","ECUADOR: SULL'VIII CONGRESSO DELLE CONAIE COME LENTE SULLA POLITICA DEL PAESE","post",1753459092,[57,58,59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/conaie/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/leonidas-iza/","http://radioblackout.org/tag/lotte-indigene-per-la-terra/","http://radioblackout.org/tag/marlon-vargas/",[63,12,25,31,27],"Conaie",{"post_content":65},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"Quito","politica all'Uniersità Politecnica Salesiana di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, capitale dell'Ecuador, che ha avuto","Dal 17 al 20 luglio 2025 in Ecuador si è tenuto l'VIII congresso delle CONAIE.\r\n\r\nFondata nel 1986, la CONAIE (Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador) è la più importante organizzazione indigena del paese. Riunisce diverse nazionalità e popoli originari ecuadoriani, promuovendo la difesa dei diritti territoriali, culturali e ambientali. Storicamente protagonista di grandi mobilitazioni sociali, la CONAIE si oppone alle politiche estrattive e ha avuto un ruolo chiave nella vita politica dell’Ecuador.\r\nDurante l'ottavo congresso Marlon Vargas è stato eletto presidente della confederazione, succedendo a Leonidas Iza. Vargas ha ottenuto 617 voti, mentre Iza ne ha ricevuti 540. La sua elezione ha riacceso il confronto interno e potrebbe segnare un cambiamento di rotta nella linea politica del movimento indigeno. Il congresso ha inoltre sancito la destituzione di Leonidas Iza, leader carismatico delle grandi mobilitazioni del 2019 e del 2022, considerato più radicale e conflittuale. Vargas, invece, incarna una linea più dialogante e istituzionale, accentuando le divisioni strategiche all’interno della CONAIE\r\nQuesta svolta si incastra nelle nuove dinamiche della politica interna ecuadoriana, dove si ridefiniscono alleanze, leadership e spazi di opposizione in un quadro ancora instabile\r\nNe parliamo con Davide Matrone, docente e ricercatore di analisi politica all'Uniersità Politecnica Salesiana di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, capitale dell'Ecuador, che ha avuto modo di seguire direttamente il Congreso National de la CONAIE:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Ecuador-3.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer chi volesse approfondire il Congreso National de la CONAIE qui il link all'articolo di Matrone dalle pagine online di Left o in alternativa qui l'articolo per Pagine Esteri.",[71],{"field":72,"matched_tokens":73,"snippet":68,"value":69},"post_content",[67],578730123365187700,{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":43},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":80,"highlight":100,"highlights":105,"text_match":74,"text_match_info":108},{"cat_link":81,"category":82,"comment_count":43,"id":83,"is_sticky":43,"permalink":84,"post_author":46,"post_content":85,"post_date":86,"post_excerpt":49,"post_id":83,"post_modified":87,"post_thumbnail":88,"post_thumbnail_html":89,"post_title":90,"post_type":54,"sort_by_date":91,"tag_links":92,"tags":96},[40],[42],"88676","http://radioblackout.org/2024/04/ecuador-la-violenta-politica-di-noboa/","Daniel Noboa è il più giovane presidente nella storia dell'Ecuador. Eletto a ottobre 2023 con il 51,83% di voti, ha battuto la candidata di sinistra Gonzalez portando al potere la sua coalizione liberale, l'Acción Democràtica Nacional (ADN). In questi primi mesi di governo Naboa ha dato mostra di voler imitare il suo modello presidenziale: Nayib Bukele, presidente di El Salvador dal 2019, conosciuto per le accuse di violazione dei diritti umani e per l'uso smodato dello stato d'emergenza per affermare la propria autorità nella guerra alla criminalità.\r\n\r\nA gennaio aveva dovuto fronteggiare l'esplosione di azioni criminali, iniziate con la fuga dal carcere di uno dei capi del narcotraffico, Fito. La risposta del presidente è stata di decretare lo stato d'emergenza e schierare polizia ed esercito per le strade delle principale città del Paese. Sono passati tre mesi eppure l'effetto di questa politica aggressiva non mostra i suoi frutti, anzi, le iniziative dei narcos sono solo aumentate. Dopo il ferimento di tre agenti in uno scontro, Noboa vorrebbe estendere lo stato d'emergenza attraverso un referendum pubblico il 21 aprile, giustificando la sua azione con queste parole: \"siamo ancora in guerra\".\r\n\r\nLa repressione di Noboa non prende solo i cartelli: venerdì scorso ha fatto arrestare l'ex vicepresidente Jeorge Glas, il quale si era rifugiato nell'ambasciata messicana a Quito, con un'azione poliziesca che viola le diritto internazionale e della sovranità del Messico. Per questo motivo Messico prima e Nicaragua poi hanno interrotto le relazioni diplomatiche con l'Ecuador.\r\n\r\nIl nuovo presidente non si è limitato alla repressione politica: figlio dell'uomo più ricco dell'Ecuador, Alvaro Noboa, e con un passato da dirigente dell'azienda di famiglia, la Noboa Corporation, arrivato in politica ha attuato, armi in mano, un progetto estrattivista. Vuole infatti dare in concessione all'impresa canadese Atico Mining un sito minerario situato in pieno territorio indigeno. Le comunità andine di Las Pampas e Palo Quemado sono stati state invase da militari e ogni contestazione è stata duramente repressa con lacrimogeni e proiettili.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Andrea Cegna, redattore di Radio Onda d'Urto:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Ecuador.10.04.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nArticoli di riferimento:\r\nLa droga, la povertà e il lavoro: così l’Ecuador è piombato nella spirale di violenza delle bande\r\n \r\nL’avanzata dell’estrattivismo nell’Ecuador della “guerra al narco”\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nFoto di <a href=\"https://unsplash.com/it/@multimaniaco?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash\">César Viteri</a> su <a href=\"https://unsplash.com/it/foto/citta-con-le-luci-lontano-dal-campo-di-montagna-con-la-neve-zcyiFpt0E_E?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash\">Unsplash</a>","10 Aprile 2024","2024-04-10 14:41:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cesar-viteri-zcyiFpt0E_E-unsplash-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cesar-viteri-zcyiFpt0E_E-unsplash-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cesar-viteri-zcyiFpt0E_E-unsplash-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cesar-viteri-zcyiFpt0E_E-unsplash-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cesar-viteri-zcyiFpt0E_E-unsplash-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cesar-viteri-zcyiFpt0E_E-unsplash-1536x864.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cesar-viteri-zcyiFpt0E_E-unsplash-2048x1152.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ecuador: la violenta politica di Noboa",1712760101,[58,93,94,95],"http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/narcos/","http://radioblackout.org/tag/noboa/",[12,97,98,99],"estrattivismo","narcos","noboa",{"post_content":101},{"matched_tokens":102,"snippet":103,"value":104},[67],"era rifugiato nell'ambasciata messicana a \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, con un'azione poliziesca che viola","Daniel Noboa è il più giovane presidente nella storia dell'Ecuador. 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Le proteste sono iniziate lo scorso 13 Giugno.\r\n\r\nTramite uno scritto, delx compagnx che si trovano in quei territori (e che ringraziamo molto!), ci raccontano con dettaglio cosa sta succedendo in quei luoghi.\r\n\r\nVe lo leggiamo, per voi. Ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/ecuador.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui un po' di foto di questi giorni:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nQui il testo scritto da* compagn*:\r\n\r\nSUL PARO IN CORSO IN ECUADOR\r\n\r\nSiamo al nono giorno di proteste in Ecuador. Il 13 giugno é iniziato lo sciopero \"a tempo indeterminato\" chiamato dalla CONAIE (Confederación de Nacionalidades Indígenas), la principale organizzazione indigena ecuatoriana. \"Uno sciopero contro le politiche neoliberiste del governo\", questo fu l'annuncio di quasi un mese fa.\r\nI prezzi di tutto stanno aumentando vertiginosamente.\r\nCon l'aumento del prezzo della benzina, la canasta basica, i prodotti di prima necessità, così come i trasporti sono diventati irraggiungibili soprattutto per quella parte di popolazione che vive \"al margine\", e che se già prima aveva difficoltà ad arrivare alla fine del mese ora non ce la fa più.\r\nMa l'eliminazione delle sovvenzioni alla benzina non sono le sole motivazioni del paro.\r\nLa Conaie ha presentato 10 richieste al governo di Lasso: la riduzione e il congelamento dei prezzi dei carburanti (a 1,50 per il diesel e a 2,10 dollari per il gallone di benzina - ossia 3,78 litri); il rifinanziamento dei debiti del settore agricolo per un anno; il controllo dei prezzi dei prodotti agricoli, per garantire un minimo a contadini e allevatori; la non precarizzazione della giornata lavorativa; la revisione dei progetti estrattivi, con l'abrogazione dei decreti 95 e 151 che promuovono l'aumento dello sfruttamento petrolifero e minerario; il rispetto della consultazione preventiva, libera e informata per avviare progetti estrattivi nei territori comunitari e indigeni; la regolamentazione dei prezzi dei beni di prima necessità per evitare speculazioni; il rispetto dei diritti collettivi, come l'educazione bilingue e la giustizia indigena; la non privatizzazione dei settori strategici; un bilancio dignitoso per la sanità e l'istruzione; la creazione di politiche di sicurezza pubblica.\r\nIl paro è iniziato alla mezzanotte tra domenica 12 e lunedì 13 giugno. Un paro che si é voluto, fino a oggi, decentrato e diffuso. Bloccare le vie di comunicazione e dei trasporti. Bloccare l'economia. Queste le parole d'ordine.\r\nMoltissimi territori hanno risposto. Nella sierra, dove il movimento indigeno é più organizzato, sono state bloccate le arterie del paese, con blocchi diffusi e migliaia di persone per strada. Sassi, sabbia, tronchi, pneumatici in fiamme. Nell' Oriente, in amazzonia, gli indigeni hanno bloccato numerosi pozzi petroliferi, causando perdite per milioni di euro. A Quito e a Cuenca i movimenti studenteschi hanno chiamato manifestazioni quotidiane, a cui si sono unite migliaia di persone.\r\nIl governo ha risposto con la militarizzazione e la repressione.\r\nMartedì 14, all'1,30 del mattino il presidente della Conaie Leoniadas Iza é stato letteralmente rapito dalla macchina su cui viaggiava dai militari e arrestato. Il presidente Guillermo Lasso ha annunciato su Twitter l'inizio degli arresti di coloro che ha definito \"autori materiali e intellettuali di atti violenti\" durante la giornata di mobilitazione nazionale.\r\nIl giorno stesso la protesta si é radicalizzata, sfociando in scontri violenti fuori dal carcere di Latacunga, nella zona di Cotopaxi, dove era stato fermato Iza. Gli indigeni hanno anche \"preso in custodia\" vari agenti di polizia un delegato della Fiscalia in distinte zone del territorio, pretendendo la liberazione del loro referente.\r\nA Quito la manifestazione di martedì é arrivata davanti all'unità di Flagrancia (Ufficio della Procura), dove - pare - era stato portato in mattinata Iza, ed é finita con bruciare una macchina della polizia lì davanti. In serata alcuni camion pieni di manifestanti indigeni provenienti dal Cotopaxi si sono avviati verso Quito, per pretendere la liberazione del loro leader.\r\nLeonidas Iza é stato liberato mercoledì mattina con una denuncia per aver bloccato, in flagranza di reato, i servizi pubblici del paese. Gli hanno concesso misure alternative alla detenzione preventiva, ossia l'obbligo di non lasciare il paese e di presentarsi a firmare due volte alla settimana presso la procura.\r\nI blocchi stradali continuano, e anche le manifestazioni si moltiplicano in numerose città su tutto il territorio nazionale. Nelle città principali della sierra (Ande) già sta mancando il gas per uso domestico, per via dei blocchi totali delle vie del paese, e i prezzi di molti prodotti stanno aumentando, a causa del mancato approvigionamento e della speculazione.\r\nFino ad ora si contano almeno 79 detenzioni, di cui 2 persone accusate di sabotaggio e danneggiamento di bene pubblico per l'incendio del mezzo di polizia a Quito. La Conaie denunciava ieri 55 feriti a causa delle cariche di polizia, ma dopo la giornata di oggi sono sicuramente molte di più. Due persone sono in coma. Almeno 11 le persone ferite in faccia e agli occhi. Almeno due i morti ufficiali.\r\nLa polizia dichiara una decina di feriti e 25 poliziotti sequestrati nelle varie manifestazioni, anche se ormai tutti sono stati liberati. Dichiara inoltre l'apertura di 45 inchieste solo nei primi 4 giorni.\r\nLa Conaie aveva annunciato venerdì che se nelle successive 48 ore il governo di Lasso non avrebbe risposto alla collettività sulle 10 richieste effettuate, gli indigeni si sarebbero mossi su Quito. Non chiedevano un dialogo con il governo: solo risposte sui 10 punti richiesti.\r\nLasso ha risposto promettendo briciole e ignorando la maggior parte delle rivendicazioni. Inoltre ha istituito da venerdì a mezzanotte lo \"Stato di Emergenza\" in tre provincie (Cotopaxi, Pichincha e Imbabura), e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino a partire da sabato. Ossia: militarizzazione delle strade, e poteri maggiori alle forze di polizia.\r\nLa Conaie ha annunciato la discesa su Quito.\r\nTutto ricorda molto il 2019, quando Quito é diventata il teatro delle manifestazioni nazionali, che rimasero sì sparse su tutto il territorio come oggi, ma dove l'epicentro dei cortei e della resistenza indigena e cittadina divenne la capitale.\r\nSabato 18 decine e decine di furgoni pieni di manifestanti delle comunità hanno iniziato ad arrivare nel sud di Quito, battagliando per arrivare a causa dei militari che impedivano il passo, preparandosi per scendere in piazza in questa settimana. Anche migliaia di militari stanno arrivando su Quito per il loro lavoro repressivo.\r\nLa Conaie ha anche annunciato un' assemblea aperta con realtà territoriali e movimenti di tutto il paese, per provare a mettere insieme le voci e le necessità non solo del movimento indigeno. Nella stessa giornata il presidente della Conaie, Leonidas Iza, é stato vittima di un attentato, anche se non é stato ferito: un proiettile ha perforato il vetro posteriore della macchina su cui era mentre era ferma.\r\nDomenica mattina la polizia, in chiaro atto intimidatorio, ha perquisito la Casa della Cultura di Quito, dove nel 2019 erano stati ospitati i manifestanti delle comunità indigene. Poi é uscita. Nel pomeriggio, verso le 17, é iniziato l'assedio, con centinaia di poliziotti e militari che hanno circondato la casa della cultura, pretendendone la requisizione per farne una base di polizia per questi giorni. Il parco dell'Arbolito, lì davanti, uno dei simboli e dei luoghi di organizzazione del paro del 2019, é stato riempito di telecamere e occupato dalla polizia a cavallo. Verso le 20 di sera poliziotti in antisommossa hanno scavalcato i cancelli della Casa della Cultura e sono entrati, costringendo le persone che resistevano all'interno ad uscire. Per la seconda volta, la polizia ha violato uno spazio autonomo e indipendente come la casa della cultura. L'ultima volta che era successo, era durante la dittatura di 42 anni fa.\r\nNella notte migliaia di manifestanti provenienti dalle provincie hanno forzato il blocco dei militari in uno dei due punti a nord di Quito, riuscendo ad avanzare.\r\nNel sud della capitale i manifestanti provenienti da Cotopaxi e dalle altre province sono rimasti bloccati a Cutuglagua fino a lunedì pomeriggio, con forti scontri con polizia e militari, contro cui si sono unite molte persone dei quartieri. Poi lunedì un corteo infinito di camion pieni di gente, accolto al suo passaggio da una grandissima solidarietà da parte degli abitanti delle strade in cui passava (pieni di barricate ovunque) é entrato in città.\r\nDato che la casa della cultura era occupata dalla polizia, gli studenti hanno aperto i cancelli dell'Università Centrale, che ha concesso gli spazi il martedì mattina. Anche l'Universtà dei Salesiani é stata utilizzata come luogo per dormire. La sera il presidente Lasso ha abrogato lo stato di eccezione per stabilirne un altro, allargando a 6 i territori toccati\r\nMartedì ci sono stati scontri tutto il giorno. I manifestanti, attaccati dalla polizia all'Università dei salesiani, si sono riversati per strada, in una battaglia di posizione in direzione della casa della cultura che é durata fino a sera.\r\nL'equilibrio politico é molto precario, e il presidente Guillermo Lasso si é ritrovato quasi senza appoggio in parlamento. Lasso, impresario e banchiere, tra i maggiori azionisti del banco di Guayaquil, uno dei responsabili della dollarizzazione dell'Ecuador e accusato di frode nei Pandora Papers, non é sicuramente tra i presidenti più amati, e ora, nel paro, ne sta sbagliando troppe: dall'arresto del leader della Conaie Iza, all'annuncio dello stato di eccezione che vieta gli assembramenti di più di 5 persone - mentre, contemporaneamente, appoggia pubblicamente le manifestazioni contro lo sciopero nazionale, - alla violenta repressione. Il governo aveva inoltre approvato una legge \"sull'uso progressivo della forza\" che, di fatto, autorizza le forze di polizia a sparare se in \"pericolo di vita\". \"Fuera Lasso\" é uno dei cori più sentiti.\r\nDurante tutta la giornata di oggi sono arrivati manifestanti dal nord e dal sud del paese. E ancora arriveranno domani. Intanto continuano blocchi e manifestazioni in tutto il paese.\r\nSe e quando anche i quartieri di Quito si uniranno alle proteste, inizieranno problemi ancora più seri per il governo.\r\n\r\n(Aggiungiamo che è stata bruciata la banca di Guayaquil en El puyo in risposta all'uccisione di un giovane ieri).\r\n\r\nPer video e approfondimenti\r\n\r\nhttps://t.me/redfishstream/1293\r\n\r\nhttps://twitter.com/Davidem281/status/1539090904128135168?t=d9zizdKU6CmuOX_lMDhXAQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/YajayraMerchan/status/1539004031439355911?t=MfTWrgel09axKGLczZySAg&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/JudyMena5/status/1537921733759356930?t=Uc-Y0Z0Og62hH5ftkjJFaQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/Craugastoridae/status/1538261833643171841?t=ZMq8CyMAWttGTSkI-yFUXg&s=096min","22 Giugno 2022","2022-06-22 20:20:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-1024x768.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-768x576.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001.jpeg 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ecuador, \"paro\" ad oltranza, blocchi e scontri da parte della comunità Indigena",1655918737,[58,123,124],"http://radioblackout.org/tag/indigeni/","http://radioblackout.org/tag/paro/",[12,126,17],"indigeni",{"post_content":128},{"matched_tokens":129,"snippet":130,"value":131},[67],"per milioni di euro. 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Ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/ecuador.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui un po' di foto di questi giorni:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nQui il testo scritto da* compagn*:\r\n\r\nSUL PARO IN CORSO IN ECUADOR\r\n\r\nSiamo al nono giorno di proteste in Ecuador. Il 13 giugno é iniziato lo sciopero \"a tempo indeterminato\" chiamato dalla CONAIE (Confederación de Nacionalidades Indígenas), la principale organizzazione indigena ecuatoriana. \"Uno sciopero contro le politiche neoliberiste del governo\", questo fu l'annuncio di quasi un mese fa.\r\nI prezzi di tutto stanno aumentando vertiginosamente.\r\nCon l'aumento del prezzo della benzina, la canasta basica, i prodotti di prima necessità, così come i trasporti sono diventati irraggiungibili soprattutto per quella parte di popolazione che vive \"al margine\", e che se già prima aveva difficoltà ad arrivare alla fine del mese ora non ce la fa più.\r\nMa l'eliminazione delle sovvenzioni alla benzina non sono le sole motivazioni del paro.\r\nLa Conaie ha presentato 10 richieste al governo di Lasso: la riduzione e il congelamento dei prezzi dei carburanti (a 1,50 per il diesel e a 2,10 dollari per il gallone di benzina - ossia 3,78 litri); il rifinanziamento dei debiti del settore agricolo per un anno; il controllo dei prezzi dei prodotti agricoli, per garantire un minimo a contadini e allevatori; la non precarizzazione della giornata lavorativa; la revisione dei progetti estrattivi, con l'abrogazione dei decreti 95 e 151 che promuovono l'aumento dello sfruttamento petrolifero e minerario; il rispetto della consultazione preventiva, libera e informata per avviare progetti estrattivi nei territori comunitari e indigeni; la regolamentazione dei prezzi dei beni di prima necessità per evitare speculazioni; il rispetto dei diritti collettivi, come l'educazione bilingue e la giustizia indigena; la non privatizzazione dei settori strategici; un bilancio dignitoso per la sanità e l'istruzione; la creazione di politiche di sicurezza pubblica.\r\nIl paro è iniziato alla mezzanotte tra domenica 12 e lunedì 13 giugno. Un paro che si é voluto, fino a oggi, decentrato e diffuso. Bloccare le vie di comunicazione e dei trasporti. Bloccare l'economia. Queste le parole d'ordine.\r\nMoltissimi territori hanno risposto. Nella sierra, dove il movimento indigeno é più organizzato, sono state bloccate le arterie del paese, con blocchi diffusi e migliaia di persone per strada. Sassi, sabbia, tronchi, pneumatici in fiamme. Nell' Oriente, in amazzonia, gli indigeni hanno bloccato numerosi pozzi petroliferi, causando perdite per milioni di euro. A \u003Cmark>Quito\u003C/mark> e a Cuenca i movimenti studenteschi hanno chiamato manifestazioni quotidiane, a cui si sono unite migliaia di persone.\r\nIl governo ha risposto con la militarizzazione e la repressione.\r\nMartedì 14, all'1,30 del mattino il presidente della Conaie Leoniadas Iza é stato letteralmente rapito dalla macchina su cui viaggiava dai militari e arrestato. Il presidente Guillermo Lasso ha annunciato su Twitter l'inizio degli arresti di coloro che ha definito \"autori materiali e intellettuali di atti violenti\" durante la giornata di mobilitazione nazionale.\r\nIl giorno stesso la protesta si é radicalizzata, sfociando in scontri violenti fuori dal carcere di Latacunga, nella zona di Cotopaxi, dove era stato fermato Iza. Gli indigeni hanno anche \"preso in custodia\" vari agenti di polizia un delegato della Fiscalia in distinte zone del territorio, pretendendo la liberazione del loro referente.\r\nA \u003Cmark>Quito\u003C/mark> la manifestazione di martedì é arrivata davanti all'unità di Flagrancia (Ufficio della Procura), dove - pare - era stato portato in mattinata Iza, ed é finita con bruciare una macchina della polizia lì davanti. In serata alcuni camion pieni di manifestanti indigeni provenienti dal Cotopaxi si sono avviati verso \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, per pretendere la liberazione del loro leader.\r\nLeonidas Iza é stato liberato mercoledì mattina con una denuncia per aver bloccato, in flagranza di reato, i servizi pubblici del paese. Gli hanno concesso misure alternative alla detenzione preventiva, ossia l'obbligo di non lasciare il paese e di presentarsi a firmare due volte alla settimana presso la procura.