Torino: un dialogo su un diverso approccio all’ecologia urbana.

Scritto dasu 28 Marzo 2024

Questa mattina si è tenuto un convegno al campus Luigi Einaudi organizzato dal Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio e il collettivo Ecologia Politica dal titolo Alberi urbani: germogli di dialogo all’Università di Torino. Esiste davvero un conflitto tra la conservazione delle alberate e le esigenze di sicurezza? Il tema è stato approfondito grazie ai contributi da parte del dott. agronomo Daniele Zanzi, il prof. Vittorio Martone e il prof. Dario Padovan di sociologia, oltre agli interventi sul tema della salute del dottor Maurizio Stella e sul tema della necessità di confronto e reale partecipazione sulla decisionalità sul territorio con Roberto Accornero, entrambi esponenti del comitato.
Poco prima dell’inizio abbiamo intervistato l’agronomo Daniele Zanzi e Roberto Accornero.
Si è rilanciato a un momento importante di mobilitazione che si terrà a fine aprile in città in occasione del G7 Ambiente&Energia, in particolar modo verso la manifestazione popolare della domenica 28 aprile, momento in cui verrà data centralità a un altro tipo di transizione energetica ed ecologica, sicuramente diversa da quella prevista dai governi che si riuniranno a Venaria.
Di seguito viene riportato il comunicato stampa del Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio che chiama al convegno.
TORINO – L’invito al dialogo sul tema ‘Alberi urbani tra bisogno di conservazione ed esigenze di sicurezza’ arriva dal Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio che, in cooperazione con il collettivo universitario Ecologia Politica, ha organizzato il convegno a ingresso libero che si terrà questo giovedì, 28 marzo, dalle ore 10.30 alle 13.00 presso il CLE, in Lungo Dora Siena 100, in Aula A4.
Interverranno il dott. agronomo e forestale Daniele Zanzi, il prof. Vittorio Martone, docente di Sociologia dell’Ambiente e territorio, e il prof. Dario Padovan, associato di Sociologia generale.
Presenze preziose nei nostri centri urbani, gli alberi dei viali e dei parchi sono diventati oggetto di aspre contese tra i Comitati di cittadini e le amministrazioni in molti Comuni italiani. A contrapporsi, sostenute anche dai tecnici che affiancano le due parti, sono visioni diverse del verde urbano.
Gli amministratori lo considerano elemento ornamentale sostituibile, infrastruttura da gestire con costi e difficoltà, oppure risorsa da sfruttare economicamente mediante cessioni e progetti che spesso comportano la sua distruzione, come in corso Belgio.
I Comitati rivendicano invece la natura di bene comune degli alberi urbani, componenti di quel paesaggio che la Repubblica ha il dovere di tutelare (art. 9 della Costituzione), nonché parte della rete ecologica che fornisce servizi ecosistemici non solo agli umani. I cittadini denunciano inoltre l’inadeguatezza del concetto di sicurezza propagandato dalle istituzioni, circoscritto al rischio di crollo degli alberi. A mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini nel 2024 sono ben altri rischi, di cui le autorità avrebbero obbligo di occuparsi, in primis i danni alla salute pubblica dovuti all’inquinamento e al cambiamento climatico, che la conservazione degli alberi esistenti può ridurre: eppure non è contemplata.
Sullo sfondo della discussione di giovedì prossimo sarà quindi la transizione ecologica imposta dall’alto ai cittadini, con progetti arbitrariamente definiti di “riqualificazione” e “forestazione urbana”, senza alcuna forma di partecipazione reale e democratica e senza rapporto con le reali esigenze dei territori.
Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio
Mail: salviamoglialberi@proton.me

 


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