LAWRENCE D’ARABIA – LA PERLA DI LABUAN 14/9/2018
Riccardo
“Tutti gli uomini sognano, ma non nello stesso modo. Coloro che sognano di notte scoprono, al risveglio, la vanità di quelle immagini. Ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi, perché può darsi che recitino il loro sogno a occhi aperti, per attuarlo.” Tutti hanno sentito nominare Lawrence d’Arabia, magari lo immaginano con il volto di Peter O’Toole nel film di David Lean del 1962. Ma pochi sanno che fu anche uno scrittore. Thomas Edward Lawrence all’università di Oxford si innamorò dell’Oriente e scrisse la sua tesi sui castelli dei crociati in Terrasanta, poi cominciò a viaggiare e non smise più. Nel 1914 scoppiò la guerra e qualcuno nelle alte sfere pensò fosse una buona mossa spingere alla rivolta gli arabi contro l’impero ottomano, promettendo loro l’indipendenza alla fine. L’uomo adatto era Thomas Edward che divenne Lawrence d’Arabia, e poco dopo non si sapeva più se rappresentava gli interessi britannici tra gli arabi o gli interessi arabi tra i britannici, e forse non lo sapeva più nemmeno lui. Nel 1918 la guerra fu vinta, la Francia si prese la Siria e il Libano, la Gran Bretagna la Palestina, e di nazione araba non si parlò più. Lawrence se ne andò sbattendo la porta, rifiutò onori e titoli, e cominciò a scrivere “I sette pilastri della saggezza”. L’attendibilità storica è dubbia e controversa, ma certo in quest’opera possiamo rivivere la guerra nel deserto nei suoi aspetti più crudi. “I serpenti avevano l’abitudine di venire accanto a noi di notte, anche sotto le coperte, probabilmente attirati dal calore.” Ma anche alcuni lati intimi dell’autore. “Il disgusto di venire toccato mi rivoltava più del pensiero della morte, per colpa di un corpo a corpo in gioventù che mi aveva lasciato una paura durevole di ogni contatto fisico.” Lawrence d’Arabia morì nel 1935 a 46 anni di età andando fuori strada con la sua motocicletta in circostanze mai chiarite. Buon ascolto.