Corrispondenza dalla Cisgiordania
Scritto dainfosu 4 Dicembre 2023
La guerra dello Yom Kippur del 1967 diede a Israele l’opportunità di occupare Gerusalemme Est, la Cisgiordania e Gaza, oltre alla penisola del Sinai in Egitto e alle alture del Golan in Siria, che rimangono occupate ancora oggi. Da allora, sono stati elaborati vari piani per annettere una parte o l’intera Cisgiordania e Gaza, spingendo la popolazione palestinese verso le vicine Giordania ed Egitto.
La costruzione di oltre 150 insediamenti israeliani illegali e 120 avamposti in tutta la Cisgiordania occupata è una politica che deriva da questi piani. Con il pretesto di “proteggere” la popolazione di 700.000 coloni, Israele ha invaso sempre più terre palestinesi, espellendo sempre più palestinesi dalle loro comunità e negando loro l’accesso alle fattorie, ai pascoli e agli uliveti. Questo ha danneggiato i mezzi di sussistenza e l’autosufficienza dei palestinesi. Ha anche incoraggiato e incoraggiato i coloni a molestare, torturare e uccidere i palestinesi nella loro stessa terra. Tutto ciò, unito a politiche volte a strangolare l’economia palestinese, ha spinto i palestinesi ad abbandonare “volontariamente” la loro terra.
L’anno 2023 si preannuncia come l’anno più sanguinoso per i palestinesi nella Cisgiordania occupata da quando le Nazioni Unite hanno iniziato a documentare le vittime (cioè nel 2006). Prima del 7 ottobre, le forze e i coloni israeliani avevano ucciso circa 248 palestinesi, la maggior parte dei quali civili, tra cui almeno 45 bambini. L’esercito israeliano, in coordinamento con le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese (ANP), aveva intrapreso violenti raid e massacri in tutta la Cisgiordania, concentrandosi sui distretti settentrionali di Nablus, Jenin e Tulkarem.
Negli ultimi 50 giorni, Israele ha ucciso 249 palestinesi in Cisgiordania, tra cui almeno 60 bambini. I raid israeliani sui villaggi, sulle città e sui campi profughi palestinesi nella Cisgiordania occupata si sono intensificati in termini di portata, gravità e uso di armi letali, tra cui fucili automatici, carri armati e droni. Dal 7 ottobre almeno 3.260 palestinesi sono stati arrestati nella Cisgiordania occupata, tra cui molti bambini.
Si sono moltiplicati i resoconti e le prove video di abusi e torture in detenzione. I palestinesi vengono regolarmente molestati e picchiati anche nelle loro case o per strada.
Incoraggiati e armati dalle autorità israeliane, i coloni israeliani sono diventati ancora più violenti. Hanno intensificato le espulsioni forzate delle comunità beduine palestinesi nel sud vicino alla Valle del Giordano e nelle aree centrali vicino a Ramallah, sfollando più di 1.000 persone dal 7 ottobre.
Abbiamo chiesto a una compagna italo-palestinese che si trova in Cisgiordania un racconto di prima mano di quello che sta accadendo. Ascolta e scarica la corrispodenza: