","Nichelino. Sciopero e blocchi alla ex Viberti","post",1617124633,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/af-logistics/","http://radioblackout.org/tag/cub/","http://radioblackout.org/tag/ex-viberti/","http://radioblackout.org/tag/facchini/","http://radioblackout.org/tag/nichelino/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-del-26-marzo-2021/",[27,67,21,17,19,33],"cub",{"post_content":69,"post_title":75,"tags":79},{"matched_tokens":70,"snippet":73,"value":74},[71,72],"26","marzo","Lo scorso \u003Cmark>26\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark> tutte le cooperative che lavorano","Lo scorso \u003Cmark>26\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark> tutte le cooperative che lavorano in subappalto per AF LOGISTICS, che a sua volta ha l’appalto per il trasporto e montaggio dei mobili IKEA, sono entrate in \u003Cmark>sciopero\u003C/mark>.\r\nL’agitazione è nata dalle condizioni di lavoro in alcune cooperative: il contratto nazionale della logistica non viene rispettato, i facchini sono pagati a giornata, non c’è riconoscimento della malattia, delle ferie e dei permessi di paternità, gli straordinari non vengono pagati.\r\nA questo si aggiunge un aumento esponenziale dei carichi di lavoro derivanti dall’esplosione dell’ecommerce e il comportamento svalorizzante verso lavoratori \u003Cmark>del\u003C/mark> responsabile locale della committenza.\r\nLo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> è riuscito con percentuali superiori al 90% e ha visto la partecipazione dei lavoratori di tutte e cinque le cooperative che lavorano all’interno \u003Cmark>del\u003C/mark> polo.\r\nNel corso della giornata di \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> si è avviata una trattativa con AF LOGISTICS e i responsabili delle varie cooperative.\r\nAl centro delle rivendicazioni avanzate dalla Cub trasporti l’assunzione di un contratto unico per tutto il polo logistico che salvaguardi il reddito e i diritti di tutti i lavoratori interessati, facendola finita con le discriminazioni normative e salariali.\r\nLe cooperative interessate hanno accettato le richieste di carattere normativo e salariale. Resta sul tappeto la questione degli insulti razzisti e della gestione a dir poco “allegra” da parte \u003Cmark>del\u003C/mark> responsabile di una delle cooperative, che i lavoratori vorrebbero cacciare dal polo logistico.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello della CUB\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-30-sciopero-ex-viberti.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":76,"snippet":78,"value":78},[77],"Sciopero","Nichelino. \u003Cmark>Sciopero\u003C/mark> e blocchi alla ex Viberti",[80,82,84,86,88,90],{"matched_tokens":81,"snippet":27},[],{"matched_tokens":83,"snippet":67},[],{"matched_tokens":85,"snippet":21},[],{"matched_tokens":87,"snippet":17},[],{"matched_tokens":89,"snippet":19},[],{"matched_tokens":91,"snippet":95},[92,93,71,72,94],"sciopero","del","2021","\u003Cmark>sciopero\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>26\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>2021\u003C/mark>",[97,103,106],{"field":34,"indices":98,"matched_tokens":100,"snippets":102},[99],5,[101],[92,93,71,72,94],[95],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":73,"value":74},"post_content",[71,72],{"field":107,"matched_tokens":108,"snippet":78,"value":78},"post_title",[77],2893615515669364700,{"best_field_score":111,"best_field_weight":112,"fields_matched":113,"num_tokens_dropped":46,"score":114,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"5523317457152",13,3,"2893615515669364843",{"document":116,"highlight":141,"highlights":164,"text_match":173,"text_match_info":174},{"cat_link":117,"category":118,"comment_count":46,"id":119,"is_sticky":46,"permalink":120,"post_author":49,"post_content":121,"post_date":122,"post_excerpt":52,"post_id":119,"post_modified":123,"post_thumbnail":124,"post_thumbnail_html":125,"post_title":126,"post_type":57,"sort_by_date":127,"tag_links":128,"tags":137},[43],[45],"68157","http://radioblackout.org/2021/04/rider-la-frontiera-mobile-della-gig-economy/","Una delle ultime frontiere dello sfruttamento capitalistico è la gig economy, l’economia dei lavoretti, descritta come forma di reddito integrativo per studenti o lavoratori già impiegati.\r\nLa realtà è fatta di cottimo, assenza di tutele, paghe bassissime. Chi ci lavora lo fa a tempo pieno, spesso a rischio della vita, come emerge dai numerosi incidenti con morti a feriti, tra coloro che fanno questo mestiere.\r\nLa gig economy è il sogno di ogni capitalista: una forma brutale di sfruttamento in cui lavoratrici e lavoratori, privi di ogni diritto, sono completamente isolati l'uno dall'altro e controllati da una piattaforma digitale, malamente retribuiti, licenziabili senza problemi.\r\nNel caso dei ciclofattorini l'azienda fornisce una app per smartphone attraverso cui il lavoratore viene chiamato quando serve. Un complesso algoritmo decide chi chiamare e chi no creando una graduatoria basata sulla fedeltà e l'affidabilità. In poche parole: se sei disposto a rispondere sempre e comunque, a qualunque ora e con qualunque tempo sali ai vertici della classifica, se sei meno disponibile perdi posizioni. Se ti ammali o scioperi finisci in fondo e non vieni più chiamato. Il lavoratore non ha alcuna garanzia, viene pagato a cottimo con cifre risibili, non gode di ferie, malattie, assicurazioni sul lavoro, deve metterci la bicicletta di suo e persino pagare il borsone per le consegne.\r\nContrariamente ai sogni padronali la reazione dei lavoratori a queste brutali forme di sfruttamento si sono consolidandate a partire dal 2016 con i primi scioperi a Torino. L’incipit lo hanno dati i numerosi comitati spontanei autorganizzati, anche in alcune occasioni i rider si sono appoggiati ai sindacati di base o a CGIL-CISL-UIL.\r\nUna lotta apparentemente “impossibile” è diventata realtà ed è cresciuta nel tempo. Lavoratori isolati, senza contatti con i colleghi di lavoro e alle dipendenze di una app onnipotente ed immateriale, hanno trovato i modi per incontrarsi, conoscersi, costruire scioperi che sono riusciti a bloccare le consegne per intere giornate.\r\nTra i successi ottenuti dai ciclofattorini merita di essere ricordato l'accordo raggiunto nel 2018 tra la Riders Union di Bologna e alcune aziende per definire una serie di diritti minimi e l'inquadramento, nei primi mesi del 2019, dei rider come lavoratori dipendenti nel contratto della logistica riconosciuto da una azienda di Firenze. L'inquadramento dei ciclofattorini nel comparto della logistica sarebbe la soluzione più ovvia, ma è duramente osteggiata dai padroni, che non intendono rinunciare ai loro lauti profitti.\r\nDella questione si è interessata anche la politica ed in particolare il movimento 5 stelle che è stato prodigo di promesse, salvo partorire dopo lunga gestazione il consueto compromesso al ribasso (DL 3 settembre 2019 n. 101, convertito nella legge 128/2019). Ai lavoratori sono stati riconosciuti in via teorica alcuni diritti minimali come la tutela dei dati personali e il diritto alla non discriminazione. Viene stabilito che “L'esclusione dalla piattaforma e le riduzioni delle occasioni di lavoro ascrivibili alla mancata accettazione della prestazione sono vietate”. Viene riconosciuta l'assicurazione INAIL contro gli infortuni, il diritto a percepire un compenso minimo orario (con la conseguente proibizione del cottimo), e un'integrazione salariale nel caso di lavoro notturno, festivo o col maltempo.\r\nIl punto fondamentale, cioè la natura giuridica del rapporto di lavoro, viene però pilatescamente lasciata irrisolta, per cui i ciclofattorini, secondo i casi, possono essere considerati lavoratori parasubordinati (cococo), autonomi o subordinati! La decisione viene in definitiva demandata ad “accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative”, che – guarda un po' - possono persino derogare in peggio alle norme di legge!\r\nIn altri termini la tutela offerta dalla normativa approvata dal governo Conte è solo carta straccia.\r\n\r\nNel settembre del 2021 il sindacato postfascista UGL e l'associazione padronale Assodelivery hanno sottoscritto un accordo che getta nuovamente i rider nel calderone del lavoro autonomo e reintroduce dalla finestra quel cottimo che la legge aveva buttato fuori dalla porta. L'accordo riconosce i diritti sindacali solo all'UGL stessa e non agli altri sindacati né tantomeno ai numerosi comitati di base. L'accordo ha suscitato forti reazioni tra i lavoratori, con proclamazioni di agitazioni e scioperi tra cui quello del 26 marzo, indetto dalla Cgil, presa alla sprovvista dalla mossa dell’UGL ed obbligata quindi ad agire di rimessa.\r\nNel frattempo anche la magistratura, pressata dall'attenzione dell'opinione pubblica, ha assunto iniziative ben più incisive della legge, riconoscendo la natura subordinata del lavoro (Cassazione, 2020) e infliggendo sanzioni alle aziende. Nel febbraio di quest’anno la procura milanese ha stabilito che 60.000 rider vanno regolarizzati come parasubordinati perché“non sono schiavi”.\r\nVa da se che le leggi sono solo il precipitato normativo di rapporti di forza esistenti. Rapporti di forza che solo le lotte fanno pendere dalla parte di chi lavora.\r\nCe ne ha parlato Mauro De Agostini.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-06-rider-de-agostini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","6 Aprile 2021","2021-04-06 17:11:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"187\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-300x187.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-300x187.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-1024x638.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-768x479.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-1536x958.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open.jpg 1604w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rider. La frontiera mobile della gig economy",1617729093,[129,130,131,132,133,134,135,136],"http://radioblackout.org/tag/autorganizzazione/","http://radioblackout.org/tag/cgil/","http://radioblackout.org/tag/ciclofattorini/","http://radioblackout.org/tag/gig-economy/","http://radioblackout.org/tag/lotte-rider/","http://radioblackout.org/tag/rider/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-dei-rider/","http://radioblackout.org/tag/ugl/",[138,139,29,25,23,140,31,15],"autorganizzazione","cgil","rider",{"post_content":142,"tags":146},{"matched_tokens":143,"snippet":144,"value":145},[93,71,72],"e scioperi tra cui quello \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>26\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark>, indetto dalla Cgil, presa alla","Una delle ultime frontiere dello sfruttamento capitalistico è la gig economy, l’economia dei lavoretti, descritta come forma di reddito integrativo per studenti o lavoratori già impiegati.\r\nLa realtà è fatta di cottimo, assenza di tutele, paghe bassissime. Chi ci lavora lo fa a tempo pieno, spesso a rischio della vita, come emerge dai numerosi incidenti con morti a feriti, tra coloro che fanno questo mestiere.\r\nLa gig economy è il sogno di ogni capitalista: una forma brutale di sfruttamento in cui lavoratrici e lavoratori, privi di ogni diritto, sono completamente isolati l'uno dall'altro e controllati da una piattaforma digitale, malamente retribuiti, licenziabili senza problemi.\r\nNel caso dei ciclofattorini l'azienda fornisce una app per smartphone attraverso cui il lavoratore viene chiamato quando serve. Un complesso algoritmo decide chi chiamare e chi no creando una graduatoria basata sulla fedeltà e l'affidabilità. In poche parole: se sei disposto a rispondere sempre e comunque, a qualunque ora e con qualunque tempo sali ai vertici della classifica, se sei meno disponibile perdi posizioni. Se ti ammali o scioperi finisci in fondo e non vieni più chiamato. Il lavoratore non ha alcuna garanzia, viene pagato a cottimo con cifre risibili, non gode di ferie, malattie, assicurazioni sul lavoro, deve metterci la bicicletta di suo e persino pagare il borsone per le consegne.\r\nContrariamente ai sogni padronali la reazione dei lavoratori a queste brutali forme di sfruttamento si sono consolidandate a partire dal 2016 con i primi scioperi a Torino. L’incipit lo hanno dati i numerosi comitati spontanei autorganizzati, anche in alcune occasioni i rider si sono appoggiati ai sindacati di base o a CGIL-CISL-UIL.\r\nUna lotta apparentemente “impossibile” è diventata realtà ed è cresciuta nel tempo. Lavoratori isolati, senza contatti con i colleghi di lavoro e alle dipendenze di una app onnipotente ed immateriale, hanno trovato i modi per incontrarsi, conoscersi, costruire scioperi che sono riusciti a bloccare le consegne per intere giornate.\r\nTra i successi ottenuti dai ciclofattorini merita di essere ricordato l'accordo raggiunto nel 2018 tra la Riders Union di Bologna e alcune aziende per definire una serie di diritti minimi e l'inquadramento, nei primi mesi \u003Cmark>del\u003C/mark> 2019, dei rider come lavoratori dipendenti nel contratto della logistica riconosciuto da una azienda di Firenze. L'inquadramento dei ciclofattorini nel comparto della logistica sarebbe la soluzione più ovvia, ma è duramente osteggiata dai padroni, che non intendono rinunciare ai loro lauti profitti.\r\nDella questione si è interessata anche la politica ed in particolare il movimento 5 stelle che è stato prodigo di promesse, salvo partorire dopo lunga gestazione il consueto compromesso al ribasso (DL 3 settembre 2019 n. 101, convertito nella legge 128/2019). Ai lavoratori sono stati riconosciuti in via teorica alcuni diritti minimali come la tutela dei dati personali e il diritto alla non discriminazione. Viene stabilito che “L'esclusione dalla piattaforma e le riduzioni delle occasioni di lavoro ascrivibili alla mancata accettazione della prestazione sono vietate”. Viene riconosciuta l'assicurazione INAIL contro gli infortuni, il diritto a percepire un compenso minimo orario (con la conseguente proibizione \u003Cmark>del\u003C/mark> cottimo), e un'integrazione salariale nel caso di lavoro notturno, festivo o col maltempo.\r\nIl punto fondamentale, cioè la natura giuridica \u003Cmark>del\u003C/mark> rapporto di lavoro, viene però pilatescamente lasciata irrisolta, per cui i ciclofattorini, secondo i casi, possono essere considerati lavoratori parasubordinati (cococo), autonomi o subordinati! La decisione viene in definitiva demandata ad “accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative”, che – guarda un po' - possono persino derogare in peggio alle norme di legge!\r\nIn altri termini la tutela offerta dalla normativa approvata dal governo Conte è solo carta straccia.\r\n\r\nNel settembre \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>2021\u003C/mark> il sindacato postfascista UGL e l'associazione padronale Assodelivery hanno sottoscritto un accordo che getta nuovamente i rider nel calderone \u003Cmark>del\u003C/mark> lavoro autonomo e reintroduce dalla finestra quel cottimo che la legge aveva buttato fuori dalla porta. L'accordo riconosce i diritti sindacali solo all'UGL stessa e non agli altri sindacati né tantomeno ai numerosi comitati di base. L'accordo ha suscitato forti reazioni tra i lavoratori, con proclamazioni di agitazioni e scioperi tra cui quello \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>26\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark>, indetto dalla Cgil, presa alla sprovvista dalla mossa dell’UGL ed obbligata quindi ad agire di rimessa.\r\nNel frattempo anche la magistratura, pressata dall'attenzione dell'opinione pubblica, ha assunto iniziative ben più incisive della legge, riconoscendo la natura subordinata \u003Cmark>del\u003C/mark> lavoro (Cassazione, 2020) e infliggendo sanzioni alle aziende. Nel febbraio di quest’anno la procura milanese ha stabilito che 60.000 rider vanno regolarizzati come parasubordinati perché“non sono schiavi”.\r\nVa da se che le leggi sono solo il precipitato normativo di rapporti di forza esistenti. Rapporti di forza che solo le lotte fanno pendere dalla parte di chi lavora.\r\nCe ne ha parlato Mauro De Agostini.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-06-rider-de-agostini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[147,149,151,153,155,157,159,162],{"matched_tokens":148,"snippet":138},[],{"matched_tokens":150,"snippet":139},[],{"matched_tokens":152,"snippet":29},[],{"matched_tokens":154,"snippet":25},[],{"matched_tokens":156,"snippet":23},[],{"matched_tokens":158,"snippet":140},[],{"matched_tokens":160,"snippet":161},[92],"\u003Cmark>sciopero\u003C/mark> dei rider",{"matched_tokens":163,"snippet":15},[],[165,167],{"field":104,"matched_tokens":166,"snippet":144,"value":145},[93,71,72],{"field":34,"indices":168,"matched_tokens":170,"snippets":172},[169],6,[171],[92],[161],2889103120216883000,{"best_field_score":175,"best_field_weight":37,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":176,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"3319999365120","2889103120216883314",6646,{"collection_name":57,"first_q":33,"per_page":169,"q":33},4,{"facet_counts":181,"found":179,"hits":193,"out_of":310,"page":14,"request_params":311,"search_cutoff":35,"search_time_ms":169},[182,190],{"counts":183,"field_name":188,"sampled":35,"stats":189},[184,186],{"count":113,"highlighted":185,"value":185},"anarres",{"count":14,"highlighted":187,"value":187},"frittura mista","podcastfilter",{"total_values":38},{"counts":191,"field_name":34,"sampled":35,"stats":192},[],{"total_values":46},[194,225,255,279],{"document":195,"highlight":208,"highlights":216,"text_match":221,"text_match_info":222},{"comment_count":46,"id":196,"is_sticky":46,"permalink":197,"podcastfilter":198,"post_author":185,"post_content":199,"post_date":200,"post_excerpt":52,"post_id":196,"post_modified":201,"post_thumbnail":202,"post_title":203,"post_type":204,"sort_by_date":205,"tag_links":206,"tags":207},"68482","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-26-marzo-antropologia-uno-sguardo-situato-sarah-e-le-altre-kill-the-police-bill-la-comune-di-kronstadt/",[185],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-03-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 03 26 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAntropologia. Lo sguardo antropologico non è, costitutivamente, neutrale. L’importante è che il suo essere situato emerga con i soggetti con cui viene effettuata la ricerca, che così si soggettivano all’interno di una relazione paritaria.\r\nNe abbiamo parlato con Andrea Staid, anarchico e antropologo\r\n\r\nGran Bretagna. Sarah e le altre\r\nLa violenta repressione della veglia per Sarah Everard, rapita e uccisa dal poliziotto Wayne Couzens, ha innescato una più ampia protesta contro le violenze della polizia. \r\n\r\nGran Bretagna. Kill the Police Bill\r\nPriti Patel, Segretaria di Stato agli affari interni, ha promosso il “Police Crime, Sentencing and Courts Bill”, una riforma che rischia di limitare seriamente la libertà di manifestare in Gran Bretagna. \r\nSe passasse, questa legge darebbe all’Home Office e alla polizia un ampio margine di repressione delle proteste, anche quelle non violente, rendendo di fatto permanenti le restrizioni ora in vigore per il Coronavirus.\r\nIn queste settimane numerose manifestazioni contro la legge hanno animato le città inglesi\r\n\r\nIl 18 marzo del 1921, veniva repressa nel sangue la Comune di Kronstadt.\r\nNel marzo del 1921, un imponente sciopero bloccò Pietrogrado. I lavoratori e le lavoratrici lottarono contro la militarizzazione delle fabbriche, la burocratizzazione, l’accentramento del potere politico attuato dalla dirigenza del partito bolscevico, contro lo svuotamento dei soviet come strumento di autogoverno, ridotti a cinghia di trasmissione del partito comunista. I marinai di Kronstadt, che furono tra i principali protagonisti della rivoluzione d’ottobre, insorsero affermando: “Tutto il potere ai soviet e non al partito”. La repressione colpì duramente i rivoluzionari, le truppe dell’Armata Rossa capitanata da Lev Trockij soffocarono nel sangue le speranze di un mondo di liberi ed eguali.\r\nCe ne ha parlato Claudio Venza, docente di storia all’Università di Trieste\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 – sabato 17 – domenica 18\r\nCampeggio No Tav a San Didero\r\nSabato 17 manifestazione\r\n\r\nDomenica 25 aprile\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n(se piove, dopo il ricordo alla lapide ci trasferiamo sotto la tettoia di piazza Crispi)\r\n\r\nSabato Primo Maggio\r\ngiornata di sciopero e di lotta\r\nLiberiamoci di Stato, padroni, eserciti!\r\nPrimo Maggio anarchico a Torino\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","15 Aprile 2021","2021-04-15 13:40:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/16841-200x110.jpg","Anarres del 26 marzo. Antropologia: uno sguardo situato. Sarah e le altre. Kill the Police Bill. La Comune di Kronstadt...","podcast",1618494038,[],[],{"post_content":209,"post_title":213},{"matched_tokens":210,"snippet":211,"value":212},[72,93,92],"la Comune di Kronstadt.\r\nNel \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> 1921, un imponente \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> bloccò Pietrogrado. I lavoratori e","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-03-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\u003Cmark>2021\u003C/mark> 03 \u003Cmark>26\u003C/mark> anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAntropologia. Lo sguardo antropologico non è, costitutivamente, neutrale. L’importante è che il suo essere situato emerga con i soggetti con cui viene effettuata la ricerca, che così si soggettivano all’interno di una relazione paritaria.\r\nNe abbiamo parlato con Andrea Staid, anarchico e antropologo\r\n\r\nGran Bretagna. Sarah e le altre\r\nLa violenta repressione della veglia per Sarah Everard, rapita e uccisa dal poliziotto Wayne Couzens, ha innescato una più ampia protesta contro le violenze della polizia. \r\n\r\nGran Bretagna. Kill the Police Bill\r\nPriti Patel, Segretaria di Stato agli affari interni, ha promosso il “Police Crime, Sentencing and Courts Bill”, una riforma che rischia di limitare seriamente la libertà di manifestare in Gran Bretagna. \r\nSe passasse, questa legge darebbe all’Home Office e alla polizia un ampio margine di repressione delle proteste, anche quelle non violente, rendendo di fatto permanenti le restrizioni ora in vigore per il Coronavirus.\r\nIn queste settimane numerose manifestazioni contro la legge hanno animato le città inglesi\r\n\r\nIl 18 \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> 1921, veniva repressa nel sangue la Comune di Kronstadt.\r\nNel \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> 1921, un imponente \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> bloccò Pietrogrado. I lavoratori e le lavoratrici lottarono contro la militarizzazione delle fabbriche, la burocratizzazione, l’accentramento \u003Cmark>del\u003C/mark> potere politico attuato dalla dirigenza \u003Cmark>del\u003C/mark> partito bolscevico, contro lo svuotamento dei soviet come strumento di autogoverno, ridotti a cinghia di trasmissione \u003Cmark>del\u003C/mark> partito comunista. I marinai di Kronstadt, che furono tra i principali protagonisti della rivoluzione d’ottobre, insorsero affermando: “Tutto il potere ai soviet e non al partito”. La repressione colpì duramente i rivoluzionari, le truppe dell’Armata Rossa capitanata da Lev Trockij soffocarono nel sangue le speranze di un mondo di liberi ed eguali.\r\nCe ne ha parlato Claudio Venza, docente di storia all’Università di Trieste\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 – sabato 17 – domenica 18\r\nCampeggio No Tav a San Didero\r\nSabato 17 manifestazione\r\n\r\nDomenica 25 aprile\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide \u003Cmark>del\u003C/mark> partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n(se piove, dopo il ricordo alla lapide ci trasferiamo sotto la tettoia di piazza Crispi)\r\n\r\nSabato Primo Maggio\r\ngiornata di \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> e di lotta\r\nLiberiamoci di Stato, padroni, eserciti!\r\nPrimo Maggio anarchico a Torino\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":215},[93,71,72],"Anarres \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>26\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark>. Antropologia: uno sguardo situato. Sarah e le altre. Kill the Police Bill. La Comune di Kronstadt...",[217,219],{"field":104,"matched_tokens":218,"snippet":211,"value":212},[72,93,92],{"field":107,"matched_tokens":220,"snippet":215,"value":215},[93,71,72],2889111915907252000,{"best_field_score":223,"best_field_weight":37,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":224,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"3324294135808","2889111915907252338",{"document":226,"highlight":238,"highlights":246,"text_match":251,"text_match_info":252},{"comment_count":46,"id":227,"is_sticky":46,"permalink":228,"podcastfilter":229,"post_author":185,"post_content":230,"post_date":231,"post_excerpt":52,"post_id":227,"post_modified":232,"post_thumbnail":233,"post_title":234,"post_type":204,"sort_by_date":235,"tag_links":236,"tags":237},"79859","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-27-gennaio-litalia-va-alla-guerra-cospito-sullorlo-del-baratro-alpini-la-memoria-tradita-progetto-diana-il-tuscania-in-prima-linea/",[185],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-01-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCospito. Sull’orlo del baratro\r\nLe condizioni di salute di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre, stanno precipitando. Ha perso 42 chili e non si regge in piedi: in seguito ad una caduta si fratturato il naso. Spostato in pronto soccorso e medicato per una frattura scomposta è stato subito riportato nella tomba per vivi del 41bis nel carcere di Bancali, dove non c’è una struttura sanitaria. La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario è rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze del ministero di giustizia, è stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute del suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione del ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. Ad aprile i primi bandi\r\nAprile 2023. È questa la data del primo bando per startup di Diana, l'acceleratore di innovazione varato dalla Nato.\r\nDiana, acronimo per acceleratore di innovazione nella difesa per l'Atlantico del nord, vuole essere lo strumento con cui la Nato tiene a battesimo startup impegnate a sviluppare tecnologie dirompenti, in ambiti come la robotica, la sicurezza informatica, i computer quantistici o le biotecnologie, le valida e le fa crescere all'interno del perimetro dei suoi 30 alleati. In tandem con Diana viaggia un fondo per l'innovazione da un miliardo di euro, che dovrà mettere il carburante nel motore e, nelle intenzioni della Nato\r\nA Torino verrà ospitato alle OGR uno dei nove acceleratori di innovazioni della NATO. \r\n\r\nAlpini. La memoria tradita\r\nIl 26 gennaio per la prima volta è stata celebrata la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. È stata istituita nel maggio del 2022 “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si è celebrata la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato. \r\n\r\nIl Tuscania e la guerra\r\nIn meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. Su 10.000 militari impegnati nelle missioni internazionali quasi 1.500 operano in ambito NATO nel “contenimento” delle forze armate russe. A partire del 2014 l’Alleanza atlantica ha dato vita ad un’escalation bellica sul fianco est come mai era accaduto nella sua storia. Nelle Repubbliche baltiche, in Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria, sono state realizzate grandi installazioni terrestri, aeree e navali, sono state trasferite le più avanzate tecnologie di guerra, sono state sperimentate le strategie dei conflitti globali del XXI secolo con l’uso dei droni e delle armi interamente automatizzate, cyber-spaziali e nucleari.