Siria del Nord-Est: corrispondenza dalla diga di Tishreen in Rojava
Scritto dainfosu 8 Marzo 2025
Una corrispondenza con un compagno internazionalista che in questo momento si trova sulla diga di Tishreen, nella Siria del Nord-Est, un’importante infrastruttura della regione difesa in prima persona dagli abitanti e dalle abitanti del Rojava contro gli attacchi dell’aeronautica turca e delle truppe di terra dell’Esercito Nazionale Siriano, una coalizione di milizie islamiste finanziate e coordinate dalla Turchia. Da diversi mesi la società civile del Rojava si organizza per andare in presidio ed abitare nella diga, che viene mantenuta in funzione sotto il fuoco turco – nella speranza di proteggerla dalla distruzione e per sostenere le YPG e le YPJ che combattono a pochi chilometri contro le truppe dell’ENS. Non si fermano infatti i tentativi guidati dalla Turchia di scardinare la resistenza nel cantone di Kobane dove si trova la diga, per cercare di circondare ed occupare la città curda e arrivare così a congiungere in un unico corridoio le zone già precedentemente occupate, Afrin a ovest e Tel Abyad e Ras-al-Ayn ad Est ed esercitare una sempre maggior pressione sull’esperienza democratica e confederale del Rojava.
Ai microfoni di Radio Blackout analizziamo il ruolo della Turchia in questa situazione ed i possibili cambiamenti che si potrebbero vivere in Rojava dopo le dichiarazioni di Öcalan, il cessate-il-fuoco del PKK e l’inizio di un eventuale processo di pace tra la guerriglia e lo Stato turco – oltre a fare una panoramica sullo stato attuale della Siria, dove sono in corso violenti scontri tra il governo sunnita di Hayat Tahrir al-Sham e la minoranza alawita sulla costa di Latakia, in una regione lacerata dove il Rojava esprime un fondamentale tentativo di convivenza e compartecipazione politica improntate sul confederalismo democratico. Allo stesso tempo, il compagno ci racconta dell’importanza della difesa della diga di Tishreen non solo da un punto di vista strategico ma anche come parte di una fondamentale battaglia ecologica condotta dalla popolazione della Siria del Nord Est per esercitare un controllo democratico e confederale sulle risorse idriche, alimentari ed energetiche locali, oltreché sulle infrastrutture di produzione e di raccolta dell’acqua, del grano e del petrolio.