","Populismo: il nuovo spettro che si aggira per l'Europa??","post",1467030401,[61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/brexit/","http://radioblackout.org/tag/populismo/","http://radioblackout.org/tag/rappresentanza/","http://radioblackout.org/tag/sistema-torino/",[66,15,67,68],"Brexit","rappresentanza","sistema torino",{"post_content":70,"post_title":74,"tags":78},{"matched_tokens":71,"snippet":72,"value":73},[15,15],"continui spostamenti semantici, quello di \"\u003Cmark>populismo\u003C/mark>\". Il \u003Cmark>populismo\u003C/mark> diventa così, nelle","Una riflessione ampia, attraverso due dirette- la prima con Angelo D'orsi, ordinario di Storia delle dottrine politiche presso l'Università di Torino, la seconda con Roberto Castaldi associato in Filosofia Politica presso l'università eCampus ed editorialista de L'Espresso- che ha spaziato dalla vittoria ai ballottaggi del M5S ( con specifico riferimento alla Città di Torino) a quella del \"Leave\" al referendum che ha interessato il Regno Unito giovedì scorso.\r\n\r\nLa lettura dei risultati elettorali in Europa utilizza sempre più spesso un concetto che appare abusato, ambiguo ed interessato da continui spostamenti semantici, quello di \"\u003Cmark>populismo\u003C/mark>\". Il \u003Cmark>populismo\u003C/mark> diventa così, nelle parole dei molti commentatori italiani ed internazionali, il nuovo spettro che minaccia i sempre più precari meccanismi istituzionali nazionali ed europei, risultando spesso una chiave di lettura riduzionistica incapace di cogliere contraddizioni, prospettive e tendenze implicite nell'elettorato che si affida, attraverso il voto, a partiti e movimenti definiti appunto populisti,. Da notare come, nei discorsi più mainstream e convintamente pro-sistema, sotto il comune cappello del \u003Cmark>populismo\u003C/mark> si facciano rientrare movimenti di estrema destra, che sarebbe invece opportuno nominare esplicitamente per ciò che sono e altri di sinistra \"radicale\".\r\n\r\nD'Orsi in particolare, autore, pochi giorni prima del voto per il ballottaggio, di un articolo dal titolo \"Contro il sistema Torino. Contro il sistema Italia\" assume la crisi, di portata europea se non mondiale, del sistema della rappresentanza, nei confronti della quale, restando in quadro sistemico, il \u003Cmark>populismo\u003C/mark> appare in ogni caso come una risposta, sebbene parziale e spesso fuori fuoco. Tuttavia, le sfocature non debbono riguardare la consapevolezza del fatto che in particolare a Torino l'elite piddina, insieme ai poteri finanziari e alla lobby del cemento ( vedi DeGiuli and co.), ha lavorato negli ultimi 23 anni per arricchire i già ricchi ed espellere i subalterni, anche dal punto di vista urbanistico, dal cuore della città.\r\n\r\nAscolta la diretta con Angelo D'orsi\r\n\r\npopulismi\r\n\r\nR. Castaldi invece, sottolinea il rischio rappresentato dai motivi nazionalistici, espliciti in UK prima e dopo la Brexit, per rivelare poi la convinzione ottimista e \"naturalizzante\" sulle potenzialità dell'UE e del mercato unico.\r\n\r\nbrexit e nazionalismi",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[76],"Populismo","\u003Cmark>Populismo\u003C/mark>: il nuovo spettro che si aggira per l'Europa??",[79,81,84,86],{"matched_tokens":80,"snippet":66},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[15],"\u003Cmark>populismo\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":67},[],{"matched_tokens":87,"snippet":68},[],[89,95,98],{"field":35,"indices":90,"matched_tokens":92,"snippets":94},[91],1,[93],[15],[83],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":77,"value":77},"post_title",[76],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":72,"value":73},"post_content",[15,15],578730123365712000,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":47,"score":106,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":108,"highlight":131,"highlights":149,"text_match":101,"text_match_info":157},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":47,"id":111,"is_sticky":47,"permalink":112,"post_author":50,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":53,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":58,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":126},[44],[46],"40318","http://radioblackout.org/2017/02/trump-e-la-sua-mission-impossible/","Torniamo ancora su una questione che ha per noi una doppia importanza strategica. Innanzitutto ci consente di misurarci ancora una volta sulla questione del populismo, che per noi non è una tecnica di raccolta del consenso tra le altre ma qualcosa che in maniera non chiara e con ricchezza di ambivalenze informa un'epoca. Quest'epoca è caratterizzata dal collasso simultaneo dei cosiddetti corpi intermedi, dalla crisi radicale del sistema informativo che da un lato non arriva a cogliere i mutamenti profondi intervenuti a vari livelli della società e dall'altro non può più essere (almeno non tout court) \"opinione pubblica\", dal crollo verticale di fiducia nelle istituzioni (politiche in particolare). Così la politica vive una stagione di uomini soli al comando che si appellano direttamente al popolo e per contro quando il popolo si esprime in maniera diretta (referendum) non finisce di sorprendere vecchi e consolidati etasblishment.\r\n\r\nAssistiamo quindi a una scia lunga di eventi che conducono dalla Brexit all'elezione di Trump, sino al sonoro NO italico.\r\n\r\nSull'elezione di Trump le analisi sono ricche e variegate. La scorsa settimana è uscito un lungo articolo di Piero Pagliani, quasi un saggio, che ha analizzato a fondo quali potrebbero essere gli scenari che ci attendono, ipotizzando che dietro a Trump (come progetto o come capacità di cogliere il momento) vi sia una visione strategica che resta comunque fuori tempo massimo o almeno di transizione verso un'altra fase che è poi solo un'altra fase della crisi sistemica che stiamo attraversando. Già perché è la crisi economica la cornice materiale riconosciuta da tutti (non sarebbe stato scontato anni addietro) come la cornice dentro la quale è indispensabile collocare gli eventi.\r\n\r\nAscolta il contributo che abbiamo registrato con Piero Pagliani, autore del lungo articolo \"America anno zero: la presidenza modernariato\"\r\n\r\nPaglioni\r\n\r\nIl secondo contributo arriva da Nicolò della redazione bolognese di InfoAut, che ha dato vita a un e-book scaricabarile gratuitamente in rete dal titolo già significativo \"Gli USA di Trump: il crepuscolo della seconda globalizzazione?\"\r\n\r\nnicolò infoaut","9 Febbraio 2017","2017-02-11 02:11:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/trump-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/trump-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/trump-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/trump-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/trump-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/trump.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Trump e la sua \"mission impossible\"",1486657124,[121,122,123,62,124,125],"http://radioblackout.org/tag/finanziarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/globalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/kissinger/","http://radioblackout.org/tag/trum/","http://radioblackout.org/tag/trumpismo/",[127,34,128,15,129,130],"finanziarizzazione","Kissinger","Trum","trumpismo",{"post_content":132,"tags":136},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[15],"una volta sulla questione del \u003Cmark>populismo\u003C/mark>, che per noi non è","Torniamo ancora su una questione che ha per noi una doppia importanza strategica. 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Nonostante alcune defezioni (agroalimentare di Pachino, autotrasportatori che hanno firmato il contratto...) la protesta che dovrebbe bloccare il paese e le sue frontiere sarebbe confermata; c’è chi è convinto che si tratterà dell’ennesima protesta morta sul nascere. In molti lamentano la mancanza di un’organizzazione capillare, con informazioni precise su luoghi e orari.\r\n\r\nNon si può negare che a cavalcare l'insoddisfazione con toni più consoni al radicalismo di sinistra ci troviamo invece figuri che si fanno risalire alla galassia dell'estrema destra. Non è chiaro ancora come il tutto verrà organizzato, quello che è chiaro è invece il tentativo di mascherarsi dietro assenza di apparenti appartenenze per attirare il maggior numero di persone... e la curiosità in effetti ha sfondato anche presso indignati di sinistra.\r\nContro questa deriva alcuni ambienti – che Cosimo sintetizza nell'intervista con l'efficace espressione d'antan di \"trinariciuti\", cioè quei pciisti che avevano tre narici nella pubblicistica democristiana degli anni Cinquanta – hanno analizzato la situazione esclusivamente demonizzando il pericolo che i fascisti possano incistarsi sulle organizzazioni e nella mentalità di compagni, attratti dalle sirene del blocco prolungato e della lotta contro la aborrita casta: giustamente siti come Contropiano o Osservatorio democratico hanno fatto lunghi elenchi di sigle e del putridume destrorso che nascondono l'orbace persino dietro le parole di Pertini. Insomma da un lato si teme che si possa saldare una sorta di orrido connubio rosso-bruno, dall'altro è indubbio che chi tra gli imprenditori di se stessi fallisce finisce invariabilmente nel lumpenproletariat, e non necessariamente è una persona di destra. E con questi la sinistra radicale deve saper interloquire.\r\n\r\n\r\nPeraltro anche Anonymous pare che abbia aderito alla mobilitazione e comunque è doverosa l'attenzione ai fenomeni che si creano in rete e non trovano eco nei media mainstream finché non esplodono e quindi accogliamo volentieri le parole di Cosimo Scarinzi, che prende spunto per le sue riflessioni proprio dal fatto che eventi interessanti spesso si palesano al di fuori del cono di luce mediatico e pensa sia importante porre l’attenzione sull’universo sociale al quale questa mobilitazione vuole dare visibilità e voce, legato dalla tradizione microimprenditoriale e in parte contadina che caratterizza la storia nazionale; a cui si aggiunge lavoro nero, autosfruttametno, filiera familiare, evasione fiscale, esternalizzati, precari, pensionati, disoccupati... vi sono due possibili linee di sviluppo, una orizzontale e una verticale.\r\n\r\nLa prima, quella almeno per ora più “naturale”, vede un alleanza fra borghesia alta, media e bassa del settore deregolamentato e il “suo” lavoro dipendente e autonomo.\r\n\r\nLa seconda, quella più difficile ma anche più interessante punta a un alleanza e per certi versi a una fusione fra i due settori che costituiscono la working class italiana.\r\n\r\nNoi oggi assistiamo a una mobilitazione, non sappiamo ovviamente quale impatto avrà, che ci vede per l’essenziale, e quindi per quel che pertiene al sindacalismo di base, estranei o peggio, indifferenti. Quest’estraneità e quest’indifferenza sono un segno di debolezza giustificata, ma è una cattiva giustificazione dal fatto che i gruppi dirigenti di quest’armata Brancaleone odorano, sarebbe forse meglio dire fetono, di fascismo e di leghismo o, nella migliore delle ipotesi di grillismo.\r\n\r\nSi tratta invece di immaginare un percorso che sappia cogliere quanto di condivisibile e di profondamente giusto vi è nell’ostilità alla casta nella prospettiva di una ricomposizione in avanti e in senso radicalmente sovversivo dell’attuale universo del lavoro produttivo al di la della forma giuridica in cui si dà.\r\n\r\nSarebbe un peccato lasciare ai fasci l'egemonia di una carica sovversiva che rischia di diventare eversione al soldo del populismo... sentiamo dalla voce di Cosimo come argomenta il suo approccio e quali altri esempi e considerazioni nascono dalla sua esperienza sindacale e le richieste realmente \"dal basso\" che gli vengono avanzate. Chiaro che ormai il 9 è una giornata egemonizzata da altri, ma al di là della riuscita o meno della scadenza altrui, il problema è riuscire a porsi come soggetti attraenti per coloro a cui si rivolge questa proposta di contrapposizione ancora senza \"pompieri\".\r\n\r\n2013.12.05-cosimo_forconi\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/2013.12.05-cosimo_forconi.mp3\"][/audio]","5 Dicembre 2013","2013-12-16 13:05:37","9 dicembre: intercettare l'attrazione dei borghesi piccoli piccoli",1386286129,[171,172,173,174,175,176,62,177],"http://radioblackout.org/tag/conflitto/","http://radioblackout.org/tag/destre-camuffate/","http://radioblackout.org/tag/forconi/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/nazionalismo/","http://radioblackout.org/tag/piccola-borghesia/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/",[179,180,26,181,182,183,15,184],"conflitto","destre camuffate","lotta di classe","nazionalismo","piccola borghesia","sciopero",{"post_content":186,"tags":190},{"matched_tokens":187,"snippet":188,"value":189},[15],"diventare eversione al soldo del \u003Cmark>populismo\u003C/mark>... sentiamo dalla voce di Cosimo","'9 dicembre 2013: l'inizio della fine'.\r\n\r\n\r\nCon questo slogan si presentano gli organizzatori dell'iniziativa che vorrebbe fermare il paese, contando sulla rabbia delle realtà sociali indebolite dalla politica fiscale degli ultimi anni: padroncini, agricoltori, allevatori, terziario titolare di piccolissime aziende. 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O meglio, sembra di vedere il mondo alla rovescia. Con il neo presidente degli Stati Uniti a parlare di un nuovo corso isolazionista per gli Usa e il suo omologo cinese a spiegare che la globalizzazione è un bene ma va governata. Tutto sta a capirsi sulle parole. La globalizzazione è il riflesso dell'accresciuta interdipendenza tra le nazioni, della loro continua interazione economica, della liquidità della finanza oppure è una precisa intenzionalità politica con una precisa leadership, ovvero quella angloamericana? Qualunque sia la vostra risposta, ci dice Fagan, il paradigma è mutato. Il politico (nella fattispecie la geopolitica) e non l'economico è il nuovo principio ordinatore in questo processo epocale di cambiamento.\r\n\r\nQuesta tesi è al centro di una interessante riflessione contenuta nel nuovo libro di Pierluigi Fagan appena uscito per Fazi Editore e intitolato \"Verso un mondo multipolare. Il gioco di tutti i giochi nell'era Trump\".\r\n\r\n \r\n\r\nQui sotto la nostra chiacchierata di questa mattina con Pierluigi Fagan\r\n\r\n \r\n\r\nFagan\r\n\r\n \r\n\r\n ","16 Febbraio 2017","2017-02-18 12:06:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/Fagan-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"200\" height=\"296\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/Fagan.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Il mondo multipolare e la nuova geopolitica",1487249614,[231,232,233,62,234],"http://radioblackout.org/tag/fagan/","http://radioblackout.org/tag/geopolitica/","http://radioblackout.org/tag/multipolarismo/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[236,237,238,15,22],"Fagan","geopolitica","multipolarismo",{"tags":240},[241,243,245,247,249],{"matched_tokens":242,"snippet":236},[],{"matched_tokens":244,"snippet":237},[],{"matched_tokens":246,"snippet":238},[],{"matched_tokens":248,"snippet":83},[15],{"matched_tokens":250,"snippet":22},[],[252],{"field":35,"indices":253,"matched_tokens":254,"snippets":256},[105],[255],[15],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":47,"score":258,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":47},"578730123365711977",{"document":260,"highlight":278,"highlights":290,"text_match":101,"text_match_info":296},{"cat_link":261,"category":262,"comment_count":47,"id":263,"is_sticky":47,"permalink":264,"post_author":50,"post_content":265,"post_date":266,"post_excerpt":53,"post_id":263,"post_modified":267,"post_thumbnail":268,"post_thumbnail_html":269,"post_title":270,"post_type":58,"sort_by_date":271,"tag_links":272,"tags":276},[44],[46],"38824","http://radioblackout.org/2016/11/america-dal-we-can-al-we-cant/","All'indomani del voto statunitense le analisi si sono concentrate molto sull'analisi degli \"errori\" democratici e sull'incapacità dei media di cogliere il terremoto che stava arrivando. Sul versante degli schieramenti politici, se a Destra ovvia è stata l'esaltazione per un modello e dei risultati che si vorrebbero replicare in Europa (Orban, Salvini, Le Pen), a Sinistra si è oscillati tra mea culpa e terrore panico per il \"nuovo fascismo che avanza\". Se non in pochi hanno gioito per un risultato che rappresentava (almeno) il rovesciamento di un tavolo già apparecchiato, qualcuno è arrivato addirittura a vedere in Trump un improbabile alleato di classe.\r\nQualcun'altro, più pacatamente, ha provato a suggerire che il risultato americano altro non è che l'ennesimo sintomo di una frattura, un \"cleavage\" (scollamento) tra pezzi di elettorato e i loro partiti di riferimento; più in profondità: tra blocchi sociali e la propria identità di classe e/o ruolo sociale (operai, middle class, razza, genere). L'ennesimo colpo dopo la BrExit, l'affermarsi del Movimento 5Stelle in Italia, la pesante ventata xenofoba che soffia in tante parti di Europa ma anche, sull'altro versante, l'affermarsi improvviso di Syriza in Grecia e Podemos in Spagna. Se l'accostamento di schieramenti opposti appare una bestemmia, non si può non cogliere - senza nulla concedere alla retorica sistemica degli \"opposti estremismi\" - un dato comune non eleudubile: l'accelerarsi di processi che sfuggono alle previsioni e alla compatibilità su cui si sono retti decenni di pace (e conflitto) in Occidente. Qualcosa sta cambiando, certo ci sono direzioni contrapposte ed esiti non scontati (e al momento piuttosto cupi). Ma quello che è evidente è che le vecchie appartenenze stanno saltando perché alle nostre latitudini Democrazia e Capitalismo - che bene o male sono andati a braccetto per un bel po', rappresentando per i più la forma meno detestabile con cui esser governati, (sfruttati) e partecipare - non sono più in grado di mantenere le promesse o anche solo una soglia gestibile di amministrazione delle msierie quotidiane... che aumentano.\r\nPer Raffaele Sciortino, provocatoriamente, Trump è l'erede di Obama, a cui ha strappato la bandiera del \"Change\". Un Change però cambiato di segno, dove la disperazione ha preso il posto della speranza. Entrambi si sono trovati di fronte l'annosa domanda che si staglia davanti alla declinante potenza a stelle e strisce: \"Come uscire dalla crisi dell'Impero?\".\r\nDopo anni di balle consapevoli del media mainstream e auto-incantamenti di una certa sinistra, oggi nessuno è più disposto a credere alla favoletta della ripresa USA favorita dall'uso illuminato del Quantitative easing. Restano sul terreno, brutti da vedere, bad jobs e un raddoppio pericolosissimo del debito pubblico. Se il nodo politico basso - l'unico che vede la stampa ordinaria - è la fluidità dello spostamento di voti nel ventre della società - più in alto si sta consumando uno scontro nell'establishment americano per rispondere alla perigliosa domanda di cui sopra. Domanda che chiede in risposta un duplice \"che fare\": sul fronte esterno e su quello interno.\r\nAscolta l'intervista con Raffaele Sciortino\r\n\r\nraf-sciortino-trump","18 Novembre 2016","2016-11-19 11:27:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/ob_cba267_serveimage-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/ob_cba267_serveimage-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/ob_cba267_serveimage-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/ob_cba267_serveimage.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","America: dal We Can al We Can't",1479427734,[273,274,62,275,234],"http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[277,28,15,30,22],"crisi",{"tags":279},[280,282,284,286,288],{"matched_tokens":281,"snippet":277},[],{"matched_tokens":283,"snippet":28},[],{"matched_tokens":285,"snippet":83},[15],{"matched_tokens":287,"snippet":30},[],{"matched_tokens":289,"snippet":22},[],[291],{"field":35,"indices":292,"matched_tokens":293,"snippets":295},[17],[294],[15],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":47,"score":258,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":47},{"document":298,"highlight":326,"highlights":344,"text_match":101,"text_match_info":351},{"cat_link":299,"category":300,"comment_count":47,"id":301,"is_sticky":47,"permalink":302,"post_author":50,"post_content":303,"post_date":304,"post_excerpt":53,"post_id":301,"post_modified":305,"post_thumbnail":306,"post_thumbnail_html":307,"post_title":308,"post_type":58,"sort_by_date":309,"tag_links":310,"tags":318},[44],[46],"36134","http://radioblackout.org/2016/05/pannella-uno-show-man-liberale-ai-tempi-della-prima-repubblica/","“Il confuso scarmazzo che accompagna la dipartita di Giacinto, detto Marco, Pannella è il prodotto della mancata propensione alle valutazioni chiare e distinte che, se praticate, risparmierebbero al buon popolo molti patimenti spirituali.\r\n L'uomo era, è non è un segreto, l'erede, non sto qui a valutare quanto legittimo, di una una corrente politica non spregevole, anzi, quella sinistra liberale che annovera fra i suoi numi tutelari Piero Gobetti, i fratelli Rosselli et alios.\r\n Solo che rispetto a quella corrente si caratterizza per la sua - e non è un complimento, è solo una presa d'atto - modernità. Pur essendo nato prima della guerra è un liberale sessantottino, un ossimoro politico forse ma un ossimoro che ha funzionato.\r\n Anticonformismo, gusto dell'eccesso, esibito narcisismo, mancanza di cultura e progetto politico, una punta di cialtroneria concorrono a farne l'antesignano di leader politici venuti dopo come espressione della personalizzazione della politica.\r\n Era dunque, senza sé e senza ma, un occidentalista? Assolutamente si né pretendeva di essere altro. Era, per certi versi, insopportabile? Sicuramente ma era figlio di un paese che prevedeva, sino al 1976, si fino al 1976, il delitto d'onore, che, se si pensa alla violenza contro le donne, si caratterizzava per una legislazione che poco ci mancava che le condannasse nel caso di violenza, un paese influenzato da un moralismo veterocattolico, che aveva al governo un partito clericale e all'opposizione, a destra, un partito fascista e, a sinistra, un partito stalinista, un paese che grazie alle sue profonde distorsioni interne si è \"modernizzato\" anche grazie al partito radicale.\r\n Modernizzato, non rivoluzionato, basta ricordarlo per ridimensionare i toni.”\r\n\r\nAbbiamo tratto spunto da questo “coccodrillo” di Cosimo Scarinzi girato sui social media per fare una riflessione a tutto tondo sugli anni Settanta, sul declino inesorabile della corrente liberal socialista di “Giustizia e Libertà”, sull'emergere di elementi populisti e di leadership carismatica, che segneranno il trapasso dalla prima alla seconda repubblica. Un passaggio il cui nume tutelare sarà Bettino Craxi, l'uomo che ha trasformato e cambiato pelle al partito che fu di Nenni, per passare il testimone al suo sponsor, Silvio Berlusconi.\r\n Pannella introdurrà elementi di trasformismo veloce, in un partito leggero, nel tempo sempre più liberale e liberista che non libertario, che anticipano di decenni alcuni elementi chiave della politica del nuovo millennio tra le Alpi e i Nebrodi.\r\n Inutile dire che le leggi, tutte le leggi, sono la rappresentazione ritualizzata dei rapporti di forza all'interno della società.\r\n Il cambiamento di cui Pannella si fece corifeo, stava incidendo nel profondo la società italiana, ed era agito da migliaia di uomini e donne, che si erano liberati dal giogo clericale e premevano perché la sudditanza al Vaticano sancita da tante leggi dell'ordinamento repubblicano venissero cancellate.\r\n\r\nGiacinto, detto Marco, concluderà da par suo la propria avventura politica ed essenziale con un ultimo colpo di teatro: la lettera a Bergoglio e il rientro tra le braccia di madre chiesa.\r\n Indimenticabile e forse di maggior impatto della conversione in pista di volo, la sua sortita in divisa Croata a sostegno dell'intervento dell'Italia in ex Jugoslavia.\r\n\r\nAscolta la diretta con Cosimo:\r\n\r\n2016-05-24-scarinzi-pannella","24 Maggio 2016","2016-05-25 23:29:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/pannella-scalfari-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"197\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/pannella-scalfari-300x197.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/pannella-scalfari-300x197.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/pannella-scalfari-768x503.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/pannella-scalfari.jpeg 990w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Pannella. 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Una marcia per la libertà di movimento\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 luglio\r\n\r\nfesta di Arivista a Massenzatico (RE)\r\n\r\nalle Cucine del Popolo di via Beethoven 79 - \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 17 in via Po 16\r\n\r\npunto info \r\n\r\nLa città sotto assedio. 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Nella loro eterogeneità e contraddittorietà, questi sommovimenti mostrano tratti comuni di fondo, identificati dai redattori della rivista \"il Lato Cattivo\", ai nostri microfoni, nell'interclassismo e nel ruolo egemone delle classi medie salariate.\r\n\r\nStrettamente legato a questo fenomeno si assiste negli ultimi anni ad un riemergere di movimenti riformisti e populisti, che, nelle loro specificità e peculiarità, rappresentano spesso l'unica forma di rappresentanza politico-elettorale per quelle classi lavoratrici e proletarie colpite dalla crisi, presenti nei sommovimenti di questi anni ma destinate ormai da decenni all'invisibilità politica e sociale.\r\nLa faticosa ripresa e la stagnazione economica a livello globale fanno ipotizzare lo scoppio di una crisi ancora più profonda nel futuro prossimo, che porterà a scenari inediti di conflitto fra le classi fondamentali del sistema di produzione capitalistico: \"...un immenso work in progress è in atto, [...] nessun nodo è stato sciolto e le battaglie decisive sono ancora di là da venire. 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Che sinora queste operazioni abbiano avuto gambe molto corte non deve confortare, perché la loro influenza può comunque contribuire a indebolire l'autonomia dei movimenti, seminando l'illusione di una possibile rivoluzione pacifica, che cambi tutto senza spaccare nulla.\r\nLo spazio che acquisiscono è direttamente proporzionale alla difficoltà di radicare un immaginario ed una pratica che mirino a spezzare l'ordine politico e sociale.\r\nLa versione parodistica della partecipazione diretta è andata in scena con l'abbuffata elettorale grillina e segna l'emergere di fermenti populisti di destra come quello da cui è scaturito il lancio della giornata del 9 dicembre. La retorica del popolo, come quella del cittadino eletto, in un mixer tra giacobinismo, fascismo rivoluzionario e leghismo della prima ora, rischia di accelerare processi autoritari nel segno dell'antipolitica, accelerati dal rapido decomporsi del quadro istituzionale.\r\n\r\nRicostruire la polis fuori e contro i municipi, moltiplicare le esperienze di riappropriazione dal basso, di autogestione reale è l'unica prospettiva concreta per i movimenti che oggi crescono nell'opposizione alla grandi opere, nella lotta per i servizi e le tutele, contro la servitù del lavoro salariato.\r\nCerto non sarà facile.\r\n\r\nAnarres ne ha discusso con Massimo Varengo.\r\n\r\nAscolta la lunga chiacchierata:\r\n\r\n2013 06 12 varengo anarchismo e democrazia","6 Dicembre 2013","2018-10-17 22:59:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/anarchia_graffito_web-400x300-200x110.jpg","Anarchismo e democrazia",1386354271,[562,563,564,62],"http://radioblackout.org/tag/anarchismo/","http://radioblackout.org/tag/democrazia/","http://radioblackout.org/tag/democrazia-partecipata/",[387,566,389,15],"democrazia",{"tags":568},[569,571,573,575],{"matched_tokens":570,"snippet":387,"value":387},[],{"matched_tokens":572,"snippet":566,"value":566},[],{"matched_tokens":574,"snippet":389,"value":389},[],{"matched_tokens":576,"snippet":83,"value":83},[15],[578],{"field":35,"indices":579,"matched_tokens":580,"snippets":582,"values":583},[105],[581],[15],[83],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":47,"score":258,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":47},{"document":586,"highlight":602,"highlights":612,"text_match":101,"text_match_info":619},{"comment_count":47,"id":587,"is_sticky":47,"permalink":588,"podcastfilter":589,"post_author":360,"post_content":590,"post_date":591,"post_excerpt":53,"post_id":587,"post_modified":592,"post_thumbnail":593,"post_title":594,"post_type":404,"sort_by_date":595,"tag_links":596,"tags":599},"11982","http://radioblackout.org/podcast/nuove-destre-vecchi-fascismi/",[360],"Quando un brand funziona, diventa appetibile per tutti. È il caso della formazione neonazista greca Xrisi Argi, che dalle briciole percentuali del 2009 nell’ultimo anno è passata al 7,5% di consensi elettorali, assicurandosi una discreta pattuglia di parlamentari. In Italia, alcuni fascisti in cerca di autore, nonostante la chiara impronta nazionalista tipica delle destre del sangue e della terra, hanno deciso di dar vita ad una versione italiana di Alba Dorata.\r\nTroppo presto per sapere se si tratti di un’operazione di breve durata o di un investimento pubblicitario riuscito.\r\nSe in Grecia la violenza della crisi ha consentito alla propaganda d’odio nazionalista dei fascisti di fare breccia, in Italia, dopo decenni di violente campagne contro immigrati e rom, il fronte della guerra tra poveri non pare essersi allargato per la crisi.\r\nD’altra parte la retorica dell’immigrato che sottrae posti di lavoro all’italiano si infrange di fronte alla constatazione che gli immigrati nel nostro paese sono stati tra le prime vittime della crisi. Negli ultimi due anni c’è stato un arresto dei flussi migratori e, in alcuni casi, persino una ripartenza verso paesi più ricchi e stabili dell’Italia.\r\nIn Grecia, al di là della retorica antisistema, i fascisti hanno solidi appoggi nelle chiesa ortodossa e in settori dell’imprenditoria, che finanziano le iniziative di welfare sostitutivo messe in atto della compagine di Alba Dorata. I fascisti hanno due volti. Il volto feroce delle aggressioni, non di rado mortali, nei confronti degli immigrati, degli attacchi a botteghe e quartieri di immigrati e il volto caritatevole di chi porta soccorso ai propri connazionali in difficoltà.\r\nIl nazionalismo diviene il collante che consente una narrazione antisistema, contro le banche, il capitale estero, l’Unione Europea, la vorace Germania.\r\nNel nostro paese, al di là delle sigle, la destra populista, contro il capitale finanziario, l’usura, il signoraggio sta divenendo egemone nel quadro delle formazioni neofasciste e neonaziste. Meno appeal ha la destra ultracattolica, ideologica rappresentata da Forza Nuova, oggi sicuramente minoritaria rispetto a Casa Pound. Intendiamoci. Anche la destra populista si schiera contro la libertà individuale, ma lo fa con maggiore accortezza. Meglio affondare i colpi contro il riconoscimento delle coppie omossessuali, che insistere su temi come la contraccezione, il divorzio o l’aborto, sui quali la possibilità di permeare il corpo sociale è decisamente minore.\r\nIn questo difficile passaggio elettorale molto dipenderà dalla scelta definitiva di Berlusconi di candidarsi. Il cavaliere ha per anni rappresentato una sorta di nuovo duce: se manterrà salda la decisione di scendere in campo, è probabile che i voti dell’estrema destra convergano ancora su di lui; se dovesse fare un passo indietro, probabilmente potrebbe aprirsi uno scenario più fluido, con possibili candidature autonome delle formazioni neofasciste.\r\nAnarres ne ha parlato con Pietro Stara, autore de “La Comunità escludente”.\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/2012-12-14-stara-fascisti.mp3|titles=2012 12 14 stara fascisti]\r\nScarica l’audio","14 Dicembre 2012","2018-10-17 23:00:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/alba-dorata-8-200x110.jpg","Nuove destre, vecchi fascismi",1355518053,[597,274,598,62],"http://radioblackout.org/tag/alba-dorata/","http://radioblackout.org/tag/fascisti/",[600,28,601,15],"alba dorata","fascisti",{"tags":603},[604,606,608,610],{"matched_tokens":605,"snippet":600,"value":600},[],{"matched_tokens":607,"snippet":28,"value":28},[],{"matched_tokens":609,"snippet":601,"value":601},[],{"matched_tokens":611,"snippet":83,"value":83},[15],[613],{"field":35,"indices":614,"matched_tokens":615,"snippets":617,"values":618},[105],[616],[15],[83],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":47,"score":258,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":47},{"document":621,"highlight":639,"highlights":659,"text_match":670,"text_match_info":671},{"comment_count":47,"id":622,"is_sticky":47,"permalink":623,"podcastfilter":624,"post_author":360,"post_content":625,"post_date":626,"post_excerpt":53,"post_id":622,"post_modified":401,"post_thumbnail":627,"post_title":628,"post_type":404,"sort_by_date":629,"tag_links":630,"tags":635},"41308","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-31-marzo-i-40-anni-del-settantasette-populismo-e-demagogia-processo-per-stupro/",[360],"Come ogni venerdì, anche il 31 marzo, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2017 03 31 anarres1\r\n\r\n\r\n2017 03 31 anarres2\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nIl Settantasette, quarant’anni dopo. 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C’è anche chi, semplicemente, vuole andare in Europa, perché desidera un’altra vita.\r\nTutti si trovano di fronte frontiere chiuse, filo spinato, polizia ed esercito.\r\n\r\n\r\nDomenica 2 aprile\r\nore 16\r\npiazza Castello\r\ncacerolazo rumoroso contro la violenza dei tribunali\r\n\r\n\r\nMartedì 4 aprile\r\nore 20,30\r\nalla cavallerizza\r\nassemblea di Non Una di Meno Torino\r\n\r\n\r\nGiovedì 6 aprile \r\nore 10,30/12,30\r\nQuando la sicurezza diventa decoro. Dal Daspo urbano, ai nuovi CPR, dall’asilo negato alle deportazioni\r\nvolantinaggio al mercato di piazza Foroni\r\n\r\n\r\nMercoledì 12 aprile\r\nore 12\r\npresidio contro la violenza dei tribunali in solidarietà con Laura\r\nal tribunale di Torino e di tante altre città italiane\r\n\r\n\r\nMercoledì 19 aprile\r\nore 10,30\r\nPunto info sul campo rom di via Germagnano. 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