Nedl 2007 l’ONU ha equiparato il Taser ad una forma di tortura.
In almeno sei casi mortali, i Taser sono stati utilizzati su persone che avevano problemi di salute in fase acuta, tra cui un medico che aveva avuto un incidente con la propria automobile, andata distrutta, nel corso di una crisi epilettica. È morto dopo essere stato ripetutamente colpito da un taser sul ciglio della strada dove, stordito e confuso, non riusciva a obbedire ai comandi di un agente.
A Miami Beach, l’ 8 agosto 2013, un ragazzo di 18 anni è morto dopo essere stato colpito con una pistola Taser da un agente che cercava di arrestarlo perché stava disegnando dei graffiti sul muro di un fast food abbandonato.
Come funziona il Taser?
Quando viene azionato, il taser proietta due piccoli dardi con traiettorie non parallele in modo da aumentare la distanza tra i due, perché l’efficacia aumenta quanto più i dardi sono distanti tra loro. Questi dardi sono collegati tramite dei fili elettrici al resto del dispositivo il quale produce una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente, che viene rilasciata in brevissimi impulsi. Entrambi i dardi devono colpire il bersaglio ma non è necessario che superino i vestiti.
In commissione parlamentare è stata approvata l’adozione del Taser da parte della polizia italiana, nonostante ne siano note le frequenti conseguenze letali.
I promotori dell’iniziativa sostengono che il Taser potrebbe evitare le morti violente di persone uccise durante l’arresto o il fermo di polizia. Un’ipocrisia, perché i pestaggi selvaggi, le persone ammanettate, tenute a faccia in giù e compresse, i manganelli spezzati sui corpi dei fermati, le torture nelle caserme non sono incidenti ma il segno dell’ampia impunità di cui godono i corpi di polizia. Secondo un’indagine pubblicata quest’estate da El Pais, l’Italia è il paese europeo dove maggiore è la fiducia nella polizia e nella magistratura. Persino in Germania la popolazione è più diffidente nei confronti di divise e toghe.
Così i poliziotti di tanta TV spazzatura divengono un modello che piace. Finché non capita la sera sbagliata in cui una pattuglia di bulli in divisa si intromette nelle vostre vite o in quelle di qualcuno che vi è caro.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri.
Ascolta l’intervista: