittima di un pestaggio razzista a Ventimiglia. Moussa, invece di ricevere protezione e cura, è stato rinchiuso nel CPR, dove l’ isolamento detentivo (ricordiamo a tal proposito l’uso dell'”ospedaletto” come mezzo punitivo) lo ha spinto a togliersi la vita. Ma non è il primo morto nel CPR di Torino nell’area dell’ospedaletto, ricordiamo Hossain Faisal, bengalese di 32 anni, vittima di violenza all’interno dello stesso centro e posto in isolamento punitivo per 22 giorni, senza possibilità di chiedere aiuto visto che i campanelli di allarme vicino ai letti non erano funzionati. Venne trovato morto tra 7 e l’8 luglio 2019, per arresto cardiaco, si dirà. Altre morti, forse meno note, pesano in uguale maniera sulla coscienza collettiva.\r\n\r\nLa nuova gestione del CPR è stata affidata alla cooperativa Sanitalia Service, già attiva nel settore sanitario piemontese; con un appalto da 8,4 milioni di euro, Sanitalia entra in un mercato che lucra sulla detenzione amministrativa, dimostrando come dietro le politiche migratorie si celino enormi interessi economici. Infatti, la gestione privata di strutture come il CPR non fa che incentivare l’abbattimento dei costi che rende la detenzione un business e i corpi migranti delle merci.\r\n\r\nMobilitiamoci insieme, affinché non ci sia nessun CPR, né qui né altrove.\r\n\r\nCi vediamo sabato Sabato 22 marzo, alle ore 10.30, la Rete Mai Più Lager – No ai CPR, il Forum di Salute Mentale, il Legal Team – Torino e la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) invitano a un presidio davanti al CPR di Corso Brunelleschi, prossimo alla riapertura. Per l’occasione, arriverà in sede Marco Cavallo, simbolo della prassi anti-istituzionale, che ha portato alla chiusura dei manicomi.\r\n\r\nCi vediamo Lunedì 24 marzo alle 18.00 per un presidio contro la riapertura del CPR di corso Brunelleschi. Seguire le pagine social del @csoa gabrio per rimanere aggiornat3 sul presidio.\r\n\r\nFREEDOM-HURRIYA-LIBERTA'\r\n\r\nNe abbiamo parlato durante la mattinata informativa di Radio Blackout questo mercoledì 19 marzo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","20 Marzo 2025","2025-03-20 15:40:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/NOCPR-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"228\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/NOCPR-300x228.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/NOCPR-300x228.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/NOCPR.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Prossima apertura del CPR di corso Brunelleschi",1742485227,[294,295,296,297,298],"http://radioblackout.org/tag/freedom-hurriya-liberta/","http://radioblackout.org/tag/mai-piu-cpr/","http://radioblackout.org/tag/nocpr/","http://radioblackout.org/tag/riapertura-cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpr-corso-brunelleschi/",[300,301,302,303,304],"#freedom hurriya libertà","#mai più cpr","#nocpr","#riapertura cpr","cpr corso brunelleschi",{"post_content":306},{"matched_tokens":307,"snippet":308,"value":309},[74],"risultano essere all’ordine del giorno: \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark>, intimidazioni e torture sono stati","Torniamo a parlare di CPR perché è ormai imminente (stando alle notizie pubbliche) che questo luogo, culla del razzismo di stato, che tortura impunemente i migranti, condannandoli a una detenzione degradante e disumana, tornerà in funzione da lunedì 24 marzo.\r\n\r\nUn luogo invisibilizzato a chi passa all'esterno, non indicato, circondato da alte mura, a due passi dal parco Ruffini, in corso Brunelleschi. Un luogo, ben noto per essere stato teatro di soprusi di ogni tipo, a partire dalle condizioni degradanti di detenzione fino all’uso smodato di psicofarmaci per silenziare e annullare ogni forma di resistenza e dissenso. Un dispositivo repressivo ed esplicitamente razzista, dove abusi e violenze risultano essere all’ordine del giorno: \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark>, intimidazioni e torture sono stati ripetutamente denunciati, senza conseguenza alcuna per i responsabili. Non possiamo dimenticare tutti i morti che hanno segnato la storia del CPR di Torino. Tra i casi più eclatanti, ricordiamo la morte di Moussa Balde nel 2021, suicidatosi dopo essere stato vittima di un \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark>o razzista a Ventimiglia. Moussa, invece di ricevere protezione e cura, è stato rinchiuso nel CPR, dove l’ isolamento detentivo (ricordiamo a tal proposito l’uso dell'”ospedaletto” come mezzo punitivo) lo ha spinto a togliersi la vita. Ma non è il primo morto nel CPR di Torino nell’area dell’ospedaletto, ricordiamo Hossain Faisal, bengalese di 32 anni, vittima di violenza all’interno dello stesso centro e posto in isolamento punitivo per 22 giorni, senza possibilità di chiedere aiuto visto che i campanelli di allarme vicino ai letti non erano funzionati. Venne trovato morto tra 7 e l’8 luglio 2019, per arresto cardiaco, si dirà. Altre morti, forse meno note, pesano in uguale maniera sulla coscienza collettiva.\r\n\r\nLa nuova gestione del CPR è stata affidata alla cooperativa Sanitalia Service, già attiva nel settore sanitario piemontese; con un appalto da 8,4 milioni di euro, Sanitalia entra in un mercato che lucra sulla detenzione amministrativa, dimostrando come dietro le politiche migratorie si celino enormi interessi economici. Infatti, la gestione privata di strutture come il CPR non fa che incentivare l’abbattimento dei costi che rende la detenzione un business e i corpi migranti delle merci.\r\n\r\nMobilitiamoci insieme, affinché non ci sia nessun CPR, né qui né altrove.\r\n\r\nCi vediamo sabato Sabato 22 marzo, alle ore 10.30, la Rete Mai Più Lager – No ai CPR, il Forum di Salute Mentale, il Legal Team – Torino e la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) invitano a un presidio davanti al CPR di Corso Brunelleschi, prossimo alla riapertura. Per l’occasione, arriverà in sede Marco Cavallo, simbolo della prassi anti-istituzionale, che ha portato alla chiusura dei manicomi.\r\n\r\nCi vediamo Lunedì 24 marzo alle 18.00 per un presidio contro la riapertura del CPR di corso Brunelleschi. Seguire le pagine social del @csoa gabrio per rimanere aggiornat3 sul presidio.\r\n\r\nFREEDOM-HURRIYA-LIBERTA'\r\n\r\nNe abbiamo parlato durante la mattinata informativa di Radio Blackout questo mercoledì 19 marzo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[311],{"field":204,"matched_tokens":312,"snippet":308,"value":309},[74],{"best_field_score":208,"best_field_weight":278,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":50,"score":279,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":50},6646,{"collection_name":61,"first_q":74,"per_page":25,"q":74},5,{"facet_counts":318,"found":355,"hits":356,"out_of":523,"page":99,"request_params":524,"search_cutoff":39,"search_time_ms":525},[319,333],{"counts":320,"field_name":331,"sampled":39,"stats":332},[321,324,327,329],{"count":322,"highlighted":323,"value":323},26,"Bello come una prigione che brucia",{"count":325,"highlighted":326,"value":326},20,"anarres",{"count":210,"highlighted":328,"value":328},"Harraga",{"count":99,"highlighted":330,"value":330},"la perla di labuan","podcastfilter",{"total_values":91},{"counts":334,"field_name":38,"sampled":39,"stats":353},[335,337,338,340,342,344,346,348,349,351],{"count":336,"highlighted":18,"value":18},17,{"count":17,"highlighted":15,"value":15},{"count":316,"highlighted":339,"value":339},"bello come una prigione che brucia",{"count":91,"highlighted":341,"value":341},"reato tortura",{"count":28,"highlighted":343,"value":343},"tortura",{"count":28,"highlighted":345,"value":345},"war on migrants",{"count":28,"highlighted":347,"value":347},"suicidi in carcere",{"count":28,"highlighted":37,"value":37},{"count":28,"highlighted":350,"value":350},"carcere delle vallette",{"count":210,"highlighted":352,"value":352},"polizia violenta",{"total_values":354},120,50,[357,397,426,452,476,498],{"document":358,"highlight":382,"highlights":391,"text_match":206,"text_match_info":396},{"comment_count":50,"id":359,"is_sticky":50,"permalink":360,"podcastfilter":361,"post_author":362,"post_content":363,"post_date":364,"post_excerpt":56,"post_id":359,"post_modified":365,"post_thumbnail":366,"post_title":367,"post_type":368,"sort_by_date":369,"tag_links":370,"tags":378},"88344","http://radioblackout.org/podcast/violenza-sanitaria-marco-bondavalli-circuito-della-violenza-tortura-pestaggi-e-suicidi/",[323],"bellocome","Estratti dalla puntata del 25 marzo 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nVIOLENZA SANITARIA: LA STORIA DI MARCO BONDAVALLI\r\n\r\nNegli ultimi mesi, grazie al contributo dello Sportello di Supporto Psicologico per i famigliari delle persone uccise dal carcere e alle testimonianze della sorella, abbiamo in più occasioni raccontato la situazione di sofferenza e di rischio per la propria sopravvivenza a cui è stato costretto Marco Leandro Bondavalli.\r\n\r\nAttualmente trasferito in ricovero ospedaliero (art. 11 OP), Marco ha scelto di prendere parola e di raccontarci la dimensione di violenza sanitaria che può assumere la detenzione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_bondavalli-audio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTORTURA, PESTAGGI E SUICIDI\r\n\r\nIl carcere è un “circuito della violenza”: quella della cattura, quella sanitaria, quella muscolare delle squadrette punitive, quella dei suicidi.\r\n\r\nDa Foggia arriva la notizia di una nuova inchiesta sulle torture in carcere, con tanto di filmato, che ci restituisce la normalità dei pestaggi, il clima di totale “connivenza di corpo” che li consente, le pressioni operate sulle vittime, ma indirettamente anche la condizione di assuefazione verso cui ci sta conducendo – negli ultimi anni - la sequenza di esposizioni visive alla certificata brutalità della Polizia Penitenziaria.\r\n\r\nA Bologna, una donna di 55 anni si è suicidata inalando gas durante la visita del cardinale Zuppi (presidente della CEI), lasciando un ultimo messaggio che non uscirà – probabilmente - mai dalle mura della censura che tutela l’apparato punitivo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_foggia-dozza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa violenza in carcere assume forme diverse a seconda di come si incanala: è certamente quella strutturale (della cattura, della sottomissione, della depressione scientifica, dell’abbandono sanitario, ecc.), è molto evidentemente quella muscolare dei pestaggi, ma anche i suicidi possono essere identificati come un indirizzamento della violenza verso di sé. A questo proposito leggiamo un contributo di Salvatore Ricciardi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB-ricciardi-suicidi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDa Contromaelstrom:\r\n\r\nNegli anni dal 1960 al 1969 la presenza media nelle carceri era di 32.754 detenuti, i suicidi sono stati 100 e i tentativi di suicidio 302, pari a un tasso rispettivamente di 3,01 e 9,24 su 10.000. (media: 10 l’anno)\r\n\r\nNegli anni dal 2000 al 2009 la presenza media è stata di 58.000 detenuti, i suicidi sono stati 736 e i tentativi di suicidio oltre 8.000, pari a un tasso rispettivamente di 10,32 e 142,94 su 10.000. (media: 56,6 suicidi l’anno). Le morti in generale sono circa 160 morti in generale l’anno. E sono in crescita!\r\n\r\nPerché questa impennata verso l’alto dei suicidi? Lo spartiacque avviene nel 1986. Prima di allora la rabbia dei detenuti scagliava la violenza prodotta dalla carcerazione contro le cose della prigione: rivolte e distruzioni di suppellettili e mura; e contro i carcerieri: sequestro di guardie, scontro con le stesse. Dopo il 1986, la rabbia dei detenuti, e la conseguente violenza, è stata indirizzata altrove: suicidi, tentati suicidi e atti di autolesionismo: oltre 10.000 l’anno.\r\nIl punto di vista dei media e dell’opinione pubblica benpensante è entusiasta: sono cessate le rivolte, il carcere è stato “pacificato”. I corpi dei detenuti ne risultano massacrati, ma questo all’opinione pubblica non interessa granché!\r\nCosa ha fatto cambiare direzione all’espressione della rabbia dei prigionieri? È stata l’introduzione del carcere “premiale”. Prima il carcere erogava solo violenza e ne riceveva dai carcerati altrettanta. Ora il carcere eroga ancora tanta violenza ma anche premi, in cambio pretende che il carcerato rispetti il carcere e i carcerieri altrimenti perde i premi (permessi, sconti di pena, misure alternative, ecc.). Il prigioniero è così “costretto” a indirizzare la violenza, che ha maturato dentro, verso se stesso.\r\nIl benpensante dirà: il sistema premiale ha tolto la violenza dal carcere (ha messo fine alle rivolte), se fosse sincero dovrebbe riconoscere che il sistema premiale ha semplicemente indirizzato altrove la violenza del prigioniero: verso il proprio corpo.\r\nI dati, osservati onestamente, ci dicono che, in termini di costi umani, la quantità di violenza è molto aumentata nelle carceri, ma si vede di meno!\r\nPer questo affermiamo che il carcere non è riformabile!","28 Marzo 2024","2024-03-28 09:56:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/bcupcb-circuito-violenza-200x110.jpg","VIOLENZA SANITARIA: MARCO BONDAVALLI - CIRCUITO DELLA VIOLENZA: TORTURA, PESTAGGI E SUICIDI","podcast",1711619818,[371,372,373,374,375,376,377],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/marco-bondavalli/","http://radioblackout.org/tag/reato-tortura/","http://radioblackout.org/tag/salvatore-ricciardi/","http://radioblackout.org/tag/sanita/","http://radioblackout.org/tag/suicidi-in-carcere/","http://radioblackout.org/tag/tortura/",[18,379,341,380,381,347,343],"marco bondavalli","Salvatore Ricciardi","Sanità",{"post_content":383,"post_title":388},{"matched_tokens":384,"snippet":386,"value":387},[385],"PESTAGGI","audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_bondavalli-audio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTORTURA, \u003Cmark>PESTAGGI\u003C/mark> E SUICIDI\r\n\r\nIl carcere è","Estratti dalla puntata del 25 marzo 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nVIOLENZA SANITARIA: LA STORIA DI MARCO BONDAVALLI\r\n\r\nNegli ultimi mesi, grazie al contributo dello Sportello di Supporto Psicologico per i famigliari delle persone uccise dal carcere e alle testimonianze della sorella, abbiamo in più occasioni raccontato la situazione di sofferenza e di rischio per la propria sopravvivenza a cui è stato costretto Marco Leandro Bondavalli.\r\n\r\nAttualmente trasferito in ricovero ospedaliero (art. 11 OP), Marco ha scelto di prendere parola e di raccontarci la dimensione di violenza sanitaria che può assumere la detenzione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_bondavalli-audio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTORTURA, \u003Cmark>PESTAGGI\u003C/mark> E SUICIDI\r\n\r\nIl carcere è un “circuito della violenza”: quella della cattura, quella sanitaria, quella muscolare delle squadrette punitive, quella dei suicidi.\r\n\r\nDa Foggia arriva la notizia di una nuova inchiesta sulle torture in carcere, con tanto di filmato, che ci restituisce la normalità dei \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark>, il clima di totale “connivenza di corpo” che li consente, le pressioni operate sulle vittime, ma indirettamente anche la condizione di assuefazione verso cui ci sta conducendo – negli ultimi anni - la sequenza di esposizioni visive alla certificata brutalità della Polizia Penitenziaria.\r\n\r\nA Bologna, una donna di 55 anni si è suicidata inalando gas durante la visita del cardinale Zuppi (presidente della CEI), lasciando un ultimo messaggio che non uscirà – probabilmente - mai dalle mura della censura che tutela l’apparato punitivo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_foggia-dozza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa violenza in carcere assume forme diverse a seconda di come si incanala: è certamente quella strutturale (della cattura, della sottomissione, della depressione scientifica, dell’abbandono sanitario, ecc.), è molto evidentemente quella muscolare dei \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark>, ma anche i suicidi possono essere identificati come un indirizzamento della violenza verso di sé. 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Fabio Anselmo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-ricc-intercet.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNegli ultimi giorni, l’attenzione mediatica e parlamentare rispetto ai pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sembra voler caratterizzare l’eccezionalità e irripetibilità di una pratica decisamente diffusa, omettendo di “unire i puntini” rappresentati dai recenti casi di San Gimignano, Foggia, Torino, Viterbo e tanti altri. Ne parliamo con Sandra Berardi dell’associazione Yairaiha.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-yairaiha-smcvsgim.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSullo sfondo della mancata assegnazione della appalto per il sistema JEDI, la nomina nel consiglio di amministrazione di Amazon del Generale Keith Alexander (ex direttore della NSA e responsabile del programma di sorveglianza di massa PRISM) rappresenta efficacemente l’attenzione che le BigTech nutrono per il settore militare, ma al contempo quanto queste grandi corporations stiano assomigliando sempre più ai nuovi “Stati-privati”, con i propri ministri della difesa, dell’istruzione, della salute.\r\nIn conclusione qualche riflessione sulle isterectomie coatte nei confronti di diverse recluse nei centri di detenzione dall’ICE (agenzia federale statunitense per il rastrellamento dei migranti) e la sua partnership con Palantir (colosso privato nell’elaborazione dati a fini di intelligence).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-gen-amazon-ice-palantir.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[estratti dalla puntata del 28 settembre 2020]\r\n\r\n \r\n\r\nNonostante l’ipocrita smarcatura riguardo alla fornitura di tecnologie di riconoscimento facciale alle forze dell’ordine statunitensi, Microsoft e i suoi servizi su Azure Cloud rappresentano la principale infrastruttura digitale dell’apparato repressivo americano: un’incubatrice di servizi che spaziano dalla sorveglianza del territorio alla polizia predittiva, fino ai veicoli MAPP.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-azure-cloud.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n[estratti dalla puntata del 14 settembre 2020]\r\n\r\n ","9 Ottobre 2020","2020-10-09 13:03:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-ocp-microsoft-200x110.jpg","Riforma intercettazioni, pestaggi in carcere, il Generale Amazon e la Polizia Microsoft",1602248619,[371,409],"http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/",[18,411],"sorveglianza",{"post_content":413,"post_title":417},{"matched_tokens":414,"snippet":415,"value":416},[74],"mediatica e parlamentare rispetto ai \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark> avvenuti nel carcere di Santa","[Estratti dalla puntata di Bello Come una Prigione Che Brucia del 5 ottobre 2020]\r\n\r\nInsieme a Riccardo Coluccini cerchiamo di riflettere sulla recente Riforma delle Intercettazioni: l’architettura della raccolta e conservazione dati, il ruolo dei privati, i captatori informatici e la penetrazione dei computer, la superficie sorvegliante dell’IoT (Internet delle Cose).\r\nUn altro aspetto che sembra emergere da questa riforma, riguarda un rafforzamento dell’asimmetria di potere tra accusa e difesa, come descritto dalle parole dell’avv. 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Ne parliamo con Sandra Berardi dell’associazione Yairaiha.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-yairaiha-smcvsgim.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSullo sfondo della mancata assegnazione della appalto per il sistema JEDI, la nomina nel consiglio di amministrazione di Amazon del Generale Keith Alexander (ex direttore della NSA e responsabile del programma di sorveglianza di massa PRISM) rappresenta efficacemente l’attenzione che le BigTech nutrono per il settore militare, ma al contempo quanto queste grandi corporations stiano assomigliando sempre più ai nuovi “Stati-privati”, con i propri ministri della difesa, dell’istruzione, della salute.\r\nIn conclusione qualche riflessione sulle isterectomie coatte nei confronti di diverse recluse nei centri di detenzione dall’ICE (agenzia federale statunitense per il rastrellamento dei migranti) e la sua partnership con Palantir (colosso privato nell’elaborazione dati a fini di intelligence).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-gen-amazon-ice-palantir.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[estratti dalla puntata del 28 settembre 2020]\r\n\r\n \r\n\r\nNonostante l’ipocrita smarcatura riguardo alla fornitura di tecnologie di riconoscimento facciale alle forze dell’ordine statunitensi, Microsoft e i suoi servizi su Azure Cloud rappresentano la principale infrastruttura digitale dell’apparato repressivo americano: un’incubatrice di servizi che spaziano dalla sorveglianza del territorio alla polizia predittiva, fino ai veicoli MAPP.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bcupcb-azure-cloud.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n[estratti dalla puntata del 14 settembre 2020]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":418,"snippet":419,"value":419},[74],"Riforma intercettazioni, \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark> in carcere, il Generale Amazon e la Polizia Microsoft",[421,423],{"field":201,"matched_tokens":422,"snippet":419,"value":419},[74],{"field":204,"matched_tokens":424,"snippet":415,"value":416},[74],{"best_field_score":208,"best_field_weight":209,"fields_matched":210,"num_tokens_dropped":50,"score":211,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":50},{"document":427,"highlight":443,"highlights":448,"text_match":206,"text_match_info":451},{"comment_count":50,"id":428,"is_sticky":50,"permalink":429,"podcastfilter":430,"post_author":431,"post_content":432,"post_date":433,"post_excerpt":56,"post_id":428,"post_modified":434,"post_thumbnail":435,"post_title":436,"post_type":368,"sort_by_date":437,"tag_links":438,"tags":441},"97265","http://radioblackout.org/podcast/dal-profondo-sul-cpr-di-trapani-milo/",[328],"harraga","La macchina del razzismo di Stato uccide. Lo fa nei CPR, nelle galere penali, tramite la violenza delle deportazioni, la manipolazione nascosta sotto il cosiddetto “rimpatrio volontario”, per mano della polizia di frontiera o tramite i pestaggi in strada e nelle caserme.\r\nMentre le salme di giovani uomini e donne tornano – morti – dall’Europa razzista: da dentro il CPR di Trapani Milo si urla a squarciagola che, in mezzo a quella guerra (interna) quotidiana, ci sono dei morti. Uno, forse due. Nel silenzio generale e nei meandri di una violenza sistemica e sistematica - scientificamente calcolata nella sua brutalità - non sta a noi contare i cadaveri accatastati tra i corridoi di un CPR o sul fondo sabbioso del mare.\r\n\r\nA noi resta solo da dire che la macchina del razzismo uccide e che non si può star fermi a guardare lo svolgersi di questo spettacolo.\r\n\r\nAi microfoni di Harraga – trasmissione contro CPR e frontiere in onda su Radio Blackout – cogliamo l’occasione di una diretta con un compagno siciliano per tenerci aggiornati su ciò che succede dentro e fuori il CPR di Trapani Milo.\r\nNel farlo, emerge un’altra storia: quella di Rabi – giovane ragazzo tunisino ucciso dalla violenza della deportazione – morto suicida in carcere prima di essere trascinato coattamente dentro un aereo.\r\nLe deportazioni avvengono dai CPR, dalle camere di sicurezza, dalle galere o possono darsi nella veloce brutalità burocratica di un giorno.\r\n\r\nI CPR uccidono. Le galere uccidono. Le deportazioni uccidono. Affermarlo serve solo a ribadire l’ovvio: il nostro posto è al fianco di chi resiste, si ribella e si rivolta.\r\nSperando di vedere giorni di libertà e vendetta.\r\nAscolta qui la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/harraga_trapani_11042025.mp3\"][/audio]","17 Aprile 2025","2025-04-17 10:59:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Screenshot-2025-04-17-105118-200x110.png","Dal profondo: sul CPR di Trapani Milo",1744887340,[439,371,183,440],"http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[442,18,21,345],"antirazzismo",{"post_content":444},{"matched_tokens":445,"snippet":446,"value":447},[74],"di frontiera o tramite i \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark> in strada e nelle caserme.\r","La macchina del razzismo di Stato uccide. 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Sono statx uccisi dai politici che usano la gestione dei flussi migratori come merce di contrattazione con padroni e loro sindacati. Sono statx uccisi dalla forma che la Colonia assume oggi qui.\r\n\r\nNon sta a noi dirlo, lasciamo che siano le parole del fratello di Moussa e della sorella di Ousmane, in studio con noi, a narrarci tutto ciò.\r\nA noi rimane solo da aggiungere che ogni volta che i razzisti per bene faranno un loro palcoscenico delle tragedie altrui non ci tireremo indietro nello scandirlo a pieni polmoni. E invitiamo chiunque abbia a cuore la verità di mettere i bastoni tra le ruote a chi annacqua la potenza di lotta dei ribelli in un perbenismo pacificatore.\r\nFinché frontiere e CPR non bruceranno, non esisterà sufficiente vendetta per Moussa, Ousmane e tuttx i morti di razzismo.\r\nAscolta qui il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/MoussaOussman14.02.25.mp3\"][/audio]","14 Febbraio 2025","2025-02-14 16:39:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/signal-2025-02-14-161240_002-200x110.jpeg","I mille e più volti del razzismo di Stato",1739551168,[464,227,440],"http://radioblackout.org/tag/gepsa/",[466,233,345],"gepsa",{"post_content":468},{"matched_tokens":469,"snippet":470,"value":471},[74],"Sono statx uccisx sia dai \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark> dei fascisti che dai centri","A proposito del mese di Febbraio: qualche riflessione sugli omicidi di Stato di Ousmane Sylla e Moussa Balde.\r\n\r\nNella notte tra il 4 e il 5 Febbraio 2023 iniziavano le coraggiose rivolte dei prigionieri del CPR di Torino che – nel giro di poche settimane – portarono alla chiusura del centro.\r\n\r\nIl 4 Febbraio 2024 il corpo senza vita di Ousmane Sylla viene trovato dentro il lager di Roma.\r\n\r\nIl 12 Febbraio 2025 – mentre inizia il processo in merito all’omicidio di Stato di Moussa Balde, per la direttrice nel 2021 del CPR di Corso Brunelleschi e il medico che confinò Moussa all’isolamento – la pantomima del potere ri-assolve se stesso processando le cosiddette mele marce mentre prepara la riapertura del lager di Torino.\r\n\r\nPoiché in questi giorni non sono solo i prefetti a banchettare sulle tragedie altrui, ma istituzioni, associazioni, partiti e ben pensanti sgomitano per potersi accaparrare un pezzo di visibilità nel palcoscenico della contrarietà al programma-lager-CPR: ad Harraga – trasmissione in onda su Radio Blackout – proveremo a dire l’ovvio.\r\nCioè che Moussa e Ousmane non sono statx uccisi solo dal CPR ma dal sistema capitalista su base razziale di stampo coloniale.\r\n\r\nSono statx uccisx sia dai \u003Cmark>pestaggi\u003C/mark> dei fascisti che dai centri di accoglienza che lucrano sulla pelle dei migranti. 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Adattamento fisico, chimico, biologico, sociale e migratorio sono a rischio, sottoposti a forzanti indotte dalla produzione industriale, alimentare e trasportistica sempre più energivora. (…)\r\nUn problema di origine capitalista non può avere una soluzione capitalista.\r\nIl riscaldamento globale e la sua accelerazione sono causati principalmente dalle emissioni collegate alle attività umane: industriali, di trasporto e alimentari.\r\nCon Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR, abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui parleremo venerdì 31 gennaio alle 21 alla FAT\r\n\r\nZone rosse ed aree a sorveglianza rinforzata\r\nIl governo sperimenta nuovi meccanismi di esclusione e controllo degli indesiderabili. Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. Intanto, dal 27 gennaio al 30 aprile, saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e Barriera di Milano.\r\nNei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\n\r\nStati Uniti. Una corte di miliardari e l’America profonda\r\nDonald Trump si è insediato lunedì. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. L’imperatore li ha arringati firmando immediatamente la grazia per i golpisti condannati, deportazioni di massa dei clandestini che vivono negli States, la fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. La propaganda elettorale di The Donald non finirà mai: è la sua escape strategy di fronte al possibile fallimento di alcuni obiettivi, dei quali potrà imputare le forze oscure che minacciano l’America.\r\nMantiene subito alcune promesse. Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine dello ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato il 20 gennaio è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano la sua corte e hanno in mano il vero potere, quello dei social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso. \r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nA Davos Trump ha dettato le regole all’Europa, prima tra tutte un investimento del 5% del Pil in spese militari.