","Industriarsi per la morte: per il sabotaggio delle piccole aziende al servizio della guerra","post",1713806612,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/piccole-imprese/","http://radioblackout.org/tag/sabotaggio/",[18,64,65],"piccole imprese","sabotaggio",{"post_content":67},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"Thales","Leonardo e Fincantieri, Avio Aero, \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia, MBDA, Iveco Defence, ELT,","Borracce, gavette, panni di lana e carne in scatola, munizioni, automezzi, vanghe e piccozze. La prima guerra mondiale ha visto impegnate officine, manifatture, grandi e piccole aziende in una mobilitazione industriale senza precedenti. Non solo grandi commesse per armi e munizioni, industrie metallurgiche e grande cantieristica, ma l’intero tessuto economico, capillarmente votato alla produzione di morte, tra maglifici, calzaturifici, stabilimenti chimici, zuccherifici, cartiere, aziende agricole, produttori di carne in scatola, stabilimenti meccanici impegnati nella produzione di vanghe, piccozze, filo spinato, caffettiere, viti, bulloni.\r\n\r\nOggi in Italia l'industria della guerra, come abbiamo più volte ripetuto, è pienamente integrata nella filiera produttiva statunitense. Accanto ai grandi players, Leonardo e Fincantieri, Avio Aero, \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia, MBDA, Iveco Defence, ELT, Rheinmetall, Beretta, Fiocchi, esiste un inestricabile tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese, alcune delle quali solo recentemente, grazie a finanziamenti pubblici ed europei, si sono riconvertite alla produzione bellica. Notizia della scorsa settimana è che la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) è pronta a rivedere il suo raggio d’azione, come richiesto dai leader dell’Ue, attraverso l’aggiornamento della definizione di tecnologia a duplice uso civile e militare, così da erogare più prestiti a sostegno delle piccole e medie imprese del settore.\r\n\r\nNonostante sia difficile immaginare una crescita significativa ed autonoma della piccola industria italiana nelle tecnologie belliche, perchè le principali acquisizioni di armamenti e nuovi sistemi d’arma da parte delle Forze Armate italiane continueranno a essere caratterizzate da importazioni di prodotti dagli Usa e dai principali Stati europei, la presenza di impianti produttivi di piccola taglia, spesso a conduzione familiare, si rivela un elemento interessante per chi desidera inceppare la macchina della guerra partendo da qui. Ad esempio nel 2016 il produttore americano Pratt & Whitney ha scelto quattro aziende italiane, di cui due torinesi, per una fornitura di componenti per i motori dei caccia F35. Tra queste la Mepit, piccola azienda di Settimo Torinese con meno di 50 dipendenti, che tutt'oggi esporta materiali d'armamento. Un invito a studiare approfonditamente i contesti produttivi locali.\r\n\r\nIn questo quadro di mobilitazione bellica totale - macchine, carne da macello, propaganda - è però evidente uno scarto tra proclami ed intenzioni ed la realtà. Basti pensare all’esaurimento delle scorte di munizioni della Nato. Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri ha dichiarato: \"Quello che è successo ha dimostrato che l'Europa è nuda. Non abbiamo munizioni\". Nello stesso linguaggio di lorsignori, che pur perseverano nelle loro chiacchiere belliciste, emerge chiaramente l'inadeguatezza militare e che la guerra non può essere un’opzione per l’Europa. Tuttavia, lo Stato è pronto a distruggere la società.\r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo, antimilitarista, con cui torniamo anche sulla questione della logistica e mobilità militare, dato il recente accordo tra Leonardo e Rete Ferroviaria Italiana, oltre al finanziamento UE di tre progetti strategici per la Schengen militare: Binasco, Genova e La Spezia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/mazzeo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE' l'occasione anche per una diretta da Genova, dove, in occasione della chiamata internazionale per il blocco della logistica ed economia di guerra del 15 aprile, alcuni compagnx hanno fatto visita ai supermercati Carrefour, multinazionale complice del genocidio in Palestina. La guerra inizia dai luoghi in cui viviamo e da qui è possibile sabotarla.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[73],{"field":74,"matched_tokens":75,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],578730123365187700,{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":82,"highlight":102,"highlights":107,"text_match":76,"text_match_info":110},{"cat_link":83,"category":84,"comment_count":46,"id":85,"is_sticky":46,"permalink":86,"post_author":49,"post_content":87,"post_date":88,"post_excerpt":52,"post_id":85,"post_modified":89,"post_thumbnail":90,"post_thumbnail_html":91,"post_title":92,"post_type":57,"sort_by_date":93,"tag_links":94,"tags":98},[43],[45],"85440","http://radioblackout.org/2023/11/end-fossil-occupy/","Sono settimane di occupazioni per il clima nelle università italiane che hanno aderito alla campagna di End Fossil, rete internazionale per la mobilitazione di studenti e studentesse che, in Italia, hanno occupato l’Università di Pisa e la Sapienza di Roma. A Torino, lunedì scorso, è stata portata avanti l’occupazione del Campus Einaudi fino a venerdì. Occupato anche il chiostro dell’Università di Parma e mobilitazioni alla Statale di Milano. Anche a Ravenna, città del petrolchimico, tradizionalmente legata al fossile, gli universitari della sede distaccata dell’Alma Mater di Bologna, hanno organizzato un’assemblea aperta di End Fossil. Il collettivo studentesco di Torino spiega: “UniTo così come il Politecnico di Torino, stipula accordi con soggetti quali l’Eni, azienda tra le 100 più inquinanti che da sole si rendono responsabili del 71% delle emissioni di CO2 mondiali. Non solo: l’industria della guerra, anch’essa distruttrice di ecosistemi interi (oltre che di un numero incalcolabile di vite umane), ha legami ancora più stretti con i nostri atenei, tramite innumerevoli partnership con aziende quali Leonardo e Thales Alenia. Gli uffici di queste aziende sorgeranno fianco a fianco a quelli di UniTo e PoliTo nella nuova Cittadella dell’Aerospazio, contro la quale ci sono state in questi stessi giorni molte contestazioni, mentre il Ministro dell’Ambiente Fratin sarà impegnato a decantarne le lodi all’Oval di Lingotto insieme ai dirigenti dell’industria bellica e alla governance della nostra università. La fusione tra interessi militari ed energetici – continuano – si esplica perfettamente nella recente assegnazione a Eni, da parte del governo israeliano, di permessi di estrazione di gas naturale al largo delle coste palestinesi. Così Israele premia e mantiene il supporto strategico italiano alle proprie politiche criminali: ecocidio e genocidio, in Medio Oriente come nel resto del mondo, vanno di pari passo”.\r\n\r\nDomani si terrà l'ultimo tavolo dell'occupazione torinese, in cui incontreranno le NO TAV per rilanciare la giornata dell'8 dicembre in val di Susa. L'occupazione al campus Einaudi prosegue anche nelle prossime settimane, mantenendo un'area nella main hall in cui reperire materiale informativo sulla campagna di End Fossil, stabilire alleanze, continuare la lotta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato ai microfoni di radio black out con Gaia, studentessa di unito che ha aderito alla campagna End Fossil\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/end_fossil.mp3\"][/audio]\r\n\r\npagina IG\r\n\r\nhttps://www.instagram.com/endfossiloccupy_cle/?utm_source=ig_web_button_share_sheet&igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==\r\n\r\ncanale telegram\r\n\r\nhttps://t.me/+2ppI6GZeRfNjNGQ0\r\n\r\n ","30 Novembre 2023","2023-11-30 17:36:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/403862443_1787572795081934_247211975428491469_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/403862443_1787572795081934_247211975428491469_n-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/403862443_1787572795081934_247211975428491469_n-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/403862443_1787572795081934_247211975428491469_n-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/403862443_1787572795081934_247211975428491469_n-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/403862443_1787572795081934_247211975428491469_n.jpg 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","END FOSSIL - Occupy!",1701365746,[95,96,97],"http://radioblackout.org/tag/endfossil/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni-universita/","http://radioblackout.org/tag/clima/",[99,100,101],"#endfossil","#occupazioni università","clima",{"post_content":103},{"matched_tokens":104,"snippet":105,"value":106},[69],"con aziende quali Leonardo e \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia. Gli uffici di queste","Sono settimane di occupazioni per il clima nelle università italiane che hanno aderito alla campagna di End Fossil, rete internazionale per la mobilitazione di studenti e studentesse che, in Italia, hanno occupato l’Università di Pisa e la Sapienza di Roma. A Torino, lunedì scorso, è stata portata avanti l’occupazione del Campus Einaudi fino a venerdì. Occupato anche il chiostro dell’Università di Parma e mobilitazioni alla Statale di Milano. Anche a Ravenna, città del petrolchimico, tradizionalmente legata al fossile, gli universitari della sede distaccata dell’Alma Mater di Bologna, hanno organizzato un’assemblea aperta di End Fossil. Il collettivo studentesco di Torino spiega: “UniTo così come il Politecnico di Torino, stipula accordi con soggetti quali l’Eni, azienda tra le 100 più inquinanti che da sole si rendono responsabili del 71% delle emissioni di CO2 mondiali. Non solo: l’industria della guerra, anch’essa distruttrice di ecosistemi interi (oltre che di un numero incalcolabile di vite umane), ha legami ancora più stretti con i nostri atenei, tramite innumerevoli partnership con aziende quali Leonardo e \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia. Gli uffici di queste aziende sorgeranno fianco a fianco a quelli di UniTo e PoliTo nella nuova Cittadella dell’Aerospazio, contro la quale ci sono state in questi stessi giorni molte contestazioni, mentre il Ministro dell’Ambiente Fratin sarà impegnato a decantarne le lodi all’Oval di Lingotto insieme ai dirigenti dell’industria bellica e alla governance della nostra università. La fusione tra interessi militari ed energetici – continuano – si esplica perfettamente nella recente assegnazione a Eni, da parte del governo israeliano, di permessi di estrazione di gas naturale al largo delle coste palestinesi. Così Israele premia e mantiene il supporto strategico italiano alle proprie politiche criminali: ecocidio e genocidio, in Medio Oriente come nel resto del mondo, vanno di pari passo”.