Accanimento pretestuoso
Scritto dainfosu 3 Dicembre 2016
È il reato di cui si sta macchiando la procura torinese nei confronti dei compagni dell’Asilo occupato di via Alessandria, in particolare quando gli anarchici cercano di impedire che possa essere proseguita e venga completata la manovra per stringere in una morsa gentrificatrice il quartiere da loro agito e abitato, innanzitutto impedendo l’esecuzione di quegli sfratti particolarmente odiosi nei confronti di morosi incolpevoli, immigrati, poveri che sono percepiti come estranei alle mire e all’arredo urbano della speculazione.
Sul sito del blog Macerie su Macerie è documentata una bella rassegna di immagini del quartiere a partire dal nuovo centro Lavazza, a cui fa da calzante retro di cartolina il racconto della visita al consiglio di circoscrizione prono al bisogno di affari e uno dei tentacoli politici della riqualificazione smart, addentellati con la peggiore mafia culturale cittadina. Tutto si collega: il palazzo di giustizia, il carcere, lo Iaad, la Holden, la Giunta in continuità, il SanPaolo (col suo grattacielo) e i proprietari di case (suoi clienti).
Domenica alle 16 ci sarà un saluto ai 4 ingabbiati per un picchetto antisfratto minimizzato persino dall’ufficiale giudiziario e finito in burla per l’occupazione dell’alloggio da parte dell’avvocato che rappresentava il 2 maggio la proprietà sfrattante: un esempio di come possa capitare solo a un anarchico (anzi a quattro) e forse solo a Torino di finire in galera per la pronuncia della violentissima frase: «Questo è un abuso» (e l’oltraggio – ma forse sarebbe sufficiente anche una multa per passaggio con il semaforo rosso – vale come recidiva).
Venerdì mattina ne abbiamo parlato con Gabrio, uno dei nove compagni con il divieto di dimora, di queste e altre problematiche collegate alla nuova ondata di restrizioni inventate di sana pianta da Andrea Padalino con la succube Loretta Bianco, gip incredibilmente sempre assegnata come complice alla coppia di pm con l’elmetto. Le procedure della procura sono imperscrutabili
Per scrivere ai compagni arrestati:
ALTOÈ DANIELE – MANGIONE STEFANO – PITTALIS ANTONIO – RUGGERI SILVIA
c/o CASA CIRCONDARIALE – Via Maria Adelaide Aglietta, 35 – 10151 Torino