","Marocco. Esplode la protesta dopo l'omicidio di un venditore ambulante","post",1478090127,[58,59,60,61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/acab/","http://radioblackout.org/tag/al-hoceima/","http://radioblackout.org/tag/cop22/","http://radioblackout.org/tag/masiri/","http://radioblackout.org/tag/omicidio/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/popolo-berbero/","http://radioblackout.org/tag/proteste/","http://radioblackout.org/tag/scontri/",[15,29,17,19,27,23,31,25,21],{"post_content":69,"tags":75},{"matched_tokens":70,"snippet":73,"value":74},[71,72],"popolo","Berbero","proteste dell'identità Amazigh (in linguaggio coloniale \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>Berbero\u003C/mark>) musulmani caratterizzati dal fermo rifiuto","Alla vigilia del COP22, la conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico che si terrà a Marrakesh tra il 7 e il 18 novembre, il Marocco viene scosso da grandi moti di protesta dopo la morte, avvenuta venerdi 28 ottobre, di un venditore ambulante. 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Ora però l'attuale governo libico vuole fare un referendum per decidere a maggioranza quale lingua deve parlare la popolazione, pensando così di imporre nuovamente l'arabo anche agli Amazigh. 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Il Marocco è fuori da quest'organismo in quanto vi è ammessa una rappresentanza del popolo saharawi, che lotta per l'indipendenza da Rabat ma ancora non l'ha ottenuta.\r\nA partire da questo spunto ospitiamo per la seconda volta in studio un compagno berbero che sviluppa il discorso della lotta dei popoli indigeni delle varie regioni del Nord Africa (Rif, Cabilia, Sahara, Azawad etc.), per un territorio libero dagli stati e dai governi arabi spesso complici del colonialismo occidentale. Afrika without borders appunto.\r\nIl compagno è curatore di un blog (Afrikawithoutborder.wordpress.com) contenente vari riferimenti per approfondire, in diverse lingue.\r\nLa lunga chiacchierata in diretta è inframmezzata dall'ascolto di alcuni brani di musica africana, anche in lingua berbera.\r\nAscolta/scarica l'audio (durata 30 minuti)\r\nafrikawithoutborder","2 Giugno 2013","2016-11-28 20:38:47","Afrika without borders nei 50 anni dell'Unione Africana",1370198761,[],[],{"post_content":155},{"matched_tokens":156,"snippet":157,"value":158},[71],"è ammessa una rappresentanza del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> saharawi, che lotta per l'indipendenza"," \r\n \r\n\r\nIl 25 maggio scorso ad Addis Abeba si è celebrato il cinquantesimo anniversario dell'Unione Africana, l'organizzazione che riunisce i 54 stati del continente. 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Ripetere gli errori del passato danneggerà solo il popolo siriano e non aprirà mai la strada a una soluzione politica globale\".\r\n\r\nL'amministrazione autonoma si rivolge direttamente al governo quindi, facendo presente che o nel concreto si avvia un processo democratico interno al Paese, oppure l'amministrazione non riterrà legittime le decisioni del governo centrale. Ciò succede dopo che il governo centrale e le SDF, le forze militari dell'amministrazione autonoma, hanno firmato un accordo in otto punti, di cui abbiamo parlato nella puntata dedicata a Lorenzo Orsetti, che di fatto rappresenta il primo passo verso l’integrazione delle istituzioni civili e militari della Siria del Nord-Est nel governo siriano.\r\n\r\nA ciò si aggiunge la notizia che i quartieri a maggioranza curda Sheikh Maqsoud e Ashrafiyah di Aleppo, città che si trova fuori dall'amministrazione autonoma della Siria del nord est, hanno raggiunto un'accordo con il governo centrale siriano. 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Mentre le bombe cadevano intorno a noi, gli slogan di resistenza aumentavano, il morale si elevava a ogni suono di esplosione.\r\n\r\n\r\n\r\n[...] assistere alla resistenza popolare sulla diga ha avuto un impatto enorme tra i combattenti. Hanno visto le loro coraggiose donne e uomini anziani come le loro madri e padri lì per loro e, motivati da questo spirito di guerra popolare rivoluzionaria, sono andati ad affrontare il nemico e ondata dopo ondata di attacchi mercenari sono stati sconfitti dalle SDF. Sì, i compagni sono caduti martiri, gli amici non hanno potuto muovere i loro corpi per giorni a causa del volo costante dei droni turchi sulle nostre teste, abbiamo ferito degli amici, ma questa è la realtà della guerra. Il vero volto di questa resistenza non risiede nelle vittorie militari sul campo di battaglia. 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Lunga vita alla resistenza a Tişirin Lunga vita al popolo Vittoria o vittoria!”\r\n\r\n\r\n\r\nMarzo 2025\r\n\r\n\r\nIl 4 aprile è stato il giorno internazionale del libro di Ocalan e in tutto il mondo, compresa Torino, si sono tenute iniziative di dibattito e letture dei testi di Abdullah Ocalan, filosofo e rivoluzionario in carcere da 26 anni nell'isola - prigione di Imrali. I suoi testi, in particolare quelli scritti in carcere, hanno ispirato la rivoluzione del Rojava e continuano ad ispirare in tutto il mondo la lotta politica di tantissime persone. La campagna per la liberazione fisica di Ocalan continua, con ancora più forza dopo i recenti sviluppi seguiti alle visite che ha ricevuto da parte di esponenti del partito DEM turco e dopo l'appello alla pace e alla società democratica, di cui potete trovare un commento nei podcast pubblicati sul sito.","10 Aprile 2025","2025-04-10 16:02:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/AGGIORNAMENTI-DALLA-CAMPAGNA-DEFEND-ROJAVA-2-1-e1744293681399-200x110.png","Aggiornamenti dalla campagna Defend Rojava! Cosa succede in Siria.","podcast",1744300959,[],[],{"post_content":223},{"matched_tokens":224,"snippet":225,"value":226},[71],"segmenti e gruppi etnici del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> siriano dai processi politici e","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/podcast-DR12.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nAhmed Al Shara, presidente ad interim della Siria ha nominato il nuovo governo dopo la presentazione della costituzione provvisoria. 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In tempi normali, fornisce elettricità a centinaia di migliaia di abitanti della Siria nord-orientale e produce una grandissima quantità di acqua potabile grazie a un sistema di depurazione. È anche uno dei pochi punti di attraversamento dell'Eufrate. Sapendo questo, i mercenari si sono trovati di fronte a una grande e storica resistenza da parte dei combattenti SDF e non sono riusciti a guadagnare terreno in questa regione. La resistenza è in corso da 2 mesi e sta entrando nel suo terzo... all'inizio della lotta i combattenti per la libertà SDF sono stati attaccati da ondate di mercenari supportati da attacchi aerei e tecnologia turchi. Ci sono state molte vittime nei primi giorni di scontro. Anche se l'intera Siria stava arrivando a un processo di riduzione dei combattimenti, facendo appelli alla situazione politica nella regione e alla nuova situazione consolidata, gli attacchi alla Siria settentrionale e orientale sono aumentati. 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Mentre le bombe cadevano intorno a noi, gli slogan di resistenza aumentavano, il morale si elevava a ogni suono di esplosione.\r\n\r\n\r\n\r\n[...] assistere alla resistenza popolare sulla diga ha avuto un impatto enorme tra i combattenti. Hanno visto le loro coraggiose donne e uomini anziani come le loro madri e padri lì per loro e, motivati da questo spirito di guerra popolare rivoluzionaria, sono andati ad affrontare il nemico e ondata dopo ondata di attacchi mercenari sono stati sconfitti dalle SDF. Sì, i compagni sono caduti martiri, gli amici non hanno potuto muovere i loro corpi per giorni a causa del volo costante dei droni turchi sulle nostre teste, abbiamo ferito degli amici, ma questa è la realtà della guerra. Il vero volto di questa resistenza non risiede nelle vittorie militari sul campo di battaglia. La vera resistenza risiede in ognuna di queste giovani donne e uomini che hanno capito nel profondo perché stiamo combattendo.\r\n\r\n\r\n\r\n[...] Lo spirito è forte e il significato della nostra vita quotidiana ha raggiunto un livello diverso dal sacrificio delle persone alla diga dei martiri. In questo momento gli scontri sono meno frequenti, gli attacchi dell'SNA sono concentrati sull'uso di armi pesanti e con il supporto dei droni e degli aerei da guerra dello stato turco, molto simili alla resistenza sulle montagne libere del Kurdistan. Siamo entrati in un nuovo momento per il Kurdistan e per la Rivoluzione, c'è ancora molto da accadere e molto da chiarire. Tuttavia, qui in prima linea alla diga di Tişrîn, il nostro obiettivo e il nostro lavoro sono chiari come l'acqua della diga che difendiamo. Siamo pronti, motivati e impazienti. Non ci arrenderemo e sotto lo spirito della guerra popolare rivoluzionaria prevarremo ancora una volta contro questo \u003Cmark>barbaro\u003C/mark> nemico fascista. Lunga vita alla resistenza a Tişirin Lunga vita al \u003Cmark>popolo\u003C/mark> Vittoria o vittoria!”\r\n\r\n\r\n\r\nMarzo 2025\r\n\r\n\r\nIl 4 aprile è stato il giorno internazionale del libro di Ocalan e in tutto il mondo, compresa Torino, si sono tenute iniziative di dibattito e letture dei testi di Abdullah Ocalan, filosofo e rivoluzionario in carcere da 26 anni nell'isola - prigione di Imrali. I suoi testi, in particolare quelli scritti in carcere, hanno ispirato la rivoluzione del Rojava e continuano ad ispirare in tutto il mondo la lotta politica di tantissime persone. La campagna per la liberazione fisica di Ocalan continua, con ancora più forza dopo i recenti sviluppi seguiti alle visite che ha ricevuto da parte di esponenti del partito DEM turco e dopo l'appello alla pace e alla società democratica, di cui potete trovare un commento nei podcast pubblicati sul sito.",[228],{"field":104,"matched_tokens":229,"snippet":225,"value":226},[71],1155199534322679800,{"best_field_score":232,"best_field_weight":139,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":233,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":234},"1112319197184","1155199534322679921",4,{"document":236,"highlight":249,"highlights":254,"text_match":230,"text_match_info":257},{"comment_count":44,"id":237,"is_sticky":44,"permalink":238,"podcastfilter":239,"post_author":240,"post_content":241,"post_date":242,"post_excerpt":50,"post_id":237,"post_modified":243,"post_thumbnail":244,"post_title":245,"post_type":218,"sort_by_date":246,"tag_links":247,"tags":248},"88504","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-s-2-20/",[178],"cattivipensieri","Continuano, e si intensificano, le proteste in Israele contro il governo di Benjamin Netanyahu. Il weekend scorso ha visto in piazza decine di migliaia di persone che si sono accampate per quattro giorni fuori dalla Knesset per chiedere a gran voce una soluzione per il rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas ed elezioni anticipate, caldeggiate anche da Benny Gantz presso lo Knesset che le ha rifiutate. Il clima interno tutt’altro che sereno per l’esecutivo si aggrava per le proteste degli ultra-ortodossi che una legge appena approvata rende coscrivibili. Le operazioni di guerra sulla striscia di Gaza continuano e il bilancio dei morti sale a più di 33 mila. L’Idf cinge d'assedio la città di Rafah, ultimo rifugio per gli sfollati palestinesi, preparando un’operazione di terra che fino per ora, anche a causa delle pressioni delle cancellerie occidentali, resta una minaccia. Proprio mentre le forze di sicurezza israeliane si ritiravano dall’ospedale Al-Shifa lasciandosi alle spalle una lunga scia di sangue, un raid dell’aviazione uccideva sette cooperanti internazionali dell’organizzazione World Central Kitchen (WCK) causando sdegno a occidente (questa volta i morti sono bianchi) e il momentaneo stop delle operazione umanitarie delle ONG nella Striscia. Se da subito Netanyahu ha parlato con un certo sprezzo di “errori che possono capitare in guerra” c’è chi vede nell’attacco al convoglio di WCK, e negli altri “errori” che lo hanno preceduto, una strategia ben precisa dell’esercito israeliano per piegare ulteriormente il popolo palestinese e fiaccarne la resistenza, impedendo al contempo che gli aiuti sostengano anche la resistenza di Hamas.