Referendum sulla Giustizia, focus sulle misure cautelari e il loro utilizzo.

Scritto dasu 10 Giugno 2022

Domenica 12 giugno ci sarà il referendum sulla giustizia che prevede cinque quesiti, al di là del contenuto specifico, la questione più interessante sembra essere l’approccio con il quale si guarda a questo referendum sottolineando il fatto che possa essere uno spazio di contrasto allo status quo della magistratura sostenuta dai giornali e da una parte della politica. Il SI sulla separazione delle funzioni tra chi fa le indagini e chi giudica darebbe un messaggio significativo in questo senso. Nel silenzio più assoluto nei confronti di questo referendum che molto probabilmente non raggiungerà il quorum, i sondaggi parlano di una percentuale intorno al 30 di affluenza, sono stati formulati cinque quesiti : l’abrogazione del Testo Unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e divieto di ricoprire cariche elettive in seguito a condanne definitive; la limitazione dell’utilizzo di misure cautelari; la separazione delle funzioni dei magistrati; la partecipazione di membri laici alle deliberazioni del consiglio direttivo della corte di cassazione; la questione dei meccanismi di elezione dei magistrati nel Csm.

Insieme a Franck Cimini, giornalista e divulgatore, abbiamo approfondito in particolare il quesito sulle misure cautelari sottolineando la necessità di aprire un dibattito ampio sull’uso sproporzionato e senza criteri effettivi di questo dispositivo, considerando anche le ambiguità di questo tema quando si tratta di violenze di genere.

A proposito di vicende in cui le misure cautelari sono utilizzate in maniera spropositata tramite il ricorso alle misure più dure, non si può non fare l’esempio dei ragazzi in carcere per aver manifestato durante le mobilitazioni contro l’alternanza scuola-lavoro a Torino. Abbiamo sentito la mamma di uno di loro che fa parte dell’esperienza Mamme in Piazza per la Libertà del Dissenso, che ha fatto il punto della situazione ai nostri microfoni raccontando il trattamento giudiziario riservato a suo figlio e agli altri giovani, la battaglia delle mamme supportate dagli avvocati in questi mesi e la necessità di continuare a diffondere informazioni a riguardo nonostante i tentativi di silenziare queste esperienze di lotta.

 

 

 


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