","Grecia. Blocchi e proteste al campo di Ritsona","post",1639500580,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/campi-per-migranti/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/proteste-a-ritsona/","http://radioblackout.org/tag/ritsona/",[21,15,19,17],{"post_content":53,"post_title":59,"tags":63},{"matched_tokens":54,"snippet":57,"value":58},[55,56],"A","Ritsona","che costellano la provincia dell'Attica. \u003Cmark>A\u003C/mark> \u003Cmark>Ritsona\u003C/mark> 3000 richiedenti asilo sono costretti","Il campo di \u003Cmark>Ritsona\u003C/mark> è uno dei dieci campi per richiedenti asilo che costellano la provincia dell'Attica. \u003Cmark>A\u003C/mark> \u003Cmark>Ritsona\u003C/mark> 3000 richiedenti asilo sono costretti \u003Cmark>a\u003C/mark> vivere segregati in mezzo al nulla, ad oltre 70 km da Atene.\r\nDa due mesi il governo ha bloccato il pocket money mensile, poche decine di euro con cui acquistare i beni di prima necessità.\r\nErasmo, un compagno che da poco si trova al campo scrive: “L'unico cibo che viene fornito \u003Cmark>a\u003C/mark> più di 3000 persone consiste in una specie di pappetta preconfezionata che nemmeno i cani randagi provano \u003Cmark>a\u003C/mark> mangiare. Con i miei occhi li ho visti annusare le razioni e girare i tacchi.”\r\nPer protesta lunedì i migranti hanno bloccato la strada provinciale antistante al campo, questa mattina, dopo un’affollata assemblea serale, hanno bloccato l’accesso al camion dei rifornimenti e ai lavoratori impiegati nel campo.\r\nQuesta è l'accoglienza alla frontiera della fortezza Europa, dove uomini, donne e bambini sono costrett* \u003Cmark>a\u003C/mark> vivere in campi circondati da mura di cemento e filo spinato, ad aspettare sino \u003Cmark>a\u003C/mark> 2, 3, 4 anni per ottenere l'asilo, o un diniego.\r\nL’intera Grecia è disseminata di prigioni dove le persone approdate dall’Egeo vivono un presente senza domani.\r\nNe abbiamo parlato con Erasmo\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/2021-12-14-erasmo-ritsona.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":60,"snippet":62,"value":62},[61,56],"proteste","Grecia. 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Si tratta di una rara intervista telefonica; pochi giornalisti iraniani in esilio sono disposti a registrarsi per paura di ritorsioni.\r\n\r\nCome sono iniziate le tue molestie per mano dell'IRGC?\r\n\r\nSono stata interrogata per la prima volta a settembre 2020. All'inizio il loro problema principale erano le mie attività e i miei post sui miei account Twitter e Instagram . Soprattutto i miei post sul prigioniero politico Navid Afkari [un wrestler iraniano giustiziato nel settembre 2020 per presunto omicidio di un agente di sicurezza]; gruppi per i diritti umani hanno affermato di aver confessato sotto tortura. Ma secondo me quei miei post erano in linea con i miei diritti sia di cittadino che di giornalista. Successivamente, ho ricevuto telefonate spaventose e minacciose da diversi numeri sconosciuti.\r\n\r\nDopo le elezioni presidenziali del giugno 2021, gli agenti di sicurezza dell'IRGC mi hanno nuovamente portata in una nuova località segreta vicino alla prigione di Evin, dove ho subito ore di molestie verbali spudorate, in particolare incentrate sul mio orientamento sessuale. Stavano cercando di dimostrare che per quello che sono sono indegna, corrotta, senza identità e non qualificata per lavorare come giornalista.\r\n\r\nMi hanno detto che sono consapevoli della mia identità queer e delle mie attività di femminista queer e che mi avrebbero impedito di lavorare come giornalista. La quantità di minacce, insulti e il vocabolario che usavano contro di me era così duro che praticamente non potevo più continuare a lavorare. 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Il comunicato invita a lottare uniti contro i rispettivi governi repressivi e omicidi\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/messaggio-afganistan-iran.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","9 Ottobre 2022","2022-10-09 19:42:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 06/10/2022-CORNO D'AFRICA: LA GUERRA ELISIR DI LUNGA VITA PER AFEWERKI ,I SOGNI DEL NOVELLO MENELIK ETIOPE DEL XXI SECOLO ,LA SOMALIA CAMPO DI BATTAGLIA DELL'AFRICOM YANKEE- BRASILE COLPO DI CODA DEL BOLSONARISMO ,BALLOTTAGGIO TRA UN PALLIDO LULA E IL MACHO MAN PUPILLO DEI LATIFONDISTI-AFGANISTAN E IRAN STESSA MISOGINIA DI STATO STESSA LOTTA.",1665333341,[172],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[120],{"post_content":175},{"matched_tokens":176,"snippet":178,"value":179},[177,70],"ritorna","Bastioni di Orione \u003Cmark>ritorna\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> parlare del Corno d'Africa con","Bastioni di Orione \u003Cmark>ritorna\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> parlare del Corno d'Africa con Matteo Palamidesse giornalista e conoscitore dell'area ,affrontiamo le convulsioni della guerra fra Etiopia e Tigray ,le implicazioni che coinvolgono il ruolo dell'Eritrea e la politica del dittatore Isaias Afewerki,la crisi all'interno della compagine etiope ,il ruolo della Cina protagonista sempre piu' ingombrante nel corno d'Africa,i nuovi soggetti come la Turchia che riveste un ruolo militare e commerciale estremamente rilevante,parliamo anche della Somalia e dell'offensiva militare contro gli Shebaab ,sostenuta dai militari americani che rientrano in Somalia con l'Africom.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BASTIONI-etiopia-matteo-061022.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Luigi Spera , ricercatore e giornalista affrontiamo le implicazioni dell'esito delle elezioni in Brasile , un risultato che smentisce i sondaggi e che dimostra come il bolsonarismo sia ancora vivo e vegeto .Lula mantiene il vantaggio ma la campagna mediatica ,il sostegno degli evangelici ,la visione manichea dei sostenitori di Bolsonaro hanno rosicchiato il vantaggio iniziale .Ci soffermiamo anche sui problemi del P.T. relativi alla mancanza di ricambio ,una leadership appanata e una gestione precedente che non è stata in grado di connettere le istanze dei movimenti contadini con la presidenza lulista .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BASTIONI-BRASILE-061022.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRiceviamo da una compagna iraniana una dichiarazione collettiva di attivisti politici e civili iraniani \u003Cmark>a\u003C/mark> sostegno delle \u003Cmark>proteste\u003C/mark> delle donne afgane che esprime vicinanza alle famiglie in lutto in seguito all'attentato del 3 ottobre scorso all'interno di un centro educativo \u003Cmark>a\u003C/mark> Kabul ,in un quartiere \u003Cmark>a\u003C/mark> maggioranza hazara ,in cui sono morte almeno 46 ragazze. 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Dobbiamo stabilirla per regolarne l’utilizzo sulla base della protezione dei diritti umani.\"\r\nE ci tiene a sottolineare che al momento non abbia sottoscritto contratti per la fornitura di tale tecnologia alle forze dell’ordine negli USA, ma non conferma né smentisce se lo stesso sistema è in dotazione ad agenzie governative come Customs and Border Protection per il controllo doganale o Department of Homeland Security per la gestione delle questioni interne.\r\nAnche in europa ad inizio anno si era ventilato di una messa al bando di questi sistemi perlomeno nei luoghi pubblici per un lasso di tempo di 5 anni ma c'e' stato un veloce dietrofront di questa proposta nel giro di una settimana e anzi si gira l'idea della creazione di un database europeo con i dati biometrici delle persone.\r\nIBM, nel mezzo delle proteste in seguito all'uccisione di George Floyd, esprime invece la volontà di non impiegare l'IA per finalità legate al riconoscimento facciale e alla sorveglianza, seguita a ruota da amazon e impone una sospensione di un anno all’utilizzo di Rekognition da parte della polizia.\r\nAncora gutenberg, la censura creativa della polizia italiana\r\n\r\nhttps://www.punto-informatico.it/project-gutenberg-oscurato/\r\nIl Project Gutenberg, storico riferimento online per la distribuzione in Rete di libri di pubblico dominio, è finito gia' da tempo nelle maglie della giustizia italiana e sotto la scure della Guardia di Finanza. 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Ma secondo la legge statunitense, le opere pubblicate fino al 1978 hanno un copyright di 95 anni dalla data di pubblicazione. Questo significa che le opere pubblicate prima del 1924 di un autore morto dopo il 1950 sono PD-USA ma non PD-EU. 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Buon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/lamedusaConGiacomo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nPer approfondire o riascoltare i brani:\r\nhttp://www.giacomosferlazzo.com/\r\nLampedusa 24/01/2009\r\n\r\nParla delle proteste contro la realizzazione del CIE a Lampedusa. In particolare del 24 gennaio. https://giacomosferlazzo.bandcamp.com/track/lampedusa-24-01-2009\r\n\r\nIo non ho paura sull'emergenza (sempre creata) del 2011\r\n\r\nhttps://giacomosferlazzo.bandcamp.com/track/io-non-ho-paura\r\n\r\nU mari un'havi curpi\r\nSui naufragi in collaborazione con il collettivo Askavusa\r\nhttps://afoforomusicclub.bandcamp.com/track/u-mari-unnavi-curpi\r\n\r\nU Santuariu da Madonna e Portu Salvu\r\nsul Santuario dell'isola in cui pregavano insieme cristiani e musulmani\r\nhttps://afoforomusicclub.bandcamp.com/track/u-santuariu-da-madonna-di-portu-salvu-dampidusa\r\n\r\n\r\nGIVE ME THE OIL AND TAKE THE SLAVES (feat Michelangelo Severgnini)\r\ncon gli audio-messaggi delle persone migranti prigioniere in Libia\r\nhttps://giacomosferlazzo.bandcamp.com/track/give-me-the-oil-and-take-the-slaves-feat-michelangelo-severgnini","8 Settembre 2020","2020-09-08 18:48:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/1600x900_1560851124025.Lampedusa_2-200x110.jpg","Viaggio a Lampedusa con giacomo Sferlazzo",1599589123,[143],[118],{"post_content":222,"post_title":226},{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":225},[61,70],"http://www.giacomosferlazzo.com/\r\nLampedusa 24/01/2009\r\n\r\nParla delle \u003Cmark>proteste\u003C/mark> contro la realizzazione del CIE \u003Cmark>a\u003C/mark> Lampedusa. 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di Orione ritorna sull'Iran ,scosso dalle rivolte anti regime ,con Farian Sabahi giornalista e scrittrice di origine iraniana che racconta la crisi iraniana dalle pagine del Manifesto .Farian ci parla della natura sempre più estesa della rivolta ,degli scioperi dei lavoratori petroliferi e degli insegnanti,della frattura sociale che coinvolge anche la media borghesia,dello scontro di potere fra il clero e i Pasdaran, potenza militare ed economica ,della tendenza dell'Iran a rivolgersi verso oriente dal punto di vista commerciale ed economico ,del peso delle sanzioni , dell'estensione della ribellione anche nelle regioni curde e nel Belucistan.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BASTIONI-201022-IRAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa Tunisia è un altro paese scosso dalle proteste contro le condizioni economiche che costringono la popolazione a sopportare la penuria alimentare e dei carburanti ,ne parliamo con Arianna Poletti giornalista free lance e ricercatrice che ci racconta delle manifestazioni di piazza a Tunisi e Zarzis ,della torsione autoritaria del presidente Saied ,della crisi finanziaria che costringe la Tunisia a richiedere un prestito al FMI con contropartite pesantissime ,della repressione poliziesca ,della fine delle aspettative della rivoluzione del 2011 ,delle file per il pane e la benzina.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BASTIONI-201022-TUNISIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo di un altra crisi quella di Haiti con Roberto Codazzi scrittore e giornalista che ci racconta del vuoto di potere dopo l'assassinio del presidente Jovenel Moise ,della presenza di gruppi armati criminali che si contendono il territorio ,della instabilità cronica del paese ,delle conseguenze del terremoto ,della richiesta d'intervento militare alle Nazione Unite ,dell'interesse di Messico e U.S.A. a controllare la zona in funzione antimigratoria ,del muro innalzato dalla Repubblica Dominicana ai confini con Haiti ,del retaggio storico del colonialismo e il debito\" monstre\" che la prima repubblica libera nata dalla rivoluzione degli schiavi dovette pagare ai francesi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BASTIONI-201022-HAITI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","23 Ottobre 2022","2022-10-23 15:42:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 20/10/2022- IRAN NON E' SOLO QUESTIONE DI VELO LA RIVOLTA E I SUOI RISVOLTI SOCIALI-TUNISIA LA PIAZZA RIBOLLE ,LA POLIZIA SPARA E IL PANE MANCA -HAITI CON LA SUA CRISI PERENNE SCONTA IL PECCATO ORIGINALE DI ESSERE STATA LA PRIMA REPUBBLICA NERA E INDIPENDENTE DELLA STORIA MODERNA.",1666539739,[172],[120],{"post_content":252},{"matched_tokens":253,"snippet":255,"value":256},[254,70],"proteste ","un altro paese scosso dalle \u003Cmark>proteste \u003C/mark> contro 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restituito uno spaccato della loro quotidianità al confine; tra il brutale operato di Frontex e della polizia di frontiera bulgara, le condizioni dei centri di accoglienza e di detenzione, le proteste dei reclusi e la repressione della solidarietà.\r\n\r\nA quattro mesi dall'ultimo aggiornamento da quel confine, ai tempi del ritrovamento dei corpi di tre giovanissimi morti di freddo e di omissione di soccorso da parte della polizia di frontiera bulgara, il quadro del razzismo di stato in Bulgaria si fa sempre più raccapricciante. Le operazioni di soccorso nei boschi al confine vengono rese quasi impossibili dai pattugliamenti serrati delle forze dell'ordine; i respingimenti e l'abbandono volontario di chi chiede soccorso sono frequentissimi e silenziati da media e istituzioni. La maggior parte delle persone che riescono ad entrare, una volta identificate, vengono portate in centri aperti o chiusi, dai quali sempre più spesso partono deportazioni mascherate da rimpatri volontari.\r\n\r\nIn questo contesto, emerge l'impellenza di fare rete con chi, dalla Bulgaria alla Siria e alla Turchia, identifica e denuncia le responsabilità europee e locali delle morti, delle torture e delle deportazioni dei loro cari.\r\n\r\nL'importanza di riportare questi racconti non sta solo nel fare da megafono a chi porta avanti le nostre stesse lotte ad altre latitudini. Ma nasce dalla consapevolezza che, in primis, gli strumenti legislativi repressivi delle politiche migratorie europee vengono testate sui corpi di chi entra in paesi come la Bulgaria e la Romania, ai confini est dell'Europa. E di conseguenza, che sempre più persone che in Italia lottano nei centri di accoglienza e di detenzione, che resistono alle deportazioni, allo sfruttamento e al razzismo quotidiano, lo hanno già fatto sulla rotta balcanica, e che dai loro vissuti di repressione ma anche di lotta non possiamo che imparare.\r\n\r\nAscolta qui il podcast della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/confine-bulgaro-turco-1-2025_05_02_2025.05.02-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/confine-bulgaro-turno-2-2025_05_02_2025.05.02-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella foto: presidio del 1.4.2025 di fronte al centro di detenzione per immigrati di Busmantsi-Sofia, in solidarietà alla lotta per la libertà di Abdulrahman al-Khalidi e a tutti gli altri reclusi.","15 Maggio 2025","2025-05-15 21:00:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/01.04.2025-protest-4-200x110.jpeg","Aggiornamenti dalla frontiera bulgaro-turca",1747342835,[277,278],"http://radioblackout.org/tag/bulgaria/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[124,122],{"post_content":281},{"matched_tokens":282,"snippet":283,"value":284},[61,55],"accoglienza e di detenzione, le \u003Cmark>proteste\u003C/mark> dei reclusi e la repressione della solidarietà.\r\n\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> quattro mesi dall'ultimo aggiornamento da","Dalla frontiera bulgaro-turca ritrasmettiamo nuovamente le voci di compagne e compagni del collettivo Rotte Balcaniche, insieme \u003Cmark>a\u003C/mark> quella di una persona siriana dal campo per rifugiati di Harmanli, che ai microfoni di Harraga ci hanno restituito uno spaccato della loro quotidianità al confine; tra il brutale operato di Frontex e della polizia di frontiera bulgara, le condizioni dei centri di accoglienza e di detenzione, le \u003Cmark>proteste\u003C/mark> dei reclusi e la repressione della solidarietà.\r\n\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> quattro mesi dall'ultimo aggiornamento da quel confine, ai tempi del \u003Cmark>ritrova\u003C/mark>mento dei corpi di tre giovanissimi morti di freddo e di omissione di soccorso da parte della polizia di frontiera bulgara, il quadro del razzismo di stato in Bulgaria si fa sempre più raccapricciante. 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