","L'attivazione popolare in Sardegna contro la speculazione energetica si diffonde","post",1726150957,[64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/energetica/","http://radioblackout.org/tag/sardegna/","http://radioblackout.org/tag/speculazione/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/",[69,70,15,71],"energetica","sardegna","transizione ecologica",{"post_content":73,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[15],"Il tema della \u003Cmark>speculazione\u003C/mark> energetica e dello sfruttamento dei","Il tema della \u003Cmark>speculazione\u003C/mark> energetica e dello sfruttamento dei territori in nome di una falsa transizione ecologica è ciò che contraddistingue le numerose e diffuse mobilitazioni che sono avvenute in Sardegna negli ultimi tempi.\r\n\r\nAssemblee popolari, iniziative nei paesi, manifestazioni, presidi, proposte di leggi di iniziativa popolare che puntano al coinvolgimento delle amministrazioni affinché non diano autorizzazione a individuare aree idonee nei loro Comuni, sono alcuni esempi di ciò che sta accadendo in Sardegna. In particolare quest'estate la cosiddetta \"rivolta degli ulivi\" contro il progetto del Tyrrhenian Link, infrastruttura che consiste in un elettrodotto sottomarino di Terna che vuole collegare la Sicilia con la Sardegna attraverso un doppio cavo sottomarino, creando un nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo, è diventata molto conosciuta per le forme e le pratiche adottate da chi si è mobilitato per opporsi all'esproprio di terreni e alla distruzione di interi campi di ulivi. Il coordinamento Gallura contro la \u003Cmark>speculazione\u003C/mark> eolica e fotovoltaica in Sardegna sottolinea l'importante partecipazione popolare alle iniziative a difesa del proprio territorio, un'attivazione rinata che viene spiegata attraverso cause più profonde e che riguardano una storia di colonizzazione interna e di territori destinati a essere zone di sacrificio.\r\n\r\nSi prospettano nuove iniziative e mobilitazioni per l'autunno delle quali abbiamo parlato con Maria Grazia del coordinamento Gallura\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Sardegna-speculazione-energetica-2024_09_12_2024.09.12-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[15],"L'attivazione popolare in Sardegna contro la \u003Cmark>speculazione\u003C/mark> energetica si diffonde",[81,83,85,88],{"matched_tokens":82,"snippet":69},[],{"matched_tokens":84,"snippet":70},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[15],"\u003Cmark>speculazione\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":71},[],[91,97,100],{"field":39,"indices":92,"matched_tokens":94,"snippets":96},[93],2,[95],[15],[87],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":79,"value":79},"post_title",[15],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":75,"value":76},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":51,"score":108,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":51},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":111,"highlight":129,"highlights":149,"text_match":103,"text_match_info":159},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":51,"id":114,"is_sticky":51,"permalink":115,"post_author":23,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":56,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":61,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":126},[48],[50],"90625","http://radioblackout.org/2024/06/la-sardegna-si-contrappone-alla-speculazione-eolica-e-fotovoltaica/","Il territorio sardo è ormai, purtroppo, conosciuto per i numerosi progetti e cantieri che lo costellano nell'ambito della produzione energetica, in particolare quella cosiddetta green, che proviene dal vento e dal sole. La narrazione europea che impone una transizione energetica ed ecologica non sostenibile per i territori e per chi li abita diventa qui una realtà tangibile e devastante. Allo stesso tempo i comitati a difesa della terra fioriscono ed è importante il loro ruolo nel contrapporsi a progetti e opere scellerate, il loro obiettivo infatti è quello di partecipare alla gestione dei territori, oggi presi d'assalto da questi progetti, affinché si rispettino le esigenze dell'umano e della terra.\r\n\r\nAbbiamo approfondito la situazione della zona della Gallura dove esiste un Coordinamento di Comitati contro la Speculazione eolica e fotovoltaica. La zona infatti è particolarmente interessata da questi progetti, distese di torri eoliche ricoprono le terre e il mare, decine di ettari di pannelli fotovoltaici occupano il suolo. La critica dei comitati si rivolge alla transizione energetica in corso che impone ai territori opere che distruggono gli ecosistemi e che considera i cittadini come un ostacolo alla loro realizzazione e che propaganda una transizione che è evidente rispetti esclusivamente le esigenze del profitto.\r\n\r\nL'esempio del Thyrrenian Link, un cavo sottomarino che dovrebbe collegare la Sardegna con il continente per trasportare energia elettrica prodotta attraverso la devastazione dell'isola per poi rivenderla speculandoci, è centrale. Questo progetto è emblematico della doppia violenza che si impone al territorio: lo sfruttamento dei terreni agricoli per esportare energia, intervento che già viene fatto tramite altri due cavi già esistenti, vuole essere implementato per aumentare la produzione e garantire un'ulteriore servitù della Sardegna in favore del comparto industriale del Nord Italia.\r\n\r\nMaria Grazia del coordinamento Gallura sottolinea che non verrà barattata la ricchezza di un territorio come la Sardegna, la sua identità e il suo valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Comitati-no-speculazione-energetica-Gallura-2024_06_20_2024.06.20-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","21 Giugno 2024","2024-06-21 10:37:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"157\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-300x157.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-300x157.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-1024x537.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-768x403.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2.jpeg 1050w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Sardegna si contrappone alla speculazione eolica e fotovoltaica.",1718966272,[124,65,66,67,125],"http://radioblackout.org/tag/devastazione-territori/","http://radioblackout.org/tag/transizione-energetica/",[127,70,15,71,128],"devastazione territori","transizione energetica",{"post_content":130,"post_title":135,"tags":138},{"matched_tokens":131,"snippet":133,"value":134},[132],"Speculazione","Coordinamento di Comitati contro la \u003Cmark>Speculazione\u003C/mark> eolica e fotovoltaica. 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Il biometano per esempio, proveniente dai rifiuti, ha una serie di implicazioni da tenere in conto. Vi sono poi altri aspetti correlati, come l'esplosione di richieste di impianti, inceneritori, progetti per la produzione di questa fonte energetica. In Piemonte, le richieste in corso per questi progetti, se autorizzate nella totalità, esprimerebbero una disponibilità impiantistica che ricoprirebbe più del doppio della produzione prevista di rifiuti a livello regionale. Questa è uno degli elementi che fa capire che si tratti di un business, oltre alle questioni riguardanti l'agroindustria e gli allevamenti intensivi.\r\n\r\nQuando si parla di riduzione dei consumi si parla di costi scaricati verso il basso, di responsabilità individuale di una decrescita da considerare necessaria, mentre il consumo, il profitto e la speculazione delle aziende private non vengono messi in discussione. Anche nella nostra città ci sono degli esempi concreti di questa dinamica in cui il pubblico per mirare al risanare il proprio debito appalta servizi essenziali ad aziende private, multiutilities come Iren o Smat, all'interno delle quali, nonostante il 51% di partecipata pubblica non c'è un reale margine di ingerenza. Infatti, questi utili vanno a vantaggio del restante 49% di proprietà, ossia fondi privati, e altro. Ciò a cui bisognerebbe ambire è far sì che diminuiscano i margini di guadagno e impedire che il costo venga scaricato sul cliente, oltre a un ragionamento che comprenda una radicale \"decrescita\" di chi sta ai piani alti della società e detta un'agenda di profitto, produzione e consumo che non ha altro futuro se non quello della distruzione del pianeta e di chi lo abita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Pro-natura-2022_09_15_2022.09.15-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","19 Settembre 2022","2022-09-20 15:56:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/download-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/download-2.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Scarsità energetica: quali \"alternative\" ?",1663602616,[174,175,66],"http://radioblackout.org/tag/energia/","http://radioblackout.org/tag/gas/",[177,178,15],"energia","gas",{"post_content":180,"tags":184},{"matched_tokens":181,"snippet":182,"value":183},[15],"consumo, il profitto e la \u003Cmark>speculazione\u003C/mark> delle aziende private non vengono","Abbiamo approfondito con Oscar di Pro Natura la questione energetica e le implicazioni di soluzioni \"alternative\", come idrogeno e gas metano, promosse nel quadro del PNNR nel contesto di scarsità energetica.\r\n\r\nPer quanto riguarda il gas metano occorre sottolineare quali conseguenze per l'ambiente, la vita umana, i territori potrebbe alimentare questa scelta. 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In questa vicenda emerge il ruolo di ben 9 grossi pescecani, che hanno fatto bingo con l’affare GameStop.\r\nNe abbiamo parlato con l’economista Francesco Fricche.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-02-gamestop-fricche.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","2 Febbraio 2021","2021-02-02 17:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/gamestop-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/gamestop-300x183.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/gamestop-300x183.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/gamestop-768x469.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/gamestop.jpeg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Democrazia della Borsa? 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Queste secondo lei sarebebro le domande al centro della crisi climatica e le risposte sono la ragione per cui i vertici sul cambio climatico spesso finiscono disattesi, se non addirittura in burla.\r\n\r\nAbbiamo sentito Monica Di Sisto della rete che avversa il trattato di liberalizzazione Ttip e ci aggiorna al riguardo nell'esordio del suo intervento, trovando nella attualità più stringente il nesso tra gli accordi transatlantici e il vertice sul clima parigino: infatti la diretta comincia con la notizia di oggi che conferma come la presunta riservatezza dei documenti, spacciata dalla Commissione Europea come un male necessario per tutelare le strategie negoziali, in realtà altro non era che un modo per mantenere spazi privilegiati di interazione con gli interessi delle grandi aziende, lontano da occhi indiscreti: infatti Exxon aveva avuto accesso riservato ai documenti segreti del Ttip, con i quali attesterà la bontà delle proprie intenzioni affermate nel meeting francese insieme alle altre multinazionali, salvo poi non prendere alcun provvedimento, come si è visto per gli impegni solennemente presi in altre occasioni ufficiali, durante le quali si è solo gettato... \"fumo\" negli occhi.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nIn questo fine settimana non si prevedono solo iniziative a livello planetario, ufficialmente inquadrate nelle mobilitazioni di 1600 città, come quella romana di Campo de' Fiori o quella che si preannuncia imponente a Parigi, ma si svolgono manifestazioni a difesa della salute e contro le nocività dettate da pura speculazione, volta a distribuire appalti a filiere mafiosamente gestite per opere inutili e dannose: a Torino non alternativa e, nelle intenzioni degli organizzatori, collaterale al presidio in piazza Castello dalle 14 alle 17, si terrà una marcia a scoprire i luoghi che dovranno essere oggetto della nuova devastazione pensata dal PD locale e ordita con le stesse modalità del tav valsusino: il tunnel ferroviario sotto corso Grosseto. Un cantiere di 3 anni e una spesa di 180 milioni con un progetto che non agevola sicuramente i pendolari canavesani. L'escursione si dipanerà a partire dallo slargo di via Lucento con via Borgaro alle 14,30 per ridiscendere lungo il percorso del tunnel in superficie tra stazione Madonna di Campagna e piazza Baldissera, in modo da informare nei luoghi stessi oggetto di speculazione di cosa si tratta con il contorno di consuete devastazioni (falde acquifere deviate, parcheggi da costruire, gas di scarico e polveri per gli scavi a cielo aperto).\r\n\r\nMa sentiamo Armando, che ci illustra meglio la giornata di domenica 29\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n ","27 Novembre 2015","2015-12-04 11:06:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","1600 città contro il Cop21, mobilitazione anche a Torino",1448627169,[259,260,261,262,263,66,264],"http://radioblackout.org/tag/clima/","http://radioblackout.org/tag/cop21/","http://radioblackout.org/tag/corso-grosseto/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/sicurezza-e-sanita/","http://radioblackout.org/tag/ttip/",[266,267,268,269,270,15,271],"clima","cop21","corso grosseto","nocività","sicurezza e sanità","TTIP",{"post_content":273,"tags":277},{"matched_tokens":274,"snippet":275,"value":276},[15],"le nocività dettate da pura \u003Cmark>speculazione\u003C/mark>, volta a distribuire appalti a","Se già prima il \"clima\" a Parigi non era dei più sereni in vista della riunione dei potenti a discutere di riduzione di emissioni di Co2, ora, che le manifestazioni sarebbero annullate a causa delle limitazioni delle libertà dopo gli attentati del Daesh del 13 novembre, l'atmosfera è avvelenata dalle enormi differenze nei modi di intendere la sicurezza: gli stati, in primis quello francese a conduzione socialista, la intendono come delirio securitario che cancella i diritti dei cittadini, i quali invece - quando non si creano le catene da soli - si oppongono a questa visione e non possono permettere che la sicurezza relativa alla loro salute venga appaltata alla Monsanto o esistano trattati transatlantici che ledono privacy e impongono l'impunità delle multinazionali, finché non venga riconosciuto da tutti che per esempio il glifosfato è cancerogeno... e poi ancora, visto il premio ottenuto dal responsabile della divisione sementi della multinazionale degli ogm, divenuto ministro delle risorse agrarie del governo argentino, nonostante sia attestato da prove inconfutabili il legame di glifosfati con l'aumento di malformazioni e tumori laddove fuori da ogni controllo sanitario ha potuto operare la coltivazione ogm.\r\n\r\nNaomi Klein si chiede chi sono quelli la cui sicurezza va protetta con qualsiasi mezzo e chi quelli la cui sicurezza casualmente si sacrifica? Queste secondo lei sarebebro le domande al centro della crisi climatica e le risposte sono la ragione per cui i vertici sul cambio climatico spesso finiscono disattesi, se non addirittura in burla.\r\n\r\nAbbiamo sentito Monica Di Sisto della rete che avversa il trattato di liberalizzazione Ttip e ci aggiorna al riguardo nell'esordio del suo intervento, trovando nella attualità più stringente il nesso tra gli accordi transatlantici e il vertice sul clima parigino: infatti la diretta comincia con la notizia di oggi che conferma come la presunta riservatezza dei documenti, spacciata dalla Commissione Europea come un male necessario per tutelare le strategie negoziali, in realtà altro non era che un modo per mantenere spazi privilegiati di interazione con gli interessi delle grandi aziende, lontano da occhi indiscreti: infatti Exxon aveva avuto accesso riservato ai documenti segreti del Ttip, con i quali attesterà la bontà delle proprie intenzioni affermate nel meeting francese insieme alle altre multinazionali, salvo poi non prendere alcun provvedimento, come si è visto per gli impegni solennemente presi in altre occasioni ufficiali, durante le quali si è solo gettato... \"fumo\" negli occhi.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nIn questo fine settimana non si prevedono solo iniziative a livello planetario, ufficialmente inquadrate nelle mobilitazioni di 1600 città, come quella romana di Campo de' Fiori o quella che si preannuncia imponente a Parigi, ma si svolgono manifestazioni a difesa della salute e contro le nocività dettate da pura \u003Cmark>speculazione\u003C/mark>, volta a distribuire appalti a filiere mafiosamente gestite per opere inutili e dannose: a Torino non alternativa e, nelle intenzioni degli organizzatori, collaterale al presidio in piazza Castello dalle 14 alle 17, si terrà una marcia a scoprire i luoghi che dovranno essere oggetto della nuova devastazione pensata dal PD locale e ordita con le stesse modalità del tav valsusino: il tunnel ferroviario sotto corso Grosseto. 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Un destino a cui l'Assemblea si oppone da 45 giorni e sta preparando progetti di riqualificazine, e riuso alternativi allo scempio che la giunta comunale ha in mente e per i quali rifiuta ogni moratoria.\r\n\r\nL'assemblea aveva anche l'intento di mettere in relazione le molte resistenze per la difesa del bene comune e attive in città contro la speculazione su cui si impernia l'azione della giunta di Fassino. Si legge nel volantino di indizione: \"Abitare la città per noi significa partecipare attivamente alla sua vita, dire la nostra su quali riteniamo siano le priorità (non di certo beni di lusso e parcheggi) e lottare per spazi in cui poter soddisfare il nostro bisogno di stare insieme, di confrontarci, di organizzarci per prenderci cura del territorio\".\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Emanuele che segue dall'inizio dell'avventura la resistenza e con cognizione di causa e raffinata cultura architettonica ci ha dischiuso questo spazio bellisismo, patrimonio dela città a lungo occultato e inaccessibile, mentre ora è frequentabile e... appunto: \"abitabile\" grazie a questa esperienza di occupazione che può anche per certi tratti (per la destinazione d'uso a lungo coperta in seguito all'appartenenza al Teatro Stabile) essere assimilata a quelle del Teatro Pinelli di Messina o del Teatro Valle di Roma, ma in una cornice ancora più suggestiva e vasta (14 mila metri quadrati)\r\n\r\n2014.07.17-emanuele_cavallerizza","17 Luglio 2014","2014-07-28 13:24:24","Cavallerizza: i cittadini \"abitano\" l'assemblea in massa. 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Dopo lo sgombero un corteo ha attraversato le strade del quartiere.\r\nI “conciatori” avevano ospitato negli anni decine di iniziative aperte ad un quartiere progressivamente svuotato dalla speculazione, che caccia i poveri per far posto a residenze di lusso.\r\nLo stesso destino riservato ai “conciatori”, messo in vendita, senza consultare le realtà sociali e politiche che vi operavano, e svenduto all’immobiliare “Toscotre”, che si è costituita “ad hoc” soltanto tre giorni prima dell’asta.\r\nLa “Toscotre” si è aggiudicata l’immobile (1700 m2) ad un prezzo stracciato: 1150 euro al m2. Praticamente un prezzo da casa popolare, per fare appartamenti e uffici che verranno rivenduti ad un prezzo almeno cinque volte più alto.\r\nLo stabile era occupato dal 1980. 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Dopo lo sgombero un corteo ha attraversato le strade del quartiere. \r\nI “conciatori” avevano ospitato negli anni decine di iniziative aperte ad un quartiere progressivamente svuotato dalla speculazione, che caccia i poveri per far posto a residenze di lusso.\r\nLo stesso destino riservato ai “conciatori”, messo in vendita, senza consultare le realtà sociali e politiche che vi operavano, e svenduto all’immobiliare “Toscotre”, che si è costituita “ad hoc” soltanto tre giorni prima dell’asta. \r\nLa “Toscotre” si è aggiudicata l’immobile (1700 m2) ad un prezzo stracciato: 1150 euro al m2. Praticamente un prezzo da casa popolare, per fare appartamenti e uffici che verranno rivenduti ad un prezzo almeno cinque volte più alto. \r\nLo stabile era occupato dal 1980. 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Ne abbiamo parlato con Francesco Carlizza, che ci ha aiutato a districarci nella giungla di anglicismi e cifre che decide il destino di miliardi di esseri umani.\r\nLe agenzie di rating – quelle importanti – sono solo tre. In tre controllano il 96% del mercato. La prima è Standard’s&Poor che ne controlla circa il 40%, Moody’s che arriva al 39% e Fitch che si aggiudica il 16%. Queste tre agenzie sono diventate importanti nel 1975, quando la società per la borsa statunitense decise che i debiti delle società quotate dovessero essere certificati da una delle tre. La conseguenza è stata che in tre si sono accaparrate tutto il mercato. Queste agenzie di rating non sono certo organismi neutrali: i proprietari sono fondi di investimento, hanno forti interessi all’interno del mercato finanziario, non sono arbitri di una partita giocata da altri. Il solo fatto di effettuare delle previsioni o comunque delle analisi, fa sì che queste diventino vere. Se un’agenzia considerata credibile asserisce che una certa società va male, ne conseguirà inevitabilmente che vada male davvero, perché chi investe vende per non correre rischi e contribuisce così ad accelerare (a volte anche ad innescare) la crisi. È un meccanismo decisamente perverso.\r\nProviamo a capire cosa è successo nell’ultima settimana. I dati sul declassamento di Italia, Francia e altri dieci paesi europei sono stati forniti il venerdì sera, quando i mercati sono chiusi, ma le voci di retrocessione circolavano già nel pomeriggio. Fitch, la terza società di rating, che è di proprietà di un miliardario francese, si è subito affrettata a dire che confermava la tripla A della Francia.\r\nQuest’estate Standard & Poor’s aveva retrocesso gli Stati Uniti dalla tripla A ad AA+. Due mesi dopo la visita dell’FBI e alcune class action per alcune valutazioni errate la società ha pensato bene di sostituire il direttore generale con un altro che non infastidisse gli Stati Uniti.\r\nLe motivazioni della retrocessioni di dieci paesi europei erano già contenute nella previsione, fatta da tempo, che l’Europa stesse entrando in una fase recessiva. Nei fatti la retrocessione di S&P è una bocciatura della politica monetaria di Angela Merkel, che ha scelto di non far crescere l’inflazione, riducendo però i costi sociali, stampando moneta. 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