","Anche la pioggia è No Tav",1369050128,[99,100],"http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/val-clarea/",[14,102],"Val Clarea",{"post_content":104,"post_title":108},{"matched_tokens":105,"snippet":106,"value":107},[66],"campeggio com'era previsto. Vista la \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> degli ultimi giorni, che non","Dalla Val Susa Nicoletta ci racconta la tre giorni No Tav in cui non è stato possibile realizzare un vero e proprio campeggio com'era previsto. Vista la \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> degli ultimi giorni, che non ha concesso tregue, sono state comunque organizzate molte iniziative nei presidi e al cantiere, per continuare a fare pressione alle reti e ai \"lavori\" - nel frattempo assolutamenti bloccati proprio dalla \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> - che continuano a devastare la zona della Clarea e a tagliare i suoi alberi. La \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> non ha certo fermato le iniziative e l'energia dei No Tav mentre ha allagato lo spazio occupato dalle truppe e dai mezzi usati per contrastare il movimento...anche la \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> è No Tav!!!\r\n\r\nnicoletta valle",{"matched_tokens":109,"snippet":110,"value":110},[66],"Anche la \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> è No Tav",[112,114],{"field":74,"matched_tokens":113,"snippet":110,"value":110},[66],{"field":77,"matched_tokens":115,"snippet":106,"value":107},[66],{"best_field_score":81,"best_field_weight":82,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":45,"score":83,"tokens_matched":84,"typo_prefix_score":45},{"document":118,"highlight":143,"highlights":147,"text_match":79,"text_match_info":150},{"cat_link":119,"category":120,"comment_count":45,"id":121,"is_sticky":45,"permalink":122,"post_author":48,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":51,"post_id":121,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":54,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":137},[42],[44],"39246","http://radioblackout.org/2016/12/stanziamenti-a-pioggia-dopo-la-pioggia-catastrofica/","A dieci giorni dall'alluvione che ha mostrato la pericolosità dell'abbandono delle campagne e della mancanza di manutenzione per desertificazione delle aree rurali abbiamo cercato di fare il punto sia sulle mancanze che sulle differenze positive rispetto alla situazione luttuosa di 22 anni fa con un operatore che vive e opera nell'Alta Langa astigiana.\r\n\r\nLa chiacchierata ha evidenziato sia gli aspetti idrogeologici – quelli di maggior buon senso, quali l'ineluttabilità che periodicamente vengano spazzate via coltivazioni o attività collocate direttamente dentro gli alvei – sia quelli degli investimenti più sensati, attraverso l'accenno a un paio di articoli di quotidiani che spacciavano come panacea i fondi stanziati nell'emergenza o provenienti dall'Europa pianificatrice di Horizon 2020.\r\n\r\nAscoltate il sagace intervento di Fabrizio\r\n\r\n \r\n\r\nalluvione 2016","3 Dicembre 2016","2016-12-06 15:23:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/alluvione-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/alluvione-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/alluvione-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/alluvione.jpg 748w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Stanziamenti a pioggia dopo la pioggia catastrofica",1480731693,[131,132,133,134,135,136],"http://radioblackout.org/tag/alluvione/","http://radioblackout.org/tag/alvei/","http://radioblackout.org/tag/campagne-piemontesi/","http://radioblackout.org/tag/fondi/","http://radioblackout.org/tag/frane/","http://radioblackout.org/tag/horizon-2020/",[21,138,139,140,141,142],"alvei","campagne piemontesi","fondi","frane","horizon 2020",{"post_title":144},{"matched_tokens":145,"snippet":146,"value":146},[66,66],"Stanziamenti a \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> dopo la \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> catastrofica",[148],{"field":74,"matched_tokens":149,"snippet":146,"value":146},[66,66],{"best_field_score":81,"best_field_weight":82,"fields_matched":84,"num_tokens_dropped":45,"score":151,"tokens_matched":84,"typo_prefix_score":45},"578730123365187705",{"document":153,"highlight":173,"highlights":178,"text_match":79,"text_match_info":181},{"cat_link":154,"category":155,"comment_count":45,"id":156,"is_sticky":45,"permalink":157,"post_author":48,"post_content":158,"post_date":159,"post_excerpt":51,"post_id":156,"post_modified":160,"post_thumbnail":161,"post_thumbnail_html":162,"post_title":163,"post_type":54,"sort_by_date":164,"tag_links":165,"tags":169},[42],[44],"97854","http://radioblackout.org/2025/05/siamo-montagna-la-lotta-contro-il-parco-eolico-nel-mugello/","Sul crinale di Monte Giogo di Villore, nei comuni di Vicchio e Dicomano, sull’Appennino tra Toscana ed Emilia-Romagna, è in corso la costruzione di un “parco” eolico – o meglio, di un enorme sito industriale a 1000 metri d'altezza, con sette pale eoliche, alte 170 metri. Quello di Villore è un progetto apri-pista, infatti, come se non bastasse, dopo il respingimento di tutti i ricorsi che sono stati portati avanti contro la sua realizzazione, sono state richieste molte altre autorizzazioni per nuovi “parchi” eolici in tutta la regione. L’opera è mastodontica. E infatti, nonostante i lavori procedano spediti, l'azienda sta realizzando la strada per raggiungere il crinale, che deve essere abbastanza larga per consentire il passaggio dei trasporti eccezionali che dovranno trascinare le enormi pale a mille metri di altezza, su un terreno frastagliato e impervio. Questi progetti prevedono altri lavori, che sono altrettanto invasivi: non solo Vicchio e Dicomano sono interessati da questi lavori, ma tantissime altre strutture e infrastrutture devono essere costruite: strade con una pendenza estrema, un centro di betonaggio (dove viene preparato il cemento) che serve per i basamenti per le pale eoliche, che saranno costruiti anche quelli nella foresta, perché non si possono costruire altrove e trasportarli in loco. Queste costruzioni richiedono moltissima acqua: ci sono diversi corsi d'acqua che scorrono sul crinale, che da un lato consentono l'autonomia idrica delle persone che lì abitano, dall'altro, danno la possibilità a altre forme di vita di sopravvivere. Queste saranno tutte intubate, provocando un cambiamento a livello del terreno, oltre alla privazione di accesso alla fonte. Meno di due mesi fa nel Mugello ci sono state alluvioni, moltissime esondazioni, frane e, non a caso, le conseguenze peggiori di questi giorni di pioggia sono state nei comuni interessati dal progetto.\r\n\r\nDal 2020, anno di approvazione di questo progetto, sono state fatte moltissime passeggiate sia nel Mugello sia a Firenze, ed è stato fatto un lavoro molto approfondito di monitoraggio dei lavori. Dopo i numerosi ricorsi, tutti persi, la costituzione di gruppi e comitati per salvare quest'area, il gruppo Siamo montagna sta provando a stare sui crinali, portare la presenza di persone che si prendono cura del territorio e ne monitorano lo stato, l'avanzamento dei lavori e tentano di fermarli, creando una forza che poi si possa portare in tanti luoghi simili.\r\n\r\nDopo il campeggio contro la devastazione dei crinali di inizio maggio, il gruppo ne sta organizzando un altro dal 2 al 6 luglio\r\n\r\nPer seguire le attività di Siamo Montagna, seguire il canale Telegram: https://t.me/SiamoMontagna\r\n\r\nSiamo al telefono con una compagna che sta seguendo la lotta contro il parco eolico nel Mugello:\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/parco-eolico.wav\"][/audio]","14 Maggio 2025","2025-05-14 14:53:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-300x212.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-300x212.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-1024x724.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-768x543.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","SIAMO MONTAGNA - la lotta contro il parco eolico nel Mugello",1747234409,[166,167,168],"http://radioblackout.org/tag/crinali/","http://radioblackout.org/tag/parco-eolico/","http://radioblackout.org/tag/siamomontagna/",[170,171,172],"#crinali","#parco eolico","#siamomontagna",{"post_content":174},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[66],"peggiori di questi giorni di \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> sono state nei comuni interessati","Sul crinale di Monte Giogo di Villore, nei comuni di Vicchio e Dicomano, sull’Appennino tra Toscana ed Emilia-Romagna, è in corso la costruzione di un “parco” eolico – o meglio, di un enorme sito industriale a 1000 metri d'altezza, con sette pale eoliche, alte 170 metri. 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Una guerra che ha già provocato centinaia di migliaia di morti da entrambi i lati del fronte. L’Italia è direttamente coinvolta nella guerra, nel quadro dell’intervento della NATO e dell’UE, ha speso già quasi 20 miliardi tra finanziamenti diretti e contributi al fondo europeo di sostegno al governo di Kiev, inoltre con le missioni all’estero migliaia di militari italiani e centinaia di mezzi sono schierati in Europa orientale.”\r\n\r\nA Torino, il 22 febbraio è stata una lunga giornata di informazione e lotta.\r\nDi seguito alcuni stralci della cronaca:\r\n“In mattinata c’è stato un partecipato presidio informativo al Balon, con interventi, musica volantini, banchetti informativi.\r\nNel pomeriggio, in solidarietà con i disertori e obiettori ucraini e russi gli antimilitaristi si sono ritrovati di fronte al consolato ucraino di corso Massimo D’Azeglio 12 con uno striscione con la scritta “Con i disertori russi e ucraini, contro tutti gli Stati!”\r\nLa tappa successiva è stata all’ingresso dell’ex stabilimento Alenia Aermacchi di corso Marche, ormai abbandonato da decenni. Qui Leonardo, la maggiore industria di guerra italiana, e il Politecnico di Torino intendono costruire un nuovo polo ricerca e sperimentazione bellica.\r\nL’ingresso dell’area della ex palazzina 27, destinata al Politecnico, è stato chiuso con un grosso lucchetto.\r\nAccanto, due striscioni, uno con la scritta: “No alla ricerca e alla produzione bellica” e l’altro con “fancula la guerra, solidarietà con i popoli massacrati. Tanti fumogeni per rendere più visibile la protesta.\r\nIn contemporanea sul limitrofo ponte sulla ciclabile è stato appeso lo striscione “Leonardo Thales-Alenia, eccellenze italiane di morte e distruzione”.\r\nPer la quarta ed ultima tappa della giornata gli antimilitaristi si sono spostati a Caselle Torinese di fronte allo stabilimento dell’Alenia in strada Malanghero.\r\nUno striscione con la scritta “Spezziamo le ali al militarismo!” è stato aperto lungo la strada. \r\nQui, in quest’area militare dell’Aeroporto, si sperimentano i nuovi aerei. Da qui è partita la freccia tricolore che ha colpito un’auto in transito, uccidendo una bambina di nove anni.\r\nAll’Alenia del gruppo Leonardo si producono droni da guerra e i cacciabombardieri eurofighter.\r\nQueste armi hanno ucciso milioni di persone, distrutto città e villaggi, avvelenato irrimediabilmente interi territori.\r\nPresto questo stabilimento verrà riammodernato per produrre i nuovi cacciabombardieri del Global Combat Air Programme, progettati e realizzati da Leonardo, Mitsubishi e BAE Systems, un nuovo più mortale strumento di guerra.\r\nChiudere e riconvertire l’industria bellica è un atto concreto per inceppare le guerre! Gettiamo sabbia nel motore del militarismo!”\r\n\r\nAscolta qui le cronache delle iniziative di Livorno e Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/2025-02-25-terzo-anniv-guerra-cr-cronache-liv-to.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","25 Febbraio 2025","2025-02-25 17:21:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-225x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-225x300.jpeg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-768x1024.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-1152x1536.jpeg 1152w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Da Livorno a Torino: in piazza contro la guerra e il militarismo",1740503712,[198,199,200,201,58],"http://radioblackout.org/tag/antimilitaristi/","http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/terzo-anniversario/",[203,204,205,206,12],"antimilitaristi","guerra in ucraina","livorno","terzo anniversario",{"post_content":208},{"matched_tokens":209,"snippet":210,"value":211},[66],"Ieri a Livorno, nonostante la \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> battente, c’è stata una manifestazione","Per il terzo anniversario della guerra in Ucraina ci sono state iniziative di piazza il 22 a Torino, il 24 a Livorno.\r\nVi proponiamo la cronaca delle due giornate con Patrizia del Coordinamento antimilitarista livornese e con la lettura in studio delle cronache dell’iniziativa promossa a Torino dal Coordinamento contro la guerra e chi la arma.