","Rivalta. Trivelle e militari","post",1465312911,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/collina-morenica/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/rivalta/","http://radioblackout.org/tag/sanvittore/","http://radioblackout.org/tag/sondaggi/","http://radioblackout.org/tag/tratta-nazionale-della-torino-lyon/","http://radioblackout.org/tag/trivelle/",[25,15,17,23,21,27,19],{"post_content":62,"tags":69},{"matched_tokens":63,"snippet":67,"value":68},[64,65,66],"tratta","nazionale","della","del progetto definitivo per la \u003Cmark>tratta\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> linea ad alta velocità tra","Dalle 5,30 di questa mattina un contingente di 120 uomini, fra polizia e carabinieri, e decine di mezzi presidia gli accessi alla collina di San Vittore, dove due trivelle stanno effettuando un sondaggio preliminare alla definizione del progetto definitivo per la \u003Cmark>tratta\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> linea ad alta velocità tra Torino e Lyon.\r\nDurissimo il commento del sindaco No Tav Mauro Marinari che accusa: «E’ inaccettabile che un sindaco e un’amministrazione comunale non siano minimamente informati di quello che accade sul proprio territorio. Ed è altrettanto inquietante svegliarsi la mattina e trovare il proprio paese invaso a poliziotti e militari».\r\nSin dalle prime ore del giorno gruppi di attivisti hanno dato vita ad un presidio. L'imponente schieramento di polizia impedisce agli attivisti No Tav di avvicinarsi alle aree di trivellazione. In matgtinata i No Tav hanno fatto un presidio informativo al mercato.\r\nIl coordinamento No Tav Valsangone e Coliina Morenica ha lanciato un appello per due presidi: il primo alle 13,30, il secondo alle 17.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Filippo, un No Tav \u003Cmark>della\u003C/mark> zona, che si trovava al presidio.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-06-07-trivelle-filippo",[70,72,74,76,78,80,84],{"matched_tokens":71,"snippet":25},[],{"matched_tokens":73,"snippet":15},[],{"matched_tokens":75,"snippet":17},[],{"matched_tokens":77,"snippet":23},[],{"matched_tokens":79,"snippet":21},[],{"matched_tokens":81,"snippet":83},[64,65,66,82],"torino-lyon","\u003Cmark>tratta\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>torino-lyon\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":19},[],[87,93],{"field":28,"indices":88,"matched_tokens":90,"snippets":92},[89],5,[91],[64,65,66,82],[83],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":67,"value":68},"post_content",[64,65,66],2314894167593451500,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":100,"num_tokens_dropped":39,"score":101,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":39},"4419510927616",13,2,"2314894167593451626",4,6646,{"collection_name":50,"first_q":27,"per_page":105,"q":27},6,{"facet_counts":107,"found":157,"hits":158,"out_of":1176,"page":14,"request_params":1177,"search_cutoff":29,"search_time_ms":157},[108,133],{"counts":109,"field_name":130,"sampled":29,"stats":131},[110,112,114,116,118,120,122,124,126,128],{"count":105,"highlighted":111,"value":111},"anarres",{"count":89,"highlighted":113,"value":113},"frittura mista",{"count":100,"highlighted":115,"value":115},"liberation front",{"count":100,"highlighted":117,"value":117},"il colpo del strega",{"count":100,"highlighted":119,"value":119},"Voci dall'antropocene",{"count":14,"highlighted":121,"value":121},"Sidney",{"count":14,"highlighted":123,"value":123},"sindacalismo",{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"tamu edizioni",{"count":14,"highlighted":127,"value":127},"vibrazioni sonore",{"count":14,"highlighted":129,"value":129},"Trade Unionists for Palestine","podcastfilter",{"total_values":132},63,{"counts":134,"field_name":28,"sampled":29,"stats":155},[135,137,139,141,143,145,147,149,151,153],{"count":100,"highlighted":136,"value":136},"resistenza",{"count":100,"highlighted":138,"value":138},"antifascismo",{"count":100,"highlighted":140,"value":140},"voci antropocene",{"count":100,"highlighted":142,"value":142},"autodeterminazione",{"count":100,"highlighted":144,"value":144},"frittura mista radio fabbrica",{"count":14,"highlighted":146,"value":146},"Ehl",{"count":14,"highlighted":148,"value":148},"nuove destre",{"count":14,"highlighted":150,"value":150},"front nationale",{"count":14,"highlighted":152,"value":152},"immagine femminile",{"count":14,"highlighted":154,"value":154},"movimenti giovanili",{"total_values":156},243,25,[159,191,217,243,266,1147],{"document":160,"highlight":177,"highlights":182,"text_match":185,"text_match_info":186},{"comment_count":39,"id":161,"is_sticky":39,"permalink":162,"podcastfilter":163,"post_author":165,"post_content":166,"post_date":167,"post_excerpt":45,"post_id":161,"post_modified":168,"post_thumbnail":169,"post_title":170,"post_type":171,"sort_by_date":172,"tag_links":173,"tags":175},"81459","http://radioblackout.org/podcast/nessuna-valle-deve-essere-trivellata-10-03-2023/",[164],"Il giornale malandrino","giornalemalandrino"," \r\n\r\nRiprendiamo le vicende No Tav con Vanni, in diretta telefonica, che ci aggiorna sulle ultime vicende legate a questa lotta e in particolare abbiamo parlato delle recenti trivellazioni e di alcune novità che riguardano il progetto della tratta nazionale della nuova linea Torino Lione, che a Rivalta porterà cantieri devastanti, non possiamo delegare il nostro futuro\r\n\r\n\r\n\r\n \r\nSiamo in emergenza idrica, non piove da mesi, e chissà come andrà la prossima estate. I cambiamenti climatici sono una realtà con cui dovremmo fare i conti.\r\n\r\n\r\nSiamo sicuri di voler investire nelle grandi opere inutili, o ci serve altro in questo momento? Siamo certi che distruggere aree verdi per un doppione di una linea ferroviaria che già esiste, e funziona, sia la scelta giusta per il nostro territorio? Possiamo delegare ad altri il futuro di Rivalta e della collina morenica, delle falde acquifere, dei terreni agricoli e aree verdi che vorrebbero distruggere? Queste alcune domande che abbiamo posto al nostro ospite.\r\n\r\nInoltre, alcune considerazioni a seguito della manifestazione di sabato 4 marzo in solidarietà ad Alfredo Cospito e contro il 41bis.\r\n\r\n\r\nSelezione musicale di Miss Fra e Mr. Kang, riascoltabile qui\r\n\r\n \r\n\r\nTutto squat, il giornale malandrino del 10/03/2023","10 Marzo 2023","2024-11-22 00:46:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/NoTav-200x110.jpg","Nessuna valle deve essere trivellata - TuttoSquat 10.03.2023","podcast",1678479057,[174],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[176],"Tutto squat - Il giornale malandrino",{"post_content":178},{"matched_tokens":179,"snippet":180,"value":181},[66,64,65,66],"novità che riguardano il progetto \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>tratta\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> nuova linea Torino Lione,"," \r\n\r\nRiprendiamo le vicende No Tav con Vanni, in diretta telefonica, che ci aggiorna sulle ultime vicende legate a questa lotta e in particolare abbiamo parlato delle recenti trivellazioni e di alcune novità che riguardano il progetto \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>tratta\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> nuova linea Torino Lione, che a Rivalta porterà cantieri devastanti, non possiamo delegare il nostro futuro\r\n\r\n\r\n\r\n \r\nSiamo in emergenza idrica, non piove da mesi, e chissà come andrà la prossima estate. 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Anche per quest'ultimo motivo, abbiamo voluto riportare a chi non è potuto essere presente, le voci dalla piazza, in particolar modo per quanto hanno riguardato gli interventi usciti dallo spezzone sociale. Ve ne proponiamo di seguito una prima selezione:\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_01_05_Corteo_Primo-maggio-2023_01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLo spezzone sociale quest'anno è riuscito ad entrare in Piazza San Carlo, senza produrre le solite cariche della polizia sui manifestanti, ecco gli interventi che testimoniano questo passaggio:\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_01_05_Corteo_Primo-maggio-2023_02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Antonio Amoroso della segreteria nazionale della CUB sullo sciopero nazionale del 21/04/2023 di 24H di tutto il comparto aereo-aeroportuale-indotto. In un comunicato della CUB, che ha indetto lo sciopero, si legge:\r\n\r\n“Si tratta di fermare una deriva che da tempo vede l’intero comparto aereo-aeroportuale-indotto subire l’assenza di misure per adeguare i contratti alla realtà economica di crisi. Il settore handling attende dal 2017 il rinnovo del contratto nazionale mentre il trasporto passeggeri e merci ha nel frattempo ripreso a crescere senza sosta. I confederali firmano gli accordi con le controparti che aumentano flessibilità, precarietà e impiego degli ammortizzatori sociali ed emerge la richiesta a Enac e AdR (Aeroporti di Roma) di convocazione insieme ad Assohandler, da cui la domanda: sindacati e aziende hanno già raggiunto un accordo senza farne partecipi i lavoratori, ignari del contenuto delle intese sul Protocollo di Sito e la Clausola Sociale?\r\n\r\nPartendo dall’inizio, sul bando per l’assegnazione a tre società di handling del servizio di terra passeggeri all’aeroporto di Fiumicino per i prossimi 7 anni: anche in questo caso è doveroso evidenziare quello che non torna. La pubblicazione del bando risale al 18 novembre 2022 e le buste delle aziende partecipanti (Aviapartner Handling, Aviation Services, Swissport Italia e Airport Handling sono state aperte il 9 gennaio 2023 ma poi il silenzio, fino a che Cgil ha diramato un messaggio whatsapp:\r\n\r\n\r\n\r\nda cui si apprende che Enac aveva deciso di spostare l’aggiudicazione dei tre handlers a Fiumicino a fine ottobre, per evitare contraccolpi estivi, questa la motivazione. Perché allora lo stesso problema non si era posto a luglio 2022 quando le attività di Alitalia sono passate a Swissport Italia? Dobbiamo ipotizzare che si provi a escludere una delle aziende concorrenti? O che alla fine – complice il ricorso al Tar presentato da diverse compagnie aeree dopo la chiusura del Bando – si consentirà a quattro handlers di operare su Fiumicino, aumentando concorrenza e accelerando il dumping salariale a danno dei lavoratori?”\r\n\r\nAbbiamo con il suo aiuto anche analizzato la situazione dei lavorator* ex Alitalia.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_02_05_Antonio-Amoroso-CUB-su-situazione-lavoratori-aeroportuali.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","9 Maggio 2023","2023-05-09 18:47:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/344708369_1633309120428275_2263851248787627203_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 02/05/2023",1683658020,[],[],{"post_content":206},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[66,65,66,65],"di Antonio Amoroso \u003Cmark>della\u003C/mark> segreteria \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> CUB sullo sciopero \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> del"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Luigi, docente precario dei COBAS sull’autnomia differenziata che Calderoli propone, nel suo DDL, su 32 materie.\r\n\r\nL’attacco è diretto, tra le altre cose, ai contratti nazionali, con privatizzazioni ed ulteriori tagli ai servizi pubblici, la liquidazione di ciò che resta \u003Cmark>della\u003C/mark> sanità pubblica, la fine \u003Cmark>della\u003C/mark> scuola pubblica, etc.\r\n\r\nCon Luigi siamo entrati nel merito di un provvedimento che colpisce tutti e sulle rivendicazioni che durante la manifestazione cittadina tenutasi a Torino in piazza castello il 27/04/2023 dove realtà sindacali ed associative hanno rivendicato:\r\n\r\n \tRitiro immediato del Ddl Calderoli;\r\n \tDifesa dell’unità \u003Cmark>della\u003C/mark> repubblica;\r\n \tRiconquista dei diritti e delle conquiste uguali per tutt*\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_02_05_Luigi-docente-Cobas-su-autonomia-differenziata.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento non poteva che essere la festa dei lavoratori, ed il consueto corteo cittadino svoltosi qui a Torino sotto la pioggia. 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Al centro di queste proteste c'è il rinnovo del CCNL di settore e a priori, tutta una serie di aspetti che rendono lo svolgimento del lavoro impossibile, usurante e potenzialmente rischioso per sè e per il personale viaggiante (nel caso migliore in cui non si verifichino incidenti gravi che coinvolgono anche la popolazione esterna ai treni). Con l'aiuto del nostro ospite abbiamo fatto un bilancio delle passate mobilitazioni, sia in termini quantitativi che qualitativi di partecipazione e della situazione ai piani alti, tra sindacati confederali e associazioni datoriali, che stanno lavorando al nuovo contratto collettivo nazionale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_24_09_Ivan-ferroviere-Cub-su-sciopero-8-e9-settembre-e-ccnl.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Gianni Cervone Cub Malpensa/Linate sullo sciopero di 24 ore di oggi 24/09/24 per tutto il personale Airport, Aviapartner, Sea e Swissport di Linate e Malpensa. Lavorator* denunciano che dopo la chiusura del CCNL sezione handling a perdere da parte delle ooss che non hanno avuto neanche il coraggio di indire assemblee e referendum su quanto firmato rivendicano:\r\n\r\n➢ L’adeguamento della parte retributiva e normativa del contratto dei lavoratori, in base alle tabelle Istat, vista l’assenza di una adeguata contrattazione collettiva nazionale;\r\n➢ In particolare, si chiede un accorciamento delle tempistiche dell’innalzamento dei salari, l’elevazione della quota di arretrati, il calcolo delle maggiorazioni sulla paga reale dei lavoratori, il\r\npagamento del lavaggio DPI, il miglioramento della parte normativa in materia di lavoro interinale e a termine e la garanzia della contrattazione in sede aziendale delle modifiche su orari ed\r\norganizzazione del lavoro;\r\n➢ Rinnovo del CCNL dei lavoratori Sea ormai scaduta da un anno e mezzo senza nessun riconoscimento della vacanza contrattuale;\r\n➢ Problematiche parcheggio dipendenti Linate.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_24_09_Gianni-Cervone-sciopero-24-settembre-aereotrasporto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della serata è stato quello del famigerato DDL 1660, ne abbiamo parlato con Fabio, del nodo torinese della rete nazionale \"Liberi di lottare\" . Per chi non sapesse in cosa consiste il disegno di legge citato, si tratta di quel pacchetto di leggi che nell' intenzione di chi le ha prodotte, ministero dell'interno, della difesa e della giustizia, vorrebbe essere un pietra tombale sulla possibilità di confliggere in un sacco di ambiti, principalmente legati alle marginalità e ai conflitti sociali. Purtroppo in questo sono contenuti molti altri aspetti distopici, vi suggeriamo questi podcast di altre trasmissioni di Radio Blackout per approfondire [¹] [²] [³].\r\n\r\nNonostante il pesante e grave contesto, c'è chi giustamente si organizza per mettersi di traverso contro queste logiche da Stato di polizia, infatti Fabio racconta ai nostri microfoni come si è formata la rete nazionale Liberi di lottare, conseguentemente il nodo cittadino e dove e quando si svolgono i loro incontri organizzativi aperti al pubblico (lunedì alle 20 in c.so Palermo 60).\r\n\r\nE' infatti importante agire velocemente data la rapidità con qui sta avvendendo l'iter burocratico del DDL, così qui a Torino è stato lanciato un primo momento di mobilitazione con un presidio sabato 28 Settembre alle ore 10 in piazza Castello davanti alla Prefettura. Oltre a questa mobilitazione sono previsti dei momenti di volantinaggio e informazione in città, per partecipare o anche solo per restare aggiornat* sulle attività del nodo torinese della rete nazionale \"Liberi di lottare\", potete accedere al loro canale telegram https://t.me/liberidilottare\r\n\r\nA leggi che vogliono limitare il nostro diritto di esprimerci è giusto rispondere con ancora più lotta, come la storia dei movimenti in ambito lavoro e non, ci hanno sempre insegnato.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_24_09_Fabio-rete-Liberi-di-lottare-nodo-torinese-su-calendario-iniziative.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","26 Settembre 2024","2024-09-26 17:15:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/photo_2024-09-24_21-25-07-1-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 24/09/2024",1727370904,[229],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[144],{"post_content":232},{"matched_tokens":233,"snippet":234,"value":235},[66,65],"con Fabio, del nodo torinese \u003Cmark>della\u003C/mark> rete \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \"Liberi di lottare\" . Per chi"," \r\n\r\nIl primo argomento trattato nella puntata è stato quello del trasporto ferroviario, torniamo a parlare di un settore che continua incessantemente a lottare inanellando una lunga serie di scioperi.\r\n\r\nIn collegamento telefonico con Ivan ferroviere attivista \u003Cmark>della\u003C/mark> CUB, abbiamo parlato infatti dell'ultimo sciopero che hanno messo in piedi l'8 e il 9 settembre, le cui rivendicazioni sono state costruite da coordinamenti di ferrovieri auto organizzati, dei più disparati settori. Al centro di queste proteste c'è il rinnovo del CCNL di settore e a priori, tutta una serie di aspetti che rendono lo svolgimento del lavoro impossibile, usurante e potenzialmente rischioso per sè e per il personale viaggiante (nel caso migliore in cui non si verifichino incidenti gravi che coinvolgono anche la popolazione esterna ai treni). Con l'aiuto del nostro ospite abbiamo fatto un bilancio delle passate mobilitazioni, sia in termini quantitativi che qualitativi di partecipazione e \u003Cmark>della\u003C/mark> situazione ai piani alti, tra sindacati confederali e associazioni datoriali, che stanno lavorando al nuovo contratto collettivo \u003Cmark>nazionale\u003C/mark>.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_24_09_Ivan-ferroviere-Cub-su-sciopero-8-e9-settembre-e-ccnl.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Gianni Cervone Cub Malpensa/Linate sullo sciopero di 24 ore di oggi 24/09/24 per tutto il personale Airport, Aviapartner, Sea e Swissport di Linate e Malpensa. Lavorator* denunciano che dopo la chiusura del CCNL sezione handling a perdere da parte delle ooss che non hanno avuto neanche il coraggio di indire assemblee e referendum su quanto firmato rivendicano:\r\n\r\n➢ L’adeguamento \u003Cmark>della\u003C/mark> parte retributiva e normativa del contratto dei lavoratori, in base alle tabelle Istat, vista l’assenza di una adeguata contrattazione collettiva \u003Cmark>nazionale\u003C/mark>;\r\n➢ In particolare, si chiede un accorciamento delle tempistiche dell’innalzamento dei salari, l’elevazione \u003Cmark>della\u003C/mark> quota di arretrati, il calcolo delle maggiorazioni sulla paga reale dei lavoratori, il\r\npagamento del lavaggio DPI, il miglioramento \u003Cmark>della\u003C/mark> parte normativa in materia di lavoro interinale e a termine e la garanzia \u003Cmark>della\u003C/mark> contrattazione in sede aziendale delle modifiche su orari ed\r\norganizzazione del lavoro;\r\n➢ Rinnovo del CCNL dei lavoratori Sea ormai scaduta da un anno e mezzo senza nessun riconoscimento \u003Cmark>della\u003C/mark> vacanza contrattuale;\r\n➢ Problematiche parcheggio dipendenti Linate.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_24_09_Gianni-Cervone-sciopero-24-settembre-aereotrasporto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento \u003Cmark>della\u003C/mark> serata è stato quello del famigerato DDL 1660, ne abbiamo parlato con Fabio, del nodo torinese \u003Cmark>della\u003C/mark> rete \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \"Liberi di lottare\" . Per chi non sapesse in cosa consiste il disegno di legge citato, si \u003Cmark>tratta\u003C/mark> di quel pacchetto di leggi che nell' intenzione di chi le ha prodotte, ministero dell'interno, \u003Cmark>della\u003C/mark> difesa e \u003Cmark>della\u003C/mark> giustizia, vorrebbe essere un pietra tombale sulla possibilità di confliggere in un sacco di ambiti, principalmente legati alle marginalità e ai conflitti sociali. Purtroppo in questo sono contenuti molti altri aspetti distopici, vi suggeriamo questi podcast di altre trasmissioni di Radio Blackout per approfondire [¹] [²] [³].\r\n\r\nNonostante il pesante e grave contesto, c'è chi giustamente si organizza per mettersi di traverso contro queste logiche da Stato di polizia, infatti Fabio racconta ai nostri microfoni come si è formata la rete \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> Liberi di lottare, conseguentemente il nodo cittadino e dove e quando si svolgono i loro incontri organizzativi aperti al pubblico (lunedì alle 20 in c.so Palermo 60).\r\n\r\nE' infatti importante agire velocemente data la rapidità con qui sta avvendendo l'iter burocratico del DDL, così qui a Torino è stato lanciato un primo momento di mobilitazione con un presidio sabato 28 Settembre alle ore 10 in piazza Castello davanti alla Prefettura. 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Da una parte si registra il ritardo e l’esitazione nel bloccare la vita economica degli stati-nazione, dall’altro le resistenze che cedono con l’avanzare del contagio. \r\nLa gamma delle reazioni politiche possibili sembra polarizzata tra la soluzione cinese e quella britannica. La prima imperniata sopra un’ideologia che vuole il paese come un corpo unico che come tale si difende. La seconda è l’incarnazione più coerente del darwinismo sociale, dove la società come diceva la Tatcher non esiste… non è che una somma di i individui con interessi divergenti in competizione tra loro e si valuta il lockdown come inaccettabile sotto il piano del rapporto costi (sterline) / benefici (vite umane).\r\nCosì, l’epidemia, come ogni momento straordinario, ha finito col distillare più verità su come funzionino le nostre società, di qualunque normalità. L’incubo del controllo digitale che è ormai la norma delle nostre comunicazioni, tutte mediate da piattaforme che tendono a schedare, quando va bene, le nostre abitudini di consumo… le carceri che esplodono mostrano che quelle discariche sociali sovraffollate sono uno dei massimi regolatori della nostra normalità, l’individuo che scopre nell’isolamento materiale di aver bisogno degli altri, che non ce la può fare da solo e contemporaneamente dagli altri è inesorabilmente separato, la politica che cerca di riprendersi il suo spazio a discapito dell’economico ma quello spazio, che potremmo dire istituzionale, è al momento disponibile solo per governare l’emergenza non certo per imporre alla cose un corso differente… quella sarà la partita, a partire da una nuova consapevolezza dei propri bisogni che contraddittoriamente emerge è che al momento è impossibilitata a diventare “sociale”.\r\nCi chiediamo cosa resterà dello shock emotivo e dei suoi effetti, resta un grande punto interrogativo sulla capacità di tenuta delle classi meno attrezzate. Sappiamo che sono molteplici oggi le categorie a risparmio 0. Quanto tempo può passare prima che emergano queste contraddizioni sotto il refrain abbastanza abusato della concordia e della solidarietà nazionale? Quanto tempo si può resistere senza lavorare, senza che entrino soldi in casa? A certi livelli della gerarchia sociale, lo sappiamo, molto poco.\r\nLa pandemia prosegue il suo corso inesorabile, si tratta solo di diluire il contagio più possibile e la retorica da “stato di guerra”, dovuto al rapido riempirsi degli ospedali e al possibile collasso delle terapie intensive, impedisce, in nome dell’unità e della mobilitazione totale, di levare la voce per dire che NON siamo di fronte a una catastrofe naturale inevitabile e che un mondo organizzato su altre priorità che non siano i profitti ad ogni costo avrebbe più chance di fronte ai nuovi virus, che tra l’altro sarebbero meno e circolerebbero meno facilmente, oltre che sulla risposta che siamo in grado di mettere in campo per salvare più vite possibile.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/voci_15a.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2020","2020-03-18 21:45:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/6756968419_4e0231b611_o-200x110.jpg","Dentro la pandemia – VOCI DALL’ANTROPOCENE #15 – 16/03/20",1584567929,[255],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[140],{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[66,66,65],"abbastanza abusato \u003Cmark>della\u003C/mark> concordia e \u003Cmark>della\u003C/mark> solidarietà \u003Cmark>nazionale\u003C/mark>? Quanto tempo si può resistere","Mentre l’Italia è completamente bloccata da un’intera settimana e non si vede minimamente la fine di questa chiusura quasi totale ci pare utile sottolineare che siamo di fronte a un “fatto sociale totale” e che il contagio è diventato una sorta di incubo da cui non ci si sveglia. \r\nDal mondo le reazioni sono diverse. Da una parte si registra il ritardo e l’esitazione nel bloccare la vita economica degli stati-nazione, dall’altro le resistenze che cedono con l’avanzare del contagio. \r\nLa gamma delle reazioni politiche possibili sembra polarizzata tra la soluzione cinese e quella britannica. La prima imperniata sopra un’ideologia che vuole il paese come un corpo unico che come tale si difende. La seconda è l’incarnazione più coerente del darwinismo sociale, dove la società come diceva la Tatcher non esiste… non è che una somma di i individui con interessi divergenti in competizione tra loro e si valuta il lockdown come inaccettabile sotto il piano del rapporto costi (sterline) / benefici (vite umane).\r\nCosì, l’epidemia, come ogni momento straordinario, ha finito col distillare più verità su come funzionino le nostre società, di qualunque normalità. L’incubo del controllo digitale che è ormai la norma delle nostre comunicazioni, tutte mediate da piattaforme che tendono a schedare, quando va bene, le nostre abitudini di consumo… le carceri che esplodono mostrano che quelle discariche sociali sovraffollate sono uno dei massimi regolatori \u003Cmark>della\u003C/mark> nostra normalità, l’individuo che scopre nell’isolamento materiale di aver bisogno degli altri, che non ce la può fare da solo e contemporaneamente dagli altri è inesorabilmente separato, la politica che cerca di riprendersi il suo spazio a discapito dell’economico ma quello spazio, che potremmo dire istituzionale, è al momento disponibile solo per governare l’emergenza non certo per imporre alla cose un corso differente… quella sarà la partita, a partire da una nuova consapevolezza dei propri bisogni che contraddittoriamente emerge è che al momento è impossibilitata a diventare “sociale”.\r\nCi chiediamo cosa resterà dello shock emotivo e dei suoi effetti, resta un grande punto interrogativo sulla capacità di tenuta delle classi meno attrezzate. 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E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,30 – Woodstown: racconto horror di A. Daudet 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 – Do you remember revolution? pt. 2 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 16,30 – Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro della radio 43 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stkka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro della radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 – Podcast Franti pt.2 36 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 11,30 – La Casa Del Disastro! Je suis Punk! Breve storia delle origini del punk in Francia 53 minuti [La Casa del disastro!, Radio Onda D'urto]:\r\n\r\nBreve storia sulle origini del punk in Francia con musiche di BULDOZER, LOU REED, NEW YORK DOLLS, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 15,30 – Blackout Fest 2025 Mix 70 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMix con gruppi e progetti che suoneranno all'edizione del Blackout Fest 2025. Con in ordine di apparizione: Andrea Santalucia, Arsenal Mikebe, Warfuck, Concetration, Odia, Ddwy, Jedbalak, Frammenti, Babe Roots, Korobu, Semiratruth, Ondakeiki, Ethico, Resina, Eden For All, Asino. Non sono tutti ovviamente!\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 – Muhammad Alì, Rumble in the jungle 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Muhammad Alì.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 19,00 – Babe Roots - Estratto dal live del 2019 al Leoncavallo 18 minuti [Babe Roots, Radio Blackout]:\r\n\r\nSessione spirituale e subacquea condensata in un mini-live-set purificante, deep dub techno. Tracklist:\r\n> Live intro feat Baba Ras (live only)\r\n\r\n> Jah Nuh Dead feat Another Channel\r\n\r\n> Can’t See feat Lee Perry (live only)\r\n\r\n> Sufferation Time feat Kojo Neatness (Babe Roots remix)\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 20,00 – SFratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 21,00 – Worlds to come - Chapter 2 - Corpi 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Per trascendere l'idea dell'essere umano come centro dell'ordine, è necessario rioccupare i nostri corpi, il primato della mente, l'idea di coscienza costruita sul senso univoco della narrazione dominante che ci ha spinto alla negazione della materialità che ci costituisce. Tornare al corpo è l'unico modo che abbiamo per trovare il nostro posto nello spazio della ricostruzione. Non si tratta del corpo come unità standardizzata, regolata e limitata, bensì del veicolo di potenzialità fisiche con cui sperimentiamo la nostra esistenza. Il corpo come unità semantica a partire dalla quale abitiamo un mondo che può accettarci solo se diventiamo coscienti e responsabili della nostra appartenenza a un ordine geologico, rizomatico, acquifero, atmosferico, dove l'organico è solo un altro strato, un rivestimento permeabile attraverso cui passano gli elementi.\r\nI corpi non nascono, si fanno. I corpi sono marcati (sessualizzati, razzializzati, animalizzati). I corpi sono simpoietici. Questo è ciò che esploriamo in questa puntata grazie alle pratiche artistiche di Johanna Hedva e Justin Randolph Thompson.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 00,30 – Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 50 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 08,30 – Ponte Radio - Resistere a sud 131 minuti [Radio Neanderthal, Ponte Radio]:\r\n\r\nPuntata del 29/11/2024 di Ponte Radio a cura di Radio Neanderthal, realizzata da registrazioni dell'iniziativa \"Resistere a sud\" al Terzo Piano Autogestito a Napoli. Chiacchiere e riflessioni su cosa significa stare, restare e resistere a Sud\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.6 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 21,30 – Intervista Alex Vargiu: Un punk a Roma 64 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]: Votato fin dalla fine degli anni 70 al Punk R'n'R Hc con gruppi come Stigma,Bloody Riot,Bingo,Dissuaders, Alex Vargiu, in questa intervista del 2015, ci sbatte in faccia il cadavere ambulante del punk! Punk's dead your the next!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 23,00 – No Hay Banda Live @ Blackout house 19/5/19 110 minuti [No Hay Banda, Radio Blackout]: Nohaybandatrio was born in 2004, when Fabio Recchia (prepared bass and guitar which he plays simultaneously) met Marcello Allulli (sax and liveelectronics) and Emanuele Tommasi (drums and percussions).\r\n\r\nIts musical proposal has its roots in many genres: jazzcore, prog, math rock, `70s groove, soundtracks, noise… but they are all re-encoded in its unique style.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 – Audiodocumentario Saharawi pt.2 25 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 05/2025 65 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. La legge delle tre R (ripetere ripetere ripetere) è meravigliosamente incorniciata dai corollari della noia e dell'errore. Cosa fa un animale che ripete ripete ripete ma poi si distrae, si sbaglia e si dimentica che cosa doveva ripetere? Fare musica è solo un modo di fischiettare.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 – Psychotronic Radio vol.4 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 18,30 – ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3 32 minuti [Radio Blackout, compilation ardecore benefit]: Siamo partiti quasi per scherzo, poi l’affare si è ingrossato e siamo arrivati al volume 3. Oltre a queste edizioni digitali, stiamo curando anche le uscite in cassetta, non per santificare una moda ma per ribadire che il diy è il nostro unico “metodo”. Oggi come ieri, ma forse più di ieri, ciò che conta è lo spirito. In tutte le sue accezioni.\r\n\r\n ","9 Giugno 2025","2025-06-09 21:16:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 9 al 15 Maggio 2025",1749503777,[280,281,282,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292,293,294,295,296,297,298,299,300,301,302,303,304,305,306,307,308,309,310,311,312,313,314,315,316,317,318,319,320,321,322,323,324,325,326,327,328,329,330,331,332,333,334,335,336,337,338,339,340,341,342,343,344,345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366,367,368,369,370,371,372,373,374,375,376,377,378,379,380,381,382,383,384,385,386,387,388,389,390,391,392,393,394,395,396,397,398,399,400,401,402,403,404,405,406,407,408,409,410,411,412,413,414,415,416,417,418,419,420,421,422,423,424,425,426,427,428,429,430,431,432,433,434,435,436,437,438,439,440,441,442,443,444,445,446,447,448,449,450,451,452,453,454,455,456,457,458,459,460,461,462,463,464,465,466,467,468,469,470,471,472,473,474,475,476,477,478,479,480,481,482,483,484,485,486,487,488,489],"http://radioblackout.org/tag/60/","http://radioblackout.org/tag/70/","http://radioblackout.org/tag/80/","http://radioblackout.org/tag/2015/","http://radioblackout.org/tag/2019/","http://radioblackout.org/tag/2025/","http://radioblackout.org/tag/a-fora-de-arrastu/","http://radioblackout.org/tag/adriana-faranda/","http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/alessio-alonne/","http://radioblackout.org/tag/alex-vargiu/","http://radioblackout.org/tag/alphonse-daudet/","http://radioblackout.org/tag/alt-country/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/andrea-borgnino/","http://radioblackout.org/tag/andrea-santalucia/","http://radioblackout.org/tag/andrea-turco/","http://radioblackout.org/tag/archivio-moroni/","http://radioblackout.org/tag/arrembaggio-compilation-ardecore-benefit-v-3/","http://radioblackout.org/tag/arsenal-mikebe/","http://radioblackout.org/tag/asino/","http://radioblackout.org/tag/audiodocumentario/","http://radioblackout.org/tag/b-movies/","http://radioblackout.org/tag/babe-roots/","http://radioblackout.org/tag/barbara-balzerani/","http://radioblackout.org/tag/bass/","http://radioblackout.org/tag/benefit/","http://radioblackout.org/tag/big-hands/","http://radioblackout.org/tag/bingo/","http://radioblackout.org/tag/biografia/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest-2025/","http://radioblackout.org/tag/bloody-riot/","http://radioblackout.org/tag/bonnie-prince-billy/","http://radioblackout.org/tag/boschi/","http://radioblackout.org/tag/bosco/","http://radioblackout.org/tag/breve-storia-delle-origini-del-punk-in-francia/","http://radioblackout.org/tag/brigatismo/","http://radioblackout.org/tag/buldozer/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/chapter-2/","http://radioblackout.org/tag/chemical-sisters/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/collage/","http://radioblackout.org/tag/colonizzazione-interna/","http://radioblackout.org/tag/compilation/","http://radioblackout.org/tag/compilation-ardecore/","http://radioblackout.org/tag/concentration/","http://radioblackout.org/tag/conflitti/","http://radioblackout.org/tag/corpi/","http://radioblackout.org/tag/cox-18/","http://radioblackout.org/tag/crisi-umanitaria/","http://radioblackout.org/tag/cuneiform-tabs/","http://radioblackout.org/tag/david-burrows/","http://radioblackout.org/tag/ddwy/","http://radioblackout.org/tag/deep-dub-techno/","http://radioblackout.org/tag/dissuders/","http://radioblackout.org/tag/diy/","http://radioblackout.org/tag/do-you-remember-revolution/","http://radioblackout.org/tag/docenti/","http://radioblackout.org/tag/documentario/","http://radioblackout.org/tag/donna-haraway/","http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/eden-for-all/","http://radioblackout.org/tag/educazione/","http://radioblackout.org/tag/elettronica/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/estratto-dal-live-del-2019-al-leoncavallo/","http://radioblackout.org/tag/ethico/","http://radioblackout.org/tag/experimental/","http://radioblackout.org/tag/film/","http://radioblackout.org/tag/filosofia/","http://radioblackout.org/tag/flic-dans-la-tetta/","http://radioblackout.org/tag/frammenti/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/franti/","http://radioblackout.org/tag/fratture/","http://radioblackout.org/tag/futuro-della-radio/","http://radioblackout.org/tag/giulia-deval/","http://radioblackout.org/tag/greenwashing/","http://radioblackout.org/tag/grrawr/","http://radioblackout.org/tag/hard-quartet/","http://radioblackout.org/tag/hardcore/","http://radioblackout.org/tag/hasswerk/","http://radioblackout.org/tag/hc/","http://radioblackout.org/tag/hip-hop/","http://radioblackout.org/tag/horror/","http://radioblackout.org/tag/index-for-working-musik/","http://radioblackout.org/tag/indie-rock/","http://radioblackout.org/tag/iniziativa-di-incontri/","http://radioblackout.org/tag/interferenze/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/interviste/","http://radio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Non si \u003Cmark>tratta\u003C/mark> del corpo come unità standardizzata,"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,00 – ENI greenwashing 31 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCosa ci fanno gli esperti dell’Ente \u003Cmark>Nazionale\u003C/mark> Idrocarburi in cattedra a parlare di ambiente? E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo \u003Cmark>della\u003C/mark> comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,30 – Woodstown: racconto horror di A. Daudet 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 – Do you remember revolution? pt. 2 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare \u003Cmark>della\u003C/mark> rivoluzione il centro e lo scopo \u003Cmark>della\u003C/mark> loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 16,30 – Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro \u003Cmark>della\u003C/mark> radio 43 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stkka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro \u003Cmark>della\u003C/mark> radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 – Podcast Franti pt.2 36 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e \u003Cmark>della\u003C/mark> prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo \u003Cmark>della\u003C/mark> scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 11,30 – La Casa Del Disastro! Je suis Punk! Breve storia delle origini del punk in Francia 53 minuti [La Casa del disastro!, Radio Onda D'urto]:\r\n\r\nBreve storia sulle origini del punk in Francia con musiche di BULDOZER, LOU REED, NEW YORK DOLLS, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 15,30 – Blackout Fest 2025 Mix 70 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMix con gruppi e progetti che suoneranno all'edizione del Blackout Fest 2025. Con in ordine di apparizione: Andrea Santalucia, Arsenal Mikebe, Warfuck, Concetration, Odia, Ddwy, Jedbalak, Frammenti, Babe Roots, Korobu, Semiratruth, Ondakeiki, Ethico, Resina, Eden For All, Asino. Non sono tutti ovviamente!\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 – Muhammad Alì, Rumble in the jungle 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Muhammad Alì.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 19,00 – Babe Roots - Estratto dal live del 2019 al Leoncavallo 18 minuti [Babe Roots, Radio Blackout]:\r\n\r\nSessione spirituale e subacquea condensata in un mini-live-set purificante, deep dub techno. Tracklist:\r\n> Live intro feat Baba Ras (live only)\r\n\r\n> Jah Nuh Dead feat Another Channel\r\n\r\n> Can’t See feat Lee Perry (live only)\r\n\r\n> Sufferation Time feat Kojo Neatness (Babe Roots remix)\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 20,00 – SFratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e \u003Cmark>della\u003C/mark> società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema \u003Cmark>della\u003C/mark> guerra alle droghe, \u003Cmark>della\u003C/mark> riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 21,00 – Worlds to come - Chapter 2 - Corpi 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Per trascendere l'idea dell'essere umano come centro dell'ordine, è necessario rioccupare i nostri corpi, il primato \u003Cmark>della\u003C/mark> mente, l'idea di coscienza costruita sul senso univoco \u003Cmark>della\u003C/mark> narrazione dominante che ci ha spinto alla negazione \u003Cmark>della\u003C/mark> materialità che ci costituisce. Tornare al corpo è l'unico modo che abbiamo per trovare il nostro posto nello spazio \u003Cmark>della\u003C/mark> ricostruzione. Non si \u003Cmark>tratta\u003C/mark> del corpo come unità standardizzata, regolata e limitata, bensì del veicolo di potenzialità fisiche con cui sperimentiamo la nostra esistenza. Il corpo come unità semantica a partire dalla quale abitiamo un mondo che può accettarci solo se diventiamo coscienti e responsabili \u003Cmark>della\u003C/mark> nostra appartenenza a un ordine geologico, rizomatico, acquifero, atmosferico, dove l'organico è solo un altro strato, un rivestimento permeabile attraverso cui passano gli elementi.\r\nI corpi non nascono, si fanno. I corpi sono marcati (sessualizzati, razzializzati, animalizzati). I corpi sono simpoietici. Questo è ciò che esploriamo in questa puntata grazie alle pratiche artistiche di Johanna Hedva e Justin Randolph Thompson.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 00,30 – Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 50 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 08,30 – Ponte Radio - Resistere a sud 131 minuti [Radio Neanderthal, Ponte Radio]:\r\n\r\nPuntata del 29/11/2024 di Ponte Radio a cura di Radio Neanderthal, realizzata da registrazioni dell'iniziativa \"Resistere a sud\" al Terzo Piano Autogestito a Napoli. Chiacchiere e riflessioni su cosa significa stare, restare e resistere a Sud\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.6 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi \u003Cmark>della\u003C/mark> radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 21,30 – Intervista Alex Vargiu: Un punk a Roma 64 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]: Votato fin dalla fine degli anni 70 al Punk R'n'R Hc con gruppi come Stigma,Bloody Riot,Bingo,Dissuaders, Alex Vargiu, in questa intervista del 2015, ci sbatte in faccia il cadavere ambulante del punk! Punk's dead your the next!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 23,00 – No Hay Banda Live @ Blackout house 19/5/19 110 minuti [No Hay Banda, Radio Blackout]: Nohaybandatrio was born in 2004, when Fabio Recchia (prepared bass and guitar which he plays simultaneously) met Marcello Allulli (sax and liveelectronics) and Emanuele Tommasi (drums and percussions).\r\n\r\nIts musical proposal has its roots in many genres: jazzcore, prog, math rock, `70s groove, soundtracks, noise… but they are all re-encoded in its unique style.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 – Audiodocumentario Saharawi pt.2 25 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 05/2025 65 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. La legge delle tre R (ripetere ripetere ripetere) è meravigliosamente incorniciata dai corollari \u003Cmark>della\u003C/mark> noia e dell'errore. Cosa fa un animale che ripete ripete ripete ma poi si distrae, si sbaglia e si dimentica che cosa doveva ripetere? Fare musica è solo un modo di fischiettare.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 – Psychotronic Radio vol.4 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 18,30 – ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3 32 minuti [Radio Blackout, compilation ardecore benefit]: Siamo partiti quasi per scherzo, poi l’affare si è ingrossato e siamo arrivati al volume 3. Oltre a queste edizioni digitali, stiamo curando anche le uscite in cassetta, non per santificare una moda ma per ribadire che il diy è il nostro unico “metodo”. 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In tutte le sue accezioni.\r\n\r\n 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podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScenari di guerra planetaria\r\nSono passati due anni dall’invasione russa dell’Ucraina e, nonostante l’affievolirsi dell’attenzione mediatica, il conflitto si inasprisce sempre di più.\r\nGuerre insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. Con il riaccendersi della terribile guerra in Medio Oriente, l’aprirsi del conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\nProviamo a capire quali siano le faglie lungo le quali si sta giocando un risico mortale per tutto il pianeta\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAlways on the move?\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nOggi Torino è attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. Il primo è ampiamente pubblicizzato, del secondo si parla poco e male.\r\n\r\nIl trionfo della meritocrazia?\r\nSuadente e accattivante, la parola meritocrazia pervade ormai ogni discorso. Ripetuta come un mantra salvifico in ogni contesto sociale e professionale, oggi appare come l'unica opzione che possa affrancarci dal clientelismo e dalle sue disastrose conseguenze. Ma davvero il merito (termine quanto mai ambiguo) e l'ossessione valutativa che comporta ci offrono una via d'uscita? Nient'affatto, risponde Codello, perché la visione meritocratica è non solo irrealizzabile, in quanto basata su premesse false (la parità delle condizioni di partenza), ma anche indesiderabile, in quanto trasforma la disuguaglianza da fatto sociale a dato naturale. L'idea di fondo è infatti che ognuno di noi – chi ce la fa e chi non ce la fa – occupi nella piramide sociale il posto che «si merita»: un riconoscimento inappellabile e interiorizzato che porta i «vincenti» a ritenere giustificato il proprio potere e i «perdenti» ad accettare la propria discriminazione. L'idea meritocratica si configura dunque come il trionfo del «governo dei migliori» da un lato e della «servitù volontaria» dall'altro. 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Manca soprattutto un’elaborazione di questa idea che la separi da nazionalismi, comunitarismi e approcci basati su una prospettiva unica (piuttosto che su intersezioni) che rischiano di farla diventare una concezione escludente quando non lo è. È importante ricordare che, come elaborata originariamente dal collettivo Modernità-Colonialità-Decolonialità (MCD) e poi arricchita dai contributi del femminismo indigeno, degli studi sul pluriverso e delle epistemologie del Sud per non citare che alcuni dei principali ambiti di discussione, la decolonialità mira a superare i limiti di precedenti approcci.\r\nSi tratta in particolare del culturalismo dei Postcolonial Studies, che si sono spesso limitati a critiche della colonialità che restavano limitate a un’analisi del discorso e confinate in ambiti accademici, e dell’economicismo di teorie quali lo sviluppo ineguale o il sistema mondo, incapaci di includere quello che gli approcci decoloniali chiamano la ‘decolonizzazione epistemica’. In questo senso, i punti qualificanti della decolonialità sono la necessità di non limitarsi alla pura teoria per connettersi alle lotte e situazioni reali, di riscoprire modi di pensare al di fuori delle tradizioni intellettuali europee e di costruire ponti di solidarietà militanti attraverso diverse culture e assi di intervento.\r\nSulla base di questo discorso introduttivo, e di alcuni casi empirici sudamericani di interazione tra gruppi anarchici e comunità indigene e afrodiscendenti, si discuteranno le basi di un progetto anarchico di decolonialità, basato sul fatto che la tradizione anarchica e molte delle comunità sopracitate condividono punti chiave quali la prassi organizzativa orizzontale, l’azione diretta e l’idea di territorio come relazione sociale piuttosto che come area delimitata da confini “sovrani”. Esse condividono inoltre critiche delle principali pratiche autoritarie che hanno caratterizzato la Sinistra europea ed eurocentrica, quali il concetto di avanguardia politica, quello di intellettuale organico (di solito maschio e bianco) chiamato a “guidare” le lotte, l’idea della rivoluzione come mera presa del potere politico e quella della decolonizzazione o “liberazione nazionale” come mera costruzione di un nuovo Stato.\r\nIn una singola definizione, anarchismo e “lotta afro-indigena” condividono il principio della coerenza tra la teoria e la prassi, che dovrebbe ispirare il più vasto campo della decolonialità.\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nSabato 23 marzo\r\nore 15 giardinetti tra corso Giulio Cesare e via Montanaro\r\nAssemblea di quartiere\r\nIl vero degrado è perdere la casa\r\nCon Filippo Borreani, sociologo e Prendocasa\r\npoi musica, poesia, socialità\r\n(organizza oltredora antifascista)\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Febbraio 2024","2024-02-29 21:16:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/fuori-militari-1080x640-1-200x110.jpg","Anarres del 23 febbraio. Scenari di guerra. Always on the move? Il trionfo della meritocrazia...",1709241412,[],[],{"post_content":1161,"post_title":1166},{"matched_tokens":1162,"snippet":1164,"value":1165},[66,1163],"nazionale”","del potere politico e quella \u003Cmark>della\u003C/mark> decolonizzazione o “liberazione \u003Cmark>nazionale”\u003C/mark> come mera costruzione di un","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio \u003Cmark>della\u003C/mark> puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScenari di guerra planetaria\r\nSono passati due anni dall’invasione russa dell’Ucraina e, nonostante l’affievolirsi dell’attenzione mediatica, il conflitto si inasprisce sempre di più.\r\nGuerre insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. Con il riaccendersi \u003Cmark>della\u003C/mark> terribile guerra in Medio Oriente, l’aprirsi del conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\nProviamo a capire quali siano le faglie lungo le quali si sta giocando un risico mortale per tutto il pianeta\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAlways on the move?\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nOggi Torino è attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. Il primo è ampiamente pubblicizzato, del secondo si parla poco e male.\r\n\r\nIl trionfo \u003Cmark>della\u003C/mark> meritocrazia?\r\nSuadente e accattivante, la parola meritocrazia pervade ormai ogni discorso. Ripetuta come un mantra salvifico in ogni contesto sociale e professionale, oggi appare come l'unica opzione che possa affrancarci dal clientelismo e dalle sue disastrose conseguenze. Ma davvero il merito (termine quanto mai ambiguo) e l'ossessione valutativa che comporta ci offrono una via d'uscita? Nient'affatto, risponde Codello, perché la visione meritocratica è non solo irrealizzabile, in quanto basata su premesse false (la parità delle condizioni di partenza), ma anche indesiderabile, in quanto trasforma la disuguaglianza da fatto sociale a dato naturale. L'idea di fondo è infatti che ognuno di noi – chi ce la fa e chi non ce la fa – occupi nella piramide sociale il posto che «si merita»: un riconoscimento inappellabile e interiorizzato che porta i «vincenti» a ritenere giustificato il proprio potere e i «perdenti» ad accettare la propria discriminazione. L'idea meritocratica si configura dunque come il trionfo del «governo dei migliori» da un lato e \u003Cmark>della\u003C/mark> «servitù volontaria» dall'altro. In definitiva, una sofisticata riproposizione del principio di disuguaglianza.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello, autore di “L’illusione meritocratica” appena uscito per i tipi di Eleuthera\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nVia i militari!\r\nPer una Barriera libera e solidale!\r\nore 14,30\r\ncorso Palermo angolo via Sesia\r\nPresidio Antimilitarista\r\nore 16\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nIl canzoniere di Alba, chiacchiere e socialità\r\nIn Barriera si moltiplicano gli sfratti\r\nIl lavoro, quando c'è, è precario, pericoloso, malpagato\r\nLa salute è ormai un lusso per pochi\r\nLa sicurezza è casa, reddito, sanità per tutte e tutti, non soldati per per le strade!\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nVerso un’idea non nazionalista \u003Cmark>della\u003C/mark> decolonialità\r\nIl concetto di decolonialità è molto citato negli ultimi anni ma non sempre compreso. Manca soprattutto un’elaborazione di questa idea che la separi da nazionalismi, comunitarismi e approcci basati su una prospettiva unica (piuttosto che su intersezioni) che rischiano di farla diventare una concezione escludente quando non lo è. È importante ricordare che, come elaborata originariamente dal collettivo Modernità-Colonialità-Decolonialità (MCD) e poi arricchita dai contributi del femminismo indigeno, degli studi sul pluriverso e delle epistemologie del Sud per non citare che alcuni dei principali ambiti di discussione, la decolonialità mira a superare i limiti di precedenti approcci.\r\nSi \u003Cmark>tratta\u003C/mark> in particolare del culturalismo dei Postcolonial Studies, che si sono spesso limitati a critiche \u003Cmark>della\u003C/mark> colonialità che restavano limitate a un’analisi del discorso e confinate in ambiti accademici, e dell’economicismo di teorie quali lo sviluppo ineguale o il sistema mondo, incapaci di includere quello che gli approcci decoloniali chiamano la ‘decolonizzazione epistemica’. In questo senso, i punti qualificanti \u003Cmark>della\u003C/mark> decolonialità sono la necessità di non limitarsi alla pura teoria per connettersi alle lotte e situazioni reali, di riscoprire modi di pensare al di fuori delle tradizioni intellettuali europee e di costruire ponti di solidarietà militanti attraverso diverse culture e assi di intervento.\r\nSulla base di questo discorso introduttivo, e di alcuni casi empirici sudamericani di interazione tra gruppi anarchici e comunità indigene e afrodiscendenti, si discuteranno le basi di un progetto anarchico di decolonialità, basato sul fatto che la tradizione anarchica e molte delle comunità sopracitate condividono punti chiave quali la prassi organizzativa orizzontale, l’azione diretta e l’idea di territorio come relazione sociale piuttosto che come area delimitata da confini “sovrani”. Esse condividono inoltre critiche delle principali pratiche autoritarie che hanno caratterizzato la Sinistra europea ed eurocentrica, quali il concetto di avanguardia politica, quello di intellettuale organico (di solito maschio e bianco) chiamato a “guidare” le lotte, l’idea \u003Cmark>della\u003C/mark> rivoluzione come mera presa del potere politico e quella \u003Cmark>della\u003C/mark> decolonizzazione o “liberazione \u003Cmark>nazionale”\u003C/mark> come mera costruzione di un nuovo Stato.\r\nIn una singola definizione, anarchismo e “lotta afro-indigena” condividono il principio \u003Cmark>della\u003C/mark> coerenza tra la teoria e la prassi, che dovrebbe ispirare il più vasto campo \u003Cmark>della\u003C/mark> decolonialità.\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nSabato 23 marzo\r\nore 15 giardinetti tra corso Giulio Cesare e via Montanaro\r\nAssemblea di quartiere\r\nIl vero degrado è perdere la casa\r\nCon Filippo Borreani, sociologo e Prendocasa\r\npoi musica, poesia, socialità\r\n(organizza oltredora antifascista)\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice \u003Cmark>della\u003C/mark> nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":1167,"snippet":1168,"value":1168},[66],"Anarres del 23 febbraio. 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