\r\n\r\nDomani si terrà l'ultimo tavolo dell'occupazione torinese, in cui incontreranno le NO TAV per rilanciare la giornata dell'8 dicembre in val di Susa. L'occupazione al campus Einaudi prosegue anche nelle prossime settimane, mantenendo un'area nella main hall in cui reperire materiale informativo sulla campagna di End Fossil, stabilire alleanze, continuare la lotta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato ai microfoni di radio black out con Gaia, studentessa di unito che ha aderito alla campagna End Fossil\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/end_fossil.mp3\"][/audio]\r\n\r\npagina IG\r\n\r\nhttps://www.instagram.com/endfossiloccupy_cle/?utm_source=ig_web_button_share_sheet&igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==\r\n\r\ncanale telegram\r\n\r\nhttps://t.me/+2ppI6GZeRfNjNGQ0\r\n\r\n ",[108],{"field":74,"matched_tokens":109,"snippet":105,"value":106},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},{"document":112,"highlight":133,"highlights":138,"text_match":76,"text_match_info":141},{"cat_link":113,"category":114,"comment_count":46,"id":115,"is_sticky":46,"permalink":116,"post_author":49,"post_content":117,"post_date":118,"post_excerpt":52,"post_id":115,"post_modified":119,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":57,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":130},[43],[45],"73983","http://radioblackout.org/2022/03/spezziamo-le-ali-al-militarismo/","Giovedì 10 marzo, dalle 10 alle 12, si terrà un presidio antimilitarista di fronte all’auditorium dell’Energy Center del Politecnico in via Paolo Borsellino 38/16. Il presidio è lanciato dall’Assemblea antimilitarista, dal sindacalismo di Base, dai collettivi studenteschi.\r\nNell’auditorium si svolgerà un convegno dal titolo “Il futuro dell’aerospazio: opportunità di sviluppo per le PMI nella filiera”, cui interverranno rappresentanti del Politecnico e delle maggiori industrie belliche del settore: Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Mecaer con l’introduzione della presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega sempre più all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\nNe abbiamo parlato con Paolo Barisone, lavoratore del Politecnico e sindacalista USB\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-08-presidio-poli-barisone.mp3\"][/audio]","8 Marzo 2022","2022-03-08 19:23:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/spezziamo-le-ali-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/spezziamo-le-ali-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/spezziamo-le-ali-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/spezziamo-le-ali-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/spezziamo-le-ali-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/spezziamo-le-ali.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Spezziamo le ali al militarismo!",1646767420,[125,126,127,128,129],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/citta-dellaerospazio/","http://radioblackout.org/tag/industria-bellica/","http://radioblackout.org/tag/politecnico/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[12,131,22,132,15],"città dell'aerospazio","Politecnico",{"post_content":134},{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":137},[69],"del settore: Leonardo, Avio Aero, \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, Mecaer con l’introduzione","Giovedì 10 marzo, dalle 10 alle 12, si terrà un presidio antimilitarista di fronte all’auditorium dell’Energy Center del Politecnico in via Paolo Borsellino 38/16. Il presidio è lanciato dall’Assemblea antimilitarista, dal sindacalismo di Base, dai collettivi studenteschi.\r\nNell’auditorium si svolgerà un convegno dal titolo “Il futuro dell’aerospazio: opportunità di sviluppo per le PMI nella filiera”, cui interverranno rappresentanti del Politecnico e delle maggiori industrie belliche del settore: Leonardo, Avio Aero, \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, Mecaer con l’introduzione della presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega sempre più all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\nNe abbiamo parlato con Paolo Barisone, lavoratore del Politecnico e sindacalista USB\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-08-presidio-poli-barisone.mp3\"][/audio]",[139],{"field":74,"matched_tokens":140,"snippet":136,"value":137},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},{"document":143,"highlight":169,"highlights":174,"text_match":76,"text_match_info":177},{"cat_link":144,"category":145,"comment_count":46,"id":146,"is_sticky":46,"permalink":147,"post_author":49,"post_content":148,"post_date":149,"post_excerpt":52,"post_id":146,"post_modified":150,"post_thumbnail":151,"post_thumbnail_html":152,"post_title":153,"post_type":57,"sort_by_date":154,"tag_links":155,"tags":162},[43],[45],"71865","http://radioblackout.org/2021/11/20-novembre-corteo-antimilitarista-a-torino/","Il prossimo sabato un corteo antimilitarista attraverserà il centro cittadino, partendo da Porta Palazzo. Appuntamento alle 14,30 in corso Giulio Cesare angolo via Andreis.\r\nIl focus della manifestazione sarà l’aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che prenderà l’avvio all’Oval il 30 novembre.\r\nUn gigantesco supermarket delle armi al quale quest’anno prenderanno parte i maggiori produttori mondiali di cacciabombardieri, satelliti, elicotteri da guerra, sistemi di puntamento, droni armati per la guerra a distanza.\r\nMa sul piatto ci saranno anche le missioni militari all’estero, la spesa bellica, le basi militari, la guerra contro i migranti, il controllo militare del territorio dai CPR ai cantieri militarizzati della Val Susa.\r\nNe abbiamo parlato con un compagno dell’Assemblea, Federico di Trieste\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-16-corteo-antimili-20-nov.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito l’appello per la manifestazione:\r\n\r\nMercanti d’armi e missioni militari: colonialismo e buoni affari\r\nLe armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra. Guerre che paiono lontane sono invece vicinissime: le armi che uccidono civili in ogni dove, sono prodotte non lontano dai giardini dove giocano i nostri bambini.\r\nTorino è uno dei centri dell’industria bellica.\r\nDal 30 novembre al 2 dicembre si terrà a Torino “Aerospace & defence meetings”, mostra-mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.\r\nLa convention, giunta alla sua ottava edizione, sarà ospitata all’Oval Lingotto, centro congressi facente parte delle strutture nate sulle ceneri del complesso industriale dell’ex Fiat.\r\nLa mostra-mercato è riservata agli addetti ai lavori: fabbriche del settore, governi e organizzazioni internazionali, esponenti delle forze armate degli Stati e compagnie di contractor. Alla scorsa edizione parteciparono 600 aziende, 1300 tra acquirenti e venditori ed i rappresentanti di 30 governi. Il vero fulcro della convention sono gli incontri bilaterali per stringere accordi di cooperazione e vendita: nel 2019 ce ne furono oltre 7.500.\r\nTra gli sponsor ospiti del meeting spiccano la Regione Piemonte e la Camera di Commercio subalpina.\r\nSettima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4 miliardi di euro, 47.274 addetti l’industria aerospaziale è un enorme business di morte.\r\nLa gran parte delle aziende italiane dell’aerospazio si trova in Piemonte, dove il giro d’affari annuale è di 3,9 miliardi euro. I settori produttivi sono strettamente connessi con le università, in primis il Politecnico, e altri settori della formazione.\r\nIn Piemonte, ci sono ben cinque attori internazionali di primo piano: Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC. Gran parte delle industrie mondiali di prima grandezza partecipano alla biennale dell’aerospazio. \r\nA Torino nei prossimi mesi sorgerà la città dell’aerospazio, un nuovo polo tecnologico dedicato all’industria di guerra. Il progetto coinvolge Regione Piemonte, Comune, Politecnico, Università, Camera di Commercio e Unione Industriale di Torino, Api, Cim 4.0, il Distretto aerospaziale piemontese e Tne.\r\nInutile dire che chi vive in Piemonte probabilmente ha altre necessità, come casa, reddito, salute, istruzione, trasporti di prossimità.\r\nA fine novembre all’Oval saranno allestiti alveari di uffici, dove verranno sottoscritti accordi commerciali per le armi che distruggono intere città, massacrano civili, avvelenano terre e fiumi. L’industria aerospaziale produce cacciabombardieri, missili balistici, sistemi di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a distanza.\r\nL’Aerospace and defence meeting è un evento semi clandestino, chiuso, dove si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove.\r\nL’industria bellica è un business che non va mai in crisi. L’Italia fa affari con chiunque.\r\nLa chiusura e riconversione dell’industria bellica è urgente e necessaria.\r\n\r\nLe truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti altri luoghi del pianeta.\r\nLa scorsa estate il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. In Africa sono concentrate 18 delle 40 missioni tricolori.\r\nLe missioni militari all’estero costano un miliardo e 200 milioni di euro: 9.449 i militari impiegati: un secco aumento rispetto alle cifre già da record del 2020.\r\nLe spese militari quest’anno hanno toccato i 25 miliardi. Vent’anni di guerra e occupazione militare dell’Afganistan sono costati alla sola Italia 8,7 miliardi di euro.\r\nVa in soffitta la retorica delle missioni umanitarie ed entra in ballo la \"difesa degli interessi italiani\".\r\nLe bandiere tricolori sventolano accanto a quelle gialle con il cane a sei zampe dell’ENI.\r\nLa decisione di costruire una base militare italiana in Niger mira a rendere stabile la presenza tricolore nell'area, facendone un avamposto per la difesa degli interessi dell'ENI in Africa.\r\nLa diplomazia in armi del governo per garantire i profitti della multinazionale petrolifera va dalla Libia al Sahel al Golfo di Guinea. Queste aree hanno un’importanza strategica per gli interessi dell’ENI, perché vi si trovano i maggiori produttori africani di gas e petrolio. L’obiettivo è la protezione delle piattaforme offshore e degli impianti di estrazione. \r\nL’ENI rappresenta oggi la punta di diamante del colonialismo italiano in Africa.\r\nAlla guerra per il controllo delle risorse energetiche si accompagna l’offensiva contro le persone in viaggio, per ricacciare i migranti nelle galere libiche, dove torture, stupri e omicidi sono fatti normali. Come un serpente che si morde la coda le migrazioni verso i paesi ricchi sono frutto della ferocia predatoria delle politiche neocoloniali. Sotto all’ampio cappello della “sicurezza” e della “lotta al terrorismo” si articola una narrazione che mescola interessi economici con la retorica della missione di protezione delle popolazioni locali. Popolazioni che sono quotidianamente sfruttate, depredate ed oppresse da governi complici delle multinazionali europee, asiatiche e statunitensi.\r\nGuerra esterna e guerra interna sono due facce della stessa medaglia.\r\nNel nostro paese militari sono stati promossi al ruolo di agenti di polizia giudiziaria e, da oltre dieci anni , con l’operazione “strade sicure”, sono nei CPR, dove vengono rinchiusi i corpi in eccedenza da espellere, nei cantieri militarizzati e per le strade delle nostre periferie, dove la guerra ai poveri si attua con l’occupazione e il controllo etnicamente mirato del territorio, per reprimere sul nascere ogni possibile insorgenza sociale.\r\n\r\nNel nostro paese ci sono porti e aeroporti militari, poligoni di tiro, aree di esercitazione, spazi dove vengono testati ordigni, cacciabombardieri, droni, navi e sottomarini. Luoghi di morte anche per chi ci abita vicino, perché carburanti, proiettili all’uranio impoverito, dispositivi per la guerra chimica inquinano in modo irreversibile terra e mare.\r\nLe prove generali dei conflitti di questi anni vengono fatte nelle basi militari sparse per l’Italia.\r\n\r\nProvate ad immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se i miliardi impiegati per ricacciare uomini, donne e bambini nei lager libici, per garantire gli interessi dell’ENI in Africa, per investire in armamenti fossero usati per scuola, sanità, trasporti.\r\nPer fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le strade.\r\nBloccare le missioni all’estero, boicottare l’ENI, cacciare i militari dalle nostre città, bloccare la produzione e il trasporto di armi, contrastare la mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra sono concreti orizzonti di lotta.\r\n\r\nSabato 20 novembre\r\ncorteo antimilitarista a Torino\r\nore 14,30 da Porta Palazzo – corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\n\r\nContro i mercanti d’armi, le fabbriche di morte e le basi militari\r\nContro l’Aerospace & defence meetings\r\nContro la spesa di guerra e le missioni militari all’estero\r\nContro il colonialismo tricolore, boicottiamo l’ENI\r\nContro la guerra ai migranti e ai poveri\r\nContro la violenza sessista di ogni esercito\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\n\r\nAssemblea antimilitarista\r\nper info antimilitarista.to@gmail.com","16 Novembre 2021","2021-11-16 14:29:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-20_23-41-44-fondo-giallo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"253\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-20_23-41-44-fondo-giallo-253x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-20_23-41-44-fondo-giallo-253x300.jpg 253w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-20_23-41-44-fondo-giallo-864x1024.jpg 864w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-20_23-41-44-fondo-giallo-768x911.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-20_23-41-44-fondo-giallo.jpg 1002w\" sizes=\"auto, (max-width: 253px) 100vw, 253px\" />","20 novembre. Corteo antimilitarista a Torino",1637072928,[156,157,125,158,159,127,160,161],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarista20n/","http://radioblackout.org/tag/aerospace-and-defence-meetings/","http://radioblackout.org/tag/corteo-antimilitarista-a-torino/","http://radioblackout.org/tag/guerra-interna/","http://radioblackout.org/tag/mercato-delle-armi/","http://radioblackout.org/tag/mostra-mercato-dellindustria-bellica-aerospaziale/",[163,164,12,165,166,22,167,168],"#antimilitarista20N","aerospace and defence meetings","corteo antimilitarista a torino","guerra interna","mercato delle armi","mostra mercato dell'industria bellica aerospaziale",{"post_content":170},{"matched_tokens":171,"snippet":172,"value":173},[69],"Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, ALTEC. Gran parte","Il prossimo sabato un corteo antimilitarista attraverserà il centro cittadino, partendo da Porta Palazzo. Appuntamento alle 14,30 in corso Giulio Cesare angolo via Andreis.\r\nIl focus della manifestazione sarà l’aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che prenderà l’avvio all’Oval il 30 novembre.\r\nUn gigantesco supermarket delle armi al quale quest’anno prenderanno parte i maggiori produttori mondiali di cacciabombardieri, satelliti, elicotteri da guerra, sistemi di puntamento, droni armati per la guerra a distanza.\r\nMa sul piatto ci saranno anche le missioni militari all’estero, la spesa bellica, le basi militari, la guerra contro i migranti, il controllo militare del territorio dai CPR ai cantieri militarizzati della Val Susa.\r\nNe abbiamo parlato con un compagno dell’Assemblea, Federico di Trieste\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-16-corteo-antimili-20-nov.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito l’appello per la manifestazione:\r\n\r\nMercanti d’armi e missioni militari: colonialismo e buoni affari\r\nLe armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra. Guerre che paiono lontane sono invece vicinissime: le armi che uccidono civili in ogni dove, sono prodotte non lontano dai giardini dove giocano i nostri bambini.\r\nTorino è uno dei centri dell’industria bellica.\r\nDal 30 novembre al 2 dicembre si terrà a Torino “Aerospace & defence meetings”, mostra-mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.\r\nLa convention, giunta alla sua ottava edizione, sarà ospitata all’Oval Lingotto, centro congressi facente parte delle strutture nate sulle ceneri del complesso industriale dell’ex Fiat.\r\nLa mostra-mercato è riservata agli addetti ai lavori: fabbriche del settore, governi e organizzazioni internazionali, esponenti delle forze armate degli Stati e compagnie di contractor. Alla scorsa edizione parteciparono 600 aziende, 1300 tra acquirenti e venditori ed i rappresentanti di 30 governi. Il vero fulcro della convention sono gli incontri bilaterali per stringere accordi di cooperazione e vendita: nel 2019 ce ne furono oltre 7.500.\r\nTra gli sponsor ospiti del meeting spiccano la Regione Piemonte e la Camera di Commercio subalpina.\r\nSettima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4 miliardi di euro, 47.274 addetti l’industria aerospaziale è un enorme business di morte.\r\nLa gran parte delle aziende italiane dell’aerospazio si trova in Piemonte, dove il giro d’affari annuale è di 3,9 miliardi euro. I settori produttivi sono strettamente connessi con le università, in primis il Politecnico, e altri settori della formazione.\r\nIn Piemonte, ci sono ben cinque attori internazionali di primo piano: Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, ALTEC. Gran parte delle industrie mondiali di prima grandezza partecipano alla biennale dell’aerospazio. \r\nA Torino nei prossimi mesi sorgerà la città dell’aerospazio, un nuovo polo tecnologico dedicato all’industria di guerra. Il progetto coinvolge Regione Piemonte, Comune, Politecnico, Università, Camera di Commercio e Unione Industriale di Torino, Api, Cim 4.0, il Distretto aerospaziale piemontese e Tne.\r\nInutile dire che chi vive in Piemonte probabilmente ha altre necessità, come casa, reddito, salute, istruzione, trasporti di prossimità.\r\nA fine novembre all’Oval saranno allestiti alveari di uffici, dove verranno sottoscritti accordi commerciali per le armi che distruggono intere città, massacrano civili, avvelenano terre e fiumi. L’industria aerospaziale produce cacciabombardieri, missili balistici, sistemi di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a distanza.\r\nL’Aerospace and defence meeting è un evento semi clandestino, chiuso, dove si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove.\r\nL’industria bellica è un business che non va mai in crisi. L’Italia fa affari con chiunque.\r\nLa chiusura e riconversione dell’industria bellica è urgente e necessaria.\r\n\r\nLe truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti altri luoghi del pianeta.\r\nLa scorsa estate il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. In Africa sono concentrate 18 delle 40 missioni tricolori.\r\nLe missioni militari all’estero costano un miliardo e 200 milioni di euro: 9.449 i militari impiegati: un secco aumento rispetto alle cifre già da record del 2020.\r\nLe spese militari quest’anno hanno toccato i 25 miliardi. Vent’anni di guerra e occupazione militare dell’Afganistan sono costati alla sola Italia 8,7 miliardi di euro.\r\nVa in soffitta la retorica delle missioni umanitarie ed entra in ballo la \"difesa degli interessi italiani\".\r\nLe bandiere tricolori sventolano accanto a quelle gialle con il cane a sei zampe dell’ENI.\r\nLa decisione di costruire una base militare italiana in Niger mira a rendere stabile la presenza tricolore nell'area, facendone un avamposto per la difesa degli interessi dell'ENI in Africa.\r\nLa diplomazia in armi del governo per garantire i profitti della multinazionale petrolifera va dalla Libia al Sahel al Golfo di Guinea. Queste aree hanno un’importanza strategica per gli interessi dell’ENI, perché vi si trovano i maggiori produttori africani di gas e petrolio. L’obiettivo è la protezione delle piattaforme offshore e degli impianti di estrazione. \r\nL’ENI rappresenta oggi la punta di diamante del colonialismo italiano in Africa.\r\nAlla guerra per il controllo delle risorse energetiche si accompagna l’offensiva contro le persone in viaggio, per ricacciare i migranti nelle galere libiche, dove torture, stupri e omicidi sono fatti normali. Come un serpente che si morde la coda le migrazioni verso i paesi ricchi sono frutto della ferocia predatoria delle politiche neocoloniali. Sotto all’ampio cappello della “sicurezza” e della “lotta al terrorismo” si articola una narrazione che mescola interessi economici con la retorica della missione di protezione delle popolazioni locali. Popolazioni che sono quotidianamente sfruttate, depredate ed oppresse da governi complici delle multinazionali europee, asiatiche e statunitensi.\r\nGuerra esterna e guerra interna sono due facce della stessa medaglia.\r\nNel nostro paese militari sono stati promossi al ruolo di agenti di polizia giudiziaria e, da oltre dieci anni , con l’operazione “strade sicure”, sono nei CPR, dove vengono rinchiusi i corpi in eccedenza da espellere, nei cantieri militarizzati e per le strade delle nostre periferie, dove la guerra ai poveri si attua con l’occupazione e il controllo etnicamente mirato del territorio, per reprimere sul nascere ogni possibile insorgenza sociale.\r\n\r\nNel nostro paese ci sono porti e aeroporti militari, poligoni di tiro, aree di esercitazione, spazi dove vengono testati ordigni, cacciabombardieri, droni, navi e sottomarini. Luoghi di morte anche per chi ci abita vicino, perché carburanti, proiettili all’uranio impoverito, dispositivi per la guerra chimica inquinano in modo irreversibile terra e mare.\r\nLe prove generali dei conflitti di questi anni vengono fatte nelle basi militari sparse per l’Italia.\r\n\r\nProvate ad immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se i miliardi impiegati per ricacciare uomini, donne e bambini nei lager libici, per garantire gli interessi dell’ENI in Africa, per investire in armamenti fossero usati per scuola, sanità, trasporti.\r\nPer fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le strade.\r\nBloccare le missioni all’estero, boicottare l’ENI, cacciare i militari dalle nostre città, bloccare la produzione e il trasporto di armi, contrastare la mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra sono concreti orizzonti di lotta.\r\n\r\nSabato 20 novembre\r\ncorteo antimilitarista a Torino\r\nore 14,30 da Porta Palazzo – corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\n\r\nContro i mercanti d’armi, le fabbriche di morte e le basi militari\r\nContro l’Aerospace & defence meetings\r\nContro la spesa di guerra e le missioni militari all’estero\r\nContro il colonialismo tricolore, boicottiamo l’ENI\r\nContro la guerra ai migranti e ai poveri\r\nContro la violenza sessista di ogni esercito\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\n\r\nAssemblea antimilitarista\r\nper info antimilitarista.to@gmail.com",[175],{"field":74,"matched_tokens":176,"snippet":172,"value":173},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},{"document":179,"highlight":198,"highlights":203,"text_match":76,"text_match_info":206},{"cat_link":180,"category":181,"comment_count":46,"id":182,"is_sticky":46,"permalink":183,"post_author":49,"post_content":184,"post_date":185,"post_excerpt":52,"post_id":182,"post_modified":186,"post_thumbnail":187,"post_thumbnail_html":188,"post_title":189,"post_type":57,"sort_by_date":190,"tag_links":191,"tags":195},[43],[45],"56298","http://radioblackout.org/2019/11/i-mercanti-darmi-al-lingotto/","Prende l’avvio oggi per due giorni all’Oval Lingotto l’Aerospace and defence meetings, mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra.\r\nLa convention, giunta alla sua settima edizione, ha quest’anno un focus sull’innovazione produttiva, la trasformazione digitale per l’industria aerospaziale 4.0.\r\nCi saranno 6.500 incontri bilaterali, 900 partecipanti, i rappresentanti di 26 paesi.\r\nUn’occasione per valorizzare le eccellenze del made in Italy nel settore armiero, in testa il colosso Leonardo, con un focus sulle aziende piemontesi leader nel settore: Thales Alenia Space, Avio Aero, UTC Aerospace Systems. Tra gli sponsor, oltre a Leonardo, ci sono la Regione Piemonte, la Camera di Commercio e Intesa San Paolo.\r\nTorino è uno dei principali centri dell’industria aerospaziale bellica.\r\nLe fabbriche di armi italiane fanno affari con chiunque e non vanno mai in crisi.\r\nL’Aerospace and defence meeting è un evento semi clandestino, chiuso, dove si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove.\r\n\r\nArrivano alla conclusione, con le iniziative di oggi e di domani, dieci giorni di informazione e lotta a Torino e Caselle Torinese. \r\n\r\nOggi in programma:\r\nMartedì 26 novembre\r\napertura della mostra-mercato\r\nore 13 presidio all’Oval Lingotto\r\ne poi...\r\ndalle ore 15,30 presidio alla banca armata Intesa-San Paolo di via Garibaldi 45\r\n\r\nMercoledì 27 novembre\r\nore 14 in via san Francesco da Paola 24\r\npresidio alla camera di commercio, uno degli sponsor dei mercanti d’armi\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano dell'Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/2019-11-26-oval-stefano.mp3\"][/audio]","26 Novembre 2019","2019-11-26 11:17:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/war-is-business-192x110.png","\u003Cimg width=\"192\" height=\"222\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/war-is-business.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","I mercanti d’armi al Lingotto",1574767075,[192,125,193,194],"http://radioblackout.org/tag/aerospace-anda-defence-meeting/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-antimilitarista-torinese/","http://radioblackout.org/tag/mercanti-darmi/",[196,12,197,20],"aerospace anda defence meeting","assemblea antimilitarista torinese",{"post_content":199},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[69],"aziende piemontesi leader nel settore: \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, Avio Aero, UTC","Prende l’avvio oggi per due giorni all’Oval Lingotto l’Aerospace and defence meetings, mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra.\r\nLa convention, giunta alla sua settima edizione, ha quest’anno un focus sull’innovazione produttiva, la trasformazione digitale per l’industria aerospaziale 4.0.\r\nCi saranno 6.500 incontri bilaterali, 900 partecipanti, i rappresentanti di 26 paesi.\r\nUn’occasione per valorizzare le eccellenze del made in Italy nel settore armiero, in testa il colosso Leonardo, con un focus sulle aziende piemontesi leader nel settore: \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, Avio Aero, UTC Aerospace Systems. Tra gli sponsor, oltre a Leonardo, ci sono la Regione Piemonte, la Camera di Commercio e Intesa San Paolo.\r\nTorino è uno dei principali centri dell’industria aerospaziale bellica.\r\nLe fabbriche di armi italiane fanno affari con chiunque e non vanno mai in crisi.\r\nL’Aerospace and defence meeting è un evento semi clandestino, chiuso, dove si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove.\r\n\r\nArrivano alla conclusione, con le iniziative di oggi e di domani, dieci giorni di informazione e lotta a Torino e Caselle Torinese. \r\n\r\nOggi in programma:\r\nMartedì 26 novembre\r\napertura della mostra-mercato\r\nore 13 presidio all’Oval Lingotto\r\ne poi...\r\ndalle ore 15,30 presidio alla banca armata Intesa-San Paolo di via Garibaldi 45\r\n\r\nMercoledì 27 novembre\r\nore 14 in via san Francesco da Paola 24\r\npresidio alla camera di commercio, uno degli sponsor dei mercanti d’armi\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano dell'Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/2019-11-26-oval-stefano.mp3\"][/audio]",[204],{"field":74,"matched_tokens":205,"snippet":201,"value":202},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},{"document":208,"highlight":225,"highlights":229,"text_match":76,"text_match_info":232},{"cat_link":209,"category":210,"comment_count":46,"id":211,"is_sticky":46,"permalink":212,"post_author":49,"post_content":213,"post_date":214,"post_excerpt":52,"post_id":211,"post_modified":215,"post_thumbnail":216,"post_thumbnail_html":217,"post_title":218,"post_type":57,"sort_by_date":219,"tag_links":220,"tags":223},[43],[45],"56199","http://radioblackout.org/2019/11/no-ai-mercanti-di-morte-corteo-a-torino/","Sabato 16 novembre un corteo antimilitarista ha attraversato il centro cittadino. Il primo atto della 10 giorni di informazione e lotta contro l’aerospace and defence meeting, mostra mercato di armi aerospaziali, che si svolgerà all’Oval Luingotto il 26 e 27 novembre. \r\nIn vendita: cacciabombardieri, droni ed elicotteri da combattimento, satelliti spia, sistemi di puntamento: tutti i gioielli dell’industria bellica.\r\nIl corteo, dopo una lunga sosta comunicativa in piazza Castello, si è dipanato per le vie del centro, dove sono rimaste sagome bianche con la scritta “ucciso da armi made in Italy”.\r\nNumerosi gli interventi sull’industria bellica, sulle spese militari, la propaganda di guerra, l’osmosi tra guerra interna e guerra esterna.\r\nLa manifestazione si è conclusa in piazza Carlo Alberto con un’assemblea di rilancio delle prossime iniziative.\r\nAscolta l’approfondimento con alcuni esponenti dell’assemblea antimilitarista:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/2019.11.19-10.00.corteo_antimilitarista.mp3\"][/audio]\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 22 novembre ore 21\r\nArmi. Un business mortale\r\nL’aerospace and defence meeting. Le armi made in Italy nelle guerre di ogni dove\r\nGuerra e controllo militare delle insorgenze interne\r\ncon Daniele Ratti e Maria Matteo tra gli autori de “Per un futuro senza eserciti” edizioni “Zero in Condotta”\r\nall’Edera Squat in via Pianezza 115\r\nSabato 23 novembre\r\nAntimilitaristi al Balon\r\nore 10,30/13\r\n\r\nMartedì 26 novembre\r\napertura della mostra-mercato\r\nore 13 presidio all’Oval Lingotto\r\ne poi...\r\ndalle ore 15,30 presidio alla banca armata Intesa-San Paolo di via Garibaldi 45\r\n\r\nMercoledì 27 novembre\r\nore 10,30 in via Carlo Alberto 16\r\npresidio alla camera di commercio, uno degli sponsor dei mercanti d’armi\r\n\r\nDi seguito il volantino diffuso in piazza dall’assemblea antimilitarista:\r\n\r\n“Quest’anno la spesa militare è di 25 miliardi di euro. Ogni giorno lo Stato spende per armi, guerre e forze armate quanto basterebbe per avere tutti una vita meno precaria. Oggi sanità, trasporti, istruzione sono un privilegio per pochi, per chi può permetterselo. Agli altri restano attese di mesi per un esame o una visita, scuole costose, che non offrono sbocchi a chi non ha le leve giuste, trasporti sempre più cari, scomodi, sporchi.\r\nLo Stato sceglie la guerra, la distruzione, la morte di uomini, donne e bambini. Sceglie di spendere per questioni di dominio.\r\nIn Iraq i militari italiani hanno addestrato le truppe irachene, che in un mese e mezzo hanno ucciso oltre trecento persone che manifestavano per migliori condizioni di vita, dopo decenni di guerre e dittatura. Gente comune, mica terroristi dell’ISIS! Gente come noi che fa fatica ad arrivare a fine mese.\r\n\r\nI battaglioni d'élite dell'esercito tricolore sono impegnati in 36 missioni di guerra.\r\nLe principali sono in Afganistan, Iraq, Libano, Libia, Kosovo, Somalia, nel Mediterraneo. 6.290 soldati italiani sono sui diversi teatri di guerra.\r\nL’impegno più importante è sul fronte interno con l’operazione “Strade sicure”, che impiega 7.000 soldati.\r\nIn questi anni lungo i confini d'Italia si sta combattendo una guerra feroce contro la gente in viaggio, contro chi fugge conflitti dove le truppe italiane sono in prima fila.\r\n\r\nNelle guerre moderne muoiono più civili che militari. I soldati sono professionisti super addestrati, strumenti costosi e preziosi da preservare, mentre le persone senza divisa diventano obiettivi bellici di primaria importanza in conflitti che giocano la carta del terrore, per piegare la resistenza delle popolazioni che serve sottomettere, per realizzare i propri obiettivi di dominio.\r\nAl riparo delle loro basi, i piloti dei droni, sparano come in un videogioco.\r\n\r\nL’Italia è in guerra da decenni ma la chiama pace. È una guerra su più fronti, descritta come intervento umanitario, ma nei fatti è occupazione miliare, bombe, tortura e repressione.\r\nPer trarci in inganno trasformano la guerra in filantropia planetaria, le bombe mezzi di soccorso.\r\n\r\nGli stessi militari delle guerre in Bosnia, Iraq, Afganistan, gli stessi delle torture e degli stupri in Somalia, sono nei CPR, nelle strade delle nostre città, sono in Val Susa, sono nel Mediterraneo e sulle frontiere fatte di nulla, che imprigionano uomini, donne e bambini.\r\nGuerra esterna e guerra interna sono due facce delle stessa medaglia.\r\n\r\nIn Siria, in Iraq, in Afganistan, in Libia si combatte con armi che spesso sono costruite a due passi dalle nostre case.\r\nNell’ex stabilimento Fiat di Mirafiori Leonardo costruirà droni da combattimento. Giocattoli costosi che hanno un unico impiego: uccidere.\r\n\r\nTorino è uno dei principali centri dell’industria aerospaziale bellica.\r\nL’industria di guerra non va mai in crisi. L’industria bellica italiana fa affari con chiunque.\r\nIl 26 e 27 novembre 2019 si tiene a Torino “Aerospace & defence meeting”, mostra mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.\r\nLa convention, giunta alla sua settima edizione, ha quest’anno un focus sull’innovazione produttiva, la trasformazione digitale per l’industria aerospaziale 4.0.\r\nCi saranno 6.500 incontri bilaterali, 900 partecipanti, i rappresentanti di 26 paesi.\r\nUn’occasione per valorizzare le eccellenze del made in Italy nel settore armiero, in testa il colosso Leonardo, con un focus sulle aziende piemontesi leader nel settore: Thales Alenia Space, Avio Aero, UTC Aerospace Systems. Tra gli sponsor, oltre a Leonardo, ci sono la Regione Piemonte e la Camera di Commercio.\r\n\r\nL’Aerospace and defence meeting è un evento semi clandestino, chiuso, dove si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove.\r\nLa rivolta morale non basta a fermare la guerra, se non sa farsi resistenza concreta.\r\n\r\nPossiamo gettare un granello di sabbia per incepparne il meccanismo, per impedire che il business di morte celebri i suoi riti nell’indifferenza dei più.\r\n\r\nPer fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le strade.\r\n\r\nDal 16 al 27 novembre, dieci giorni di informazione e lotta contro i mercanti di morte!”","19 Novembre 2019","2019-11-19 13:15:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/01-corteo-16-nov-2019-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"161\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/01-corteo-16-nov-2019-300x161.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/01-corteo-16-nov-2019-300x161.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/01-corteo-16-nov-2019-768x413.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/01-corteo-16-nov-2019.jpg 784w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No ai mercanti di morte! Corteo a Torino",1574168687,[221,125,222,194],"http://radioblackout.org/tag/aerospace-and-defence-meeting/","http://radioblackout.org/tag/corteo-16-novembre-torino/",[26,12,224,20],"corteo 16 novembre torino",{"post_content":226},{"matched_tokens":227,"snippet":201,"value":228},[69],"Sabato 16 novembre un corteo antimilitarista ha attraversato il centro cittadino. Il primo atto della 10 giorni di informazione e lotta contro l’aerospace and defence meeting, mostra mercato di armi aerospaziali, che si svolgerà all’Oval Luingotto il 26 e 27 novembre. \r\nIn vendita: cacciabombardieri, droni ed elicotteri da combattimento, satelliti spia, sistemi di puntamento: tutti i gioielli dell’industria bellica.\r\nIl corteo, dopo una lunga sosta comunicativa in piazza Castello, si è dipanato per le vie del centro, dove sono rimaste sagome bianche con la scritta “ucciso da armi made in Italy”.\r\nNumerosi gli interventi sull’industria bellica, sulle spese militari, la propaganda di guerra, l’osmosi tra guerra interna e guerra esterna.\r\nLa manifestazione si è conclusa in piazza Carlo Alberto con un’assemblea di rilancio delle prossime iniziative.\r\nAscolta l’approfondimento con alcuni esponenti dell’assemblea antimilitarista:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/2019.11.19-10.00.corteo_antimilitarista.mp3\"][/audio]\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 22 novembre ore 21\r\nArmi. Un business mortale\r\nL’aerospace and defence meeting. Le armi made in Italy nelle guerre di ogni dove\r\nGuerra e controllo militare delle insorgenze interne\r\ncon Daniele Ratti e Maria Matteo tra gli autori de “Per un futuro senza eserciti” edizioni “Zero in Condotta”\r\nall’Edera Squat in via Pianezza 115\r\nSabato 23 novembre\r\nAntimilitaristi al Balon\r\nore 10,30/13\r\n\r\nMartedì 26 novembre\r\napertura della mostra-mercato\r\nore 13 presidio all’Oval Lingotto\r\ne poi...\r\ndalle ore 15,30 presidio alla banca armata Intesa-San Paolo di via Garibaldi 45\r\n\r\nMercoledì 27 novembre\r\nore 10,30 in via Carlo Alberto 16\r\npresidio alla camera di commercio, uno degli sponsor dei mercanti d’armi\r\n\r\nDi seguito il volantino diffuso in piazza dall’assemblea antimilitarista:\r\n\r\n“Quest’anno la spesa militare è di 25 miliardi di euro. Ogni giorno lo Stato spende per armi, guerre e forze armate quanto basterebbe per avere tutti una vita meno precaria. Oggi sanità, trasporti, istruzione sono un privilegio per pochi, per chi può permetterselo. Agli altri restano attese di mesi per un esame o una visita, scuole costose, che non offrono sbocchi a chi non ha le leve giuste, trasporti sempre più cari, scomodi, sporchi.\r\nLo Stato sceglie la guerra, la distruzione, la morte di uomini, donne e bambini. Sceglie di spendere per questioni di dominio.\r\nIn Iraq i militari italiani hanno addestrato le truppe irachene, che in un mese e mezzo hanno ucciso oltre trecento persone che manifestavano per migliori condizioni di vita, dopo decenni di guerre e dittatura. Gente comune, mica terroristi dell’ISIS! Gente come noi che fa fatica ad arrivare a fine mese.\r\n\r\nI battaglioni d'élite dell'esercito tricolore sono impegnati in 36 missioni di guerra.\r\nLe principali sono in Afganistan, Iraq, Libano, Libia, Kosovo, Somalia, nel Mediterraneo. 6.290 soldati italiani sono sui diversi teatri di guerra.\r\nL’impegno più importante è sul fronte interno con l’operazione “Strade sicure”, che impiega 7.000 soldati.\r\nIn questi anni lungo i confini d'Italia si sta combattendo una guerra feroce contro la gente in viaggio, contro chi fugge conflitti dove le truppe italiane sono in prima fila.\r\n\r\nNelle guerre moderne muoiono più civili che militari. I soldati sono professionisti super addestrati, strumenti costosi e preziosi da preservare, mentre le persone senza divisa diventano obiettivi bellici di primaria importanza in conflitti che giocano la carta del terrore, per piegare la resistenza delle popolazioni che serve sottomettere, per realizzare i propri obiettivi di dominio.\r\nAl riparo delle loro basi, i piloti dei droni, sparano come in un videogioco.\r\n\r\nL’Italia è in guerra da decenni ma la chiama pace. È una guerra su più fronti, descritta come intervento umanitario, ma nei fatti è occupazione miliare, bombe, tortura e repressione.\r\nPer trarci in inganno trasformano la guerra in filantropia planetaria, le bombe mezzi di soccorso.\r\n\r\nGli stessi militari delle guerre in Bosnia, Iraq, Afganistan, gli stessi delle torture e degli stupri in Somalia, sono nei CPR, nelle strade delle nostre città, sono in Val Susa, sono nel Mediterraneo e sulle frontiere fatte di nulla, che imprigionano uomini, donne e bambini.\r\nGuerra esterna e guerra interna sono due facce delle stessa medaglia.\r\n\r\nIn Siria, in Iraq, in Afganistan, in Libia si combatte con armi che spesso sono costruite a due passi dalle nostre case.\r\nNell’ex stabilimento Fiat di Mirafiori Leonardo costruirà droni da combattimento. Giocattoli costosi che hanno un unico impiego: uccidere.\r\n\r\nTorino è uno dei principali centri dell’industria aerospaziale bellica.\r\nL’industria di guerra non va mai in crisi. L’industria bellica italiana fa affari con chiunque.\r\nIl 26 e 27 novembre 2019 si tiene a Torino “Aerospace & defence meeting”, mostra mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.\r\nLa convention, giunta alla sua settima edizione, ha quest’anno un focus sull’innovazione produttiva, la trasformazione digitale per l’industria aerospaziale 4.0.\r\nCi saranno 6.500 incontri bilaterali, 900 partecipanti, i rappresentanti di 26 paesi.\r\nUn’occasione per valorizzare le eccellenze del made in Italy nel settore armiero, in testa il colosso Leonardo, con un focus sulle aziende piemontesi leader nel settore: \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, Avio Aero, UTC Aerospace Systems. Tra gli sponsor, oltre a Leonardo, ci sono la Regione Piemonte e la Camera di Commercio.\r\n\r\nL’Aerospace and defence meeting è un evento semi clandestino, chiuso, dove si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove.\r\nLa rivolta morale non basta a fermare la guerra, se non sa farsi resistenza concreta.\r\n\r\nPossiamo gettare un granello di sabbia per incepparne il meccanismo, per impedire che il business di morte celebri i suoi riti nell’indifferenza dei più.\r\n\r\nPer fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le strade.\r\n\r\nDal 16 al 27 novembre, dieci giorni di informazione e lotta contro i mercanti di morte!”",[230],{"field":74,"matched_tokens":231,"snippet":201,"value":228},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},6677,{"collection_name":57,"first_q":235,"per_page":11,"q":235},"thales",12,{"facet_counts":238,"found":262,"hits":263,"out_of":410,"page":30,"request_params":411,"search_cutoff":35,"search_time_ms":262},[239,248],{"counts":240,"field_name":246,"sampled":35,"stats":247},[241,244],{"count":242,"highlighted":243,"value":243},3,"Bello come una prigione che brucia",{"count":17,"highlighted":245,"value":245},"anarres","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":249,"field_name":34,"sampled":35,"stats":261},[250,252,253,255,257,259],{"count":30,"highlighted":251,"value":251},"droni",{"count":30,"highlighted":235,"value":235},{"count":30,"highlighted":254,"value":254},"biometria",{"count":30,"highlighted":256,"value":256},"digital id",{"count":30,"highlighted":258,"value":258},"sorveglianza",{"count":30,"highlighted":260,"value":260},"war on migrants",{"total_values":11},5,[264,323,345,367,388],{"document":265,"highlight":285,"highlights":307,"text_match":319,"text_match_info":320},{"comment_count":46,"id":266,"is_sticky":46,"permalink":267,"podcastfilter":268,"post_author":269,"post_content":270,"post_date":271,"post_excerpt":52,"post_id":266,"post_modified":272,"post_thumbnail":273,"post_title":274,"post_type":275,"sort_by_date":276,"tag_links":277,"tags":284},"71875","http://radioblackout.org/podcast/guerra-ai-migranti-hybrid-threat-samos2-thales-id-droni-esplosivi/",[243],"bellocome","[dalla puntata del 15 novembre 2021 di Bello Come Una Prigione Che Brucia]\r\n\r\nGUERRA AI MIGRANTI\r\n\r\nPartiamo dal caso che riguarda i due di Samos (freethesamos2.com): N. incriminato per aver colpevolmente portato suo figlio di sei anni in un viaggio pericoloso, Hasan per avere tenuto il timone per una parte del tragitto.\r\n\r\nIl figlio di N. è stato trovato morto sugli scogli e molte delle persone a bordo hanno rischiato la vita a causa dell’assenza di soccorsi da parte della Guardia Costiera greca, ma a finire in carcere e sotto processo è stato un padre in fuga dall’Afghanistan insieme al proprio bimbo.\r\n\r\nHasan, salito a bordo con diversi membri della sua famiglia, compresa la madre disabile, è stato identificato come “scafista” e rischia fino a oltre 230 anni di carcere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_samos2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRipartendo dal caso dei due di Samos, insieme a Lorenzo D’Agostino cerchiamo di approfondire le strategie di criminalizzazione messe in atto per reprimere e sanzionare chi si mette in viaggio: la progressiva assimilazione tra “smuggling” (contrabbando) e “trafficking” (traffico di esseri umani), le tecniche di costruzione delle inchieste promosse in Italia dalla Direzione Nazionale Animafia, il coordinamento tra diversi attori che stanno dettando le linee guida della Guerra ai Migranti a livello europeo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_lorenzo-eu-migrants.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUomini, donne, bambini e bambine al confine tra Bielorussia e Polonia sono stati trasformati in una “minaccia ibrida” (hybrid threat). Un processo di deumanizzazione che segna un ulteriore passo avanti nelle strategie narrative che accompagnano e costruiscono la Guerra ai Migranti: la trasformazione dell’individuo in movimento in un’arma. Chi sta promuovendo questo strumento interpretativo?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_hybrid-threat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSORVEGLIANZA\r\n\r\nRipartendo dalle ricadute in ambito sorvegliante della Guerra ai Migranti, osserviamo l’ingresso delle tecnologie di identità biometrica basate su QR Code nei visti per persone migranti non-europee all’interno dell’area Schengen.\r\n\r\nMa al di fuori della consueta strategia che vede sperimentare e normalizzare queste tecnologie partendo da ambiti più vulnerabili come quello delle persone migranti, andiamo ad ascoltare una pubblicità di Thales, colosso bellico-sorvegliante, che promuove il suo Digital ID Wallet (portafoglio per l’identità digitale) come futuro nell’interfaccia quotidiana tra individuo/istituzioni/locali pubblici…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_digital-id-thales.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDRONI ARMATI IN DOTAZIONE ALLE FORZE DELL’ORDINE\r\n\r\nL’Atlas Network (organizzazione di coordinamento tra i corpi speciali delle forze di polizia europee) ha richiesto di potersi dotare di droni esplosivi: a sua detta servirebbero PRINCIPALMENTE per fare saltare le finestre in caso di necessità. Viene da chiedersi… quando diventeremo anche noi delle finestre?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_droni-esplosivi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParole chiave: guerra ai migranti, Samos2, Lorenzo D'Agostino, sorveglianza, Thales, droni","17 Novembre 2021","2023-09-20 19:13:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/bcupcb-warmigrants-200x110.png","Guerra ai migranti: Hybrid Threat - Samos2 - Thales ID - Droni esplosivi","podcast",1637148625,[278,279,280,281,282,283],"http://radioblackout.org/tag/biometria/","http://radioblackout.org/tag/digital-id/","http://radioblackout.org/tag/droni/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/thales/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[254,256,251,258,235,260],{"post_content":286,"post_title":290,"tags":293},{"matched_tokens":287,"snippet":288,"value":289},[69],"ad ascoltare una pubblicità di \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, colosso bellico-sorvegliante, che promuove il","[dalla puntata del 15 novembre 2021 di Bello Come Una Prigione Che Brucia]\r\n\r\nGUERRA AI MIGRANTI\r\n\r\nPartiamo dal caso che riguarda i due di Samos (freethesamos2.com): N. incriminato per aver colpevolmente portato suo figlio di sei anni in un viaggio pericoloso, Hasan per avere tenuto il timone per una parte del tragitto.\r\n\r\nIl figlio di N. è stato trovato morto sugli scogli e molte delle persone a bordo hanno rischiato la vita a causa dell’assenza di soccorsi da parte della Guardia Costiera greca, ma a finire in carcere e sotto processo è stato un padre in fuga dall’Afghanistan insieme al proprio bimbo.\r\n\r\nHasan, salito a bordo con diversi membri della sua famiglia, compresa la madre disabile, è stato identificato come “scafista” e rischia fino a oltre 230 anni di carcere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_samos2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRipartendo dal caso dei due di Samos, insieme a Lorenzo D’Agostino cerchiamo di approfondire le strategie di criminalizzazione messe in atto per reprimere e sanzionare chi si mette in viaggio: la progressiva assimilazione tra “smuggling” (contrabbando) e “trafficking” (traffico di esseri umani), le tecniche di costruzione delle inchieste promosse in Italia dalla Direzione Nazionale Animafia, il coordinamento tra diversi attori che stanno dettando le linee guida della Guerra ai Migranti a livello europeo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_lorenzo-eu-migrants.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUomini, donne, bambini e bambine al confine tra Bielorussia e Polonia sono stati trasformati in una “minaccia ibrida” (hybrid threat). Un processo di deumanizzazione che segna un ulteriore passo avanti nelle strategie narrative che accompagnano e costruiscono la Guerra ai Migranti: la trasformazione dell’individuo in movimento in un’arma. Chi sta promuovendo questo strumento interpretativo?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_hybrid-threat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSORVEGLIANZA\r\n\r\nRipartendo dalle ricadute in ambito sorvegliante della Guerra ai Migranti, osserviamo l’ingresso delle tecnologie di identità biometrica basate su QR Code nei visti per persone migranti non-europee all’interno dell’area Schengen.\r\n\r\nMa al di fuori della consueta strategia che vede sperimentare e normalizzare queste tecnologie partendo da ambiti più vulnerabili come quello delle persone migranti, andiamo ad ascoltare una pubblicità di \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, colosso bellico-sorvegliante, che promuove il suo Digital ID Wallet (portafoglio per l’identità digitale) come futuro nell’interfaccia quotidiana tra individuo/istituzioni/locali pubblici…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_digital-id-thales.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDRONI ARMATI IN DOTAZIONE ALLE FORZE DELL’ORDINE\r\n\r\nL’Atlas Network (organizzazione di coordinamento tra i corpi speciali delle forze di polizia europee) ha richiesto di potersi dotare di droni esplosivi: a sua detta servirebbero PRINCIPALMENTE per fare saltare le finestre in caso di necessità. Viene da chiedersi… quando diventeremo anche noi delle finestre?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_droni-esplosivi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParole chiave: guerra ai migranti, Samos2, Lorenzo D'Agostino, sorveglianza, \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, droni",{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":292},[69],"Guerra ai migranti: Hybrid Threat - Samos2 - \u003Cmark>Thales\u003C/mark> ID - Droni esplosivi",[294,296,298,300,302,305],{"matched_tokens":295,"snippet":254,"value":254},[],{"matched_tokens":297,"snippet":256,"value":256},[],{"matched_tokens":299,"snippet":251,"value":251},[],{"matched_tokens":301,"snippet":258,"value":258},[],{"matched_tokens":303,"snippet":304,"value":304},[235],"\u003Cmark>thales\u003C/mark>",{"matched_tokens":306,"snippet":260,"value":260},[],[308,314,317],{"field":34,"indices":309,"matched_tokens":310,"snippets":312,"values":313},[14],[311],[235],[304],[304],{"field":315,"matched_tokens":316,"snippet":292,"value":292},"post_title",[69],{"field":74,"matched_tokens":318,"snippet":288,"value":289},[69],578730123365712000,{"best_field_score":321,"best_field_weight":38,"fields_matched":242,"num_tokens_dropped":46,"score":322,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},"1108091339008","578730123365711979",{"document":324,"highlight":336,"highlights":341,"text_match":76,"text_match_info":344},{"comment_count":46,"id":325,"is_sticky":46,"permalink":326,"podcastfilter":327,"post_author":245,"post_content":328,"post_date":329,"post_excerpt":52,"post_id":325,"post_modified":330,"post_thumbnail":331,"post_title":332,"post_type":275,"sort_by_date":333,"tag_links":334,"tags":335},"94782","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-gennaio-stato-di-polizia-citta-delle-armi-il-politecnico-in-prima-fila-la-siria-come-lafganistan-seconda-puntata/",[245],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nStato di Polizia. Zone rosse, profilazione etnica e sociale\r\nIl ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia con nuovi strumenti di controllo e punizione, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nIl Governo implementa le “zone rosse” nelle aree urbane.\r\nA Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: qui le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Gennaio 2025","2025-01-16 02:17:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/red-zone-200x110.jpeg","Anarres del 10 gennaio. Stato di Polizia. Città delle armi: il Politecnico in prima fila. La Siria come l’Afganistan? Seconda puntata…",1736993646,[],[],{"post_content":337},{"matched_tokens":338,"snippet":339,"value":340},[69],"insieme ad Avio Aero, Leonardo e \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nStato di Polizia. Zone rosse, profilazione etnica e sociale\r\nIl ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia con nuovi strumenti di controllo e punizione, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nIl Governo implementa le “zone rosse” nelle aree urbane.\r\nA Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: qui le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[342],{"field":74,"matched_tokens":343,"snippet":339,"value":340},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},{"document":346,"highlight":358,"highlights":363,"text_match":76,"text_match_info":366},{"comment_count":46,"id":347,"is_sticky":46,"permalink":348,"podcastfilter":349,"post_author":269,"post_content":350,"post_date":351,"post_excerpt":52,"post_id":347,"post_modified":352,"post_thumbnail":353,"post_title":354,"post_type":275,"sort_by_date":355,"tag_links":356,"tags":357},"74070","http://radioblackout.org/podcast/rivolte-e-inchieste-infowar-digital-id-fund-the-police/",[243],"Estratti dalla puntata del 7 marzo 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nINTRO: CRIMINALITA’ - PANDEMIA – GUERRA\r\n\r\nLa paura come strumento di governo, la relazione tra questi fenomeni (criminalità, pandemia, guerra) e la promozione di “figure forti” al potere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMODENA, DUE ANNI DOPO\r\n\r\nAlla vigilia dell’anniversario delle rivolte e dei massacri che attraversarono le carceri italiane, insieme a Pietro cerchiamo di osservare lo stato delle inchieste attorno a uno degli epicentri di quegli eventi: il carcere Sant’Anna di Modena.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_modena2anni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIDEN & BLACK LIVES MATTER\r\n\r\n“Fund the Police!”\r\n\r\nBiden, dopo aver capitalizzato elettoralmente quanto poteva grattare dalla schiuma di superficie dell’ondata successiva all’omicidio di George Floyd, dichiara solennemente che la soluzione al razzsimo strutturale delle forze dell’ordine statunitensi sia quello di dirottare verso di loro più risorse.\r\n\r\n/ / / con veri estratti naturali dal suo discorso allo State of the Union\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_fund-the-police.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGUERRA DI INFORMAZIONI\r\n\r\nPiccolo sguardo su alcuni esempi dello scontro tra narrazioni che accompagna la guerra in Ucraina.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_infowar_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIDENTITA’ DIGITALE\r\n\r\nCome procede la sedimentazione del Green Pass nelle nostre vite? L’Unione Europea ha alcune idee a riguardo e presto inizierà una sperimentazione su larga scala del Portafoglio di Identità Digitale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_idwallet-trial.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPAROLE CHIAVE: green pass, identità digitale, sorveglianza, carcere, Modena, BLM, Thales, infowar","11 Marzo 2022","2022-03-11 12:55:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/bcupcb-fund-200x110.jpeg","RIVOLTE E INCHIESTE - INFOWAR - DIGITAL ID - FUND THE POLICE",1647003308,[],[],{"post_content":359},{"matched_tokens":360,"snippet":361,"value":362},[69],"digitale, sorveglianza, carcere, Modena, BLM, \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, infowar","Estratti dalla puntata del 7 marzo 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nINTRO: CRIMINALITA’ - PANDEMIA – GUERRA\r\n\r\nLa paura come strumento di governo, la relazione tra questi fenomeni (criminalità, pandemia, guerra) e la promozione di “figure forti” al potere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMODENA, DUE ANNI DOPO\r\n\r\nAlla vigilia dell’anniversario delle rivolte e dei massacri che attraversarono le carceri italiane, insieme a Pietro cerchiamo di osservare lo stato delle inchieste attorno a uno degli epicentri di quegli eventi: il carcere Sant’Anna di Modena.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_modena2anni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIDEN & BLACK LIVES MATTER\r\n\r\n“Fund the Police!”\r\n\r\nBiden, dopo aver capitalizzato elettoralmente quanto poteva grattare dalla schiuma di superficie dell’ondata successiva all’omicidio di George Floyd, dichiara solennemente che la soluzione al razzsimo strutturale delle forze dell’ordine statunitensi sia quello di dirottare verso di loro più risorse.\r\n\r\n/ / / con veri estratti naturali dal suo discorso allo State of the Union\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_fund-the-police.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGUERRA DI INFORMAZIONI\r\n\r\nPiccolo sguardo su alcuni esempi dello scontro tra narrazioni che accompagna la guerra in Ucraina.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_infowar_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIDENTITA’ DIGITALE\r\n\r\nCome procede la sedimentazione del Green Pass nelle nostre vite? L’Unione Europea ha alcune idee a riguardo e presto inizierà una sperimentazione su larga scala del Portafoglio di Identità Digitale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/BCUPCB_idwallet-trial.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPAROLE CHIAVE: green pass, identità digitale, sorveglianza, carcere, Modena, BLM, \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, infowar",[364],{"field":74,"matched_tokens":365,"snippet":361,"value":362},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},{"document":368,"highlight":380,"highlights":384,"text_match":76,"text_match_info":387},{"comment_count":46,"id":369,"is_sticky":46,"permalink":370,"podcastfilter":371,"post_author":245,"post_content":372,"post_date":373,"post_excerpt":52,"post_id":369,"post_modified":374,"post_thumbnail":375,"post_title":376,"post_type":275,"sort_by_date":377,"tag_links":378,"tags":379},"73908","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-25-febbraio-giochi-di-guerra-nello-jonio-contro-tutte-le-guerre-morti-e-feriti-nella-guerra-del-lavoro/",[245],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-25-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nDynamic Manta 2022.\r\n\r\nEsercitazioni militari nel canale di Sicilia.\r\n\r\nÈ cominciata il 21 febbraio e continuerà sino al 4 marzo una delle più imponenti esercitazioni navali del Mediterraneo. Anche se non sono legati all’attuale crisi in Europa orientale, i giochi di guerra si svolgeranno in un quadro delicatissimo di tensione internazionale.\r\n\r\nNoi contro tutte le guerre, tutte le guerre contro di noi\r\nL’invasione dell’Ucraina. Riflessioni sulla guerra che torna nel cuore dell’Europa: gli scossoni di assestamento della lunga ondata tellurica iniziata con la caduta del muro di Berlino.\r\nDi fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d'attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.\r\nLe politiche di potenza degli Stati, i nazionalismi, le piccole patrie, sono solo paraventi per nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori. Le ricadute di questa guerra sono estremamente gravi, in primis per le popolazioni civili delle zone interessate che si trovano da anni in una situazione di conflitto e privazione materiale.\r\nMa questo conflitto riguarda anche lavoratori e lavoratrici di tutta Europa, che stanno già vedendo i loro redditi falcidiati dagli aumenti dei costi dell'energia e dei beni di prima necessità, nonché dal taglio della spesa pubblica sociale a beneficio dell'aumento delle spese militari.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nLeggi qui il suo articolo\r\n\r\n\r\nMorti e feriti della guerra del lavoro\r\nIn Italia ci sono stati, nel 2021, 555.236 infortuni sul lavoro. Più di mezzo milione di persone hanno subito danni, lesioni permanenti, in qualche caso sono morte: un tributo in sangue pagato annualmente al profitto e considerato \"normale\" da governo, padroni e sindacati.\r\nI dati degli infortuni e delle morti sul lavoro sono un preciso indice del livello dello sfruttamento. L'indignazione non basta, come non bastano i controlli, il rifiuto dell’insicurezza sul lavoro deve diventare una delle parole d’ordine di chiunque lotti per l’emancipazione dei lavoratori. \r\nCe ne ha parlato Francesco Fricche\r\n\r\n\r\nTutte le guerre contro di noi. Noi contro tutte le guerre\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nGiovedì 10 marzo\r\ndalle ore 10 alle 12\r\nSpezziamo le ali al militarismo!\r\npresidio antimilitarista di fronte all’auditorium dell’Energy Center del Politecnico in via Paolo Borsellino 38/16\r\nNell’auditorium si svolgerà un convegno dal titolo “Il futuro dell’aerospazio: opportunità di sviluppo per le PMI nella filiera”, cui interverranno rappresentanti del politecnico e delle maggiori industrie belliche del settore: Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Mecaer con l’introduzione della presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega più che nel recente passato, all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\n\r\nSabato 12 marzo\r\nNé con la Russia né con la NATO!\r\nPresidio antimilitarista itinerante al Balon\r\nAppuntamento alle 10,30 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte. \r\nBloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. A partire dalla nostra città.\r\nL’assemblea Antimilitarista promuove un’assemblea cittadina che lanci una campagna di informazione e lotta per bloccare l’industria di guerra e la NATO a Torino.\r\nInterventi sulla Città dell’Aerospazio, sul ruolo della NATO in Italia, testimonianze delle lotte contro l’ampliamento della base di Camp Derby a Livorno\r\nAlla tettoia dei contadini dalle ore 18.\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano\r\nal Kasciavit, via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","7 Marzo 2022","2022-03-07 15:04:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-28-manif-wild-cat-8-marzo-col-verd-gia-200x110.jpg","Anarres del 25 febbraio. Giochi di guerra nello Jonio. Contro tutte le guerre. Morti e feriti nella guerra del lavoro…",1646662799,[],[],{"post_content":381},{"matched_tokens":382,"snippet":136,"value":383},[69],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-25-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nDynamic Manta 2022.\r\n\r\nEsercitazioni militari nel canale di Sicilia.\r\n\r\nÈ cominciata il 21 febbraio e continuerà sino al 4 marzo una delle più imponenti esercitazioni navali del Mediterraneo. Anche se non sono legati all’attuale crisi in Europa orientale, i giochi di guerra si svolgeranno in un quadro delicatissimo di tensione internazionale.\r\n\r\nNoi contro tutte le guerre, tutte le guerre contro di noi\r\nL’invasione dell’Ucraina. Riflessioni sulla guerra che torna nel cuore dell’Europa: gli scossoni di assestamento della lunga ondata tellurica iniziata con la caduta del muro di Berlino.\r\nDi fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d'attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.\r\nLe politiche di potenza degli Stati, i nazionalismi, le piccole patrie, sono solo paraventi per nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori. Le ricadute di questa guerra sono estremamente gravi, in primis per le popolazioni civili delle zone interessate che si trovano da anni in una situazione di conflitto e privazione materiale.\r\nMa questo conflitto riguarda anche lavoratori e lavoratrici di tutta Europa, che stanno già vedendo i loro redditi falcidiati dagli aumenti dei costi dell'energia e dei beni di prima necessità, nonché dal taglio della spesa pubblica sociale a beneficio dell'aumento delle spese militari.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nLeggi qui il suo articolo\r\n\r\n\r\nMorti e feriti della guerra del lavoro\r\nIn Italia ci sono stati, nel 2021, 555.236 infortuni sul lavoro. Più di mezzo milione di persone hanno subito danni, lesioni permanenti, in qualche caso sono morte: un tributo in sangue pagato annualmente al profitto e considerato \"normale\" da governo, padroni e sindacati.\r\nI dati degli infortuni e delle morti sul lavoro sono un preciso indice del livello dello sfruttamento. L'indignazione non basta, come non bastano i controlli, il rifiuto dell’insicurezza sul lavoro deve diventare una delle parole d’ordine di chiunque lotti per l’emancipazione dei lavoratori. \r\nCe ne ha parlato Francesco Fricche\r\n\r\n\r\nTutte le guerre contro di noi. Noi contro tutte le guerre\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nGiovedì 10 marzo\r\ndalle ore 10 alle 12\r\nSpezziamo le ali al militarismo!\r\npresidio antimilitarista di fronte all’auditorium dell’Energy Center del Politecnico in via Paolo Borsellino 38/16\r\nNell’auditorium si svolgerà un convegno dal titolo “Il futuro dell’aerospazio: opportunità di sviluppo per le PMI nella filiera”, cui interverranno rappresentanti del politecnico e delle maggiori industrie belliche del settore: Leonardo, Avio Aero, \u003Cmark>Thales\u003C/mark> Alenia Space, Mecaer con l’introduzione della presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega più che nel recente passato, all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\n\r\nSabato 12 marzo\r\nNé con la Russia né con la NATO!\r\nPresidio antimilitarista itinerante al Balon\r\nAppuntamento alle 10,30 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte. \r\nBloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. A partire dalla nostra città.\r\nL’assemblea Antimilitarista promuove un’assemblea cittadina che lanci una campagna di informazione e lotta per bloccare l’industria di guerra e la NATO a Torino.\r\nInterventi sulla Città dell’Aerospazio, sul ruolo della NATO in Italia, testimonianze delle lotte contro l’ampliamento della base di Camp Derby a Livorno\r\nAlla tettoia dei contadini dalle ore 18.\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano\r\nal Kasciavit, via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[385],{"field":74,"matched_tokens":386,"snippet":136,"value":383},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},{"document":389,"highlight":401,"highlights":406,"text_match":76,"text_match_info":409},{"comment_count":46,"id":390,"is_sticky":46,"permalink":391,"podcastfilter":392,"post_author":269,"post_content":393,"post_date":394,"post_excerpt":52,"post_id":390,"post_modified":395,"post_thumbnail":396,"post_title":397,"post_type":275,"sort_by_date":398,"tag_links":399,"tags":400},"71770","http://radioblackout.org/podcast/identita-digitale-carcere-assassino-biometria/",[243],"Estratti dalle puntate di Bello Come Una Prigione Che Brucia [ottobre - novembre 2021]\r\n\r\nIDENTITA' DIGITALE BIOMETRICA\r\n\r\nIl lasciapassare sanitario rappresenta una forte accelerazione nel conferimento di identità digitale biometrica, può quindi essere interessante andare a osservare quali siano i gruppi commerciali (quali Thales, Gemalto, Idemia) e le dinamiche che promuovono questo modello.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_thales-gemalto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOLONIZZAZIONE DIGITALE\r\n\r\nMastercard e Paycode stanno attivando programmi di conferimento di identità biometrica integrata a sistemi di bancarizzazione e pagamento digitale; un processo che si inserisce nel panorama più ampio della nuova \"Corsa all'Africa\": il capitalismo estrattivo si estende ai dati, la colonizzazione passa dall'infrastrutturazione digitale.\r\n\r\nQui il testo integrale di Danielle Coleman\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_digicolonization.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSORVEGLIANZA\r\n\r\nAggiornamenti sul programma di sorveglianza integrata Argo alla luce delle dichiarazioni della nuova assessora all'Innovazione, Chiara Foglietta\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_Argo-Update-ass.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl sistema di riconoscimento facciale con (a sua detta) il dataset più grande al mondo, Clearview AI, è stato generato in un incubatore intellettuale e finanziario di estrema destra suprematista e neonazista. Uno prodotto per il controllo sociale di massa in grado di conoscere in tempo reale le indagini operate dall'apparato repressivo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_clearview_nazi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGREEN PASS, REPRESSIONE E FASCISTI\r\n\r\nGrazie al contributo di un compagno di Roma riprendiamo la vicenda dell'attacco alla CGIL guidato da Forza Nuova (9 ottobre 2021) analizzando la presenza neofascista nelle locali mobilitazioni contro il Green Pass, la sua iper-rappresentazione mediatica e la relazione con le forze dell'ordine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_piercgil_roma.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nVerso fine ottobre, nell'arco di pochi giorni l'apparato repressivo ha compiuto diverse perquisizioni per raccogliere prove digitali funzionali ad analizzare le relazioni tra pezzi di \"movimento\" e contestazioni contro il lasciapassare sanitario. Grazie all'intervento di un ascoltatore/ascoltatrice la riflessione si estende alla difficoltà per l'apparato repressivo di identificare forme di opposizione che non rientrino nella loro tassonomia politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_repress-perq-g-pass_tel.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE\r\n\r\nAggiornamenti sul tentativo di archiviare l'inchiesta sulla morte di Hassan Sharaf nel carcere di Viterbo: un ragazzo di 21 anni pestato, minacciato, messo in isolamento falsificando i registri e lì trovato impiccato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_Hassan-news.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRilanciamo la necessità di supporto per il prigioniero Andreas Krebs, che rischia di morire per abbandono sanitario nel carcere di Sollicciano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_Krebs.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa garante per i detenuti del comune di Ivrea è stata rimossa per aver diffuso un meme che affiancava Draghi a Battisti... gli indignati giornalisti rimuovono accuratamente il fatto che nel carcere di Ivrea sia aperta un'inchiesta per pestaggi e torture che la procura locale continua a tentare di archiviare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_garante-ivrea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParole chiave: Argo, Hassan Sharaf, Andreas Krebs, colonizzazione digitale, Green Pass, Thales, Gemalto","12 Novembre 2021","2021-11-12 11:03:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/bcupcb-biometpay-200x110.jpg","Identità digitale - carcere assassino - biometria",1636714995,[],[],{"post_content":402},{"matched_tokens":403,"snippet":404,"value":405},[69],"siano i gruppi commerciali (quali \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, Gemalto, Idemia) e le dinamiche","Estratti dalle puntate di Bello Come Una Prigione Che Brucia [ottobre - novembre 2021]\r\n\r\nIDENTITA' DIGITALE BIOMETRICA\r\n\r\nIl lasciapassare sanitario rappresenta una forte accelerazione nel conferimento di identità digitale biometrica, può quindi essere interessante andare a osservare quali siano i gruppi commerciali (quali \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, Gemalto, Idemia) e le dinamiche che promuovono questo modello.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_thales-gemalto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOLONIZZAZIONE DIGITALE\r\n\r\nMastercard e Paycode stanno attivando programmi di conferimento di identità biometrica integrata a sistemi di bancarizzazione e pagamento digitale; un processo che si inserisce nel panorama più ampio della nuova \"Corsa all'Africa\": il capitalismo estrattivo si estende ai dati, la colonizzazione passa dall'infrastrutturazione digitale.\r\n\r\nQui il testo integrale di Danielle Coleman\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_digicolonization.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSORVEGLIANZA\r\n\r\nAggiornamenti sul programma di sorveglianza integrata Argo alla luce delle dichiarazioni della nuova assessora all'Innovazione, Chiara Foglietta\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_Argo-Update-ass.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl sistema di riconoscimento facciale con (a sua detta) il dataset più grande al mondo, Clearview AI, è stato generato in un incubatore intellettuale e finanziario di estrema destra suprematista e neonazista. Uno prodotto per il controllo sociale di massa in grado di conoscere in tempo reale le indagini operate dall'apparato repressivo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_clearview_nazi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGREEN PASS, REPRESSIONE E FASCISTI\r\n\r\nGrazie al contributo di un compagno di Roma riprendiamo la vicenda dell'attacco alla CGIL guidato da Forza Nuova (9 ottobre 2021) analizzando la presenza neofascista nelle locali mobilitazioni contro il Green Pass, la sua iper-rappresentazione mediatica e la relazione con le forze dell'ordine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_piercgil_roma.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nVerso fine ottobre, nell'arco di pochi giorni l'apparato repressivo ha compiuto diverse perquisizioni per raccogliere prove digitali funzionali ad analizzare le relazioni tra pezzi di \"movimento\" e contestazioni contro il lasciapassare sanitario. Grazie all'intervento di un ascoltatore/ascoltatrice la riflessione si estende alla difficoltà per l'apparato repressivo di identificare forme di opposizione che non rientrino nella loro tassonomia politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_repress-perq-g-pass_tel.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE\r\n\r\nAggiornamenti sul tentativo di archiviare l'inchiesta sulla morte di Hassan Sharaf nel carcere di Viterbo: un ragazzo di 21 anni pestato, minacciato, messo in isolamento falsificando i registri e lì trovato impiccato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_Hassan-news.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRilanciamo la necessità di supporto per il prigioniero Andreas Krebs, che rischia di morire per abbandono sanitario nel carcere di Sollicciano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_Krebs.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa garante per i detenuti del comune di Ivrea è stata rimossa per aver diffuso un meme che affiancava Draghi a Battisti... gli indignati giornalisti rimuovono accuratamente il fatto che nel carcere di Ivrea sia aperta un'inchiesta per pestaggi e torture che la procura locale continua a tentare di archiviare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/BCUPCB_garante-ivrea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParole chiave: Argo, Hassan Sharaf, Andreas Krebs, colonizzazione digitale, Green Pass, \u003Cmark>Thales\u003C/mark>, Gemalto",[407],{"field":74,"matched_tokens":408,"snippet":404,"value":405},[69],{"best_field_score":78,"best_field_weight":79,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":46,"score":80,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":46},6673,{"collection_name":275,"first_q":235,"per_page":11,"q":235},{"title":413,"slug":414,"exerpt":415,"link":416,"featured_media":417,"slot":418},"Malormone","malormone","Con molto ormone e mali umori scandagliamo le più grette perversioni del vivente. praticando gender confusion, anche nelle selezioni dei generi musicali, e solo una meta: la liberazione delle corpe. Sesso, queer, transfemminismo, godimento e altre secrezioni vi accompagneranno ogni lunedì sera in un viaggio tra serio e faceto, e… faceto. e facciamoci! una crew […]","https://radioblackout.org/shows/malormone/","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/IMG_2733.jpeg",{"day":419,"start":420,"end":421},"lunedi","22:00","00:00",["Reactive",423],{},["Set"],["ShallowReactive",426],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$f-ee501rS3gjMt7R-naJh77pw43yAU9YoQD7n49L2NTQ":-1},true,"/search?query=thales"]