","gli sciacalli dell'emergenza","post",1586347632,[42,43],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/shock-economy/",[15,17],{"post_content":46,"tags":52},{"matched_tokens":47,"snippet":50,"value":51},[48,49],"Shock","Economy","da Naomi Clein nel libro \u003Cmark>Shock\u003C/mark> \u003Cmark>Economy\u003C/mark>, in cui dimostra come il","La crisi sanitaria legata al Covid-19 ha generato disoccupazione di massa, chiusure di molteplici attività e un enorme dissesto economico, eppure c'è qualcuno che continua a gioire e con rinnovato vigore, come Urbano Cairo e il suo gruppo editoriale, ma anche i marchi della grande distribuzione e i colossi di internet come Amazon. Tutti settori, guardacaso, dove la precarietà dei lavoratori regna sovrana. In un video girato in rete si vede il presidente di La7 e del FC Torino galvanizzare e incoraggiare i suoi investitori elencando i grandi vantaggi aperti dalle misure di contenimento varate dallo Stato: chiusure di attività e reclusione forzata. Una tragedia per i più, una manna dal cielo per i vertici dei grandi gruppi commerciali.\r\nSaranno proprio queste aziende che andranno ad imporsi nel post-pandemia, spazzando via i pesci più piccoli per rimanere gli unici attori nel mercato. La pandemia ha solo accelerato i processi di egemonizzazione del capitale.\r\n\r\nQuesti processi erano già stati descritti da Naomi Clein nel libro \u003Cmark>Shock\u003C/mark> \u003Cmark>Economy\u003C/mark>, in cui dimostra come il capitalismo si rigenera e trova grandi opportunità di espansione laddove si consumano tragedie: disastri ambientali, guerre ed epidemie. Non solo per le opportunità di ricostruzione o riconversione dell'economia, ma come possibilità di far accettare soluzioni politico-economiche inaccettabili prima dello \u003Cmark>shock\u003C/mark>. Il capitalismo predatorio (o meglio necrofago) va pari passo con l'imposizione di politiche sempre più autoritarie e anti-democratiche, è ormai palese come la gestione delle emergenze sia affidata alle forze di sicurezza.\r\n\r\nLa gestione di questa pandemia delinea le prospettive del capitalismo: grandi gruppi a monopolizzare il mercato e una maggior repressione sui cittadini da parte dello Stato. Naturalmente il corso della storia, com'è avvenuto nel1921, si può sovvertire e abbiamo oggi l'opportunità per ridisegnare un futuro completamente diverso\r\nNe parliamo con Giulio Calella autore di \"i benedetti dall'epidemia\" (https://jacobinitalia.it/i-benedetti-dallepidemia/)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/shock-economy.mp3\"][/audio]",[53,55],{"matched_tokens":54,"snippet":15},[],{"matched_tokens":56,"snippet":59},[57,58],"shock","economy","\u003Cmark>shock\u003C/mark> \u003Cmark>economy\u003C/mark>",[61,66],{"field":18,"indices":62,"matched_tokens":63,"snippets":65},[14],[64],[57,58],[59],{"field":67,"matched_tokens":68,"snippet":50,"value":51},"post_content",[48,49],1157451471441625000,{"best_field_score":71,"best_field_weight":72,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":29,"score":73,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":29},"2211897868544",13,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":39,"first_q":17,"per_page":76,"q":17},6,{"facet_counts":78,"found":99,"hits":100,"out_of":232,"page":14,"request_params":233,"search_cutoff":19,"search_time_ms":76},[79,92],{"counts":80,"field_name":89,"sampled":19,"stats":90},[81,83,85,87],{"count":21,"highlighted":82,"value":82},"Voci dall'antropocene",{"count":14,"highlighted":84,"value":84},"congiunzioni",{"count":14,"highlighted":86,"value":86},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":88,"value":88},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":91},4,{"counts":93,"field_name":18,"sampled":19,"stats":98},[94,96],{"count":21,"highlighted":95,"value":95},"voci antropocene",{"count":14,"highlighted":97,"value":97},"Bastioni di Orione",{"total_values":21},5,[101,132,158,186,210],{"document":102,"highlight":116,"highlights":123,"text_match":126,"text_match_info":127},{"comment_count":29,"id":103,"is_sticky":29,"permalink":104,"podcastfilter":105,"post_author":106,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":34,"post_id":103,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_title":111,"post_type":112,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":115},"65087","http://radioblackout.org/podcast/congiunzioni-16-il-guadagno-dellemergenza-3-dicembre/",[84],"bic","«La storia è una cronaca di “shock” – gli shock della guerra, dei disastri naturali, delle crisi economiche – e delle loro conseguenze. Le ripercussioni si configurano nel cosiddetto “capitalismo dei disastri”, nelle “soluzioni” di libero mercato pianificate in risposta a crisi che sfruttano ed esasperano le disuguaglianze esistenti». Chi l'ha detto?\r\n\r\n\r\nCollegamenti con la Sardegna e il Comitato 3e32dell'Aquila.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/congiunzioni-16.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Dicembre 2020","2020-12-03 21:20:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/129543664_207598437614008_4255646373795609733_o-200x110.jpg","Congiunzioni #16 – Il Guadagno dell'Emergenza – [3 Dicembre]","podcast",1607030407,[],[],{"post_content":117},{"matched_tokens":118,"snippet":121,"value":122},[119,57,120],"shock”","economiche","una cronaca di “\u003Cmark>shock”\u003C/mark> – gli \u003Cmark>shock\u003C/mark> della guerra, dei disastri naturali, delle crisi \u003Cmark>economiche\u003C/mark> – e delle loro conseguenze. 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Ma, come spieghiamo nell’Editoriale, cerchiamo di superare la “soggezione” che ci incute la pandemia da Covid-19 rileggendo sotto luce diversa le trasformazioni già avvenute e che stanno avvenendo sotto i nostri occhi.\"\r\n\r\n\r\n \tAbbiamo prima chiamato Nadia Garbellini, docente di economia politica all'università degli studi di Milano Bicocca, per discutere del suo articolo presente sulla rivista \"Pianificazione e controllo dei lavoratori\" dove si ragiona sul ruolo dello stato e la partecipazione operaia nei processi decisionali traendo spunto dalle esperienze del passato.\r\n \tbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Officina-primo-maggio_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \tAbbiamo poi chiamato Mattia Cavani, redattore freelance di ACTA per discutere del suo articolo presente sulla rivista \"Lavori culturali senza rappresentanza?\" dove emerge l’urgenza di organizzare i lavoratori (non solo) autonomi soprattutto nei settori creativi e culturali.\r\n \tbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Officina-primo-maggio_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Mahmoud Hassan Aboutabikh Sicobas Torino/Alessandria sulla manifestazione che si terrà Sabato 15 maggio, ore 15:30,ai cancelli della Miliardo Yida, via Emilia Sud 11, Pontecurone (AL). Nell'appello si legge:\r\n\r\n\r\nLa Miliardo Yida è una fabbrica di riciclaggio dei rifiuti.\r\nSul loro sito ufficiale campeggia uno slogan “Vogliamo dare nuova vita a carta, plastica e materiali di scarto per contribuire ad un mondo migliore”: è la retorica della tanto osannata “economia circolare”, che si fa vanto di generare valore estendendo il ciclo di vita di merci e prodotti.\r\nMa in quali condizioni lavora chi genera questo valore col sudore della propria fronte?\r\nLa verità è che i padroni dell’impianto sfruttano i loro dipendenti obbligandoli a condizioni lavorative pericolose e inaccettabili: aggressioni agli operai, turni massacranti, mancato rispetto dei contratti e delle norme di sicurezza.\r\nPer liberarsi dei lavoratori iscritti al sindacato che si fanno carico di denunciare queste situazioni e di lottare per i propri diritti, il proprietario ha licenziato in blocco 6 di loro.\r\nCredevano di impaurirci, ma il tempo della rassegnazione è finito: gli addetti al trattamento dei rifiuti sono stufi di essere trattati come spazzatura!\r\nIl “mondo migliore” lo faremo resistendo un minuto in più dei padroni nella battaglia per il reintegro dei 6 licenziati, per la messa a norma dello stabilimento, per il diritto a organizzarsi in un sindacato, per mettere fine a vessazioni e maltrattamenti!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Mahmood-Sicobas-su-presidio-Pontecurone.mp3\"][/audio]","12 Maggio 2021","2021-05-13 13:18:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/art1-ARPAIA_privati-e-statali-colore-1024x744-1-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 11/05/2021",1620836652,[],[],{"post_content":147},{"matched_tokens":148,"snippet":149,"value":150},[48],"fabbrica e lo trovi qui): \"\u003Cmark>Shock\u003C/mark> and awe: così Naomi Klein","I primi due approfondimenti gli abbiamo fatti sul progetto officina primo maggio portale di inchiesta, saggi e documenti dove si può leggere gratuitamente il secondo numero della rivista (il primo è stato presentato su radio fabbrica e lo trovi qui): \"\u003Cmark>Shock\u003C/mark> and awe: così Naomi Klein descriveva l’effetto e l’intenzione del “capitalismo dei disastri”. 