Queer/Libertine Pride a Torino
Scritto dainfosu 12 Luglio 2016
Il Torino Pride, grande contenitore in cui la comunità lgbtq si rappresenta da 10 anni, quest’anno ha registrato la prima frattura.
L’assemblea Queer di Torino e le case occupate, in netto dissenso con la narrazione normalizzante sui “diritti”, ha lanciato un proprio appuntamento plurale e dissonante, il “Queer Pride” ed il “Libertine Pride” che hanno raccolto l’eredità dei tanti spezzoni critici che hanno attraversato il Pride.
La rottura di orizzonti fisici e simbolici si è concretizzata in un appuntamento diverso da quello del Pride istituzionale, nell’attraversamento del Pride per un pezzo, nel diverso percorso e conclusione.
Lo spezzone Queer/Libertine si è ritrovato in piazza Arbarello con due carri ed un cazzone squirtante, tanti cartelli densi di irridente critica al mondo in cui siamo forzati a vivere, ma di cui in tanti provano a forzare i limiti e le categorie.
Al passaggio dello spezzone delle istituzioni la neosindaca ha dovuto incassare la prima contestazione dopo il proprio insediamento: tra slogan e battute il pinkwashing della sindaca pentastellata ha mostrato le prime crepe. Contestato anche il suo predecessore Fassino.
Dopo l’ingresso pirata nel Pride ufficiale, in piazza Castello il corteo Queer/Libertine, ha imboccato via Po, trascinando con se tanta gente.
Per capirne di più potete leggere i documenti politici del Torino Pride e il Manifesto Queer Pride Torino 2016, da cui emerge secca la divaricazione di percorsi e prospettive, che si è rappresentata nella piazza torinese del 9 luglio.
Una piazza in cui lo spirito della rivolta di Stonewell si è fatto sentire forte e chiaro.
Ne abbiamo parlato con Cristian dell’assemblea Queer di Torino.
Ascolta la diretta: