VIVA ZAPATA! – LA PERLA DI LABUAN 16/4/2021
Riccardo
“Le ragazze non gli davano pace, né egli la dava a loro. Per essere felice doveva essere innamorato, e quando lo era il suo buon senso scompariva”. Edgcumb Pinchon in “Zapata l’invincibile” del 1956 racconta la storia di Emiliano Zapata. Nel 1910 il Messico ha 15 milioni di abitanti, di cui 12 milioni sono “peones” asserviti a 800 latifondisti. Da 40 anni l’ordine è garantito dal dittatore Porfirio Diaz. “Quando il Padre del Popolo versava lacrime di pietà era sincero, ma accadeva di rado.” L’intellettuale liberale Francisco Madero chiama il popolo alla lotta per le riforme e molti, tra cui Zapata, ci credono. Nel 1911 Diaz va in esilio, Madero è presidente, ma le riforme non arrivano. “Zapata afferrò la sua carabina, fece il giro del tavolo e gridò: Mi presidente, noi siamo armati e voi no. No es verdad?” Ormai é chiaro che una vera rivoluzione non può limitarsi a un cambio del personale di governo. Zapata non si fida più dei “politicos”, vara il Plan de Ayala che prevede l’espropriazione di tutte le terre dei latifondisti e la loro redistribuzione ai “peones” sulla base della democrazia diretta difesa dal popolo armato. “Vi chiedo di ascoltarlo con attenzione, poi vi chiederò uno per uno di stendere la vostra mano sopra e giurare.” Da questo momento non è più possibile nessun compromesso, la lotta diventa a morte. Nel 1919 Zapata è assassinato a tradimento, il suo cavallo roano sfugge all’agguato e da allora continua a galoppare nella fantasia di milioni di “peones”. Nel 1952 la sua vita diventa il film “Viva Zapata!” diretto da Elia Kazan con Marlon Brando. E la rivoluzione messicana, fatta di crudeltà e allegria, mitragliatrici, candelotti di dinamite, chitarre e marijuana, entra nell’immaginario collettivo della generazione ribelle degli anni 70, anche in Italia. Buon ascolto.
Film da vedere (tra i tanti):
“Tepepa” 1969 regia di Giulio Petroni con Tomas Milian e Orson Welles;
“I professionisti” 1966 regia di Richard Brooks con Jack Palance, Burt Lancaster e Claudia Cardinale.
Libri da leggere (tra i tanti):
“Zapata l’invincibile” di Edgcumb Pinchon, Feltrinelli, Milano 1974;
“Morire per gli indios – Storia di Emiliano Zapata” Mondadori, Milano 1973.
Il disegno in alto é stato realizzato nel 1977 dall’artista Sergio Toppi per l’opera “L’uomo del Messico”.