Europa lo vuole: autostrada Adriatico-Baltico
Scritto dainfosu 14 Novembre 2013
Ma quante cose nocive che vuole l’Europa!
In questi giorni il governo Letta con Zaia, Lupi e l’assessore Chisso hanno fatto un regalo ai soliti amici (in questo caso Vito Bonsignore è tra i beneficati), concedendo sgravi fiscali ai soliti signori del cemento e del tondino per la costruzione di una nuova arteria (già inserita da vari anni nella legge obiettivo, che correrebbe parallela alla statale Romea già esistente, ma con pedaggio (quindi senza eliminare il traffico e la pericolosità della strada già esistente); inoltre questo nuovo slancio per una nocività che si dipanerebbe per 600 chilometri da Orte a Mestre, devastando i territori, giunge a pochi giorni dalla decisione di avviare il corridoio ferroviario adriatico-baltico, questa sì approvata dalla Commissione europea, mentre è assolutamente falso che la Romea commerciale sia voluta dall’Europa come Lupi nella sua insipienza acquisita in anni di partecipazione alla associazione del malaffare denominata Comunione e Liberazione pretenderebbe.
Si tratta di un’opera mai finanziata nella realtà ma solo surrettiziamente sulla carta dai governi succedutisi, mai è stato prodotto un preventivo, mai avanzati progetti, né tantomeno sono stati fatti studi di impatto ambientale, anche perché si tratterebbe di riuscire a reperire una decina di miliardi a stime malcontate (che in genere lievitano a più del rtiplo alla fine di eventuali cantieri finiti).
Contro questa devastazione è operativo un comitato Opzione zero che già da dieci anni monitora e si oppone con decisione: infatti è in previsione per sabato prossimo 16 novembre una manifestazione con blocco delal vecchia statale Romea per protestare contro questo ritorno di fiamma della volontà di buttare via del denaro per devastare il territorio con opere inutili. Esiste una rete interegionale, nata nel 2010 chiamata StopOr-Me, che avvierà da subito i ricorsi, ma questo non sarà certo sufficiente con tro l’arroganza delel mafie e quindi sarà indispensabile fare come in Val di Susa.
Ecco quanto ha da raccontarci Rebecca