Licenziamento politico: presidio in tribunale
Scritto dainfosu 11 Giugno 2014
E’ trascorso quasi un anno dal licenziamento di Pino Larobina, operaio della Kuehne Nagel, una delle ditte dello spezzatino Fiat all’interno del complesso dell’Iveco.
Dopo 19 anni di lavoro e numerosi tentativi di far fuori un operaio scomodo, perché indisponibile a concertazioni e compromessi, Pino era stato assegnato ad un lavoro incompatibile con il mal di schiena, guadagnato in tanti anni di lavoro. Nonostante Pino avesse accettato il cambio di mansioni punitivo, il licenziamento è scattato lo stesso.
Le ragioni? Una lettera al Procuratore Guariniello sulle condizioni di lavoro alla Kuehne Nagel.
Nel processo, che entrerà nel vivo venerdì 13 giugno, sono stati esibiti video realizzati da un’agenzia di investigazioni private, ingaggiata dalla ditta, che ha pedinato l’operaio dell’USB giorno e notte. Nei video c’é l’attività sindacale di Pino e la sua vita quotidiana, spiata per oltre due mesi. In questo modo ha ditta ha potuto dimostrare che Pino la domenica va nei prati a fare pic nic con la famiglia, che accompagna l’anziana madre in ospedale, che partecipa a riunioni sindacali a iniziative di piazza.
In tribunale c’é il rischio concreto che una storia di persecuzione politica e sindacale si trasformi in una guerra di perizie. Ben 15 compagni di lavoro hanno deciso di assumersi il rischio di testimoniare la realtà di fabbrica in tribunale: Pino teme che il tribunale si limiti alle questioni “tecniche”, ignorando completamente che la vera colpa dell’operaio, una colpa di cui va fiero, è di aver sempre lottato contro il dispotismo aziendale e per migliori condizioni di lavoro e di salario.
Robe dell’altro secolo in tempi in cui l’asservimento totale dei lavoratori è la posta in gioco nello scontro tra sfruttati e sfruttatori, tra chi lucra sul lavoro e chi fatica a campare la vita.
Venerdì 13 giugno, l’USB ha indetto un presidio al tribunale per le 9,30. Alle 11 è prevista l’udienza.
Ne abbiamo parlato con Pino. Ascolta la diretta: