Processo Uva. Botte anche l’ospedale

Scritto dasu 21 Maggio 2014

uvaUdienza preliminare ieri al processo per la morte di Giuseppe Uva: a sei anni dal suo arresto e la sua morte per percosse, i due carabinieri e sei poliziotti che lo arrestarono sono indagati per omicidio preterintenzionale, abuso di mezzi di contenzione, arresto illegale e abbandono di incapace.

Questo processo è cominciato, nonostante il PM Abate, incaricato delle indagini, abbia fatto di tutto per insabbiarlo.
Per anni la Procura aveva negato la relazione tra la morte di Giuseppe e i fatti avvenuti dopo il suo arresto. Ma due mesi fa il Gip ha ordinato l’imputazione coatta degli imputati che ora sono sospettati di aver picchiato Uva anche in ospedale e non solo in caserma. All’udienza di lunedì ha testimoniato un’infermiera di turno al pronto soccorso la notte che vi venne trasportato Uva. La donna ha dichiarato che l’uomo fu fu nuovamente pestato dagli agenti.

La vicenda risale al 2008. Siamo a Varese. Giuseppe Uva, un artigiano di 43 anni, viene fermato ubriaco alle 3 del mattino del 14 giugno. Lui e un suo amico, Alberto B., vengono portati in caserma. Qui Uva resta in balìa di una decina di uomini tra carabinieri e poliziotti all’interno della caserma di via Saffi. Il suo amico, nella stanza accanto, sente due ore di urla incessanti, chiama il 118 per far arrivare un’ambulanza. “Stanno massacrando un ragazzo” sussurra all’operatore del 118, che chiama subito dopo in caserma e chiede se deve inviare davvero l’autoambulanza. “No guardi, sono due ubriachi che abbiamo qui – risponde un militare – ora gli togliamo i cellulari. Se abbiamo bisogno vi chiamiamo noi”.

Alle 5 del mattino da via Saffi parte la richiesta di un Trattamento sanitario obbligatorio per Uva. Trasportato al pronto soccorso, viene poi trasferito al reparto psichiatrico dell’ospedale di Circolo, mentre il suo amico viene lasciato andare. Sono le 8,30. Poco dopo due medici – a lungo gli unici indagati dell’intera storia – gli somministrano sedativi e psicofarmaci. Poco dopo Uva muore.

Grazie all’impegno dei familiari, e, in particolare della sorella di Giuseppe, Lucia, questa vocenda ha evitato l’insabbiamento.

Ascolta la diretta con Fabio Anselmo, avvocato di parte civile per la famiglia Uva, al processo di cui lunedì si è celebrata l’udienza preliminare:

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