Sviluppi sulla situazione dell’aborto farmacologico in Italia
Scritto dainfosu 17 Giugno 2020
Oggi abbiamo intervistato le compagne di Obiezione Respinta per parlare dell’utilizzo della pillola RU486 in Italia.
La scorsa settimana la giunta leghista della regione Umbria ha abrogato la delibera del 2018 che prevedeva la sperimentazione dell’aborto farmacologico in day hospital.
“Al momento solo in alcune regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Lazio, Liguria, Lombardia e, fino all’abrogazione della delibera, Umbria) è previsto il regime di day hospital. Pur essendo considerata dall’OMS una tecnica abortiva sicura ed affidabile, queste restrizioni non permettono una vera libertà di scelta tra i due tipi di intervento attestando infatti l’aborto farmacologico al solo 17,8% delle IVG totali.”
Tutto questo proprio a ridosso di un’epidemia che, mentre in altri paesi ha segnato il passaggio a una nuova forma di prescrizione medica telematica per assicurare la libertà di scelta, in Italia provoca un ulteriore processo di burocratizzazione atto a impedire il diritto di gestione del proprio corpo.
Ascolta l’Intervista: