","NON CI RESTA CHELA RABBIA: PASSEGGIATA RUMOROSA CONTRO I FEMMINICIDI","post",1743776042,[60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/femminicidi/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/nudm/","http://radioblackout.org/tag/valditara/",[65,31,66,67],"femminicidi","nudm","valditara",{"post_content":69,"post_title":74},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71],"rabbia","si stanno riempiendo con la \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> per il femminicidio di Ilaria","Da Roma a Messina e poi ancora Milano, Firenze, Terni, Palermo, Ferrara e Bologna: queste alcune delle piazze che in Italia si stanno riempiendo con la \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> per il femminicidio di Ilaria Sula e Sara Campanella. Nei prossimi giorni scenderanno in piazza Torino e Pisa e sono previste in molte altre città presidi e assemblee.\r\nGià indetta dalla rete nazionale Non Una di Meno l'assemblea nazionale il 12 e 13 Aprile a Palazzo Ducale, Genova.\r\n\r\nDai comunicati si legge:\r\nDue giovani donne uccise negli ultimi giorni, Ilaria Sula e Sara Campanella. 23 femminicidi e trans*icidi, dall'inizio dell'anno.Ancora una volta due donne uccise per mano di uomini etero cis, ancora un ex che ha deciso di porre fine alla vita di una di noi, ancora uno che aveva già tempo prima minacciato con il coltello la ragazza e, nonostante questo, ha potuto avvicinarsi a lei per assassinarla.\r\n\r\nA fronte di un ministro della Giustizia che fa propaganda sulle vittime di femminicidio, cercando di reindirizzare l'accaduto verso una lettura securitaria a braccio con teste giornalistiche che ancora si appigliano alla debole retorica del \"raptus omicida\", del \"mostro\" eccezzionale, le piazze transfemmnisite rilanciano i temi fondamientali dell'autodifesa, educazione, sanità.\r\nTra tutte emerge di fondamentale imporatanza il tema dell'educazione. entrambi i femminicidi riguardano infatti due studentesse giovani e i loro ex compagni, dimostrano ancora una volta vere le statistiche che sottolinano che la violenza viene attuata in primis tra i legami affettivi stretti, tra i giovani e per il 70% perpetrata da cittadini Italiani, spesso a seguito di segnalazioni ignorate e silenziate.\r\n \r\nA fronte di tutto ciò viene rilanciato il discorso della difesa nelle piazze e nelle strade, costruita su reti di solidarietà dal basso e la fondamentale importanza di contrastare il modello educativo che il ministero presieduto da Valditara vorrebbe all'insegna del trittico \"Dio, Patria, Famiglia\".\r\n \r\n\r\nQuesta sera, Venerdì 4 Aprile si terrà la passeggiata arrabbiata, alle ore 21:00 ai Murazzi \r\n\r\nNe parliamo con Giorgia di Nudm Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Mobilitazioni-FemminicidioIlariaSara.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[76],"RABBIA","NON CI RESTA CHELA \u003Cmark>RABBIA\u003C/mark>: PASSEGGIATA RUMOROSA CONTRO I FEMMINICIDI",[79,82],{"field":80,"matched_tokens":81,"snippet":77,"value":77},"post_title",[76],{"field":83,"matched_tokens":84,"snippet":72,"value":73},"post_content",[71],578730123365187700,{"best_field_score":87,"best_field_weight":11,"fields_matched":88,"num_tokens_dropped":47,"score":89,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":47},"1108091338752",2,"578730123365187706",1,{"document":92,"highlight":112,"highlights":120,"text_match":85,"text_match_info":125},{"cat_link":93,"category":94,"comment_count":47,"id":95,"is_sticky":47,"permalink":96,"post_author":17,"post_content":97,"post_date":98,"post_excerpt":52,"post_id":95,"post_modified":99,"post_thumbnail":100,"post_thumbnail_html":101,"post_title":102,"post_type":57,"sort_by_date":103,"tag_links":104,"tags":108},[44],[46],"92904","http://radioblackout.org/2024/10/le-alluvioni-non-sono-unemergenza-solidarieta-e-rabbia-da-bologna/","Le piogge intense degli scorsi giorni e le esondazioni hanno provocato molti danni non soltanto in Emilia-Romagna, ma anche in Liguria, in Toscana e in Sicilia. Tra sabato e domenica l’Emilia-Romagna è stata di nuovo colpita da una violenta alluvione con esondazioni, allagamenti e blackout in varie zone della regione, specialmente nell’area metropolitana di Bologna. Un ragazzo di 20 anni, Simone Farinelli, è morto travolto dalla piena del torrente Zena mentre si trovava in un’auto a Pianoro, un comune a sud di Bologna. È la quarta alluvione in Emilia-Romagna in meno di un anno e mezzo, dopo quella avvenuta tra il 18 e il 19 settembre e le due di maggio 2023, che causarono la morte di 17 persone e danni per circa 8,5 miliardi di euro.\r\nNonostante non si possa certo parlare di eventi inaspettati, non certo di novità, mancano mezzi importanti come le idrovore e strumentazioni per intervenire e mancano gli interventi pubblici a sostegno delle persone colpite dalle alluvioni. Come mai lo stato spende in cacciabombardieri e lager in Albania, ma non spende per i territori più fragili?\r\nLa solidarietà dal basso che in questi giorni e sempre in queste situazioni si trova a spalare il fango, fianco a fianco, non intende fermarsi qui, ma prova rabbia e voglia di organizzarsi insieme, per fare fronte non solo alla crisi climatica, ma anche e soprattutto alla malagestione del territorio. E per fare sì che quello che è diventato cronico, non accada più.\r\n\r\nNe parliamo ai microfoni dell'informazione di radio black out con un compagno di Plat, Bologna:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/EMILIA-ROMAGNA.mp3\"][/audio]","23 Ottobre 2024","2024-10-23 18:23:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le alluvioni in Emilia Romagna: solidarietà e rabbia da Bologna",1729707691,[105,106,107],"http://radioblackout.org/tag/alluvione/","http://radioblackout.org/tag/emilia-romagna/","http://radioblackout.org/tag/solidarieta/",[109,110,111],"alluvione","emilia romagna","solidarietà",{"post_content":113,"post_title":117},{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":116},[71],"intende fermarsi qui, ma prova \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> e voglia di organizzarsi insieme,","Le piogge intense degli scorsi giorni e le esondazioni hanno provocato molti danni non soltanto in Emilia-Romagna, ma anche in Liguria, in Toscana e in Sicilia. 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Una voce rabbiosa fuori dal coro dei tant*, tropp*, che quest'anno legittimano la sempre più profonda depoliticizzazione, assimilazione e mercificazione dei corpi froci.\r\n\r\n \r\n\r\nGay Week è il nuovo scintillante \"concept\" pentastellato torinese che racchiude il Pride e il Lovers in un pacchetto sempre più Inglese, Internazionale, Legalitario, Coloniale, Normale. Così le soggettività frocie vengono assimilate dentro ad un sistema oppressivo in cui si esiste solo nello sguardo istituzionale, si reifica il concetto di identità, si assimila l'alterità per farne merce, si strumentalizza la violenza dei confini, si neutralizza la critica radicale. \"Queering the Borders\" è il titolo del Lovers Film Festival: un semplice \"claim\" nelle parole della direttrice Irene Dionisio, la quale omette scientemente di menzionare pacchetti sicurezza, repressione, politiche genocidarie, muri, intersezione della violenza del genere e dei confini che attraversano questa città, questo Stato. A qualcun* evidentemente è bastato che l'ambasciata di Israele venisse depennata dagli sponsor (visibili) del Festival, per legittimare e silenziare i nostrani processi di pinkwashing. \"A corpo libero\" è invece il titolo del Piemonte Pride, nel cui documento politico si chiedono diritti e riconoscimento da parte dello Stato, entro i canoni di una argomentazione fortemente legalitaria in cui le \"differenze\" vengono fagocitate nell'ordine della cittadinanza. Chiara Appendino aprirà il corteo di domani, che vedrà la partecipazione della Banda della Polizia Municipale. Tra gli aderenti del Pride, \"Polis Aperta - Associazione LGBT Appartenenti a Forze Armate e Forze dell'Ordine\". Tra gli sponsor, \"GTT\", \"Corpo di \"Polizia Municipale\" e il servizio di vigilanza \"Hydra Service\". A proposito di confini e corpi liberi in questa città, la scorsa settimana una giovane attivista No Tav e antisfratto è stata trattenuta per ore in caserma, umiliata e picchiata da una mezza dozzina di uomini della squadra mobile, mentre due giorni fa, a Porta Palazzo, i poliziotti hanno rincorso tra le bancarelle un ragazzo senegalese picchiandolo fino a lasciarlo in una pozza di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina abbiamo chiesto dove siano finiti i desideri anormali ad una compagna ospite in studio:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\nQuesto il testo attacchinato a fianco alle scritte:\r\n\r\n \r\n\r\nLA NOSTRA RABBIA NON È UN FESTIVAL NÉ UNA PARATA…\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta notte delle scritte sono apparse a Torino. È la nostra rabbia a riempire i muri dell’autocelebrazione del Lovers Film Festival e del Piemonte Pride 2017.\r\n\r\nGli organizzatori di questi eventi hanno intessuto alleanze politiche con chi governa questa città, svendendo la carica sovversiva dei corpi froci al migliore offerente.\r\n\r\nSta notte delle scritte sono apparse davanti al Cinema Massimo (location del film festival), in piazza palazzo di città, sede del comune, partner istituzionale di entrambe le iniziative, e sui muri del deposito della GTT, sponsor del Piemonte Pride 2017, di Corso Trapani.\r\n\r\n \r\n\r\n“Queering the borders” è il claim del Lovers Film Festival. “A corpo libero” lo slogan del pride. “Diritti oltre il confine” si chiamava lo spazio del Coordinamento Torino Pride al Salone del libro di quest’anno. La strumentalizzazione in chiave pubblicitaria dei corpi razzializzati è talmente evidente che si palesa agli occhi di tutt*. Eppure pare che bisogni sottolinearlo nuovamente e fermamente. E’ per questo che sulle mura sono apparse scritte quali “i confini non sono un claim: fuoco ai cie”.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 16 giugno, oggi, sta sera, il Coordinamento Torino Pride organizzerà un evento al Lovers Film Festival sulla situazione dell’omofobia e dell’attivismo LGBT in Russia e Cecenia. Eccolo il loro “sofisticato” giochino xenofobo. Essi si ergono, a braccetto con le istituzioni che governano questa città, a paladini dei diritti umani, “sofferenti” promotori della lotta all’omofobia nel mondo. Eppure il loro silenzio rispetto alle dinamiche violente e discriminatorie che si palesano nella nostra città è altrettanto rumoroso quanto le parole che spendono nel costruire gli spettri simbolici dell’omofobia in coloro che etichettano come incivili: una volta la Russia, una volta la religione musulmana, il continente africano o “il caso della Cecenia”. Facile meccanismo xenofobo che permette ai “nostri fedeli paladini dei diritti umani” di autoproclamarsi civilizzati, e segnare così una distanza da una supposta alterità omofoba, guarda caso sempre non italiana. Non ci stupisce che questi “paladini dei diritti umani” non abbiano mai avuto una presa di posizione reale e situata per le persone trans* rinchiuse in carcere e nei cie/cpr. Non ci sembra che abbiano speso una parola nel problematizzare l’intersezione della violenza del genere e dei confini, della violenza della norma eterosessuale e quella dei sistemi carcerari. Non ci sembra che nessuno abbia problematizzato il proprio privilegio e decostruito il sistema neoliberale nel quale sguazza beato chiedendo più diritti per sé e dimenticando la violenza di stato sui corpi non normati, non bianchi, non italiani, non hipster ai festival, non servi del governo cittadino pentastellato…\r\n\r\n \r\n\r\nE se voi giovani rampolli della Torino artistica gay da pubblicità aveste per caso pensato che per tenere a bada la nostra rabbia bastasse rifiutare i fondi offerti dall’ambasciata israeliana, sappiate che non ci avete raggirati, non a noi. Non entreremo mai nella vostra dinamica. Infatti non c’è bisogno di andare in Israele per vedere il Pinkwashing [strategia volta a nascondere o occultare gli abusi e le violenze delle istituzioni e delle aziende, dando una visione delle stesse come attente ai diritti lgbt, quindi “buone”]. Esso è qui e agisce attraverso voi, organizzatori del Lovers Film Festival e del Piemonte Pride 2017. E’ attraverso di voi che l’amministrazione pentastellata della città tenta di ripulire la propria immagine, oscurando il suo reale agire, ed ergendosi a “promotori dei diritti umani”. Non ci stupisce quindi la strategia di non farsi più finanziare dall’ambasciata israeliana, dopo le forti critiche ricevute dal festival negli ultimi tempi.\r\n Non ci stupisce nemmeno vedere i manifesti “pubblicitari” del festival e del pride pieni zeppi di linguaggi e sigle che puntano a una apparente inclusione delle soggettività “altre”, non aderenti all’usuale discorso normativo lgbt. Ribadiamo qui, se non fosse chiaro, che questo goffo tentativo assimilazionista rivela tutta la sua fallacità nel momento stesso in cui ogni radicalità dei discorsi froci non mainstream viene appiattita a mero slogan pubblicitario e svuotata di ogni contenuto.\r\n\r\n \r\n\r\nNoi non siamo qui a rivendicare etichette, ma pratiche. Non siamo qui a rivendicare nomi e categorie, ma idee e rabbia. Non siamo qui a servirvi sul vassoio d’argento l’ennesima sigla alla moda, siamo qui a distruggere ogni vostro angolo di marketing.\r\n\r\nE’ per questo che dinanzi al Cinema Massimo è apparsa una scritta che vi ricorda che “la nostra rabbia non è un festival” e sui muri della GTT, sponsor del pride: “la nostra rabbia non si compra”.\r\n\r\n \r\n\r\nChiara Appendino, aprirà il corteo del Pride di quest’anno. La stessa persona che poche settimane fa si è complimentata con il pm Rinaudo per gli arresti all’Asilo occupato. Rinaudo: pm in prima fila per i processi contro i No Tav. Noi frocie arrabbiate rimaniamo in solidarietà con gli arrestati e con chi lotta. Sempre contro chi svende la carica sovversiva dei nostri corpi froci al migliore offerente.\r\n\r\nPiazza palazzo di città, dinanzi al comune, si sveglierà sta mattina ricoperta dalla scritta “rabbia frocia”, che vi ricordi che i nostri corpi non sono strumenti utilizzabili per le vostre politiche.\r\n\r\n \r\n\r\nCONTRO LA VOSTRA RETORICA DEI CORPI LIBERI, DEI DIRITTI UMANI E DEL QUEERING THE BORDERS… PORTIAMO LA NOSTRA RABBIA IN STRADA!\r\n\r\n….RABBIA FROCIA","17 Giugno 2017","2017-06-19 12:06:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dove sono finiti i desideri anormali? 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Sempre contro chi svende la carica sovversiva dei nostri corpi froci al migliore offerente.\r\n\r\nPiazza palazzo di città, dinanzi al comune, si sveglierà sta mattina ricoperta dalla scritta “\u003Cmark>rabbia\u003C/mark> frocia”, che vi ricordi che i nostri corpi non sono strumenti utilizzabili per le vostre politiche.\r\n\r\n \r\n\r\nCONTRO LA VOSTRA RETORICA DEI CORPI LIBERI, DEI DIRITTI UMANI E DEL QUEERING THE BORDERS… PORTIAMO LA NOSTRA \u003Cmark>RABBIA\u003C/mark> IN STRADA!\r\n\r\n….\u003Cmark>RABBIA\u003C/mark> FROCIA",{"matched_tokens":147,"snippet":149,"value":149},[148],"Rabbia","Dove sono finiti i desideri anormali? \u003Cmark>Rabbia\u003C/mark> frocia contro Piemonte Pride e Lovers Film Festival",[151,153],{"field":80,"matched_tokens":152,"snippet":149,"value":149},[148],{"field":83,"matched_tokens":154,"snippet":144,"value":145},[76],{"best_field_score":87,"best_field_weight":11,"fields_matched":88,"num_tokens_dropped":47,"score":89,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":47},{"document":157,"highlight":185,"highlights":193,"text_match":85,"text_match_info":198},{"cat_link":158,"category":159,"comment_count":47,"id":160,"is_sticky":47,"permalink":161,"post_author":17,"post_content":162,"post_date":163,"post_excerpt":52,"post_id":160,"post_modified":164,"post_thumbnail":165,"post_thumbnail_html":166,"post_title":167,"post_type":57,"sort_by_date":168,"tag_links":169,"tags":179},[44],[46],"40503","http://radioblackout.org/2017/02/parigi/","Sabato 18 febbraio a place de la République, l'onda che chiede verità e giustizia deborda si è data appuntamento per contestare SOS racisme e le altre associazioni (e sindacati) che cercano di cavalcare la rabbia per placarla. Un metodo di vecchia data, quello dello stato francese: affiancare alla violenza sbirresca le associazioni \"buone\", che parlano di mele marce in divisa, di polizia che deve difendere e seguire gli ideali repubblicani, di rispetto per le forze dell'ordine. Le grida ed i fischi hanno sovrastato gli inviti alla calma, un servizio d'ordine nutritissimo guardava spaventato la marea umana. Come si può stare calmi se il poliziotto accusato dello stupro di Théo decide di denunciare lo stesso ragazzo per \"resistenza\" ?\r\n\r\nDue collettivi non invitati al comizio hanno preteso di prendere parola: Collectif urgence notre police assassine ha ricordato che le morti in commissariato non sono l'eccezione ma la regola, la Brigade Anti Négrophobie ha ricordato che la polizia esegue gli ordini di uno stato neocoloniale. 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Mercoledì mattina, alla notizia dell'omicidio a sangue freddo di Chokri Belaid -leader del movimentoPatriottico Democratico Unito, marxista e panarabista, dirigente del Fronte Popolare- i cittadini di sono riversati di fronte al Ministero dell'Interno, come ieri davanti al Teatro Municipale, chiedendo la caduta del governo e la rivoluzione di nuovo.\r\n\r\nL'opposizione ha annunciato per oggi lo sciopero generale, indetto dal maggiore sindacato del paese l'Ugtt, lo stesso giorno in cui si svolgeranno i funerali di Belaid, la cui morte ha scatenato la rabbia popolare per le strade tunisine, con l'incendio di sedi del partito Ennahda e assalti a commissariati di polizia. Anche oggi si preannuncia un venerdì carico di rabbia.\r\n\r\nAscolta l'analisi e il commento di Annamaria Rivera, antropologa e docente universitaria, esperta della questione tunisina\r\n\r\nAnna_Maria_Rivera_Tunisia","8 Febbraio 2013","2013-02-13 19:42:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/24609852-170x110.jpg","\u003Cimg width=\"170\" height=\"140\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/24609852.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Tunisia, la piazza brucia di rabbia",1360342603,[213,214],"http://radioblackout.org/tag/chokry-belaid/","http://radioblackout.org/tag/tunisia/",[216,217],"Chokry Belaid","tunisia",{"post_content":219,"post_title":223},{"matched_tokens":220,"snippet":221,"value":222},[71],"cui morte ha scatenato la \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> popolare per le strade tunisine,","Sono giorni di alta tensione a Tunisi e in tutto il Paese. 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Esasperati per il rifiuto del riconoscimento dello status di rifugiati, una trentina di migranti arrivati in Italia nel 2011 con la cosiddetta “Emergenza Nordafrica”, all’ennesimo diniego dello status di rifugiato politico, hanno sfogato la loro rabbia per mesi di ping pong delle loro vite mettendo a soqquadro l’ufficio. La reazione poliziesca, e la determinazione dei migranti, ha provocato numerosi feriti da entrambe le parti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cristian Valle, avvocato che segue le lotte dei migranti nel territorio napoletano, dove la situazione di ieri è solo la punta dell' iceberg\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Cristian-Valle.