COMANDANTE AD AUSCHWITZ – LA PERLA DI LABUAN 7/2/2020
Riccardo
Il calcolo degli ebrei vittime dell’Olocausto fin dall’inzio fu reso difficoltoso dalla sistematica distruzione della documentazione da parte dei nazisti. Nel corso degli anni gli studiosi fissarono la cifra per difetto in 6 milioni, di cui 3 nella stragi eseguite dagli Eisatzgruppen e nei ghetti e 3 nei lager, di cui 1 milione ad Auschwitz, il più grande e famoso. Ma qualcuno non smise di dire che non era vero, tra essi il britannico David Irving, il francese Robert Faurisson, e anche qualcuno nell’estrema sinistra. Allora è il caso di rileggere uno dei principali testimoni. Rudolf Hoss diresse Auschwitz per tre anni e mezzo. Fu arrestato l’11 marzo 1946 dalla polizia militare britannica. Durante la detenzione scrisse la sua autobiografia. “Himmler ci convocò e ci disse che che tutti gli ebrei su cui possiamo mettere le mani devono essere ammazzati senza eccezioni.” Hoss spiega quanto fosse ingrato il suo lavoro. “Poichè il mio amministratore era un cretino dovetti condurre io tutte le trattative per i rifornimenti.” Non sono risparmiati i dettagli più macabri. “La gassazione avveniva nelle celle stipate al massimo del Block II. Un breve grido, ed era tutto finito.” Gli ebrei non furono le uniche vittime. “Himmler ordinò che tutti gli zingari fossero annientati, dopo avere selezionato quelli abili a qualche lavoro. L’operazione durò due anni.” Ma anche il lagerfuhrer ha un cuore. “Oggi rimpiango amaramente di non avere serbato più tempo per la famiglia.” Quando la scrittrice e storica britannica Deborah Lipstadt accusò David Irving di aver falsificato le fonti e le prove, Irving la citò per diffamazione e la Lipstadt fu costretta a difendere la realtà dell’Olocausto davanti a un tribunale che le diede ragione e ridicolizzò Irving, in uno storico processo che si svolse tra il 1996 e il 2000. La vicenda é raccontata nel libro “La verità negata” e nell’omonimo film di Mick Jackson con Rachel Weisz nel ruolo di Deborah Lipstadt. Il 2 aprile 1947 Hoss fu condannato a morte dal Tribunale Polacco del Popolo. La condanna fu eseguita il 16 aprile 1947 mediante impiccagione. “Voglio sia chiaro che personalmente non ho mai odiato gli ebrei.” Buon ascolto.
Comandante ad Auschwitz – Memoriale autobiografico di Rudolf Hoss” Einaudi, Torino 1960;
Deborah Lipstadt “La verità negata: la mia battaglia in tribunale contro chi ha negato l’Olocausto” Mondadori, Milano 2016.
Léon Poliakov “Il nazismo e lo sterminio degli ebrei” Einaudi, Torino 1955;
Raul Hilberg “La distruzione degli ebrei d’Europa” Einaudi, Torino 1995.