\r\nI blocchi stradali continuano, e anche le manifestazioni si moltiplicano in numerose città su tutto il territorio nazionale. Nelle città principali della sierra (Ande) già sta mancando il gas per uso domestico, per via dei blocchi totali delle vie del paese, e i prezzi di molti prodotti stanno aumentando, a causa del mancato approvigionamento e della speculazione.\r\nFino ad ora si contano almeno 79 detenzioni, di cui 2 persone accusate di sabotaggio e danneggiamento di bene pubblico per l'incendio del mezzo di polizia a \u003Cmark>Quito\u003C/mark>. La Conaie denunciava ieri 55 feriti a causa delle cariche di polizia, ma dopo la giornata di oggi sono sicuramente molte di più. Due persone sono in coma. Almeno 11 le persone ferite in faccia e agli occhi. Almeno due i morti ufficiali.\r\nLa polizia dichiara una decina di feriti e 25 poliziotti sequestrati nelle varie manifestazioni, anche se ormai tutti sono stati liberati. Dichiara inoltre l'apertura di 45 inchieste solo nei primi 4 giorni.\r\nLa Conaie aveva annunciato venerdì che se nelle successive 48 ore il governo di Lasso non avrebbe risposto alla collettività sulle 10 richieste effettuate, gli indigeni si sarebbero mossi su \u003Cmark>Quito\u003C/mark>. Non chiedevano un dialogo con il governo: solo risposte sui 10 punti richiesti.\r\nLasso ha risposto promettendo briciole e ignorando la maggior parte delle rivendicazioni. Inoltre ha istituito da venerdì a mezzanotte lo \"Stato di Emergenza\" in tre provincie (Cotopaxi, Pichincha e Imbabura), e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino a partire da sabato. Ossia: militarizzazione delle strade, e poteri maggiori alle forze di polizia.\r\nLa Conaie ha annunciato la discesa su Quito.\r\nTutto ricorda molto il 2019, quando \u003Cmark>Quito\u003C/mark> é diventata il teatro delle manifestazioni nazionali, che rimasero sì sparse su tutto il territorio come oggi, ma dove l'epicentro dei cortei e della resistenza indigena e cittadina divenne la capitale.\r\nSabato 18 decine e decine di furgoni pieni di manifestanti delle comunità hanno iniziato ad arrivare nel sud di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, battagliando per arrivare a causa dei militari che impedivano il passo, preparandosi per scendere in piazza in questa settimana. Anche migliaia di militari stanno arrivando su \u003Cmark>Quito\u003C/mark> per il loro lavoro repressivo.\r\nLa Conaie ha anche annunciato un' assemblea aperta con realtà territoriali e movimenti di tutto il paese, per provare a mettere insieme le voci e le necessità non solo del movimento indigeno. Nella stessa giornata il presidente della Conaie, Leonidas Iza, é stato vittima di un attentato, anche se non é stato ferito: un proiettile ha perforato il vetro posteriore della macchina su cui era mentre era ferma.\r\nDomenica mattina la polizia, in chiaro atto intimidatorio, ha perquisito la Casa della Cultura di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, dove nel 2019 erano stati ospitati i manifestanti delle comunità indigene. Poi é uscita. Nel pomeriggio, verso le 17, é iniziato l'assedio, con centinaia di poliziotti e militari che hanno circondato la casa della cultura, pretendendone la requisizione per farne una base di polizia per questi giorni. Il parco dell'Arbolito, lì davanti, uno dei simboli e dei luoghi di organizzazione del paro del 2019, é stato riempito di telecamere e occupato dalla polizia a cavallo. Verso le 20 di sera poliziotti in antisommossa hanno scavalcato i cancelli della Casa della Cultura e sono entrati, costringendo le persone che resistevano all'interno ad uscire. Per la seconda volta, la polizia ha violato uno spazio autonomo e indipendente come la casa della cultura. L'ultima volta che era successo, era durante la dittatura di 42 anni fa.\r\nNella notte migliaia di manifestanti provenienti dalle provincie hanno forzato il blocco dei militari in uno dei due punti a nord di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, riuscendo ad avanzare.\r\nNel sud della capitale i manifestanti provenienti da Cotopaxi e dalle altre province sono rimasti bloccati a Cutuglagua fino a lunedì pomeriggio, con forti scontri con polizia e militari, contro cui si sono unite molte persone dei quartieri. Poi lunedì un corteo infinito di camion pieni di gente, accolto al suo passaggio da una grandissima solidarietà da parte degli abitanti delle strade in cui passava (pieni di barricate ovunque) é entrato in città.\r\nDato che la casa della cultura era occupata dalla polizia, gli studenti hanno aperto i cancelli dell'Università Centrale, che ha concesso gli spazi il martedì mattina. Anche l'Universtà dei Salesiani é stata utilizzata come luogo per dormire. La sera il presidente Lasso ha abrogato lo stato di eccezione per stabilirne un altro, allargando a 6 i territori toccati\r\nMartedì ci sono stati scontri tutto il giorno. I manifestanti, attaccati dalla polizia all'Università dei salesiani, si sono riversati per strada, in una battaglia di posizione in direzione della casa della cultura che é durata fino a sera.\r\nL'equilibrio politico é molto precario, e il presidente Guillermo Lasso si é ritrovato quasi senza appoggio in parlamento. Lasso, impresario e banchiere, tra i maggiori azionisti del banco di Guayaquil, uno dei responsabili della dollarizzazione dell'Ecuador e accusato di frode nei Pandora Papers, non é sicuramente tra i presidenti più amati, e ora, nel paro, ne sta sbagliando troppe: dall'arresto del leader della Conaie Iza, all'annuncio dello stato di eccezione che vieta gli assembramenti di più di 5 persone - mentre, contemporaneamente, appoggia pubblicamente le manifestazioni contro lo sciopero nazionale, - alla violenta repressione. Il governo aveva inoltre approvato una legge \"sull'uso progressivo della forza\" che, di fatto, autorizza le forze di polizia a sparare se in \"pericolo di vita\". \"Fuera Lasso\" é uno dei cori più sentiti.\r\nDurante tutta la giornata di oggi sono arrivati manifestanti dal nord e dal sud del paese. E ancora arriveranno domani. Intanto continuano blocchi e manifestazioni in tutto il paese.\r\nSe e quando anche i quartieri di \u003Cmark>Quito\u003C/mark> si uniranno alle proteste, inizieranno problemi ancora più seri per il governo.\r\n\r\n(Aggiungiamo che è stata bruciata la banca di Guayaquil en El puyo in risposta all'uccisione di un giovane ieri).\r\n\r\nPer video e approfondimenti\r\n\r\nhttps://t.me/redfishstream/1293\r\n\r\nhttps://twitter.com/Davidem281/status/1539090904128135168?t=d9zizdKU6CmuOX_lMDhXAQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/YajayraMerchan/status/1539004031439355911?t=MfTWrgel09axKGLczZySAg&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/JudyMena5/status/1537921733759356930?t=Uc-Y0Z0Og62hH5ftkjJFaQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/Craugastoridae/status/1538261833643171841?t=ZMq8CyMAWttGTSkI-yFUXg&s=096min",[133],{"field":72,"matched_tokens":134,"snippet":130,"value":131},[67],{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":43},{"document":137,"highlight":158,"highlights":163,"text_match":74,"text_match_info":166},{"cat_link":138,"category":139,"comment_count":43,"id":140,"is_sticky":43,"permalink":141,"post_author":46,"post_content":142,"post_date":143,"post_excerpt":49,"post_id":140,"post_modified":144,"post_thumbnail":145,"post_thumbnail_html":146,"post_title":147,"post_type":54,"sort_by_date":148,"tag_links":149,"tags":156},[40],[42],"55746","http://radioblackout.org/2019/10/ecuador-la-rivolta-de-los-zanganos-contro-il-neoliberismo/","Zánganos - parola spagnola che indica gli esemplari maschi delle api, rappresentati come semplici droni senza iniziativa personale - è un termine denigratorio che in Ecuador i ricchi usano per riferirsi ai poveri e ai lavoratori come \"ignoranti\" e \"pigri\". Durante i dodici giorni di rivolta che hanno infiammato il paese contro il paquetazo di Lenín Moreno e contro il FMI, popolazioni indigene, disoccupat*, lavoratrici, femministe e studenti hanno détournato il termine facendolo diventare una parola d'ordine. Da qui nasce la revolución de los zánganos: l'ape è diventata un simbolo dell'insurrezione popolare.\r\nL'ondata di scontri e proteste che è riuscita ad imporre l'abrogazione dell'odiato decreto 883 - mirante ad aumentare il prezzo del carburante (e quindi di tutto) per ripagare il prestito che il governo ha contratto con l’FMI per coprire un condono di 4.5 miliardi di dollari in favore del settore bancario e imprenditoriale - è iniziata con uno sciopero dei trasportatori, a cui si sono unite in massa le popolazioni indigene delle montagne e le classi sfruttate delle città. Il governo ha subito trattato con il settore dei trasporti, fortemente reazionario, aumentando il costo dei biglietti e delle tariffe dei taxi. 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Come nel 1997, quando marciarono verso Quito per destituire il presidente Abdalá Bucaram, o nel 2000 e 2005 quando lo fecero nuovamente con Jamil Mahuad e Lucio Gutiérrez, o quando resero impossibile firmare l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti nel 2006.\r\nCon Marcelo, in diretta da Quito, abbiamo ripercorso la cronaca dei dodici giorni di rivolta a partire dalle storiche fratture di classe e di colore in Ecuador, che si materializzano in termini spaziali nella spaccatura tra sierra e costa, facendo il punto sulle prospettive quotidiane di lotta che si aprono adesso, dopo la vittoria in quella che non è che una battaglia all'interno di un processo generale di guerra di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/marcelo-ecuador.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n ","17 Ottobre 2019","2019-10-17 09:41:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet.jpg 775w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ecuador, la rivolta de los zánganos contro il neoliberismo",1571301183,[150,58,151,152,153,154,155],"http://radioblackout.org/tag/correismo/","http://radioblackout.org/tag/fmi/","http://radioblackout.org/tag/insurrezione/","http://radioblackout.org/tag/moreno/","http://radioblackout.org/tag/popolazioni-indigene/","http://radioblackout.org/tag/zanganos/",[23,12,15,157,19,29,21],"insurrezione",{"post_content":159},{"matched_tokens":160,"snippet":161,"value":162},[67],"nel 1997, quando marciarono verso \u003Cmark>Quito\u003C/mark> per destituire il presidente Abdalá","Zánganos - parola spagnola che indica gli esemplari maschi delle api, rappresentati come semplici droni senza iniziativa personale - è un termine denigratorio che in Ecuador i ricchi usano per riferirsi ai poveri e ai lavoratori come \"ignoranti\" e \"pigri\". 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Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. 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Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste","29 Settembre 2025","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma […]","2025-09-29 14:27:35","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 25/09/2025 – ECUADOR IN PIAZZA CONTRO NOBOA E IL TRUMPISMO IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO IN SUBBUGLIO, RIPERCUSSIONI DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO SHANGAI COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU CON LA CASACCA AMBIENTALISTA","podcast",1759108934,[225,226,227,228,229,230,231,232,233,234,235,236,237,238,239,240,241,242,243,244],"https://radioblackout.org/tag/armenia/","https://radioblackout.org/tag/azerbaijan/","https://radioblackout.org/tag/chp/","https://radioblackout.org/tag/conaie/","https://radioblackout.org/tag/cuenca/","https://radioblackout.org/tag/curdi/","https://radioblackout.org/tag/erdogan/","https://radioblackout.org/tag/israele/","https://radioblackout.org/tag/nato/","https://radioblackout.org/tag/netanyahu/","https://radioblackout.org/tag/noboa/","https://radioblackout.org/tag/ocalan/","https://radioblackout.org/tag/pkk/","https://radioblackout.org/tag/proteste/","https://radioblackout.org/tag/qatar/","https://radioblackout.org/tag/quito/","https://radioblackout.org/tag/sco/","https://radioblackout.org/tag/siria/","https://radioblackout.org/tag/trump/","https://radioblackout.org/tag/turchia/",[246,205,192,63,200,198,247,248,249,203,99,250,251,252,253,169,194,254,255,256],"armenia","Erdogan","Israele","nato","Ocalan","pkk","proteste","qatar","Siria","Trump","Turchia",{"post_content":258,"tags":262},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[67],"ma allo stesso modo a \u003Cmark>Quito\u003C/mark> gli studenti si sono mobilitati,","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma allo stesso modo a \u003Cmark>Quito\u003C/mark> gli studenti si sono mobilitati, come gli autotrasportatori per la sospensione dell’articolo 126: cioè la cancellazione del sussidio sul diesel in vigore da decenni, ma sotto le ceneri ribolliva il fuoco della ribellione… Ci siamo poi mossi verso il Sudovest asiatico, rimescolato dall’aggressione sionista intenta a sfruttare l’occasione di creare Eretz Israel, ridimensionando con la forza impunita le potenze regionali; ma Erdoğan pare sia apprezzato e investito da Trump come Vicerè del Middle East. Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. 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Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. 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Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste",[263,265,267,269,271,273,275,277,279,281,283,285,287,289,291,293,296,298,300,302],{"matched_tokens":264,"snippet":246,"value":246},[],{"matched_tokens":266,"snippet":205,"value":205},[],{"matched_tokens":268,"snippet":192,"value":192},[],{"matched_tokens":270,"snippet":63,"value":63},[],{"matched_tokens":272,"snippet":200,"value":200},[],{"matched_tokens":274,"snippet":198,"value":198},[],{"matched_tokens":276,"snippet":247,"value":247},[],{"matched_tokens":278,"snippet":248,"value":248},[],{"matched_tokens":280,"snippet":249,"value":249},[],{"matched_tokens":282,"snippet":203,"value":203},[],{"matched_tokens":284,"snippet":99,"value":99},[],{"matched_tokens":286,"snippet":250,"value":250},[],{"matched_tokens":288,"snippet":251,"value":251},[],{"matched_tokens":290,"snippet":252,"value":252},[],{"matched_tokens":292,"snippet":253,"value":253},[],{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":295},[169],"\u003Cmark>quito\u003C/mark>",{"matched_tokens":297,"snippet":194,"value":194},[],{"matched_tokens":299,"snippet":254,"value":254},[],{"matched_tokens":301,"snippet":255,"value":255},[],{"matched_tokens":303,"snippet":256,"value":256},[],[305,312],{"field":32,"indices":306,"matched_tokens":308,"snippets":310,"values":311},[307],15,[309],[169],[295],[295],{"field":72,"matched_tokens":313,"snippet":260,"value":261},[67],578730123365712000,{"best_field_score":316,"best_field_weight":208,"fields_matched":317,"num_tokens_dropped":43,"score":318,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":43},"1108091339008",2,"578730123365711978",{"document":320,"highlight":333,"highlights":338,"text_match":74,"text_match_info":341},{"comment_count":43,"id":321,"is_sticky":43,"permalink":322,"podcastfilter":323,"post_author":46,"post_content":324,"post_date":325,"post_excerpt":49,"post_id":321,"post_modified":326,"post_thumbnail":327,"post_title":328,"post_type":222,"sort_by_date":329,"tag_links":330,"tags":332},"97142","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-10-04-2025-la-societa-cinese-al-tempo-dei-dazi-il-teerrore-sinstalla-a-port-au-prince-dietro-al-ballottaggio-tanti-ecuador/",[178],"La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR",1744540748,[331],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[190],{"post_content":334},{"matched_tokens":335,"snippet":336,"value":337},[67],"giornalista freelance che vive a \u003Cmark>Quito\u003C/mark> , parliamo delle elezioni presidenziali in","La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. 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Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a \u003Cmark>Quito\u003C/mark> , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]",[339],{"field":72,"matched_tokens":340,"snippet":336,"value":337},[67],{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":43},{"document":343,"highlight":356,"highlights":361,"text_match":74,"text_match_info":364},{"comment_count":43,"id":344,"is_sticky":43,"permalink":345,"podcastfilter":346,"post_author":347,"post_content":348,"post_date":349,"post_excerpt":49,"post_id":344,"post_modified":350,"post_thumbnail":351,"post_title":352,"post_type":222,"sort_by_date":353,"tag_links":354,"tags":355},"93210","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-31-10-2024-il-crimine-premeditato-della-distruzione-del-medio-oriente-turchia-erdogan-tenta-di-dividere-il-fronte-curdo-ecuador-apagones-e-crisi-politica/",[178],"radiokalakuta","Bastioni di Orione incontra Alberto Negri storico corrispondente di guerra nel Medio Oriente e profondo conoscitore di quella regione , con cui abbiamo avuto una lunga conversazione di cui trasmettiamo in questa puntata la prima parte . Affrontiamo il caso \"Equalize\" , la società accusata di aver fatto accessi illegali agli archivi delle forze dell’ordine per ottenere informazioni riservate su persone e società, perchè emergono relazioni con elementi del Mossad ,i servizi segreti israeliani ,che ci rimandano ad una \"Israel connection\" e alle relazioni di lunga data tra il Mossad e i servizi segreti italiani. L'interesse israeliano è per l'ENI che ha ottenuto dal governo israeliano le concessioni per lo sfruttamento del gas al largo delle coste di Gaza , in violazione delle norme del diritto internazionali in quanto questi giacimenti off shore apparterrebero in gran parte ai palestinesi . Inoltre la controversa decisione del governo Meloni di appaltare la gestione della cybersecurity italiana ad Israele ,decisione che ha portato alle dimissioni del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), fa suppore una sottovalutazione dei rischi di affidare un campo così delicato ad un paese straniero impegnato in attività belliche a dir poco controverse i cui interessi nell'area del Mediterraneo orientale non sempre coincindono con quelli italiani . Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Novembre 2024","2024-11-03 15:37:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 31/10/2024-IL CRIMINE PREMEDITATO DELLA DISTRUZIONE DEL MEDIO ORIENTE -TURCHIA ERDOGAN TENTA DI DIVIDERE IL FRONTE CURDO -ECUADOR \"APAGONES\" E CRISI POLITICA",1730648245,[331],[190],{"post_content":357},{"matched_tokens":358,"snippet":359,"value":360},[67],"e giornalista che vive a \u003Cmark>Quito\u003C/mark> ,parliamo della situazione in Ecuador","Bastioni di Orione incontra Alberto Negri storico corrispondente di guerra nel Medio Oriente e profondo conoscitore di quella regione , con cui abbiamo avuto una lunga conversazione di cui trasmettiamo in questa puntata la prima parte . Affrontiamo il caso \"Equalize\" , la società accusata di aver fatto accessi illegali agli archivi delle forze dell’ordine per ottenere informazioni riservate su persone e società, perchè emergono relazioni con elementi del Mossad ,i servizi segreti israeliani ,che ci rimandano ad una \"Israel connection\" e alle relazioni di lunga data tra il Mossad e i servizi segreti italiani. L'interesse israeliano è per l'ENI che ha ottenuto dal governo israeliano le concessioni per lo sfruttamento del gas al largo delle coste di Gaza , in violazione delle norme del diritto internazionali in quanto questi giacimenti off shore apparterrebero in gran parte ai palestinesi . Inoltre la controversa decisione del governo Meloni di appaltare la gestione della cybersecurity italiana ad Israele ,decisione che ha portato alle dimissioni del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), fa suppore una sottovalutazione dei rischi di affidare un campo così delicato ad un paese straniero impegnato in attività belliche a dir poco controverse i cui interessi nell'area del Mediterraneo orientale non sempre coincindono con quelli italiani . Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a \u003Cmark>Quito\u003C/mark> ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[362],{"field":72,"matched_tokens":363,"snippet":359,"value":360},[67],{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":43},{"document":366,"highlight":381,"highlights":386,"text_match":74,"text_match_info":389},{"comment_count":43,"id":367,"is_sticky":43,"permalink":368,"podcastfilter":369,"post_author":370,"post_content":371,"post_date":372,"post_excerpt":49,"post_id":367,"post_modified":373,"post_thumbnail":374,"post_title":375,"post_type":222,"sort_by_date":376,"tag_links":377,"tags":379},"92678","http://radioblackout.org/podcast/ninari-chimba-16-10-24/",[180],"babaluba","Stamattina nell'info di Blackout abbiamo accolto con piacere Ninari Chimba: donna indigena, femminista, educatrice, e attivista per i diritti umani.\r\n\r\nDa insegnante e coordinatrice pedagogica del Centro educativo @escuela_ȳachaywasiquito, promuove l'educazione trasformativa e l'ecofemminismo per combattere la violenza. Ninari è in tour per l'Europa per diffondere il lavoro comunitario che stanno svolgendo al centro educativo di Quito (Ecuador).\r\n\r\nDi seguito potete ascoltare l'intervista e alcune canzoni della musica campesinha.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/NinariChimba.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","16 Ottobre 2024","2024-10-16 19:59:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/ninari-200x110.jpg","Ninari Chimba - 16/10/24",1729107748,[378],"http://radioblackout.org/tag/sono-un-ribelle/",[380],"sono un ribelle",{"post_content":382},{"matched_tokens":383,"snippet":384,"value":385},[67],"svolgendo al centro educativo di \u003Cmark>Quito\u003C/mark> (Ecuador).\r\n\r\nDi seguito potete ascoltare","Stamattina nell'info di Blackout abbiamo accolto con piacere Ninari Chimba: donna indigena, femminista, educatrice, e attivista per i diritti umani.\r\n\r\nDa insegnante e coordinatrice pedagogica del Centro educativo @escuela_ȳachaywasiquito, promuove l'educazione trasformativa e l'ecofemminismo per combattere la violenza. 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Se sul fronte libanese la situazione sembra stazionaria, con Hezbollah che non scopre le carte per paura di un collasso interno, gli attacchi degli Houti alle navi cargo e i bombardamenti angloamericani in Yemen hanno aperto la questione “Mar Rosso”. Tutto ciò mentre l’Iran, altro grande attore regionale, si è impegnato in uno scambio di missili a lunga gittata con il Pakistan nel Belucistan. Una prima risposta agli attentati esplosivi all’anniversario della morte di Soleimani: avvertimento alle componenti sunnite o prova balistica da mostrare a Israele?\r\n\r\nL’innalzarsi della temperatura in Medio Oriente e l’impossibilità di una de-escalation, il fallimento ormai conclamato della gloriosa contro offensiva ucraina di primavera e lo sprofondamento della volontà europea sono solo gli ultimi, in ordine di tempo, segnali di quella “Sconfitta dell’Occidente” di cui più volte abbiamo provato a rendere conto ai nostri microfoni e intorno alla quale abbiamo provato a indagare grazie alla lettura dell’introduzione dell’omonimo libro di Emmanuel Todd recentemente uscito in Francia. (“La Defaite de l’Occident”, Gallimard 2024).\r\n\r\nOccidente in crisi, sotto molteplici punti di vista, ma sopratutto Vecchio Continente confuso spaesato e impotente, così tanto da arrivare ad “autodistruggersi per paura di Putin”. Paradigmatico, a proposito, la crisi del modello tedesco: un comparto industriale basato sull’importazione di gas e materie prima da Cina e Russia che ora si trova in ginocchio a causa della sanzioni volute dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, con disoccupazione e perdita di potere di acquisto che per la prima volta dopo molti anni cominciano a essere uno spauracchio per cittadini e cittadine del paese tedesco. La flessione del Pil del 2023, la peggiore dell’eurozona, porta con sé sfiducia nel sistema politico tradizionale e nell’esecutivo con i partiti “anti-sistema” che guadagnano ai sondaggi punti percentuali, Linke ma sopratutto l’AfD dato oggi al 22%. Se il 2023 è stato l’anno degli scioperi in Germania questo 2024 si apre con più di un grattacapo per la coalizione al governo guidata dai Verdi: un grosso sciopero dei ferrovieri e la protesta massiva degli agricoltori, che si sono visti ridurre gli incentivi per l’acquisto di carburante nel disperato tentativo di Scholz di trovare fondi per la “transizione verde”, hanno letteralmente bloccato il paese.\r\nDi tutto questo abbiamo provato a ragionare con un compagno tedesco.\r\n\r\nNella terza e ultima parte di trasmissione siamo volati in Ecuador dove grazie al contributo di Marcelo, compagno di Quito, abbiamo provato a raccontare il clima che si vive nel paese dopo la spettacolare recrudescenza della violenza dei narcos seguita all’evasione la settimana scorsa di Adolfo Macias, leader del gruppo narcos Los Choneros. Le cronache che ci arrivano dai media mainstream ci parlano di uno Stato che grazie alla legislatura di emergenza prova a difendere i suoi cittadini dai gruppi paramilitari che infestano il paese. Ancora una volta viene usato il paradigma della War on Drugs per giustificare draconiane misure di ripristino dell’ordine, coprifuoco ed esercito schierato sulle strade. Ma i rapporti dei gruppi criminali con chi sta al potere, in Ecuador come altrove, sono ben più complessi e radicati nel tempo.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/fine_della_storia_18gen_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nEmanuel Todd e la sconfitta dell'Occidente\r\nEmanuel Todd \"La Defaite de l'Occident\", Gallimard , 2014 - Introduzione\r\nEmmanuel Todd : « On est à la veille d'un basculement du monde »\r\n \r\n\r\nProteste contadine in Germania\r\nThe farmers challenging the EU's green agenda - Financial Times\r\nEwald Engelen, Farmers' Revolt — Sidecar","19 Gennaio 2024","2024-01-21 07:35:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/IMG-20240119-WA0005-200x110.jpg","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #14 -Disordinamenti",1705691174,[],[],{"post_content":404},{"matched_tokens":405,"snippet":406,"value":407},[67],"contributo di Marcelo, compagno di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, abbiamo provato a raccontare il","Il ritiro di parte delle forze IDF dalla striscia di Gaza più che significare un raffreddamento del conflitto in corso sembra essere preannunciatore di un allargamento dei fronti di guerra guerreggiata. 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Se il 2023 è stato l’anno degli scioperi in Germania questo 2024 si apre con più di un grattacapo per la coalizione al governo guidata dai Verdi: un grosso sciopero dei ferrovieri e la protesta massiva degli agricoltori, che si sono visti ridurre gli incentivi per l’acquisto di carburante nel disperato tentativo di Scholz di trovare fondi per la “transizione verde”, hanno letteralmente bloccato il paese.\r\nDi tutto questo abbiamo provato a ragionare con un compagno tedesco.\r\n\r\nNella terza e ultima parte di trasmissione siamo volati in Ecuador dove grazie al contributo di Marcelo, compagno di \u003Cmark>Quito\u003C/mark>, abbiamo provato a raccontare il clima che si vive nel paese dopo la spettacolare recrudescenza della violenza dei narcos seguita all’evasione la settimana scorsa di Adolfo Macias, leader del gruppo narcos Los Choneros. 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Nella prima fase l'invio di armi definite difensive ,definizione avventata per strumenti di morte ,quali armi anticarro e armi antiaeree supponeva una strategia di contenimento da parte dell'esercito Ucraino e degli strateghi Nato.\r\n\r\nCon l'annuncio in pompa magna della cosiddetta offensiva di primavera cambia la natura delle armi inviate ,carri armati ,veicoli trasporto truppe con lo scopo di sostenere l'auspicato avanzamento delle truppe ucraine . Il fallimento dell'offensiva e la stasi del fronte ha generato una richiesta di utilizzo di droni ed artiglieria. Fra i droni utilizzati spicca la presenza degli iraniani Shahed ,facili da usare , economici questi droni non sono da osservazione ma definiti \"suicidi\" ,destinati a colpire bersagli a terra. Fanno la concorrenza ai droni turchi Bayraktar che hanno riscosso molto successo ,costruiti dall'azienda del genero di Erdogan. Sul campo sono presenti anche missili ipersonici russi e il sistema di difesa Patriot americano utilizzato dagli ucraini , difficile districarsi dalle varie iperboli propagandistiche sull'efficacia dei rispettivi sistemi d'arma ma la sperimentazione sul campo diventa un opportunità commerciale significativa per l'industria degli armamenti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-110124-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Eli ,compagna che vive a Parigi, parliamo del cambio di governo in Francia con le dimissioni della prima ministra Borne e l'arrivo del giovane Gariel Attal che si è distinto per la sua fedeltà a Macron . Finito il lavoro sporco della riforma pensionistica e la scandalosa legge sull'immigrazione Elisabeth Borne ,sempre piu' impopolare, può essere sacrificata in questa operazione di maquillage da parte del \"monarca\" Macron sempre pronto a rispondere ai \" desiderata\" del complesso finanziario monopolistico di cui è attento esecutore.\r\n\r\nLa legge sull'immigrazione ,approvata in seconda lettura con i voti dell'estrema destra del Rassemblement National, certifica lo slittamento della macronie verso posizione apertamente xenofobe ,tanto da far dire alla le Pen che si è trattato di una sua vittoria ideologica.\r\n\r\nLa legge che ha provocato le critiche di varie organizzazioni umanitarie fra cui Human rights watch, prevede fra l'altro :\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire le tutele esistenti, sia per i cittadini stranieri a cui è stato ordinato di lasciare la Francia sia per quelli che vengono allontanati con la forza.\r\n\r\n- Una disposizione per revocare o rifiutare il rinnovo di un permesso di soggiorno per una persona che non rispetta \"i principi della Repubblica \".\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire i diritti di ricorso per i richiedenti asilo e per le procedure amministrative relative ai migranti.\r\n\r\n- L'introduzione del reato di soggiorno illegale .\r\n\r\n- Rende piu' diffcile per i figli nati in Francia da persone straniere di diventare cittadini francesi.\r\n\r\n- Le persone che hanno doppia cittadinanza ,condannate per reati gravi possono perdere quella francese.\r\n\r\n- Viene reso piu' diffile il percorso di ricongiungimento familiare .\r\n\r\n- Viene limitato il dritto all'assistenza sanitaria per gli stranieri.\r\n\r\n- Introduce una cauzione da versare allo stato francese da parte degli studenti stranieri ,con evidenti ostacoli verso gli studenti provenienti dai paesi africani.\r\n\r\nSono state organizzate varie proteste da parte delle organizzazioniche si battono per la difesa dei diritti dei migranti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-ELY.