Le alluvioni in Emilia Romagna: solidarietà e rabbia da Bologna

Scritto dasu 23 Ottobre 2024

Le piogge intense degli scorsi giorni e le esondazioni hanno provocato molti danni non soltanto in Emilia-Romagna,  ma anche in Liguria, in Toscana e in Sicilia. Tra sabato e domenica l’Emilia-Romagna è stata di nuovo colpita da una violenta alluvione con esondazioni, allagamenti e blackout in varie zone della regione, specialmente nell’area metropolitana di Bologna. Un ragazzo di 20 anni, Simone Farinelli, è morto travolto dalla piena del torrente Zena mentre si trovava in un’auto a Pianoro, un comune a sud di Bologna. È la quarta alluvione in Emilia-Romagna in meno di un anno e mezzo, dopo quella avvenuta tra il 18 e il 19 settembre e le due di maggio 2023, che causarono la morte di 17 persone e danni per circa 8,5 miliardi di euro.
Nonostante non si possa certo parlare di eventi inaspettati, non certo di novità, mancano mezzi importanti come le idrovore  e strumentazioni per intervenire e mancano gli interventi pubblici a sostegno delle persone colpite dalle alluvioni. Come mai lo stato spende in cacciabombardieri e lager in Albania, ma non spende per i territori più fragili?
La solidarietà dal basso che in questi giorni e sempre in queste situazioni si trova a spalare il fango, fianco a fianco, non intende fermarsi qui, ma prova rabbia e voglia di organizzarsi insieme, per fare fronte non solo alla crisi climatica, ma anche e soprattutto alla malagestione del territorio. E per fare sì che quello che è diventato cronico, non accada più.
Ne parliamo ai microfoni dell’informazione di radio black out con un compagno di Plat, Bologna:

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