QUANDO LA VITA E’ UN SERIAL – LA PERLA DI LABUAN 29/1/2021
Riccardo
Nel mondo ancora senza televisione una ditta di detersivi sposorizzò un progamma radiofonico incentrato sugli intrighi e gli amori di famiglie ricche e potenti, a puntate di 15 minuti in onda al mattino. La chiamarono soap opera. Il pubblico era costituito dalle casalinghe che potevano seguirlo mentre svolgevano le faccende di casa. Poi arrivò la televisione e si pensò di allungare le puntate e trasmetterle la sera, molti previdero la fine della soap opera che invece si rinnovò e sopravvisse. Gli espedienti escogitati quando un personaggio scompare e riappare o cambia volto, dal sogno all’amnesia alla plastica facciale. Poi arrivarono le telenovele dove prevaleva l’ambientazione popolare. Impiegate e segretarie si fecero cambiare i turni di lavoro per non perdersi nemmeno una puntata (non c’erano ancora le repliche e i videoregistratori). Poi arrivarono i serial in cui ogni episodio é autoconclusivo, che spaziava dal genere western al poliziesco alla fantascienza al comico. Chi è meno giovane certo ricorda il dottor Kildare, Bonanza, Emma Peel, Kojak, Fonzie, la palla assassina di “Il prigioniero” e il giovane Bruce Willis che cominciò come attore comico in “Moonlighit” dove si rivolgeva anche al pubblico. Non tutti sanno che Kate, la moglie del tenente Colombo, in Usa ha avuto la sua serie. Non tutti sanno chi è davvero Robin Master, il misterioso padrone della villa alle Hawaii dove vivono Magnum PI (interpretato dal giovane Tom Selleck) e il maggiordono Higgins. Non tutti sanno che fu Star Trek a mostrare al grande pubblico la prima minigonna in un equipaggio multirazziale, seguita dal primo bacio interrazziale della storia della televisione. Buon ascolto.