\r\nIn un clima regionale già infuocato ulteriore benzina è stata gettata dalle Idf con l’attacco alla ambasciata iraniana a Damasco che ha lasciato ucciso decine di civili oltre ad alcuni Pasdaran considerati di “alto profilo”. Attacco israeliano su suolo siriano che non è di certo il primo ma che denota un salto qualitativo, sia per l’importanza dei Guardiani della Rivoluzione uccisi sia perché ad essere colpita è stata una sede diplomatica in suolo straniero. Khamenei ha prontamente annunciato pesanti ritorsioni e il ministero della Difesa israeliano ha innalzato al massimo il livello di allerta aerea e richiamato i riservisti dell’aeronautica. Gli occhi del mondo si sono nuovamente spostati sul vicino Libano ed Hezbollah, sponda iraniana più prossima a Israele i cui attacchi ormai colpiscono ben al di là del suo confine nord.\r\n\r\nPer farci raccontare timori e sensazioni dal paese dei cedri abbiamo contattato Camilla, cooperante italiana che si trova a Beirut.\r\n\r\nMentre alcuni generali ucraini lanciano dalle pagine del Politico un ennesimo allarme sul fatto che la Russia potrebbe sfondare la linea del foriate da un momento all'altro, la retorica di guerra continua a gonfiare i muscoli dei leader europei. Dopo le spericolate uscite di Macron è stato ancora il premier polacco Tusk a rimarcare che la Russia starebbe violando ripetutamente alcune linee rosse. Intanto son già 100.000 gli uomini della Nato stipati ai con fin i Russi e dov ebbero arrivare a 300.000. Putin non si è fatto sfuggire l'occasione di rispondere ai leader europei e in un discorso tenuto ai piloti nella base di Tver ha sostenuto quanto sui file pensare che la Russia voglia ingaggiar uno scontro diretto con la Nato, ricordando che sto gli Usa spendono in Difesa ben 811 miliardi, cioè undici volte quanto spesso dalla Russia.\r\n\r\nTra i fustigatori del pacifismo strabico o ,peggio, codardo, della gran parte dei cittadini europei che eviterebbero volentieri un olocausto nucleare, si è distinto il solito Rampini che dalle pagine del Corriere ha operato un tentativo maldestro di riscrittura della storia che tra la fine degli anni settanta e i primi ottanta, vide una grande ondata di proteste popolari contro i famosi Euromissili. Ovviamente Rampini la racconta come una grande vittoria del buon senso atlantico sulle immotivate paure del popolo mentre in realtà fu l'amaro realismo di alcun i leader europei, tra cui gli italiani Craxi e Cossiga e il tedesco Schmidt a guidare la scelta, come escamotage per costringere gli Usa ad assumersi la responsabilità pratica degli esiti potenzialmente devastanti per l'Europa delle tensioni tra Usa e Urss. Solo quattro anni dopo Reagan e Gorbachov infatti, in un trattato noto come INF, misero al bando quegli arsenali. Negli ultimi anni quel trattato è stato messe in discussione proprio dagli Stati Uniti, Trump in testa, per averte le mani libere nel Mar Cinese Meridionale.\r\n\r\nAll'indomani dell'attacco israeliano sull'Ambasciata iraniana di Damasco, un'improvvisa chiamata di Biden ha raggiunto il suo omologo cinese Xi Jinping. Ne abbiamo parlato con Dario, ricercatore di Scienze Politiche presso la Normale di Pisa.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/la-fine-04-04.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - L’arma della fame, l’attacco al convoglio umanitario della Ong Wck è solo l’ultimo di una lunga serie\r\n\r\nPOLITICO ukraine-great-risk-front-line-collapse-war-russia\r\n\r\nDiscorso Putin lattacco-russo-e-una-gran-balla-da-il-fatto\r\n\r\nRAMPINI nato-75-anni-storia-europa-russia-cf5d9e18-f1da-11ee-8ce8-d1851d0e956a.shtml\r\n\r\nIl trattato INF gli-euromissili-e-il-trattato-inf","6 Aprile 2024","2024-04-06 14:34:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1712261161551-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #20 - PROVE DI ESCALATION, BIDEN CHIAMA XI",1712410532,[],[],{"post_content":250},{"matched_tokens":251,"snippet":252,"value":253},[71],"israeliano per piegare ulteriormente il \u003Cmark>popolo\u003C/mark> palestinese e fiaccarne la resistenza,","Continuano, e si intensificano, le proteste in Israele contro il governo di Benjamin Netanyahu. 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A tutti gli altri non resta che raccogliere quel che si può infilare in uno zaino e mettersi in marcia con la Colonna \"la forma che le società prendono quando collassano\". Un orda di persone che si trascina, senza direzione, senza volontà, segnate da un indifferenza senza colpa, decise solo a sopravvivere.\r\n\r\nQuesta migrazione totale della società si assomiglia e si differenza da altre migrazioni animali, quelle dell'anguilla con la sua innata capacità di tornare laddove è nata, paradigma impossibile nelle società moderne dove si fugge da un territorio invivibile; o quella del Lemming, che si mette in marcia qualora il numero nella colonia diventasse insostenibile per l'ecosistema. Ma anche il ruolo dei cani, da fedeli amici a divoratori di carcasse; quello delle api termometro della salute del mondo; delle blatte e le mosche, futuro cibo o padroni del globo.\r\n\r\nNel mezzo, la storia del protagonista, coi suoi appunti e ritagli di vita raccolti nel diario e il rapporto che nasce con un rom (popolo senza dopoguerra) capace di conoscere e adattarsi in un contesto dove si è scacciati e bisogna vivere di espedienti. Nello sfondo uno scenario da guerra, dove il controllo e la retorica la fanno da padrone. Il tragico finale lascia aperte delle speranze.\r\n\r\nNe parliamo con Emaneuele, autore della graphic novel \"Il regno animale\" edito da Bèbert Edizioni\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/il-regno-animale.mp3\"][/audio]","25 Febbraio 2020","2020-02-26 12:13:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/copertina-200x110.jpg","Il regno animale",1582645190,[],[],{"post_content":273},{"matched_tokens":274,"snippet":275,"value":276},[71],"che nasce con un rom (\u003Cmark>popolo\u003C/mark> senza dopoguerra) capace di conoscere","Ne \"Il regno animale\" si prospetta un futuro non molto lontano in cui le città sono sventrate dalla guerra; i muri alzati in passato per difendersi dai migranti servono ora come check-in per chi è in possesso dei documenti e del lavoro necessario per entrarvi; la ricchezza è riservata in minuscole oasi ultra-protette in cui tutto è concesso. 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Il fatto che ci possano essere rom onesti o rom stonati, a voi non passa neanche per il cervello.\" Sono sempre stati tra noi e ancora non li capiamo, oscillando tra.gli stereotipi opposti dello zingaro sporco e cattivo, che ruba i bambini, e quello del \"figli del vento\", il popolo felice e libero che ama viaggiare. Faremo conoscenza della zingara laureata in medicina e specializzata in neurologia, i molti zingari che fanno i fornai e gli infermieri. Nella delirante antropologia nazista gli zingari erano ariani, ma affetti dal pericoloso gene del nomadismo \"scoperto\" dal dottor Robert Ritter e dalla sua assistente Eva Justin, e cominciò il \"porrajmos\" (divoramento\" in lingua romanes) a cui l'Italia fascista diede il suo contributo. Mezzo milione salirono sui treni blindati e scomparvero negli Zigeuner Lager. Solo negli anni 60 il genocidio degli zingari é stato riconosciuto come tale, ovvero i i nazisti avano firmato la loro condanna a morte come popolo, indipendentemente da cosa pensavano o facevano. Ma i nazisti non furono i primi. Nel 1912 in Svizzera la fondazione Pro Juventute varò il progetto \"Bambini di strada\" che rapiva i bambini Jenisch (gli zingari svizzeri), li affidava a famiglie gagè (non zingari), ne cancellava i nomi e le storie, le bambine venivano sterilizzate. Nel 1972 in seguito a un'inchiesta giornalistica scoppiò lo scandalo, e la Pro Juventute chiuse il progetto \"Bambini di strada\". Ma solo nel 1998 la Pro Juventute chiese pubblicamente scusa al popolo Jenisch. \"C'é chi dice che veniamo dall'India, ma sono solo teorie, il fatto é che viviamo tutti su questo pianeta\". Buon ascolto.