","Turchia tra indulto e repressione, implosione della finanza infrastrutturale e guerre",1585881485,[174,175,176,177,178,179],"http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/ponti-sul-bosforo/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[181,182,183,184,185,186],"libia","nato","Ponti sul Bosforo","putin","Siria","Turchia",{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[67,68],"una fermata da epidemia – e \u003Cmark>vie\u003C/mark> \u003Cmark>d'acqua\u003C/mark> che sono aria fritta utile","La Turchia di Erdoğan si dibatte tra indulto e repressione, implosione della finanza infrastrutturale con ponti a pedaggio inutili – ancora più a fronte di una fermata da epidemia – e \u003Cmark>vie\u003C/mark> \u003Cmark>d'acqua\u003C/mark> che sono aria fritta utile per un governo corrotto e mafioso che impone grandi opere in modo perverso, mentre la disoccupazione e le guerre si moltiplicano: contro il Cosar2, contro le popolazioni siriane, contro Haftar... con armi Nato e S400 russe, gestendo migranti come ostaggi, ricattando l'Europa, ma non la Bulgaria, sfidando la Russia ma a tratti flirtando con Putin, ma facendo accordi con Serraj. Un altro paese da operetta, dove il presidente ha comunicato che si taglia lo stipendio per una somma che corrisponde a un'ora di spesa di elettricità e gas del suo palazzo sultanesco; i punti comuni tra le gestioni del potere turco e del resto dei paesi europei emergono anche di fronte alla pandemia da covid19. I giornalisti intanto scontano pene detentive in condizioni di massima sicurezza, mentre si prevedono novantamila scarcerazioni di detenuti non politici, né quelli definiti sostenitori di organizzazioni terroristiche, che corrispondono a dire gli oppositori di Erdoğan.\r\n\r\nSicuramente un quadro complesso e confuso, che necessita degli occhiali di Murat Cinar per poter mettere i tasselli del mosaico al loro posto, evidenziando il controllo capillare del sistema del Sultano\r\n\r\nLa confusione è grande al tempo del covid19\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/2020-04-02-Murat.mp3\"][/audio]",[193],{"field":121,"matched_tokens":194,"snippet":190,"value":191},[67,68],{"best_field_score":125,"best_field_weight":196,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":197,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},14,"1157451471441100913",{"document":199,"highlight":224,"highlights":229,"text_match":123,"text_match_info":232},{"cat_link":200,"category":201,"comment_count":48,"id":202,"is_sticky":48,"permalink":203,"post_author":51,"post_content":204,"post_date":205,"post_excerpt":54,"post_id":202,"post_modified":206,"post_thumbnail":207,"post_thumbnail_html":208,"post_title":209,"post_type":57,"sort_by_date":210,"tag_links":211,"tags":218},[45],[47],"27284","http://radioblackout.org/2015/01/expo-mostro-predatorio-il-17-assemblea-a-milano/","L'Expo sta dimostrando di essere un vero collettore delle peggiori espressioni del capitalismo metropolitano, in contraddizione con il suo argomento principe, stravolto e ridotto a agroalimentare di plastica assoggettato alle richieste del marketing: non è “solo” debito, cemento e precarietà, ma è anche l’alibi per mettere in campo stereotipi e modelli di controllo e normalizzazione, dalle identità di genere alle lotte per la casa. E poi la devastazione delle vie d'acqua a cui si aggiungono la Brebemi e l'ampliamento dell'aeroporto Caravaggio localmente, ma in prospettiva tutto nell'ottica predatoria delle grandi opere deve tendere alla scala nazionale di devastazione e speculazione; quindi questo richiede un impegno di sabotaggio allo stesso livello, perciò il 17 ci sarà la manifestazione-assemblea nazionale a Milano aperta a qualsisia resistenza in ogni ambito: lotte territoriali per la casa, per la riappropriazione di reddito e di sapere: la metropoli come ricettacolo di ciascun dispositivo messo in atto da un sistema di nociva depredazione e questo appuntamento milanese di sabato è un'occasione per trovare delle pratiche di riappropriazione, avversando le pratiche di prestazione d'opera gratuita di un volontariato sbandierato come occupazione indotta dall'evento, insieme alla supposta crescita mai avvenuta (si veda l'olimpiade torinese o quella ateniese, o i prossimi mondiali in Qatar).\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Abo\r\n\r\n2015.01.15-abo\r\n\r\n \r\n\r\nAggiornamento di Venerdì 16.