","Sicilia. Torna il Gattopardo ma vince l’astensione","post",1510076365,[62,63,64,65,66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/astensione/","http://radioblackout.org/tag/cancellieri/","http://radioblackout.org/tag/centro-destra/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-regionali/","http://radioblackout.org/tag/fava/","http://radioblackout.org/tag/micari/","http://radioblackout.org/tag/movimento-5-stelle/","http://radioblackout.org/tag/musumeci/","http://radioblackout.org/tag/partito-democratico/","http://radioblackout.org/tag/sicilia/",[24,73,74,75,76,77,78,79,80,81],"cancellieri","centro destra","elezioni regionali","fava","micari","Movimento 5 stelle","Musumeci","partito democratico","sicilia",{"tags":83},[84,87,89,91,93,95,97,99,101,103],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[24],"\u003Cmark>astensione\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":73},[],{"matched_tokens":90,"snippet":74},[],{"matched_tokens":92,"snippet":75},[],{"matched_tokens":94,"snippet":76},[],{"matched_tokens":96,"snippet":77},[],{"matched_tokens":98,"snippet":78},[],{"matched_tokens":100,"snippet":79},[],{"matched_tokens":102,"snippet":80},[],{"matched_tokens":104,"snippet":81},[],[106],{"field":36,"indices":107,"matched_tokens":108,"snippets":110},[48],[109],[24],[86],578730123365712000,{"best_field_score":113,"best_field_weight":40,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":114,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},"1108091339008","578730123365711977",{"document":116,"highlight":140,"highlights":154,"text_match":111,"text_match_info":160},{"cat_link":117,"category":118,"comment_count":48,"id":119,"is_sticky":48,"permalink":120,"post_author":51,"post_content":121,"post_date":122,"post_excerpt":54,"post_id":119,"post_modified":123,"post_thumbnail":124,"post_thumbnail_html":125,"post_title":126,"post_type":59,"sort_by_date":127,"tag_links":128,"tags":134},[45],[47],"39332","http://radioblackout.org/2016/12/referendum-unanalisi-a-caldo-del-voto/","La vittoria del no al referendum sulla riforma costituzionale Boschi-Renzi era tutto sommato scontata. Il fronte del No andava da Casa Pound alla sinistra radicale, passando per Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, 5 Stelle, minoranza PD.\r\n\r\nMeno scontata era la partecipazione al voto e la sua distribuzione sul territorio nazionale.\r\n\r\nLa percentuale dei votanti è stata più alta di quella di altri referendum, ma il paragone è impossibile, perché nei referendum abrogativi, molte volte è stata giocata la carta del mancato raggiungimento del quorum, per vincere facilmente la partita.\r\n\r\nPiù ovvio il paragone con le elezioni del 2013, visto il pesante investimento politico fatto su questo referendum, divenuto, per improvvida iniziativa dello stesso Matteo Renzi, un referendum sul governo. Qui la distanza è grande, perché i votanti non hanno raggiunto il 65% mentre alle politiche aveva toccato il 75%.\r\n\r\nUn primo dato è che, nelle regioni, come quelle del Sud, dove maggiore è stata l'astensione, la percentuale del no è stata superiore rispetto a quelle dove la percentuale dei votanti è stata più alta: segno che, in questo caso c'è una percentuale di astensionismo orientata a sinistra.\r\nIl si vince nelle regioni e nei capoluoghi di tradizionale radicamento del PD, ma anche a Milano e in Trentino, dove meno forte è l'impatto della crisi sull'occupazione.\r\n\r\nRilevante è il dato che emerge dal voto giovanile. I votanti tra i 18 e i 35 anni hanno dato percentuali bulgare al no. Il governo più giovane e giovanilista della storia d'Italia non ha il consenso di chi si ritrova in condizione di precarietà permanente, passando tra uno stage a pagamento e un po' di lavoro gratuito, mal pagato, pericoloso. Job Act e Buona Scuola hanno lasciato il segno e non è un segno più per Matteo Renzi.\r\n\r\nResta il fatto che in Italia non si è sviluppato un movimento analogo alla scorsa primavera francese, che il No alla riforma costituzionale non è diventato un No sociale.\r\n\r\nRenzi si è dimesso. Il gioco delle poltrone è ripartito. Grillo e Salvini vogliono le elezioni anticipate, Renzi raccoglie la palla e a sua volta spinge per andare al voto al più presto.\r\n\r\nDomani alla riunione del direttivo del Partito Democratico lo scontro sarà durissimo. Netta è la sensazione che Renzi lascia, perché conta di raddoppiare.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo di ZIC.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-12-06-referendum-massimo","6 Dicembre 2016","2016-12-09 12:01:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/renzi-triste-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/renzi-triste-300x183.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/renzi-triste-300x183.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/renzi-triste.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Referendum. Un'analisi a caldo del voto",1481045114,[129,62,130,131,132,133],"http://radioblackout.org/tag/analisi-del-voto/","http://radioblackout.org/tag/differenziata/","http://radioblackout.org/tag/job-act/","http://radioblackout.org/tag/la-buona-scuola-di-renzi/","http://radioblackout.org/tag/referedum/",[135,24,136,137,138,139],"analisi del voto","differenziata","job act","la buona scuola di renzi","referedum",{"tags":141},[142,144,146,148,150,152],{"matched_tokens":143,"snippet":135},[],{"matched_tokens":145,"snippet":86},[24],{"matched_tokens":147,"snippet":136},[],{"matched_tokens":149,"snippet":137},[],{"matched_tokens":151,"snippet":138},[],{"matched_tokens":153,"snippet":139},[],[155],{"field":36,"indices":156,"matched_tokens":157,"snippets":159},[28],[158],[24],[86],{"best_field_score":113,"best_field_weight":40,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":114,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},{"document":162,"highlight":182,"highlights":186,"text_match":190,"text_match_info":191},{"cat_link":163,"category":164,"comment_count":48,"id":165,"is_sticky":48,"permalink":166,"post_author":51,"post_content":167,"post_date":168,"post_excerpt":54,"post_id":165,"post_modified":169,"post_thumbnail":170,"post_thumbnail_html":171,"post_title":172,"post_type":59,"sort_by_date":173,"tag_links":174,"tags":180},[45],[47],"90425","http://radioblackout.org/2024/06/francia-marea-fascista-e-astensione-dilagante/","Nei due Paesi più popolosi dell’UE, la Francia e la Germania, alle europee crollano i partiti liberali al potere e avanzano prepotentemente le destre sovraniste, come Rassemblement National di Le Pen – primo partito – e Alternativa per la Germania – secondo partito, davanti a socialdemocratici e Verdi.\r\nUn voto che avrà anche conseguenze politiche interne: Macron ha sciolto il Parlamento, convocando elezioni politiche a fine giugno. Scelta analoga per il Belgio, dove il partito conservatore al potere viene superato a destra da nazionalisti e sovranisti.\r\nIn Francia ha votato poco il 51,49% degli aventi diritto: quasi la metà ha disertato le urne. Una diserzione che nei quartieri popolari è stata ancora più massiccia. In certe zone non ha votato più del 30% della popolazione.\r\nIl risultato francese era ampiamente annunciato dai sondaggi, che regalano a Macron la coppa del presidente più impopolare della Republique.\r\nLa mossa delle elezioni anticipate, dopo la valanga fascista e il dimezzamento del partito di Macron, è probabilmente un calcolo machiavellico sulle dinamiche di potere. Macron intende passare la patata bollente a Bardella, puntando su un logoramento di immagine dell’RN nei due anni prima delle prossime presidenziali.\r\nResta tuttavia sul tappeto la questione sociale, che qualcuno immagina possa trovare un parziale sbocco in una ritrovata unità della sinistra per le elezioni anticipate di fine giugno, ma che resta nelle mani dei movimenti sociali, che sinora, pur imponenti, non hanno sinora trovato lo slancio per travolgere fascisti e governanti.\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, redattore di Radio “Fréquence Paris Plurielle” dove conduce “Vive la sociale!”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-11-carrozza-francia.mp3\"][/audio]","11 Giugno 2024","2024-06-11 15:54:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/macron-le-pen-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/macron-le-pen-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/macron-le-pen-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/macron-le-pen-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/macron-le-pen-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/macron-le-pen.png 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. Marea fascista e astensione dilagante",1718121294,[175,176,177,178,179],"http://radioblackout.org/tag/bardella/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-europee/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/le-pen/","http://radioblackout.org/tag/macron/",[181,26,19,17,15],"bardella",{"post_title":183},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":185},[24],"Francia. 