","La strage dell'amianto: il mesotelioma di seconda generazione","post",1508005143,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/amianto/","http://radioblackout.org/tag/asbesto/","http://radioblackout.org/tag/mesotelioma/","http://radioblackout.org/tag/seconda-generazione/","http://radioblackout.org/tag/smaltimento-fibre/",[17,15,19,23,21],{"post_content":56,"tags":61},{"matched_tokens":57,"snippet":59,"value":60},[58],"smaltimento","battendo da anni per ottenere \u003Cmark>smaltimento\u003C/mark> e giustizia, non si capisce","In questi ultimi giorni da più parti si riscontra un rinnovato interesse per le affezioni della pleura a causa dell'asbesto sparpagliato avventatamente dall'uomo nell'ultimo secolo: un incontro a Roma il 9 ottobre tra associazioni, Inail (in confitto di interesse e a cui il governo delega tutte le decisioni in materia) in preparazione di una terza conferenza nazionale governativa prevista per fine novembre a Casale (probabilmente per motivi elettorali, perché può essere utile mostrare interesse a un problema che sta coinvolgendo così tante persone con la sensazione di essere stati vittime di un'inaccettabile ingiustizia). Probabilmente per questa ragione i mezzi di informazione hanno in modi diversi coperto l'argomento: su Rainews24 Emanuela Bonchino ha realizzato un reportage sui casi – di cui si attende il picco entro un lustro – di mesotelioma insorgente nella seconda generazione dei criminalmente esposti all'amianto: cioè quelli familiari che vivevano con i lavoratori (e i loro vestiti intrisi di spore di amianto); è stato organizzato un convegno (Amianto problema irrisolto, a cui non sono state invitate le associazioni che si stanno battendo da anni per ottenere \u003Cmark>smaltimento\u003C/mark> e giustizia, non si capisce come mai – o meglio si comprende come sempre molto bene trattandosi di cgil-cisl-uil, che finora non hanno fatto niente su questo fronte) sulle morti per amianto a causa di lavori svolti senza protezione e senza informazione adeguata; su \"zeroincondotta\" si può trovare un altro aspetto dell'invasività amiantifera: gli usi attuali di rivestimenti di tubature in strutture nuove. Ma anche per quel che riguarda l'ambiente si può leggere un bell'articolo su Biancavilla, redatto questa settimana da Marina Forti su \"l'Internazionale\" su un caso di amianto contenuto nella montagna e che ha prodotto molte morti per asbestosi ultimamente, probabilmente per modalità di lavoro innovative che hanno alterato gli equilibri del comune etneo.\r\n\r\nPer capirne di più sia come modalità di estensione dell'emergenza sociale, medica e nazionale abbiamo chiesto a Michele Michelino di approfondire cifre, dati, analisi, prospettive...\r\n\r\nMesotelioma di II generazione",[62,64,66,68,70],{"matched_tokens":63,"snippet":17},[],{"matched_tokens":65,"snippet":15},[],{"matched_tokens":67,"snippet":19},[],{"matched_tokens":69,"snippet":23},[],{"matched_tokens":71,"snippet":73},[58,72],"fibre","\u003Cmark>smaltimento\u003C/mark> \u003Cmark>fibre\u003C/mark>",[75,81],{"field":24,"indices":76,"matched_tokens":78,"snippets":80},[77],4,[79],[58,72],[73],{"field":82,"matched_tokens":83,"snippet":59,"value":60},"post_content",[58],1157451471441625000,{"best_field_score":86,"best_field_weight":87,"fields_matched":88,"num_tokens_dropped":35,"score":89,"tokens_matched":88,"typo_prefix_score":35},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":46,"first_q":21,"per_page":92,"q":21},6,{"facet_counts":94,"found":139,"hits":140,"out_of":557,"page":14,"request_params":558,"search_cutoff":25,"search_time_ms":167},[95,114],{"counts":96,"field_name":111,"sampled":25,"stats":112},[97,99,101,103,105,107,109],{"count":88,"highlighted":98,"value":98},"black holes",{"count":88,"highlighted":100,"value":100},"liberation front",{"count":14,"highlighted":102,"value":102},"arsider",{"count":14,"highlighted":104,"value":104},"anarres",{"count":14,"highlighted":106,"value":106},"radionotav",{"count":14,"highlighted":108,"value":108},"ponte radio",{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"stakka stakka","podcastfilter",{"total_values":113},7,{"counts":115,"field_name":24,"sampled":25,"stats":137},[116,118,120,122,124,126,128,130,132,135],{"count":27,"highlighted":117,"value":117},"inquinamento",{"count":77,"highlighted":119,"value":119},"ecologia",{"count":77,"highlighted":121,"value":121},"Ambiente",{"count":77,"highlighted":123,"value":123},"sud italia",{"count":77,"highlighted":125,"value":125},"radio cane",{"count":77,"highlighted":127,"value":127},"RIFIUTI TOSSICI",{"count":77,"highlighted":129,"value":129},"smaltimento rifiuti",{"count":77,"highlighted":131,"value":131},"Salvatore Paolo DeRosa",{"count":133,"highlighted":134,"value":134},3,"carcere",{"count":133,"highlighted":136,"value":136},"lotta armata",{"total_values":138},232,9,[141,169,195,218,249,281],{"document":142,"highlight":156,"highlights":160,"text_match":164,"text_match_info":165},{"comment_count":35,"id":143,"is_sticky":35,"permalink":144,"podcastfilter":145,"post_author":146,"post_content":147,"post_date":148,"post_excerpt":41,"post_id":143,"post_modified":149,"post_thumbnail":150,"post_title":151,"post_type":152,"sort_by_date":153,"tag_links":154,"tags":155},"63553","http://radioblackout.org/podcast/pannelli-solari-ed-il-problema-del-loro-smaltimento/",[100],"liberationfront","Che fine fanno i pannelli solari quando terminano il proprio ciclo di vita?\r\n\r\nQuesta tecnologica energetica, che da molti viene definita “fonte d’energia pulita” e che sempre più viene utilizzata in tutto il mondo, rivela la propria faccia inquinante nel momento in cui si affronta il problema del suo riciclo. Attualmente le sue varie componenti (ovvero materiali come alluminio, silicio, vetro e rame) hanno necessità di essere smaltite con dei procedimenti chimici o elettrici avanzati, che non sono ancora stati adottati da molti paesi nel mondo, i quali ancora esitano a coordinarsi tra loro e a prendere delle decisioni incisive in materia. Si stima che, entro il 2050, 78 milioni di tonnellate di pannelli solari smetteranno di funzionare, ed il pianeta genererà 6 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici solari all’anno. La situazione attuale, che consta di poche aziende a livello internazionale specializzate nel recupero di questi materiali (che consentono un riciclo modesto di volumi all’ora), si rivela dunque insostenibile se non vi sarà un cambiamento radicale. Come gli altri rifiuti che appartengono all’e-waste (spazzatura elettronica), anche i pannelli solari andranno ad aggiungersi alle insormontabili discariche di questi prodotti che vengono esportati e scaricati nei paesi più poveri, creando malattie e disagi sociali.\r\n Un’altra forma di energia “green” è rappresentata dall’idroelettrico, che, per quanto fonte rinnovabile, crea spesso degli impatti ambientali e dei problemi per le popolazioni locali non indifferenti, soprattutto quanto si parla di importanti progetti come mega-dighe. È questo il caso della centrale idroelettrica prevista in Indonesia nella zona di Tapanuli (isola di Sumatra), che con un investimento estero di 1,6 miliardi di dollari prevede di funzionare con una potenza di 510MW. Il progetto fa parte del cosiddetto “Belt and Road”, un insieme di 7000 mega-opere infrastrutturali da costruire in tutto il mondo, finanziato da diverse società cinesi.\r\nLa costruzione dell’impianto di Tapanuli mette a serio rischio d’estinzione l’autoctona specie di oranghi (appena scoperta nel 2017), la tigre di Sumatra ed il pangolino di Sunda. 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Dallo sfruttamento dei migranti, alle merci che corrono in giro per il mondo in cerca della manodopera meno cara, a guerre e controllo delle risorse, alla distruzione del territorio, di tutti i territori, al peggioramento delle condizioni di vita di tutti noi obbligati a stare al passo del più veloce, del più connesso, da cui anche la diffusione pandemica di nuovi virus… queste e tante altre le cose ricordate a cittadini e commercianti di susa, anche loro schiacciati dalle dinamiche di globalizzazione di cui il Tav è senz’altro un elemento.\r\n\r\nFinito la manifestazione alle ore 18:30 ci siamo diretti all’assembramento in sostegno dei mulini a Giaglione, prima di risalire al campeggio per cenare.\r\n\r\nStamani abbiamo avuto notizia di un brusco risveglio per le truppe di occupazione ad Avigliana all’hotel Ninfa. Un gruppo di persone in modo discreto si sono ritrovate sotto al noto hotel per risvegliare rumorosamente le forze dell’ordine, che già dormivano. Ora tarda, circa l’una o una e mezza. Poco dopo le luci delle camere erano tutte accese. Saluti!\r\n\r\nSempre stamattina tour di autoformazione per presidi e luoghi di futuri cantieri in Valle.\r\n– Prima tappa colazione al presidio di San Didero. Il comitato locale ci ha accompagnato al vecchio autoporto illustrando la situazione, e i lavori attuali (Terna) e futuri (Sitaf-Telt).\r\n– Seconda tappa cava di Caprie. Abbiamo visto uno dei luoghi di presunto smaltimento dei materiali di risulta di Chiomonte-Salbertrand.\r\nIL TRONCONE DI BINARIO ATTUALMENTE IN DISUSO È STATO DIVELTO.\r\nChiaro il segnale: anche in pieno giorno è possibile a tutti di inceppare la macchina del tav. E’ qui, di fianco a noi, dappertutto, come noi. Venite pure, non ci troverete impreparati, immobili, impauriti.\r\n– Terza tappa: presidio di Susa-San Giuliano. 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Infatti se i primi possono godere delle innovazioni legate all’industria green, al resto dal mondo rimangono gli avanzi, ovvero il mercato del riciclaggio e smaltimento dei rifiuti.\r\n\r\nGran parte dei rifiuti occidentali finiscono nelle discariche di paesi più svantaggiati, contribuendo ad avvelenare l’aria e le falde acquifere su cui sono site, e non è un caso che il maggior numero delle vittime dell’inquinamento provenga proprio dai paesi dove questo commercio è più sviluppato. Non solo, quel che noi consideriamo vecchio o rotto lo gettiamo, mentre altrove trova nuova vita, ma con i rischi che ciò comporta, come nel caso delle stufe a legna che riscaldano le case e le baracche di miliardi di famiglie nel globo, ma sono tra le prime cause di malattie polmonari. Infine i rifiuti elettronici che vengono bruciati per ricavarne rame, oro e altri metalli di cui sono composti. Vere e proprie città di immondizie che sono l’unico sostentamento e la prima causa di morte per intere comunità.\r\n\r\nNei paesi più sviluppati ed economicamente più ricchi è la solitudine ad attanagliare la vita di milioni di persone, basti pensare che l’Inghilterra ha dovuto creare un ministero apposito per controllare quella che viene definita una vera e propria epidemia di solitudine.\r\n\r\nBauman cerca le radici di questo malessere nella de-regolamentazione dei mercati, nell’incertezza salariale, nella disgregazione delle famiglie, nella liquidità sentimentale, nella mancanza di immaginari alternativi; tutto questo crea apatia, incertezza, indifferenza ed un crescente distacco gli uni dagli altri. 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Vere e proprie città di immondizie che sono l’unico sostentamento e la prima causa di morte per intere comunità.\r\n\r\nNei paesi più sviluppati ed economicamente più ricchi è la solitudine ad attanagliare la vita di milioni di persone, basti pensare che l’Inghilterra ha dovuto creare un ministero apposito per controllare quella che viene definita una vera e propria epidemia di solitudine.\r\n\r\nBauman cerca le radici di questo malessere nella de-regolamentazione dei mercati, nell’incertezza salariale, nella disgregazione delle famiglie, nella liquidità sentimentale, nella mancanza di immaginari alternativi; tutto questo crea apatia, incertezza, indifferenza ed un crescente distacco gli uni dagli altri. Distanza alimentata dagli apparecchi virtuali che hanno di fatto creato una delega della personalità umana e un’alternativa alle persone in carne e ossa, stravolgendo le nostre abitudini e il modo di rapportarci.\r\n\r\nIl genere umano ha dichiarato una guerra totale alla solitudine: laddove non arrivano l’esaltazione dell’io e i rapporti gerarchici, arriva il conformismo e l’irresponsabilità della folla, ormai unica dimensione alternativa alla solitudine. A chi non può o non vuole accettare questo tipo di società non rimane che la prigionia, reale o apparente che sia, come succede sempre più spesso in Giappone, dove gli anziani preferiscono la galera all’abbandono e alcuni giovani, detti Hikikomori, scelgono di escludersi totalmente dalla vita reale auto-relegandosi in casa, senza incontrare nessuno per lunghi periodi, abbandonando la scuola e ogni tipo di attività che non sia legata a uno schermo. Eppure chi crede che questa sia una moda, o ad una malattia, non vede che dietro questi comportamenti si cela un rifiuto dei valori e delle istituzioni contemporanee.\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/solit.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[246],{"field":82,"matched_tokens":247,"snippet":243,"value":244},[58],{"best_field_score":166,"best_field_weight":193,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":194,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":35},{"document":250,"highlight":272,"highlights":277,"text_match":164,"text_match_info":280},{"comment_count":35,"id":251,"is_sticky":35,"permalink":252,"podcastfilter":253,"post_author":104,"post_content":254,"post_date":255,"post_excerpt":41,"post_id":251,"post_modified":256,"post_thumbnail":257,"post_title":258,"post_type":152,"sort_by_date":259,"tag_links":260,"tags":266},"26365","http://radioblackout.org/podcast/lazzaro-ne-in-clarea/",[104],"La scorsa settimana è stato arrestato ed è ai domiciliari Ferdinando Lazzaro. L'accusa? Turbativa d'asta. Era falsa la fidejussione con la quale l'ex titolare della fallita Italcoge, si comprò un ramo d'azienda, costituendo l'Italcostruzioni, che ereditò l'appalto per lavori al cantiere di Chiomonte. E' lui l'anima nera del Consorzio Valsusa, costituito per mettere mano e bocca nell'affare TAV.\r\nLazzaro subì anche qualche sabotaggio ai mezzi della sua ditta. Era l'estate del 2013. Fu allora che Lazzaro divenne un'icona mediatica. Era sempre in TV a piangere e bussare per avere risarcimenti superiori a quelli che gli avrebbe dato l'assicurazione.\r\n\r\nPer i No Tav l'imprenditore segusino era già salito agli onori delle cronache il 27 giugno del 2011. Era sua la ruspa scortata da migliaia di agenti che abbattè la barricata lungo l'autostrada, dando il via allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena.\r\nSulla \"pinza\" che ondeggiò a lungo pericolosamente sulle teste dei No Tav arrampicati sulla barricata, c'era lo stemma dell'Italcoge. Un mese dopo, era il 28 luglio del 2011, l'Italcoge fallì. Ora sappiamo che la Fenice che sorse dalle sue ceneri era figlia di una truffa. Grazie alla falsa fidejussione - e all'assenza di controlli veri sull'asta - Ferdinando Lazzaro costituì Italcostruzioni. La nuova società ereditò i mezzi, le autorizzazioni al trasporto conto terzi e ad operare in ambito ambientale, le certificazioni antimafia per partecipare ad appalti e lavori pubblici.\r\n\r\nIl nome di Lazzaro era già comparso nelle inchieste sull'ndrangheta in Piemonte, anche se in quel caso se la cavò per il rotto della cuffia.\r\n\r\nVale la pena cercare di capire il ruolo di Lazzaro nel sistema Tav e i suoi rapporti con Ltf. Una buona guida sono le carte dell'inghiesta sulla 'ndrangheta \"San Michele\". Citiamo in merito qualche stralcio dell'articolo pubblicato qualche mese fa dal settimanale l\"Espresso\":\r\n\r\n“Giovanni Toro, una delle figure centrali dell’indagine, entra nell’affare alta velocità grazie a Ferdinando Lazzaro, che aveva ottenuto in appalto dal committente Ltf-Lione Torino i lavori di preparazione del cantiere, dove si doveva svolgere lo scavo del tunnel esplorativo di Chiomonte.\" (...) \"Inizialmente la ditta di Lazzaro si chiama Italcoge. Con questa ottiene la commessa. Poi però Italcoge fallisce. Ma «Lazzaro continuava di fatto a occuparsi del cantiere avvalendosi proprio di Toro», scrive il giudice delle indagini preliminare che ha firmato l’ordinanza.\r\n\r\n(...) \"Lazzaro negli atti è indicato come uno degli interlocutori principali di Rfi, Rete ferroviaria italiana, e Ltf. «Alcune conversazioni intercettate dimostravano sia l’influenza esercitata da Lazzaro in seno al consorzio Valsusa, che di fatto considerava di sua proprietà, sia il ruolo di unico interlocutore della committente Ltf», scrivono i magistrati. «Prendiamo tutto noi, Nando», si sente in una delle intercettazioni. E Lazzaro conferma: «Prendiamo tutto noi». Tra gennaio e marzo 2012 poi il titolare di Italcostruzioni cerca «di fare entrare Toro all’interno del Consorzio Valsusa».\r\n\r\nMentre Giovanni Toro però è indagato per concorso esterno con il clan crotonese, Lazzaro è soltanto inquisito per smaltimento illecito dei rifiuti di cantiere. Scarti, hanno assicurato gli inquirenti in conferenza stampa, che non c’entrano con il sito di Chiomonte. Ma su questo le verifiche dovranno continuare. Anche perché in un passaggio dell’ordinanza Toro fa riferimento a dei rifiuti da smaltire reimpiegandoli nei lavori Tav.\r\n\r\nÈ stato Ferdinando Lazzaro quindi, secondo le indagini, a portare Toro nel cantiere più contestato d’Italia. Anche se a Toro mancavano le autorizzazioni. Infatti, Toro, agitato perché non sapeva da dove far passare i suoi camion, privi delle necessarie autorizzazioni, si sentiva rispondere da Lazzaro che per i permessi ci avrebbe pensato lui: «Lo faccio attraverso la Prefettura, gli dico che dobbiamo asfaltare, è urgente, che dobbiamo passare per forza da lì… mi devi mandare le targhe per email o per fax come vuoi». E, in altri dialoghi, a Toro viene chiesto di inviare in cantiere una «pala gommata».\r\n\r\nL’imprenditore sotto inchiesta per connivenza con la ‘ndrangheta avrebbe parlato con un certo Elia di Ltf. «Toro riferiva di aver ricevuto da Elia la richiesta di posare 12 centimetri di asfalto poiché sarebbero stati effettuati dei controlli con i carotaggi». Questo è motivo di discussione tra Lazzaro e Toro in quanto i patti erano diversi. Lo strato di asfalto doveva essere di 8. Inoltre emerge dalla stessa telefonata che sul fondo erano stati stesi soltanto due centimetri di materiale e l’asfalto avrebbe avuto difficoltà ad aderire: «Tu speri che si attaccano 2 centimetri di fresato? Una bella minchia». Lazzaro però lo tranquillizza, rassicurandolo sul fatto che erano d’accordo con Elia che ne bastavano dieci di centimetri perché «i carotaggi sarebbero stati fatti solo nei punti dove c’era più materiale».\r\n\r\nDialoghi che mostrano l’interesse pieno di Toro nei lavori Tav. Il fatto che emerge, e che dovrebbe far riflettere sulla sicurezza del cantiere, è che gli investigatori non hanno trovato traccia di contratti registrati tra Toro, Italcostruzioni o Ltf. Il che vuol dire, secondo gli inquirenti, che l’azienda ha lavorato sotto gli occhi dei militari che presidiavano il sito senza un pezzo di carta che certificasse la sua presenza. Tra le oltre 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare c’è anche un commento di Toro sulla qualità della posa dell’asfalto, secondo lui fatta «con modalità approssimative».\r\n\r\n[…] Delle imprese Toro e Lazzaro però c’era anche traccia nei documenti sequestrati ai militanti No Tav. Bollati come terroristi che accumulavano materiale chissà per quale scopo criminale. Oggi invece la storia sembra un po’ diversa: facevano lavoro di controinformazione.”\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Alberto Perino, da anni nel mirino della Procura torinese il il suo puntuale lavoro di informazione.\r\nUna buona occasione per fare il punto su questa vicenda e per discutere delle possibilità di autogestione territoriale, che la storia del movimento No Tav dimostra possibile, al di là del perdurare dell'illusione elettorale.\r\n\r\nAscolta la diretta con Alberto:\r\n\r\n2014 11 14 lazzaro perino","21 Novembre 2014","2018-10-28 23:15:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/sabotav-200x110.jpg","Lazzaro-ne in Clarea",1416583493,[261,262,263,264,265],"http://radioblackout.org/tag/ndrangheta/","http://radioblackout.org/tag/ferdinando-lazzaro/","http://radioblackout.org/tag/imprenditori-tav/","http://radioblackout.org/tag/italcoge/","http://radioblackout.org/tag/italcostruzioni/",[267,268,269,270,271],"'ndrangheta","Ferdinando Lazzaro","imprenditori Tav","italcoge","Italcostruzioni",{"post_content":273},{"matched_tokens":274,"snippet":275,"value":276},[58],"Lazzaro è soltanto inquisito per \u003Cmark>smaltimento\u003C/mark> illecito dei rifiuti di cantiere.","La scorsa settimana è stato arrestato ed è ai domiciliari Ferdinando Lazzaro. 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Un mese dopo, era il 28 luglio del 2011, l'Italcoge fallì. Ora sappiamo che la Fenice che sorse dalle sue ceneri era figlia di una truffa. Grazie alla falsa fidejussione - e all'assenza di controlli veri sull'asta - Ferdinando Lazzaro costituì Italcostruzioni. La nuova società ereditò i mezzi, le autorizzazioni al trasporto conto terzi e ad operare in ambito ambientale, le certificazioni antimafia per partecipare ad appalti e lavori pubblici.\r\n\r\nIl nome di Lazzaro era già comparso nelle inchieste sull'ndrangheta in Piemonte, anche se in quel caso se la cavò per il rotto della cuffia.\r\n\r\nVale la pena cercare di capire il ruolo di Lazzaro nel sistema Tav e i suoi rapporti con Ltf. Una buona guida sono le carte dell'inghiesta sulla 'ndrangheta \"San Michele\". 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Il fatto che emerge, e che dovrebbe far riflettere sulla sicurezza del cantiere, è che gli investigatori non hanno trovato traccia di contratti registrati tra Toro, Italcostruzioni o Ltf. Il che vuol dire, secondo gli inquirenti, che l’azienda ha lavorato sotto gli occhi dei militari che presidiavano il sito senza un pezzo di carta che certificasse la sua presenza. Tra le oltre 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare c’è anche un commento di Toro sulla qualità della posa dell’asfalto, secondo lui fatta «con modalità approssimative».\r\n\r\n[…] Delle imprese Toro e Lazzaro però c’era anche traccia nei documenti sequestrati ai militanti No Tav. Bollati come terroristi che accumulavano materiale chissà per quale scopo criminale. 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Salvatore Paolo De Rosa, ricercatore indipendente e da anni attento osservatore del sistema economico di gestione dei rifiuti, spiega come e perché la gigantesca produzione di rifiuti civili e industriali abbia accompagnato passo passo il dispiegarsi delle relazioni di potere e di classe del capitalismo industriale, e come il suo apogeo sia raggiunto oggi nell’autentico “colonialismo tossico” dominante il mondo che abbiamo di fronte, ove i Paesi “avanzati”, nei quali la green econonomy alligna su una “nuova coscienza ecologica”, destinano i loro “avanzi” – un carico, per loro stessa definizione insostenibile, di rifiuti d’ogni tipo – ad ampie zone “arretrate” del mondo che fungono da loro discariche.\r\n\r\nIn questo quadro, è alquanto singolare che, nel Nord come nel Centro Italia, all’ormai secolare sistema, divenuto troppo costoso, delle “terre dei fuochi” si opponga un alternativo ma ben sperimentato “sistema a roghi diffusi”, accesi in appositi e temporary “capannoni da rogo” usa-e-getta: esso è sì il velenoso lascito di quella stessa economia che ha nel capannone l’orrido luogo d’esercizio della sua tirannide e che da sempre si è votata a far affogare i viventi nella merda del suo imperituro disfacimento, ma ora essa cerca di ottimizzare i costi di cotanta brutale expertise inventando e facendo proliferare piccoli temporary Sud nei capannoni assurti a perfette “scene del crimine ecologico”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rifiuti-tossici-Sud-Italia_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 7 ore 20,00 - Puzza di città - Torino non è New York 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nGuida galattica per visitatori spaziali, suoni, musiche, distorsioni e visioni dai mondi sommersi delle città, per un ucronia del futuro prossimo\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Puzza-di-città-Torino-non-è-New-York.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 7 ore 23,30 - Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 49 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Lrwd-Mixtape-tribute-to-Turin-Open-Medium_49.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 8 ore 09,00 - Tutta colpa dei padroni? 4 9 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\n“Tutta colpa dei padroni?” è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i “contratti mostro”, come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos’è lo sciopero e come si fa.\r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Cos’è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l’ha inventato? Cosa c’entrano le cooperative?\r\nEcco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Tutta-colpa-dei-padroni-n.4_9.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 8 ore 10,00 - Psychotronic Radio vol.4 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.4_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 8 ore 13,30 - Fratture: Contro la guerra alle droghe 29 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Fratture-Contro-la-guerra-alle-droghe.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","3 Dicembre 2024","2024-12-08 16:36:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 2 all' 8 Dicembre 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