\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\nPino Petruzzelli (a cura di) \"Non chiamarmi zingaro - Perseguitati e diversi da sempre, a loro la parola\" ed. Chiarelettere\r\nErberto Petoja (a cura di) \"Miti e leggende degli zingari\" ed. Franco Muzzio\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nUnknown","10 Febbraio 2018","2018-10-24 18:47:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/tumblr_ldrw1mwor81qdkfpco1_500-200x110.jpg","La Perla di Labuan - 31gennaio 2018 - Storie di zingari",1518268781,[294,295,296,297],"http://radioblackout.org/tag/petruzzelli/","http://radioblackout.org/tag/porrajimos/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/sinti/",[199,197,185,187],{"post_content":300},{"matched_tokens":301,"snippet":302,"value":303},[71],"del \"figli del vento\", il \u003Cmark>popolo\u003C/mark> felice e libero che ama","\"Per voi noi si nasce con il fagotto in mano, e due sole strade: il furto o il violino. 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Franco Muzzio\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nUnknown",[305],{"field":104,"matched_tokens":306,"snippet":302,"value":303},[71],{"best_field_score":232,"best_field_weight":139,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":233,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":234},{"document":309,"highlight":341,"highlights":378,"text_match":390,"text_match_info":391},{"comment_count":44,"id":310,"is_sticky":44,"permalink":311,"podcastfilter":312,"post_author":170,"post_content":313,"post_date":314,"post_excerpt":50,"post_id":310,"post_modified":315,"post_thumbnail":316,"post_title":317,"post_type":218,"sort_by_date":318,"tag_links":319,"tags":333},"46882","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-6-aprile-la-spartizione-della-siria-barilla-ferrero-leonardo-e-turchia-storie-di-frontiera-aborto-cattolici-allassalto-francia-scioperi-blocchi-occupazioni/",[170],"Notizie da Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. 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Macron sembra determinato a tirare diritto per disciplinare i lavoratori francesi, chiamandoli a pagare i buchi della pubblica amministrazione, trattati da parassiti e terroristi. Non solo. Dopo la decisione di rinunciare alla realizzazione dell’aeroporto di Notre Dames des Landes, che ha segnato la vittoria dei movimenti, ora Macron annuncia l’attacco alla Zad, l'area occupata e autogestita da alcuni militanti più radicali.\r\nNe parliamo con Gianni Carrozza, corrispondente da Parigi di Collegamenti, redattore di radio Paris Frequence Plurielle, dove conduce “Vive la sociale!”\r\n\r\n La propaganda antiabortista nel cuore di Roma a quarant’anni dalla 194, la legge che ha depenalizzato l’aborto, senza tuttavia rendere libera e sicura la scelta delle donne.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 7 aprile\r\ncena antipasquale veg veg\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIl nostro menù veg/vegan:\r\nAntipasti delle streghe / Chicchi ammazzapreti / Caponet satanico / Hummus dell'infedele / Fagiolata da ultima cena / Vino rossonero / E per finire...Dolcino e Margherita\r\nBenefit lotte sociali\r\nQuanto costa? Tanto per chi ha tanto, poco per chi ha poco, molto poco per chi ha pochissimo.\r\nInsomma, da ognuno come può, più che può.\r\nper prenotare scrivete pure a fai_torino@autistici.org\r\noppure chiamate/inviate un messaggio al numero 327 7929559\r\n\r\nLunedì 16 aprile\r\nore 19,30 presso il Gabrio in via Millio\r\nLe frontiere invisibili\r\nCon l’avvocato Gianluca Vitale, e alcuni attivisti di Chez Jesus, un locale della chiesa occupato a Claviere, divenuto posto tappa per la gente in viaggio verso la Francia.\r\nA cura di Breaktheborder\r\n\r\nMercoledì 18 aprile\r\nore 18\r\npresidio contro le frontiere\r\ndavanti all’ingresso principale della stazione di Porta Nuova. \r\n\r\nVenerdì 20 aprile\r\nore 21\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nAnarchici contro il fascismo. 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