\r\nIn prima fila il Tuscania, reparto d’elite dei carabinieri, impegnati nell’addestramento alla guerra. Ed è anche per il Tuscania che il governo ha deciso di costruire una nuova base a Coltano.\r\nCe ne ha parlato Dario Antonelli del movimento No Base di Pisa\r\n\r\nL’Italia va alla guerra\r\nIl 24 gennaio il parlamento ha deciso di inviare armi sempre più potenti e sofisticate in Ucraina per alimentare il conflitto scoppiato 11 mesi fa con l’attacco russo al vicino, che si stava pericolosamente avvicinando alla NATO.\r\nIn questi giorni dietro pressione statunitense sia la Germania che l’Italia invieranno carri armati al governo Zelensky. La risposta russa non si è fatta attendere: uno stuolo di missili ipersonici ha colpito ovunque il paese, seminando terrore e morte.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 11 febbraio\r\nore 10,30 Balon\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla NATO a Torino!\r\nPasseggiata informativa antimilitarista tra il Balon e Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nA un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulla vita civile.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici della guerra\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2 Febbraio 2023","2023-02-02 16:28:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Adolfo_Wildt_Il_prigione-200x110.jpg","Anarres del 27 gennaio. L’Italia va alla guerra. Cospito: sull’orlo del baratro. Alpini: la memoria tradita. Progetto DIANA. Il Tuscania in prima linea...",1675355002,[],[],{"post_content":239,"post_title":243},{"matched_tokens":240,"snippet":241,"value":242},[93,71],"d’armata nella battaglia di Nikolajewka \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>26\u003C/mark> gennaio 1943”, durante la seconda","ll podcast \u003Cmark>del\u003C/mark> nostro nostro viaggio \u003Cmark>del\u003C/mark> venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-01-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCospito. Sull’orlo \u003Cmark>del\u003C/mark> baratro\r\nLe condizioni di salute di Alfredo Cospito, in \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> della fame dal 20 ottobre, stanno precipitando. Ha perso 42 chili e non si regge in piedi: in seguito ad una caduta si fratturato il naso. Spostato in pronto soccorso e medicato per una frattura scomposta è stato subito riportato nella tomba per vivi \u003Cmark>del\u003C/mark> 41bis nel carcere di Bancali, dove non c’è una struttura sanitaria. La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario è rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze \u003Cmark>del\u003C/mark> ministero di giustizia, è stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute \u003Cmark>del\u003C/mark> suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione \u003Cmark>del\u003C/mark> ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. Ad aprile i primi bandi\r\nAprile 2023. È questa la data \u003Cmark>del\u003C/mark> primo bando per startup di Diana, l'acceleratore di innovazione varato dalla Nato.\r\nDiana, acronimo per acceleratore di innovazione nella difesa per l'Atlantico \u003Cmark>del\u003C/mark> nord, vuole essere lo strumento con cui la Nato tiene a battesimo startup impegnate a sviluppare tecnologie dirompenti, in ambiti come la robotica, la sicurezza informatica, i computer quantistici o le biotecnologie, le valida e le fa crescere all'interno \u003Cmark>del\u003C/mark> perimetro dei suoi 30 alleati. In tandem con Diana viaggia un fondo per l'innovazione da un miliardo di euro, che dovrà mettere il carburante nel motore e, nelle intenzioni della Nato\r\nA Torino verrà ospitato alle OGR uno dei nove acceleratori di innovazioni della NATO. \r\n\r\nAlpini. La memoria tradita\r\nIl \u003Cmark>26\u003C/mark> gennaio per la prima volta è stata celebrata la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. È stata istituita nel maggio \u003Cmark>del\u003C/mark> 2022 “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>26\u003C/mark> gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl \u003Cmark>26\u003C/mark> gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si è celebrata la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato. \r\n\r\nIl Tuscania e la guerra\r\nIn meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. Su 10.000 militari impegnati nelle missioni internazionali quasi 1.500 operano in ambito NATO nel “contenimento” delle forze armate russe. A partire \u003Cmark>del\u003C/mark> 2014 l’Alleanza atlantica ha dato vita ad un’escalation bellica sul fianco est come mai era accaduto nella sua storia. Nelle Repubbliche baltiche, in Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria, sono state realizzate grandi installazioni terrestri, aeree e navali, sono state trasferite le più avanzate tecnologie di guerra, sono state sperimentate le strategie dei conflitti globali \u003Cmark>del\u003C/mark> XXI secolo con l’uso dei droni e delle armi interamente automatizzate, cyber-spaziali e nucleari.\r\nIn prima fila il Tuscania, reparto d’elite dei carabinieri, impegnati nell’addestramento alla guerra. Ed è anche per il Tuscania che il governo ha deciso di costruire una nuova base a Coltano.\r\nCe ne ha parlato Dario Antonelli \u003Cmark>del\u003C/mark> movimento No Base di Pisa\r\n\r\nL’Italia va alla guerra\r\nIl 24 gennaio il parlamento ha deciso di inviare armi sempre più potenti e sofisticate in Ucraina per alimentare il conflitto scoppiato 11 mesi fa con l’attacco russo al vicino, che si stava pericolosamente avvicinando alla NATO.\r\nIn questi giorni dietro pressione statunitense sia la Germania che l’Italia invieranno carri armati al governo Zelensky. La risposta russa non si è fatta attendere: uno stuolo di missili ipersonici ha colpito ovunque il paese, seminando terrore e morte.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 11 febbraio\r\nore 10,30 Balon\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla NATO a Torino!\r\nPasseggiata informativa antimilitarista tra il Balon e Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nA un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza \u003Cmark>del\u003C/mark> complesso militare-industriale sulla vita civile.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre \u003Cmark>2021\u003C/mark>.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione \u003Cmark>del\u003C/mark> progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 \u003Cmark>marzo\u003C/mark>\r\nAlle radici della guerra\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":245},[93,93],"Anarres \u003Cmark>del\u003C/mark> 27 gennaio. L’Italia va alla guerra. Cospito: sull’orlo \u003Cmark>del\u003C/mark> baratro. Alpini: la memoria tradita. Progetto DIANA. Il Tuscania in prima linea...",[247,249],{"field":104,"matched_tokens":248,"snippet":241,"value":242},[93,71],{"field":107,"matched_tokens":250,"snippet":245,"value":245},[93,93],2886860116630438000,{"best_field_score":253,"best_field_weight":37,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":254,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"2224782770176","2886860116630438002",{"document":256,"highlight":269,"highlights":274,"text_match":251,"text_match_info":277},{"comment_count":46,"id":257,"is_sticky":46,"permalink":258,"podcastfilter":259,"post_author":260,"post_content":261,"post_date":262,"post_excerpt":52,"post_id":257,"post_modified":263,"post_thumbnail":264,"post_title":265,"post_type":204,"sort_by_date":266,"tag_links":267,"tags":268},"67924","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-23-03-2021/",[187],"fritturamista","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di due lavoratori portuali del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste sul caso dei lavoratori portuali rinviati a giudizio per una manifestazione tenuta il 26 agosto 2015 quando i lavoratori delle aziende portuali scioperarono e manifestarono contro condizioni di lavoro inaccettabili, la violazione di norme e contratti, la precarietà e le privatizzazioni di aziende dell’Autorità Portuale, per l’applicazione della legge in vigore nel Porto Franco Internazionale di Trieste che avrebbe dovuto garantire uguali condizioni di lavoro per tutti, stabilità dei posti di lavoro, detassazione dei salari e nuovi posti di lavoro.\r\nQuella manifestazione rappresentò una svolta con risultati positivi.\r\n11 portuali sono sotto processo. La prima udienza, lunedì 22 marzo alle ore 9.00 al Tribunale di Trieste. Sono processati per aver difeso la dignità dei lavoratori del Porto, aver lottato per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per nuovi posti di lavoro in una città con tanti disoccupati e precari.\r\n- La repressione non potrà bloccare le lotte per la dignità\r\ne i diritti!\r\n- Unire con la lotta e la solidarietà ciò che il padrone\r\ne lo Stato vogliono dividere con la repressione!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_Sandi-e-Stefano-lavoratori-porto-di-Trieste.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto sulle iniziative di lotta dei Lavoratori e delle Lavoratrici dello spettacolo Piemonte previste il 26/27 marzo 2021, infatti il primo dei due giorni sarà dedicato allo scambio di solidarietà con i lavoratori della scuola che avverrà al loro sciopero alle ore 10:30 in P.za Carignano, Torino.\r\n\r\nMentre il 27, in linea con lo sciopero nazionale, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo e della cultura piemontesi scenderanno nelle strade di Torino per portare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla loro condizione di stasi dal lavoro, sulla quale le istituzioni tardano da più di un anno a trovare soluzioni. Abbiamo parlato di come si è arrivati a questa mobilitazione e i perchè in compagnia di Elio, tenico audio luci ed attivista di lungo corso del Coordinamento lavoratori e lavoratrici dello spettacolo del Piemonte.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_Lavoratori-spettacolo-mobilitazione-nazionale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto sullo sciopero dei lavoratori Amazon del 22/03 con l'aiuto di due interviste.\r\n\r\nLa prima a William, RSA di un'azienda che svolge servizi di portierato per Amazon che ci ha raccontato com'è andata la mobilitazione a Torrazza e ci ha svelato nello specifico i meccanismi di sfruttamento in corso nell'azienda per la quale lavora e in Amazon più in generale, buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_William-servizi-portierato-per-Amazon-su-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa seconda intervista l'abbiamo fatta a Matteo Rossi di Connessioni Precarie, per delineare un quadro più generale della protesta dei lavoratori Amazon sia a livello nazionale che a livello internazionale, buon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_Matteo-Rossi-Connessioni-precarie-su-sciopero-Amazon.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUna prima giornata di mobilitazione su tutto il territorio nazionale che vede coinvolti circa 40 mila\r\naddetti/e del gigante dell’e-commerce.\r\nUn segnale giusto e necessario verso un’azienda che ha costruito il suo impero sullo sfruttamento\r\ndei suoi dipendenti diretti e, in forma ancora maggiore, su quello dei tanti, tantissimi, lavoratori e\r\nlavoratrici in appalto e sub-appalto tramite cooperative.\r\n....\r\nCi ricordiamo bene di un anno fa, mentre infuriava la violenza del covid, il buon cuore di Amazon\r\nper i “suoi” dipendenti: migliaia di lavoratori e lavoratrici che mai hanno smesso di operare,\r\nimballare e distribuire ogni tipo di merce (complice lo Stato) perché la macchina del profitto non\r\npuò rallentare, tantomeno fermare.\r\nIl mondo della logistica, grazie al coraggio e alle lotte generose di tanti lavoratori e lavoratrici, in\r\nquesti ultimi anni è balzato agli occhi di tanti: un settore dove spesso le condizioni sono di semi\r\nschiavitù, dove non c’è il riconoscimento dei contratti nazionali, dove si lavora 10/12 ore ogni\r\ngiorno, dove la sicurezza è una chimera. In molti magazzini si è deciso di opporsi a questa miseria\r\ne a questo sfruttamento attraverso dure vertenze, scioperi, blocchi e picchetti. Perché, oggi sempre\r\ndi più, il padrone non è disposto a trattare (figuriamoci a cedere) se non costretto da pratiche e lotte\r\nche mettono in discussione i suoi profitti.\r\n...\r\nContro questi attacchi, anche oggi qui dallo sciopero Amazon, è necessario stringersi e rafforzare\r\nla solidarietà, oltre il proprio posto di lavoro e oltre la propria categoria. Andare al di là della\r\npropria situazione particolare, superando gli ostacoli che possono derivare dall’appartenenza a\r\nquesta o a quell’altra sigla sindacale, per favorire quel processo di unità tra lavoratori e lavoratrici,\r\ngrande incubo di padroni e aziende. Un’unità che va riscoperta, prima di tutto, nella lotta.\r\nIn difesa delle conquiste rimaste, di resistenza agli attacchi repressivi e per un futuro di\r\ndignitose e sicure condizioni di lavoro.\r\n\r\n ","24 Marzo 2021","2021-03-24 13:12:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/94639889_107256530970633_497926850094301184_o-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 23/03/2021",1616591165,[],[],{"post_content":270},{"matched_tokens":271,"snippet":272,"value":273},[72,94],"spettacolo Piemonte previste il 26/27 \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>2021\u003C/mark>, infatti il primo dei due","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di due lavoratori portuali \u003Cmark>del\u003C/mark> Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste sul caso dei lavoratori portuali rinviati a giudizio per una manifestazione tenuta il \u003Cmark>26\u003C/mark> agosto 2015 quando i lavoratori delle aziende portuali scioperarono e manifestarono contro condizioni di lavoro inaccettabili, la violazione di norme e contratti, la precarietà e le privatizzazioni di aziende dell’Autorità Portuale, per l’applicazione della legge in vigore nel Porto Franco Internazionale di Trieste che avrebbe dovuto garantire uguali condizioni di lavoro per tutti, stabilità dei posti di lavoro, detassazione dei salari e nuovi posti di lavoro.\r\nQuella manifestazione rappresentò una svolta con risultati positivi.\r\n11 portuali sono sotto processo. La prima udienza, lunedì 22 \u003Cmark>marzo\u003C/mark> alle ore 9.00 al Tribunale di Trieste. Sono processati per aver difeso la dignità dei lavoratori \u003Cmark>del\u003C/mark> Porto, aver lottato per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per nuovi posti di lavoro in una città con tanti disoccupati e precari.\r\n- La repressione non potrà bloccare le lotte per la dignità\r\ne i diritti!\r\n- Unire con la lotta e la solidarietà ciò che il padrone\r\ne lo Stato vogliono dividere con la repressione!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_Sandi-e-Stefano-lavoratori-porto-di-Trieste.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto sulle iniziative di lotta dei Lavoratori e delle Lavoratrici dello spettacolo Piemonte previste il 26/27 \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>2021\u003C/mark>, infatti il primo dei due giorni sarà dedicato allo scambio di solidarietà con i lavoratori della scuola che avverrà al loro \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> alle ore 10:30 in P.za Carignano, Torino.\r\n\r\nMentre il 27, in linea con lo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> nazionale, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo e della cultura piemontesi scenderanno nelle strade di Torino per portare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla loro condizione di stasi dal lavoro, sulla quale le istituzioni tardano da più di un anno a trovare soluzioni. Abbiamo parlato di come si è arrivati a questa mobilitazione e i perchè in compagnia di Elio, tenico audio luci ed attivista di lungo corso \u003Cmark>del\u003C/mark> Coordinamento lavoratori e lavoratrici dello spettacolo \u003Cmark>del\u003C/mark> Piemonte.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_Lavoratori-spettacolo-mobilitazione-nazionale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto sullo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> dei lavoratori Amazon \u003Cmark>del\u003C/mark> 22/03 con l'aiuto di due interviste.\r\n\r\nLa prima a William, RSA di un'azienda che svolge servizi di portierato per Amazon che ci ha raccontato com'è andata la mobilitazione a Torrazza e ci ha svelato nello specifico i meccanismi di sfruttamento in corso nell'azienda per la quale lavora e in Amazon più in generale, buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_William-servizi-portierato-per-Amazon-su-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa seconda intervista l'abbiamo fatta a Matteo Rossi di Connessioni Precarie, per delineare un quadro più generale della protesta dei lavoratori Amazon sia a livello nazionale che a livello internazionale, buon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_23_03_Matteo-Rossi-Connessioni-precarie-su-sciopero-Amazon.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUna prima giornata di mobilitazione su tutto il territorio nazionale che vede coinvolti circa 40 mila\r\naddetti/e \u003Cmark>del\u003C/mark> gigante dell’e-commerce.\r\nUn segnale giusto e necessario verso un’azienda che ha costruito il suo impero sullo sfruttamento\r\ndei suoi dipendenti diretti e, in forma ancora maggiore, su quello dei tanti, tantissimi, lavoratori e\r\nlavoratrici in appalto e sub-appalto tramite cooperative.\r\n....\r\nCi ricordiamo bene di un anno fa, mentre infuriava la violenza \u003Cmark>del\u003C/mark> covid, il buon cuore di Amazon\r\nper i “suoi” dipendenti: migliaia di lavoratori e lavoratrici che mai hanno smesso di operare,\r\nimballare e distribuire ogni tipo di merce (complice lo Stato) perché la macchina \u003Cmark>del\u003C/mark> profitto non\r\npuò rallentare, tantomeno fermare.\r\nIl mondo della logistica, grazie al coraggio e alle lotte generose di tanti lavoratori e lavoratrici, in\r\nquesti ultimi anni è balzato agli occhi di tanti: un settore dove spesso le condizioni sono di semi\r\nschiavitù, dove non c’è il riconoscimento dei contratti nazionali, dove si lavora 10/12 ore ogni\r\ngiorno, dove la sicurezza è una chimera. In molti magazzini si è deciso di opporsi a questa miseria\r\ne a questo sfruttamento attraverso dure vertenze, scioperi, blocchi e picchetti. Perché, oggi sempre\r\ndi più, il padrone non è disposto a trattare (figuriamoci a cedere) se non costretto da pratiche e lotte\r\nche mettono in discussione i suoi profitti.\r\n...\r\nContro questi attacchi, anche oggi qui dallo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> Amazon, è necessario stringersi e rafforzare\r\nla solidarietà, oltre il proprio posto di lavoro e oltre la propria categoria. Andare al di là della\r\npropria situazione particolare, superando gli ostacoli che possono derivare dall’appartenenza a\r\nquesta o a quell’altra sigla sindacale, per favorire quel processo di unità tra lavoratori e lavoratrici,\r\ngrande incubo di padroni e aziende. Un’unità che va riscoperta, prima di tutto, nella lotta.\r\nIn difesa delle conquiste rimaste, di resistenza agli attacchi repressivi e per un futuro di\r\ndignitose e sicure condizioni di lavoro.\r\n\r\n ",[275],{"field":104,"matched_tokens":276,"snippet":272,"value":273},[72,94],{"best_field_score":253,"best_field_weight":37,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":278,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"2886860116630438001",{"document":280,"highlight":292,"highlights":300,"text_match":305,"text_match_info":306},{"comment_count":46,"id":281,"is_sticky":46,"permalink":282,"podcastfilter":283,"post_author":185,"post_content":284,"post_date":285,"post_excerpt":52,"post_id":281,"post_modified":286,"post_thumbnail":287,"post_title":288,"post_type":204,"sort_by_date":289,"tag_links":290,"tags":291},"67336","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-26-febbraio-lotta-alle-frontiere-a-trieste-grecia-condanna-a-morte-per-koufontinas-potere-e-genere-le-prigioni-per-donne-ribelli-in-arabia-saudita/",[185],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-02-19-anarres-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 02 19 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nTrieste. L’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a Gianandrea, un attivista impegnato da alcuni anni nel sostegno ai migranti in arrivo dalla rotta balcanica, ha suscitato ampia indignazione. Forte è la campagna di sostegno a Linea D’Ombra e strada. Si.Cura, le due associazioni che sostengono chi arriva in città, dopo aver attraversato più e più volte i confini di Bosnia, Croazia, Slovenia ed Italia. Questa vicenda può anche essere occasione per riflettere sull’urgenza di capovolgere la prospettiva di fronte a queste accuse.\r\nAiutare a passare un confine, a proseguire un viaggio senza documenti, non è solo solidarietà, è un atto politico, che dovremmo rivendicare collettivamente. Al di là del piano tecnico legale, aprire le frontiere, anche uno spiraglio, è un passaggio cruciale dell’impegno per cancellarle.\r\nCe ne ha parlato Federico del Germinal di Trieste\r\n\r\nGrecia. L’attacco del governo greco contro gli anarchici e i loro spazi è sempre più forte, come la resistenza attiva dei compagni e delle compagne.\r\nIn queste settimane lo sciopero della fame anche della sete di Dimitris Koufontinas, prigioniero politico della 17 novembre, è stato sostenuto da moltissime iniziative solidali, spesso duramente represse dalla polizia. Il governo ha condannato a morte Dimitri Koufontinas.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\nPotere e genere. Il destino disegnato con i nostri corpi, adattati alle esigenze del dominio patriarcale, si giustifica con la pretesa che sia stabilito da dio, dalla natura, dall’universalismo maschile della ragione.\r\nChi si ribella è contro natura, contro dio, contro la ragione.\r\n\r\nLe prigioni per donne disobbedienti dell’Arabia Saudita\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nDomenica 7 marzo\r\nRuoli in gioco. Rappresentazione De-Genere\r\nin piazza Carlo Alberto dalle 15,30\r\nmanifestazione antisessista\r\nInterventi, azioni performanti, musica.\r\nBar, borse, toppe, portachiavi e altre favolosità benefit spese legali per lu compagnu della magni*fica occupata, casa delle donne transfemminista queer di Firenze, sgomberata in settembre.\r\n\r\nLunedì 8 marzo\r\nNé dio, né stato, né patriarcato\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","6 Marzo 2021","2021-03-06 11:35:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/doppio-volto-200x110.jpg","Anarres del 26 febbraio. Lotta alle frontiere a Trieste. Grecia: condanna a morte per Koufontinas. Potere e genere. Le prigioni per donne ribelli in Arabia Saudita...",1615030538,[],[],{"post_content":293,"post_title":297},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[94],"diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-02-19-anarres-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\u003Cmark>2021\u003C/mark> 02 19 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti,","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-02-19-anarres-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\u003Cmark>2021\u003C/mark> 02 19 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nTrieste. L’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a Gianandrea, un attivista impegnato da alcuni anni nel sostegno ai migranti in arrivo dalla rotta balcanica, ha suscitato ampia indignazione. Forte è la campagna di sostegno a Linea D’Ombra e strada. Si.Cura, le due associazioni che sostengono chi arriva in città, dopo aver attraversato più e più volte i confini di Bosnia, Croazia, Slovenia ed Italia. Questa vicenda può anche essere occasione per riflettere sull’urgenza di capovolgere la prospettiva di fronte a queste accuse.\r\nAiutare a passare un confine, a proseguire un viaggio senza documenti, non è solo solidarietà, è un atto politico, che dovremmo rivendicare collettivamente. Al di là \u003Cmark>del\u003C/mark> piano tecnico legale, aprire le frontiere, anche uno spiraglio, è un passaggio cruciale dell’impegno per cancellarle.\r\nCe ne ha parlato Federico \u003Cmark>del\u003C/mark> Germinal di Trieste\r\n\r\nGrecia. L’attacco \u003Cmark>del\u003C/mark> governo greco contro gli anarchici e i loro spazi è sempre più forte, come la resistenza attiva dei compagni e delle compagne.\r\nIn queste settimane lo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> della fame anche della sete di Dimitris Koufontinas, prigioniero politico della 17 novembre, è stato sostenuto da moltissime iniziative solidali, spesso duramente represse dalla polizia. Il governo ha condannato a morte Dimitri Koufontinas.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\nPotere e genere. Il destino disegnato con i nostri corpi, adattati alle esigenze \u003Cmark>del\u003C/mark> dominio patriarcale, si giustifica con la pretesa che sia stabilito da dio, dalla natura, dall’universalismo maschile della ragione.\r\nChi si ribella è contro natura, contro dio, contro la ragione.\r\n\r\nLe prigioni per donne disobbedienti dell’Arabia Saudita\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nDomenica 7 \u003Cmark>marzo\u003C/mark>\r\nRuoli in gioco. Rappresentazione De-Genere\r\nin piazza Carlo Alberto dalle 15,30\r\nmanifestazione antisessista\r\nInterventi, azioni performanti, musica.\r\nBar, borse, toppe, portachiavi e altre favolosità benefit spese legali per lu compagnu della magni*fica occupata, casa delle donne transfemminista queer di Firenze, sgomberata in settembre.\r\n\r\nLunedì 8 \u003Cmark>marzo\u003C/mark>\r\nNé dio, né stato, né patriarcato\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":298,"snippet":299,"value":299},[93,71],"Anarres \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>26\u003C/mark> febbraio. Lotta alle frontiere a Trieste. Grecia: condanna a morte per Koufontinas. Potere e genere. Le prigioni per donne ribelli in Arabia Saudita...",[301,303],{"field":104,"matched_tokens":302,"snippet":295,"value":296},[94],{"field":107,"matched_tokens":304,"snippet":299,"value":299},[93,71],2886833728351371300,{"best_field_score":307,"best_field_weight":308,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":309,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"2211897868288",15,"2886833728351371386",6637,{"collection_name":204,"first_q":33,"per_page":169,"q":33},["Reactive",313],{},["Set"],["ShallowReactive",316],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fCViPgS5xs32JRee2GtoigUd2o0pidVqpgx9mOtR-xK4":-1},true,"/search?query=sciopero+del+26+marzo+2021"]