","Torino: restano in carcere Toshi, Erika, Paolo e Marco",1433768627,[126,127,63,128,129],"http://radioblackout.org/tag/2-febbraio/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/retate/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[131,24,21,132,15],"2 febbraio","retate",{"post_content":134,"post_title":138,"tags":142},{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":137},[75],"cautelari emesse contro di loro \u003Cmark>in\u003C/mark> seguito all'opposizione alla retata del","Giovedì scorso i difensori di Paolo, Erika, Toshi, Luigi e Marco hanno chiesto al Tribunale del Riesame la revoca delle misure cautelari emesse contro di loro \u003Cmark>in\u003C/mark> seguito all'opposizione alla retata del 2 febbraio scorso. L’esito è pessimo, a conferma, tra le altre cose, di quanti siano numerosi i dipendenti del Palazzo di Giustizia completamente proni ai voleri della Procura: Paolo, Erika, Toshi e Marco rimangono \u003Cmark>in\u003C/mark> cella, mentre per il solo Luigi la carcerazione preventiva si svolgerà ai domiciliari (ma con tutte le restrizioni, per cui non potrà comunicare con nessuno se non con i propri conviventi). Non cambia neanche la situazione per l’unico compagno con divieto di dimora del quale si è discusso durante l’udienza di giovedì.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo sentito Andrea, che ci ha dato degli aggiornamenti sui compagni.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nandrea_esame \u003Cmark>carcere\u003C/mark> domicilio_retate cinque\r\n\r\nPer scrivere ai compagni:\r\nErika Carretto C.C. Lorusso e Cotugno - Via Maria Adelaide Aglietta 35 10151 TorinoPaolo Milan C.C. Lorusso e Cotugno - Via Maria Adelaide Aglietta 35 10151 \u003Cmark>Torino\u003C/mark>\r\n\r\nToshiyuki Hosokawa C.C. Lorusso e Cotugno - Via Maria Adelaide Aglietta 35 10151 \u003Cmark>Torino\u003C/mark>\r\n\r\nMarco Pisano C.C. Lorusso e Cotugno - Via Maria Adelaide Aglietta 35 10151 \u003Cmark>Torino\u003C/mark>\r\n\r\n\r\n ",{"matched_tokens":139,"snippet":141,"value":141},[140,75,24],"Torino","\u003Cmark>Torino\u003C/mark>: restano \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>carcere\u003C/mark> Toshi, Erika, Paolo e Marco",[143,145,148,150,152],{"matched_tokens":144,"snippet":131},[],{"matched_tokens":146,"snippet":147},[24],"\u003Cmark>carcere\u003C/mark>",{"matched_tokens":149,"snippet":21},[],{"matched_tokens":151,"snippet":132},[],{"matched_tokens":153,"snippet":154},[15],"\u003Cmark>torino\u003C/mark>",[156,158,160],{"field":104,"matched_tokens":157,"snippet":141,"value":141},[140,75,24],{"field":101,"matched_tokens":159,"snippet":136,"value":137},[75],{"field":39,"indices":161,"matched_tokens":163,"snippets":166},[162,96],1,[164,165],[24],[15],[147,154],1736172819382796300,{"best_field_score":169,"best_field_weight":170,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":51,"score":171,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":51},"3315704332288",15,"1736172819382796411",{"document":173,"highlight":189,"highlights":194,"text_match":167,"text_match_info":197},{"cat_link":174,"category":176,"comment_count":51,"id":178,"is_sticky":51,"permalink":179,"post_author":32,"post_content":180,"post_date":181,"post_excerpt":56,"post_id":178,"post_modified":182,"post_thumbnail":183,"post_thumbnail_html":184,"post_title":185,"post_type":59,"sort_by_date":186,"tag_links":187,"tags":188},[48,175],"http://radioblackout.org/category/informazione/no-tav/",[50,177],"NO TAV","6166","http://radioblackout.org/2012/01/6166/","Questa mattina all'alba una maxioperazione di polizia, partita dalla Procura torinese, ha coinvolto decine di compagni, amici, attivisti no tav.\r\n\r\nQui a Torino, molte perquisizioni in case private e in quasi tutte le case occupate e centri sociali cittadini. Una quindicina i compagni e le compagne fermati e tradotti in carcere a Torino e provincia,un'altra quindicina tra Valsusa (2) Milano (5) Roma (2) Genova... Non siamo ancora in grado di fornire i dettagli e i numeri precisi, in quanto non è ancora certo quali siano i fermi, quali le custodie cautelari in carcere, e le misure restrittive (obblighi di dimora ecc.).