","Cure negate al CPR: azione diretta alla ASL","post",1623171875,[60,61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/asl/","http://radioblackout.org/tag/asl-via-san-secondo/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpr-di-corso-brunelleschi/","http://radioblackout.org/tag/gepsa/","http://radioblackout.org/tag/mua-balde/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci-nel-cibo/",[15,29,68,33,19,25,31],"cpr",{"post_content":70,"post_title":78,"tags":81},{"matched_tokens":71,"snippet":76,"value":77},[72,73,74,75],"ASL","via","San","Secondo","entrato nella sede centrale della \u003Cmark>ASL\u003C/mark> “Città di Torino” in \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>San\u003C/mark> \u003Cmark>Secondo\u003C/mark>. Volevamo parlare con il direttore","La tutela della salute dei reclusi nei CPR non è, e mai è stata, la prima preoccupazione né di chi li gestisce, né dei governi che si sono susseguiti.\r\nMancanza di cure, visite negate, sbrigative, psicofarmaci nel cibo e sonniferi a go go sono il segno distintivo della sanità nei CPR. In quello di Torino questa gestione è costata la vita a Fathi, Feisal e Musa.\r\n\r\nNel primo pomeriggio di venerdì scorso un gruppo di attivisti contro il CPR è entrato negli uffici dell’ASL di \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>San\u003C/mark> \u003Cmark>Secondo\u003C/mark>, responsabile per la sanità all’interno del Centro di corso Brunelleschi, per porre alcune domande ai responsabili, che hanno dato risposte evasive, cercando di scaricare altrove la responsabilità della mancanza di cure nelle prigioni per migranti.\r\nGli uomini e le donne che vi sono rinchiusi sono vuoti a perdere, che vanno smaltiti rapidamente, dopo essere stati rinchiusi in queste discariche sociali, uno dei tanti tasselli della macchina delle espulsioni, una frontiera in mezzo alle nostre città, estensione di quelle che in mare e sui monti fanno centinaia di morti. Uccisi dallo Stato, come Fathi, Feisal e Musa, uccisi da una linea fatta di nulla, che solo uomini in armi rendono reale.\r\n\r\nLeggiamo in un comunicato diffuso dall’assemblea contro il CPR in questi giorni:\r\n\r\n“Nel 2014 la Prefettura e l’ASL hanno stipulato dei protocolli di intesa e collaborazione, redatti \u003Cmark>secondo\u003C/mark> lo schema allegato nel Regolamento unico dei CIE (nome che avevamo fino al 2017 i CPR) che prende il nome di “Bozza d’intesa tra la Prefettura e l’ASL”.\r\nIn base a questi accordi le persone recluse accedono al Centro previa visita medica effettuata da un medico dell’ASL o dell’azienda ospedaliera competente. La visita serve ad accertare l’assenza di patologie che renderebbero incompatibile la reclusione all’interno del Centro: malattie infettive, contagiose o pericolose per la comunità, stati psichiatrici, patologie croniche o degenerative, quadri clinici che non possono ricevere le cure adeguate nei Centri stessi. Eppure, questa visita \u003Cmark>secondo\u003C/mark> le testimonianze dirette delle persone recluse non è mai stata effettuata. L’ASL non si è mai occupata delle questioni sanitarie all’interno del Centro.\r\n\r\nQuindi, (per) avere delle risposte alla domanda se la \u003Cmark>ASL\u003C/mark> si occupasse o meno delle persone recluse, nella giornata di venerdì 4 un gruppo di persone è entrato nella sede centrale della \u003Cmark>ASL\u003C/mark> “Città di Torino” in \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>San\u003C/mark> \u003Cmark>Secondo\u003C/mark>. Volevamo parlare con il direttore generale dell’azienda Carlo Picco, di modo tale da fermare il solito scaricabarile verso l’alto ben noto all’interno delle pubbliche amministrazioni (più in su della direzione generale non si può scaricare la responsabilità), consapevoli dell’importanza di dare un volto e un nome a chi ha delle grosse responsabilità rispetto alla situazione sanitaria del CPR. Apparentemente, il direttore non era presente in sede né era raggiungibile.\r\n\r\nAbbiamo però avuto un lungo colloquio con il direttore sanitario dell’ASL, Stefano Taraglio, al quale abbiamo posto diverse questioni che riguardano la mancanza di cure all'interno del CPR e l’assenza della visita medica iniziale che l'ASL dovrebbe effettuare per verificare eventuali incompatibilità con la detenzione. In particolare abbiamo ricordato la storia di Musa Balde, il ragazzo della Guinea morto in una cella di isolamento nella notte tra il 22 e il 23 maggio, entrato nel CPR di Torino con gravi lesioni sul corpo e un trauma facciale il giorno dopo aver subito a Ventimiglia un violento pestaggio, evidenziando la responsabilità dell'ASL che avrebbe dovuto verificare le sue condizioni di salute. Abbiamo inoltre preteso di avere notizie di Salim Hussin, il ragazzo egiziano che un paio di settimane fa per protesta si è arrampicato su una cancellata che delimita l'area del CPR dove era recluso quando all'improvviso è scivolato cadendo da circa quattro metri di altezza e sbattendo violentemente la testa. Rimasto per circa 45 minuti per terra privo di conoscenza, con un'evidente emorragia cerebrale, senza ricevere alcun soccorso da parte del personale medico nonostante le richieste di intervento, è stato poi portato \u003Cmark>via\u003C/mark> in ambulanza e da allora non se ne è più saputo nulla, nemmeno in quale ospedale sia stato ricoverato. Riguardo a quest’ultima vicenda il direttore sanitario si è rifiutato categoricamente di cercare una soluzione.\r\nPiuttosto, ha dapprima descritto questa situazione come “un’occasione propizia” al fine di rimettere in discussione gli accordi pregressi e la collaborazione con la Prefettura per quanto riguarda la sanità nel CPR, successivamente ha affermato che “che tutti i compiti che aveva l’ASL li ha sempre espletati”, e infine ha negato che l’ASL avesse mai avuto il compito di effettuare delle visite all’interno del Centro. A sua detta, quando una persona entra nel CPR “non è compito dell’ASL garantire la visita medica” ed “è in discussione il fatto che \u003Cmark>ASL\u003C/mark> “Città di Torino” la debba fare”. Anche per quanto concerne il Regolamento unico ha confessato di “doverselo andare a rivedere” dimostrando di non essere minimamente a conoscenza di quelli che sono i compiti e i doveri dell’azienda per cui lavora. L’arrampicata sugli specchi si é conclusa con il generico impegno di recepire la situazione e provare ad interpellare il direttore generale e tutti gli altri soggetti coinvolti nella gestione dell’assistenza sanitaria del CPR: Prefettura e GEPSA, l’ente che gestisce il Centro. Come a dire che quando non si può più scaricare le colpe più in alto, ci si inizia a guardare attorno e ci si nasconde e sparisce in quella opaca rete istituzionale e burocratica che finisce sempre e solo in vicoli ciechi.\r\n\r\nNon ci aspettavamo grandi risposte né ci fidiamo delle promesse del direttore. La storia pesa molto più delle parole di un burocrate. La realtà dei fatti è che il Centro di Permanenza per il Rimpatrio non è che una questione residuale, ritenuta insignificante dalla pubblica amministrazione, in particolare se si tratta delle condizioni di salute delle persone che vengono rinchiuse li dentro. Il motivo principale è che queste persone dovrebbero essere rimpatriate e fatte sparire in fretta. Che senso può avere curarle.\r\nNoi, dal canto nostro, continueremo a lottare contro questo sistema di detenzione amministrativa e contro tutti i suoi strumenti di dominio quotidiano. Sempre complici e solidali con chi lotta nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Andrea dell’assemblea No CPR\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/2021-06-08-asl-cpr-andrea.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":80},[72],"Cure negate al CPR: azione diretta alla \u003Cmark>ASL\u003C/mark>",[82,85,90,92,94,96,98],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[15],"\u003Cmark>asl\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":89},[15,73,87,88],"san","secondo","\u003Cmark>asl\u003C/mark> \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>san\u003C/mark> \u003Cmark>secondo\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":68},[],{"matched_tokens":93,"snippet":33},[],{"matched_tokens":95,"snippet":19},[],{"matched_tokens":97,"snippet":25},[],{"matched_tokens":99,"snippet":31},[],[101,107,110],{"field":34,"indices":102,"matched_tokens":103,"snippets":106},[14,46],[104,105],[15,73,87,88],[15],[89,84],{"field":108,"matched_tokens":109,"snippet":76,"value":77},"post_content",[72,73,74,75],{"field":111,"matched_tokens":112,"snippet":80,"value":80},"post_title",[72],2314894167593451500,{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":117,"num_tokens_dropped":46,"score":118,"tokens_matched":119,"typo_prefix_score":46},"4419510927616",13,3,"2314894167593451627",4,{"document":121,"highlight":142,"highlights":148,"text_match":151,"text_match_info":152},{"cat_link":122,"category":123,"comment_count":46,"id":124,"is_sticky":46,"permalink":125,"post_author":126,"post_content":127,"post_date":128,"post_excerpt":52,"post_id":124,"post_modified":129,"post_thumbnail":130,"post_thumbnail_html":131,"post_title":132,"post_type":57,"sort_by_date":133,"tag_links":134,"tags":140},[43],[45],"26308","http://radioblackout.org/2014/11/sanita-la-mannaia-di-saitta/","info","Via libera, questa mattina in Giunta regionale, al piano di riordino della rete ospedaliera piemontese. Le strutture complesse negli ospedali pubblici passano da 842 a 668 e, in quelli privati, da 185 a 148, con un risparmio nei prossimi tre anni di circa 400 milioni di euro. Un risparmio sulla salute dei piemontesi già schiacciati da liste di attesa infinite e ticket sempre più onerosi.\r\nPrevenzione e cura sono sempre più difficili per chi fa fatica ad arrivare a fine mese, al punto che rischia di essere compromessa la stessa aspettativa di vita in Piemonte.\r\nL’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, giovedì porterà il piano approvato oggi a Roma, per sottoporlo al ministero. La possibilità di ottenere dal governo un aiuto per salvare i conti della Regione passa anche da questa manovra, che martedì Sergio Chiamparino aveva anticipato al ministro dell’Economia Padoan.\r\nLa riforma dell'asse Saitta-Chiamparino ricalca in molti punti quella impostata dalla giunta Cota: il disarmo dell’Oftalmico e dell’Amedeo di Savoia, la chiusura dei «punti nascita» ad Acqui, Tortona, Carmagnola, Domodossola, Susa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Dosio, primario di radiologia all’Oftalmico, dopo la chiusura del Valdese, che lo aveva visto tra i più attivi nella lotta per salvare una struttura, che l’intero quartiere di San Salvario ha difeso.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ndosio_sanità\r\n\r\nDell’annunciata chiusura del punto nascite di Susa abbiamo parlato con Nazzareno Gabrielli, un giovane padre del comitato delle donne “io ho partorito a Susa”, che ha denunciato la politica di terrore della ASL di Collegno per indurre le donne ad optare per la struttura di Rivoli. Secondo il comitato che si batte per impedire la cancellazione del punto nascite e l’eliminazione progressiva del pronto soccorso, c’è stata una scelta di svuotare il punto nascite segusino, per accelerarne la chiusura. Se avverrà le donne dovranno fare anche 70 chilometri per partorire. E’ successo quest’estate quando una puerpera non ce la fatta ad arrivare a Rivoli ed ha partorito in auto nella galleria del Prapuntin. La mamma e il bimbo stanno bene: resta il rammarico che, senza la campagna di denigrazione dell’ospedale di Susa, la donna avrebbe potuto far nascere il suo bambino nell’ospedale della città.\r\nIl comitato “io ho partorito a Susa” non demorde: domenica mattina ci sarà una manifestazione che attraverserà il centro cittadino.\r\nAscolta la diretta con Nazzareno:\r\n\r\nnazzareno_susa","20 Novembre 2014","2014-11-24 12:10:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/susa-parto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/susa-parto-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/susa-parto-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/susa-parto-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/susa-parto.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sanità. 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Abbiamo chiesto a Pasquale anche di fare un resoconto della situazione Stellantis dal punto di vista della classe de* lavorator*.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/F_m_11_04_Pasquale-Mirafiori-su-arrivo-operai-slovacchi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Leo, lavoratore del terzo settore aderente alla rete Lavoro Sociale e Dario Fontana, ricercatore in sociologia del Lavoro presso il servizio di Epidemiologia Piemonte ASL TO3 sull’ incontro formativo che si terrà il 15/04/2023 dalle ore 10 in via Trivero 16 a Torino:\r\n\r\nTerzo settore: Organizzazione del lavoro e salute.\r\n\r\nBurn out – stress – disturbi muscolo/scheletrici – violenze …\r\n\r\nAnalisi (e possibili soluzioni) delle ripercussioni psico-fisiche su operatrici e operatori.\r\n\r\n[…] “Senso di fallimento, scarsa autostima, poca soddisfazione del lavoro, carichi elevati di lavoro, mal di testa, dolori articolari, lividi e magari qualche segno di aggressione… questi sono solo alcuni degli effetti del lavoro che ci trasciniamo quotidianamente. Le professioni del terzo settore – come ad esempio educatori e OSS – vivono giornalmente una condizione di lavoro malsana, frutto di lavoro malsano, frutto di un’organizzazione che tende ad intensificare il lavoro” […]\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/F_m_11_04_Leo-Rete-Lavoro-Sociale-e-Dario-Fontana-su-giornata-formazione-rete-lavoro-sociale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della puntata lo abbiamo trattato con Daniele Mallamaci del SiCobas Torino, ovvero lo sciopero nazionale del 7 Aprile su tutta la filiera di Fedit, colosso che racchiude BRT GLS e SDA. Un'importante mobilitazione, materializzatasi con scioperi in stabilimenti di tutta Italia e blocchi di tir merci, per ribadire che non si possono gettare alle ortiche 10 anni circa di lotte e di conquiste da parte del sindacalismo di base nel settore logistica, solo perchè questa specie di consorzio ha deciso di voler trattare esclusivamente con i sindacati firmatari del CCNL. Per capire al meglio il quadro abbiamo approfittato della presenza di Daniele per fare il punto della situazione e per ripercorrere le tappe che hanno portato a questa presa di posizione, che di fatto delegittima le libere scelete di rappresentanza sindacale dei lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/F_m_11_04_Daniele-Mallamaci-Sicbas-Torino-su-sciopero-Fedit.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","12 Aprile 2023","2023-04-12 12:56:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/338183242_190592823717355_2460320694827550617_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 11/04/2023","podcast",1681304187,[],[],{"post_content":189},{"matched_tokens":190,"snippet":191,"value":192},[88],"download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl \u003Cmark>secondo\u003C/mark> approfondimento lo abbiamo fatto in"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pasquale Fiom CGIL sulle novità industriali del gruppo Stellantis dato che lavora come operaio alla Stellantis a Mirafiori.\r\n\r\nDa Arile 2023 sono attesi operai Slovacchi chiamati a lavorare per alcuni mesi sulla linea della 500 elettrica: ad essere contrari la coralità dei sindacati confederali, la Regione Piemonte ed il comune di Torino che con la commissione lavoro ha espresso preoccupazione. 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Un'importante mobilitazione, materializzatasi con scioperi in stabilimenti di tutta Italia e blocchi di tir merci, per ribadire che non si possono gettare alle ortiche 10 anni circa di lotte e di conquiste da parte del sindacalismo di base nel settore logistica, solo perchè questa specie di consorzio ha deciso di voler trattare esclusivamente con i sindacati firmatari del CCNL. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/2021-06-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGeografia e anarchia. Reclus, Kropotkin e gli altr*.\r\nPer una geografia senza confini. Come lo sguardo dei geografi anarchici decostruisce la geografia politica statale, da Reclus a Kropotkin sino ai giorni nostri. Il fallimento degli universali illuministi, la cui astrazione emerse prepotentemente nel XIX secolo nelle teorie e nelle pratiche anarchiche, oggi rischia di produrre un relativismo amorale. Gli studi sul pluriverso e la decolonialità ci offrono l’occasione di una riflessione che ci consente di immaginare un universale plurale, dove uguaglianza, libertà e solidarietà emergano nelle pratiche dei movimenti che si battono sia contro il montante essenzialismo, sia in opposizione ad un relativismo privo di sguardo critico.\r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti, docente di geografia all’università di Bologna pluriverso e decolonialità decolonizzare la società oggi \r\n\r\nAborto. Le associazione antiabortiste entrano nei consultori.\r\nDal primo giugno la ASL ha accreditato tre associazioni antiabortiste per l’ingresso nei consultori.\r\nLe associazioni sono tre, il Centro di aiuto alla Vita Mirafori Nord Torino, il Movimento per la Vita di Torino e Promozione Vita. \r\nL’iniziativa, il cui patron è l’assessore fascista Maurizio Marrone, mira a rendere sempre più difficile per le donne attuare l’IVG, l’interruzione volontaria di gravidanza. Ci considerano incubatrici smarrite, da controllare e convincere. Prive di reale volontà, possiamo essere riportate sulla retta via da fasciocattolici che sostengono le guerre che uccidono tanti bambini e bambine, ma pretendono che le donne, continuino a fare figli per la patria e la nazione.\r\nCi considerano uno dei tanti confini sui quali attuare la guerra per la purezza etnica. \r\n\r\nVerticale orizzontale\r\nDa secoli ormai «orizzontale» e «verticale» non sono più due semplici concetti geometrici ma gli assi portanti su cui è costruito il nostro immaginario sociale, gli assetti spaziali che ordinano ed esplicitano le relazioni di potere, configurando quelle geometrie umane che stabiliscono il posto di ciascuno all'interno della collettività.\r\nLo spazio è una dimensione cognitiva imprescindibile. Non è dunque casuale che le raffigurazioni spaziali siano quelle che rendono immediatamente leggibile la soggiacente struttura di potere.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio, autore di un testo appena uscito per i tipi di Eleuthera \r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30.\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","14 Giugno 2021","2021-06-14 10:56:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/baj-200x110.jpg","Anarres dell’11 giugno. Geografia, anarchia, multiverso. I cattofascisti nei consultori. Lo spazio e il potere…",1623668164,[],[],{"post_content":214},{"matched_tokens":215,"snippet":216,"value":217},[72],"consultori.\r\nDal primo giugno la \u003Cmark>ASL\u003C/mark> ha accreditato tre associazioni antiabortiste","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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