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone da Quito parliamo della situazione in Ecuador la cui crisi ha avuto un' accelerazione con la proclamazione dello stato di guerra interna da parte del neoleletto presidente Noboa , rampollo di una delle famiglie piu' potenti del paese.\r\n\r\nDopo l'esperienza del governo progressista dell'ex presidente Correa ,ora in esilio in Europa, le politiche neoliberali di smantellamento dello stato sociale implementate dai suoi successori Moreno e Lasso e il cambiamento della strategia geopolitica del traffico della cocaina che ha individuato nell'Ecuador uno snodo fondamentale per i collegamenti con l'Europa e il Nordamerica ,hanno favorito la presenza dei narcotrafficanti nelle istituzioni statali. La miseria crescente ha permesso il reclutamento massiccio di giovani disoccupati nelle \"pandillas\" che a loro volta si sono alleate con i cartelli messicani che avevavo individuato lo snodo del porto di Guayaquil come base ideale per l'esportazione della coca prodotta in Colombia. L'aumento esponenziale degli omicidi, l'insicurezza e la corruzione ai piu'alti livelli nella polizia e nello stato lo smantellamento del ministero dell'interno hanno portato al quadro di destabilizzazione e fallimento statale a cui si sta assitendo.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-110124-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","13 Gennaio 2024","2024-01-13 12:28:39","BASTIONI DI ORIONE 11/01/2024-GUERRA IN UCRAINA ARMI E STRATEGIA MILITARE-PARIGI MAQUILLAGE DEL MONARCA E \"VITTORIA IDEOLOGICA\" DI MARINE LE PEN SULLA LEGGE PER L'IMMIGRAZIONE - ECUADOR LE POLITICHE NEOLIBERISTE GENERANO I NARCOSTATI.",1705148919,[331],[190],{"post_content":425},{"matched_tokens":426,"snippet":427,"value":428},[67],"nbsp;\r\n\r\nInfine con Davide Matrone da \u003Cmark>Quito\u003C/mark> parliamo della situazione in Ecuador","Nella prima puntata del nuovo anno Bastioni di Orione fa il punto con Francesco Dall'Aglio, esperto di Europa orientale e di questioni strategico militari,sullo stato della guerra in Ucraina partendo dall'analisi del tipo di armi utilizzate e la loro connessione con la strategia militare sul campo. Nella prima fase l'invio di armi definite difensive ,definizione avventata per strumenti di morte ,quali armi anticarro e armi antiaeree supponeva una strategia di contenimento da parte dell'esercito Ucraino e degli strateghi Nato.\r\n\r\nCon l'annuncio in pompa magna della cosiddetta offensiva di primavera cambia la natura delle armi inviate ,carri armati ,veicoli trasporto truppe con lo scopo di sostenere l'auspicato avanzamento delle truppe ucraine . Il fallimento dell'offensiva e la stasi del fronte ha generato una richiesta di utilizzo di droni ed artiglieria. Fra i droni utilizzati spicca la presenza degli iraniani Shahed ,facili da usare , economici questi droni non sono da osservazione ma definiti \"suicidi\" ,destinati a colpire bersagli a terra. Fanno la concorrenza ai droni turchi Bayraktar che hanno riscosso molto successo ,costruiti dall'azienda del genero di Erdogan. Sul campo sono presenti anche missili ipersonici russi e il sistema di difesa Patriot americano utilizzato dagli ucraini , difficile districarsi dalle varie iperboli propagandistiche sull'efficacia dei rispettivi sistemi d'arma ma la sperimentazione sul campo diventa un opportunità commerciale significativa per l'industria degli armamenti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-110124-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Eli ,compagna che vive a Parigi, parliamo del cambio di governo in Francia con le dimissioni della prima ministra Borne e l'arrivo del giovane Gariel Attal che si è distinto per la sua fedeltà a Macron . Finito il lavoro sporco della riforma pensionistica e la scandalosa legge sull'immigrazione Elisabeth Borne ,sempre piu' impopolare, può essere sacrificata in questa operazione di maquillage da parte del \"monarca\" Macron sempre pronto a rispondere ai \" desiderata\" del complesso finanziario monopolistico di cui è attento esecutore.\r\n\r\nLa legge sull'immigrazione ,approvata in seconda lettura con i voti dell'estrema destra del Rassemblement National, certifica lo slittamento della macronie verso posizione apertamente xenofobe ,tanto da far dire alla le Pen che si è trattato di una sua vittoria ideologica.\r\n\r\nLa legge che ha provocato le critiche di varie organizzazioni umanitarie fra cui Human rights watch, prevede fra l'altro :\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire le tutele esistenti, sia per i cittadini stranieri a cui è stato ordinato di lasciare la Francia sia per quelli che vengono allontanati con la forza.\r\n\r\n- Una disposizione per revocare o rifiutare il rinnovo di un permesso di soggiorno per una persona che non rispetta \"i principi della Repubblica \".\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire i diritti di ricorso per i richiedenti asilo e per le procedure amministrative relative ai migranti.\r\n\r\n- L'introduzione del reato di soggiorno illegale .\r\n\r\n- Rende piu' diffcile per i figli nati in Francia da persone straniere di diventare cittadini francesi.\r\n\r\n- Le persone che hanno doppia cittadinanza ,condannate per reati gravi possono perdere quella francese.\r\n\r\n- Viene reso piu' diffile il percorso di ricongiungimento familiare .\r\n\r\n- Viene limitato il dritto all'assistenza sanitaria per gli stranieri.\r\n\r\n- Introduce una cauzione da versare allo stato francese da parte degli studenti stranieri ,con evidenti ostacoli verso gli studenti provenienti dai paesi africani.\r\n\r\nSono state organizzate varie proteste da parte delle organizzazioniche si battono per la difesa dei diritti dei migranti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-ELY.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone da \u003Cmark>Quito\u003C/mark> parliamo della situazione in Ecuador la cui crisi ha avuto un' accelerazione con la proclamazione dello stato di guerra interna da parte del neoleletto presidente Noboa , rampollo di una delle famiglie piu' potenti del paese.\r\n\r\nDopo l'esperienza del governo progressista dell'ex presidente Correa ,ora in esilio in Europa, le politiche neoliberali di smantellamento dello stato sociale implementate dai suoi successori Moreno e Lasso e il cambiamento della strategia geopolitica del traffico della cocaina che ha individuato nell'Ecuador uno snodo fondamentale per i collegamenti con l'Europa e il Nordamerica ,hanno favorito la presenza dei narcotrafficanti nelle istituzioni statali. La miseria crescente ha permesso il reclutamento massiccio di giovani disoccupati nelle \"pandillas\" che a loro volta si sono alleate con i cartelli messicani che avevavo individuato lo snodo del porto di Guayaquil come base ideale per l'esportazione della coca prodotta in Colombia. L'aumento esponenziale degli omicidi, l'insicurezza e la corruzione ai piu'alti livelli nella polizia e nello stato lo smantellamento del ministero dell'interno hanno portato al quadro di destabilizzazione e fallimento statale a cui si sta assitendo.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-110124-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[430],{"field":72,"matched_tokens":431,"snippet":427,"value":428},[67],{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":43},6657,{"collection_name":222,"first_q":169,"per_page":170,"q":169},8,{"title":437,"slug":438,"exerpt":439,"link":440,"featured_media":441,"slot":442},"L’Informazione di Blackout","linformazione-di-blackout","Comprende rassegna stampa, flash informativi, giornali radio, dirette e approfondimenti. Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11. 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