\r\nIeri a Livorno, nonostante la \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> battente, c’è stata una manifestazione che si è trasformata in assemblea di piazza con tante voci e contributi, anche al di là di quelli degli organizzatori.\r\nNel testo di lancio scrivevano: “Scendiamo in piazza a Livorno contro tutte le guerre il 24 febbraio, a tre anni dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, che ha trasformato in una guerra totale il conflitto in corso nella regione sin dal 2014. 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Fino a poco tempo prima la rete era approvvigionata attraverso il lago Camastra, invaso artificiale, oggi prosciugato. E' paradossale che la Regione sia ricca di acqua e sorgenti, ma per la maggior parte, questa risorsa viene dirottata su altri territori. Tornando indietro nel tempo, come sottolinea Rosario Gigliotti di Acqua Pubblica, questa crisi sarebbe potuta essere prevedibile ma qualche periodo di pioggia ha permesso di chiudere gli occhi agli enti responsabili della gestione dell'acqua e alle istituzioni rimandando un intervento strutturale necessario relativamente alle dighe, alla rete e ai pozzi. Nel frattempo è stata dichiarata potabile l'acqua del fiume Basento, soluzione contestata dai residenti che hanno anche manifestato sotto la Regione Basilicata in quanto sospetta di essere inquinata.\r\n\r\nIl tema al centro è che l'acqua da risorsa da tutelare e da garantire viene trasformata in merce utile al profitto e la popolazione è costretta a pagarne le conseguenze, nonostante il clamoroso successo del referendum sull'acqua pubblica del 2011. 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Fino a poco tempo prima la rete era approvvigionata attraverso il lago Camastra, invaso artificiale, oggi prosciugato. E' paradossale che la Regione sia ricca di acqua e sorgenti, ma per la maggior parte, questa risorsa viene dirottata su altri territori. Tornando indietro nel tempo, come sottolinea Rosario Gigliotti di Acqua Pubblica, questa crisi sarebbe potuta essere prevedibile ma qualche periodo di \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> ha permesso di chiudere gli occhi agli enti responsabili della gestione dell'acqua e alle istituzioni rimandando un intervento strutturale necessario relativamente alle dighe, alla rete e ai pozzi. 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Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nI paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose escalation belliche.\r\nLa guerra non è più così lontana come un tempo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa propaganda bellica targata UE\r\nIl 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione \"sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune\"\r\nTra le tante cose al punto 164 si legge:\r\n\"è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell'UE, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è essenziale per sviluppare una difesa dell'UE efficace e coerente a lungo termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l'UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l'iniziativa svedese di emergenza civile\"\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\n5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo\r\nIl ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.\r\nLe imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria scatenata dal presidente statunitense.\r\nAbbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità, con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe\r\nCe ne ha parlato Robertino Barbieri\r\n\r\nDecreto sicurezza. La zampata del governo\r\nCon un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.\r\nL’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.\r\nAbbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Aprile 2025","2025-05-28 17:52:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_8593-bis-200x110.png","Anarres dell’11 aprile. ReArm Europe. Propaganda di guerra targata UE. 5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo. Decreto sicurezza...",1744479363,[],[],{"post_content":415},{"matched_tokens":416,"snippet":417,"value":418},[66],"e antifascista\r\n(in caso di \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> ci troviamo in piazza Crispi).\r","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-04-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico\r\nLa guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nI paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose escalation belliche.\r\nLa guerra non è più così lontana come un tempo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa propaganda bellica targata UE\r\nIl 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione \"sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune\"\r\nTra le tante cose al punto 164 si legge:\r\n\"è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell'UE, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è essenziale per sviluppare una difesa dell'UE efficace e coerente a lungo termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l'UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l'iniziativa svedese di emergenza civile\"\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\n5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo\r\nIl ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.\r\nLe imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria scatenata dal presidente statunitense.\r\nAbbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità, con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe\r\nCe ne ha parlato Robertino Barbieri\r\n\r\nDecreto sicurezza. La zampata del governo\r\nCon un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.\r\nL’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.\r\nAbbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[420],{"field":77,"matched_tokens":421,"snippet":417,"value":418},[66],{"best_field_score":81,"best_field_weight":182,"fields_matched":84,"num_tokens_dropped":45,"score":183,"tokens_matched":84,"typo_prefix_score":45},{"document":424,"highlight":436,"highlights":440,"text_match":79,"text_match_info":443},{"comment_count":45,"id":425,"is_sticky":45,"permalink":426,"podcastfilter":427,"post_author":258,"post_content":428,"post_date":429,"post_excerpt":51,"post_id":425,"post_modified":430,"post_thumbnail":431,"post_title":432,"post_type":316,"sort_by_date":433,"tag_links":434,"tags":435},"98183","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-marzo-economia-di-guerra-le-parole-proibite-di-trump-antimilitarist-al-cantiere-della-citta-dellaerospazio/",[258],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-03-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nEconomia di guerra\r\nSpesa militare, dazi, dinamiche inflattive, impoverimento e i guerrafondai del 15 marzo\r\nLa scorsa settimana abbiamo cominciato a ragionare sulle implicazioni del programma di riarmo europeo che il parlamento UE ha approvato l’altro ieri.\r\nOggi proveremo ad approfondire l’effetto devastante che il ciclone von der Leyen, sommandosi al ciclone Trump, avrà sulle vite di chi vive in Europa.\r\nNel frattempo la sinistra istituzionale italiana si è sfracellata sul ReArm Europe. La manifestazione in difesa dell’Europa, cui si erano accodati tutt proprio perché sottilmente ambigua sulla guerra, ha finito con l’imbarazzare alcuni. Ma si tratta di sottigliezze.\r\nLa questione vera è la necessità di una risposta internazionalista e classista alle politiche guerrafondaie che ci stanno sprofondando nel baratro della terza guerra mondiale.\r\nLa miscela di liberismo estremo e warfare potrebbe essere esplosiva. In tempi non troppo lontani.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nLe parole proibite di Trump\r\nDopo l’epurazione dei dipendenti federali scomodi arriviamo alla censura dei termini sgraditi all’amministrazione razzista, omofoba, transfobica, misogina statunitense.\r\nCon effetti tanto paradossali da risultare ridicoli: peccato che ci sia ben poco da ridere.\r\nMolti termini diventeranno parole proibite, da cancellare dai documenti pubblici e dalle policy dei vari uffici federali. Secondo quanto ricostruito negli ultimi giorni dal New York Times, infatti, numerosi atti e raccomandazioni inviati dall'amministrazione Trump a uffici statali e istituzioni pubbliche inviterebbero alla rimozione di una serie di vocaboli e espressioni da siti internet, pubblicazioni rivolte al pubblico, programmi di formazione e persino da alcuni curriculum scolastici. Alcuni documenti parlano di una vera e propria messa al bando, altri sconsigliano caldamente di utilizzare espressioni che rimandino all'orientamento sessuale e all'identità di genere, all'inclusione delle comunità razzializzate, all'attivismo, al mutamento climatico ed alla tutela dell’ambiente e ad altri ambiti considerati dalla destra americana come affini alla cosiddetta cultura woke .\r\nParticolarmente feroce è la censura di genere: per esempio dal sito del New York's Stonewall National Monument, il luogo che ricorda la prima sollevazione del movimento LGBTQ+ contro la repressione delle forze dell'ordine nel 1989, è stato cancellato ogni riferimento alle persone transgender, che pure furono invece fondamentali per lo scoppio della rivolta; in generale, la sigla LGBTQ+ è ridotta sistematicamente in ogni comunicazione ufficiale a LGB: le persone transgender e queer sono cancellate. Per ora dalle carte. In seguito?\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nNo alla città dell’aerospazio!\r\nLo scorso 10 marzo, a sorpresa, un gruppo di antimilitarist* ha vivacemente contestato l’avvio dei lavori di demolizione e scavo preliminari alla costruzione di nuovo polo bellico a Torino.\r\nUn’azione di battitura con fumogeni, cartelli, scritte e interventi diretti ad automobilisti e passanti, si è tenuta in corso Marche, alla ex palazzina 37 della Alenia Aermacchi, in stato di abbandono da lunghi anni.\r\nVecchi abiti, scarpe e oggetti di uso quotidiano insanguinati sono quello che resta dopo la guerra, i bombardamenti, i droni intelligenti. Le industrie d'armi producono morte. Non dimentichiamolo.\r\nDopo un’ora a mezza di battitura gli/le antimilitarist* si sono spostat* al mercato di corso Brunelleschi per dar vita ad un punto informativo tra gli abitanti del quartiere.\r\nLa Città dell’Aerospazio non deve decollare! Continueremo a metterci di mezzo.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. 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E' prevista la realizzazione di impianti per la produzione di combustibile e per il riprocessamento del combustibile esausto.\r\nRimbalza più volte la perifrasi ossimorica di nucleare sostenibile che racchiuderebbe in sè SMR, AMR e impianti a fusione, cosa che secondo il legislatore permetterebbe al piano di aggirare i referendum.\r\nA parte questo i 4 articoli del DL restano volutamente sul vago, senza chiarire le modalità o di preciso le tecnologie prescelte. Ciò che, però, è estremamente chiaro è che lo stato italiano elargirà fondi a pioggia per ricerca e sviluppo, progettazione e realizzazione di impianti, a sostegno dell'iniziativa privata.\r\nL'iter legislativo durerà ancora 24 mesi, sarà fondamentale in questo periodo discutere e formarci su questi temi per costruire una rete di rotte territoriali dal basso per mettere in crisi questo progetto.\r\n\r\nQui puoi ascoltare e scaricare l'audio: ror-250307_1300-1500-PonteRadioNUCLEARE","8 Marzo 2025","2025-03-08 13:11:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-200x110.jpg","ponte radio -7 marzo -Fissione e fusione nucleare nei piani del governo",1741439442,[458,459],"http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/onda-rossa/",[461,462],"nucleare","onda rossa",{"post_content":464},{"matched_tokens":465,"snippet":466,"value":467},[66],"stato italiano elargirà fondi a \u003Cmark>pioggia\u003C/mark> per ricerca e sviluppo, progettazione","Fissione e fusione nucleare nei piani del governo (conduce radio onda rossa)\r\n\r\nPassiamo in rassegna il Disegno di Legge che prevede la realizzazione di un DDL per la produzione di energia da centrali nucleari, in barba ai referendum del 2011.\r\nI piani del governo prevedono un quadro in cui in Italia vengano realizzate poche grandi centrali nucleari che contengano però tanti piccoli reattori, i cosiddetti SMR. E' prevista la realizzazione di impianti per la produzione di combustibile e per il riprocessamento del combustibile esausto.\r\nRimbalza più volte la perifrasi ossimorica di nucleare sostenibile che racchiuderebbe in sè SMR, AMR e impianti a fusione, cosa che secondo il legislatore permetterebbe al piano di aggirare i referendum.\r\nA parte questo i 4 articoli del DL restano volutamente sul vago, senza chiarire le modalità o di preciso le tecnologie prescelte. 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