\r\n\r\nL'università di Milano, che avrebbe dovuto essere la sede dell'assemblea e dei workshop di sabato 17, è da stamattina blindata dalle forze dell'ordine. 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E' la lotta dei No Canal che si battono contro il progetto delle cosiddette \"vie d'acqua\", definizione simpatica e apparentemente innocua che cela invece un profondo ridisegnamento dell'hinterland lombrado, con una cantierizzazione spinta per creare una sorte di Venezia lombarda che prevede la devastazione di intere aree di parchi cittadini e di continuità rurale. Un'opera che lo stesso sindaco Pisapia ha recentemente dichiarato \"strategica\".\r\nSebbene la lotta sia statta innescata da elementi della sinistra più o meno antagonista ma il cuore della lotta sono gli abitanti dei paesini, dei quartieri degli spazi interessati dalla cantierizzazione. I quali inizialmente non sembrano troppo interessati al problema ma che finiscono con lo scuotersi dal torpore quando iniziano a vedere i cantieri. Fulcro di questa aggregazione sono i parchi (come in Turchia, nella lotta in difesa di Gezi Park).\r\nQuesto già ci consegna un primo dato fondamentale: una posizione di minoranze che difendono abitudini e un senso del tempo che vorrebbero residuale. Nel senso che i suoi tempi non sono quelli che dettano il ritmo dei cambiamenti del tessuto cittadino voluti dalla speculazione, dalla cementificazione, dalla finanza. I loro tempi sono ostinatamente ancora quelli scanditi per esempio, nel nostro caso, dai luoghi di aggregazione quali i parchi.Un dato fondamentale che vediamo declinato in vari modi ma che informa molte lotte attuali. Interclassista nell'accezione classica, ma imprescindibile per ricomporre pezzi di territorio (e di classe).\r\nDomenica 16 febbraio si è tenuta una manifestazione unitaria con due i punti di concentramento: da Bonola e da Baggio. Centinaia di persone che sono scese in strada nonostante la pioggia battente. Il corteo ha quindi divelto le recinzioni del parco Trenno, per poi entrare anche nel parco delle Cave, altra area verde che Expo 2015 insieme al Comune di Milano vorrebbero stravolgere per far passare canali inutili, dannosi e costosi.\r\nPer comprendere meglio dinamiche e composizione, abbiamo fatto una chiacchierata con Abo, compagno milanese attivo in questa lotta\r\nabo_no_canal","18 Febbraio 2014","2014-02-24 11:57:04","La lotta No Canal mette radici",1392737325,[245,104,142],"http://radioblackout.org/tag/lombardia/",[247,15,20],"Lombardia",{"post_content":249},{"matched_tokens":250,"snippet":251,"value":252},[67,68],"contro il progetto delle cosiddette \"\u003Cmark>vie\u003C/mark> \u003Cmark>d'acqua\u003C/mark>\", definizione simpatica e apparentemente innocua","Da qualche mese una nuova lotta territoriale scandisce iniziative puntuali nel territorio lombardo, nell'alveo della più generale opposizione a Expo2015. 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Se le immagini e le condizioni atroci degli allevamenti di carne, latte e uova sono familiari e conosciute ormai da tutt*, questa fase è invece spesso solo intravista di sfuggita o sottovalutata nel portato distress e sofferenza che causa agli animali che la vivono.\r\n\r\nGrazie al contributo telefonico di Francesco, attivista di lunga data nel campo delle investigazioni all’interno mondo dello sfruttamento animale, abbiamo potuto osservare più da vicino questo fenomeno e comprendere quali sono le vie di comunicazione attraverso cui si snoda la logistica di animali vivi, quanti e quali sono questi animali e con che modalità essi vengono caricati e trasportati. Il quadro che si delinea rispecchia perfettamente le caratteristiche degli altri anelli della catena di produzione: gli animali vengono trattati come merci o pacchi da spedire, stipati, maltrattati ed obbligati spesso ad affrontare lunghi ed estenuanti viaggi senza acqua, senza cibo, in condizioni igieniche e temperature intollerabili.\r\n\r\nGli incidenti che si verificano sulle reti di trasporto sono frequenti e tragici, specialmente quando coinvolgono grossi camion o, ancora peggio, navi cargo che stipano decine di migliaia di individui, destinandoli alla morte per annegamento, come è successo in diversi episodi che abbiamo potuto raccontare e che hanno scosso l’opinione pubblica in passato.\r\n\r\nSe alcuni paesi come la Nuova Zelanda hanno deciso di bandire i trasporti di animali vivi sul territorio nazionale, ed altri ancora stanno promettendo di fare lo stesso, il dramma che si verifica ogni giorno sulle strade nazionali ed internazionali continua inarrestato, forte della solidità di cui purtroppo gode il sistema di sfruttamento animale che produce carne, uova, latte e derivati.\r\n\r\nAscolta l’intervista qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/audio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]","1 Settembre 2023","2023-09-01 16:52:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/ThumbSquareTrasporti-200x110.jpg","Un viaggio di sola andata: come funziona il trasporto di animali vivi","podcast",1693587159,[],[],{"post_content":304},{"matched_tokens":305,"snippet":306,"value":307},[67],"o ai macelli attraverso le \u003Cmark>vie\u003C/mark> di comunicazione stradali o navali","Quello del trasporto degli animali vivi destinati agli allevamenti o ai macelli attraverso le \u003Cmark>vie\u003C/mark> di comunicazione stradali o navali è un passaggio della catena di produzione di derivati animali di cui si sente parlare poco. 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\r\n- miele (almeno tre quattro cucchiai da cucina) \r\n- propoli (almeno 70-80 gocce)\r\n- limone (mezzo limone spremuto)\r\n- acqua calda (quanto basta) -> meglio se anziché essere solo acqua realizzate un decotto di zenzero (ebollizione dello zenzero per 8-10 min)\r\nESSPETTORANTE: liberare vie respiratorie da accumuli di muco\r\n- eucalipto (olio essenziale, poche gocce che se no vi ammazzate)\r\nSE AVETE UNA TOSSE e MAL DI GOLA MOLTO FORTE\r\n- malva (che agisce come anti-infiammatorio) \r\n- melissa (che oltre ad agire bene per l'ansia vi rilassa anche un po' in generale)\r\nPER DARE UN PO' UN BOOST ALLE DIFESE IMMUNITARIE \r\n- ribes nigrum \r\n- rosa canina \r\n\r\nPoi abbiamo parlato del comportamento di malattia (sickness behaviour) e di cosa mette in relazione una malattia infimmatoria con la depressione.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/ri-congiunzioni-10.01.23.mp3\"][/audio]\r\n\r\nri-congiunzioni-10.01.23","15 Gennaio 2023","2023-01-15 18:51:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/i-cant-go-out-cough-im-sick-meme-e1673804954842-200x110.jpg","SICKNESS BEHAVIOUR DEL 10/01/2023",1673808715,[328,329,330],"http://radioblackout.org/tag/depressione/","http://radioblackout.org/tag/salute-dal-basso-un-po-alla-cazzo/","http://radioblackout.org/tag/sickness-behaviour/",[279,285,281],{"post_content":333},{"matched_tokens":334,"snippet":336,"value":337},[335],"acqua","gocce)\r\n- limone (mezzo limone spremuto)\r\n- \u003Cmark>acqua\u003C/mark> calda (quanto basta) -> meglio","Ricettina che inaugura la nuova rubrica: \"salute dal basso un po' alla cazzo\"\r\nRICETTA SCIROPPO PER L'INVERNO \r\nBASE DI PARTENZA CONSIGLIATA: \r\n- miele (almeno tre quattro cucchiai da cucina) \r\n- propoli (almeno 70-80 gocce)\r\n- limone (mezzo limone spremuto)\r\n- \u003Cmark>acqua\u003C/mark> calda (quanto basta) -> meglio se anziché essere solo \u003Cmark>acqua\u003C/mark> realizzate un decotto di zenzero (ebollizione dello zenzero per 8-10 min)\r\nESSPETTORANTE: liberare \u003Cmark>vie\u003C/mark> respiratorie da accumuli di muco\r\n- eucalipto (olio essenziale, poche gocce che se no vi ammazzate)\r\nSE AVETE UNA TOSSE e MAL DI GOLA MOLTO FORTE\r\n- malva (che agisce come anti-infiammatorio) \r\n- melissa (che oltre ad agire bene per l'ansia vi rilassa anche un po' in generale)\r\nPER DARE UN PO' UN BOOST ALLE DIFESE IMMUNITARIE \r\n- ribes nigrum \r\n- rosa canina \r\n\r\nPoi abbiamo parlato del comportamento di malattia (sickness behaviour) e di cosa mette in relazione una malattia infimmatoria con la depressione.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio 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Sono in carcere da oltre un anno, rinchiusi in regime di alta sicurezza, spesso isolati, lontani dai propri compagni ed affetti, la corrispondenza sottoposta a censura.\r\nHanno provato a piegarli. Non ci sono riusciti, hanno provato a mettere in ginocchio un intero movimento. Hanno fallito ancora.\r\n\r\nFacciamo un piccolo passo indietro.\r\nNella memoria della gente che si batte contro il Tav il dicembre del 2005 è una pietra miliare. Tra novembre e dicembre si consumò un’epopea di lotta entrata nei cuori di tanti. Un movimento popolare decise di resistere all’imposizione violenta di un’opera inutile e devastante e, nonostante avesse quasi tutti contro, riuscì ad assediare le truppe di occupazione, costruendo la Libera Repubblica di Venaus. Dopo lo sgombero violento il movimento per qualche giorno assunse un chiaro carattere insurrezionale: l’intera Val Susa si fece barricata contro l’invasore. L’otto dicembre era festa. La manifestazione, dopo una breve scaramuccia al bivio dove la polizia attendeva i manifestanti, si trasformò in una marcia che dopo aver salito la montagna, scese verso la zona occupata mentre lieve cadeva la neve. I sentieri in discesa erano fradici di acqua e fango ma nessuno si fermò. Le reti caddero e le truppe vennero richiamate.\r\nNel 2011 – dopo la dura parentesi dell’inverno delle trivelle – sono tornati, molto più agguerriti che nel 2005.\r\nLo Stato non può permettersi di perdere due volte nello stesso posto.\r\nL’apparato repressivo fatto di gas, recinzioni da lager, manganelli e torture si è dispiegato in tutta la sua forza. La magistratura è entrata in campo a gamba tesa. Non si contano i processi che coinvolgono migliaia di attivisti No Tav.\r\nGoverno e magistratura non hanno fatto i conti con la resistenza dei No Tav. Non hanno fatto i conti con un movimento che si è stretto nella solidarietà a tutti, primi tra tutti quelli che rischiano di più, i quattro attivisti accusati di attentato con finalità di terrorismo per un sabotaggio in Clarea.\r\nPer loro i PM Padalino e Rinaudo hanno chiesto nove anni e mezzo di reclusione.\r\nMercoledì 26 novembre un’assemblea popolare ha deciso un nuovo dicembre di lotta. Dopo la buona riuscita della manifestazione del 22 novembre a Torino, il movimento ha dato vita a due giorni di lotta popolare.\r\nIl 7 dicembre migliaia di No Tav hanno partecipato alla fiaccolata che si è dipanata per le vie di Susa, assediando a lungo l’hotel Napoleon, che da anni ospita le truppe di occupazione. La via dell’albergo è stata trasformata in “Via gli sbirri” con nuove targhe apposte dai manifestanti.\r\nQui il video del Fatto Quotidiano\r\n\r\nIl giorno successivo, dopo le celebrazioni del giuramento partigiano della Garda dell’8 dicembre 1943, l’appuntamento era a Giaglione e Chiomonte per una giornata alle reti del cantiere.\r\nIn Clarea il passaggio era bloccato al ponte, ma questo non ha impedito a circa un centinaio di No Tav di raggiungere, guadando alto il torrente, l’area di proprietà del movimento, dove altri erano arrivati sin dalla prima mattina.\r\nLa Questura, non paga delle recinzioni e dei cancelli che serrano via dell’Avanà a Chiomonte, ha deciso di chiudere anche il ponte con jersey e truppe con idrante. Dopo la costruzione di un albero di natale no tav fatto dai bambini, a centinaia i No Tav sono risaliti in paese, bloccando a più riprese la statale e interrompendo per una mezz’ora anche il traffico ferroviario. A fine giornata, sul ponte, la polizia ha azionato l’idrante e sparato lacrimogeni. Dai boschi petardi e fuochi d’artificio hanno illuminato la sera.\r\nIl 9 dicembre la Procura ha consegnato in carcere una nuova ordinanza di custodia cautelare a Francesco, Graziano e Lucio, i tre No Tav in carcere da luglio il sabotaggio del 14 maggio 2013, lo stesso per il quale domani sarà emessa la sentenza per gli altri quattro No Tav.\r\nSu questa nuova iniziativa della Procura Anarres ha intervistato, uno dei loro avvocati, Eugenio Losco, del foro di Milano. Con lui abbiamo parlato anche dell’attesa per la sentenza di domani\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n2014 12 12 losco terrotav più tre\r\n\r\nDomani, dopo il tribunale, che probabilmente si pronuncerà nel primo pomeriggio, l’appuntamento è alle 17,30 in piazza del mercato a Bussoleno.\r\n\r\nSe le notizie dal tribunale saranno buone sarà un giorno di festa. In caso contrario la risposta del movimento No Tav sarà forte e chiara.\r\n\r\nForte è stata l’indignazione per la sentenza che ha cancellato la dignità di migliaia di lavoratori e cittadini di Casale Monferrato, torturati a morte e uccisi dai padroni della Eternit. La giustizia dei tribunali, ancora una volta ha mostrato il suo volto di classe, assolvendo chi si è fatto ricco sulla vita dei più.\r\nQui nessuno è disposto a morire senza resistere, nessuno spera nella giustizia dei tribunali. I No Tav lo hanno imparato negli anni: la libertà non si mendica, bisogna conquistarla.","16 Dicembre 2014","2018-10-17 22:59:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/No-Tav_fiaccolata-7-dicembre-2014_02-200x110.jpg","17 dicembre. 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