La lotta contro la frontiera franco-italiana
Scritto dainfosu 28 Febbraio 2024
La frontiera fra Francia e Italia è sempre più presidiata dalle forze di polizia, che mettono in seria difficoltà il passaggio delle persone migranti, che non devono solo affrontare le condizioni meteo eccezionali (ghiaccio, freddo, buio e neve), ma soprattutto la violenza delle forze dell’ordine dei due paesi, che lì agiscono in maniera incontrollata e sempre abusante. Diversi gruppi di solidali, a partire dall’alta val di Susa (lato italiano) e da Briançon (lato francese), lottano contro questo sistema portando alle persone che passano la frontiera il loro aiuto e solidarietà. Perché la lotta resti solo un aiuto umanitario, ma soprattutto una messa in discussione politica delle frontiere come dispositivo di controllo dei corpi con meno diritti e invisibilizzati, è importante essere presenti sul quel territorio montano con manifestazioni e presenza conflittuale.
In questi ultimi anni si sono moltiplicati gli strumenti di controllo e gestione integrata delle frontiere: un nuovo patto europeo sulla migrazione per agevolare i processi di schedatura e rimpatrio delle persone migranti, CPR e hotspot polifunzionali posti nelle aree più remote della penisola, accordi con paesi terzi per esternalizzare frontiere e domande di asilo (l’ultimo con l’Albania per costruire due CPR sul territorio albanese).
Nel 2023 sono stati quasi 30mila i respingimenti documentati alle frontiere europee. Di pochi giorni fa è la notizia dell’ennesimo suicidio di stato all’interno di un CPR, dove un ragazzo di 22 anni si è tolto la vita. Dispositivi di riconoscimento facciale, database per la raccolta delle impronte digitali, tecnologie di controllo trovano nelle frontiere un luogo privilegiato di sperimentazione.
Nonostante gli strumenti di oppressione nelle mani dell’Europa coloniale le persone migranti si organizzano per bucare le maglie della fortezza: da Ventimiglia al Monginevro, da Trieste a Calais, dal Brennero a Lampedusa i confini vengono attraversati tutti i giorni. I CPR vengono messi a fuoco (solamente in questi primi giorni del 2024 ci sono state rivolte nei CPR di Gradisca d’Isonzo, Milo e Ponte Galeria) e le persone evadono.
Dalla frontiera del Monginevro chiamiamo una presenza solidale, sabato 2 marzo 2024, per esprimere la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni sotto indagine per la manifestazione al Brennero e a tuttə coloro che ogni giorno sfidano i dispositivi di controllo per battere sentieri di libertà e speranza.
L’appuntamento è sabato 2 marzo alle ore 11 a Clavière!
Porta il pranzo al sacco e delle scarpe e vestiti molto caldi; ci sarà the caldo e vin brûlé!
Solidali con chi attraversa le frontiere, complici con chi le distrugge!
Abbiamo raggiunto al telefono un compagno per un aggiornamento sulla situazione della frontiera a Clavière, dal lato valsusino:
E abbiamo trasmesso un’intervista di chi lotta contro lo stesso dispositivo, con qualche aggiornamento dal lato brianzonese:
C’è bisogno di telefoni smartphone per le persone che passano la frontiera, per essere d’aiuto scrivere a: a_part_ment@systemli.org