","Un processo storico contro la violenza sessuale: il caso Guatemala","post",1456783414,[59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/abusi/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-armato/","http://radioblackout.org/tag/donne-indigene/","http://radioblackout.org/tag/esercito/","http://radioblackout.org/tag/genocidio-guatemala/","http://radioblackout.org/tag/impunita/","http://radioblackout.org/tag/maya/","http://radioblackout.org/tag/militari/","http://radioblackout.org/tag/processo-sepur-zarco/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/schiavitu-sessuale/",[17,27,25,21,31,23,15,19,33,71,29],"razzismo",{"post_content":73,"post_title":79,"tags":83},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76],"Sepur","Zarco","fatto che il caso di \u003Cmark>Sepur\u003C/mark> \u003Cmark>Zarco\u003C/mark> è un caso emblematico dato","Guatemala. Venerdì 26 febbraio è stata emessa una sentenza storica per il paese e che ha immediatamente fatto il giro di tutta l'America Latina.\r\n\r\nDue militari dell'esercito nazionale guatemalteco, un colonnello e un \"comisionado militar\", Esteelmer Reyes Girón e Heriberto Valdez Azij, sono stati condannati a svariati anni di prigione per crimini di lesa umanità, per violenza sessuale e schiavitù sessuale. Probabilmente anche loro verranno salvati dalla Corte Costituzionale, come l'ex generale golpista Rios Montt, dopo il recente \u003Cmark>processo\u003C/mark> per genocidio. Resta il fatto che il caso di \u003Cmark>Sepur\u003C/mark> \u003Cmark>Zarco\u003C/mark> è un caso emblematico dato che riguarda crimini di lesa umanità, all'interno del conflitto armato, durato 36 anni ed è stato portato avanti all'interno del paese.\r\n\r\nLa centralità di questo \u003Cmark>processo\u003C/mark> è da individuare nel fatto che si tratta di un caso di violenza sessuale. A \u003Cmark>Sepur\u003C/mark> \u003Cmark>Zarco\u003C/mark>, che si trova in una regione nel nord del paese, fu istituito un distaccamento militare di riposo e \"ricreazione\" per i militari. In questa zona, dal 1982 al 1986, l'esercito guatemalteco fece sparire e uccise numerosi lider contadini che stavano lottando per la terra. Una volta sequestrati e ammazzati, le loro vedove diventarono schiave sessuali e domestiche dei militari.\r\n\r\nIl caso è stato portato avanti da 15 donne ed è durato circa 4 anni. Nel 2012 furono raccolte le loro testimonianze come prove “anticipate\". Ora che il \u003Cmark>processo\u003C/mark> è terminato erano presenti solamente più 14 donne, dato che una di loro è morta nel corso di questi 4 anni. Uno degli aspetti più importanti di questo \u003Cmark>processo\u003C/mark> è che i militari sono stati processati grazie alla forza e alla determinazione di un gruppo di donne che provengono dall'area rurale, che sono indigene maya q'ueqchíes, contadine, povere e analfabete. Il loro percorso è stato sostenuto e accompagnato, nel corso degli ultimi dieci anni, da alcune organizzazioni femministe e da molte compagne e attiviste. Grazie a questo lavoro lento e approfondito il \u003Cmark>processo\u003C/mark> è stato preparato con basi molto solide, in ogni suo aspetto.\r\n\r\n In un paese eminentemente razzista, classista e misogeno come il Guatemala, questa sentenza rappresenta un precedente molto importante proprio perché riguarda un gruppo di donne che per la maggior parte della popolazione \"dominante\" non conta assolumente nulla, perché chi ha commesso abusi e violenze durante il conflitto armato è da sempre convinto di poter godere della massima impunità, perché un \u003Cmark>processo\u003C/mark> per violenza sessuale e schiavitù sessuale rappresenta un esempio per molte altre donne che vivono o hanno vissuto situazioni di violenza e non riescono a nominare quanto è accaduto. Una sentenza storica perché proprio queste 15 donne ricordano come il tema della violenza sessuale è una questione trasversale che riguarda e colpisce tutte le società, non importa la classe sociale, né lo status, né l'etnia a cui si appartiene, è qualcosa che riguarda tutte le donne.