","Il tribunale permanente dei popoli dedicato alla lotta NOTav","post",1446725726,[61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/processo/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/tribunale-dei-popoli/",[50,73,22,15,28,74,24,75,76,77,34],"linformazione-di-blackout","notav","processo","resistenza","torino",{"post_content":79,"post_title":86,"tags":90},{"matched_tokens":80,"snippet":84,"value":85},[81,82,83],"Tribunale","dei","popoli","il punto principale dell’analisi del \u003Cmark>Tribunale\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli\u003C/mark> – decisa in modo autoritario, provocando","La sessione del \u003Cmark>Tribunale\u003C/mark> permanente \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli\u003C/mark> dedicata a Tav, grandi opere e diritti fondamentali \u003Cmark>dei\u003C/mark> cittadini e delle comunità locali inizia oggi a Torin. Il tema centrale è, ovviamente, il TAV Torino-Lione: un’opera ciclopica devastante, di grande impatto ambientale, di conclamata inutilità trasportistica, insostenibile in termini di spesa pubblica, giustificata solo da una cultura sviluppista ormai anacronistica, da interessi economici lobbistici di breve periodo e dalla disperazione di un sistema politico ed economico incapace di dare alla crisi vie di uscita razionali.\r\n\r\nUn’opera inoltre – sarà questo il punto principale dell’analisi del \u003Cmark>Tribunale\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli\u003C/mark> – decisa in modo autoritario, provocando un movimento di opposizione profondamente radicato e capace di manifestazioni con decine di migliaia di persone. Questo movimento è stato sistematicamente escluso da ogni confronto reale e da ogni decisione. L’esclusione delle comunità locali da decisioni cruciali riguardanti il loro habitat, la loro salute, le stesse prospettive di vita attuali e delle generazioni future, è avvenuta e avviene in Val Susa in un modo esemplare di un sistema che si ripete con sostanziale identità per tutte le grandi opere inutili.\r\n\r\nTutto ciò sarà al centro dell’esame del \u003Cmark>Tribunale\u003C/mark>. 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La pulzella del geneticamente modificato insisteva in modo populistico da un lato sul fatto che si importano già molti mangimi ogm, mentre qui si continua a piantare semi (da lei supposti) deboli, dall'altro insufflando l'ipotesi che si possano evitare agrofarmaci sostituiti da \"sofisticati innesti\", che nominati in questo modo appaiono innocui, anzi esaltatori di tipicità, secondo l'uso delle parole d'ordine ‘disseminate’ ad arte nell'intero articolo. La ricercatrice della Statale di Milano, e senatrice rappresentante di quegli interessi in parlamento, lamentava che il ministero bloccasse ancora la sperimentazione sul campo e perciò abbiamo parlato con Luca, che sui campi ci lavora, aggiungendo altri due tasselli: il primo è che al cop21 le associazioni civiche raggruppate sotto il logo Oca (Organica Consumer Association) hanno deciso di processare Monsanto (un po’ come il tribunale dei popoli contro il tav tenutosi in corso Trapani): il processo dovrebbe emettere la sentenza il 16 ottobre e ora va montando l'istruttoria (http://www.greenstyle.it/pesticidi-ogm-monsanto-processo-ecocidio-179892.html); l'altro tassello del mosaico è la notizia che da Bruxelles si stanno bloccando nuove autorizzazioni a operare con ogm, una buona notizia che potrebbe nascondere una trappola, preludendo a una revisione dell'intero processo di autorizzazione, preludio a un sistema più lasco di rilascio di autorizzazioni.\r\n\r\nCome una trappola è stata quella ordita da UE, governo italiano e lobbies delle modificazioni genetiche nel caso degli ulivi estirpati per legge nelle campagne leccesi, decisione affrettata, inutile, spropositata e... riconducibile alla sperimentazione (illecita quando è stata effettuata), di cui la Cattaneo richiede a gran voce il riconoscimento legale, visto quanto sta emergendo adesso riguardo alla vicenda salentina da fonti non sospette: la magistratura arriva buona ultima a ricostruire quanto documentato da una diretta su radio blackout già del maggio scorso (http://radioblackout.org/2015/05/salento-ulivi-e-quello-che-non-si-dice/). I test di fitofarmaci non autorizzati per combattere la lebbra dell’olivo e per diserbare i terreni sono i principali indiziati del disseccamento che ha colpito le piante. Tra il 2010 e il 2012, sono stati avviati dei campi sperimentali appositi nelle campagne intorno a Gallipoli, cuore del primo focolaio dell’infezione. In particolare, in quel periodo è stato concesso per due volte l’utilizzo in deroga di un fitofarmaco di nome Insigna della Basf, distribuito in grossi quantitativi dai consorzi agrari ai coltivatori. «Risulta possibile – scrivono i pm – che questo secondo impiego del prodotto per un periodo così lungo e senza limitazioni di trattamenti abbia scatenato l’esplosione della sintomatologia che ha poi portato alla ricerca di altri patogeni. Altamente probabile è dunque l’ipotesi che prodotti impiegati, unitamente ad altri fattori antropici e ambientali, abbiano causato un drastico abbassamento delle difese immunitarie degli alberi di olivo, favorendo la virulenza dell’azione dei funghi e batteri, tra i quali Xylella fastidiosa». A questi si sono aggiunti i test del Roundup Platinum di Monsanto. «Quel che è dato acquisito – è riportato nel decreto – è che le due società interessate alle sperimentazioni in campo nel Salento sono collegate tra loro da investimenti comuni, avendo la Monsanto acquisito sin dal 2008 la società Allelyx (curiosamente palindromo di xylellA…) dalla società brasiliana Canavialis e avendo la Basf a sua volta investito 13,5 milioni di dollari in Allelyx nel marzo 2012».\r\n\r\nCon Luca quindi si è ricollocata la Monsanto al suo posto, mentre la Cattaneo fingeva nel suo articolo di non ricordare che proprio la multinazionale – che ora esprime anche il nuovo ministro dell'agricoltura argentino – produce quegli antiparassitari e invece la senatrice si proponeva come paladina del rifiuto dell'invasione delle multinazionali nel nome della ricerca italiana (vorrebbe semplicemente sostituire gli ogm di importazione con ogm patriotticamente italici); evidentemente la Cattaneo cerca una nuova veste per ammantare i margini di profitto e di guadagno nascosti sotto gli impresentabili ogm, a cui si può contrapporre invece un sano e responsabile percorso di vera salubrità, esaltando quello che si può attingere dalla natura in modo consapevole, gestendola in maniera diversa da quella che è l'agro-industria.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\ndue appuntamenti nel primo mese del 2016:\r\n\r\na. Da tutte queste argomentazioni in occasione di quella riunione in radio di fine novembre è sorta l'idea di una settimana di mobilitazione contro le bionanotecnologie e le scienze convergenti nel loro insieme, settimana da collegare con una delle prossime udienze del processo contro Billy, Silvia e Costa (13 gennaio) e dove ogni situazione potrà organizzare iniziative sul proprio territorio, a cominciare dall'incontro il 9 gennaio alle 10 a El Paso, via Passo Buole, 47 (dove il giorno precedente alle 20 sarà presentato il giornale ecologista “L'urlo della terra”)\r\n\r\nb. 31 gennaio, ‘Una babele di semi’, iniziativa alla cascina Roccafranca a Torino: scambio di semi e di saperi a favore della biodiversità e documentazione dei percorsi differenti. Ci saranno due laboratori tecnico-pratici e culinari, dove si discuterà di soia non ogm e si presenteranno alcuni tipi di soia di quel tipo a disposizione dell'agricoltura non industriale per alimentazione di allevamenti e anche per chi ha bisogno di prodotti di origine non animale","20 Dicembre 2015","2015-12-23 11:36:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_18-ogm-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"250\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_18-ogm.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","In ogm veritas: un brindisi transgenico per la ricerca",1450612901,[147,148],"http://radioblackout.org/tag/cattaneo/","http://radioblackout.org/tag/ogm/",[26,20],{"post_content":151},{"matched_tokens":152,"snippet":153,"value":154},[88,82,83],"Monsanto (un po’ come il \u003Cmark>tribunale\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli\u003C/mark> contro il tav tenutosi in","In radio si è tenuto il 29 novembre un incontro solidale con Billy Silvia e Costa, che saranno nuovamente processati dalla solita procura torinese il 13 gennaio e ne è scaturita una consapevolezza dell'urgenza (o meglio del ritardo con cui ci si muove) nell'opporsi al totalitarismo creato dalle tecnoscienze, che creano ulteriori nocività, ancora più intollerabili, perché sono espressione del dominio \u003Cmark>dei\u003C/mark> poteri forti; proprio gli ogm sono stati individuati come potenziale obiettivo su cui molte contrapposizioni potrebbero convergere con qualche possibilità di successo, per estendere la mobilitazione alla lotta a tutte le tecnoscienze (http://www.informa-azione.info/appello_per_una_settimana_di_mobilitazione_contro_le_nanobiotecnologie).\r\n\r\nPer questo ci siamo rivolti a una delle realtà già attive in quella direzione: la situazione agricola.\r\n\r\nLo spunto per la diretta con Luca è nato dalla lettura di un articolo scritto su \"la Repubblica\" di domenica 13 dicembre, dove la senatrice a vita Cattaneo, non nuova a uscite di questo tipo, probabilmente dovute a interessi personali per ottenere fondi per la sua ricerca (ma anche per legami con poteri forti e multinazionali), insisteva a sublimare le progressive frontiere dell'applicazione degli ogm nella viticoltura, portando come fulgido esempio l'iniziativa di un improvvido agricoltore di Barbaresco, che vorrebbe utilizzare tecniche ogm. 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Decine di testimonianze si susseguiranno davanti a giudici volontari provenienti anche da altri continenti, per ricostruire 25 anni di violazione dei diritti da parte della lobby Si Tav e anche di altri progetti come il Mose, il Muos, l'aeroporto di Notre Dame des Landes in Francia e altro ancora.\r\n\r\nDopo tre giorni di dibattito domenica 8 novembre all'auditorium Magnetto di Almese verrà pronunciata la \"sentenza\".\r\n\r\nAscolta la presentazione dell'iniziativa con Ezio del Controsservatorio Val Susa.\r\n\r\nUnknown","30 Ottobre 2015","2015-11-03 16:49:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/2015_10_30-russell-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/2015_10_30-russell-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/2015_10_30-russell-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/2015_10_30-russell-768x515.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/2015_10_30-russell.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il Tribunale Permanente dei Popoli \"processa\" il TAV e le grandi opere",1446218651,[],[],{"post_content":179,"post_title":185},{"matched_tokens":180,"snippet":183,"value":184},[181,82,182],"Tribunale","Popoli","a Torino la sessione del \u003Cmark>Tribunale\u003C/mark> Permanente \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>Popoli\u003C/mark> su TAV e grandi opere,","Il 5 novembre inizierà alla Fabbrica delle E di corso Trapani 91/b a Torino la sessione del \u003Cmark>Tribunale\u003C/mark> Permanente \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>Popoli\u003C/mark> su TAV e grandi opere, convocata da esponenti del movimento No Tav tra cui l'ex magistrato Livio Pepino. 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Ne parleremo più diffusamente il 25, ma già in questa puntata, dove sentirete un aggiornamento anche sulla lotta dei lavoratori della Bialetti, ci sono molte suggestioni di un periodo molto concitato nella vita politica e sociale della Turchia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021_03_18_Murat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Marzo 2021","2021-03-22 11:05:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta-300x168.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta-300x168.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta.jpeg 720w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Caffè turco con Murat: accelera la svolta repressiva e l'oscurantismo",1616411151,[212,213,214,215,216],"http://radioblackout.org/tag/bogazici/","http://radioblackout.org/tag/convenzione-di-istanbul/","http://radioblackout.org/tag/demirtas/","http://radioblackout.org/tag/istanbul/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[218,219,220,221,222],"Bogaziçi","Convenzione di Istanbul","Demirtas","Istanbul","Turchia",{"post_content":224},{"matched_tokens":225,"snippet":227,"value":228},[82,226],"popoli»","è resistere, viva la fraternità \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli»\u003C/mark>; fino alle centinaia di persone","Nella giornata in cui ricorrevano i 150 anni dall’insurrezione della Comune di Parigi, Murat ha selezionato una Internazionale un po’ particolare, eseguita da Bandista; scopriamo nel corso della rubrica che tre “Giovani ottomani” vi avevano partecipato, riportando nelle lotte turche ciò che avevano imparato sulle barricate parigine\r\n\r\nhttps://youtu.be/5jyNV-Cp0GA\r\n\r\nGiovedì 18 il presidente e il suo regime non avevano ancora preso i tanti provvedimenti che hanno ancora aggiunto una stretta repressiva (praticamente messo fuorilegge il principale partito di opposizione e l’incarceramento del responsabile di Amnesty), l’ennesimo scarico delle colpe del sistema su un capro espiatorio (in questo caso il quarto governatore dela Banca di Turchia in pochi tempi) e una ulteriore chiusura ai bisogni di una convivenza civile non improntata a un arcaico patriarcato (l’uscita dalla Convenzione di Istanbul).\r\n\r\nMa i prodromi c’erano già tutti: dal discorso di Demirtas in videoconferenza nell’aula di \u003Cmark>tribunale\u003C/mark>, tradotto da Murat per “Pressenza\"; alla rimozione della immunità e la sospensione dell’incarico a parlamentari di opposizione (Ömer Faruk Gergerlioğlu allontanandosi dal parlamento aveva gridato in curdo: «Vivere è resistere, viva la fraternità \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli»\u003C/mark>; fino alle centinaia di persone che davanti al palazzo di giustizia di Istanbul protestavano durante la prima udienza contro gli studenti di Boǧaziçi (e qualche giorno dopo sappiamo che in molti di più stanno scendendo in piazza a difendere il diritto costituito contro gli uomini che uccidono le donne, che sappiamo essere una percentuale seconda solo ai femminicidi commessi in Messico). 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La risposta negativa arrivata dal tribunale amministrativo è stata un motivo in più per scendere in piazza, nella consapevolezza che l'azione diretta è l'unico modo per impedire alle antenne della base militare NATO di cominciare a coordinare le avventure belliche nel sud Mediterraneo.\r\n Nel comunicato emesso all'indomani del corteo il movimento No Muos scrive: vivace, combattiva la manifestazione regionale NO MUOS. (...)\r\n\r\nA rispondere all’appello del movimento sono state oltre tremila persone, con una discreta presenza di abitanti del posto, sia all’interno degli spezzoni del corteo (comitato di Niscemi, studenti, mamme) che sparsi lungo il serpentone che ha attraversato buona parte della città.\r\nLa manifestazione si è svolta all’insegna della parola d’ordine “resistenza”, che - non a caso - fa rima con “sentenza”, ed è la risposta al Consiglio di Giustizia Amministrativa che, con un atto tutto politico, camuffato da tecnico e giuridico, ha cercato di chiudere la partita MUOS dicendo che non vi sono problemi per la salute e per l’ambiente.\r\nIl movimento non accetta che un organo giudiziario, le cui procedure assolutamente di parte (governativa) sono state denunciate a vari livelli, e - ovviamente - all’interno dello stesso procedimento, tenti di far accendere le parabole del MUOS rispondendo positivamente alle fortissime pressioni dell’ambasciata degli Stati Uniti, fatte proprie dal governo Renzi.\r\nLa battaglia contro il MUOS ha dimostrato di essere capace di mobilitazione, e, anche in questa fase intende dire l’ultima parola.\r\nLa manifestazione ha raccolto larghi consensi anche in chi - ai margini delle strade o sui balconi - assisteva allo sfilare del corteo, che si andava gonfiando man mano che procedeva verso la piazza. Qui si sono succeduti al microfono attiviste e attivisti di Niscemi, mamme NO MUOS, avvocati, attivisti del Coordinamento regionale dei comitati, membri della delegazione NO TAV giunta dalla Val di Susa, o della delegazione giunta da San Filippo del Mela in rappresentanza del comitato No inceneritore, uniti alla presenza della delegazione No Frontex. Per tutti la parola d’ordine è una sola: non mollare, resistere un minuto in più degli americani e del governo Renzi, esigere lo smantellamento del MUOS e della base NRTF con più forza di prima, a salvaguardia della salute di tutti, per una Sicilia smilitarizzata, per un Mediterraneo mare di pace e ponte fra i popoli.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un attivista del movimento, Pippo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-05-17-pippo-nomuos","17 Maggio 2016","2016-05-20 11:14:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-muos-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"128\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-muos-300x128.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-muos-300x128.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-muos-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-muos.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Niscemi. 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Il 4 ottobre scorso la Corte Europea di giustizia ha sancito che non sono validi gli accordi intercorsi con il Marocco per lo sfruttamento delle risorse del popolo saharawi e riconosce il Sahara occidentale come occupato ma non parte del Marocco e che le risorse vanno ai saharawi, quindi contro interessi di Francia e Spagna, alla base della sentenza c'è la constatazione che la popolazione del Sahara occidentale non aveva dato il proprio consenso e che i trattati erano stati conclusi in violazione dei principi di autodeterminazione dei popoli.\r\n\r\nUn altra sentenza del tribunale civile di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiato a Mohamed Dihani, attivista saharawi per i diritti umani perseguitato dal regime marocchino. In questa sentenza depositata il 16 settembre scorso si riconosce che il Marocco non è un paese sicuro per Mohamed e ritiene credibili le sue denunce fatte in questi anni circa la persecuzione e la repressione subita durante il suo soggiorno in Marocco.\r\n\r\nCon in nostri interlocutori parliamo anche del ruolo della missione MINURSO ,sostanzialmente inefficace ,dell'ormai fantomatico referendum per l'indipendenza ,del ruolo che rivestono gli accordi di Abramo e il riconoscimento delle pretese marocchine da parte della Francia ,la politica di Rabat che incoraggia i coloni a trasferirsi nel territorio occupato del Sahara occidentale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco Dall'Aglio ,esperto di Est Europa e questioni strategico - militari ,parliamo della riunione dei Brics che si è tenuta in questi giorni a Kazan e delle sue conseguenze sugli scenari economici e commerciali in una prospettiva di superamento del sistema finanziario \"dollaro centrico\" ereditato dagli equilibri post bellici. 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La presenza del segretario delle Nazioni Unite al vertice dei BRICS è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente di fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]","27 Ottobre 2024","2024-10-27 20:47:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 24/10/2024-LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI-VERTICE DEI BRICS, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.","podcast",1730062066,[323],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[306],{"post_content":326,"post_title":330},{"matched_tokens":327,"snippet":328,"value":329},[82,82,83,88],"violazione \u003Cmark>dei\u003C/mark> principi di autodeterminazione \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli\u003C/mark>.\r\n\r\nUn altra sentenza del \u003Cmark>tribunale\u003C/mark> civile di Roma ha riconosciuto","Bastioni di Orione ritorna sulla questione della lotta per l'autodeterminazione del popolo saharawi con Andrea Mezzetti e Kynzi Grizzi due partecipanti alla Delegazione italiana delle 30 associazioni che gestiscono i progetti sul saharawi che è stata all'audizione della IV commissione speciale sul Saharawi dell’assemblea generale dell’Onu . Il 4 ottobre scorso la Corte Europea di giustizia ha sancito che non sono validi gli accordi intercorsi con il Marocco per lo sfruttamento delle risorse del popolo saharawi e riconosce il Sahara occidentale come occupato ma non parte del Marocco e che le risorse vanno ai saharawi, quindi contro interessi di Francia e Spagna, alla base della sentenza c'è la constatazione che la popolazione del Sahara occidentale non aveva dato il proprio consenso e che i trattati erano stati conclusi in violazione \u003Cmark>dei\u003C/mark> principi di autodeterminazione \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli\u003C/mark>.\r\n\r\nUn altra sentenza del \u003Cmark>tribunale\u003C/mark> civile di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiato a Mohamed Dihani, attivista saharawi per i diritti umani perseguitato dal regime marocchino. In questa sentenza depositata il 16 settembre scorso si riconosce che il Marocco non è un paese sicuro per Mohamed e ritiene credibili le sue denunce fatte in questi anni circa la persecuzione e la repressione subita durante il suo soggiorno in Marocco.\r\n\r\nCon in nostri interlocutori parliamo anche del ruolo della missione MINURSO ,sostanzialmente inefficace ,dell'ormai fantomatico referendum per l'indipendenza ,del ruolo che rivestono gli accordi di Abramo e il riconoscimento delle pretese marocchine da parte della Francia ,la politica di Rabat che incoraggia i coloni a trasferirsi nel territorio occupato del Sahara occidentale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco Dall'Aglio ,esperto di Est Europa e questioni strategico - militari ,parliamo della riunione \u003Cmark>dei\u003C/mark> Brics che si è tenuta in questi giorni a Kazan e delle sue conseguenze sugli scenari economici e commerciali in una prospettiva di superamento del sistema finanziario \"dollaro centrico\" ereditato dagli equilibri post bellici. Il vertice di Kazan è stato un momento di definizione di una strategia multipolare che critica apertamente la politica sanzionatoria dell'Occidente globale e che mira alla costituzione di un circuito finanziario alternativo allo SWIFT e alla costituzione di una istituzione finanziaria svincolata dal condizionamento delle politiche statunitensi. La presenza del segretario delle Nazioni Unite al vertice \u003Cmark>dei\u003C/mark> BRICS è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente di fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":331,"snippet":333,"value":333},[332],"DEI","BASTIONI DI ORIONE 24/10/2024-LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI-VERTICE \u003Cmark>DEI\u003C/mark> BRICS, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.",[335,337],{"field":122,"matched_tokens":336,"snippet":328,"value":329},[82,82,83,88],{"field":125,"matched_tokens":338,"snippet":333,"value":333},[332],1736172818980143000,{"best_field_score":341,"best_field_weight":161,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":342,"tokens_matched":131,"typo_prefix_score":47},"3315704135680","1736172818980143218",{"document":344,"highlight":358,"highlights":363,"text_match":232,"text_match_info":366},{"comment_count":47,"id":345,"is_sticky":47,"permalink":346,"podcastfilter":347,"post_author":348,"post_content":349,"post_date":350,"post_excerpt":53,"post_id":345,"post_modified":351,"post_thumbnail":352,"post_title":353,"post_type":320,"sort_by_date":354,"tag_links":355,"tags":357},"88859","http://radioblackout.org/podcast/repressione-antimilitarista-liberta-per-i-le-compagn-di-antudo/",[282],"liberationfront","Il 21 marzo la questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari per altrettanti militanti del collettivo Antudo. Due obblighi di firma per aver diffuso sul sito un attacco incendiario contro la sede di Leonardo, e l'arresto per il presunto autore. L'8 aprile il tribunale ha confermato la reclusione per Luigi con l'accusa d'atto terroristico ed è stato trasferito nel carcere di alta sicurezza di Alessandria.\r\nLeonardo è l'azienda italiana leader nel settore bellico e produce armamenti per tutti i conflitti sparsi per il globo, arricchendosi sulla pelle dei popoli. L'antimilitarismo sta nell'intralciare la macchina che produce la guerra, individuando e colpendo i responsabili.\r\nLa repressione ha colpito anche chi ha diffuso il video e che promuove contro-informazione, mentre i giornali hanno tentato di spargere fango sulla vicenda creando il mostro indipendentista da centro sociale bombarolo. Al contrario le manifestazioni e una lettera dal carcere dimostrano come sia chiaro a tutt chi sono i responsabili dei massacri di civili e da che parte sta la solidarietà popolare.\r\nNe parliamo con un compagno del collettivo Antudo, a seguire la lettera di Luigi\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/antudo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica il podcast\r\n\r\nhttps://www.antudo.info/luigi-lettera-carcere/","16 Aprile 2024","2024-04-16 14:43:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/cropped-Tavola-disegno-1-200x110.png","Repressione antimilitarista. Libertà per i/le compagn di Antudo",1713278630,[356],"http://radioblackout.org/tag/repressione/",[290],{"post_content":359},{"matched_tokens":360,"snippet":361,"value":362},[82,83],"il globo, arricchendosi sulla pelle \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>popoli\u003C/mark>. 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Alcune considerazioni sulla stessa, sulla censura mediatica, su quella giornata di aprile e sulla lotta di liberazione allargata a tutto il vivente. Qui la dichiarazione da lei resa in aula che abbiamo condiviso leggendola e che riportiamo:\r\n\r\nLo sfruttamento animale, dell'uomo e della terra è ciò su cui si basa il sistema tecno-industriale della nostra società.\r\nUn sistema economico che tende alla massificazione dei profitti trasformando ogni essere vivente in oggetto, merce. Così viene istituzionalizzato il massacro di milioni di vite animali ogni anno.\r\nE proprio dietro allo sfruttamento animale troviamo multinazionali miliardarie che creano morte e devastazione.\r\nLa Marshall, azienda multinazionale specializzata nell'allevamento e vendita di animali per i laboratori di vivisezione porta avanti la logica secondo la quale gli animali sono oggetti da riprodurre in serie e vendere per ricavarne profitto.\r\nIl 28 aprile 2012 alcune individualità in modo indipendente hanno deciso di oltrepassare il filo spinato di quel lager per portare soccorso agli animali imprigionati. La legge parla di violazione di proprietà privata, danneggiamento e furto, io parlo di un azione finalizzata alla liberazione di più individui possibile. Un'azione, per me, con scopi precisi e non certo dettata dall'emotività della situazione.\r\nUn'azione che leggo solo nei termini della solidarietà ed analizzo secondo criteri di efficacia.\r\nOggi in questo tribunale il criterio usato è quello della legalità. Una legalità di fatto funzionale agli interessi dei potenti, degli sfruttatori e degli aguzzini. Oggi vengono processati coloro che hanno agito coerentemente con una diversa visione del mondo in cui dominio, sopraffazione,violenza e differenza tra forme di vita non vogliono più essere categorie che regolano i rapporti di convivenza su questo pianeta. Chi è intervenuto ha semplicemente diminuito l'enorme il livello di violenza perpetrato in questo caso da Green Hill e dalla società in generale.\r\nLo stesso tribunale è figlio di un sistema di sfruttamento e dominio e non può che leggere l'azione nei termini di reati e violenze verso l'ordine sociale costituito. Ma la violenza, la più terribile e oppressiva sta proprio all'interno delle leggi, delle consuetudini, dell'economia, della ricerca tecnologia, di un modello di sviluppo che sta velocemente devastando la vita di tutti. Altro non ho fatto che oppormi a tale violenza, sottrarre chi ho potuto alla sofferenza e alla morte che queste multinazionali senza scrupoli mascherano in sviluppo e maggior benessere per l'umanità.\r\nPromesse che affascinano solo chi crede che la realtà sia quella che ci mettono di fronte come naturale, necessaria, unica, inevitabile.\r\nMa nessuna legge potrà convincermi che distruggere una foresta, uccidere milioni di animali, sfruttare popoli sia giusto. Non sarò mai complice di queste visioni ma in conflitto permanente attaccando gli interessi che giustificano queste aberrazioni.\r\nLa sentenza che questo stesso tribunale ha inflitto a Green Hill e alla quale gran parte di chi lotta per la liberazione animale ha applaudito altro non è che un'emanazione dello stesso sistema di sfruttamento che ne garantisce la sua legittimità in osservanza delle norme vigenti.\r\nGreen hill non è stato chiuso perché non è giusto imprigionare,torturare, sfruttare e uccidere ma semplicemente perchè le uccisioni erano ingiustificate e perché non sono state rispettate le norme che consentono l'utilizzo degli animali.\r\nChi pensa che attraverso questa sentenza sia cambiato qualcosa si sbaglia. L'azione di conflitto verso l'intero sistema culturale, politico, tecno-scientifico va portata avanti da chi questo sistema lo vuole combattere in toto.\r\nNon riconosco il tribunale e le leggi in quanto prodotti dello stesso sistema che opprime, domina e reprime.\r\nNon provo alcun ripensamento per la mia azione né alcun timore per le conseguenze e in questo non collaborerò in nessun modo, non mi sottoporrò ad interrogatorio, né accetterò alcuna forma di patteggiamento o messa alla prova che altro non sono che l'ennesimo dispositivo di controllo per riaffermare la legittimità di questo sistema. Resto ostile a chiunque si renda complice di tanta sofferenza. Né ricorrerò ad alcuna attenuante che tenda a definire i miei atti come giustificati dai maltrattamenti perpetrati in quel Lager. La mia azione scaturisce da una convinzione: ogni individuo deve essere libero, ed è quindi parte di una precisa strategia di liberazione. L'azione di liberazione per me è motivata dal fatto che quegli animali erano imprigionati e condannati a sofferenza e morte. Così sarebbe stato per gli allevamenti di visoni, gli allevamenti intensivi, nei macelli, negli istituti di vivisezione e in tutti quei casi in cui un individuo sia costretto nella sua libertà o sacrificato a interessi di un sistema violento e di dominio.\r\nPenso che sia urgente l'azione diretta di ognuno che senza deleghe possa contribuire a inceppare gli ingranaggi di ciò che sta distruggendo la vita.\r\nNon credo nella delega e mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni.\r\nLa mia convinzione è che non ci si può riferire solo all'individuo sperando in un cambiamento culturale-etico sia per limiti di tempo nel veloce progresso tecnologico che sta distruggendo le basi della vita di tutto il pianeta, ma anche per capacità di comunicazione limitata rispetto a quelle potenti e pervasive del sistema che costruisce stili di vita e verità sociali in grado di legittimarlo. Per questo ritengo essenziale l'azione di individui sensibili e determinati contro un sistema che fa apparire sfruttamento e distruzione come naturali e necessari. Azioni in grado di contrastare gli interessi di profitto su cui essi si muovono.\r\nRilancio l'azione diretta come metodo di contrasto e di liberazione del vivente in ogni sua forma.\r\nLuana Martucci\r\n\r\nluana_greenhill\r\n\r\n \r\n\r\nLa seconda diretta con Paolo della rete Liberati da Expo che con qualche sorriso piuttosto amaro, ci ha parlato della nuova performance satirica \"Gli spettacolari sensi di Expo\", di come sia nata e sia in continua evoluzione. Di come ciò che rasenta l'assurdo sia invece così maledettamente reale, non solo in Expo fino ad ottobre, ma ovunque, ogni giorno. Di come di fantascientifico non ci sia più nulla in una realtà sempre più pervasa dalla tecnologia. Di come la sfacciataggine, l'ipocrisia e la menzogna di stati, multinazionali e potenze varie, siano veicolatate e rappresentate con una normalità sempre più raccapricciante.\r\n\r\nspettacolari sensi di expo\r\n\r\n ","26 Giugno 2015","2019-01-31 12:53:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/310114_300DPI-200x110.jpeg","Processo Green Hill e considerazioni - Liberati da Expo e dai suoi \"spettacolari sensi\": puntata del 23.06.15",1435307106,[379,380,381,382,356,383,384,385],"http://radioblackout.org/tag/green-hill/","http://radioblackout.org/tag/lager/","http://radioblackout.org/tag/multinazionali/","http://radioblackout.org/tag/noexpo/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/","http://radioblackout.org/tag/tecnologie/","http://radioblackout.org/tag/vivisezione/",[298,292,304,294,290,302,296,300],{"post_content":388},{"matched_tokens":389,"snippet":390,"value":391},[82],"economico che tende alla massificazione \u003Cmark>dei\u003C/mark> profitti trasformando ogni essere vivente","Un martedì dedicato a due dirette.\r\n\r\nLa prima con Luana, imputata con altre dodici persone nel processo Green Hill a seguito delle liberazioni di beagles avvenute ad aprile 2012, in merito all'udienza che si è tenuta il 16 giugno a Brescia. 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