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\r\n\r\nBastioni di Orione con Manuele Giordana giornalista di grande esperienza ,racconta della situazione in Myanmar dove la repressione della giunta militare s'intensifica con l'uso indiscriminato dell'aviazione ,provocando decine di morti .L'opposizione armata alla giunta è divisa sopratutto fra le milizie etniche in particolare i Karen ,mentre continua nelle città la campagna di omicidi mirati contro i rapresentanti del potere militare.Le condizioni di miseria della popolazione stretta fra guerra civile e crisi economica peggiorano , il caso della città del vizio di Sawe Koko ci racconta anche degli investimenti cinesi e il sostegno militare russo alla giunta .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/BASTIONI-270423-MYANMAR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles ci soffermiamo sul ruolo di mediazione della Cina rispetto alla guerra russo ucraina,la telefonata tra Xi e Zelenskyj e le prospettive di tregua ,l'interesse cinese ad una stabilizzazione che favorirebbe i suoi commerci con l'Ucraina ,il rafforzamento di un blocco euroasiatico con l'implementazione degli organismi di collaborazione e scambi commerciali in Asia,la tendenza ad utilizzare lo yuan come valuta di riferimento,le dichiarazioni ad effetto sulle ex repubbliche sovietiche da parte dell'ambasciatore cinese a Parigi poi rettificate.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/BASTIONI-270423-SABRINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Giuliano Garavini professore all'universita di Roma Tre storico esperto di politiche energetiche , riprendiamo la nostra riflessione sul processo di dedollarizzazione e la crisi del \"Washington consensus\" , partendo dalle politiche di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve americana nel 1979 il cosiddetto \" Volker shock\" ,il confronto con la fase inflazionista che stiamo vivendo e gli effetti sulla stabilità del dollaro 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clima: un bilancio ecologico sociale del 2020 -facciamo qualche riflessione sul rapporto acclarato tra territori impregnati di smog, cambiamento climatico e incidenza della mortalità da Covid-19.\r\n\r\nPassando in rassegna alcuni studi dell'anno appena trascorso, e prendendo in esame soprattutto il caso lombardo - dove la mortalità ha toccato in media i 240 decessi per 100.000 abitanti (più del doppio della media nazionale) - tentiamo un ragionamento complessivo sull'impatto delle nocività che covano nella pianura padana, uno dei territori più inquinati del continente europeo, segnato da alcuni fattori di devastazione ambientale alquanto significativi: smog (e relativa alta concentrazione di PM10 e PM2.5), consumo di suolo, scarsa attuazione di politiche efficaci per la mobilità dolce e proliferare di allevamenti intensivi.\r\n\r\nSe lo shock della prima ondata aveva posto qualche segnale di ripensamento collettivo su un modello economico e sociale insostenibile - nella percezione 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DALL’ANTROPOCENE – (ANNO II #7) – 11/01/21",1610646665,[199],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[95],{"post_content":202},{"matched_tokens":203,"snippet":204,"value":205},[57],"di allevamenti intensivi.\r\n\r\nSe lo \u003Cmark>shock\u003C/mark> della prima ondata aveva posto","A partire da un sintetico contributo del collettivo milanese Off Topic Lab - Inquinamento, CoVid-19 e clima: un bilancio ecologico sociale del 2020 -facciamo qualche riflessione sul rapporto acclarato tra territori impregnati di smog, cambiamento climatico e incidenza della mortalità da Covid-19.\r\n\r\nPassando in rassegna alcuni studi dell'anno appena trascorso, e prendendo in esame soprattutto il caso lombardo - dove la mortalità ha toccato in media i 240 decessi per 100.000 abitanti (più del doppio della media nazionale) - tentiamo un ragionamento complessivo sull'impatto delle nocività che covano nella pianura padana, uno dei territori più inquinati del continente europeo, segnato da alcuni fattori di devastazione ambientale alquanto significativi: smog (e relativa alta concentrazione di PM10 e PM2.5), consumo di suolo, scarsa attuazione di politiche efficaci per la mobilità dolce e proliferare di allevamenti intensivi.\r\n\r\nSe lo \u003Cmark>shock\u003C/mark> della prima ondata aveva posto qualche segnale di ripensamento collettivo su un modello \u003Cmark>economico\u003C/mark> e sociale insostenibile - nella percezione diretta di un miglioramento della qualità dell'aria e delle acque (per l'impatto del lockdown) - la \"ripresa\"-apertura estiva ha determinato un recupero-peggioramento con 89 giornate di sforamento dei limiti di particolato (contro le 69 dell'anno precedente), complice la patologica diminuzione di precipitazioni dovuta al climate change.\r\n\r\nDi fronte a sfide sempre più radicali e urgenti, la compagine istituzionale (si prende qui il caso milanese ma vale per tutto il territorio nazionale) si limita a timide campagne di greenwashing, mentre c'è il disperato bisogno d'imporre di uno \"stato di emergenza climatica sociale\" dal basso.\r\n\r\nAi microfoni di Voci dall'Antropocene, Teo di OffTopicLab\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/Voci_II_2021_7.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[207],{"field":67,"matched_tokens":208,"snippet":204,"value":205},[57],{"best_field_score":184,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":29,"score":185,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":131},{"document":211,"highlight":223,"highlights":228,"text_match":182,"text_match_info":231},{"comment_count":29,"id":212,"is_sticky":29,"permalink":213,"podcastfilter":214,"post_author":15,"post_content":215,"post_date":216,"post_excerpt":34,"post_id":212,"post_modified":217,"post_thumbnail":218,"post_title":219,"post_type":112,"sort_by_date":220,"tag_links":221,"tags":222},"58287","http://radioblackout.org/podcast/dentro-la-pandemia-voci-dallantropocene-15-16-03-20/",[82],"Mentre l’Italia è completamente bloccata da un’intera settimana e non si vede minimamente la fine di questa chiusura quasi totale ci pare utile sottolineare che siamo di fronte a un “fatto sociale totale” e che il contagio è diventato una sorta di incubo da cui non ci si sveglia. \r\nDal mondo le reazioni sono diverse. Da una parte si registra il ritardo e l’esitazione nel bloccare la vita economica degli stati-nazione, dall’altro le resistenze che cedono con l’avanzare del contagio. \r\nLa gamma delle reazioni politiche possibili sembra polarizzata tra la soluzione cinese e quella britannica. La prima imperniata sopra un’ideologia che vuole il paese come un corpo unico che come tale si difende. La seconda è l’incarnazione più coerente del darwinismo sociale, dove la società come diceva la Tatcher non esiste… non è che una somma di i individui con interessi divergenti in competizione tra loro e si valuta il lockdown come inaccettabile sotto il piano del rapporto costi (sterline) / benefici (vite umane).\r\nCosì, l’epidemia, come ogni momento straordinario, ha finito col distillare più verità su come funzionino le nostre società, di qualunque normalità. L’incubo del controllo digitale che è ormai la norma delle nostre comunicazioni, tutte mediate da piattaforme che tendono a schedare, quando va bene, le nostre abitudini di consumo… le carceri che esplodono mostrano che quelle discariche sociali sovraffollate sono uno dei massimi regolatori della nostra normalità, l’individuo che scopre nell’isolamento materiale di aver bisogno degli altri, che non ce la può fare da solo e contemporaneamente dagli altri è inesorabilmente separato, la politica che cerca di riprendersi il suo spazio a discapito dell’economico ma quello spazio, che potremmo dire istituzionale, è al momento disponibile solo per governare l’emergenza non certo per imporre alla cose un corso differente… quella sarà la partita, a partire da una nuova consapevolezza dei propri bisogni che contraddittoriamente emerge è che al momento è impossibilitata a diventare “sociale”.\r\nCi chiediamo cosa resterà dello shock emotivo e dei suoi effetti, resta un grande punto interrogativo sulla capacità di tenuta delle classi meno attrezzate. Sappiamo che sono molteplici oggi le categorie a risparmio 0. Quanto tempo può passare prima che emergano queste contraddizioni sotto il refrain abbastanza abusato della concordia e della solidarietà nazionale? Quanto tempo si può resistere senza lavorare, senza che entrino soldi in casa? A certi livelli della gerarchia sociale, lo sappiamo, molto poco.\r\nLa pandemia prosegue il suo corso inesorabile, si tratta solo di diluire il contagio più possibile e la retorica da “stato di guerra”, dovuto al rapido riempirsi degli ospedali e al possibile collasso delle terapie intensive, impedisce, in nome dell’unità e della mobilitazione totale, di levare la voce per dire che NON siamo di fronte a una catastrofe naturale inevitabile e che un mondo organizzato su altre priorità che non siano i profitti ad ogni costo avrebbe più chance di fronte ai nuovi virus, che tra l’altro sarebbero meno e circolerebbero meno facilmente, oltre che sulla risposta che siamo in grado di mettere in campo per salvare più vite possibile.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/voci_15a.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2020","2020-03-18 21:45:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/6756968419_4e0231b611_o-200x110.jpg","Dentro la pandemia – VOCI DALL’ANTROPOCENE #15 – 16/03/20",1584567929,[199],[95],{"post_content":224},{"matched_tokens":225,"snippet":226,"value":227},[176],"l’esitazione nel bloccare la vita \u003Cmark>economica\u003C/mark> degli stati-nazione, dall’altro le resistenze","Mentre l’Italia è completamente bloccata da un’intera settimana e non si vede minimamente la fine di questa chiusura quasi totale ci pare utile sottolineare che siamo di fronte a un “fatto sociale totale” e che il contagio è diventato una sorta di incubo da cui non ci si sveglia. \r\nDal mondo le reazioni sono diverse. 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L’incubo del controllo digitale che è ormai la norma delle nostre comunicazioni, tutte mediate da piattaforme che tendono a schedare, quando va bene, le nostre abitudini di consumo… le carceri che esplodono mostrano che quelle discariche sociali sovraffollate sono uno dei massimi regolatori della nostra normalità, l’individuo che scopre nell’isolamento materiale di aver bisogno degli altri, che non ce la può fare da solo e contemporaneamente dagli altri è inesorabilmente separato, la politica che cerca di riprendersi il suo spazio a discapito dell’economico ma quello spazio, che potremmo dire istituzionale, è al momento disponibile solo per governare l’emergenza non certo per imporre alla cose un corso differente… quella sarà la partita, a partire da una nuova consapevolezza dei propri bisogni che contraddittoriamente emerge è che al momento è impossibilitata a diventare “sociale”.\r\nCi chiediamo cosa resterà dello \u003Cmark>shock\u003C/mark> emotivo e dei suoi effetti, resta un grande punto interrogativo sulla capacità di tenuta delle classi meno attrezzate. 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A certi livelli della gerarchia sociale, lo sappiamo, molto poco.\r\nLa pandemia prosegue il suo corso inesorabile, si tratta solo di diluire il contagio più possibile e la retorica da “stato di guerra”, dovuto al rapido riempirsi degli ospedali e al possibile collasso delle terapie intensive, impedisce, in nome dell’unità e della mobilitazione totale, di levare la voce per dire che NON siamo di fronte a una catastrofe naturale inevitabile e che un mondo organizzato su altre priorità che non siano i profitti ad ogni costo avrebbe più chance di fronte ai nuovi virus, che tra l’altro sarebbero meno e circolerebbero meno facilmente, oltre che sulla risposta che siamo in grado di mettere in campo per salvare più vite possibile.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/voci_15a.mp3\"][/audio]",[229],{"field":67,"matched_tokens":230,"snippet":226,"value":227},[176],{"best_field_score":184,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":29,"score":185,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":131},6637,{"collection_name":112,"first_q":17,"per_page":76,"q":17},["Reactive",235],{},["Set"],["ShallowReactive",238],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fcfC9bB-GL-xfplQYFqjhttwQSwrFdZEWgSPXzLVfc7o":-1},true,"/search?query=shock+economy"]