\r\n\r\nAscolta il contributo di Anna e Blanca, due compagne che da molti anni vivono in Guatemala. Il primo link è l'intervista in lingua originale (spagnolo):\r\n\r\nBlanca28feb16\r\n\r\nIl secondo è la traduzione dell'intervista in italiano:\r\n\r\ntraduzione_blanca",{"matched_tokens":80,"snippet":82,"value":82},[81],"processo","Un \u003Cmark>processo\u003C/mark> storico contro la violenza sessuale: il caso Guatemala",[84,86,88,90,92,94,96,98,100,103,105],{"matched_tokens":85,"snippet":17},[],{"matched_tokens":87,"snippet":27},[],{"matched_tokens":89,"snippet":25},[],{"matched_tokens":91,"snippet":21},[],{"matched_tokens":93,"snippet":31},[],{"matched_tokens":95,"snippet":23},[],{"matched_tokens":97,"snippet":15},[],{"matched_tokens":99,"snippet":19},[],{"matched_tokens":101,"snippet":102},[81,75,76],"\u003Cmark>processo\u003C/mark> \u003Cmark>Sepur\u003C/mark> \u003Cmark>Zarco\u003C/mark>",{"matched_tokens":104,"snippet":71},[],{"matched_tokens":106,"snippet":29},[],[108,114,117],{"field":34,"indices":109,"matched_tokens":111,"snippets":113},[110],8,[112],[81,75,76],[102],{"field":115,"matched_tokens":116,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76],{"field":118,"matched_tokens":119,"snippet":82,"value":82},"post_title",[81],1736172819517538300,{"best_field_score":122,"best_field_weight":123,"fields_matched":124,"num_tokens_dropped":45,"score":125,"tokens_matched":124,"typo_prefix_score":45},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",6646,{"collection_name":56,"first_q":33,"per_page":128,"q":33},6,2,{"facet_counts":131,"found":14,"hits":143,"out_of":175,"page":14,"request_params":176,"search_cutoff":35,"search_time_ms":37},[132,138],{"counts":133,"field_name":136,"sampled":35,"stats":137},[134],{"count":14,"highlighted":135,"value":135},"frittura mista","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":139,"field_name":34,"sampled":35,"stats":142},[140],{"count":14,"highlighted":141,"value":141},"frittura mista radio fabbrica",{"total_values":14},[144],{"document":145,"highlight":160,"highlights":166,"text_match":169,"text_match_info":170},{"comment_count":45,"id":146,"is_sticky":45,"permalink":147,"podcastfilter":148,"post_author":149,"post_content":150,"post_date":151,"post_excerpt":51,"post_id":146,"post_modified":152,"post_thumbnail":153,"post_title":154,"post_type":155,"sort_by_date":156,"tag_links":157,"tags":159},"93133","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-29-10-2024/",[135],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo argomento della serata è stato quello delle lotte dei lavoratori della Cooperativa Arcobaleno, ne abbiamo parlato con due di loro, Marco e Giancarlo. I nostri intervistati ci hanno descritto un quadro complessivo pessimo per chi come loro effettua il servizio di raccolta rifiuti differenziati porta a porta, partendo dall' inquadramento con il contratto delle cooperative sociali che prevede paghe da fame, fino alla gestione dei carichi di lavoro eccessivi, che portano chi appena entrato in cooperativa, all'auto sfruttamento attraverso ore extra lavorate gratuitamente o addirittura arrivando a caricare rifiuti sul proprio mezzo superiori di tre volte nel peso, rispetto al carico consentito dal mezzo stesso (mettendo a rischio se stessi e chiunque circoli per le strade di Torino). Come se non bastasse la cooperativa si macchia di atteggiamenti beceri e anti sindacali, nei confronti di chi sta finalmente iniziando a ribellarsi a questo stato delle cose. Lunedì 28 Ottobre si è svolto uno dei primi scioperi per questa realtà lavorativa, con un presidio chiamato sotto il palazzo del municipio di Torino (la stazione appaltante del servizio), ci siamo fatti raccontare ai nostri microfoni come si è svolta questa mobilitazione e come si intende procedere per smontare questa gestione che viene definita dai lavoratori stessi \"dittatoriale\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Marco-e-Giancarlo-cooperativa-Arcobaleno-su-stato-dagitazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Francesco, lavoratore delle poste dei COBAS , sullo sciopero nazionale delle prestazioni straordinarie dal 26/10/24 al 24/11/24.\r\nLo sciopero, proclamato da COBAS poste, è parte di un processo di lotta politico sindacale che il sindacato ha messo in campo da tempo. Il dunque non è condannare e lottare per la sola privatizzazione di un ente pubblico, in questo caso Poste, ma mettere in campo le azioni e le sinergie per poter contrastare un processo che sin dagli anni '90 si è innescato nel nostro paese.\r\nIn un comunicato del COORDINAMENTO DI BASE LAVORATRICI E LAVORATORI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE E PER IL SERVIZIO PUBBLICO, cui fanno parte COBAS LAVORO\r\nPRIVATO |CUB |ADL COBAS |SGB, si legge che:\r\n\"l’Italia è stato il paese maggiormente sacrificato al nuovo modello economico avendo vissuto una delle più grandi ondate di privatizzazioni al mondo. Infatti, aziende cruciali come Enel, Eni, Telecom, Autostrade, Alitalia, Ferrovie e Poste sono passate da enti pubblici a società per azioni quotate in borsa. L'obiettivo dichiarato era renderle più efficienti, ma i risultati, che hanno tenuto fede ai reali obiettivi, sono stati ben diversi. Tuttavia, oltre a sgonfiare le casse dello stato nel giro di pochi anni, siamo passati dall'avere le bollette più basse d'Europa, come nel caso dell’energia, a essere nella top 5 di quelle più care. Per le autostrade ci sono stati scarsi investimenti e tariffe alle stelle. I trasporti garantiscono efficienza e alti costi per le tratte maggiormente frequentate\r\ne una inefficienza drammatica per i pendolari. La sanità pubblica viene demolita per favorire i privati anche attraverso la destinazione di fondi statali. L’istruzione privata riceve ingenti quantità di danaro pubblico, per far concorrenza alla scuola di tutti, pur chiedendo rette eccessive e livelli di istruzione finalizzate al conseguimento di titoli. In generale, la qualità dei servizi è peggiorata mentre i costi per noi cittadini sono aumentati. Le aziende privatizzate hanno smesso di perseguire l'interesse pubblico per concentrarsi solo sul profitto. Hanno tagliato posti di lavoro, venduto\r\nrami d'azienda, ridotto gli investimenti a lungo termine, tagliato i costi della sicurezza, aumentato il precariato, ridotto l’accesso ai servizi, ridotto la qualità di questi. I manager e gli azionisti guadagnano milioni mentre i lavoratori vengono spremuti e gli utenti pagano sempre di PIÙ. Non lasciamoci ingannare: le privatizzazioni non sono inevitabili né portano benefici alla collettività. Sono scelte politiche che vanno nella direzione opposta a quella della giustizia sociale nonché dei diritti umani sul modo di vivere libero e dignitoso quale condizione fondamentale di ogni singolo individuo in relazione al contesto generale dell'intera società.\r\nDifendere i beni pubblici significa difendere i nostri diritti, il nostro benessere, il nostro futuro. Significa preservare servizi essenziali accessibili a tutti, non solo a chi può permetterseli.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Francesco-COBAS-Poste-sciopero-prestazioni-straordinarie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della puntata lo abbiamo affrontato in compagnia di Alessandro, del Movimento ESP (Educazione Senza Prezzo) sulle motivazioni che hanno portato l'intero comparto del pubblico impiego a scioperare, con focus sul mondo della scuola. Quest'ultimo vedrà ulteriori importanti tagli di finanze e conseguentemente di posti di lavoro, tra personale docente e amministrativo si prevedono infatti circa 8000 unità in meno grazie a quest'ultima finanziaria che andrà a martoriare una scuola che già si regge in piedi con estrema difficoltà.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Alessandro-Movimento-ESP-su-sciopero-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","1 Novembre 2024","2024-11-01 10:11:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/464199587_122140946516359096_7972801039138123483_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 29/10/2024","podcast",1730455600,[158],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[141],{"post_content":161},{"matched_tokens":162,"snippet":164,"value":165},[163],"Marco","parlato con due di loro, \u003Cmark>Marco\u003C/mark> e Giancarlo. 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