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. Se riuscirà o meno a realizzarlo dipenderà dalla forza dei movimenti di opposizione che lunedì hanno riempito le piazze di Washington e di tutti gli Stati Uniti con la People March e di tutti coloro che, con tenacia, si battono contro il nuovo imperatore.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nRivolta al CPR di Gradisca\r\nSono giorni di rivolta dentro alle mura del carcere per migranti di Gradisca d’Isonzo, il Cpr in Friuli Venezia-Giulia al confine con la Slovenia, dove sono stipate in vere e proprie gabbie decine di persone.\r\nNegli ultimi dieci giorni, ogni notte, ci sono state proteste, incendi e scontri con le forze dell’ordine. Nonostante cariche, manganellate, pestaggi, spray al peperoncino e lacrimogeni i migranti continuano a lottare contro le condizioni inumane a cui sono sottoposti e l’assenza di informazioni sul proprio destino. Rinchiusi in una prigione per senza documenti potrebbero essere deportati in qualsiasi momento o passarvi un anno e mezzo, prima di essere liberati con un foglio di via.\r\nGiovedì 16 gennaio un recluso è caduto dal tetto della struttura nel tentativo di allontanarsi dal Cpr e far disperdere le proprie tracce. Nella caduta si è fratturato gravemente gli arti ed è stato trasportato in elisoccorso in ospedale. Il clima si è fatto più incandescente la sera di domenica 19 gennaio, quando anche un migrante di origine maghrebina è scivolato dal tetto. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi. É frequente che chi tenta la fuga saltando le mura alte dell’ex caserma Polonio si ferisca anche in modo serio. Una decina di anni fa un migrante, finito in coma in seguito alla caduta, perse la vita dopo mesi di agonia in ospedale.\r\nLunedì 20 gennaio un gruppo di una trentina di persone è salito sul tetto dell'ex caserma Polonio, causando ingenti danni agli impianti idraulici ed elettrici e praticando sette varchi nella struttura. Non ci sono stati, diversamente da altre volte, tentativi di fuga. Il giorno successivo è stata incendiata la zona rossa e sono stati creati dei varchi nel plexiglass che delimita le “vasche” che dividono le camerate. La zona rossa, una delle tre in cui è divisa la prigione di Gradisca, è completamente inagibile, così come alcune aree comuni.\r\nMercoledì 22 sono iniziati arresti e deportazioni punitive. Otto migranti sono stati espulsi in Marocco, altri cinquanta, in parte sono stati arrestati, in parte sono stati trasferiti nel CPR di Trapani.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte contro i Cpr\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro di Volin\r\n“La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921”\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Gennaio 2025","2025-01-29 14:01:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/repressione-viola-200x110.jpg","Anarres del 24 gennaio. 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Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-24-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nChe sia in atto un cambiamento climatico con un’accelerazione senza precedenti, da quando il pianeta è abitato da forme di vita strutturate in comunità è un dato ormai privo di dimostrazioni opposte. Le estese analisi e i risultati cui è pervenuto il lungo lavoro della comunità climatologica portano a una conclusione unica: il clima sta cambiando a una velocità tale per cui le forme di vita vegetali e animali (inclusa quella umana) vengono poste in seria difficoltà di adattamento. Adattamento fisico, chimico, biologico, sociale e migratorio sono a rischio, sottoposti a forzanti indotte dalla produzione industriale, alimentare e trasportistica sempre più energivora. (…)\r\nUn problema di origine capitalista non può avere una soluzione capitalista.\r\nIl riscaldamento globale e la sua accelerazione sono causati principalmente dalle emissioni collegate alle attività umane: industriali, di trasporto e alimentari.\r\nCon Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR, abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui parleremo venerdì 31 gennaio alle 21 alla FAT\r\n\r\nZone rosse ed aree a sorveglianza rinforzata\r\nIl governo sperimenta nuovi meccanismi di esclusione e controllo degli indesiderabili. Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. Intanto, dal 27 gennaio al 30 aprile, saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e Barriera di Milano.\r\nNei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\n\r\nStati Uniti. Una corte di miliardari e l’America profonda\r\nDonald Trump si è insediato lunedì. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. L’imperatore li ha arringati firmando immediatamente la grazia per i golpisti condannati, deportazioni di massa dei clandestini che vivono negli States, la fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. La propaganda elettorale di The Donald non finirà mai: è la sua escape strategy di fronte al possibile fallimento di alcuni obiettivi, dei quali potrà imputare le forze oscure che minacciano l’America.