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Allo stesso tempo l’estrema destra di Vox ha aumentato i propri consensi, puntando la propria campagna elettorale su temi nazionalisti, centralisti e razzisti. Il loro affermarsi è stata l’espressione della reazione alle istanze autonomiste in Catalogna ma, sopratutto, è in linea con il trend europeo che vede l’affermarsi di forze populiste, autoritarie e suprematiste.\r\n\r\nNegli ultimi anni in Spagna, come negli altri paesi europei, vi è stato un aumento della repressione contro il dissenso politico e sociale. Nel mirino anarchici investiti da accuse di terrorismo che prevedono fino a trenta anni di carcere.\r\n\r\nAllo stesso tempo l’aumento del PIL e la ripresa dell’economia dopo la crisi degli ultimi anni non è stata collegata con un effettivo aumento del livello occupazionale e salariale. Le conquiste del movimento operaio avvenute dopo la fine del franchismo vengono man mano erose, con il PSOE e che ha portato avanti politiche di stampo neoliberista, al pari del Partito Popolare.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, docente di Storia della Spagna Contemporanea all’Università di Trieste\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/2019.11.12-10.00.claudio.venza_.mp3\"][/audio]","12 Novembre 2019","2019-11-12 13:09:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/gabbia-sovranista-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"297\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/gabbia-sovranista-300x297.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/gabbia-sovranista-300x297.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/gabbia-sovranista-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/gabbia-sovranista-768x761.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/gabbia-sovranista.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Spagna tra astensione e nazionalismi",1573563703,[209],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-in-spagna/",[211],"elezioni in spagna",{"post_title":213},{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":215},[24],"Spagna tra \u003Cmark>astensione\u003C/mark> e nazionalismi",[217],{"field":188,"matched_tokens":218,"snippet":215,"value":215},[24],{"best_field_score":192,"best_field_weight":193,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":194,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},{"document":221,"highlight":250,"highlights":255,"text_match":190,"text_match_info":258},{"cat_link":222,"category":223,"comment_count":48,"id":224,"is_sticky":48,"permalink":225,"post_author":51,"post_content":226,"post_date":227,"post_excerpt":54,"post_id":224,"post_modified":228,"post_thumbnail":229,"post_thumbnail_html":230,"post_title":231,"post_type":59,"sort_by_date":232,"tag_links":233,"tags":242},[45],[47],"42453","http://radioblackout.org/2017/06/francia-astensione-record-vittoria-di-en-marche/","Il panorama politico istituzionale della Republique è mutato radicalmente in pochi mesi. La vittoria di Macron alle presidenziali ha trascinato En Marche ad una netta affermazione al primo turno delle elezioni parlamentari che si sono svolte domenica scorsa.\r\nI Republicans restano il secondo partito ma con un netto distacco, sotto al 10% il Partito Socialista, ridimensionata la France Insumise di Melechon, seccamente perdenti i comunisti, in rapida discesa il Front Nationale.\r\n\r\n \r\n\r\nÉ la fine del bipolarismo francese classico. Macron ne esce trionfatore, ma dovrà fare i conti con l'oltre 51,3% che non hanno votato. Va da se che espressioni come “partito dell'astensione” sono prive di senso, resta tuttavia il fatto che, per ragioni diverse un numero crescente di persone si è sottratto alla scelta sulle elite delegate a governare il paese.\r\n\r\n \r\n\r\nLa partita dei prossimi mesi si giocherà su più fronti.\r\n\r\n \r\n\r\nLo stato di emergenza, che dura dal novembre 2017, potrebbe diventare “normale”. Pare che i provvedimenti eccezionali di quest'anno e mezzo potrebbero essere assunti nella legislazione ordinaria, rendendo definitiva la stretta autoritaria imposta dopo gli attentati di Parigi.\r\n\r\nLa legislazione sul lavoro è uno dei primi temi dell'agenda di Macron, già padre della riforma che porta il nome dell'allora ministro socialista.\r\nIl ricorso alla decretazione d'urgenza, che aveva suscitato tante riserve lo scorso anno, potrebbe diventare inutile, se En Marche riuscirà a far passare una riforma che aumenti i poteri dell'esecutivo, riducendo quelli del parlamento.\r\n\r\nLa parola passa quindi ai movimenti sociali.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di radio Frequence Plurielle di Parigi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2013 06 13 carrozza elezioni","13 Giugno 2017","2017-06-16 12:38:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/francia-astensione-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"156\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/francia-astensione-300x156.