MOBY DICK – LA PERLA DI LABUAN 25/10/2019
Riccardo
“Non poco dello strapotente effetto truce del capitano Achab era dovuto alla barbarica gamba bianca sulla quale poggiava.” Il personaggio che racconta in prima persona é Ismaele, nel romanzo “Moby Dick” scritto da Herman Melville nel 1851. Ismaele si imbarca come mozzo sulla baleniera Pequod che salpa da Nantucket agli ordini del capitano Achab, che è il vero protagonista. La gamba gliel’ha strappata Moby Dick , l’ha sostituita con una gamba d’avorio ricavata dalla mascella di un capodoglio, e la stessa Moby Dick non è una balena ma un capodoglio albino. Da allora il mostro marino bianco è la sua ossessione. “Le darò la caccia oltre il capo di Buona Speranza, al di là del capo Horn, al di là del grande Maelstrom di Norvegia, oltre le fiamme della perdizione, prima di abbandonarla!” Il romanzo é pieno di dattagli della vita di mare, Herman Melville nacque a New York nel 1819 e, prima di mettersi a scrivere, navigò a lungo. Oggi “Moby Dick” é considerato un capolavoro della letteratura mondiale, ma non é stato sempre così. Alla sua pubblicazione fu un insuccesso sia di pubblico che di critica, e Melville morì nel 1891 povero e dimenticato. Solo nel secolo successivo il capitano pazzo e il mostro marino bianco furono riscoperti. Cesare Pavese fu il primo a tradurlo in lingua italiana nel 1930. “Moby Dick” ebbe diverse trasposizioni cinematografiche, ma la più memorabile resta quella del 1956 diretta da John Huston e sceneggiata da Ray Bradbury, con Gregory Peck nel ruolo di Achab. Il modello del mostro di Melville fu probabilmente Mocha Dick, un capodoglio bianco ucciso nel 1830 al largo della costa cilena, che portava conficcati un centinaio di ramponi spezzati, esito di altrettanti scontri. Achab riesce a uccidere Moby Dick che però trascina con sè nell’abisso lo stesso Achab e l’intera ciurma del Pequod, tranne Ismaele. “A te vengo, balena! Dal cuore dell’inferno ti trafiggo, in nome dell’odio vomito su di te l’ultimo respiro!” Buon ascolto.