FATHERLAND – LA PERLA DI LABUAN 12/2/2021
Riccardo
“La costruzione dell’Arco di Trionfo ha avuto origine nel 1946 ed é terminata nel Giorno del Risveglio Nazionale nel 1950.” Robert Harris in “Fatherland” del 1992 immagina che Hitler abbia vinto. Xavier March è un poliziotto di Berlino, ha passato la guerra sugli U-Boot e non capisce dove siano finiti gli ebrei del suo quartiere. Le sue domande incontrano risposte vaghe e porte sbattute. Fino al giorno in cui deve indagare sulla morte sospetta di un alto ufficiale delle SS e incontra la giornalista americana Charlotte McGuire. “Era molto diversa dalle brave ragazze nazionalsocialiste che aborrono cosmetici, nicotina e alcol. Charlie faceva abbondante uso di tutti e tre.” All’inizio tra i due c’è diffidenza, poi scoprono che li accomuna la voglia di sapere. L’indagine li porta a un traffico di opere d’arte rubate ma poi scoprono che c’é altro. Conti cifrati, cassette di sicurezza, documenti segreti. “A partire dal 10 ottobre gli ebrei vengano evacuati dal territorio del Reich e trasferiti all’Est con una serie continua di trasporti.” Alla scoperta dell’incoffessabile e innominabile verità si oppongono non solo i nazisti ma anche gli americani. Il presidente Joseph Kennedy sta per incontrare Hitler per una nuova era di scambi economici che niente deve turbare. Lo spiega a Charlotte l’addetto dell’ambasciata Usa Harry Nightingale. “Kennedy ha guadagnato 10 punti nei sondaggi. Credi che voglia buttarli via per qualcosa che é successo tanti anni fa? I suoi uomini non esiteranno a ricorrere al gioco sporco. Ti scaricheranno addosso una tonnellata di fango.” A quel punto per il vecchio poliziotto e la giovane giornalista non c’é scampo. “Fatherland” divenne nel 1995 il film “Delitto di stato” con Rutger Hauer e Miranda Richardson. Il genere é l’ucronia (dal greco: in nessun tempo). Nel 1942 la trama del romanzo e del film si discosta dalla storia vera che conosciamo. Ma è vera la simpatia nazista e antisemita di Joseph Kennedy (padre di John e Robert) anche se non fu mai presidente. Sono veri i tanti che preferirono non vedere e non capire. “Ma certo che sapevamo! Lo sapevamo quando traslocavamo nelle loro case, quando occupavamo i loro posti di lavoro!” Buon ascolto.
Per i più curiosi:
John Collins Squire (a cura di) “Se la storia fosse andata diversamente – Saggi di storia virtuale” Tea, Milano 2002;
Robert Cowley (a cura di) “Se Lenin non avesse fatto la rivoluzione – Nuove ipotesi di storia fatta con i se.” Rizzoli, Milano 2002;
Piergiorgio Nicolazzini (a cura di) “I mondi del possibile – Cosa sarebbe accaduto se la storia avesse imboccato altre strade creando infiniti mondi che non conosciamo?” Editrice Nord, Milano 1993.