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/francia-astensione-300x156.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/francia-astensione-768x399.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/francia-astensione.jpg 878w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. Astensione record, vittoria di En Marche",1497363705,[234,235,236,177,178,237,179,238,239,240,241],"http://radioblackout.org/tag/astensionismo/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/en-marche/","http://radioblackout.org/tag/leggi-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/malenchon/","http://radioblackout.org/tag/partito-socialista/","http://radioblackout.org/tag/republicans/","http://radioblackout.org/tag/stato-di-emergenza/",[243,21,244,19,17,245,15,246,247,248,249],"astensionismo","en marche","leggi sul lavoro","malenchon","partito socialista","republicans","stato di emergenza",{"post_title":251},{"matched_tokens":252,"snippet":254,"value":254},[253],"Astensione","Francia. \u003Cmark>Astensione\u003C/mark> record, vittoria di En Marche",[256],{"field":188,"matched_tokens":257,"snippet":254,"value":254},[253],{"best_field_score":192,"best_field_weight":193,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":194,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},{"document":260,"highlight":278,"highlights":283,"text_match":190,"text_match_info":287},{"cat_link":261,"category":262,"comment_count":48,"id":263,"is_sticky":48,"permalink":264,"post_author":51,"post_content":265,"post_date":266,"post_excerpt":54,"post_id":263,"post_modified":267,"post_thumbnail":268,"post_thumbnail_html":269,"post_title":270,"post_type":59,"sort_by_date":271,"tag_links":272,"tags":275},[45],[47],"85880","http://radioblackout.org/2023/12/presidio-a-palazzo-lascaris-contro-i-dimensionamenti-scolastici-e-la-riforma-degli-istituti-professionali/","Domani, alle ore 13.30, a Palazzo Lascaris, si terrà un presidio contro il dimensionamento scolastico e la riforma degli istituti professionali. Ad esso, saranno presenti le lavoratrici e i lavoratori dell'Istituto Superiore 8 Marzo di Settimo Torinese, che si stanno oppendo, dall'inizio dell'anno scolastico, all'accorpamento della propria scuola a un'altra del territorio della periferia del capoluogo torinese, l'IIS Galileo Ferraris. Lx docenti dell’8 Marzo si sono espressx compattx al dimensionamento durante la votazione in collegio docenti, con la totalità di voti contrari e un'unica astensione, quella del Dirigente Scolastico. Allo stesso modo si è espresso il Consiglio D’Istituto - in cui sono rappresentati famiglie, docenti, personale ATA e studenti. Dall'esigenza di opporsi al dimensionamento, nasce comitato \"Agorà 8 marzo\", costituito dal personale scolastico dell'I.I.S. 8 marzo, che così spiega le ragioni della mobilitazione in corso:\r\n\r\n\"Il nostro è un NO fermo al dimensionamento per almeno tre motivi:\r\n\r\n \tperchè noi crediamo che su scuola, sanità e welfare non sia legittimo tagliare, ma che anzi sul pubblico sia necessario investire. E non vediamo nessun motivo dietro questa scelta se non una razionalizzazione delle spese, vale a dire un taglio inaccettabile, prospetticamente pericoloso sotto il profilo culturale. La manovra finanziaria di questo governo disattende dunque le nostre richieste e queste ne sono le dirette conseguenze: le scuole potenzialmente accorpate, un numero di allievi per classe troppo alto, la carenza di personale o la presenza altissima di precari nella scuola (si contano in Italia 223.000 docenti precari, 1 docente su 4 in sostanza (dati Ministero Istruzione e Merito).\r\n \tSi adduce a motivo di un dimensionamento il decremento demografico previsto per i prossimi anni, ma questo discorso non tiene da un punto di vista logico perché:\r\n\r\n \talla diminuzione del numero complessivo degli studenti si potrebbe rispondere con una diminuzione del numero di allievi per classe e migliorare così le possibilità della didattica (e questa, lo sottolineo, è una scelta politica, ovvero riguarda il futuro delle comunità che vogliamo costruire e di cui vogliamo essere parte)\r\n \tInoltre, perché, davanti al decremento in corso, la media regionale – i tratta di una media regionale - di alunni per istituto prevista è di 961 allievi (Decreto Interministeriale n. 127 del 30/07/2023): qui siamo davanti ad un controsenso perchè 20 anni fa, con una popolazione scolastica maggiore avevamo istituti di 600 allievi, oggi ce ne chiedono 961 e le nostre scuole, che risalgono agli anni Settanta/Ottanta sono fatte per contenere 600/700 allievi. E soprattutto chi ha deciso questi numeri e perchè? Essi appaiono completamente arbitrari oltre che anacronistici poichè la media prevista è di 961 studenti per il 2024/25; 949 per il 2025/26 e 938 allievi per il 2026/27. Quale ratio si nasconde dietro queste richieste?\r\n\r\n\r\n \tSiamo contrari al dimensionamento perchè dimensionare significa produrre scuole sopra i 1500 allievi, nel nostro caso si tratterebbe di un istituto di più di 1800. A questo proposito vorrei ricordare l’Atto d’indirizzo regionale DCR n. 292-17321 del 25/07/2023 che prevede “la costituzione di istituzioni scolastiche, a seguito degli interventi di dimensionamento con un numero di alunni non inferiore al coefficiente nazionale per l’a.s. della programmazione di riferimento alunni e di norma non superiore a 1500 alunni”\r\n\r\nOltre che contrario a quanto stabilito dall’Atto di indirizzo regionale apposito, 1800 allievi + docenti e collaboratori è la popolazione di un piccolo paese: per la gestione ordinaria ci vorrebbe almeno un sindaco, non un dirigente, non un collegio ma un consiglio. Per non parlare della perdita in termini di rappresentatività in tutti gli organi collegiali:\r\n\r\n \tun dirigente per 1800 allievi, invece che 700/800\r\n \tun collegio docenti di 200 persone che dovrà discutere in sessioni di 2-3 ore le proposte: come potranno costoro confrontarsi sulla didattica (operazione che già oggi risulta difficile)? Come potranno discutere le proposte? Ci si troverà verosimilmente a ratificare atti che per ciò stesso perderanno di contenuto mantenendo la forma. Ci domandiamo allora: “È questa la scuola che vogliamo?”\r\n\r\nUnire i due istituti prevederà la presenza di una sola segreteria e di una sola DSGA per un numero doppio di allievi: le segreterie delle scuole di questo Paese sono già al collasso e assolvere a tutte le esigenze è operazione impossibile. Quali sono le risorse previste per sostenere tutto ciò? Non accadrà forse quanto accaduto già con i fondi PNRR le cui procedure sono state un ulteriore aggravio sulle segreterie?\r\n\r\nI collaboratori non sono già sufficienti ad oggi: ad un livello di complessità maggiore non corrisponderà un aumento delle risorse. Il numero di collaboratori è insufficiente oggi e resterà tale.\"\r\n\r\nLa mobilitazione si è allargata oltre alle ragioni di opposizione al dimensionamento e, incontrandosi con altre realtà di docenti in lotta, cerca di costruire un'idea di scuola diversa, inclusiva.\r\n\r\nAscolta e scarica la diretta con la docente Marta Scaccia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/iis8marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","18 Dicembre 2023","2023-12-18 12:57:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Presidio_19_12_23-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Presidio_19_12_23-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Presidio_19_12_23-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Presidio_19_12_23-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Presidio_19_12_23-768x1086.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Presidio_19_12_23-1086x1536.jpg 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Presidio_19_12_23.jpg 1241w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Presidio a Palazzo Lascaris contro i dimensionamenti scolastici e la riforma degli istituti professionali",1702904255,[273,274],"http://radioblackout.org/tag/scuola/","http://radioblackout.org/tag/tagli/",[276,277],"scuola","tagli",{"post_content":279},{"matched_tokens":280,"snippet":281,"value":282},[24],"di voti contrari e un'unica \u003Cmark>astensione\u003C/mark>, quella del Dirigente Scolastico. Allo","Domani, alle ore 13.30, a Palazzo Lascaris, si terrà un presidio contro il dimensionamento scolastico e la riforma degli istituti professionali. Ad esso, saranno presenti le lavoratrici e i lavoratori dell'Istituto Superiore 8 Marzo di Settimo Torinese, che si stanno oppendo, dall'inizio dell'anno scolastico, all'accorpamento della propria scuola a un'altra del territorio della periferia del capoluogo torinese, l'IIS Galileo Ferraris. Lx docenti dell’8 Marzo si sono espressx compattx al dimensionamento durante la votazione in collegio docenti, con la totalità di voti contrari e un'unica \u003Cmark>astensione\u003C/mark>, quella del Dirigente Scolastico. Allo stesso modo si è espresso il Consiglio D’Istituto - in cui sono rappresentati famiglie, docenti, personale ATA e studenti. Dall'esigenza di opporsi al dimensionamento, nasce comitato \"Agorà 8 marzo\", costituito dal personale scolastico dell'I.I.S. 8 marzo, che così spiega le ragioni della mobilitazione in corso:\r\n\r\n\"Il nostro è un NO fermo al dimensionamento per almeno tre motivi:\r\n\r\n \tperchè noi crediamo che su scuola, sanità e welfare non sia legittimo tagliare, ma che anzi sul pubblico sia necessario investire. E non vediamo nessun motivo dietro questa scelta se non una razionalizzazione delle spese, vale a dire un taglio inaccettabile, prospetticamente pericoloso sotto il profilo culturale. La manovra finanziaria di questo governo disattende dunque le nostre richieste e queste ne sono le dirette conseguenze: le scuole potenzialmente accorpate, un numero di allievi per classe troppo alto, la carenza di personale o la presenza altissima di precari nella scuola (si contano in Italia 223.000 docenti precari, 1 docente su 4 in sostanza (dati Ministero Istruzione e Merito).\r\n \tSi adduce a motivo di un dimensionamento il decremento demografico previsto per i prossimi anni, ma questo discorso non tiene da un punto di vista logico perché:\r\n\r\n \talla diminuzione del numero complessivo degli studenti si potrebbe rispondere con una diminuzione del numero di allievi per classe e migliorare così le possibilità della didattica (e questa, lo sottolineo, è una scelta politica, ovvero riguarda il futuro delle comunità che vogliamo costruire e di cui vogliamo essere parte)\r\n \tInoltre, perché, davanti al decremento in corso, la media regionale – i tratta di una media regionale - di alunni per istituto prevista è di 961 allievi (Decreto Interministeriale n. 127 del 30/07/2023): qui siamo davanti ad un controsenso perchè 20 anni fa, con una popolazione scolastica maggiore avevamo istituti di 600 allievi, oggi ce ne chiedono 961 e le nostre scuole, che risalgono agli anni Settanta/Ottanta sono fatte per contenere 600/700 allievi. E soprattutto chi ha deciso questi numeri e perchè? Essi appaiono completamente arbitrari oltre che anacronistici poichè la media prevista è di 961 studenti per il 2024/25; 949 per il 2025/26 e 938 allievi per il 2026/27. Quale ratio si nasconde dietro queste richieste?\r\n\r\n\r\n \tSiamo contrari al dimensionamento perchè dimensionare significa produrre scuole sopra i 1500 allievi, nel nostro caso si tratterebbe di un istituto di più di 1800. A questo proposito vorrei ricordare l’Atto d’indirizzo regionale DCR n. 292-17321 del 25/07/2023 che prevede “la costituzione di istituzioni scolastiche, a seguito degli interventi di dimensionamento con un numero di alunni non inferiore al coefficiente nazionale per l’a.s. della programmazione di riferimento alunni e di norma non superiore a 1500 alunni”\r\n\r\nOltre che contrario a quanto stabilito dall’Atto di indirizzo regionale apposito, 1800 allievi + docenti e collaboratori è la popolazione di un piccolo paese: per la gestione ordinaria ci vorrebbe almeno un sindaco, non un dirigente, non un collegio ma un consiglio. Per non parlare della perdita in termini di rappresentatività in tutti gli organi collegiali:\r\n\r\n \tun dirigente per 1800 allievi, invece che 700/800\r\n \tun collegio docenti di 200 persone che dovrà discutere in sessioni di 2-3 ore le proposte: come potranno costoro confrontarsi sulla didattica (operazione che già oggi risulta difficile)? Come potranno discutere le proposte? Ci si troverà verosimilmente a ratificare atti che per ciò stesso perderanno di contenuto mantenendo la forma. Ci domandiamo allora: “È questa la scuola che vogliamo?”\r\n\r\nUnire i due istituti prevederà la presenza di una sola segreteria e di una sola DSGA per un numero doppio di allievi: le segreterie delle scuole di questo Paese sono già al collasso e assolvere a tutte le esigenze è operazione impossibile. Quali sono le risorse previste per sostenere tutto ciò? Non accadrà forse quanto accaduto già con i fondi PNRR le cui procedure sono state un ulteriore aggravio sulle segreterie?\r\n\r\nI collaboratori non sono già sufficienti ad oggi: ad un livello di complessità maggiore non corrisponderà un aumento delle risorse. Il numero di collaboratori è insufficiente oggi e resterà tale.\"\r\n\r\nLa mobilitazione si è allargata oltre alle ragioni di opposizione al dimensionamento e, incontrandosi con altre realtà di docenti in lotta, cerca di costruire un'idea di scuola diversa, inclusiva.