Dire Stato è dire guerra

Scritto dasu 28 Luglio 2023

Lo Stato è strumento di sfruttamento e di morte, quindi è strumento di guerra. Dire Stato, significa dire guerra. (…) Uccidere sistematicamente una decina di lavoratori al giorno sul posto di lavoro è fenomeno di guerra che soltanto dal punto di vista del numero differisce (per quanto ci riguarda) dai morti che a migliaia si rinvengono sul campo di battaglia. Sotto questo profilo non esiste possibilità di individuare una “situazione reale di pace” sotto il regime del capitale, ma soltanto un fittizio “stato di pace” che equivale, in pratica, ad una “situazione reale di guerra”.
(da “La guerra e il suo rovescio”)

In questa chiacchierata a cinque voci con Antonio Mazzeo, da anni attento osservatore del complesso militare-industriale, nonchè dei suoi nessi con la governance delle migrazioni in Italia, ci siamo posti come obiettivo quello di tracciare qualche parziale punto di connessione tra le attuali logiche del dominio dello Stato italiano ordinariamente in guerra dentro e fuori dai suoi confini territoriali.

 

1:00 / intro

3:00 / predazione energetica in Africa, riconfigurazione delle infrastrutture di trasporto del gas e del codice degli appalti, lotte territoriali

15:15 / esternalizzazione della frontiera esterna, economia della carcerazione e sfruttamento lavorativo, scintille di rivolta

28:45 / industria del sapere e militarizzazione dell’istruzione, tecnologie duali, forme di diserzione

42:55 / mercato privato delle armi in Italia e coscienza atomica

 

 

 

 

 

 

 


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