Terremoto: l’Aquila insegnerà qualcosa?
Scritto dainfosu 12 Novembre 2016
In seguito all’approvazione del decreto legge 189 del 2016, cosiddetto “decreto terremoto”, Vasco Errani – attuale commissario straordinario alla ricostruzione post-sismi nel centro-italia di fine agosto e fine ottobre – ha precisato l’impianto concettuale soggiacente alla politica governativa per la ricostruzione. “Uno, il protagonismo delle comunità non è legato tanto o solo agli aspetti partecipativi, pure importanti, ma alla capacità di prodursi nella ricostruzione. L’idea di far calare dall’alto questo impianto è stata sbagliata. Il protagonismo delle comunità prevede un patto di cittadinanza: se è vero che un terremoto produce una fortissima discontinuità, non è detto che la produca nei comportamenti. E invece è necessario si produca, nell’idea, almeno, di cosa si aspettano i cittadini dallo Stato: sul chi fa e che cosa. E’ necessario un forte senso di responsabilità. Il secondo principio fondamentale è la legalità, profondamente legata al futuro delle comunità. Se si importa criminalità organizzata, si avvelena il futuro delle generazioni. Ci deve essere un forte controllo del territorio. Terzo e ultimo concetto, il più importante: bisogna vincere il rischio spopolamento, invertirlo. E’ necessario promuovere una nuova economia: non si pensi all’assistenza, non si fa assistenza. Bisogna trovare gente che voglia rischiare e investire in proprio”.
Delle effettive implicazioni di questo approccio, con una comparazione rispetto alle disastrose politiche messe in atto dopo il sisma dell’Aquila, abbiamo discusso questa mattina con Alessandro del Comitato 3e32, nato a L’Aquila proprio all’indomani del sisma del 6 Aprile 2009 e fin da subito fortemente contrario alle New Towns volute da Berlusconi e Bertolaso. Ascolta la diretta: