","Sullo schiavismo in Mauritania","post",1523292915,[62,63],"http://radioblackout.org/tag/mauritania/","http://radioblackout.org/tag/schiavitu/",[35,65],"schiavitù",{"post_content":67,"tags":71},{"matched_tokens":68,"snippet":69,"value":70},[65],"riportato l'attenzione sulla questione della \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> in Mauritania. L'ex colonia francese è stato","Tre condanne esemplari contro persone accusate di essere gli schiavisti di alcune famiglie, hanno riportato l'attenzione sulla questione della \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> in Mauritania. L'ex colonia francese è stato l’ultimo Paese ad averla abolita nel 1981, ma solo sulla carta. In seguito è stata abolita nuovamente il 12 agosto 2015 e la nuova legge considera ora la \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> come un reato contro l’umanità. Peccato che l'1% della popolazione sia ad oggi ancora ridotta in \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> e spesso siano invece i militanti antischiavisti a finire in galera.\r\n\r\nLa società mauritana è ancora suddivisa in caste. I “mauri” bianchi, di origini arabe-berbere, costituiscono la classe dominante, mentre gli haratines e gli afro-mauritani appartengono alla “classe inferiore” e non hanno quasi mai potuto occupare posti di prestigio nella società. Difficilmente riescono ad avere accesso ai servizi essenziali dello Stato, come scuole o servizio sanitario nazionale, e sono le prime vittime della \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark>, anche se abolita. Le autorità continuano a chiudere spesso entrambi gli occhi di fronte a queste pratiche e negano che lo schiavismo esista nei territori della Mauritania.\r\n\r\nMa la questione più grave è che spesso gli odierni schiavi non hanno mai vissuto da uomini e donne libere, così sono pochi quelli che pensano di poter cambiare la propria condizione. Tra gli uomini c'è chi, una volta cresciuto, tenta la fuga, mentre le donne, non avendo altri mezzi per sostentarsi, spesso restano con gli schiavisti tutta la vita, sopratutto se legate a loro da matrimonio coatto, una delle più frequenti forme di \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> praticata.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cornelia I. Toelgyes redattrice di diversi articoli sul tema pubblicati su Africa-Express.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\n\u003Cmark>Schiavitù\u003C/mark>inMauritania",[72,74],{"matched_tokens":73,"snippet":35},[],{"matched_tokens":75,"snippet":76},[65],"\u003Cmark>schiavitù\u003C/mark>",[78,81],{"field":79,"matched_tokens":80,"snippet":69,"value":70},"post_content",[65],{"field":36,"indices":82,"matched_tokens":84,"snippets":86},[83],1,[85],[65],[76],578730123365712000,{"best_field_score":89,"best_field_weight":90,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":91,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":93,"highlight":112,"highlights":120,"text_match":126,"text_match_info":127},{"cat_link":94,"category":95,"comment_count":48,"id":96,"is_sticky":48,"permalink":97,"post_author":51,"post_content":98,"post_date":99,"post_excerpt":54,"post_id":96,"post_modified":100,"post_thumbnail":101,"post_thumbnail_html":102,"post_title":103,"post_type":59,"sort_by_date":104,"tag_links":105,"tags":109},[45],[47],"51494","http://radioblackout.org/2018/12/lungheria-in-piazza-contro-la-legge-schiavitu/","Da giorni in Ungheria proseguono le mobilitazioni contro la legge di riforma delle condizioni di lavoro voluta dal premier Viktor Orbán e approvata con un'ampia maggioranza lo scorso 12 dicembre in Parlamento. Il provvedimento - ribattezzato \"legge schiavitù\" - introduce un aumento del limite massimo di straordinari, che passa da 250 a 400 ore annuali, che potranno essere pagate fino a 3 anni di distanza (prima la scadenza era di 1 anno). Ora la legge aspetta la firma del capo dello Stato Janos Ader e i sindacati hanno annunciato scioperi e blocchi stradali se il provvedimento entrerà in vigore.\r\n\r\nMercoledì scorso, nelle ore immediatamente successive all'approvazione, migliaia di persone si sono radunate sotto il Parlamento, dove sono scoppiati scontri con la polizia in antisommossa che presidiava l'edificio. Le mobilitazioni sono proseguite nei giorni successivi e il 16 dicembre 10mila persone hanno attraversato in corteo le strade di Budapest. Una protesta che sembra destinata a proseguire nei prossimi giorni e che, oltre all'opposizione alla legge schiavitù, esprime un malcontento più generale verso le politiche del governo guidato da Orbán.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gian Marco Moisè, dottorando, che ha seguito le proteste di questi giorni per il sito EastJournal:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/ungheria_leggeschiavitu.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Dicembre 2018","2018-12-19 13:03:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/ungheria-orban-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/ungheria-orban-300x176.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/ungheria-orban-300x176.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/ungheria-orban.jpeg 699w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'Ungheria in piazza contro la \"legge schiavitù\"",1545224633,[106,107,108],"http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/orban/","http://radioblackout.org/tag/ungheria/",[20,110,111],"Orban","Ungheria",{"post_content":113,"post_title":117},{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":116},[65],"Parlamento. 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Tanti muoiono. In mare, nel deserto, nelle prigioni.\r\n\r\nLa CNN ha diffuso un video in cui si mostrava un mercato di uomini e donne, messi all’asta come schiavi. Sono quelli che hanno speso tutto, le cui famiglie si sono dissanguate per farli partire ed ora non hanno più nulla. Chi non ha soldi ha ancora se stesso. I trafficanti vendono i migranti come schiavi. Un bel business: soldi dal governo italiano per non farli partire, pattugliatori italiani per ripescare chi parte e dimostrare affidabilità al cliente, vendita dei corpi in eccesso.\r\n\r\nSuccede dall’altra parte del Mediterraneo e non importa a nessuno.\r\n\r\nL’indignazione, il lutto sono solo di circostanza.\r\n\r\nLa retorica sui diritti umani diventa intollerabile di fronte all’ipocrisia istituzionale del governo che promette di protestare con i libici.\r\nE tanti saluti.\r\n\r\nD’altra parte l’Italia ha incassato negli anni innumeri condanne per violazioni dei diritti umani, tortura, senza che il governo di turno andasse oltre le parole di circostanza.\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, già docente all’Università di Genova, studioso delle migrazioni.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 21 dal lago onu libia it\r\n\r\n ","21 Novembre 2017","2017-11-25 10:33:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Schiavitù, stupri, torture, stragi: l’intollerabile retorica sui diritti umani",1511281070,[145,146,147,148,149],"http://radioblackout.org/tag/campi-di-concentramento/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/schiavi-in-libia/",[151,28,152,18,153],"campi di concentramento","italia","schiavi in libia",{"post_title":155},{"matched_tokens":156,"snippet":158,"value":158},[157],"Schiavitù","\u003Cmark>Schiavitù\u003C/mark>, stupri, torture, stragi: l’intollerabile retorica sui diritti umani",[160],{"field":122,"matched_tokens":161,"snippet":158,"value":158},[157],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":48,"score":163,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":48},"578730123365187705",{"document":165,"highlight":187,"highlights":191,"text_match":126,"text_match_info":194},{"cat_link":166,"category":167,"comment_count":48,"id":168,"is_sticky":48,"permalink":169,"post_author":51,"post_content":170,"post_date":171,"post_excerpt":54,"post_id":168,"post_modified":172,"post_thumbnail":173,"post_thumbnail_html":174,"post_title":175,"post_type":59,"sort_by_date":176,"tag_links":177,"tags":182},[45],[47],"43041","http://radioblackout.org/2017/09/reddito-di-schiavitu/","Il 29 agosto il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che attua la legge, approvata nel marzo scorso, sul reddito di inclusione (ReI).\r\n\r\nIl presidente del consiglio Gentiloni sostiene che per la prima volta l'Italia si dota di uno strumento contro la povertà. Il ministro del lavoro Poletti parla di una legge che impegna tutte le istituzioni a stare a fianco dei più poveri, “uno strumento che abbiamo costruito attraverso un rapporto di dialogo e di positiva collaborazione con le associazioni rappresentate dall'Alleanza contro la povertà”.\r\nVale la pena dare un'occhiata alla fredda realtà dei numeri.\r\n\r\nIl ReI è una goccia nel mare: le persone in povertà assoluta (cioè in condizione di incapacità di acquisire i beni e i servizi, necessari a raggiungere uno standard di vita minimo accettabile) sono 4 milioni e 600 mila, secondo i dati Istat relativi al 2015, e nel 2016 non sono certo diminuite. Il provvedimento del governo, che andrà a regime nel gennaio 2018, riguarderà solo pochi fortunati: un milione e ottocentomila persone, magari raccomandate dall'Alleanza “per” la povertà. La cifra impegnata è ridicola: per il solo servizio del debito (interessi passivi ecc.) il governo italiano paga più di ottanta miliardi l'anno, che vanno nelle tasche delle banche, dell'aristocrazia finanziaria, degli specultatori.\r\n\r\nPer dare un'idea dell'impegno del governo e dell'importanza che dà alla lotta contro la povertà, basta pensare che il solo rigassificatore offshore di Livorno, ormeggiato da anni al largo e inattivo, è costato 900 milioni di euro, più della metà del fondo stanziato per il 2018. La sollecitudine è dimostrata dal fatto che si attende il 2018 per dare attuazione ad una legge approvata nel marzo 2017. Forse il Governo spera che qualcuno nell'attesa muoia di malattie, di freddo o di fame, così da risparmiare ancora qualcosa.\r\n\r\n \r\n\r\nIn realtà, si tratta di una vittoria politica delle organizzazioni legate alla gerarchia vaticana. L'interlocutore del governo, l'Alleanza contro la povertà in Italia, nasce da un’idea di Cristiano Gori, docente all’Università Cattolica di Milano, ed è promossa grazie al contributo delle Acli. Le Acli curano il coordinamento politico-organizzativo. La partecipazione all’Alleanza è aperta a tutti i soggetti sociali interessati alla lotta contro la povertà assoluta in Italia; aderiscono al momento all'alleanza Acli, Action Aid, Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Cgil- Cisl-Uil, Cnca, Comunità di S. Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Nazionale Italiano – ONLUS, fio.PSD, Fondazione Banco Alimentare ONLUS, Forum Nazionale del Terzo Settore, Lega delle Autonomie, Movimento dei Focolari, Save the Children, Jesuit Social Network.\r\n\r\n \r\n\r\nSpostare la questione del reddito dal salario e dai servizi sociali all'assistenza legata al controllo sociale è una vittoria della borghesia e della interpretazione cattolica dei rapporti fra le classi sociali.\r\n\r\nDel resto, per gli sfruttati, per i ceti popolari l'azione del governo è sempre una minaccia: i fondi per la sedicente lotta alla povertà sono stati tolti ai servizi sociali, alla scuola, alla sanità: si combatte la povertà accentuandone le cause: tagli all'assistenza, alla sanità, alla scuola; tagli alle pensioni e all'occupazione. Qualsiasi cosa faccia il governo, segua una politica di austerità o di investimenti, a pagare sono sempre le classi subordinate.\r\n\r\n \r\n\r\nSe l'egemonia cattolica è evidente nella nascita e nell'organizzazione dell'Alleanza, altrettanto chiara lo è nella linea politica. Il documento costitutivo prende atto della povertà crescente, e del fatto che questa povertà non scomparirà con la fine della crisi economica. Al tempo stesso prende atto della maggiore difficoltà in cui si trovano i ceti svantaggiati, a causa dei tagli che hanno colpito le varie forme di assistenza, i servizi pubblici, la sanità, la scuola. Ma la presa d'atto del fenomeno della povertà e di alcune delle sue cause politiche e sociali non si trasforma in un'azione concreta per la rimozione di queste cause, si limita ad un'azione volta da una parte ad alleviare gli eccessi, mentre d'altra parte colpevolizza la vittima dell'impoverimento dovuto alla vittoria dei padroni nella guerra di classe degli ultimi trent'anni. L'Alleanza contro la povertà sostiene infatti che il contributo economico deve essere accompagnato da servizi alla persona, volti ad organizzare diversamente la propria vita e ad impegnarsi per uscire dalla povertà: “chi è in povertà assoluta ha diritto al sostegno pubblico e il dovere d’impegnarsi a compiere ogni azione utile a superare tale situazione”, si sostiene nel documento costitutivo dell'Alleanza.\r\n\r\n \r\n\r\nMentre gli strumenti legati alla prestazione lavorativa, come la Cassa Integrazione Guadagni o la defunta assicurazione contro la disoccupazione involontaria, non prevedono alcun impegno attivo, cioè riconoscono la non responsabilità del lavoratore nella crisi o nella disoccupazione, la colpevolizzazione del povero è il perno del reddito di inclusione, perché prevede che, oltre all'evidente stato di necessità, certificato dall'ISE, si accompagni un impegno concreto per uscire dallo stato di bisogno, seguendo un percorso elaborato dalle strutture di servizi. In questo modo si ottengono due risultati: si separa il reddito dalla prestazione lavorativa, diventa pura e semplice elargizione caritatevole; si trasforma il reddito, il ReI, in uno strumento di controllo sociale: tutti i comportamenti devianti, come l'autorganizzazione, l'azione diretta, per non parlare della partecipazione ad organizzazioni politiche o sindacali sovversive, potranno essere usati per dimostrare il non adempimento del percorso, e quindi la possibile revoca della misura economica.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano, autore di due approfondimenti usciti su Umanità Nova.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 09 05 reddito tiz","7 Settembre 2017","2017-09-11 11:59:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/povera-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"192\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/povera-300x192.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/povera-300x192.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/povera-768x491.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/povera-1024x655.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Reddito di schiavitù",1504803695,[178,179,180,181],"http://radioblackout.org/tag/alleanza-contro-la-poverta/","http://radioblackout.org/tag/governo-gentiloni/","http://radioblackout.org/tag/poverta/","http://radioblackout.org/tag/reddito-di-inclusione/",[183,184,185,186],"alleanza contro la povertà","governo gentiloni","povertà","reddito di inclusione",{"post_title":188},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":190},[65],"Reddito di \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark>",[192],{"field":122,"matched_tokens":193,"snippet":190,"value":190},[65],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":48,"score":163,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":48},{"document":196,"highlight":213,"highlights":217,"text_match":126,"text_match_info":220},{"cat_link":197,"category":198,"comment_count":48,"id":199,"is_sticky":48,"permalink":200,"post_author":51,"post_content":201,"post_date":202,"post_excerpt":54,"post_id":199,"post_modified":203,"post_thumbnail":204,"post_thumbnail_html":205,"post_title":206,"post_type":59,"sort_by_date":207,"tag_links":208,"tags":211},[45],[47],"13636","http://radioblackout.org/2013/03/bracciante-e-migrante-a-rischio-schiavitu/","A Rosarno sta finendo la raccolta degli agrumi e i braccianti africani stanno percorrendo la penisola verso i nuovi raccolti. In molti si mettono in marcia verso il Piemonte, verso Saluzzo, in provincia di Cuneo, dove ci sono estesi frutteti. Quest’anno si aspettano flussi record, che difficilmente potranno essere gestiti dalle istituzioni. Già lo scorso anno i migrandi si erano dovuto arrangiare in tendopoli senza servizi essenziali. In questi giorni terminano i progetti dell’emergenza nord Africa, molti dei rifugiati, che hanno già ottenuto i documenti, si dirigeranno verso le campagne piemontesi per cercare un impiego. La stagione del raccolto non è ancora cominciata, ma l’emergenza è già dietro l’angolo.Ne abbiamo parlato con Ivan Sagnet, tra i protagonisti della rivolta di Rosarno, e con Antonio del Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia\r\n\r\nivan emergenza profughi\r\n\r\ncastenuovo\r\n\r\n \r\n\r\n ","4 Marzo 2013","2013-03-07 13:19:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/braccianti-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"129\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/braccianti-300x129.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/braccianti-300x129.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/braccianti-100x44.jpeg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/braccianti.jpeg 336w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bracciante e migrante, a rischio schiavitù",1362422465,[209,210],"http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[212,24],"braccianti",{"post_title":214},{"matched_tokens":215,"snippet":216,"value":216},[65],"Bracciante e migrante, a rischio \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark>",[218],{"field":122,"matched_tokens":219,"snippet":216,"value":216},[65],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":48,"score":163,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":48},{"document":222,"highlight":258,"highlights":287,"text_match":126,"text_match_info":296},{"cat_link":223,"category":224,"comment_count":48,"id":225,"is_sticky":48,"permalink":226,"post_author":51,"post_content":227,"post_date":228,"post_excerpt":54,"post_id":225,"post_modified":229,"post_thumbnail":230,"post_thumbnail_html":231,"post_title":232,"post_type":59,"sort_by_date":233,"tag_links":234,"tags":246},[45],[47],"34252","http://radioblackout.org/2016/02/un-processo-storico-contro-la-violenza-sessuale-il-caso-guatemala/","Guatemala. Venerdì 26 febbraio è stata emessa una sentenza storica per il paese e che ha immediatamente fatto il giro di tutta l'America Latina.\r\n\r\nDue militari dell'esercito nazionale guatemalteco, un colonnello e un \"comisionado militar\", Esteelmer Reyes Girón e Heriberto Valdez Azij, sono stati condannati a svariati anni di prigione per crimini di lesa umanità, per violenza sessuale e schiavitù sessuale. Probabilmente anche loro verranno salvati dalla Corte Costituzionale, come l'ex generale golpista Rios Montt, dopo il recente processo per genocidio. Resta il fatto che il caso di Sepur Zarco è un caso emblematico dato che riguarda crimini di lesa umanità, all'interno del conflitto armato, durato 36 anni ed è stato portato avanti all'interno del paese.\r\n\r\nLa centralità di questo processo è da individuare nel fatto che si tratta di un caso di violenza sessuale. A Sepur Zarco, che si trova in una regione nel nord del paese, fu istituito un distaccamento militare di riposo e \"ricreazione\" per i militari. In questa zona, dal 1982 al 1986, l'esercito guatemalteco fece sparire e uccise numerosi lider contadini che stavano lottando per la terra. Una volta sequestrati e ammazzati, le loro vedove diventarono schiave sessuali e domestiche dei militari.\r\n\r\nIl caso è stato portato avanti da 15 donne ed è durato circa 4 anni. Nel 2012 furono raccolte le loro testimonianze come prove “anticipate\". Ora che il processo è terminato erano presenti solamente più 14 donne, dato che una di loro è morta nel corso di questi 4 anni. Uno degli aspetti più importanti di questo processo è che i militari sono stati processati grazie alla forza e alla determinazione di un gruppo di donne che provengono dall'area rurale, che sono indigene maya q'ueqchíes, contadine, povere e analfabete. 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Il primo link è l'intervista in lingua originale (spagnolo):\r\n\r\nBlanca28feb16\r\n\r\nIl secondo è la traduzione dell'intervista in italiano:\r\n\r\ntraduzione_blanca","29 Febbraio 2016","2016-03-01 18:21:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/MG_1316-768x512-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/MG_1316-768x512-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/MG_1316-768x512-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/MG_1316-768x512.jpg 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Un processo storico contro la violenza sessuale: il caso Guatemala",1456783414,[235,236,237,238,239,240,241,242,243,244,245],"http://radioblackout.org/tag/abusi/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-armato/","http://radioblackout.org/tag/donne-indigene/","http://radioblackout.org/tag/esercito/","http://radioblackout.org/tag/genocidio-guatemala/","http://radioblackout.org/tag/impunita/","http://radioblackout.org/tag/maya/","http://radioblackout.org/tag/militari/","http://radioblackout.org/tag/processo-sepur-zarco/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/schiavitu-sessuale/",[247,248,249,250,251,252,253,254,255,256,257],"abusi","conflitto armato","donne indigene","esercito","genocidio Guatemala","impunità","maya","militari","processo Sepur Zarco","razzismo","schiavitù sessuale",{"post_content":259,"tags":263},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[65],"umanità, per violenza sessuale e \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> sessuale. 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In Ecuador la multinazionale giapponese dispone di 32 stabilimenti che occupano approssimativamente un territorio pari a 2.300 ettari nelle regioni di Esmeraldas, Los Rios e la già menzionata Santo Domingo de los Tsachilas. L’impresa si occupa in particolare di lavorare l’abacà, conosciuta volgarmente con il nome di canapa di Manila. L’Ecuador è il secondo paese al mondo con il più alto tasso di produzione di questo materiale naturale. È secondo solo alle Filippine. In Ecuador ci sono centinaia di afrodiscendenti costretti alla schiavitù all’interno degli stabilimenti dell’impresa Furukawa Plantaciones C.A dell’Ecuador e sussiste un quadro disumano di sfruttamento della mano d’opera e pura schiavitù , i circa 200 operai afrodiscendenti, contadini e analfabeti lavorano nelle istallazioni in condizioni disumane con interminabili giorni di lavoro, bassissimi salari, senza contratti e nessun beneficio di legge come contributi e previdenza sociale. Per non parlare del diritto allo sciopero e di reclamo verso l’azienda. Quest’ultima, secondo testimonianze dei lavoratori, non somministra nemmeno gli strumenti adeguati e necessari per la lavorazione dell’abacà generando negli anni mutilazioni corporali agli operai delle fabbriche.\r\n\r\nDopo le denunce dei lavoratori e in seguito ad una campagna di mobilitazione le autorità governative hanno realizzato una serie di sopralluoghi ed hanno potuto verificare le inadempienze gravi della multinazionale in termini di: sfruttamento del lavoro, sfruttamento minorile del lavoro, forme di schiavitù, contributi non pagati, violazione dei diritti umani, mancanza della previdenza sociale, assenza dei servizi basici. 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In Ecuador ci sono centinaia di afrodiscendenti costretti alla \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> all’interno degli stabilimenti dell’impresa Furukawa Plantaciones C.A dell’Ecuador e sussiste un quadro disumano di sfruttamento della mano d’opera e pura \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark> , i circa 200 operai afrodiscendenti, contadini e analfabeti lavorano nelle istallazioni in condizioni disumane con interminabili giorni di lavoro, bassissimi salari, senza contratti e nessun beneficio di legge come contributi e previdenza sociale. Per non parlare del diritto allo sciopero e di reclamo verso l’azienda. Quest’ultima, secondo testimonianze dei lavoratori, non somministra nemmeno gli strumenti adeguati e necessari per la lavorazione dell’abacà generando negli anni mutilazioni corporali agli operai delle fabbriche.\r\n\r\nDopo le denunce dei lavoratori e in seguito ad una campagna di mobilitazione le autorità governative hanno realizzato una serie di sopralluoghi ed hanno potuto verificare le inadempienze gravi della multinazionale in termini di: sfruttamento del lavoro, sfruttamento minorile del lavoro, forme di \u003Cmark>schiavitù\u003C/mark>, contributi non pagati, violazione dei diritti umani, mancanza della previdenza sociale, assenza dei servizi basici. A questo si aggiungono le malattie croniche che presentano i lavoratori e le condizioni di estrema povertà in cui versano.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BASTIONI-07032024-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":651,"snippet":653,"value":653},[652],"SCHIAVITU","BASTIONI DI ORIONE 07/03/2024-HAITI CONTINUA A SCONTARE IL PECCATO ORIGINALE DI ESSERE STATA LA PRIMA REPUBBLICA NERA DELLA STORIA-ECUADOR \u003Cmark>SCHIAVITU\u003C/mark>' NEL XXI SECOLO IL CASO FURUKAWA.",[655,657],{"field":122,"matched_tokens":656,"snippet":653,"value":653},[652],{"field":79,"matched_tokens":658,"snippet":648,"value":649},[65],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":130,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":48},{"document":661,"highlight":675,"highlights":683,"text_match":126,"text_match_info":688},{"comment_count":48,"id":662,"is_sticky":48,"permalink":663,"podcastfilter":664,"post_author":307,"post_content":665,"post_date":666,"post_excerpt":54,"post_id":662,"post_modified":667,"post_thumbnail":668,"post_title":669,"post_type":366,"sort_by_date":670,"tag_links":671,"tags":673},"53886","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-3-maggio-primo-maggio-di-lotta-carrara-parigi-istanbul-torino-lavoro-precario-pericoloso-assassino-liberarsi-dalla-schiavitu-salariata/",[307],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nPrimo Maggio. Giornata di lotta: il focus su Carrara, Parigi, Istanbul, Torino…\r\nNe abbiamo parlato con Federico e Dario\r\n\r\nPrecario, pericoloso, assassino. Il lavoro a tutte le latitudini, ma in maniera più feroce, nel sud del mondo è l’emblema della guerra di classe che i padroni combattono senza esclusione di colpi. All’indomani del Primo Maggio, giornata di lotta dei lavoratori, trasformata in festa rituale da quel pezzo di apparato statale che sono diventati i maggiori sindacati italiani, ne abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\nLiberarsi dalla schiavitù del lavoro salariato è più che mai urgente. La pratica dell’autogestione nella sottrazione conflittuale dall’istituito. La rotazione delle attività, la scelta collettiva della attività che servono, il rifiuto di essere merce e di consumare merci.\r\nNe abbiamo discusso con Stefano Boni, docente di antropologia all’Università di Modena e Reggio, autore, tra gli altri, di Homo Confort\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 11 maggio\r\nore 10\r\nal mercato di Porta Palazzo\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza e leggi truffa “quota 100 e reddito di cittadinanza”\r\n\r\nSabato 18 maggio\r\nore 16 piazza Carlo Felice\r\nUna libertà senza confini\r\nLa violenza sulle donne è un fatto politico. Portiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\nWild C.A.T – Collettivo Anarco-FemminTorineseista\r\n\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nGeografie della rivoluzione sociale \r\nlo spazio non è un luogo neutro: le mappe tracciate sulla carta, sono la rappresentazione a colori e righe di un dominio che si incide nei corpi e nelle vite di tutti. Lo spazio del dominio e lo spazio di libertà emergono nella loro irriducibile differenza grazie alla geografia sociale.\r\nFederico Ferretti, docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia. Con uno sguardo ai geografi anarchici.\r\n\r\nDomenica 26 maggio\r\nNon votare fai festa!\r\nPic Nic autogestito ai Giardini IrReali\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","3 Maggio 2019","2019-05-03 20:40:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/IMG_20190501_102239-200x110.jpg","Anarres del 3 maggio. Primo Maggio di lotta: Carrara, Parigi, Istanbul, Torino. Lavoro: precario pericoloso, assassino. 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