\r\nMantiene subito alcune promesse. Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine dello ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato il 20 gennaio è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano la sua corte e hanno in mano il vero potere, quello dei social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso. \r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nA Davos Trump ha dettato le regole all’Europa, prima tra tutte un investimento del 5% del Pil in spese militari.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. 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Rinchiusi in una prigione per senza documenti potrebbero essere deportati in qualsiasi momento o passarvi un anno e mezzo, prima di essere liberati con un foglio di via.\r\nGiovedì 16 gennaio un recluso è caduto dal tetto della struttura nel tentativo di allontanarsi dal Cpr e far disperdere le proprie tracce. Nella caduta si è fratturato gravemente gli arti ed è stato trasportato in elisoccorso in ospedale. Il clima si è fatto più incandescente la sera di domenica 19 gennaio, quando anche un migrante di origine maghrebina è scivolato dal tetto. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi. É frequente che chi tenta la fuga saltando le mura alte dell’ex caserma Polonio si ferisca anche in modo serio. Una decina di anni fa un migrante, finito in coma in seguito alla caduta, perse la vita dopo mesi di agonia in ospedale.\r\nLunedì 20 gennaio un gruppo di una trentina di persone è salito sul tetto dell'ex caserma Polonio, causando ingenti danni agli impianti idraulici ed elettrici e praticando sette varchi nella struttura. Non ci sono stati, diversamente da altre volte, tentativi di fuga. Il giorno successivo è stata incendiata la zona rossa e sono stati creati dei varchi nel plexiglass che delimita le “vasche” che dividono le camerate. La zona rossa, una delle tre in cui è divisa la prigione di Gradisca, è completamente inagibile, così come alcune aree comuni.\r\nMercoledì 22 sono iniziati arresti e deportazioni punitive. Otto migranti sono stati espulsi in Marocco, altri cinquanta, in parte sono stati arrestati, in parte sono stati trasferiti nel CPR di Trapani.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte contro i Cpr\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro di Volin\r\n“La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921”\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[495],{"field":204,"matched_tokens":496,"snippet":492,"value":493},[74],{"best_field_score":208,"best_field_weight":278,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":50,"score":279,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":50},{"document":499,"highlight":514,"highlights":519,"text_match":206,"text_match_info":522},{"comment_count":50,"id":500,"is_sticky":50,"permalink":501,"podcastfilter":502,"post_author":362,"post_content":503,"post_date":504,"post_excerpt":56,"post_id":500,"post_modified":505,"post_thumbnail":506,"post_title":507,"post_type":368,"sort_by_date":508,"tag_links":509,"tags":512},"93954","http://radioblackout.org/podcast/carcere-sulle-torture-a-trapani-antudo-luigi-libero/",[323],"Estratti dalla puntata del 2 dicembre 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTORTURE NEL CARCERE DI TRAPANI\r\n\r\nContinuano a venire segnalati terrificanti episodi di tortura nella carceri italiane; l’ultimo in ordine di tempo riguarda la prigione di Trapani, tra lanci di urina, pestaggi, insulti razzisti e le varie pratiche che possiamo riscontare come elementi ricorrenti nella punteggiatura più sadica della geografia penitenziaria italiana.\r\n\r\nInsieme all’avvocato Vito Daniele Cimiotta (ass. 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Ci colleghiamo con un compagno del collettivo Antudo per riprendere alcuni passaggi della sua detenzione in vista dell’udienza di riesame delle misure cautelari prevista per oggi (2 dicembre 2024).\r\n\r\nNelle ore successiva apprendiamo con gioia della scarcerazione di Luigi, segue un breve comunicato di Antudo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BCUPCB_antudo-misura.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLUIGI È LIBERO!\r\n\r\nL'udienza del riesame tenutasi stamattina ha avuto esito nell'immediata scarcerazione di Luigi, dopo 8 mesi di alta sicurezza nel carcere di Alessandria. Il tribunale ha disposto per lui liberazione immediata con obbligo di firma e obbligo di dimora nel comune di Palermo, dove farà ritorno a breve!\r\n\r\nTerminano qui otto mesi di ingiusta detenzione con accuse spropositate per il pompiere palermitano, accusato di aver protestato contro il colosso degli armamenti Leonardo. 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