\r\n\r\nI capi di imputazione si riferiscono agli incidenti scoppiati durante le giornate di resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena il 28 giugno 2011 e del 3 luglio 2011, quando decine di migliaia di persone assediarono il \"cantiere-fortino\" della Maddalena a Chiomonte.\r\n\r\nIn Valsusa si preparano già iniziative per la giornata di oggi (giovedì 26) alle 14,30 conferenza stampa al presidio di Vaie, alle 20,30 Fiaccolata a Bussoleno (partenza dalla stazione ferroviaria)\r\n\r\nTra gli arrestati diversi redattori di questa radio.\r\n\r\nRadio Black out è, ovviamente, vicina e solidale con tutti gli arrestati e perquisiti.\r\n\r\nA sarà dura! Si parte e si torna insieme! Ora e sempre No Tav!\r\n\r\nLIBERI TUTTI!\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/intervista-nicoletta-dosio.mp3\"]","26 Gennaio 2012","2025-09-24 22:01:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/manifestoinsiemestampa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"214\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/manifestoinsiemestampa-214x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/manifestoinsiemestampa-214x300.jpg 214w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/manifestoinsiemestampa.jpg 731w\" sizes=\"auto, (max-width: 214px) 100vw, 214px\" />","Arresti e perquisizioni contro il movimento No Tav",1327580380,[],[],{"post_content":190},{"matched_tokens":191,"snippet":192,"value":193},[75,24,140],"le compagne fermati e tradotti \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>carcere\u003C/mark> a \u003Cmark>Torino\u003C/mark> e provincia,un'altra quindicina tra Valsusa","Questa mattina all'alba una maxioperazione di polizia, partita dalla Procura torinese, ha coinvolto decine di compagni, amici, attivisti no tav.\r\n\r\nQui a \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, molte perquisizioni \u003Cmark>in\u003C/mark> case private e \u003Cmark>in\u003C/mark> quasi tutte le case occupate e centri sociali cittadini. 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estradizione in Francia dal carcere di Torino dove era stato rinchiuso Mercoledì in seguito alla richiesta del procuratore generale Saluzzo di aggravare le misure nei suoi confronti.\r\n\r\nEmilio è stato portato in Francia attraversando quel confine contro cui ha combattuto, attraversando la sua valle.\r\n\r\nIl movimento rilancia gli appuntamenti di questi giorni!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/8-dicembre-2021.mp3\"][/audio]\r\nMercoledì 1/12 \r\n\r\n \tore 21 Assemblea popolare al polivalente di Bussoleno\r\n\r\nVenerdì 3/12 \r\n\r\n \tore 18 Apericena resistente ai cancelli della centrale di Chiomonte\r\n \tore 21 al Centro Sociale di Villardora presentazione del libro “ Torino-Lyon, Eldorado o pozzo senza fondo?” con l’autore Oscar Margaira\r\n\r\n4-5/12 Weekend No Tav:\r\n\r\n \tsabato 4 “Gita ai Mulini” ritrovo ore 14 al campo sportivo di Giaglione, a seguire, la sera, vin brûlé e musica\r\n \tdomenica 5 “ Polentata No Tav” al presidio dei Mulini ritrovo, ore 11 campo sportivo di Giaglioneore 17 presidio di San Didero presentazione “Sabotav” il gioco dell’oca del Movimento No Tav\r\n\r\nMartedì 7/12 \r\n\r\n \tore 19 apericena No Tav al presidio di San Didero, ore 21 serata musicale con Alp King feat Peyoti &Zuli\r\n\r\nMercoledì 8/12 \r\n\r\n \tore 13 marcia popolare No Tav, ritrovo alle scuole elementari di Borgone","3 Dicembre 2021","2021-12-03 15:12:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/emilio-zerocalc-e1632832034899-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"218\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/emilio-zerocalc-218x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Per Emilio: un 8 dicembre di lotta NoTav",1638544334,[214,215,216],"http://radioblackout.org/tag/8-dicembre/","http://radioblackout.org/tag/emilio-scalzo/","http://radioblackout.org/tag/notav/",[218,219,27],"8 dicembre","emilio 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dall'infame palazzinaro Molino. Mentre polizia e magistratura fanno gli interessi dei proprietari di case (al 3 gennaio risale l'operazione ai danni di 8 compagni/e di cui due, Donato e Stefano, sono ancora oggi in carcere), il Comune di Torino finora si è trincerato dietro la scusa che non si possono dare soluzioni ad personam ma servono politiche strutturali per far fronte all'emergenza casa.\r\n\r\nCambierà qualcosa nel 2017 o è sempre il Sistema Torino a farla da padrone in città?\r\n\r\nAscolta l'intervista con Loris del collettivo Prendocasa, poco prima dell'inizio del presidio:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nAggiornamento dopo l'incontro: gli assistenti sociali hanno certificato che Glory ha, purtroppo o per fortuna, i requisiti per essere inserita nel programma dell’emergenza abitativa del Comune di Torino. Già da oggi la donna e suo figlio saranno ospitati dalla struttura di Strada Valpiana, che si occupa del sostegno ai minori e alle loro famiglie, in attesa di vedersi assegnare una nuova casa.","9 Gennaio 2017","2017-02-07 19:35:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/1463472307_bb8c284c69_z-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"220\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/1463472307_bb8c284c69_z-300x220.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/1463472307_bb8c284c69_z-300x220.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/1463472307_bb8c284c69_z.jpg 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Molino il palazzinaro e il comune Ponzio Pilato",1483961432,[],[],{"post_content":248},{"matched_tokens":249,"snippet":250,"value":251},[75,24,140],"e Stefano, sono ancora oggi \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>carcere\u003C/mark>), il Comune di \u003Cmark>Torino\u003C/mark> finora si è trincerato dietro","Stamattina alle 11 a \u003Cmark>Torino\u003C/mark> presidio alla sede dei servizi sociali di Lungo Dora Savona 30 per trovare una casa a Glory, madre sfrattata col figlio lo scorso giovedi da un alloggio gestito dall'infame palazzinaro Molino. 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Tra Claviere e il Monginevro la stagione sciistica era finita, quella estiva era lontana.\r\nNon si fermava invece il passaggio di migranti decisi a bucare l'ennesima frontiera per raggiungere la meta decisa mesi e persino anni prima nel cuore dell'Africa o dell'Asia. Una buona occasione per chiudere la frontiera italofrancese, lontano dagli occhi dei turisti. Anche i fascisti di Genaration Identitaire ne profittarono per un'azione mediatica al colle della Scala, dove giunsero con motoslitte e un elicottero per piazzare una ridicola recinzione arancione in mezzo alla neve. In quel periodo dell'anno nessun migrante passava dal colle, perché il passaggio era impraticabile per la neve ed il forte rischio di slavine.\r\nQuel sabato l'aria era fredda e il sole alto. Alle spalle del rifugio autogestito Chez Jesus partirono circa duecento persone seguendo la pista che porta al colle del Monginevro, che altri raggiunsero in auto. La polizia francese schierò una sottile fila di gendarmi per fronteggiare i manifestanti. Circolava la notizia che i fascisti avessero posto fine alla loro uscita teatrale al colle della Scala e la Gendarmeria di Briancon era probabilmente convinta che nessuno sarebbe andato oltre.\r\nTroppo tardi si resero conto che l'obiettivo delle persone raggruppate al Monginevro era aprire la frontiera, chiusa da giorni.\r\nI manifestanti aggirarono nella neve i gendarmi lasciandoli con un palmo di naso. Poi la marcia proseguì per 18 chilometri lungo i tornanti che scendono a Briancon. Lì altri gendarmi vennero aggirati e si giunse al rifugio solidale nei pressi della stazione.\r\nUna grande giornata di lotta e solidarietà.\r\nQuella sera stessa, a manifestazione ormai finita, scattò la vendetta dei gendarmi. 9 persone vennero fermate: quattro, tra cui una compagna di Torino, vennero arrestate e condotte in carcere con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in banda. Dopo un periodo di carcere e di soggiorno obbligato saranno liberate in attesa del processo.\r\nNei mesi successivi altri tre attivisti verranno a loro volta rinviati a giudizio con le stesse accuse.\r\n\r\nL'8 novembre è stato lanciato un presidio solidale al tribunale di Gap alle 8,30\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un'attivista contro le frontiere\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/2018-11-06-gap-cate.mp3\"][/audio]","7 Novembre 2018","2018-11-07 20:03:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/mongenevre-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"173\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/mongenevre-2-300x173.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/mongenevre-2-300x173.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/mongenevre-2-768x442.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/mongenevre-2-1024x589.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/mongenevre-2.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gap. 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Tra Claviere e il Monginevro la stagione sciistica era finita, quella estiva era lontana.\r\nNon si fermava invece il passaggio di migranti decisi a bucare l'ennesima frontiera per raggiungere la meta decisa mesi e persino anni prima nel cuore dell'Africa o dell'Asia. Una buona occasione per chiudere la frontiera italofrancese, lontano dagli occhi dei turisti. Anche i fascisti di Genaration Identitaire ne profittarono per un'azione mediatica al colle della Scala, dove giunsero con motoslitte e un elicottero per piazzare una ridicola recinzione arancione \u003Cmark>in\u003C/mark> mezzo alla neve. \u003Cmark>In\u003C/mark> quel periodo dell'anno nessun migrante passava dal colle, perché il passaggio era impraticabile per la neve ed il forte rischio di slavine.\r\nQuel sabato l'aria era fredda e il sole alto. Alle spalle del rifugio autogestito Chez Jesus partirono circa duecento persone seguendo la pista che porta al colle del Monginevro, che altri raggiunsero \u003Cmark>in\u003C/mark> auto. La polizia francese schierò una sottile fila di gendarmi per fronteggiare i manifestanti. Circolava la notizia che i fascisti avessero posto fine alla loro uscita teatrale al colle della Scala e la Gendarmeria di Briancon era probabilmente convinta che nessuno sarebbe andato oltre.\r\nTroppo tardi si resero conto che l'obiettivo delle persone raggruppate al Monginevro era aprire la frontiera, chiusa da giorni.\r\nI manifestanti aggirarono nella neve i gendarmi lasciandoli con un palmo di naso. Poi la marcia proseguì per 18 chilometri lungo i tornanti che scendono a Briancon. Lì altri gendarmi vennero aggirati e si giunse al rifugio solidale nei pressi della stazione.\r\nUna grande giornata di lotta e solidarietà.\r\nQuella sera stessa, a manifestazione ormai finita, scattò la vendetta dei gendarmi. 9 persone vennero fermate: quattro, tra cui una compagna di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, vennero arrestate e condotte \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>carcere\u003C/mark> con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina \u003Cmark>in\u003C/mark> banda. 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Dal Blocco B del carcere di Torino emerge una piattaforma di rivendicazioni, che ci aiuta a comprendere un recente episodio che le veline dei secondini descrivono come “un rifiuto dei detenuti di rientrare nelle celle per protesta”.\r\n\r\nSegue il testo pubblicato da infoaut.org:\r\n\r\nI detenuti del blocco B del carcere Lorusso e Cotugno rilevato che:\r\n\r\n- il referendum e la riforma Cartabia sono l’ennesima delusione per tutta la popolazione detenuta\r\n\r\n- il reintegro in servizio dell’ex comandante Giovanni Alberotanza, imputato in un processo per tortura ai detenuti, non può che destare preoccupazione\r\n\r\nPreso atto di ciò intendono porre all’attenzione dell’opinione pubblica e\r\n\r\ndelle istituzioni, problemi gravi che affiancano il cronico sovraffollamento\r\n\r\ndella struttura e l’inadeguatezza degli spazi:\r\n\r\n- QUESTIONE SANITARIA: l’uso discriminatorio da parte della direzione sanitaria nella prescrizione dei medicinali tra chi ha la disponibilità economica e chi no. L’estrema burocratizzazione del servizio. La presenza nelle strutture detentive di detenuti con problemi di natura psichiatrica che non hanno titolo giuridico per restarvi\r\n\r\n- QUESTIONE AMBIENTALE: primo, la totale assenza al blocco B dimqualsiasi forma di raccolta differenziata. Ad esempio: in questi mesi estivi vengono acquistate ogni settimana tra le 400 e le 500 bottiglie di plastica per 12 sezioni, quindi tra le 4800/6000 bottiglie finiscono nei sacchi neri dell’indifferenziata. Inoltre in nessuna sezione e rotonda del piano sono presenti raccoglitori per le pile, nonostante l’elevato uso per via dell’utilizzo di radio e rasoi (40/50 pile al mese vengono acquistate in ogni sezione). Carta, cartone e organico finiscono anche nei sacchi neri.\r\n\r\n- QUESTIONE IGIENICA: in tutte le sezioni e rotonde del carcere è costante la presenza di scarafaggi, afidi e blatte. Non viene effettuata nessuna opera di prevenzione dalle infestazioni. 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Il FRO (Fundamental Rights Officer) dell’agenzia ha dichiarato che la soluzione non può che ricercarsi in un aumento degli effettivi di Frontex schierati all’interno dei suddetti scenari.\r\n\r\nNe parliamo insieme a Yasha Maccanico di Statewatch.org:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_FRO_frontex_yasha.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTEORIE DEL COMPLOTTO, ONG, WAR ON MIGRANTS…\r\n\r\nMentre in Italia si implementano norme per sottrarre la presenza e gi sguardi scomodi delle navi ONG dal Mediterraneo, sbucano dei filmati “rimasti nascosti” di un sottomarino militare che scagionerebbero il ministro Salvini dalle accuse di sequestro di persona.\r\n\r\nI toni torbidi non riguardano solo l’attualità, ma anche la genesi del teorema che vorrebbe rappresentare le navi ONG come complici dei “trafficanti di esseri umani”.\r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo D’Agostino, co-autore - insieme a Zach Cambell - di un’inchiesta che cerca di fare luce su questi scenari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_Lorenzo-rebel-boat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nINTELLIGENZA ARTIFICIALE E PROCESSI CYBERGUIDATI\r\n\r\nAbbiamo parlato in più occasioni della relazione che sta instaurandosi tra IA e apparato sanzionatorio, dalla valutazione del rischio per la messa in prova fino all’implementazione del sistema Smart Court - System Of Systems in Cina.\r\n\r\nNegli USA, la start-up DoNotPay propone una sorta di “suggeritore” in tempo reale per guidare le persone imputate di reati legati al codice della strada all’interno delle udienze; un sistema rappresentato come “avvocato robot”. Cosa può produrre questa progressiva delega cognitiva e interpretativa dell’umano verso l’intelligenza artificiale? Si sta normalizzando una sostanziale dipendenza cognitiva?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_DoNotPay_ai.mp3\"][/audio]","18 Gennaio 2023","2023-01-18 12:48:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bcupcb_satu-200x110.jpg","41bis - 7Novembre - Frontex e ONG - DoNotPay AI",1674046080,[405],"http://radioblackout.org/tag/41bis/",[407],"41bis",{"post_content":409},{"matched_tokens":410,"snippet":411,"value":412},[75,24,140],"tornare con più calma: “aggressioni” \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>carcere\u003C/mark> a \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, sfruttamento di manodopera schiavizzata dalla","Estratti dalla puntata del 16 gennaio 2023 di Bello Come una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nINTRODUZIONE\r\n\r\nIniziamo questa puntata di Bello Come Una Prigione Che Brucia con qualche riflessione sulla più importante lotta anticarceraria attualmente \u003Cmark>in\u003C/mark> atto \u003Cmark>in\u003C/mark> Italia, quella contro 41bis ed ergastolo ostativo, rilanciata dallo sciopero della fame di Alfredo Cospito: un confronto con la tortura dei prigionieri Tupamaros, il 41bis e le sue giustificazioni, la dimensione non personalistica della mobilitazione.\r\n\r\nA margine alcune brevi notizie su cui speriamo di tornare con più calma: “aggressioni” \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>carcere\u003C/mark> a \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, sfruttamento di manodopera schiavizzata dalla Bielorussia alla Louisiana, l’invio di forze dell’ordine nei reparti ospedalieri come soluzione alla crisi della sanità neoliberista.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_intro-41bis-sanita.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNAPOLI: LOTTA E REPRESSIONE DEL MOVIMENTO DISOCCUPATI 7 NOVEMBRE\r\n\r\nIl Movimento Disoccupati 7 Novembre, anche nelle ultime settimane, sta portando nelle strade di Napoli una forte mobilitazione di classe contro l’assenza di lavoro, contro la concentrazione delle ricchezze, contro la macchina della guerra, esprimendo solidarietà anche con lo sciopero della fame di Alfredo Cospito.\r\n\r\nInsieme ad Angelo cerchiamo di approfondire le rivendicazioni di questo movimento e gli attacchi repressivi con cui deve confrontarsi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_7novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nFRONTEX VIOLA I DIRITTI UMANI PERCHE’ HA TROPPO POCHI AGENTI?\r\n\r\nDa più parti è stata evidenziata la relazione tra presenza di Frontex all’interno di una scenario e violazioni dei diritti umani fondamentali. Il FRO (Fundamental Rights Officer) dell’agenzia ha dichiarato che la soluzione non può che ricercarsi \u003Cmark>in\u003C/mark> un aumento degli effettivi di Frontex schierati all’interno dei suddetti scenari.\r\n\r\nNe parliamo insieme a Yasha Maccanico di Statewatch.org:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_FRO_frontex_yasha.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTEORIE DEL COMPLOTTO, ONG, WAR ON MIGRANTS…\r\n\r\nMentre \u003Cmark>in\u003C/mark> Italia si implementano norme per sottrarre la presenza e gi sguardi scomodi delle navi ONG dal Mediterraneo, sbucano dei filmati “rimasti nascosti” di un sottomarino militare che scagionerebbero il ministro Salvini dalle accuse di sequestro di persona.\r\n\r\nI toni torbidi non riguardano solo l’attualità, ma anche la genesi del teorema che vorrebbe rappresentare le navi ONG come complici dei “trafficanti di esseri umani”.\r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo D’Agostino, co-autore - insieme a Zach Cambell - di un’inchiesta che cerca di fare luce su questi scenari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BCUPCB_Lorenzo-rebel-boat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nINTELLIGENZA ARTIFICIALE E PROCESSI CYBERGUIDATI\r\n\r\nAbbiamo parlato \u003Cmark>in\u003C/mark> più occasioni della relazione che sta instaurandosi tra IA e apparato sanzionatorio, dalla valutazione del rischio per la messa \u003Cmark>in\u003C/mark> prova fino all’implementazione del sistema Smart Court - System Of Systems \u003Cmark>in\u003C/mark> Cina.\r\n\r\nNegli USA, la start-up DoNotPay propone una sorta di “suggeritore” \u003Cmark>in\u003C/mark> tempo reale per guidare le persone imputate di reati legati al codice della strada all’interno delle udienze; un sistema rappresentato come “avvocato robot”. 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L’OMICIDIO DI STATO DI HAMID BADOUI\r\n\r\nLunedì 19 maggio 2025 il cadavere Hamid Badoui è stato trovato in una cella del carcere di Torino.\r\n\r\nIl tutto è stato classificato come suicidio, ma la sua morte è il prodotto di una concatenazione di violenze: la reclusione in carcere e CPR, la deportazione nel centro di Gjader in Albania, la psico-farmacolizzazione coercitiva di questi spazi concentrazionari, il pestaggio brutale nel quartiere di Barriera di Milano.\r\n\r\nLa morte di Hamid è un omicidio di Stato diluito.\r\n\r\nGrazie al contributo di una compagna presente - e denunciata per non essere rimasta inerte di fronte alla violenza scatenata dagli agenti contro Hamid – cerchiamo di ripercorrere gli eventi che hanno portato alla morte di questo giovane uomo, dalla ferocia delle forze dell’ordine esibita come monito nei quartieri popolari, agli effetti della Guerra alle Persone Migranti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_la-morte-di-Hamid.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI - 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L’OMICIDIO DI STATO DI HAMID BADOUI\r\n\r\nLunedì 19 maggio 2025 il cadavere Hamid Badoui è stato trovato \u003Cmark>in\u003C/mark> una cella del \u003Cmark>carcere\u003C/mark> di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>.\r\n\r\nIl tutto è stato classificato come suicidio, ma la sua morte è il prodotto di una concatenazione di violenze: la reclusione \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>carcere\u003C/mark> e CPR, la deportazione nel centro di Gjader \u003Cmark>in\u003C/mark> Albania, la psico-farmacolizzazione coercitiva di questi spazi concentrazionari, il pestaggio brutale nel quartiere di Barriera di Milano.\r\n\r\nLa morte di Hamid è un omicidio di Stato diluito.\r\n\r\nGrazie al contributo di una compagna presente - e denunciata per non essere rimasta inerte di fronte alla violenza scatenata dagli agenti contro Hamid – cerchiamo di ripercorrere gli eventi che hanno portato alla morte di questo giovane uomo, dalla ferocia delle forze dell’ordine esibita come monito nei quartieri popolari, agli effetti della Guerra alle Persone Migranti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_la-morte-di-Hamid.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI - SCIOPERO DELLA FAME A STAFFETTA NEL \u003Cmark>CARCERE\u003C/mark> DI UTA\r\n\r\nNel \u003Cmark>carcere\u003C/mark> cagliaritano i prigionieri stanno portando avanti dal 25 aprile uno sciopero della fame a staffetta contro le condizioni detentive:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_sciopero-Uta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI – JOINT STARS: UN PETARDO E MILLE BOMBE\r\n\r\nIl 10 Maggio 2025 si è tenuta a Cagliari una manifestazione contro l'operazione militare Joint Stars: un’esercitazione interforze che rappresenta \u003Cmark>in\u003C/mark> modo esemplare gli scenari operativi della guerra contemporanea, tra cyber-warfare, gestione dell’ordine pubblico e arruolamento dell’apparato accademico e mediatico.\r\n\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> quella giornata è stato lanciato un petardo, azione che ha portato alla denuncia di un compagno e alla perquisizione della sua abitazione e dell’Officina Autogestita Kasteddu:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_joint-stars-kasteddu.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOOPERAZIONE MILITARE (E REPRESSIVA) TRA ITALIA E ISRAELE\r\n\r\nL’8 giugno 2025 verrà rinnovato automaticamente un accordo quadro di cooperazione Italia-Israele.\r\n\r\nNei giorni scorsi un gruppo di 10 giuristi si è espresso “tecnicamente” contro il protrarsi di questa relazione, ma oltre alle implicazioni militari possiamo osservare diversi piani di stretta collaborazione: dall’utilizzo di spyware israeliani contro ONG e giornalisti ai magistrati italiani (pilotati a distanza come droni) per colpire attivisti palestinesi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_memorandum-ITA-ISRAELE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDRONI CINESI TRA GUERRA E QUOTIDIANITA’\r\n\r\nPartiamo dalla notizia di un nuovo drone sottomarino cinese, guidato da intelligenza artificiale, \u003Cmark>in\u003C/mark> grado di stazionare per oltre un mese a 60 metri di profondità e lanciare “missili per la ricerca”… qualcosa che ricorda molto i programmi di ricerca “civile” europea che coinvolgono le industrie militari israeliane.\r\n\r\nPassiamo alla diffusione di droni cinesi della DJI nei cieli statunitensi e di come possa risultare complesso implementare la loro messa al bando visto il livello di integrazione di queste tecnologie nella quotidianità della società americana (così come nel conflitto russo-ucraino).\r\n\r\nInfine andiamo a osservare il processo di militarizzazione delle forze dell’ordine incarnato dalla scelta della polizia australiana di dotarsi del sistema Drone Shield.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_DJI-droni-cinesi-aukus.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":518,"snippet":519,"value":519},[384,383],"\u003Cmark>TORINO\u003C/mark>: LA MORTE DI HAMID - 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