\r\n\r\nAscolta e scarica la diretta con la docente Marta Scaccia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/iis8marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[284],{"field":285,"matched_tokens":286,"snippet":281,"value":282},"post_content",[24],{"best_field_score":192,"best_field_weight":288,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":289,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},14,"578730123365187697",6646,{"collection_name":59,"first_q":24,"per_page":292,"q":24},6,5,{"facet_counts":295,"found":292,"hits":330,"out_of":497,"page":28,"request_params":498,"search_cutoff":37,"search_time_ms":292},[296,306],{"counts":297,"field_name":304,"sampled":37,"stats":305},[298,300,302],{"count":28,"highlighted":299,"value":299},"anarres",{"count":28,"highlighted":301,"value":301},"frittura mista",{"count":28,"highlighted":303,"value":303},"cattivi pensieri","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":307,"field_name":36,"sampled":37,"stats":328},[308,310,312,314,316,318,320,322,324,326],{"count":28,"highlighted":309,"value":309},"caat",{"count":28,"highlighted":311,"value":311},"Asia",{"count":28,"highlighted":313,"value":313},"giappone",{"count":28,"highlighted":315,"value":315},"facchini",{"count":28,"highlighted":317,"value":317},"logistica",{"count":28,"highlighted":319,"value":319},"militarismo",{"count":28,"highlighted":321,"value":321},"nazionalismo",{"count":28,"highlighted":323,"value":323},"flop del voto",{"count":28,"highlighted":325,"value":325},"astensione record",{"count":28,"highlighted":327,"value":327},"elezioni emilia-romagna",{"total_values":329},16,[331,355,377,412,434,463],{"document":332,"highlight":346,"highlights":351,"text_match":190,"text_match_info":354},{"comment_count":48,"id":333,"is_sticky":48,"permalink":334,"podcastfilter":335,"post_author":336,"post_content":337,"post_date":338,"post_excerpt":54,"post_id":333,"post_modified":339,"post_thumbnail":340,"post_title":341,"post_type":342,"sort_by_date":343,"tag_links":344,"tags":345},"85487","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-28-11-2023/",[301],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Andrea Cegna del neonato Coordinamento Discontinuità, nuovo cappello nazionale che raccoglie diverse sigle di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo. 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Una produzione a cura di Massimiliano Caroletti a dir poco roccambolesca, con chi ci ha lavorato che non è stato pagato per mesi, dopodichè la palla passa ad Adriano Panzironi che rileva il debito precedente per continuare le riprese del film, ma che di fatto non paga neanche lui. Si apre una vertenza sindacale con SLC CGIL che evidentemente inchioda i produttori alle loro responsabilità, ma evidentemente non in maniera efficace, visto che ad oggi, dopo più di 10 anni dall'inizio della lavorazione del film, quasi tutti non hanno ancora ricevuto i loro compensi. Ciliegina sulla torta l'ipocrisia di chi dirige il Torino Film Festival, che accetta Roma Nuda nella sua programmazione, e alle richieste di cancellazione della pellicola dal palinsesto risponde che gli aspetti legali legati al film non sono un discrimine per la diffusione di un film. Fortunatamente la pellicola viene di fatto ritirata dal festival, perchè? 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Ciò, però, non toglie la gravità di quanto deciso da Salvini, interprete da padrone delle ferriere dell’art.8 della L.146/90.\r\n\r\nLe motivazioni addotte da Salvini per giustificare l’intervento di riduzione della astensione dal lavoro in programma, un potere del Ministro che la legge prevede solo per situazioni eccezionali, sono invece ridicole e suonano come un vero e proprio oltraggio all’esercizio di un diritto costituzionale. Va sottolineato come questo sciopero sia stato indetto più di un mese fa, prima persino di quello di Cigl e Uil, nel pieno rispetto delle più restrittive norme in Europa per l’effettuazione di uno sciopero. Significativo a tale proposito il fatto che la Commissione di Garanzia non ha mosso il benché minimo rilievo alla proclamazione dello sciopero del TPL del 27.11.2023. [..] Per questo motivo, le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno deciso unitariamente di RIFIUTARE la riduzione e di SPOSTARE lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il trasporto pubblico locale al 15 dicembre prossimo, sfidando il Ministro Salvini sul terreno dei diritti costituzionali, oltre che nel merito delle questioni poste dalle istanze dei lavoratori, ignorate dalle controparti datoriali e dal responsabile del dicastero dei trasporti.[..]