OPERAZIONE OGRO – LA PERLA DI LABUAN 9/4/2021
Riccardo
“Arrivò all’organizzazione la notizia che Carrero andava tutti i giorni alla messa alle nove in una chiesa del calle Serrano.” Chi parla é Txabi che, insieme ai suoi compagni Jon, Iker e Mikel, racconta la storia dell’attentato all’ammiraglio Luis Carrero Blanco detto Ogro (in spagnolo: orco) nel corso di otto intensi giorni a Julen Agirre che ne trasse il libro “Operazione Ogro – Come e perchè abbiamo giustiziato Carrero Blanco”. In seguito si saprà che dietro lo pseudonimo di Julen Agirre si nascondeva Eva Forest, una militante comunista rivoluzionaria che aveva collaborato con il commando nei suoi movimenti a Madrid. L’organizzazione è Eta, Euskadi ta Askatasuna (paese basco e libertà) che unisce marxismo-leninismo e separatismo. L’idea originaria é rapire Ogro per ottenere la liberazione dei compagni prigionieri. Il primo passo è trovare una base e una copertura. “Si disse al padrone di casa che eravamo liberi professionisti, per cui lavoravamo a orari irregolari.” Il piano é quasi pronto quando Ogro diventa capo del governo, la scorta viene rafforzata, il rapimento si rivela impossibile e si ripiega sulla bomba. Chi si trovò nel calle Serrano alle ore 9,30 del 20 dicembre 1973 vide la Dodge blindata di Carrero Blanco volare a 35 metri di altezza. “Quando premetti il pulsante avevo in mente solo Josu crivellato di pallottole, dopo che 150 poliziotti avevano circondato la sua casa”. Nel 1979 il regista Gillo Pontecorvo realizza il film “Ogro” a cui viene aggiunta la morale posticcia che la lotta armata sarebbe lecita solo in una dittatura, che nel libro non c’é. Ovviamente cominciarono subito le leggende che vedevano l’intervento della Cia o del Kgb. Ma nulla potè nascondere il fatto che l’operazione Ogro contribuì alla fine del regime franchista. “Josu é vendicato! Josu mi ha dato la forza!” Buon ascolto.