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file\r\n\r\nhttp://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Cristian-Valle.mp","26 Ottobre 2012","2025-09-24 22:01:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/images4-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"290\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/images4.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Napoli, la rabbia dei migranti negli uffici della Questura",1351255092,[246,247,248],"http://radioblackout.org/tag/asilo-politico/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/napoli/",[250,12,251],"asilo politico","napoli",{"post_content":253,"post_title":257},{"matched_tokens":254,"snippet":255,"value":256},[71],"politico, hanno sfogato la loro \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> per mesi di ping pong","Invasione dell'ufficio immigrazione della questura di Napoli da parte di decine di immigrati del Mali. 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inviato dall'Aiea a controllare il rispetto dei protocolli nucleari nelle aree più soggette a dispute sull'uso dell'energia nucleare da parte degli stati. Se le volte precedenti i teatri di guerra in cui stava operando ci avevano permesso di descrivere il quadro attorno a Zaporižžja, stavolta si trovava in Iran mentre si andavano svolgendo le operazioni belliche della guerra battezzata da Trump dei 12 giorni, impegnato proprio con quelle centrali oggetto del contendere nel pretesto sionista per l'aggressione di Netanyahu e nella dimostrazione di muscoli machisti di Trump. Ci ha potuto quindi restituire un quadro di prima mano sia della comunità civile iraniana, sia delle figure di scienziati che a dispetto di ogni convenzione diplomatica e facendo strame del diritto internazionale sono stati decimati; ma contemporaneamente ha potuto con precisione descrivere e dirimere la questione più strettamente tecnologica. Così facendo ci ha confermato nell'idea che avevamo già avanzato la scorsa settimana con Laura Silvia Battaglia, ipotizzando che si tratti semplicemente di un sanguinario teatrino dell'orrore messo in piedi dai vertici del potere internazionale per far accettare la trasformazione del Sudovest asiatico secondo i piani di Tel Aviv.\r\nSiamo anche tornati a Panama, questa volta con David Lifodi, redattore de \"La Bottega del Barbieri\". Abbiamo di nuovo rivolto la prua verso il Canale, perché ci sembrava che la quantità di motivi di scontro e la serie di interessi planetari che passano da quella via di comunicazione che va prosciugandosi sia tale che vede tutte le grandi potenze impegnate: la Cina lascia il controllo dei porti, Trump pretende di annettersi il paese che tanto ha lottato per l'indipendenza, un presidente traditore che svende il paese agli americani, che dispiegheranno truppe di nuovo lungo il Canale, e alla Chiquita, che impone licenziamenti e dimezzamenti salariali e pensionistici (i lavoratori andrebbero in pensione con il 30% del loro stipendio – ora sarebbe con il 60%). I tumulti in piazza sono scoppiati, la repressione è stata feroce.\r\nE sulla scorta di questa ondata di lotte di piazza mesoamericane abbiamo sentito l'impulso di sentire ancora una volta Tatjana Djordjevic per documentare la svolta del Movimento serbo contro Vucic: stavolta la posizione si è più politicizzata e chiede dimissioni, si contrappone al rifiuto di rispondere dell'apparato di potere, forse perdendo l'anima movimentista, fresca e irridente, probabilmente per l'infiltrazione di elementi organizzati.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPiergiorgio Pescali, ingegnere nucleare che svolge i controlli per conto dell’Aiea, durante la guerra dei 12 giorni svolgeva il suo compito a Teheran e ci ha restituito alcune impressioni sulla società iraniana coinvolta nel conflitto, reazioni e speranze scaturite dalla situazione, ma soprattutto ci ha fatto il quadro preciso dello stato dell’arte tecnologico da esperto che ha conosciuto buona parte degli scienziati uccisi dall’Idf, colleghi preparati e che hanno sempre ribadito l’intento non militare del loro lavoro. Pescali non nasconde che i risultati dell’attività delle centrali iraniane esulassero dagli accordi sull’arricchimento dell’uranio – ma comunque i persiani non hanno accesso al plutonio, indispensabile per dotarsi di una bomba che possa fare da deterrente – e che l’Aiea dovesse riferire, sicuramente il pericolo non legittimava la reazione assassina del governo di Netanyahu: eliminare gli scienziati e decapitare i comandi militari indebolisce la società iraniana ma la lascia in balia del regime confessionale non più in grado di contrastare le mire sioniste, ma ancora più feroce nel controllo interno.\r\nPeraltro, se si analizza la questione con gli occhiali dello scienziato informato di prima mano, il pericolo della dotazione nucleare iraniana sarebbe potenzialmente a tal punto risibile rispetto alla potenza nucleare israeliana che appare evidente che sia stato tutto un teatrino pretestuoso il putiferio luttuoso combinato dai potenti, inscenato per rafforzare il singolo potere interno sulla pelle dei morti civili, anche di valenti scienziati, menti sottratte alla comunità. Infatti dopo quei 12 giorni di guerra non è cambiato nulla: l’Iran non ha stracciato la firma dal Trattato sulla non proliferazione nucleare (che Israele non ha mai preso in considerazione nella sua consueta impunità), gli Usa continuano nell’ambiguità del sostegno acritico a Israele e a contrastare l’espansione cinese, Tel Aviv insiste a sfruttare la superiorità bellica per rintuzzare la potenza della Mezzaluna sciita. Il resto è show-war innescato da pretesti conflittuali per rendere accettabile la trasformazione del Sudovest asiatico.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/scene-di-guerra-spettacolari-per-ridisegnare-il-medio-oriente-raccontando-favole-nucleari--66873848\r\n\r\ni precedenti episodi relativi alla Repubblica islamica si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/OneWayNukeProliferation.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSono due mesi che si assiste a proteste incessanti che coinvolgono diversi settori della società panamense , le proteste godono di un ampio sostegno popolare ed è per questo che il governo ha iniziato ad aumentare la repressione.\r\nLe mobilitazioni che si stanno svolgendo in varie parti del paese sono contro la riforma del sistema pensionistico, la riapertura della miniera Cobre Panamá, i bacini idrici multifunzionali del canale interoceanico e l'accordo di intesa firmato da Panama con gli Stati Uniti.\r\nIl governo intende decapitare il movimento, criminalizzando e perseguendo penalmente i principali dirigenti sindacali e minacciando gli scioperanti . La verità è che ci troviamo di fronte a una dittatura in abiti civili, che gode del sostegno degli Stati Uniti e risponde al malcontento sociale con la repressione indiscriminata.\r\nNonostante lo stato d’assedio, la crescita delle proteste nella cosiddetta zona bananera, dove l’impresa Chiquita Panamá ha licenziato più di cinquemila lavoratori , ha incrementato la rivolta sociale contro il presidente Mulino, giunto al potere nel 2024 grazie al sostegno della borghesia panamense e del grande capitale e che era riuscito a guadagnarsi l’appoggio popolare intercettando l’elettorato ultraconservatore deluso dal neoliberista Martinelli, alla guida del paese tra il 2009 e il 2014 prima di essere travolto da una serie di scandali legati alla corruzione.\r\nIn un paese di poco più di 4 milioni di abitanti i primi a scendere in lotta, il 23 aprile scorso, sono stati i docenti. Successivamente, a far sentire la propria voce, sono stati lavoratori delle bananeras, i sindacati, a partire dal Suntracs (Sindicato Único Nacional de Trabajadores de la Construcción y Similares) e gli studenti, tutti riuniti sotto le insegne del collettivo Alianza Pueblo Unido por la Vida che, fin dall’inizio, ha definito quella di Mulino come un’”offensiva neoconservatrice e neocolonialista”.\r\n\r\nNe parliamo con David Lifodi attento osservatore della realtà latinoamericana.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/panama-s-incrociano-le-rivendicazioni-popolari-mentre-e-in-corso-la-contesa-per-il-controllo-del-canale--66875972\r\n\r\nQui trovate la serie dedicata al mondo latinoamericano\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BASTIONI-03072025-PANAMA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nQuando ormai sembrava che le proteste stessero per sgonfiarsi e che neanche gli studenti avessero più la forza, a Belgrado si è svolta una grande manifestazione, segnando un altro punto di svolta nella mobilitazione di studenti e cittadini che si protrae ormai da mesi.\r\nTuttavia, sabato 28 giugno è diventato chiaro che la situazione è molto più complessa.\r\nNella storia della Serbia, questa data ha un significato importante, quasi mitico. La battaglia di Kosovo Polje si svolse il 28 giugno 1389, a Vidovdan (il giorno di San Vito) secondo il calendario gregoriano. A 636 anni di distanza, ancora si discute e ci si scontra sul significato di questo evento.\r\nPer la maggior parte dei cittadini serbi, questa è una delle date più significative della storia, il giorno in cui l’esercito serbo si oppose a quello ottomano, di gran lunga superiore, combatté eroicamente e, pur uscendo sconfitto, “salvò l'Europa”.\r\nPer altri – che restano in minoranza – Vidovdan è una ricorrenza da commemorare, ma non da celebrare, avendo spinto la Serbia in uno stato di prigionia e decadenza secolare. Per la destra, Vidovdan è un giorno sacro, per la sinistra una fonte di preoccupazione per le possibili recrudescenze nazionaliste e scioviniste.\r\nNegli ultimi trent’anni, Vidovdan ha assunto particolare rilevanza. A riportarlo in auge fu Slobodan Milošević.\r\nIl Kosovo è ancora uno dei punti nevralgici della società serba, tant’è che la stragrande maggioranza dei cittadini serbi continua a percepire il Kosovo come parte integrante della Serbia e a basare su questa convinzione le proprie opinioni politiche.\r\nQuesto il contesto in cui gli studenti hanno organizzato la grande manifestazione a Vidovdan. Stando alle stime in Piazza Slavija, a Belgrado, si sono radunate centoquarantamila persone. Altre fonti parlano anche di duecentomila manifestanti.\r\nIl salto di qualità del movimento studentesco, nato in seguito al crollo della pensilina della stazione di Novi Sad avvenuto il 1 novembre del 2024 e in cui persero la vita 15 persone, è evidente nella capillare mobilitazione che sta coinvolgendo ampi strati della società serba .Le rivendicazioni sono la richiesta di elezioni politiche anticipate e smantellare il cosiddetto Ćaciland, bastione del Partito progressista serbo (SNS) in centro a Belgrado, allestito dagli “studenti che vogliono tornare in aula”, che da mesi ormai blocca il traffico nella capitale.\r\nL'ampiamento della base sociale delle proteste ha portato a galla i residui del nazionalismo serbo che si sono visti in piazza Slavija dove sono intervenute personalità dall'evidente pedigree nazionalista .L'intossicazione nazionalista e la scelta di confrontarsi sul piano elettorale con Vucic rischiano di far scivolare il movimento verso la normalizzazione ,mentre rimane molto forte la mobilitazione e l'indignazione popolare contro il sistema di Vucic.\r\n\r\nNe parliamo con Tatjana Djordjevic corrispondente dall'Italia di vari media .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/serbia-ombre-nazionaliste-sulla-protesta-degli-studenti-contro-vucic--66876127\r\n\r\nI precedenti interventi relativi al Movimento serbo e anche alle altre realtà balcaniche potete ascoltare si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BASTIONI-03072025-SERBIA.mp3\"][/audio]","6 Luglio 2025","2025-07-07 09:27:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 03/07/2025 - LA FAVOLA DEL NUCLEARE IRANIANO È RACCONTATA DA SPECCHI SIONISTI DEFORMANTI E CRIMINALI. 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Dicevano: Quei maledetti Okie sono sporchi e ignoranti. Sono maniaci sessuali, sono degenerati. Quei maledetti Okie sono ladri. Rubano qualsiasi cosa. Non hanno il senso della proprietà. E su quest'ultima cosa avevano ragione, perché come può un uomo senza proprietà conoscere l'ansia della proprietà? E i difensori dissero: Sono sporchi, portano malattie. Non possiamo lasciarli entrare nelle scuole. Sono stranieri. Ti piacerebbe veder uscire tua sorella con uno di quelli?”\r\n\r\nSostituiamo “Okie”, termine con il quale i californiani chiamavano sprezzantemente i nuovi arrivati dall’Oklahoma, con africani, asiatici, siriani etc. o, più in generale, immigrati (a suo tempo, avrebbe reso bene anche la parola meridionali); la Route 66 con la rotta mediterranea o con le polverose strade lungo i Balcani: ecco che dagli Stati Uniti degli anni Trenta del secolo scorso ci ritroviamo di colpo nell’Europa dei giorni nostri, dinnanzi al dramma dell’emigrazione che abbiamo sotto gli occhi e a tutte le nostre paure. Paura perché loro hanno fame, paura perché sono tanti, troppi, “un’invasione”, giusto per riprendere un’espressione usata abitualmente; paura perché “quando una moltitudine di uomini ha fame e freddo, il necessario se lo prende con la forza”. 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Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa prima parte:\r\n\r\nLa prima festa non si scorda mai ovvero inizia l’avventura;\r\nMilano a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: underground, antagonismo sociale e tecnoutopie ovvero la scena prima del rave;\r\nUn passo indietro: dalla prima ondata inglese alle carovane verso l’Est Europa;\r\nLe tribe arrivano in Italia: primi techno party e nuove occupazioni\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 20,30 – Amore + rabbia - Selected beats from the dark age 47 minuti [Radio Blackout, Gianlu Miraflower]: Per amare, per lottare, per sballare. 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Correva l’anno 1985\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 22,30 – Lousy but noisy - A shitgaze mixtape 95 minuti [Radio blackout, Radio Kebab]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 09,30 – IconOut Records - Infectives italians 45's 85 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape realizzato da Ricky di IconOut Records con brani italiani tratti da diversi dischi 45 giri.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 – Intervista alla band mozambicana Timbila Muzimba 9 minuti [Radio Blackout, No Trip For Cats]: Intervista alla band mozambicana realizzata dalla redazione di No Trip For Cats.\r\n\r\n ","8 Febbraio 2025","2025-02-08 21:52:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 10 al 16 Febbraio 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live al Glomere fest 2024.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 13 ore 08,30 – Berlino 1987 Primo maggio rivoluzionario 22 minuti [Radio Cane]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 08,30 – Mondo Rave pt.1 35 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDove, come e quando ha cominciato a prendere forma quella che comunemente è stata definita “scena rave” in Europa e successivamente in Italia? Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa prima parte:\r\n\r\nLa prima festa non si scorda mai ovvero inizia l’avventura;\r\nMilano a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: underground, antagonismo sociale e tecnoutopie ovvero la scena prima del rave;\r\nUn passo indietro: dalla prima ondata inglese alle carovane verso l’Est Europa;\r\nLe tribe arrivano in Italia: primi techno party e nuove occupazioni\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 20,30 – Amore + \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> - Selected beats from the dark age 47 minuti [Radio Blackout, Gianlu Miraflower]: Per amare, per lottare, per sballare. Compilation benefit RBO mastered by Gianlu Miraflower\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 09,00 – Il barile di Amontillado 29minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura del racconto “Il barile di Amontillado” di Edgar Allan Poe.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 20,00 – La perla di Labuan - L'avventurosa storia del fumetto italiano pt.1 36 minuti [Radio Blackout, La Perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato all'avventurosa storia del fumetto italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 21,00 – Ghigliottina - Achille Lauro 71 minuti [radio neanderthal]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale passando per le radici della prima Intifada. 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Parliamo della privatizzazione incalzante di cliniche e scuole, della disoccupazione giovanile, delle violenze poliziesche, ma anche della solidarietà con la resistenza palestinese e del coraggio di una generazione che non si lascia confondere dalla propaganda.","16 Ottobre 2025","2025-10-16 16:54:47","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/marocco.jpg","Harraga- proteste e repressione in Marocco",1760633686,[884,885],"https://radioblackout.org/tag/harraga/","https://radioblackout.org/tag/marocco/",[285,887],"marocco",{"post_content":889},{"matched_tokens":890,"snippet":891,"value":892},[71],"un compagno marocchino parliamo della \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> verso un sistema di corruzione","Dal 27 settembre in poi, in Marocco migliaia di persone sono scese nelle piazze di tante città, da nord a sud, in proteste autorganizzate online in modo anonimo e orizzontale dall giovanissimi della GenZ. In risposta a queste mobilitazioni sempre più allargate e determinate a rovesciare i rapporti di potere, lo stato ha risposto con una feroce repressione. Il bilancio a due settimane di rivolta è di tre morti e centinaia di arresti, alcuni già andati a condanna con pene dai tre ai quindici anni di reclusione. In questa puntata di Harraga, in onda su Radio Blackout ogni venerdì dalle 15 alle 16, in conversazione con un compagno marocchino parliamo della \u003Cmark>rabbia\u003C/mark> verso un sistema di corruzione statale a più livelli: quello che subordina ogni servizio pubblico al pagamento di mance e mazzette, e che permette la costruzione di grandi opere - come gli stadi nuovi di zecca per i mondiali di calcio del 2030 - lasciando senza fondi scuole e ospedali. Parliamo della privatizzazione incalzante di cliniche e scuole, della disoccupazione giovanile, delle violenze poliziesche, ma anche della solidarietà con la resistenza palestinese e del coraggio di una generazione che non si lascia confondere dalla propaganda.",[894],{"field":83,"matched_tokens":895,"snippet":891,"value":892},[71],{"best_field_score":87,"best_field_weight":274,"fields_matched":90,"num_tokens_dropped":47,"score":897,"tokens_matched":90,"typo_prefix_score":47},"578730123365187697",6690,{"collection_name":337,"first_q":71,"per_page":268,"q":71},{"title":901,"slug":902,"exerpt":903,"link":904,"featured_media":905,"slot":906},"Black Milk","black-milk","Dal 1998 il vostro enjoy afternoon del sabato blackoutiano, un’inebriante miscela di suoni dall’universo della Black music tra Jazz, Soul, Funky e nuovi suoni, World music da ogni angolo del globo, mutazioni elettroniche maculate tra Downtempo, Balearic Beat, Psychedelic Ambient, Nu Disco e Cosmic groove. 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