\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/F_m_28_11_Andrea-Porpiglia-RSU-GTT-su-sciopero-trasporti-e-relativi-ostacoli-posti-dal-ministro-Salvini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","2 Dicembre 2023","2023-12-02 12:06:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Eva-Henger-Giuseppe-Ferrara-Laura-Harring-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 28/11/2023","podcast",1701518781,[],[],{"post_content":347},{"matched_tokens":348,"snippet":349,"value":350},[24],"giustificare l’intervento di riduzione della \u003Cmark>astensione\u003C/mark> dal lavoro in programma, un"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Andrea Cegna del neonato Coordinamento Discontinuità, nuovo cappello nazionale che raccoglie diverse sigle di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDisertiamo le urne!\r\nCambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.\r\nLe elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere, appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.\r\nQuesta volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista di fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite di bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nPutin e Biden verso la guerra nucleare\r\nI fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. 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Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera \u003Cmark>astensione\u003C/mark> dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! 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È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. 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L’esito no, cioè la conferma al governo della regione del partito che l’ha amministrata dal 1970, ma l’affluenza al voto, che non ha raggiunto il 38 % degli aventi diritto, è stato un crash test per il sistema politico della regione.\r\nIl voto ha dimostrato la lontananza della base del partito dalle politiche confindustriali di Renzi. Ha ricordato anche che le schifezze clientelari di Errani e di tutto il consiglio regionale, nonché il problemuccio dei rimborsi spese che ha coinvolto anche Bonacini, il presidente eletto, hanno incrinato il sistema fiduciario che da decenni ha sostenuto i partiti di sinistra al governo della regione . Ha dimostrato che senza il leader Forza Italia non esiste e che in Emilia Romagna si trovano ancora resistenze alla becera demagogia razzista sulla quale la lega nord, anzi Salvini ha costruito la campagna. Non a caso Salvini è stato l’unico leader nazionale che ha condotto la campagna regionale: la lega nord in Emilia Romagna si era auto estinta e nessuno ne sentiva la mancanza.\r\nIl M5S è finalmente emerso come il partito autoritario che è. Un partito che ha avuto il coraggio di presentare per l’ennesima volta Giulia Gibertoni riciclata dopo non essere stata eletta al parlamento europeo. Insomma roba già vista.\r\nL’astensione è il risultato della disillusione, dell’allontanamento da questo sistema politico di centinaia di migliaia di persone. Così il nuovo presidente Stefano Bonacini, eletto con il 49% delle preferenze, in realtà avrà la delega del 18% degli aventi diritto.\r\n\r\nQuesti i risultati, PD 535.109 voti (857.613 nelle regionali del 2010) e Sinistra Ecologia e Libertà 38.845 voti (37.698 nel 2010) raggiungono il 49,69 %. La Lega Nord 233.439 voti (288.601 nel 2010) con Forza Italia 100.478 (518.108 nel 2010) raggiungono il 29,79%. Il M5S 159.456 voti (126.619nel 2010) raggiunge il 13,26%. Infine l’Altra Emilia Romagna con 44.676 voti tocca il 5%.\r\n\r\nIl M5S non è più valvola di sfogo dei delusi; doppiamente delusi. Il modello statunitense dei due megapartiti che si autosostengono con le stesse politiche neoliberali che omogenizzano il panorama istituzionale non rappresenta più un riferimento credibile.\r\nMentre Renzi e una coalizione parlamentare trasversale si organizzano e costruiscono una riforma elettorale che consentirà ad una forza con il 35/37 % dei voti di avere un’ampia maggioranza in parlamento come si tradurrà politicamente la disillusione e la rabbia verso questo panorama politico, la distanza dai partiti e la consapevolezza degli interessi malsani che questi generano?\r\nDue sono le possibilità, aspettare il prossimo demagogo, il leader che ridia fiducia e speranza a milioni di elettori assuefatti da decenni di processi di delega o ricostruire faticosamente e lentamente processi partecipativi reali, traducendo l’astensionismo amorfo in una forza sociale attiva.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone, astenuto nonché anarchico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 11 28 ruini elezioni emilia","30 Novembre 2014","2018-10-17 22:09:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/incidente-treno-200x110.jpg","Emilia Romagna. 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